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un viaggio Inaspettato

premetto che il racconto che mi accingo a condividere con voi amici è successo appena 2 giorni fa…
finalmente io e mio marito siamo riusciti a prenderci le agognate ferie e quasi come tutti gli anni andiamo qualche giorno a casa mia in romania…prewferiamo sempre farci il viaggio in macchina tranquilli e fermarci dove vogliamo e quando vogliamo senza fretta…
solitamente preferiamo prendere l autostrada fino in austria e una volta entrati a Villach in Austria decidiamo quale tragitto fare fra i paesini e goderci un po il paesaggio…
questa volta appena arrivati in ungheria ci fermiamo al primo autogrill,decidiamo di riposarci un po per qualche ora prima di continuare…sono le una di notte…l autogrill è poco affollato a quell ora qualche autotrasportatore e viaggiatore come noi che si prende un caffe prima di ripartire
Mio marito va alla cassa per pagare la tassa stradale mentre io giro senza interesse fra i scaffali…quando noto un uomo che mi fissa con la coda dell occhio…faccio finta di nulla ma lo tengo d occhio cercando di non farmi notare.
Mi dirigo verso il bagno delle signore divertita dalla situazione…mi do una rinfres**ta e maliziosamente mi scosto leggermente in giu la canottiera scoprendo un po lo spacco dei miei seni…sono vestita comodamente con una tuta e una semplice canottiera attillata per il viaggio ma so che anche quel piccolo gesto farebbe un altro effetto…esco per andare incontro a mio marito e mi trovo l uomo in fila nei corridoi delle toilette…ci scambiamo uno sguardo fugace ma prima che abbassi gli occhi sulle tette gli accenno un sorriso…
Esco a fumare una sigaretta con mio marito e gli accenno la scena e gli faccio capire di quale persona sto parlando…
Ad essere sincera è un bell uomo..attempato sarà sulla cinquantina, ma un bell uomo…brizzolato un viso smussato con lienamenti duri e ben piazzato…ù
Mentre siamo li fuori ci accorgiamo che si sta prendendo una sigaretta e nell uscire si ferma accanto a noi con la scusa del posacenere li vicino…ci scambiamo tutti e tre un saluto e iniziamo a parlare del piu e del meno…scopriamo che sta andando a Timisoara per caricare il camion dopo aver fatto una consegna vicino Treviso…che e sposato con due figli e che fa questa vita da sempre…gli raccontiamo a nostra volta un po di noi giusto per educazione..
Ci da l impressione di essere un uomo onesto e educato..cosi tra una parola e l altra ci diciamo che avremo fatto la stessa strada almeno fino al confine…
Ci rendiamo conto che era passata intanto una mezz’oretta cosi salutandoci ci avviamo verso la nostra auto…in macchina mio marito mi dice subito che continuava a cadergli lo sguardo sulla mia scollatura mentre parlavamo e che sapeva che avevo fatto apposta per provocarlo…
“ sei proprio una porca cazzo”…iniziammo a scherzarci su e fra una battuta e un’altra gli chiesi:
-Ti va di provocarlo ancora di piu…questa situazione inizia a intrigarmi
Lui mi guardo sorridendo e io sfoggiai lo sguardo da porca che lui conosce molto bene…
-come vuoi fare
-parcheggiamo in una zona di sosta
-e poi?
-e poi lo facciamo guardare
-se poi gli viene voglia di intromettersi…se non gli basta guardare…giustamente fra l altro…
-saremo chiari..gli diremo di stare vicino al suo camion…se gli sta bene cosi bene senno non se ne fa nulla…lo so che ti piace l idea…lo vedo
gli afferrai l uccello sotto la tuta e come prevedevo era gia eretto…tutta quella situazione mi stava eccitando…non l avevamo mai fatto prima…ci siamo fatti guardare da sconosciuti qualche volta in cam ma nient altro…sapere che c era un uomo che mi guardava e desiderava mentre mi facevo fottere da mio marito mi mandava il sangue alla testa…
in prossimità della prima piazzola rallentò aspettando che il camion si avvicinasse in modo che riconoscesse l auto…attaccò le 4 freccie e girò…
La piazzola era piuttosto grande circondata da alberi qualche tavolo un gabinetto schifoso e pochi lampioni..il posto perfetto…il camionista parcheggio vicino alla nostra auto coprendola al poco traffico notturno..perfetto pensai…
scendemmo tutti e tre quasi insieme e ci chiese subito se fosse successo qualcosa…
mio marito mi abbraccio intorno al collo facendo cadere una mano sul mio seno…
Gli dissi che sarebbe potuto succedere qualcosa a patto che se ne restasse fermo li dov’era..
