Finalmente la settimana lavorativa è terminata portandosi dietro tutte le difficoltà incontrate nel nascondere il nostro rapporto ai colleghi.
I nostri incontri post-lavoro sono sempre stati gioiosi, divertenti e logicamente basati sul sesso sfrenato.
Vorremmo andare in gita in qualche città ma, sinceramente, la stanchezza accumulata nei giornalieri viaggi serali ci ha consigliato il contrario e quindi, di comune accordo, abbiamo optato per Fregene.
In fin dei conti, se il tempo lo permetterà, potremmo fare una passeggiata in riva al mare, prendere un po’ di sole e parlare delle nostre sensazioni e delle nostre speranze.
Passerò a prendere Luciana a casa sua verso le 20,00 per poi andare a cena in una pizzeria di Fregene che conosco da anni come luogo tranquillo, frequentato solamente da gente del posto e dove fanno una pizza fantastica.
Lungo il tragitto il discorso cade, logicamente, sulle difficoltà incontrate nel lavorare insieme e, più specificamente, nel nasconderci dagli altri.
“sai Silvio, alcune volte sono dovuta scappare al bagno per calmarmi un po’. Avevo l’impulso di abbracciarti, di baciarti e nelle poche occasioni in cui siamo andati al bar insieme volevo sentirti mio, solamente mio, volevo trovare una scusa per appartarci e fare sesso, ma non era possibile”
“Ti capisco, amore mio, anche per me è stata dura anche se, devo ammetterlo, le continue riunioni mi hanno agevolato in quel senso. Ho avuto meno tentazioni rispetto a te e poi, mi sembra che durante le sere ci siamo rifatti alla grande”
“Oh su questo non ci sono dubbi” ride lei accarezzandomi la coscia destra.
A questo contatto mi sono eccitato in modo evidente perché dopo pochi secondi la sua mano ha iniziato a stimolarmi il cazzo attraverso la patta facendo aumentare ancora di più l’eccitazione.
“Questa sera il traffico è quasi inesistente. Molto strano” dico io più per distrarmi dal trattamento che per altro
“Hai ragione” mi risponde Luciana “rallenta un pochino che non ho tutta questa fame! Anzi mi correggo la fame c’è l’ho ma non di pizza” e dicendo questo mi abbassa la zip per poi prendermi in mano il cazzo
“Mi sembra che anche a te la pizza interessi poco in questo momento” aggiunge mentre vedo la sua testa chinarsi sul mio grembo e sento il calore della sua bocca avvicinarsi sempre di più sul mio membro.
“Luciana cosa vuoi fare. Ci possono vedere ed è pericoloso.”
“Tu non ti preoccupare. Pensa a guidare che al resto penso io” aggiunge mentre la sua bocca si impossessa del glande e piano piano scende verso i coglioni”
Il lavorio della lingua è come sempre fantastico, mi dà sensazioni uniche, ma il fatto che debba rimanere lucido per controllare l’automobile le incrementa a dismisura. Tengo sotto controllo il traffico, quasi inesistente, torturato dai colpi e dai succhi che il mio cazzo riceve da quella fonte di piacere che è la bocca di Luciana (mai incontrato una pompinara come lei) e quando sento che sto per arrivare, istintivamente, anche per paura di sporcarmi i pantaloni, appoggio la mano destra sulla nuca di Luciana facendole imboccare il cazzo per tutta la sua lunghezza e trattandola così fino a quando il mio orgasmo non è terminato.
“Lucianaaaaaaaaa godo ……. Bevi l’aperitivo ….. bevilo tuttoooooooooooooo” grido saltellando sul sedile della macchina e sbandando allo stesso tempo (per fortuna non c’era nessuno).
Lei risale con ancora qualche goccia di sperma sui lati della bocca che toglie con la punta della lingua come se avesse appena mangiato un gustoso gelato.
“Silvio mio a quanto pare non ti è dispiaciuto. Mi hai quasi affogata. Mi auguro che sia rimasto qualcosa per dopo” mi dice Luciana ridendo a crepapelle.
“E’ la prima volta che qualcuno abusa di me” rispondo io con un sorriso sarcastico.
Giunti alla pizzeria ci sediamo in un tavolo appartato e, dopo le ordinazioni, riprendiamo a parlare seriamente. E’ vero che la nostra storia d’amore è iniziata pochi giorni fa, è vero che non abbiamo mai avuto una discussione o un litigio in quanto nel tempo a nostra disposizione non abbiamo fatto altro che scopare, è vero che ci conosciamo da pochissimo tempo, ma nessuno di noi due mette in dubbio il futuro.
Queste sono cose che succedono agli adolescenti che prendono le prime cottarelle che provano per la prima volta un sentimento nuovo. Anche se il più delle volte si tratta di attrazione fisica e basta quelle sono le prime volte in cui pensare all’altro ti fa mancare il respiro.
Noi invece siamo adulti e abbiamo avuto le nostre esperienze, io sono addirittura divorziato, che avrebbero dovuto insegnarci qualcosa, ma …. non è così.
La contentezza, la felicità che provo quando sto con Luciana non è paragonabile con nessun altro periodo della mia vita e sento che per lei è la stessa cosa.
Passiamo il tempo a ridere, a giocare, a fare l’amore con il solo scopo di stare insieme e dare felicità al partner senza chiudere nulla in cambio.
Dopo aver pagato il conto ci avviamo verso l’automobile per raggiungere il nostro tempio dell’amore.
Quando arriviamo a casa entriamo direttamente nella camera da letto spogliandoci durante quel breve tragitto.
“Ho bisogno di fare una doccia” mi dice Luciana “mi fai compagnia?”
“Hai qualche dubbio?”
“non si sa mai” mi risponde togliendosi le mutandine mettendo in mostra il suo corpo che, per me, non ha pari nell’universo.
Sotto il getto della doccia iniziamo a baciarci sempre con più foga, dando campo libero alle nostre mani che frugano il corpo altrui, eccitandoci sempre di più. Mi inginocchio portando la mia bocca all’altezza del suo sesso che trovo già bagnato dai suoi umori ed inizio a titillare il suo clitoride per poi infilare la lingua nella sua figa
“Silvioooo uhmmmm sìììììì leccamela tuttaaaaaaaa daiiiiii”
Mi aiuto ora con due dita che infilo nella vagina mentre torno a leccare il clitoride per poi passare a lambire un punto molto sensibile che ho scoperto ultimamente e cioè il suo ano.
