L’attesa del cornuto
Quando nel profondo della notte, disteso sul divano, al buio, con la tivù accesa -ma che non vedi né senti- attendi il suo ritorno ti chiedi cosa ti abbia spinto a mandare tua moglie fra le sue braccia. Quale strana malattia della mente ti ha portato a bramare ciò che gli altri uomini aborrono di più, le corna. Perché, non illuderti, sono corna. Corna. L’altro non è un toy-boy è un uomo. Un uomo che da ore sta trombando tua moglie. E tua moglie lo sai benissimo che non è una bambola di pezza, ma una donna e che prima di andare a letto con un uomo ne vuole sentire l’odore, il sapore, apprezzarne l’intelligenza, la simpatia, la classe; lo vuole scegliere, vuol farsi corteggiare. Chi stà trombando tua moglie non è un fantoccio ma un uomo che le è piaciuto. Lui le piace davvero. L’ha coinvolta, sedotta, comquistata. Per molti giorni lei ha atteso questa serata. Ha ricevuto decine di suoi messaggini e chiamate. Tua moglie da tempo aveveva sempre con se il cellulare, anche la notte; e la notte arrivavano messazzini in vibrazione. Lei rispondeva agli sms e poi percepivi che pensando tu dormissi si masturbava. In questa love-story però non sei stato passivo testimone. Ne sei stato il promotore e attivissimo ruffiano. L’hai lusingata dicendole che se un uomo come quello la corteggiava con tanta assiduità e insistenza significava che la vede come una donna affascinate, malgrado i quaranta suonati. Lei ha ceduto alle sue lusinghe e alle tue insistenze ed ora è con lui, nel suo letto con lui che la sbatte. Nell’immaginarli insieme il tuo pene ora si erge ora si affloscia. Oscilli fra paura e esaltazione. Sono cornuto, ti dici. Finamente cornuto! Ma non sai se sei pienamente contento. Dentro di te qualla vocina ti mette in guardia. Ma poi il pene si erge di nuovo spinto dal desiderio di goderti le corna e lo masturbi prima piano poi freneticamente. Ti trattieni. Sai fin troppo bene che se vieni poi l’eccitazione passa e rimane solo l’angocia. Allora ti fermi. I secondi sono minuti e i minuti ore, nella notte che lei è con lui. Poi infine senti la chiave nella serratura. balzi in piedi ma poi ti fermi. Non vuoi farle vedere quanto sei felice. Lei viene verso di te e tu vedi quanto sia distrutta, stanca, truccata alla meno peggio. Ti da la borsa e si avvia verso il bagno. Nella borsa ci sono gli slip madidi ancora dei suoi umori. Lei sa bene che userai quegli slip per accitarti annusandoli per giorni. La raggingi in bagno. Lei sta pusciando nel bidet. Scoreggia e piscia appoggiando la testa stanca alla parete davanti a se. Ti avvicini, ti inginocchi accanto a lei per il solito rito dell’abluzione pest coito e regoli l’acqua per renderla tiepida; poi la lavi delicatamente senza sapone intimo. Lei si solleva a fatica e tu sorreggendola l’asciughi. Lei ti cede, Sa che è il tuo momento. Si lascia accompagnare in camera mentre tu la cingi per i fianchi, poi scendi a carezzarle le grasse chiappe che certo _tu speri con tutto il cuore- lui avrà provanato. Azzardi a toccarle il buco del culo e lei ha un piccolo gemito di dolore. Esulti dentro di te: ‚L’ha inculata!! l’ha inculata!! Evvaiiii!!‘ e immagini la scena oscena. Arrivata al letto si gira e si siede mentre tu la sostieni; poi la lasci e lei si distede allargando le cosce offrendoti la visione della vulva ancora schiusa e tumefatta, ancora sensibilissima al tatto. Accosti piano la bocca, senza premere. Un fortissimo afrore di sesso emana da quella vulva a lungo penetrata. Forte odore di urina, sperma, umori vaginali… E‘ questo odore che testimonia il misfatto tanto bramato; testimonia il passaggio del grosso membro di lui, perché lui ha il cazzo grosso, largo, con una massiccia cappella che ha certo riempito tua moglie stimolandone gli orgasmi… Altro che il tuo finissimo 12 cm, buono appena per seghe. Anche la lingua è delicata nel tocco. Lei sobbalza. ‚E‘ stato meraviglioso‘, ti dice. ‚Lo rivedrai, vero?‘ ‚Si… Fra tre giorni‘. ‚Ti manca già?‘, azzardi… Non ti risponde. E tu, pur cosciente del pericolo ti esalti ancora e la sega parte frenetica. Poi la sua mano sul tuo capo e le sue parole sussurrate con dolcezza: „Sei cornuto sai mauro? Cornuto davvero… Quello mi ha fatto perdere la testa, sai cornutone mio?… Mi manca, accidenti! Mi manca già…“ A quelle parole intesifichi la leccata e lei invece di respingerti ti assecondo. La vulva ha ripreso tono e viscide sostanze odorose la impregano di nuvo. Tu succhi avidamnete, le lecchi, ne aspiri l’odore forte. Il suo bacino si muove per cercare il cantatto con la tua bocca, ma certo si muove anche perché sta immaginando di offrirsi al maschio, al suo adorato amante; amante che fa di te un vero cornuto eccitato, segaiolo, impotente a soddisfare una moglie in calore.
-Oddio mauro… Oddioooo!! Lo voglio… lo voglio… lo voglio…“ queste parole sono frustate di eccitazione per te, cornuto che smani, mugoli, beli come un caprone. I suio gemiti e implorazioni ti danno la certezza assoluta di essere cornuto. Cornuto come in tante fantasie masturbatorie hai immaginato di diventare. Da un anno hai accampato una inesistente impotenze solo per renderla più disponibile per un maschio che te la trombasse. I primi tempi lei cercavi di portarti dallo specialista, ma tu dicevi di essere quasi impotente a causa dello stress di lavoro. Quante volte mentre la masturbavi le dicevi quasi piagnucoloso che pur di non vederla soffrire avresti volentieri accettato le corna, purché fatte con discrezione. E lei sempre a darti del cretino. Poi pian piano ha iniziato ada cecttare l’edea e a tacere mentre le dicevi che un uomo discreto, potente, affidabile le avrebbe portato un pò di serenità. E lei ora taceva e si muoveva di più assecondando la masturbazione. ‚E‘ pronta!‘ pensasti. Ora cerchiamo il maschio giusto. Sono passati pochi mesi da allora e il maschio giusto ha già eiaculato dentro tua moglie diverse volte. Il prossimo passo sarà portarlo a casa per farli trombare nel lettone, nel sacro talamo, ma non sarà facile. Tua moglie non sa che glielo ha fatto incontrare tu per caso, come un tuo amico di facebook. Ma tua moglie ti sorprende acora:
„mauro, amore mio, sai cosa penso?…“ tu annuisci col volto fra le sue cosce: „Penso che sarebbe bello poterlo far venire qui a casa mentre tu stai giù in tavernetta, nascosto, zitto zitto, a farti le seghe… Che ne dici?! potresti ascoltare… Ti godresti le corna in diretta… eheheh… e quando lui andrebbe via sarei ancora calda… E tu… ehm ehm… potresti approfittare di più… Che ne dici cornutone mio?“ Un fortissimo tuo gemito e le scosse dell’orgasmo masturbatorio le darebbero la risposta.