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Monica, una zoccola esibizionista

Avevo incaricato un investigatore privato di seguire la mia fidanzata dell’epoca, Monica.

AGENZIA INVESTIGATIVA
”OCCHIO DI LINCE”

RAPPORTO OPERATIVO

Egr. Sig. Farnese,
come da suo incarico conferitoci abbiamo provveduto a pedinare la signorina Monica B. e le inviamo il resoconto dettagliato. Presso i nostri uffici potrà visionare foto e filmati che hanno realizzato i nostri collaboratori.

Martedì 2 aprile 2013
Uscita di casa, diretta verso l’ ufficio, colazione al bar, molti uomini la conoscono e la circondano mostrando confidenza, ma nulla da segnalare.
Ore 17.00: esce dall’ ufficio, saluta un paio di colleghi con baci sulle guance.
Si dirige verso Corso Buenos Aires, entra in un negozio di scarpe. La nostra agente in incognito la segue. Chiede di provare delle scarpe nere con tacco 12
“Cerco qualcosa di elegante ma sexy, devo fare un viaggio di lavoro”
Il commesso, un bel ragazzo di circa trent’anni la fa accomodare e le porge alcuni modelli.
Quando si accorge che la gonna è molto corta si inginocchia davanti a Monica con la scusa di aiutarla a calzare le scarpe. Lei non aspettava altro e da brava zoccoletta le allarga ancora un pochino, giusto quanto basta per fargli intravedere le mutandine. Il commesso sorride senza togliere gli occhi. “Questa misura è forse un poco grande. Le faccio provare una misura meno”
Senza alzarsi chiede l’ aiuto del collega, molto più giovane, quando questo arriva con la taglia giusta gli dice di abbassarsi ad aiutarla a calzarla. Il nuovo arrivato ci mette un attimo a capire il motivo: si mette anche lui guardare tra le gambe di Monica. Lei ovviamente se ne accorge subito e le allarga ancora un po’ per offrire ad entrambi una visione migliore. Quando pensa di averli fatti agitare a sufficienza dice “Ma guarda un po’, tutte le calze spiegazzate” Si abbassa per lisciare la prima e la camicetta si apre lasciando in bellavista il prezioso reggiseno ricamato. Alla vista dei suoi capezzoli turgidi il ragazzo sospira forte e socchiudendo gli occhi si avvicina per inalare il caldo profumo. L’altro commesso è più esperto e deciso: “Lasci, signorina, faccio io” Le prende il piede appoggiandolo sulla sua gamba e comincia a lisciare la calza sulla caviglia di Monica, indugiando parecchio. Con la gamba alzata la gonna risale ancora, mostrando la parte alta delle cosce non coperta dalle calze autoreggenti e scoprendo del tutto il piccolo triangolo di stoffa che copre a malapena la patatina bella gonfia. “Ha delle bellissime caviglie signorina, questo modello le sta a pennello e la slancerà molto” “Non trova che i miei polpacci siano un po’ troppo grossi?”
Dice lei con voce civettuola. Lui ne approfitta e fa salire lentamente la mano fino alla parte posteriore del ginocchio. “Sono così stanca, oggi sono stata in piedi tutto il giorno”
“Le ci vorrebbe un bel massaggio, lasci fare a me” Con tutte due le mani prende a carezzare la gamba di Monica che si appoggia allo schienale del divanetto. “Adesso la destra va meglio, ma la sinistra….” Il ragazzo più giovane prende la palla al balzo e comincia anche lui a massaggiarle la gamba, sempre più su, fino alle coscia.
Quando ritiene di averli surriscaldati abbastanza Monica li interrompe: “Vorrei provare anche quel paio laggiù” Il commesso più anziano le toglie le scarpe tenendole i piedini tra le mani, l’ altro si affretta a portarle. “Bellissime, ma non si intonano alle mie calze, dovrei toglierle, c’è un camerino?” “Purtroppo no, ma può andare nel retro, se vuole l’accompagno, è un po’ buio là dietro…” Le apre la porta del piccolo magazzino e lei subito solleva la gonna fin sopra il sedere per togliere più facilmente la calza, che poi passa al ragazzo “Me la potrebbe reggere?” Lui la prende facendola scivolare tra le mani per poi portarla al viso annusandola con voluttà “Ha un profumo molto sensuale, signorina” “Grazie!”
