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il custode

Passarono gli anni e i rapporti con Angelo e Daniele erano sempre più frequenti ormai ero diventato la loro femminuccia e dovevo farli godere ogni volta che volevano e anzi avevano coinvolto anche Walter di un anno più grande di me e Angelo e 1 in meno di Daniele; anche a walter piaceva tanto farselo succhiare e mettermelo dietro.
Lo facevamo dove capitava, negli scantinati sulle terrazze dove si lavavano i panni, dietro i cespugli.
Ultimamente ci aveva preso a giocare a tennis, affittavamo il campo e giocavamo delle ore e dopo la partita ovviamente c’era la doccia ristoratrice, non c’era doccia dove io non dovessi farli contenti, una volta mi ricordo che mentre c’erano due adulti che non conoscevamo che si cambiavano io ero dentro una doccia con Walter che lo spompinavo, ormai ero alla soglia dei mie 14 anni e ero esperto succhiatore nonchè bevitore di sperma, la cosa era troppo bella per lasciar stare.
Al campo di tennis c’era il custode, un uomo rozzo sui 50 anni puzzolente sempre sudato, barba lunga e mani sporche, mi ricordo era una bella giornata di sole e gli altri non c’erano cosi io e Angelo andiamo a giocare a tennis da soli, partita bella e lunga e alla fine nelle doccie Angelo mi chiede di farlo divertire, eravamo gli ultimi ad aver affittato il campo e sapevano che non sarebbe arrivato nessuno, la nostra testolina ingenua ci fece pensare di essere tranquilli, dopo un bel pompino Angelo mi fece mettere a 90 sulla panca degli spogliatoi e inizio una lenta e lunga inculata; sul più bello si spalancò la porta e apparva lui, il custode, che vedendoci fare quelle cose ci disse e bravi porcellini, Angelo si fermò di colpo ma lui gli disse – no continua che mi piace vedere la troietta che si fa inculare -. mentre si avvicina abbassa la chiusura lampo e tira fuori un cazzo non lunghissimo ma molto largo, l’odore di piscio e di sporco si sentiva da lontano, più si avvicinava e più avevo paura che dovevo prenderlo in bocca. si posizionò davanti a me e me lo mise davanti alle labbra, io aprii la bocca ma appena preso mi venne da vomitare, ma appena risputato fuori lui mi prese la testa e con forza me lo cacciò dentro, aveva un sapore forte di piscio. Angelo nel frattempo era venuto si vestì in fretta e scappò via; mentre usciva il custode gli disse – e non dire niente a nessuno altrimenti sono affari tuoi -.
Mi ritrovai da solo nello spogliatoio con il custode che mi pompava la bocca e dopo poco mi sborro in bocca, sembrava non finire mai, era tanta e

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molto densa
me la fece ingoiare tutta e appena finito io credevo che potevo andarmene e invece lui mi ferma e dice – dove vai?! anche io voglio assaggiare il tuo bel culetto giovane -; mi prese un colpo aveva un cazzo troppo largo, ma a lui non interessavano le mie proteste, mi fece mettere a 90 sulla panca, mise del bagno schiuma sul cazzo e me lo infilò dentro. un dolore lancinante mi squarcava le budella, mi pompò non so per quanto tempo e quando venne nel mio culetto dolorante non avevo più forza. a quel punto lo tirò fuori e me lo mise in bocca orndinandomi di pulirlo, era sporco di sperma e di residui del mio culetto ma a lui non interessava dovevo farlo e basta. appena finito mentre mi rivestivo mi disse – e domani sera devi passare da me giù al gabbiotto, e non ti scordare che posso dire a tutti cosa fate voi qua dentro… -.
avevo il culo dolorante ma essere stato preso con una certa violenza mi fece eccitare e a casa mi sparai una grande sega.