“Sììììììììììììì cosììì continuaaa “
I suoi gemiti premiano il mio impegno nel portare Luciana sempre più vicino all’orgasmo ma cercando, allo stesso tempo, di negarglielo il più possibile. Altre volte ho seguito quest’istinto e devo dire che, nonostante le iniziali proteste, Luciana ne è sempre più attratta. Sa che alla fine avrà quello che vuole e sa anche che sarà maggiore rispetto al normale.
“Sììììììììììì ancoraaaaaaa daiiiiii ……..scopami …….. fammelo sentire…. daiiii non ce la accio piùùù… ancora ……siiiiiiii ………. godoo …godoooooooooooooo” sento urlare Luciana mentre sobbalza strofinandomi la fica sulle labbra
Io intanto contino a martorizzare il suo seno strizzandolo i turgidi capezzoli con una cattiveria mai usata con nessuna altra e provando quasi piacere nel farlo.
La giro ora mettendola a pecorina infilandole il cazzo nella sua gocciolante fica in un colpo solo
“sììììììììììììììììììììììì ancora………… ancora…….”
urla ormai lei sentendo i colpi accelerati che le arrivano fino all’utero
“Lucianaaaa sìììììììììììì ti rompo tutta …… siiiiiiii cosiiiiii” rispondo io prendendola a schiaffi sul suo gluteo destro che ben presto acquista un colore porporeo
“Ahiiiii .. Ahiiiiiiiiii .. mi fai male……. Silvio mi fai maleeee”
“tiè … tiè …… tièèèèè ……. Ti rompo tutta…….. siiiiiiiiiiiiiiii godoooooooooooooooo”
Grido io nel momento in cui sento la mia sborra uscire a violenti fiotti allagando la fica della mia amata. Sento solamente ora le lamentele di Luciana che servono solamente a eccitarmi ancora di più. Dopo essere venuto due volte mi ritrovo ancora con un cazzo in tiro come non mai. Luciana si gira e guardandomi negli occhi mi chiede “ma sei impazzito? Mi hai fatto veramente male! Perché mi hai questo?” con voce sempre più alta per quanto è incazzata
“Luciana …Luciana ….. non lo so. Non te lo spiegare. In quel momento stavo godendo come non mai e ….. volevo che lo sapessi ….. che conoscessi la violenza dell’orgasmo che stavo provando ….. non lo so amore ….. in quel momento ho fatto quello che ……. l’ho fatto per rispettarti. Avevo una grande voglia di …. mettertelo nel culo che…. mi sono controllato aiutandomi con le mani …… hai un culo magnifico che …. spero di farmi …… ma per fare quella cosa bisogna essere in due. Perdonami Luciana non succederà mai più”
“e spero bene!” risponde lei “ho una chiappa che mi va in fiamme e non mi sono mai piaciuti gli uomini maneschi”
“te lo giuro non succederà mai più”
Mi dirigo verso il letto asciugandomi cercando di nascondere il cazzo ancora eretto (inizia anche a farmi male) ma questa speranza è vana perché lo sguardo di Luciana, quando mi raggiunge a letto, lo nota subito.
“Silvio mio sei incredibile hai ancora voglia dopo avermi distrutta. Fammi riprendere un po’ di fiato”
“non ti preoccupare. Passerà in poco tempo e poi sarà tuo compito provvedere a farlo risorgere” rispondo io titubante. Mi sento strano, ho paura che quello che è successo possa incrinare il nostro rapporto
“Luciana ti prego di perdonarmi”
“Silvio! Basta così è acqua passata. Sei stato preso da un raptus ma so che tu non sei così. Non saresti stato in grado di nascondermelo in tutto questo tempo. A proposito del mio culetto devo dirti che te lo puoi proprio dimenticare. Non mi convincerai mai a farlo. So che è troppo doloroso e mi sembra anche contro natura. Tutto il resto è tuo, sarà sempre a tua disposizione per così dire, ma quello dimenticatelo! Ok?”
“Ok! Se questo è il tuo volere non ci penserò più. Ma ora dammi un bacio per dimostrarmi che è tutto passato e che mi hai perdonato”
Luciana mi guarda prima negli occhi, che forse trova velati, sale sul mio corpo mi bacia con la solita passione. Il solo bacio basta a far cadere tutte le mie paure calmando il mio stato d’animo ed eccitando di nuovo il mio membro che mi ritrovo ben presto duro. Luciana, al contatto del mio pene con il suo ventre, continua a baciarmi con dolcezza fino a quando non sento la sua mano accompagnare la mia verga nel suo sesso. Inizia un lento andirivieni affossando il cazzo nella sua vagina fino a che il glande tocca l’utero per poi risalire, sempre lentamente, fino a farlo quasi uscire. Tutto questo mentre ci guardiamo negli occhi godendo dell’atmosfera lussuriosa, del piacere che ciascuno prova e che trasmette al proprio compagno.
Di punto in bianco mi ritrovo il sesso di Luciana sul viso mentre la sento impegnata a leccarmi e succhiarmi il cazzo con calma scendendo piano verso i coglioni che imbocca.
“Lucianaaa” riesco a dire prima di iniziare a suggellare il clitoride con la punta della lingua e dopo aver infilato un dito in quel antro voglioso.
“Silviooo……” risponde lei sempre intenta a sbocchinarmi il cazzo con la solita maestria e iniziando a stuzzicare l’ano con l’indice destro. Questo non mi disturba. Anzi devo dire che ho l’impressione che il cazzo si sia ingrossato ed indurito ancora di più.
