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L’oratorio

Avevo circa 16 anni, frequentavo spesso l’oratorio, c’era un prete sulla sessantina, molto disponibile e partecipe alle attività oratoriali.
Un pomeriggio andai in sacrestia per confesarmi, don Mario, mi chiese di salire in casa che mi avrebbe confessato li. Lo segui su per le scale che portavano nel suo alloggio, si sedette sul letto, mi inginocchiai davanti a lui e inizia la confessione. Con la testa china a sfiorare le sue ginocchia, mentre parlavo sentii le sue mani sulla mia nuca che spingevano verso le sue gambe. Ormai le mie labbra toccavanoi pantaloni di don Mario, la mia vista andò a finire sulla patta, e notavo un rigonfiamento, vedevo la sua eccitazione, vedendo che non reagivo negativamente, si distese e la patta si avvicinò alla mia bocca. Iniziò a muoversi e dopo poco lo sentii mugulare. Mi alzai mi diede l’assoluzione e tornai a casa. Continuavo a pensare quei momenti, avevo una continua erezione, andai in bagno e mi sfogai con una masturbazione pensando a quello che era successo.
Dopo qualche giorno, mentre ero in oratorio, don Mario mi si avvicinò e mi chiese di seguirlo a casa che doveva comunicarmi una cosa. Lo segui tutto eccitato, con la speranza che si ripetesse la scena dei giorni precedenti.
Salii le scale due alla volta, lui si era già posizionato sul letto seduto, io ero in piedi davanti a lui. “Non hai nulla da confessare” mi chiese. “Si don Mario” risposi. Mi inginocchiai davanti a lui, lui si alzò e disse “Aspettami che vado a mettermi comodo e torno”.
Rimasi li in ginocchio ed ero eccitato.
Tornò dopo poco con un paio di boxer con l’apertura davanti, si sedette di nuovo sul letto esclamando “Sai con questo caldo… Bè allora cosa mi devi confessare”
Inizia a dirgli che mi ero masturbato. Subito mi mise le mani sulla nuca accarezzandomi e spingendo verso le sue gambe. “A cosa pensavi mentre lo facevi”. Ero talmente eccitato che gli dissi la verità!
“Bravo” esclamò; nel contempo si inarcò con la schiena e mi ritrovai con la bocca esattamente nello spacco del boxer, che nel frattempo il suo cazzo faceva capolino e mi ritrovai la sua cappella sulle labbra. “Bacialo dolcemente se ti piace” Inizia a baciarlo, aprii la bocca e lo feci entrare, sentii quel sapore aspro di piscio ma mi piaceva e lo tenni in bocca mentre lui continuava a spingere la mia testa sempre più forte e iniziò a scoparmi in bocca. Dopo un pò si alzò, iniziò a spogliarmi e si tirò via i boxer, vidi un cazzo grosso e nodoso. Mi fece stendere sul letto a pancia in giù, e mentre con la mano destra mi prese il cazzo, con la lingua iniziò a leccarmi lo sfintere. In poco tempo gli venni in mano. Avevo il culo tutto bagnato dalla sua saliva, con le due mani mi aprì le chiappe, e, dolcemente, mi avvicinò la cappella sullo sfintere. Sentii la sua cappella che iniziava a penetrare, sentii un dolore lancinante all’inizio ma dopo poco ero io che spingevo il mio culo verso il suo cazzo, fino a quando non sentii le sue palle che sfioravano le mie chiappe. Inizia a segarmi e venni con lui, sentendo il suo sperma che mi riempiva le budelle, per poi sentire lo sperma scivolare tra le gambe…

Continua..