Naturalmente si ‘ dimentica ’di abbassare la gonna mostrando al più giovane, rimasto sulla soglia, il suo bel culetto coperto a malapena dal tanga. Nel togliere l’altra calza si china più del necessario, rischia di cadere e si sposta all’indietro, andando ad appoggiare il suo culetto contro il commesso.
Lui è pronto a sorreggerla, mettendo entrambe le mani sui suoi fianchi, si appoggia a lei da dietro, facendole sentire la prepotente erezione nei suoi pantaloni.
Monica dimena il culetto sfregandoglielo sulla patta per almeno un minuto, poi con voce maliziosa:
“Uh, grazie, ho rischiato di rompermi una gamba! Se non ci fosse stato le proprio dietro di me e così vicino!” Si abbassa la gonna e torna nel negozio.
“Devo scappare, si è fatto tardi!”
Il commesso le porge un biglietto da visita e le chiede un appuntamento per la sera stessa.
“Per chi mi ha preso? Sono una ragazza fidanzata e amo il mio ragazzo!”
Però prende il biglietto da visita e lo infila nel reggiseno con fare malizioso.
Esce dal negozio dopo 47 minuti

Mercoledì 3 aprile
Solito tran tran – ufficio – poi shopping – fino alle 17.15 nulla da segnalare
La nostra investigatrice l’ ha seguita fino a C.so Vittorio Emanuele dove è entrata in un negozio di abbigliamento

Viene accolta da una commessa alla quale chiede di provare alcuni capi.
“Devo fare un viaggio di lavoro, vorrei qualcosa di serio e professionale, ma nello stesso tempo un po’ sexy, ci tengo a fare bella figura, ci sarà anche il mio capo. E’ un bell’uomo e ci tengo che apprezzi il mio lavoro, spero in una promozione”
La ragazza le propone alcuni capi, Monica va nel camerino e si spoglia con la tenda non del tutto accostata. Va dentro e fuori per chiedere il parere della ragazza.
Nel frattempo alcuni ragazzi hanno notato lo spettacolo e sostano davanti alla vetrina godendosi lo spettacolo del suo corpo ben tornito.
La commessa le dice con fare malizioso “Tutte le gonne che ha provato le stanno molto bene, del resto col suo fisico perfetto, certo servirebbe un parere di un maschietto, se vuole le chiamo il collega del reparto maschile”
Arriva un ragazzo sui trenta, bel fisico palestrato, che quando vede Monica inalbera un sorriso a trentadue denti.
“Buongiorno, io sono Luca, come posso esserle utile?”
Monica mostra le due gonne che ha selezionato:
“Non riesco a decidermi, vorrei un consiglio”
“Se le indossa sarò ben lieto di aiutarla”
Lei va nel camerino e si spoglia immediatamente, mentre il ragazzo, con le due gonne sottobraccio non finge nemmeno di non ammirarla dalla tenda socchiusa.
“Perbacco, sono sicuro che le staranno bene entrambe!” le dice sornione mentre si appoggia alla parete del camerino.
Monica, in mutandine e reggiseno si volta mostrando ben bene anche la sua parte anteriore.
“Dice che mi staranno davvero bene?”
Prova la prima gonna, marrone, appena sopra il ginocchio, con un ampio spacco laterale..
Piroetta davanti al commesso per farsi giudicare.
“ Le sta da Dio, non avevo dubbi! Solo che….”
“…che?”
“Se tiene la camicetta infilata si formano delle pieghe”
“Mmmm, ha ragione”
Si sfila la camicetta dalla gonna.
“Però adesso la camicia le copre il posteriore ed è un peccato tenerlo nascosto!”