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Il custode del parcheggio

il custode al mare
Una primavera
Io e mio marito, siamo andati una settimana in vacanza al mare, abbiamo affittato un appartamentino in un residence.
Era già notte quando siamo arrivati con l’auto davanti alla guardiola del custode, con la sbarra chiusa e un cartello con scritto “parcheggio completo”, il gabbiotto era illuminato ma non si vedeva nessuno, mio marito scende dall’auto e va a guadare vedendo un posto proprio li accanto alla guardiola, un uomo sulla cinquantina arriva, ha una torcia in mano, si avvicina e senza neanche degnarci di molta attenzione illumina il cartello per farci intendere di leggere che non ce posto, lo chiamo io mentre scendo dall’auto e fermandomi davanti ai fari della macchina gli chiedo se almeno per quella sera possiamo metterla in quel posticino libero, l’uomo finalmente si gira ah un attimo di sgomento prima di rispondere.. i fari rendevano trasparente il mio vestito bianco… “Si vi apro subito”!!
Risalii in macchina e mio marito mi disse “certo che con gli uomini ci sai proprio fare…!!”
Parcheggiata l’auto, il guardiano divenne cosi galante che mi apri anche la portiera, e io da brava troia esibizionista scesi scosciandomi, il vestito era corto e sotto indossavo solo le calze autoreggenti, come al solito ero senza le mutandine.. lasciai ammirare al guardiano per bene il mio boschetto.. tra le cosce scendendo lentamente dalla vettura.
Finalmente eravamo arrivati ero stanca e anche se quell’uomo rude mi intrigava per quella sera andammo subito a dormire.
Il mattino seguente scesi in macchina per prendere alcune cose , il cancello era aperto la guardiola chiusa, lessi l’orario del guardiano era dalle 18 alle 2 di notte, accanto alla guardiola c’era una sedia, posato su di essa un giornalino a fumetti porno, che porco pensai mentre sfogliavo non senza una certa eccitazione quel fumetto.
L’appartamento sito al primo piano, era grazioso e il balconcino dava sul parcheggio proprio di fronte alla guardiola, alle 18 uscii a controllare se era arrivato sapevo di dovergli chiedere se ci lasciava il posto per tutta la settimana lì, quindi prima di uscire mi infilai un micro abito senza intimo sotto e che metteva bene in evidenza il mio seno prosperoso, quindi uscii.. Lui arrivò subito sotto il balcone e io con voce mielosa gli chiesi se potevo lasciare lì l’auto, lui concentrato nel guardarmi sotto la minigonna.. annuii..
Rientrata in casa mi resi conto che mi ero bagnata quell’uomo mi eccitava il suo essere cosi rude..
Per tutta la settimana mi scosciai davanti a lui, ero arrivata anche a sedermi a leggere sul balcone con le cosce aperte senza intimo sotto e lui dalla guardiola che guardava. l’ultima notte dopo aver parcheggiato lì accanto alla sua guardiola, io con una scusa dopo aver lasciato salire in casa mio marito ritornai alla macchina, mi sedetti lasciando la portiera aperta fingendo di cercare qualcosa sui tappetini mi scosciavo per bene.. Ha bisogno? mi chiese mentre si avvicinava, io rimasi scosciata avevo l’abitino cortissimo e la passera in vista, era li accanto, gli dissi che non trovavo un orecchino, forse è caduto sul tappetino o in cortile gli dissi che ci tenevo molto, lui si mise a cercarlo non gli fù difficile non trovarlo perché era accanto alla macchina, lo prese e me lo diede, gli dissi non so come ringraziarla con un tono di voce di chi aveva bevuto.. scesa dall’auto mi avvicinai a lui dandogli un bacio sulla guancia, l’uomo ne approfittò subito e mentre gli davo il bacio lui mi mise una mano sul culo e strinse tirandomi a lui schiacciandomi le tette contro il suo petto.. e facendomi sentire la sua eccitazione.. il porco si strusciava contro la mia coscia facendo salire anche in me l’eccitazione a****le che provavo vicino a quell’uomo.. mi spinse tra il muro e la guardiola si mise a baciarmi le tette liberandole dal vestito le sue mani mi frugavano nell’intimo della mia farfallina.. ero bagnatissima e sentire le sue dita aprirmi mentre l’orlo del vestito era risalito sino alla passerina già umida, le gambe erano