Una fantasia divenuta realta‘
Era diverso tempo ormai che mi frequentavo con Anna, la nostra intesa sessuale e non solo quella era stupefacente capitava che non ci fosse nemmeno bisogno di parlarci e ci comprendevamo al volo. Parlavamo di tutto senza problemi.
Le raccontai delle mie precedenti esperienze sessuali senza nasconderle nulla. Della mia voglia esibizionistica, delle mie frequentazioni con una singola piu‘ grande di me‘ con la quale mi recavo alcune volte nei club prive‘.
Sapevo che con lei potevo lasciarmi andare liberamente senza timore di essere giudicato. Le piaceva che le raccontassi le mie esperienze.
Lei invece mi disse che a parte un tentativo con una compagna di scuola di un approccio lesbo neanche portato a termine con i suoi precedenti fidanzati si era sempre limitata ad un classico rapporto di coppia con l’occasionale uso di coadiuvanti sessuali ma nulla piu‘.
Nelle sue fantasie le piaceva invece trovarsi in situazioni dove fosse il centro del piacere. Mi confido‘ che non le sarebbe affatto dispiaciuto esibirsi di fronte ad altri.
Questa confidenza me la fece non durante un atto sessuale e in preda all’eccitazione ma a mente fredda. le promisi che l’avrei aiutata a realizzare questa sua fantasia se veramente lo desiderava, mi guardo‘ con aria maliziosa e mi disse: SI‘ VOGLIO FARLO.
A quella risposta cosi‘ decisa mi si illuminarono gli occhi, ci sorridemmo e ci baciammo languidamente.
Nei miei trascorsi precedenti mi era capitato di bazzicare luoghi frequentati da coppie esibizioniste. Le dissi dell’esistenza di questi posti e che l’avrei volentieri portata a fare un giro affinche‘ si facesse un’idea.
Accolse la mia proposta in maniera entusiastica.
La possibilita‘ di realizzare finalmente una fantasia che la accompagnava nei suoi giochi solitari la fece eccitare, mi confido‘ di essersi bagnata al solo parlarne e a dimostrazione di quanto detto prese la mia mano e facendola scomparire sotto la la gonna se la poso‘ sul sesso. I sui slippini erano umidi li scostai , le mie dita scivolarono dentro di lei. Iniziai a stuzzicarla baciandola sul collo. La vidi mordersi il labbro e un gemito soffocato usci‘ dalla sua bocca.
Il luogo dove ci trovavamo non ci permise di spingerci oltre ma fu‘ sufficiente. Eravamo seduti a bere un aperitivo e la tovaglia del tavolino copriva a malapena i nostri movimenti.
Purtroppo quel giorno ci dovemmo separare ognuno di noi aveva preso altri impegni. Ci lasciammo con estremo dispiacere ripromettendoci che al prossimo incontro la avrei accompagnata nel fatidico tour.
Passarono un paio di giorni e in una calda sera verso la fine di giugno la passai a prendere.
La vidi uscire dal portone era splendidamente eccitante senza essere volgare. un velo di trucco faceva risaltare il suo viso, indossava un leggero abitino con una stampa fantasia molto corto con spalline sottili e dei sandali con un bel tacco che slanciavano le sue gambe abbronzate.
Sali‘ in macchina e mi chiese ti piaccio? La risposta poteva essere una sola, sei fantastica le dissi baciandola.
Le proposi di andare a bere un drink e partimmo.
Mentre eravamo in macchina mi confido‘ che che si era masturbata piu‘ volte al solo pensiero dell’esperienza trasgressiva che stava per compiere. Allora sei decisa le domandai appoggiandole una mano sulla coscia. Sorridendomi rispose si’si‘ convintissima anzi non vedo l’ora. La baciai e e pensai a quanto ero fortunato ad essere accanto ad una donna così.
L’aria condizionata in macchina era un po‘ bassa e i suoi capezzoli si inturgidirono premendo sul vestito glieli titillai sapevo che gli piaceva.
Era rilassatissima. Si giro‘ verso di me‘ e mi disse: per questa sera ho fatto una cosa. Sollevo‘ l’abitino e mi mostro‘ la sua patatina era completamente depilata. La accarezzai era liscissima.