Lei si sporge a guardarsi il didietro “Già, ha ragione, proviamo così… ”
Si sfila la camicetta restando con il solo reggiseno di pizzo bianco trasparente che esalta i cerchi perfetti dei suoi capezzoli, già un poco eccitati.
“Sì, mi piace, provo anche l’altra”
Se la sfila restando ora con le sole minuscole mutandine coordinate al reggiseno.
Prova ora un tubino nero elasticizzato molto aderente.
Per infilarlo sculetta ampiamente davanti al ragazzo.
“Come mi sta?”
“Divinamente, le esalta le forme così rotonde e flessuose, però dovrà indossarla con un intimo diverso, si nota il profilo degli slip ed è antiestetico”
Le sorride maliziosa “Non c’è problema, sapesse quanti bei perizoma ho! Per il momento però…”
Solleva la gonna , si toglie le mutandine e dice “Molto meglio, che dice?”
“Perfetta, l’ abbinerei ad un bel top smanicato, anch’esso aderente, ne abbiamo un modello delizioso, me lo faccio portare”
Senza togliere gli occhi di dosso a Monica chiede alla collega il capo.
“So già che mi dirà che il reggiseno si nota troppo, meglio che me lo levi subito!”
Rimane con le belle tettine in mostra, indugiando per farsi ben guardare prima di indossare il nuovo capo che le lascia scoperta una buona parte del pancino piatto.
“Dovrebbe tenderlo un po’ di più, ci sono troppe grinze, lasci che l’aiuti io”
Lui liscia il top indugiando sulla parte anteriore.
“Non sarà troppo aderente? Guardi come mi spuntano i capezzoli….non vorrei che il mio capo si facesse un’idea sbagliata..”
Lui non dice nulla e la sfiora con i pollici
“Se fa così spunteranno ancora di più…”
Dice lei con voce un po’ roca.
Lui si abbassa per baciarla, ma lei si tira indietro
“Mio dio è tardissimo,devo scappare. Compro le due gonne ed il top”
Si spoglia e nuda ruota davanti al commesso:
“Davvero mi trova carina?”
“La trovo incantevole, torni quando vuole, è un piacere servire una donna come lei!”

Giovedì 4 aprile
Ancora nulla da segnalare fino alle 17.30, quando il soggetto si reca presso un negozio di intimo non lontano dall’ ufficio. Un nostro investigatore piazza un microfono direzionale collegato ad una microcamera..
Il proprietario del negozio è un piacente uomo maturo, alto e brizzolato, molto elegante.
“Vorrei un paio di completi coordinati,meglio se in seta, con colori vivaci, ha qualcosa da propormi?”
Lei scarta le prime proposte “Molto belli, ma vorrei qualcosa di più elegante e nello stesso tempo più malizioso…”
“Proprio stamattina abbiamo ricevuto una nuova collezione, ma non abbiamo avuto il tempo di esporla, è ancora nel retro, si accomodi”
Senza farsi vedere l’uomo chiude a chiave la porta del negozio ed espone un cartello ‘ Torno subito’
Dispone sul banco parecchi articoli illustrando le caratteristiche di ciascuno.
“Le consiglierei questi” e porge a Monica una di minuscoli tanga color porpora, azzurro, giallo chiaro, tutti con i bordi ricamati ed assolutamente trasparenti..
“Sono molto diversi tra loro, ma entrambi si adattano al suo fisico ed anche a situazioni un po’ particolari, capisce cosa intendo!”
“Bene, forse ci siamo, direi che sono proprio il genere che cercavo, posso provarli?”
“Certo, per non tornare di là può mettersi dietro quel paravento”
Monica si spoglia e prova il primo tanga.
“Non ha uno specchio?”
“Certo, glielo porto” e si accinge a prendere un grande specchio con la cornice antica.
“Chissà come pesa! Non si disturbi, vengo io”
Esce dal paravento indossando solo il nuovo tanga e gli alti stivali neri.
Si rimira nello specchio, guardando il sedere da sopra la spalla.. L’uomo è al suo fianco e la osserva ammirato.