tese e dure nello sforzo di controllare quella posizione e i muscoli dei glutei erano contratti come durante un esercizio ginnico; io respiravo profondamente, ed il contatto con il bozzo duro e prominente che premeva contro la mia coscia sinistra, mi faceva capire l’eccitazione del guardiano. Sentivo la sua mano fredda e umida dei miei umori scivolarmi su e giù sul clitoride, tenevo la testa all’indietro e gli occhi socchiusi, ma mi accorsi ugualmente, un po’ per il rumore dello zip, un po’ per il suo armeggiare con la mano destra, che si stava sbottonando i pantaloni, dopo lo schiocco di un elastico sentii qualcosa di molto caldo spingere con maggior insistenza contro la coscia… era grande come me lo immaginavo nei miei sogni di quella settimana durissimo e ben lubrificato. Spostò la mano destra sul mio sedere.. anche lui respirava rumorosamente, mentre quel suo affare mi strusciava e mi sbatteva sulla coscia con furia, come se volesse scoparmela come un cane. Io presi a dimenarmi, per la eccitazione che stava salendo e la voglia di sentire dentro di me quell’uomo e prima, che sfogasse l’eccitazione repressa dopo una settimana di provocazioni sulla mia coscia mi staccai da lui e mi chinai a prenderlo in bocca , è all’altezza del mio viso… i miei seni sono diventati di marmo… lui con una mano li accarezza, stringendomi i capezzoli, prima uno poi l’altro… mentre abbassa lo sguardo, dalla mia passerina colano umori che scorrono lungo le cosce…con un dito mi sfioro il clitoride… le tempie mi pulsano per l’eccitazione… lo afferro per le natiche e affondo la faccia contro il suo cazzo mentre scompare nella mia bocca, sempre più giù, in gola… la sento piena, mi fermo un attimo senza muovere la testa ne la bocca, per sentire fin nelle viscere quella sensazione di pienezza… poi lo faccio uscire… strofino la cappella sul mio viso aspirandone l’odore e sui capezzoli…mio marito è su in casa a pochi metri sa cosa sto facendo e sicuramente spia dalla finestra, e ciò aumenta ancora di più l’eccitazione… inghiotto lentamente il cazzo ancora, lentamente, lo faccio uscire dalla bocca, leccandolo piano… continuo a leccarlo, come un gelato, mentre con la mano lo masturbo… lo inghiotto di nuovo, iniziando un lento su e giù di labbra e bocca, succhiandolo… la lingua scende veloce fino ai coglioni, gonfi da scoppiare… li prendo in bocca, prima l’uno poi l’altro… mentre la mano va al il clitoride… sono un lago… succhio e lecco, sempre più veloce…. Ho voglia adesso di sentirlo dentro… alzata di nuovo mi girai contro il muro con le mani aperte appoggiata ad esso lui dietro di me con le mani sulle mie tettone penzolanti stringermele mentre il suo membro fra le mie cosce, che subito strinsi intorno ad esso come in una morsa di carne. Mi abbandonai contro il suo corpo, la sua lingua che mi penetrava nell’orecchio come un serpente, le sue mani che mi strizzavano dolorosamente le tettone.. ed il suo cazzo fra le gambe, duro e gonfio che mi scopava in maniera brutale… le gambe mi stavano cedendo il suo cazzo lo sentivo dentro l’utero lo sentivo dentro la testa il suo odore le sue grandi mani… l’orgasmo fu intenso.. mi chinai a finire il lavoro che avevo iniziato prima volevo il suo sperma… l’idea di bere la sua sborra mi fa impazzire… lo riprendo a succhiare, la testa si muove sempre più veloce… finche sento l’uomo inarcarsi leggermente, senza un grido…una cas**ta di sborra mi invade la bocca… ingoio quel liquido caldo, una piena che mi esce dalla bocca e sgocciola sul mio seno…mmm quel sapore mi da alla testa continuo il pompino finché non esce più nulla… ma continuo a leccare il cazzo dell’uomo, ripulendolo completamente.
Sazia e soddisfatta salgo in casa dal mio maritino, lo trovo con il cazzo in mano duro si stava segando dopo aver spiato tutto con il binocolo, mi fa chinare a novanta contro il tavolo le sue mi insalivano l’ano punta la sua cappella e spinge.. il mio secondo canale si dilata mentre il suo pene entra tutto fino alla radice.. pochi affondi e sento il suo sperma caldo nel mio intestino.. dopo essersi scaricato mi sussurra “ sei una grandissima troia”…