aveva uno sguardo allibito povero ma sapevo che qualcosa iniziava a intuire…non disse nulla ma fece cenno di si con la testa…
a quel punto mi ritrovai la mano del mio uomo fra le tette e in un momento abbasso la canottiera scoprendo i miei seni stretti nel reggiseno…non persi tempo e gli infilai una mano nei pantaloni…la situazione lo eccitava e il suo membro era rigido come nelle migliori occasioni…
L’uomo aveva uno sguardo scioccato e l unica cosa che fece fu lanciare un imprecazione…
spinsi a sedere mio marito sul cofano dell auto e guardando il camionista in faccia mi inginocchiai…
diedi un piccolo morso al cazzo duro attraverso i pantaloni poi gli abbassai tutto facendolo uscire…lo afferrai con una mano e andai a baciargli le palle…
L uomo inizio a tenersi il pacco e fra un imprecazione e l altra continuava a ripetere che non ci credeva…
iniziai a salire con la lingua lungo tutta l asta fino alla cappella per poi tornare giu…lanciai uno sguardo da zoccola al poveretto..
-forse e meglio se lo tiri fuori
gli dissi sorridendo, mio marito si godeva tutta la scena appoggiato sul cofano..l uomo si guardo attorno poi si slaccio i jeans e tiro fuori un cazzo di decenti dimensioni..era duro e con la cappella gia bella in vista…se lo strinse in mano e mi disse che una cosa cosi non gli ricapiterà mai più…
Io gli diedi ragione e senza torgliergli gli occhi di dosso feci scivolare le mie labbra attorno al cazzo di mio marito…mi sentivo completamente andata…iniziai a fare su e giu lentamente mentre con le mani mi toccavo i seni…mentre pompavo guardai a mio marito che era estasiato…mi piaceva vederlo cosi eccitato cosi mi dissi che sarebbe stato il pompino piu porco che gli avessi mai fatto…presi l asta in mano e iniziai a sbattermi la cappella sulla lingua..me lo rimisi in bocca e scesi piu possibile fino a risalire lentamente baciandogli la punta…lo pompai per circa un minuto cercando di succhiare ogni volta che risalivo con la bocca…mi sentivo una perfetta porca…sentivo il camionista che nel frattempo mi incitava dandomi della porca, della troia,della pompinara…me ne disse di cotte e di crude ma non mi dispiaceva…ero eccitata e volevo solo farli impazzire entrambi….
Sentivo mio marito sempre piu affannato cosi mi infilai il suo cazzo sotto il reggiseno e lo feci scivolare fra i miei seni…guardai in faccia l uomo che si masturbava affannato e strinsi le braccia per far si che le mie tette avvolgessero l uccello di mio marito…lui inizio a muoversi lentamente sentivo quella verga bollente scivolare sui miei seni e decisi che era il momento di farli venire…abbassai la bocca sulla cappella e iniziai a succhiarla e leccarla ..mio marito si fermo…strinsi ancora di piu le tette per tenerlo fermo e succhiai fino a farmelo venire in bocca….lo lasciai colare sul mio corpo…li sentivo ansimare entrambi
Il camionista a quella vista esplose venendo e dandomi della troia continuamente…
Lo vidi con ancora l uccello in mano ormai non piu eretto come prima ..e mio marito che mi sorrideva
-sei stata davvero porca stavolta devo dargli ragione…
Erano entrambi soddisfatti ma io ero eccitata…mi sarei fatta sbattere anche subito ma mi trattenni…avevo soddisfatto quella mia fantasia e era ora di andare…
Mi dissi che appena arrivati a casa gli sarei saltata addosso e ripensando a tutto avrei perso la testa…
Ci salutammo fugacemente e partimmo lasciandolo li vicino al suo camion…
Lo sentii solo dire che eravamo due matti e forse ha ragione….

Ora spero che la nostra piccola avventura vi piaccia…forse mi sono dilungata troppo ma volevo essere precisa..