Colgo comunque l’occasione per spostare anche un mio dito sull’ano di Luciana e, dopo averlo stuzzicato leggermente e insalivato come si deve, lo infilo leggermente fino a quando entra in contatto con quello situato nella fica
“Silvioooooooooo ohhhhhhhh che bello sììì che ancoraaaaa …….godooooooooo siiiiiiiiiiii” geme Luciana tralasciando momentaneamente il mio cazzo
“Lucianaaaaa sìììììììììì cosììììììì ancoraaa daiiiiiii”
“Silvioooooooooo leccamela ancora tuttaaaaaa siìììììììì”
mi sento la lingua stanca, ho voglia di godere e, anche se mi piace questa sensazione, mi alzo mettendomi in mezzo alle sue gambe ed infilandola con un colpo violenta
“Silvioooooooooo siiii cosiiiiiiii cosiiiiiiiii”
“Lucianaaaa te la rompoooooooo ti rompo tuttaaaaaaaaa” le dico mentre la stantuffo con colpi sempre più veloci e violenti
“Silviooooooooooooo godoooooo godoooooooooooooo ohhhhhhhhhhhhh ancoraaaaaaa ancoraaaaaaaaaaaaa”
sento l’orgasmo arrivare in modo violento e repentino e nel momento in cui il mio sperma schizza nella fica di Luciana le infilo di nuovo un dito nel culo mettendolo a contatto con il mio cazzo e spingendolo a fondo fino a quando non entra tutto dentro.
“Lucianaaaaaaaaaaaa godoooooooooooo godooooooooo”
Esausti ci abbracciamo respirando a fondo per recuperare il respiro e guardandoci negli occhi ci dichiariamo il nostro amore.
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Salve a tutti, mi presento: mi chiamo Andrea, all’epoca dei fatti che andrò a raccontare avevo 15 anni; ora ne ho 18, ma mi ricordo perfettamente ogni cosa.
Vivevo (e vivo ancora) a Torino: la mia famiglia era una classica “middle class”: andavo a scuola, ed era il primo anno di liceo.
Prima di arrivare a settembre di quel fatidico anno scolastico 2010-2011, devo fare alcune premesse: non ero mai stato un vero e proprio genio, però diciamo che riuscivo a cavarmela tra i 7 e gli 8. Fin dall’asilo ero stato a contatto col mondo femminile: i miei “amici” ragazzi dicevano che ero una mammoletta, e a me non restava altro che passare più tempo con le ragazze.
In particolare tre erano le mie preferite: Margherita, Gaia e Ludovica.
Conosciute ai tempi della scuola materna, me le sono portate dietro alle elementari e poi alle medie. Ed è proprio alle medie che è cominciato tutto: fin da quando le conoscevo, Margherita, Gaia e Ludovica mi erano sempre state simpatiche, ma devo dire che fino alla seconda media non avevo scoperto ancora nulla del mondo del sesso: ero convinto che i bambini nascessero dai baci.
Lo so, starete ridendo come pazzi, ma in seguito ris**ttai ampiamente questa mia mancanza.
Un giorno un mio amico, Filippo, mi consigliò di vedere un video. Non sapevo fosse un porno, e così lo guardai con lui. Fu da allora che iniziai a farmi le mie prime seghe, e proprio durante una di queste iniziai a pensare alle mie tre amiche: riflettendoci per bene e osservando i video e le foto che le ritraevano, mi resi conto di avere delle vere e proprie strafighe accanto.
Margherita era la più alta, la più snella e con due tette abbondanti per la sua età: bionda e con gli occhi azzurri, era perfetta per fare le spagnole, almeno a mio parere.
Gaia, invece, era un po’ più bassa, ma aveva un culo di quelli proprio da urlo: penso che la metà dei maschi che lo vedevano avevano subito un’erezione, perché era proprio l’ideale per una bella inculata. Sodo, rotondo e sexy al massimo.
Infine Ludovica, la più bassa e la più adatta ai pompini, era una bellezza sotto ogni punto di vista, tranne le tette, unica tra le tre ad essere leggermente più indietro. Ma non di molto.
Ebbene, iniziai a farmi dei segoni pazzeschi sulle mie amiche.
Era proprio la terza media quando avvenne il grande cambiamento: dovete sapere che invitavo spesso le mie tre amiche a casa mia, a volte insieme a volte separatamente.
Un giorno invitai Maggy (userò questo nome per abbreviare) da me, e dopo la solita merenda, i compiti e altre brevi attività ludiche, mi disse di essere stanca e si mise a dormire sul divano.
Io rimasi lì, a fissare quel corpo stupendo a pochi centimetri da me, e quando lei, nel sonno, si mosse, una parte del vestito si scostò, lasciando aperto lo spacco delle sue belle tette.
Non potevo più res****re: corsi in bagno e mi sparai una sega, ma mentre ero intento, da almeno due minuti, a menarmi il cazzo con la foto di Margherita davanti, sentii un “toc – toc” dietro di me. Mi voltai di s**tto ed eccola lì, sveglia e sulla porta, ad osservarmi da chissà quanto.
Mi guardò dritto negli occhi, poi posò lo sguardo sul mio cazzo, sparì dall’uscio del bagno ed uscì di casa, senza una parola.
Il giorno seguente avevo paura di andare a scuola: temevo che Maggy avesse riferito tutto non solo a Ludo e a Gaia, ma anche ai miei amici, cosa che mi avrebbe fatto calare di popolarità.
Ero infatti riuscito a conquistarmi il titolo di figo nella mia classe, ma i veri fighi si fanno fare le seghe, non se le fanno da soli.
Invece durante l’ora di matematica (io e Maggy eravamo in classi diverse) mi arriva un messaggio sul cellulare: lo tiro fuori e lo leggo di nascosto. Recitava così:
“Vieni immediatamente nel bagno dei maschi.”
Non capivo, ma lasciare la lezione andava bene anche a me, così chiedo il permesso e mi dirigo all’obiettivo, dove trovo Maggy ad aspettarmi, anche lei uscita dalla sua classe.
Noto che si è messa la matita ed il mascara, cosa alquanto strana perché di solito li mette solo per le occasioni speciali. Il mio primo pensiero è che assomiglia ad una troia.
Io cerco subito di spiegarmi: “Maggy, cosa c’è? Perché mi hai fatto venire qui? Mi dispiace per ieri, ti prego, cosa posso fare per scusarmi?”
“Vieni con me!”
Mi afferra per un braccio e mi trascina nel bagno dei maschi: stavo per oppormi, visto che lei era una femmina, ma il bagno era deserto e allora non dissi nulla.
Maggy mi trascina dentro ad un cesso, chiude la porta, si volta, si abbassa, mi prende il cazzo con una mano attraverso i pantaloni.
“Che fai? Smettila subito!” tento io da vero stupido.
Lei mi zittisce: “Non hai detto che vuoi sdebitarti? Allora zitto e guarda!”
Mi slaccia la cintura ed in due secondi il mio pisello duro ed eretto esce fuori: lei lo prende in mano e comincia ad andare su e giù con le dita.