“Sapevo che le sarebbe stato d’incanto, ho intuito subito il suo genere di fisico. Mi permetto di suggerirle di provare anche queste culottes, scommetto che le staranno altrettanto bene”
“Mmmm, non saprei, non ne ho mai possedute, non mi sembrano molto sexy, troppa stoffa a mio parere, forse sono anche scomode”
“Intuisco che non ha mai indossato un capo come questo, senta che piacevolezza al tocco”
Lei le afferra e le carezza con la mano.
“Si immagini di indossarle e sentirsi sfiorare da una seta così morbida”
“Non mi convincono, ma se lo dice lei…”
Senza più ripararsi dietro il paravento si toglie il tanga.
“Oh, scusi, mi sono scordata di lei e mi sono messa nuda…che spudorata!”
“Non si preoccupi, sono abituato. E poi è sempre un piacere vedere certa bellezza!”
Indossa le mutandine di seta e si guarda nello specchio.
“Devo dire che aveva ragione, è una strana sensazione sentire sulla pelle la seta che si muove, sembra una tenera carezza.”
“Provi a camminare, il movimento le darà ancora più sensazioni”
Lei sculetta avanti e indietro per la stanza, gli occhi di lui non si staccano dalle sue forme sinuose.
“Scusi se mi permetto, ma per capire meglio la bellezza di questo articolo lo dovrebbe indossare con qualcosa di più adatto, ad esempio un reggiseno intonato”
“Già, il mio reggiseno nero stona un po’”
Se lo leva, restando a tette nude davanti all’uomo.
“Signorina, lei ha un corpo delizioso, chissà come sarà felice il suo ragazzo vedendola indossare queste mutandine”
Lei gli strizza l’occhio e con fare malizioso risponde “ A dire il vero la prossima settimana farò un viaggio di lavoro e lui potrebbe non essere il primo a vederle! Però…sa una cosa, mi sembrano un po’ larghe al cavallo”
Lui sorride. “Guardi che sono fatte apposta, venga che le mostro”
La prende per i fianchi e senza sforzo la solleva facendola sedere su un alto tavolo di noce antico.
“Non si muova, le prendo una cosa”
Torna con un paio di calze in seta.
“Mi permette?”
Si inginocchia davanti a lei e senza togliere gli occhi da lei comincia ad infilarle la prima calza, facendo scorrere le mani lungo tutta la gamba fino alla coscia. Per farlo alza la gamba di Monica, le mutandine si spostano di lato mostrando parte della sua passerina ben curata.
Quando ha infilato entrambe le calze sposta lo specchio davanti a lei.
“Guardi che meraviglia, provi ad accavallare le gambe, brava così…sente il fruscio della seta? Non c’è musica più sublime per un uomo. Stia ferma, senta quando le faccio scorrere la mano sulla seta, sente come scivola lieve? “
Monica socchiude gli occhi e lancia un lungo sospiro.
“Non faccia così, mi imbarazza….”
”Non sia nervosa, si goda la sensazione…pensi a quando un ragazzo giovane farà lo stesso, sarà ben diverso rispetto ad un vecchietto come me”
“Sta scherzando? Lei è così affascinante…”
La sua mano risale fin oltre il bordo delle calze fino a sfiorare l’interno della coscia non coperto dalla calza e poi ancora più su, fino a toccare il tessuto delle mutandine.
Le accarezza lieve la passerina, le scosta le mutandine e la trova umida.
Monica divarica le gambe ed il suo ginocchio tocca il cavallo dei pantaloni di lui, percependo chiaramente la prepotente erezione.
“No, no, si fermi, cosa sta facendo?”
“Taci, zoccoletta, stai ferma che ti piace”
Lui le porta l’altra mano sul seno nudo giocando con il capezzolo eretto, poi porta le labbra sulle tettine mentre con la mano libera si slaccia i calzoni facendoli cadere sulle caviglie esibendo un affare di ragguardevoli dimensioni talmente duro da vibrare.
Porta la mano di Monica sul suo uccello senza smettere di leccarli i capezzoli e titillarle il clitoride.