In fin dei conti è la nostra prima storia che decidiamo di pubblicare
Un bacio a tutti

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Un incontro inaspettato

Era una tiepida giornata dello scorso aprile e l’idea mi solleticava già da qualche tempo: fare un’uscita en femme a Milano in pieno giorno. Pensavo di lasciare la macchina a Lampugnano prendere il metrò per un paio di fermate, scendere passeggiare per un po’ e poi tornare a casa. Niente di più semplice messa così anche se poi sono sempre stata assalita dai pensieri più negativi. Ma questa volta ero più che decisa, mi ero presa qualche giorno di ferie per liberare Alice, me stessa, dall’inverno e così mi svegliai di buon mattino e cominciai a prepararmi. Passai più di un’ora a truccarmi poi scelsi gli abiti più adatti… dovevo essere femminile, ma non sguaiata, insomma non volevo passare da troia, ma da semplice donna quale mi sento e sono. Optai infine per una camicetta, una mini non troppo corta accompagnate da lingerie (rigorosamente perizoma) e autoreggenti e un paio di decolletè tacco10. Presi il mio trench nuovo, ma mi coprii per il viaggio di un’ampia tuta così, da evitare spiacevoli inconvenienti in caso di “brutti” incontri. Partii ed arrivai a destinazione verso le 10,30. La giornata era bella tutto sommato e liberatami dell’ingombrante tuta, terminai il trucco con blush e rossetto, mi pettinai e scesi. Per avere un quadro migliore della mia situazione mi fermai alla toilette per fortuna c’era uno specchi che mi convinse come i miei sforzi fossero stati premiati. Mi sentivo davvero donna e una bella donna. Questo mi faceva stare davvero bene e con decisione puntai alla metropolitana. Dovevo acquistare il biglietto al distributore automatico, cosa non difficile visto che l’ho fatto innumerevoli volte, non c’era molta gente in giro a quell’ora e i pochi avevano tutti una gran fretta. Penso quindi di essere passata inosservata almeno fino al distributore. Qui c’era un uomo, l’impressione che dava era quella dei soliti sfaccendati che girano nei metrò. Aveva l’aria del tipo vissuto di mezza età e forse qualcosina di più, ricordava vagamente l’attore Ron Jeremy, almeno questa fu la mia impressione. Un tipo d’uomo quindi che può attirare la mia attenzione, mi sono sempre piaciuti i maschietti attempati, lui sembrava sulla sessantina, xl e pelosoni, e lui di peli ne aveva perché li notai spuntare dalla camicia sbottonata, forse perché i miei partners fin dalla prima volta sono stati quasi sempre così, ma soprattutto perché sono sempre riusciti ad apprezzare la mia femminilità ed a aumentare la mia autostima di donna. Anche lui mi aveva notata, eccome se mi aveva notata, così decisi di giocare un po’ e mi finsi imbranata nel prender il biglietto. Il provolone colse la palla al balzo e mi aiutò a far emettere il documento. Sorrisi e sussurrai un grazie e me ne andai verso l’ingresso del metrò cercando di ancheggiare vistosamente. Non lo vedevo ma mi immaginavo il suo sguardo desideroso su di me e i suoi commenti volgari tipici del maschietto arrapato. Mentre aspettavo il treno mi resi conto di essere eccitata, il suo sguardo, quel sorrisetto di superiorità che aveva sfoggiato quando si era avvicinato a me al distributore mi aveva quasi imbarazzato, mi aveva fatto sentire, non so quasi spiegarlo… turbata. Salii sulla metropolitana ma quel pensiero non mi abbandonava anzi continuava a turbarmi, in fin dei conti nella mia testa cominciai a fantasticare amplessi con quello sconosciuto che mi conquistava on facilità e mi sottometteva ai suoi desideri lussuriosi. Come da copione scesi dopo due fermate, ma non uscii e ripresi il treno che tornava indietro. Ero come impazzita volevo vedere la sua reazione nel rivedermi e soprattutto volevo stuzzicarlo a provarci con me. Il bello che non sapevo neanche come ero come guidata dal mio istinto femminile che mi spingeva a cadere tra le braccia del maschi dominatore. Arrivata era sempre là e io come in trance puntai direttamente verso di lui, che mi notò quasi subito, quando fui a pochi metri abbozzai un sorriso, svoltai di colpo e sculettando mi avviai verso l’uscita. Fuori mi accesi una sigaretta e pensai che se non fosse stato stupido tra poco mi sarebbe ronzato intorno. Infatti fu così perché pochi secondi dopo mi sentii chiedere da accendere. Senza dire nulla gli diedi l’accendino e mi accorsi di essere diventata piuttosto impacciata nei movimenti. Come sempre mi assale l’ansia della reazione del maschio di fronte la mia natura che per me è femminile, ma per lui…? Sapevo che nel momento in cui avessi parlato l’incantesimo sarebbe sparito e forse sarebbe sparito anche lui. Che fai di bello, con queste banali parole attaccò bottone, ormai non potevo più tirarmi indietro, in fin dei conti l’avevo provocato