Inizia a piacermi, e quando credo che si sarebbe fermata lì, se lo mette in bocca, continuando il su e giù.
Era il mio primo pompino, stavo godendo come non mai. A poco a poco mi lascio andare, le prendo la testa e la aiuto ad andare giù, fino a che non ficco tutto il mio membro nella sua gola.
Dopo una trentina di secondi di pompino vengo, e lei capisce cosa sta per succedere. Quindi apre la bocca e si becca tutta la sborra senza farne cadere un soffio e quindi senza sporcarsi. Poi la manda tutta giù dicendo “Una delle migliori bibite mai fatte!” e mi ripulisce per bene il cazzo con la lingua.
Finito il lavoretto mi rimetto a posto, ma lei esce prima ancora che io possa dire qualcosa.
Torno in classe, e posso dirvi che è stata la mia lezione di matematica preferita.
E’ ormai passato un anno dal giorno in cui è sbocciato il nostro amore. Luciana si è trasferita da me da due mesi quando abbiamo preso la decisione di portare a conoscenza la Direzione della nostra storia.
Nel frattempo i colleghi dell’amministrazione sono cambiati perché, chi per un motivo e chi per un altro hanno preso la decisione di cambiare aria per la nostra contentezza. Effettivamente l’aria per loro era cambiata molto dal momento in cui sono venuti a conoscenza di noi. Le loro battute spiritose (come dicevano loro) sempre più volgari anche in mia presenza gli sono costati il posto.
Il nostro amore è uscito rafforzato da tutto questo e quando la Società ha aperto una filiale più vicina al nostro appartamento ho preso la decisione di “separarci” di metterla a capo dell’amministrazione di questa. Ci vediamo di meno ma è stato sicuramente meglio così. La sostituzione degli ex colleghi è stata fatta cercando di assumere gente più giovane e più vogliosa , logicamente, sono tutti uomini (Luciana è un po’ gelosa)!
Abbiamo preso la decisione di festeggiare il primo anniversario a Napoli, in quella città che è stata complice del nostro incontro “amoroso”, alloggiando nello stesso albergo anche se in una stanza diversa.
Passiamo la giornata facendo un salto a Capri, con tanto di giro turistico dell’isola in barca e visita nella grotta azzurra e pranzando in un caratteristico ristorante del luogo.
Sono le cinque pomeridiane quando entriamo nell’albergo per rinfrescarci con una doccia volante (niente sesso per ora) e riuscire subito dopo per passeggiare in questa fantastica città.
Ceniamo nella nostra pizzeria ordinando lo stesso cibo dell’altra volta (come siamo romantici) per poi tornare all’albergo andando incontro alla nostra notte di passione.
Da questa mattina ho notato in Laura un’aria birichina che desumo sia dovuta non tanto dall’importanza del giorno quanto al fatto che, forse, non pensava di arrivare mai fino a questo punto.
“Caro devo andare al bagno. Tu intanto spogliati che ti raggiungo subito”
“D’accordo”
Sono nudo sul letto pregustandomi la nottata che ci aspetta. Mi sento eccitato. Stranamente la sua sosta nel bagno è più lunga del solito, non vorrei che si sentisse male.
“Luciana tutto ok?”
“Tranquillo Silvio arrivo subito” mi sento rispondere mentre apre la porta. Luciana non è nuda come mi aspettavo. Ha ancora indosso tutti i vestiti anche se si è struccata. Si avvicina ai piedi del letto ed accende il CD che porta sempre con lei. Dall’apparecchio esce una musica soft regolata a un volume medio/basso. Vedo Luciana che comincia a muoversi ballando a ritmo di musica. Penso che sia un invito a ballare con lei ma appena accenno a muovermi vengo bloccato dal suo sguardo fisso nei miei occhi.
Questo ballo si tramuta lentamente in uno spogliarello aggraziato e mai troppo volgare almeno fino a quando non rimane tutta nuda con la canzone non ancora terminata. Sicuramente ha calcolato male il tempo di esecuzione ed è andata troppo veloce. Forse è tentata di spengere l’apparecchio ma, conoscendola, non lo farà mai. Mentre le sue mosse si fanno sempre più spinte mettendo in mostra tutto quel buon di Dio, comincio a ridere sempre più forte (è infatti alquanto comica) e sento il mio cazzo che si eccita sempre di più. Finalmente la canzone termina, il CD viene spento, e vengo raggiunto da Luciana, che ansima con un fiatone pazzesco. La faccio distendere sul letto scendendo sul suo pube curato e profumato. La mia lingua inizia a lambire le grandi labbra per poi, facendosi sempre più insistenti, passare alle piccole labbra ed arrivare al clitoride.
Il semplice tocco fa gemere Luciana che posa una mano sulla mia nuca allargando il più possibile le gambe per facilitare il mio lavoro.
“Silviooooo sìììììì cosìììììììììììììì”
“slurp slup” ai miei passaggi le sue reazioni si fanno sempre più violente fino a quando
“godooooooooo Silvio godooooo” geme Luciana movendo tutto il corpo al ritmo delle mie leccate che continuano imperterrite mentre mi sposto nella classica posizione del sessantanove.
Le labbra di Luciana avvolgono subito il mio fallo che viene succhiato, ingoiato, leccato dandomi sensazioni indescrivibili eccitandomi ancora di più. Le mie dita continuano a martorizzare Luciana entrando in quella caverna vogliosa che è diventata la sua figa, a strizzare il gonfio clitoride, mentre la lingua si prende cura del rugoso ano leccandolo ed entrando in esso. I nostri gemiti aumentano di volume proporzionalmente all’avvicinamento dell’orgasmo che ben presto arriva in modo violento.
“Lucianaaaaa sììììììììì ancoraaaaaa ….. ancoraaaaaaaaa …….godooooooooo” grido io quando il cazzo erutta nella bocca di Luciana che continua a succhiarlo fino all’ultima goccia
Dai sobbalzi del corpo di Luciana capisco che anch’essa è giunta all’orgasmo (l’ennesimo, ormai ho perso i conti) impossibilitata ad urlarmelo occupata com’è a pompare sul cazzo rimasto semirigido.