Lei lo avvolge con la mano e lo muove un paio di volte su e giù.
“Devo andare adesso è tardi”
Si riveste in fretta. “Le compro tutte e due. Quanto devo?”
“Omaggio della ditta, spero sia stata soddisfatta e che torni presto”
“Ci può contare!”
Se ne va lasciando le sue mutandine sul tavolo.
Lui le prende e, dopo averle voluttuosamente annusate, se le mette in tasca.

Fine del resoconto.
Sarà nostra premura inoltrarle la seconda parte del rapporto al ritorno della signorina dal viaggio in Svizzera.
Distinti saluti,

AGENZIA INVESTIGATIVA
“OCCHIO DI LINCE”

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Genero esibizionista

La loro convivenza era la dimostrazione che avvolte i luoghi comuni non sono sempre veri .
Lorena voleva molto bene a suo genero Carlo , e lui adorava sua suocera , erano come madre e figlio , sembrava che la donna volesse più bene a lui che a sua figlia .
Tra loro c’era una complicità che li faceva parlare per ore , Lorena era felice per la figlia , pensava che almeno lei era stata fortunata ad incontrare un uomo come Carlo , al contrario di suo marito , persona scorbutica e fredda .
Carlo non solo apprezzava sua suocera come seconda mamma , ma la vedeva come una delle donne più eccitanti che conoscieva , nonostante lei avesse 66 anni , lui da sempre le dedicava una infinità di masturbazioni , pensandola in tutti i modi , provava eccitazione per tutto il corpo di Lorena, dalla testa ai piedi , che erano per altro sempre rigorosamente smaltati e curati , spesso quando la suocera non era in casa , lui prendeva le sue ciabatte , e annusando il forte odore si masturbava come un forsennato , per un feticista dei piedi come lui erano uno strumento di piacere estremo .
Tutto questo logicamente Lorena non lo sospettava , anche se suo genero la ricopriva di complimenti , ma lei pensava che lo facesse per pura gentilezza .
Dopo anni di pensieri perversi su sua suocera , Carlo non ne poteva più , voleva che almeno una delle 1000 fantasie prendesse vita , ma la paura della reazione di Lorena lo faceva vivere in eterno conflitto .
La casa dove abitavano era grande e su due piani , la cosa per Carlo era perfetta , perchè gli aveva concesso la libertà di vedere spesso sua suocera , e di poter approfittare delle sue scarpe , ciabatte e calze usate ed odorose . E quel giorno ebbe l’ulteriore conferma della fortuna che aveva nell’abitare nella stessa casa .
Convnto di essere solo si piazzò sul divano , completamente nudo , e mentre vedeva un film porno sul tablet si cominciò a masturbare.
Dopo pochi minuti sentì chiaramente i passi di sua suocera avvicinarsi , ne era certo , conosceva bene la sua camminata , ed invece di smettere , posò il tablet , e si segò mettendo in evidenza il suo pene turgido . Vide Lorena passare davanti la stanza e voltarsi , gli occhi si sgranarono e fissarono il suo pene , ma senza fermarsi proseguì ed andò in cucina , non disse nulla , ma lui era certo che aveva visto , e la cosa lo eccitò da morire .
Rallentò la mano per non venire , voleva aspettare che sua suocera ripassasse per farglielo rivedere .
Lorena si fermò in cucina , in realtà era diretta in soggiorno , ma la vista di suo genero la turbò .
Era totalmente nudo e si stava masturbando , non avrebbe mai creduto di ass****re ad una cosa del genere , sopratutto con Carlo come protagonista .
Era turbata per quello che aveva visto , ma anche per quei pensieri che ora le riempivano la mente , erano pensieri di curiosità , quello che aveva visto solo di sfuggita , l’aveva colpita , il membro era eretto ed enorme , cercò di cancellare l’immagine , del resto era sempre il marito di sua figlia , e non voleva avere certe curiosità . Decise di provare a tornare in soggiorno , era certa che lui aveva terminato , ma in fondo era anche speranzosa di no , così avrebbe dato un’altra sbircitina .