io. Niente oggi ho una giornata libera e voglio godermela risposi cercando di parlare lentamente e scandire le parole. La sua aria si fece curiosa e così sorridendo mi domandò se fossi una trans. Tranquilla risposi di essere una cross ma lui sembrò non capire molto e lasciai perdere abbozzando un timido sorriso e voltandomi un attimo. Vuoi farti una bella scopata, questo uscì dalla sua bocca qualche istante dopo e mi lasciò sconcertata, credo di essere diventata di mille colori perché lui sogghignò parecchio di fronte all’espressione che doveva aver fatto il mio viso. Passarono secondi interminabili, adesso tutto la sicurezza di qualche minuto prima era sparita e non sapevo più cosa dire e fare: da una parte volevo concedermi a lui dall’altra si trattava di uno sconosciuto e… non eri così un attimo fa dai lasciati andare che te la faccio godere io questa giornata. Questo più o meno furono le sue parole che spezzarono l’imbarazzo che si era creato. Non so ancora come e perché ma la mia risposta fu abiti vicino o conosci qualche motel nella zona…ma che motel andiamo nel cesso. Così sentii la sua mano appoggiarsi al mio culetto e spingermi verso il parcheggio. Ero tornata quasi in trance, mi sembrava di essere in quei filmetti porno di provincia, una sensazione eccitante ma al tempo stesso ansiosa. Mi ritrovai nella toilette controllai che non ci fosse nessuno e ci chiudemmo dentro. Adesso ceca di non gridare mi disse, poi infilando le mani sotto la gonna cominciò a palpeggiarmi il culetto e a baciarmi con passione. Le nostre lingue iniziarono a incontrarsi e devo dire che quel bacio mi sciolse completamente e mi abbandonai a lui. Cominciai a sbottonare la sua camicia a sollevargli la canotta e a leccargli i capezzoli anche se non fu facilissimo vista la quantità di pelo… piano piano scivolavo giù prima con le mani poi col viso fino alla sua patta che sentivo abbastanza gonfia. Lentamente lo sbottonai e liberai dolcemente un bel cazzone duro che iniziai a leccare giù giù fino alla palle accarezzandole delicatamente. Le sentivo belle piene e sentii lui dirmi brava zoccoletta anche le palle dai. Era evidente ce dovevo leccare anche quelle non me lo feci ripetere e iniziai il lavoro. Il suo membro diventava più turgido nella mia mano e il mio desiderio di essere fatta sua aumentava sempre più. Succhiai ancora un poco quello splendido strumento di piacere poi mi rialzi e mi misi a 90°, per quanto fosse possibile in uno spazio così stretto, chiedendogli di bagnarmi bene prima di penetrarmi. Di spalle lo sentii sputare sulla mia rosellina un paio di volte, poi la sua lingua calda e il suo dito l’esplorarono per un po’ fino a che senti la sua cappella premere sul buchino. Lo fermai e mi rialzai dandogli il preservativo. Sbuffò ma accarezzandolo nell’intimo e dicendogli dolcemente che se voleva davvero farmi godere doveva indossarlo, si rassegnò. Ecco che finalmente ero pronta per essere montata da questo stallone. La penetrazione fu piuttosto dolorosa anche perché il maialone era dotato di un bel cazzo davvero, ma resistetti e finalmente mi cominciai a godere davvero. Ero sua completamente impalata dalla sua pertica che stantuffava ritmicamente dentro di me. Mi resi conto di come ci desideravamo entrambi assecondavo ogni suo movimento sentivo il suo cazzo come non mai godevo a ogni colpo, intanto lui ogni tanto mi sculacciava e stuzzicava in mio clitty. Sensazioni di piacere davvero uniche il tutto condito dall’eccitazione di essere chiusa in un cesso di un parcheggio scopata di gusto da un porcellone maturo conosciuto, per modo di dire, cinque minuti prima. Devo dire che l’ometto fu molto resistente alla fine completamente succube mi lasciai andare ad un orgasmo davvero prolungato quasi senza toccarmi. Non fu davvero facile trattenere il piacere in silenzio qualche gemito mi sfuggì ma anche questo eccitava la mia fantasia, immaginando qualche genetica entrata per i suoi bisognini che sentiva noi godere e cominciava a masturbarsi immaginando il medesimo amplesso. Lui mi raggiunse poco dopo liberandosi dentro di me mentre emetteva un grugnito a****lesco. Mi liberò e notai la quantità di sperma nel preservativo… pensai che la ciliegina sulla torta sarebbe stato assaporare quel nettare invitante, ma poi mi resi conto che la giornata era già stata unica così. Io lo baciai ancora di gusto poi ci ricomponemmo. Uscimmo e gli dissi amore mi accompagni alla macchina mi disse di sì e mano nella mano ci incamminammo nel parcheggio. Gioia non ci siamo neanche presentati continuai, la sua risposta è stata tipica del maschio avevamo di meglio da fare. Comunque ci presentammo e mi lasciò dicendomi che lui era quasi sempre lì e se volevo un po’ di cazzo di andarlo a trovare. Finora non l’ho fatto ma effettivamente lui è quasi sempre lì.