Le sue fatiche non sono vane tanto che dopo pochi secondi affondo il mio cazzo in un colpo solo nella gocciolante figa martellandola con forza ad un ritmo forsennato
“Silviooooooo sììììì cosììì mi spacchi tutta …… rompemelaaaa”
“tiè .. tiè … oggi te la rompo propriooooooo”
“ancora …. Ancoraaaa ….. sììììììì….. godooooooooo”
“tiè .. tiè”
Vedo Luciana oscillare la testa a destra e a sinistra, succhiarsi un labbro, strizzarsi le zinne, movendo le mani in modo convulso, inarcare sempre di più la schiena spingendo il suo bacino verso il mio cazzo come se avesse perso il controllo di se stessa.
“OHHHHHHH Silvioooooooo ….. Silvioooooooo”
Dopo averla fatta mettere a quattro zampe rientro in lei a fondo variando il ritmo per res****re il più possibile. Nel momento in cui Luciana sente il mio dito stuzzicarle l’ano si eccita ulteriormente. Lei sa che presto glielo infilerò dentro il più possibile è questo le è sempre piaciuto nonostante non mi abbia mai permesso di possederla analmente.
“OHHHH ….. sììììììì infilamelo tutto dai ….. mi piace….. sìììììì” mi invita sculettando ancora di più.
Quando il mio dito entra non trova nessun ostacolo per quanto è rilassata e preparata mentalmente per questa forzatura provo ad aggiungere anche un secondo dito che entra anch’esso con facilità. Lo sforzo che sto facendo per non venire è premiato dalla vista del culo di Luciana profanato da due dita che lo stantuffano ma sento veramente di aver richiesto troppo tanto che le inondo la fica poco dopo
“Lucianaaaaaaaa .. ti amooooooooooooo …… oohh godo” grido io mandando un urlo liberatorio
“Ohhhhhh …… godooooooooo” mi risponde lei con quel po’ di fiato che le è rimasto
crolliamo sul letto ansimanti come mai prima tanto che solamente dopo un paio di minuti riusciamo a darci un bacio abbracciandoci.
“amore mio oggi mi hai proprio distrutto”
“anche tu non ci sei andato leggero. Non avevo mai goduto tanto. Quasi quasi mi dispiace che sia finita.” Mi risponde Luciana sorridendomi per poi baciarmi appassionatamente.
Continuiamo a stare abbracciati parlando, come sempre, dei possibili od impossibili progetti futuri o delle fantasie che frullano nella mente prima di uno e poi dell’altro. E’ sempre dopo aver fatto l’amore che uno di noi se ne esce con qualcosa del tipo “che ne pensi se compriamo un’altra casa a …” “dove andiamo questa estate” “hai visto quella come ci guardava” ………
Insomma in questi momenti ci rilassiamo solamente stando abbracciati e parlando. In questi momenti il nostro amore è l’unica cosa presente nel mondo perché noi siamo il mondo. Non c’è nessun’altro.
La stanchezza ha lentamente ragione su di me tanto che crollo in un sonno ristoratore.
Vengo risvegliato da una sensazione che conosco molto bene. Allungo un braccio verso il basso per trovare la sua nuca tra le mie gambe. Sento la bocca alitare sulla cappella che apprezza queste attenzioni tanto che inizia a drizzarsi. Accompagno la nuca nel classico su e giù mentre me lo succhia con sentimento
“Luciana … che lingua ….. cosìì … cosììì …… vieni dammi qualcosa anche a me …… ti pregoooo…”
La figa di Luciana già bagnata quando arriva all’altezza della mia bocca ed inizio a leccarla e lapparla mentre le massaggio le natiche. La mia lingua ora lecca gli umori di Luciana passando poi a punzecchiare lo scuro bottoncino del suo ano ed infilandole due dita nella fica.
“mmmmmmm ….. Silvioooo …. mi piace….. sììììì” si lamenta lei togliendosi per un momento il cazzo dalla bocca “ sei fantasticooooohhhhhh”
Sentendomi incitato sposto le due dita dalla fica al culo che riceve senza minimo sforzo questo ingresso e scendo con la lingua a titillare il sempre più grosso clitoride. Luciana, come fa sempre quando le sta arrivando l’orgasmo, muove il bacino sempre più velocemente
“Silvioooooo ohhhhh godo … godo … godoooooooo”
nel momento dell’orgasmo le infilo a fondo anche due dita nella fica fino a quando non toccano quelli che sono nel culo
“Silvioooooooooohh sììììì sììììììììì ancora …… ti amo ….. sìììììì …… godo” continua a gemere Luciana che, con i movimenti accelerati del bacino dovuti all’orgasmo sembra si stia facendo una doppia da sola avendo entrambi i buchi occupati dalle mia dita
“prendimi alla pecorina … daììì … ti voglio sentire dentro …. scopami … subito..” mi dice mentre si sistema a quattro zampe
“uhmmmmmm eccotelo tutto dentro te lo infilo ….. ti piace eh”
“sì mi piace … mi piace … di più .. più forte …” mi incita Luciana
“tiè .. tieè … oggi te la rompo del tutto … te la spaccooo”
“sììììììììììììììììììììììì ancora………… ancora…….”