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Oratorio da guardone

Ormai in casa del Don ci andavo spessissimo, per soddisfare i miei e i loro desideri. Un giorno il Don mi chiese se mi interessava sapere cosa succedesse in paese tra le donne. Incuriosito gli dissi di si. Mi fece nascondere sul soppalco , vista che era quasi l’orario delle confessioni che di pomeriggio li faceva in casa e non in sacrestia.
Entrò una prima pia donna (che conoscevo bene), si salutarono , la fece inginocchiare e iniziò la confessione.
” Che peccati hai commesso”, chiese il Don.
“Padre ho una relazione con un altro che non è mio marito”
” Figliola come mai succede questo? Forse tuo marito ti trascura?”
” No padre è che questo mi fa sentire desiderata, più giovane”
” Lo sai che è peccato mortale quello che fai!! Comunque pentiti e cerca di evitare di godere con lui, almeno così il peccato sarà minore”
Gli diede delle preghiere e l’assoluzione.
Dopo poco entrò un altra donna, con grande sorpresa la conoscevo benissimo, era mia madre, mi sentii ribollire dentro, mi chiesi che peccato avrà da confessare lei che è sempre a casa?
Il Don guardò verso l’alto, nel posto in cui io ero nascosto. Non volevo ascoltare ma la curiosità era tanta.
Mia madre si inginocchiò, si fece il segno della croce e iniziò a confessarsi così:
” Don, ho peccato e mi vergogno”
“Che peccato hai sulla coscienza” Chiese il prete.
” Mi vergogno a dirlo, ma non posso tenerlo dentro, mi sento sporca”
“Dimmi tutto e vedrai che poi ti sentirai meglio figliola” la rassicurò il Don.
Mia madre iniziò raccontandogli il peccato, insomma il vicino di casa era un idraulico, e ieri mattina mentre facevo andare la lavatrice uscì tutta l’acqua fuori. Chiamai il vicino per vedere il perchè di questa fuoriuscita.
Lui subito accorse entrò in casa e vide che c’era una perdita sul tubo che portava l’acqua all’eletrodomestico.
Nel fattempo che lui aggiunstava il tubo, io asciugavo il pavimento, ero in ginocchio, e mi sono ritrovata con la faccia all’altezza del suo pene, lui alludendo disse ” Non mi dispiacerebbe mica”.. Era qualche tempo che tutte le volte che mi vedeva , mi guardava in modo voglioso.
Scherzando risposi ” Vuol dire che pagherò il disturbo in natura”
Senza dire nulla si abbassò la zip e tirò fuori il pene che me lo ritrovai sulle labbra,ed io aprii la bocca e iniziai a baciarlo.
Poi mi fece alzare , mi alzò la gonna mi fece appoggiare alla lavatrice e li mi ha presa.
Il Don la interruppe e gli chiese (mentre si toccava tra le gambe) ” Ma tu hai goduto?”
” Si ” rispose lei.
Devi sapere che se non godevi non era un peccato grave, noi preti lo facciamo senza godere, vieni qui che te lo faccio vedere.
Di sicuro mia madre era ancora eccitata per quelo che era successo, si alzò , il Don tirò fuori il suo uccello e la pregò di toccarlo, lei senza dire nulla lo prese in mano e se lo portò in bocca e iniziò a spompinare.
Il don la fermò e gli chiese di girarsi e mettere le mani sul tavolo.
lei si girò, lui gli azò la gonna, gli abbassò gli slip e le infilò il cazzo nella figa senza nessuna fatica, era bagnata fradicia.
Mentre la possedeva gli parlava ricordandogli che bastava non godere , così il peccato non era grave.
Dopo un quarto d’ora il prete si ritrasse, e gli fece notare che lui non aveva goduto, percui non c’era stato peccato. Mia madre si risistemò, ringraziò il Don , che gli diede l’assolzione e se ne andò.
Avevo assistito a tutto, ero eccitato che mi faceva male nei pantaloni.
Il Don andò alla porta e la chiuse a chiave e mi ordinò di scendere.
Feci le scale di corsa, si abbassò i pantaloni e me lo mise in bocca e mi disse ” Lecca bene che qui ci sono gli umori ti tua madre “
Lo presi in bocca e lo assaggiai con gusto rivivendo i momenti prima.
Poi mi spogliò mi fece distendere sul letto e mi scopò, ricordandomi che poco prima era penetrato nella figa di mia mamma.
Ebbi una eiaculazione come non mai e lui insieme a me!!.