Arrivammo al locale ci sedemmo su un divanetto e ordinammo da bere. Faceva un figurone.
Diversi ragazzi la osservavano glielo feci notare lei si sentiva lusingata, mi piaceva che la guardassero e anche a lei faceva piacere.
Arrivo‘ il cameriere e ci porto‘ la consumazione. Chiaccherammo amabilmente per una mezz’oretta. Nel locale c’era un via vai incredibile ma notai che un ragazzo la osservava intensamente. Anna ce‘ un ragazzo che non ti toglie gli occhi di dosso ti va‘ di stuzzicarlo le domandai a bruciapelo.
Mi guardo‘ un attimo perplessa per quella domanda così diretta ma passato l’iniziale stupore accetto‘. inizio ad osservarlo passandosi lentamente la punta della lingua sulle sue labbra morbide, accavallo le gambe scoprendo ancor di piu‘ le sue cosce. In quella posizione l’abitino era quasi inutile.
Il ragazzo un po‘ imbarazzato distolse lo sguardo, noi ci guardammo e ci sorridemmo. Le dissi brava continua.
La cosa la stava prendendo, con una mano si accarezzava il fianco della coscia.
Il ragazzo aveva ripreso ad osservarla. Con la scusa di andare a pagare mi alzai e le lasciai campo libero. Scelsi un punto da dove potevo osservarli entrambi senza essere visto.
Tenendo lo sguardo fisso sul ragazzo Anna scavallo‘ le gambe tenendole divaricate ma senza esagerare si chino‘ e finse di sistemarsi i sandali. si raddrizzo‘ e con indifferenza fece salire l’abitino ancor di piu‘. Dalla mia posizione non sapevo se il nostro spettatore potesse vedere la passerina ma l’intento di Anna era sicuramente quello. Mi piaceva quello che vedevo e mi convinsi che era veramente decisa a farsi guardare da altri.
Il ragazzo si mosse verso la sua direzione lo anticipai raggiunsi Anna e le feci cenno d’alzarsi, ci dirigemmo verso l’uscita voltandogli le spalle.
Ormai entrata nella parte Anna camminava sculettando io gli palpai il sedere facendo salire il vestito. Non sappiamo quanti videro le sue chiappe ma non ci interessava.
Mi complimentai con lei per quella estemporanea e soft esibizione mi ringrazio‘ baciandomi languidamente.
Era venuto il momento di mantenere la parola data e farle scoprire questo nuovo mondo a lei sconosciuto.
Durante il tragitto le chiesi cosa avesse provato a stuzzicare quel ragazzo. Mi disse che la cosa l’aveva stimolata le era piaciuto farsi guardare da uno sconosciuto che si sentiva mentalmente e non solo fisicamente eccitata da quella situazione. Il suo sesso umido me ne diede la conferma.
Arrivammo a destinazione. Era un grande piazzale in una zona industriale con alcuni rimorchi e tir parcheggiati. C’era un discreto movimento alcune macchine erano parcheggiate altre erano in costante movimento.
Ci fermammo e iniziai a spiegare ad Anna come funzionasse. Nel frattempo passo‘ un’autovettura con a bordo una coppia seguita da altre tre con a bordo dei singoli. Altre macchine ci ci sfilarono a fianco molto lentamente eravamo appena arrivati e volevano vedere chi ci fosse a bordo.
Rimase stupita dal continuo movimento e mi chiese come fosse possibile fare qualche cosa in quel posto. Le spiegai che era un punto di ritrovo e che se si trovava qualcuno di interessante ci si spostava in un luogo piu‘ appartato. La pregai di non scoprirsi o non saremmo stati piu‘ tranquilli. Ci muovemmo e facemmo un giro, nonostante il movimento decisi di cambiare posto.
Per iniziare Anna era meglio un luogo meno affollato.
Scelsi un parcheggio vicino al parco forlanini era molto tranquillo due macchine erano parcheggiate su una vi era una coppia intenta a baciarsi sull’altra un singolo ci fermammo non troppo distanti dalla coppia.
I sedili posteriori della mia macchina erano abbassati passammo dietro saremmo stati piu‘ comodi.