“tiè .. tieè.. tiè” spingo io sempre più velocemente fino a quando non sento la mano di Luciana che si impossessa del cazzo per spostarlo più e posarlo sull’inviolato orifizio”
“dai inculami .. ma fai piano .. ti prego … ho voglia di sentirmelo nel culo … daìì”
sorpreso da questa mossa inattesa inizio a spingere piano per far entrare lentamente, e il più dolcemente possibile, il mio fallo nel tanto sospirato buco
“AAHHHIIII più piano .. più piano … mi fai maleeee”
rallento per quanto possibile la spinta fino a quando non sento il glande varcare lo sfintere. In quel momento mi fermo per dare a Luciana la possibilità di abituarsi all’intruso
“OHHHH Silvioooo sììììì dai ancora ancora” mi incita con un gemito più di dolore che di piacere
“rilassati Luciana … rilassati … non stringere o sentirai più male .. rilassati” la tranquillizzo mentre con calma e lentezza ricomincio a spingere
“AAAHHHH mi fai malee … mi fai maleeeeeeehhhhh ohhhhhhh”
sento che lo sfintere di Luciana si è rilassato di colpo come se avesse accettato questa intrusione, come faceva quando le infilavo le dita, e questo facilita il tutto ed in pochi secondi sento le palle sbattere sul culo perché tutto il cazzo è ormai entrato dentro di lei
“Lucianaaa … luciana … ti amooo .. ti amo” mormoro mentre resto immobile aspettando che i suoi gemiti si calmino
“Silvio .. daììì … fammelo sentire adesso .. l’hai sempre desiderato, lo so! Ora fammi sentire quello che si prova ad essere inculati veramenteeee”
inizio a muovermi con movimento lento ma lungo, portando l’asta del mio uccello quasi all’uscita per poi rientrare fino in fondo
“rilassati Luciana … rilassati e vedrai che ti piacerà … rilassati”
“OHHH Silvio … sìììììì … inizia a piacermi … siìì daììì più forte … daììì” urla Luciana mentre comincia a venire incontro al mio cazzo con sempre più forza
“Lucianaaaaaaaa sìììììììììììì … te lo rompo … oggi ti rompo anche il culo …. Ohhhhhhhh”
“Silviooo .. è bello … mi piace… più forte .. rompemelo … più forte .. ohhhhhhhh .. sììììì”
“tiè … tiè … tiè…” gemo sempre intensifico i colpi portando le mie mani a torturare i turgidi capezzoli
“Siiii Silvioooo sìììììì cosììììì … mi piace … godoo.. godooooooo … SILVIOOOOOOOOOO” sento urlare Luciana sconquassata dal suo primo orgasmo anale mentre con una mano si sfrega sempre più velocemente il clitoride
“Lucianaaaa ….. godooooooo .. tiè … tiè … godo …” le urlo quando sento la mia sborra innaffiarle le viscere
“OOOHHH SIIIIIIIIIIIIIII INCULAMIIIIIIIIIIIIIIIII MI PIU’ FORTEEEEEEEEEEEHHHHHHH”
rimango dentro di lei per gustarmi il più a lungo possibile questo momento d’estasi mentre sento Luciana che continua a urlare il suo orgasmo.
“grazie Luciana. E’ stato magnifico per quanto inaspettato. Grazie” ansimo mentre mi distendo sul letto
“Devo dire che non è stato come me l’aspettavo. Sì all’inizio è stato doloroso, e manco poco, però poi mi è piaciuto. Tu sei stato bravissimo, mi hai messo a mio agio, mi hai fatto rilassare e questo mi ha aiutato. Sentire quella tua voce dolce darmi consigli, sentendoti padrone della situazione mi ha tranquillizzata.”
“non puoi capire quanto ho sognato questo momento”
“oh questo l’ho capito fin troppo bene. Ogni volta mi infilavi le dita nel culo. Un messaggio più chiaro non poteva esserci” mi dice ridendo “ora però a ninna che domani, anzi tra poche ore, ci dobbiamo alzare per partire. Comunque consideralo come il regalo dell’anniversario. Quando mi darai il tuo?”
“non ti preoccupare che quando ci alzeremo lo troverai” le rispondo io. A ninna ora. Buonanotte”
Dopo un ultimo bacio ci assopiamo abbracciati.
Fine.
Suona la sveglia. E’ ora di alzarsi. Allungo la mano per spengerla. Mi sento strano ho come un peso sullo stomaco. Provo a tirarmi su quando sento il peso più vivo. Apro gli occhi ed ecco vedo la testa di LUCIANA. Non ho sognato. E’ qui vicino a me con la mano appoggiata sul mio ventre. Non ho sognato. Nella penombra intravedo il suo corpo nudo e voluminoso. Mi sto eccitando al ricordo della nottata appena conclusa. Si muove, si sta svegliando. Avvicino le mie labbra al lobo del suo orecchio e
“Buongiorno dormigliona è ora di alzarsi”
“Si lo sento che si sta svegliando” dice lei guardandomi negli occhi con un sorriso famelico. “il tuo amico Fritz si sta …svegliando, Anzi direi che è più che sveglio.”
Effettivamente ho una erezione non indifferente. Mi sembra di essere tornato indietro con il tempo quando ero un affamato di sesso. Possibile che lei mi faccia questo effetto? Mi sento contento ma non per l’erezione ma bensì per il piacere di svegliarmi con accanto una donna diversa dalle solite.
Non sono mai stato un play boy ma ho avuto le mie avventure, post divorzio, avventure di una notte e via basate solamente sul sesso con un risultato di infelicità ed insoddisfazione. Ora non è così. Sto accanto a quella che una volta avevo descritto come un barilotto, come una donna senza forma, e che in una notte mi ha fatto ritrovare il piacere del sesso e, soprattutto, della compagnia di una donna.
“E’ tardi. Dobbiamo prepararci per andare al lavoro. Questo discorso lo riprenderemo questa sera” affermo coccolandola un po’ e dandole un bacio.
“Va bene. Vado nella mia camera a prepararmi. Ci ritroviamo al bar tra mezz’ora anzi un’ora. Ho proprio bisogno di una bella truccatina. Guarda che occhiaie!” dice ridendo mentre con una naturalezza incredibile si avvia verso la porta ricoperta da un accappatoio dell’albergo.
Entro in doccia e ripasso tutti i momenti vissuti in sua compagnia; non solo quelli della notte ma tutti e non trovo un momento in cui mi sia passato in testa il ricordo di quella stronza di Daniela. Capisco che questa avventura è diversa dalle altre. Mi sento veramente felice dopo molto tempo.
Quando ci incontriamo al bar, almeno all’inizio, cerchiamo di mantenere un’aria professionale ma non ci riusciamo. I nostri sguardi parlano da soli. Sarà dura passare la giornata al lavoro. Infatti i minuti passano lentamente, sembra una tortura. Comunque riusciamo a controllarci e alle 16.00 concludiamo il nostro lavoro, salutiamo i colleghi e torniamo verso l’albergo. Potremmo tornare a Roma ma ormai le stanze sono prenotate per la notte e, sinceramente, non ci pensiamo per niente. Entriamo in quella che ormai è diventata la nostra casa ed iniziamo a baciarci in modo a****lesco come se la vita di uno dipendesse dalla bocca dell’altro. Ci buttiamo sul letto e continuiamo a giocare con le nostre lingue che si inseguono toccandoci in tutto il corpo eccitandoci sempre di più. Si iniziano a sentire gemiti di piacere da parte di entrambi e mi ritrovo a leccare il suo seno a succhiare i suoi capezzoli mentre lei ha in mano il mio sesso che sembra veramente un bastone. Lentamente ci spogliamo a vicenda e ci ritroviamo nudi alla luce del tramonto che entra dalla finestra. E’ bellissima. Ha un cespuglio ben curato color castano che le ricopre la fica. Ha gli occhi chiusi come sempre quando vive questi momenti (ormai la conosco) e sembra … lontana. Vive in modo particolare il sesso. E’ contenta delle mie attenzioni e lo dimostra con continui gemiti e urletti di piacere che fanno sciogliere il mio cuore.