Appena sentì i passi di Lorena , Carlo riprese a menarselo , ed eccola di nuovo davanti la porta , avrebbe potuto tirare dritta senza voltarsi , ma non lo fece . Uno sguardo fugace , occhi fissi al pene , mentre camminava , era evidentemente attratta .
Quando sparì dalla sua vista , Carlo non resistette , l’eccitazione era troppa , e venne copiosamente .
Lorenza salì in camera e cercò di cancellare le due immagini che aveva visto , ma era troppo per riuscirci , un pene grande e duro , cosa che non aveva mai visto , anche se anziana si ritrovò in uno stato di eccitazione , che da anni non provava .
Quell’esperienza diede a Carlo una nuova perversione da provare , così cominciò a sfruttare ogni occasione per mettere in mostra il suo pene davanti la suocera .
Lo faceva indurire , e con la patta gonfia andava da lei e le parlava , mentre lei evidentemente imbarazzata , provava a far finta di nulla , ma i suoi occhi non potevano evitare di fissare il bozzo prepotente del genero . Per altre tre volte si fece vedere mentre si masturbava sul divano , lei passava davanti la stanza sempre senza dire nulla , ma lanciando le solite occhiatine .
Lorena era in pieno turbamento , si ritrovò a 66 anni a provare una forte eccitazione , ma dell’uomo sbagliato , e non capiva se lui lo facesse apposta , oppure erano semplici casualità , se avesse perennemente il pene eretto , o solo quando parlava con lei . Un giorno si ritrovò in bagno a masturbare la sua anziana vagina , che da anni non veniva stimolata , dopo aver raggiunto l’orgasmo immaginando di farsi montare da suo genero , fu avvolta da un senso di rimorso , per aver solo pensato certe cose col marito di sua figlia .
Erano tante le cose che eccitavano Carlo , la prima logicamente era che sua suocera vedesse il suo pene , ma poi lo eccitava terribilmente il fatto che lei non gli disse mai nulla , anzi anche appena finito , ci andava a parlare e lei era sempre naturale , come se nulla fosse , cominciò a maturare la convinzione che avrebbe potuto osare di più . Voleva agire con piccoli passi , senza aspettarsi molto , si sarebbe accontentato di ogni piccola concessione che la suocera gli avrebbe fatto , anche solo potersi masturbare davanti a lei , nella stessa stanza e mentre lei lo fissava , sperando poi di ottenere sempre di più .
L’occasione di Carlo si presento quella domenica pomeriggio , rimase solo in casa con la suocera .
Mentre lui guardava la partita di calcio in soggiorno , sua suocera era a guardare la tv in cucina .
Con in mente solo una cosa si alzò ed andò da lei .
Lorena era seduta su una poltroncina , e la cosa che subito attirò lo sguardo di suo genero furono i suoi piedi scalzi distesi davanti a lei su una sedia , lo faceva spesso per riposare le gambe .
Carlo fissò quelle piante mature , che immaginava odorose e sudate , il cazzo cominciò a destarsi .
Fingendosi interessato da quello che sua suocera guardava alla tele si sedette vicino a lei su una sedia , e come spesso accadeva iniziarono a parlare commentando quello che vedevano .
Da quella posizione gli occhi di Carlo erano rapiti dalle unghie dei piedi della suocera , smaltati di bordò , e senza crearsi nessun problema , cominciò ad accarezzarsi il membro , e dato che indossava solo i pantaloncini corti , senza le mutande , non ci volle molto per creare un effetto tenda canadese tra le sue gambe . Carlo si rese conto che in quel momento , la sua eccitazione derivava dalla presenza della suocera , dal fatto che si stava toccando con lei accanto , e non solo dalla vista dei suoi piedi , cominciò infatti ad osservare il viso di Lorena , e quando vide che lei lo guardava con la coda dell’occhio andò in estasi .