Iniziammo a baciarci con libidine, abbassai le spalline del suo vestito che scivolando scoprì il seno, i suoi capezzoli svettavano, iniziai a titillarli.
La coppia in fianco ci stava osservando così come il il singolo che nel frattempo era sceso e appoggiato alla macchina si fumava una sigaretta.
Anna si sfilo‘ il vestito restando completamente nuda. Le mie mani scesero lungo il suo corpo morbido e flessuoso. Le accarezzai le cosce e risalii lentamente verso il suo sesso, lei mi slaccio i pantaloni e inizio‘ ad accarezzarmi la verga turgida attraverso gli slip.
Il singolo nel frattempo passeggiava con indifferenza facendo la spola tra la nostra e l’altra macchina della coppia, anche loro si stavano dando da fare vedevamo la testa di lei fare su e giu‘.
Con la mano trastullavo la figa di Anna era bagnata glielo feci notare e mi disse che la situazione in cui ci trovavamo la faceva eccitare come non mai, nel frattempo anche io mi ero liberato dei vestiti eravamo entrambi nudi.
Il singolo era fermo vicino all’altra coppia e la osservava guardammo anche noi e notammo che stavano scopando alla grande.
La situazione in cui ci trovavamo fece aumentare la nostra eccitazione iniziai a masturbarla, le mie dita entravano dentro di lei con facilita‘ da tanto era bagnata la frugavo e lei fremeva dicendomi sì sì continua mi piace come mi masturbi e mentre mi diceva quelle parole mi smanettava il cazzo.
Arrivo‘ un’altra auto con a bordo un singolo. Noi continuavamo nei nostri giochi di petting alternando l’uso delle nostre mani a quello delle bocche donandoci reciproco piacere.
Passarono alcuni minuti e anche il secondo singolo scese dall’automobile dirigendosi verso di noi.
Lo dissi ad Anna che si mise alla pecorina mentre continuava a spompinarmi, il suo culo era in belle mostra era veramente decisa nel farsi guardare.
Il singolo davanti a quella visione si fermo‘ „e come dargli torto“ anche noi adesso avevamo il nostro spettatore.
Presi le natiche di Anna e le allargai dicendogli: così puo‘ vedere meglio la tua fighetta vogliosa.
A quelle parole Anna con una mano inizio‘ a stuzzicarsi il clitoride era eccitatissima nel sapere di essere osservata. Finalmente stava realizzando la sua fantasia.
Dato il caldo i finestrini erano in parte abbassati e potevamo sentire i commenti del nostro spettatore che si complimentava per quella visione e per la passione con cui si dedicava al mio cazzo.
Anna si fermo e si giro‘ voleva vedere chi la stesse osservando lo guardo‘ e gli sorrise. Lui contraccambio‘ e facendogli vedere il suo uccello gli disse che era stupenda.
Alla visione di quel cazzo sconosciuto l’eccitazione di Anna aumento‘ ancora di piu‘ e prese a masturbarsi freneticamente gemendo e mugolando mentre io ero intento ad palparle il seno, era un piacere vederla così.
A un certo punto presi la sua testa e la avvicinai al mio ventre volevo sentire ancora le sue dolci labbra sul mio sesso. Mentre mi spompinava sapientemente Anna avvicino‘ il piu‘ possibile il suo culo al finestrino e inizio‘ ad agitarlo. Il nostro spettatore intanto si smanettava eccitato.
Domandai ad Anna se volesse farsi anche toccare da lui e mi disse di sì. Mi guardai in giro, la coppia e l’altro singolo nel frattempo se ne erano andati eravamo rimasti solo noi.
Abbassai il finestrino e dissi al singolo che se voleva poteva toccarla. Non se lo fece ripetere due volte e con delicatezza inizio‘ ad accarezzarle il culo e lentamente scese in mezzo alla sue cosce iniziando a masturbarla.
Al contatto di quelle mani sconosciute Anna prese ad agitarsi a dimostrazione di quanto le piacesse essere al centro del piacere.
Io ero felice di vederla in quella situazione e se avesse continuato a spompinarmi con tanta passione non avrei resistito.