Ha il mio sesso in mano che sega lentamente passandosi la lingua tra le labbra pregustando il momento in cui lo farà entrare nella sua bocca. Le piace fare i pompini. Anche questo ho capito. La bacio sulla bocca e bacio dopo bacio arrivo alla sua fica gocciolante già di piacere.
“Si………amore……….così…………non ti fermare…..leccamela…..cosììììììììì” grida mentre si avvicina il suo primo orgasmo”siiiiiiiiiiiiiii ………daiiiiiiiiiii………godooooooooooo” E’ una furia. La sua mano mi trattiene la testa tra le cosce mentre inizia a muovere il suo bacino sempre più velocemente fino a quando non la sento godere. Sembra una fontanella per quanto sta godendo.
Sono eccitato al massimo ed ho bisogno di sfogarmi. Entro in lei in un colpo solo e con un ritmo incalzante e veloce sento che anch’io sono al capolinea
“Siiiiiiii Luciana ……. Ti chiavo … ti scopo …ti sfondo…..prendi questo ……….ohhhhhhhhh ……….dai manca poco ……..”
“Silvioooooooooo ……….sto venendooooooooo…….godooooooooooooo”
“Luciana ……………godooooooooooooooooooooooooooooooooooooo” il nostro orgasmo scoppia insieme in un modo incredibile. Mi sento più leggero dell’aria. Mi sento volare. Ci baciamo fino a quando i nostri cuori si calmano. Siamo ancora abbracciati e ci guardiamo negli occhi sorridendo.
“Per questa sera va bene anche una pizza” dice lei” intanto il pesce già l’ho preso” e scoppia a ridere.
“Senti Luciana andiamo dove vuoi, a mangiare quello che vuoi, basta che il pesce lo mangi anche questa notte” incalzo io
“Perché hai dei dubbi?”
“No. Assolutamente.”
“bene allora prepariamoci che ho una fame che non ti dico”
Uscendo dall’albergo ci avviammo verso il porto
“Senti Luciana …… vorrei dirti tante cose ma ho paura di non aver il tempo materiale per farlo. L’unica cosa che devo dirti assolutamente è che sei bellissima, che mai ho provato una gioia così intensa nel fare sesso, che mi hai veramente stregato”
“Magari non era proprio quello che speravo di sentirti dire ma ho capito il tuo messaggio. Non ti preoccupare. Napoli è Napoli e Roma è Roma. Viviamo tranquillamente quest’ultima serata e poi … amici come prima. Non ti preoccupare sono abituata a questo.” Mi risponde tranquillamente con un sorriso sulle labbra che mi disarma.
“No cosa hai capito. Napoli è Napoli e Roma potrà, anzi, dovrà diventare Napoli. Dovremo stare attenti a come ci comportiamo con gli altri, non possiamo far capire nulla, ma … ho capito che mi sono innamorato di te e non riesco a pensare ad un futuro senza la tua presenza.”
“Silvio non c’è bisogno che mi dici ciò. Credo nella tua sincerità ma con il passare di pochi giorni la vedrai in modo diverso. Comunque ho intenzione di godermi questo periodo il più possibile.”
“Ma … Luciana … mi dispiace per quello che pensi. Sono una persona seria e so quello che dico. Non ho intenzione di discutere e litigare per questo motivo. Mi accontento, per ora, della tua intenzione e poi sarai te a vedere le cose in modo diverso. Comunque siamo arrivati.”
Dopo aver mangiato un antipasto e una pizza accompagnati da una birra alla spina torniamo lentamente verso la “nostra dimora” con l’intenzione di divertirci un po’ insieme. Comunque quella piccola discussione era dimenticata ed il nostro comportamento, i nostri sguardi erano un chiaro invito ad una notte di passione.
Entriamo nella nostra stanza da letto, perchè tale è diventata, già pronti a riprendere il discorso da dove l’avevamo lasciato. Luciana mi comunica che ha assolutamente bisogno di una doccia e, allo stesso tempo, mi stizza l’occhiolino per chiarire che quello è un invito.
Quando sento lo scroscio della doccia mi spoglio ed entro in bagno dove, tra il vapore, vedo Luciana intenta a lavarsi ed entro già con un membro che … mi lascia perplesso. Non sono uno che si vanta ma veramente non sono mai stato in tiro come in questi giorni. Sembra quasi che abbia una prolunga. Prendo il bagnoschiuma e con delicatezza inizio a carezzarla partendo dal centro della schiena per poi allargarmi verso le scapole con movimenti circolari. Passo poi sul davanti dove inizio a massaggiare il seno trovando già i capezzoli duri. Intanto la vicinanza si è accorciata ed il mio membro incontra lo spacco del suo bellissimo culo. Luciana inizia a gemere in modo sommesso ma quando le mie dita incontrano le labbra vogliose della sua fica ed pollice comincia a titillare il clitoride la sua eccitazione ha il sopravvento facendola giungere all’orgasmo in pochi secondi. Non contento la giro facendola appoggiare al muro ed inizio a leccare quella fica che è diventata ormai un bisogno assoluto per me.
“Silvioooo ……. sssssssssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii …………… leccamela tutta …………. nessuno mi ha mai fatto gooooooooooooodere come te ……… siiii continaaaaaaa …….oooooohhhhh”
Certo non avevo bisogno del suo incitamento comunque continuo fino a quando non la sento venire per la seconda volta. Mi alzo velocemente ed entro in lei con un colpo solo toccando il suo utero
“Luciana sei mia non ti lascerò mai” dico stantuffandola con colpi alternati per prolungare al massimo il nostro piacere e la mia durata
“OOOOOOOOhhhhhhhhhhhhh …… sssssssssiiiiiiiiiii ………..più forte …………cosìììììììììììììììì ……….siiiiiiiii ………..cosìììììììììììì ….. dammelo tutto …. come è durooooo”
“te la rompo sta fica ……..tiè tiè …. sììììììììì ……. te rompo tutta……”
“ohhhhhhh godo ……… godo …….”