Lorena non credeva a quello che stava succedendo , suo genero senza nessun ritegno si stava accarezzando il pene in sua presenza , anche se ancora nei pantaloncini , era evidente la sua erezione , uno stato di turbamento e di imbarazzo l’avvolse , ma non riusciva a smettere di guardare , lo faceva cercando di non farsi notare , fingendo di guardare la tv , ma il silenzio che era calato nella cucina , era l’evidente segnale che entrambi erano distratti da altro .
Lorena non sapeva cosa fare e cosa dire , se doveva tacere e far finta di nulla , oppure fermare suo genero e chiedere spiegazioni di quei comportamenti che ormai da mesi la turbavano. Sapeva che la seconda ipotesi era quella corretta e razionale , ma prima di decidere volle guardare ancora la mano di suo genero che si accarezzava quell’enorme membro .
Carlo interpretò il silenzio della suocera come un tacito assenzo alla sua masturbazione , così perse ogni freno inibitorio ed ogni imbarazzo .
Prima che Lorena potesse dire qualcosa , Carlo si abbassò i pantolincini e le mutande , il suo cazzo svetto eretto come non mai , si alzò e si mise difronte a sua suocera che sgranò gli occhi , divenne rossa per l’imbarazzo , impietrita fissò il pene di suo genero , mentre la mano lo scappellava .
Carlo si merivigliò di se stesso , tutti gli anni passati a chiedersi come vincere le sue paure , ed ora senza la minima vergogna si segava a pochi centimetri dal viso di sua suocera , che nel frattempo aveva istintivamente abbassato le gambe , seduta incredula gurdava , in un attimo di lucidità trovò la forza di dire
–Carlo che fai!!!!
ma i suoi occhi non riuscirono a staccarsi da quel monumentoso cazzo
–Ho voglia di toccarmi….e lo sto facendo….
Lorena riuscì a distogliere lo sguardo dal pene , e fissò negli occhi suo genero , che la guardava fissa in volto mentre si masturbava
–Ma che ti piglia!!!!E’ da un mese che fai ste cose …..allora lo fai apposta…ma perchè???
Carlo senza smettere di masturbarsi rispose semplicemente
–Perchè mi arrapi….mi hai sempre arrapato….tutta….viso , corpo , piedi…..
Lorena nel sentire l’ultima parola esclamò istintivamente
— Piedi???
lui
— Si anche i tuoi piedi mi arrapano….da morire….e voglio segarmi davanti a te….mi piace che mi guardi….
Lorena era senza parole , aveva un insieme di sentimenti che la spiazzavano , da una parte era eccitata , ma dall’altra sapeva che non era giusto , e provò a dirlo
–Smettila Carlo…..Non si può….sono tua suocera ,….la madre di tua moglie…..
scaltro Carlo rispose
–quindi vuoi che smetto solo perchè sei mia suocera….e no perchè non ti piace…..
Lorena fu colpita dall’osservazione di Carlo , a tal punto che non riuscì a rispondere subito , e Carlo ne approfittò , capì il momento di debolezza di sua suocera , e disse
–Forza Lorena….guardalo….so che ti piace…guardalo mentre mi tocco….sarà il nostro segreto….un nostro gioco….fallo per me….mi fa impazzire farlo….
Lorena era imbarazzata , confusa , provò a ribattere
— Ti prego Carlo smetti….meglio che fai senza di me …ti prego…meglio che me ne vada….
appena Lorena provò ad alzarsi per andarsene , Carlo la spinse con una mano indietro , facendola ricadere sulla poltrona , si avvicinò col cazzo mettendo le gambe della suocera tra le sue , e scappellandosi vicinissimo al viso della suocera disse con tono alto
— Dove cazzo vaiii….Guardalooo…guardalooo so che lo vuoiii…so che ti piaceee….
la suocera fissava il cazzo vicinissimo al suo viso , un misto di eccitazione e paura l’avvolse , per paura di una possibile reazione di Carlo disse istintivamente
–Vabbene….vabbene Carlo….ma calmati…calmati non farmi male….
sentendo quella frase Carlo capì di aver esagerato , si calmò e disse
— Non ti farò mai del male Lorena…come ti viene in mente….fammi segare….fammi solo segare davanti a te….mentre lo guardi….
lei si rilassò un pò e disse con voce sottomessa
–Ok…ok…come vuoi….
quella sua sottomissione fece venir in mente a Carlo tante cose .