La feci alzare e le dissi che volevo scoparla. Anche lei non vedeva l’ora di essere penetrata si mise in posizione e lentamente le infilai il bigolo nella figa iniziando a muovermi dentro di lei che nel frattempo aveva preso tra le mani il cazzo del singolo. Aveva la figa che sembrava un lago da quanto era eccitata.
La scopavo cambiando il ritmo e l’intensita‘ della penetrazione sapevo che gli piaceva assere presa in quel modo.
Andammo avanti così per circa quindici minuti fin quando Anna ebbe un’orgasmo. Fu‘ un piacere sentirla gemere e venire sul mio cazzo. Le dissi che anche io volevo venire cambiammo posizione mi sdaiai e mi venne sopra impalandosi fino ai coglioni e così facendo mi disse che quella sera voleva andare oltre voleva farsi scopare da quello sconosciuto tanta era la sua eccitazione.
Il singolo la sentì e non credette alle proprie orecchie.
Sara‘ stata l’eccitazione dovuta al contesto o la richiesta di Anna fatto sta‘ che non resistetti ancora per molto. Prima di venire avvertii Anna che prontamente scese dal mio cazzo e presomi in bocca l’uccello mi fece venire.
Prima di offrirla a quel fortunato singolo e godermi la scena mi accovacciai in mezzo alle sue gambe e iniziai a leccargliela gustandomi il dolce succo della sua figa.
Quando finii di leccarla aprimmo la portiera. Entrambi non vedevano l’ora di fottere e io di potermi godere la scena.
Anna si mise sdraiata di schiena con le cosce larghe la figa rasata e lucida pronta a ricevere quel cazzo sconosciuto dentro di lei. Io mi misi dietro a lei non volevo perdermi nulla.
Il singolo si avvicino‘ con il suo tarello bello duro. Anna lo prese in mano per saggiarne la consistenza e dopo averglielo accarezzato lo introdusse dentro di lei. Vidi la cappella scivolare lentamente dentro la sua figa dischiusa, lentamente lo fece entrare tutto iniziando a pomparla. Le mani del singolo le pastrugnavano i seni io la presi per le caviglie e le allargali le gambe.
Era stupendo vederla così oscenamente esposta posseduta da un altro vedere questo cazzo entrate ed uscire, osservare il suo corpo muoversi sentirla ansimare. Anche ad Anna piaceva sentirsi posseduta sentire un uccello che a suo dire non era niente male riempirla e stimolarla era eccitatissima con una mano si titillava il clitoride mentre mi osservava.
Il singolo era anche lui eccitato la fronte imperlata di sudore e continuava a pomparla, lei tra un gemito e l’altro gli diceva di continuare di non smettere.
Vederla e sentirle chiedere di essere scopata mi fece eccitare il mio membro riprese consistenza mi accarezzai e iniziai a strusciarle il cazzo sul viso e mentre lo facevo li incitavo a continuare.
I gemiti di Anna si fecero piu‘ forti e frequenti vidi la sua schiena inarcarsi il singolo accellero‘ i movimenti il suo cazzo entrava ed usciva sempre piu‘ in fretta entrambi erano all’apice del piacere, che stupenda visione. Con gli ultimi colpi il singolo venne seguito da Anna il suo viso era una smorfia di piacere il corpo fu percorso da spasmi e la sentii gridare Sì Sì GODO GODO GODO.
Anche io non capivo piu‘ nulla mi masturbavo freneticamente e un caldo fiotto di crema schizzo‘ sul volto di Anna che con sapienti colpi di lingua ripulì il mio glande dalle poche gocce rimaste.
Il singolo tolse il suo cazzo, il profilattico era pieno di sperma, si ripulì e rivestitosi ringrazio Anna per quella piacevole scopata.
Ci chiese se saremmo ritornati. Ci tenemmo sul vago e dopo averci salutati torno alla sua macchina e partì.
Rimasti soli ringraziai Anna per lo stupendo spettacolo che mi aveva donato e per come si fosse comportata per essere la prima volta. Mi rispose che era lei a dovermi ringraziare per averla messa in condizione di realizzare quella sua fantasia.
FINE