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il custode 2

La mattina seguente mi alzai e ripensando alla sera prima e al custode, al suo cazzo odoroso e sporco e a come mi aveva usato era di nuovo eccitato. mi sono alzato di corsa e sono andato in bagno nella speranza che nessuno notasse la mia eccitazione. arrivato in bagno mi feci una sega paurosa infilandomi il manico della spazzola nel culo; feci una sborrata fantastica, nel bagno c’era odore di sperma, me l’ero fatta sulla pancia e da li colava sui pochi peletti che erano presenti sul mio pube, era ancora indietro con lo sviluppo nonostante i miei 14 anni, avevo un cazzo non troppo grosso, pochi peli solo li, palle e culetto liscio e devo dire che non mi sorprendeva che ai miei amici piacesse farlo con me.
Sono andato a scuola ma ero mentalmente assente, ero impaziente di rivedere il custode, alle 18 dovevo stare presso il suo casolare vicino ai campi da tennis, la mattinata a scuola sembrava non finire mai, alla campanella d’uscita mi involai verso l’autobus per arrivare a casa il più velocemente possibile e fare subito tutti i compiti. passavano le ore e nel pomeriggio passarono a chiamarmi gli amici ma io dissi di sentirmi poco bene e che non sarei uscito quel giorno. Angelo preoccuopato mi chiese se c’entrava qualcosa quello che ci era successo la sera prima e io dissi – no tranquillo quel porco si è sfogato e mi ha lasciato andare -.
Erano quasi le 18 e mi incamminai verso il casolare del custode dei campi da tennis.
mentre mi avvicinavo ero preso da un misto di eccitazione e paura; rimasi un pò impalato davanti alla porta ma alla fine bussai, sentii la sua voce forte e molto autoritaria che diceva avanti. appena dentro sentivo il suo odore di uomo, aveva un odore forte di sudore, da uomo che aveva faticato tutto il giorno. la sua casetta era piccolina, appena entrati c’era una sorta di salottino con divano, tv e un angoletto per cucinare, poi c’era il bagno e una sola camera con un lettone vecchio.
Quando mi vide disse – ah sei tu troietta, allora sei venuto, ti è piaciuto il mio cazzo ieri -; io non dissi niente ma il mio silenzio suonò certamente come un si, infatti mi disse: – fai una cosa vai di la nella camera spogliati e aspettami che arrivo subito, vado in bagno e arrivo -.
Andai di la mi spogliai e aspettai che arrivasse, poco dopo arrivò completamente nudo, la sera prima solo il cazzo avevo visto, era bassino, peloso, cazzo corto e largo, pancia molto pelosa, si sentiva tutto il suo odore misto di sudore e piscio, si mise

sul letto e mi disse e brava la mia troietta ora devi farmi godere.
Mi ordinò di iniziare a leccarlo sul corpo, mi fece leccare i capezzoli e avevo vicino le ascelle che emanavano un forte odore di sudore, mentre leccavo lui mi toccava il culo sembrava impazzire per il mio culetto liscio, ci infilava dentro le dita e ci giocava ad un certo punto mi disse di prenderglelo in bocca e io ovviamente non mi feci pregare, appena preso in bocca quasi vomitavo ma resistetti, sapeva di piscio, mi ordinò di pulirlo per bene e di leccare anche le palle. dopo poco che lo pompavo mi disse – che bella troia che sei! ora però devi dimostrarmi obbedienza e allora scendi e leccami i piedi -. non sapevo cosa fare, rimasi fermo e allora lui mi prese per i capelli e mi disse – dai troia fai quello che ti chiedo, fai godere il tuo uomo -. mi ritrovai a lavorare con la lingua su quei piedi sporchi e odorosi, ma la cosa stranamente mi eccitava. mentre leccavo i piedi mi aveva fatto posizionare con il mio culetto verso la sua faccia e lui continuava a giocarci, ogni tanto mi srizzava palle e cazzo, mi diede anche delle sculacciate. ad un certo punto mi fece mettere a pecora sul letto e mi disse – ora il tuo uomo ti scopa bella troietta -; sputò sul buco e mi impalò. Ho sentito dolore quando è entrato ma ben presto divenne piacere, quando mi venne nel culo simultaneamente sborrai anche io senza toccarmi, se ne accorse e mi disse – brava la mia troietta -; poi mi fece alzare e mi disse – vieni in bagno che me lo pulisci -. mi fece mettere nella vasca da bagno, mi mise il cazzo in bocca sporco di sperma e degli umori del mio culetto e me lo spinse dentro dicendomi -dai puliscilo – e era ormai moscio ma ad un certo punto sento qualcosa di caldo e di acre che invade la mia bocca, mi stava pisciando in bocca e mi teneva la testa; appena mi lasciò sputai il più possibile. Senza preoccupazione mi disse: – giovedì è il mio giorno libero passa alla solita ora che ti faccio divertire con un mio amico e ricordati di non mancare -.
arrivai a casa e corsi in bagno a lavarmi con la paura che potesse sentirsi l’odore di piscio e cazzo che avevo indosso.