Mentre si segava sotto lo sguardo fisso di sua suocera , davanti a quel viso maturo ma ancora provocante , pensava che si poteva anche accontentare di venirle in faccia , senza chiedere nient’altro , ma poi pensò che non aveva nessuna garanzia che sua suocera gli avrebbe concesso altre occasioni , così decise che doveva prendere quanto più poteva .
Lorena fissava suo genero , ancora incredula per quella situazione , non credeva possibile che uno della sua età potesse trovarla interessante , non credeva ancora che stava guardando , quello che poco tempo prima considerava suo figlio , mentre si toccava il cazzo davanti a lei , si sentiva la sua vagina inumidirsi , si sentiva eccitata , ma ancora imbarazzata , ma non avrebbe mai fermato Carlo , era troppo bello vederlo cosi solo per lei , la sua attenzione fu distolta dalla voce di suo genero che disse
— Ti piace….Ti piaceee???
lei lo guardò silente , non sapeva che dire
— Dimmmeeloooo ti piaceeee???
pensando che potesse servire per farlo venire disse la verità
–Si Carlo…si mi piac…..
prima che finisse la frase la sua bocca fu riempita dal cazzo di carlo , rimase senza fiato ed incredula , sentiva la cappella umida sulla sua lingua , e più provava a spostare la testa , e più suo genero glielo spingeva in bocca.
Carlo fu avvolto da spasmi nel sentire il suo cazzo avvolto dalle caldi labbra di Lorena , la vedeva sorpresa , turbata , e l’immagine del suo cazzo nella sua bocca lo mandava in estasi
–Eccolooo….visto che ti piace succhiaaa succhiaaaaaa!!!
anche se era quello che lui voleva , Carlo rimase piacevolmente sorpreso dal vedere sua suocera che afferrò il cazzo con la mano destra , e spostandolo a suo piacere cominciò a succhiarlo avidamente , come se lo volesse mangiare
— Oddiooo….oddioooo sii ssiiii Lorennaaaa seii bravissimmaaaaa…..
in effetti lo era , e in quel momento Lorena voleva godersi anche lei un pò di eccitazione , sentire un cazzo duro nella sua mano , assaporare quella cappella giovane , la portò indietro di almeno trent’anni , e si ritrovò a sbocchinare suo genero come una prostituta .
Quella situazione era troppo eccitante per Carlo , non poteva res****re ancora , e mentre sentiva lo sperma trasalire , afferrò la testa di Lorena tra le mani e la spinse sul suo cazzo , mandandolo fin giù la gola della suocera e disse
— Ecccollaaaa…TI SBORROOOOOOO TI SBORRROOO IN BOCCAAAAAA!!!!
copiosi schizzi inondarono la bocca di Lorena , che sentendo il calore cominciò ad ingoiare , come fosse nettare santo , si sentiva porca , eccitata , finalmente viva .
Carlo sentì le gambe debboli , appena l’ultima goccia fuoriuscì sfilò il cazzo dalla bocca della suocera, e crollò all’indietro sulla sedia ove prima vi erano i piedi di lei . Fissò Lorena , che lo fissava con dei rigagnoli bianchi ai bordi della bocca , e disse
–Sei stata fantastica…..
Lorena si passò il palmo della mano sinistra sulla bocca , togliendosi i rimasugli di sperma , gesto che piaque molto a Carlo , poi gli occhi della donna fissarono quelli del genero , e con estrema fredezza e seriatà disse
— Ed ora tra noi cosa succede???
Carlo sorrise , capì che sua suocera non era per nulla dispiaciuta da quella situazione , e pensò che ora poteva mettere in pratica tutte le sue perversioni
— Succederenna tanto cose belle Lorena…..fidati…….