“Lucianaaaaaaaaaaaaa ” urlo quando vengo dentro di lei con l’impressione di pisciare per la violenza e la quantità dei fiotti di sperma che escono dal mio cazzo. Sono sfinito e mi appoggio alla parete per riprendermi ma Luciana è ormai partita, invasata e non so come ma mi ritrovo la sua lingua che ripulisce piano piano il mio cazzo leccandolo con cura per poi ingoiarlo in un sol boccone. La sua testa inizia un andirivieni mentre succhia la cappella facendomi ritrovare in paradiso per la goduria che provo. Le dico comunque di calmarsi per poter terminare la doccia e continuare sul letto.
Continuiamo a giocare con le mani massaggiando il corpo altrui ed aumentando la passione ed il desiderio ma sempre con leggerezza e senza toccare i punti più sensibili. E’ veramente molto bello. Non avevo mai vissuto una esperienza così neanche quando, appena sposati, io e Daniela scopavamo come dei ricci scoprendo sempre qualcosa di nuovo e/o di meglio riuscito. Il desiderio di Luciana e del suo corpo erano sempre in aumento e, dai suoi movimenti ho la certezza che questo sia contraccambiato.
Usciamo dall’interminabile doccia e mi ritrovo supino sul letto nella classica posizione del sessantanove intenti entrambi a dare più piacere possibile al compagno. Ho la sua fica sulla mia bocca e la mia lingua continua a titillare il clitoride mentre con le mani allargo bene i glutei per poi iniziare un cullilingua che termina sull’ano.
“Silvioooo siiiiiiiiiii ancora” sento gemere Luciana nonostante continui a succhiarmi la cappella, le palle, a leccarmi lungo l’asta “ oohhhhhhhhhh ……… che bello ……… ooooooooohhhh”
Quando la lingua sfiora l’ano sento Luciana irrigidirsi per poi, tranquillizzata, rilassarsi e gustarsi questa forse nuova esperienza.
I suoi gemiti aumentano di volume ogni volta passo su quel buchetto inviolato fino a quando non tento di infilarci dentro la mia lingua “OOOOOOOOhhhhhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiii ancora ancora oohhhhhhh godooooooooooo …….. cielo sto arrivando siiiiiiiii” dice lei mentre il suo corpo sussulta e la fica inizia a sgocciolare come un rubinetto per i liquidi che perde.
Non ho alcuna intenzione di godere nella bocca quindi la faccio alzare e dopo averla messa a novanta gradi inizio a scoparla con un andatura e con colpi selvaggi che facilitano anche il mio godimento
“Lucianaaaaaaaaaa ti amoooooo ti amoooooooo”
“Anch’io Silvio anch’io” mi risponde Luciana con le lacrime agli occhi.
Distesi sul letto ci abbracciamo guardandoci in faccia e baciandoci con dolcezza.
“Luciana” dico io dopo aver recuperato il fiato “dobbiamo assolutamente trovare il sistema per continuare a vederci a Roma senza far t****lare nulla almeno all’inizio. Ho l’intenzione di conoscerti meglio per vedere se sarà il caso di tramutare questa … come dire … relazione in qualcosa di più serio e duraturo. La mia intenzione è questa ma non vorrei correre troppo.”
“Silvio mi devi scusare se prima ho creduto alla tua sincerità ma ho dubitato della possibilità di un … futuro insieme. Vedo nei tuoi la gioia per avermi detto questo. Domani studieremo qualcosa ma ora dormiamo che sono, anzi mi hai, veramente distrutta”.
Il giorno successivo torniamo a Roma. Certo il viaggio di ritorno è molto diverso dall’andata anche se c’è ugualmente un po’ di tristezza dovuta alla fine di questo momento magico vissuto a Napoli. Arriviamo a casa di Luciana verso le undici e cerchiamo di risolvere i problemi riguardanti il comportamento con gli altri ed il luogo dove incontrarci. Decidiamo di comune accordo di mostrare una conoscenza più profonda di prima, dovuta alla trasferta appena fatta, ma non troppo. Una cosa giusta. Ogni tanto prendere un caffè e/o un panino insieme ma possibilmente in compagnia. Mentre stabiliamo che il punto di incontro sarà vicino ad un bar all’angolo con Via Cipro che si trova ben distante sia dal luogo di lavoro che dalle abitazioni dei nostri colleghi. Poi si vedrà. E’ ormai ora di pranzo.
Vorrei andare a pranzo fuori ma dietro sua insistenza, ed in parte anche la mia curiosità, rimaniamo a casa. Mette l’acqua a bollire e viene vicino a me con negli occhi una grande tristezza che non riesce a mascherare con i suoi scherzi e le sue battute. E’ la prima volta che siamo tristi insieme e spero vivamente che sia l’ultima. Mangiamo il pranzo (spaghetti al pesto, carne e insalata) tentando di superare questo momento di impasse ma …. è difficile.
Dopo aver messo i piatti nella lavastoviglie mi raggiunge in salone dove sono intento a guardare la tv.
“Mica sarai uno che non fa altro che guardare la televisione” mi dice sorridendomi
“Assolutamente. Ti stavo aspettando.”
“Cosa vorresti fare?”
“Guarda in futuro qualunque cosa. Ma ora vorrei farmi una bella …. partita a scopa!” rispondo sorridendole “se perdi ti darò la rivincita”.
“Va bene accetto” mi risponde Luciana prendendomi per mano conducendomi verso la camera da letto.
Seduti sul letto cominciamo a spogliarci ritrovando così quell’atmosfera che sembrava essere rimasta a Napoli. La nostra voglia è talmente tanta che mi ritrovo a leccare la fica di Luciana che trovo sempre più invitante. Ho deciso di regalarle il primo orgasmo della giornata dedicandomi unicamente a lei senza nulla ricevere in cambio. Luciana all’inizia quasi si arrabbia di questa mia decisione. Vorrebbe ricambiare quello che sta ricevendo ma alla fine è costretta ad accettare essendo i miei baci sempre più vicini al clitoride che vedo ingrossata come non mai.
“Silviooooo siiiiiiiiiii sei il miglioreeeeeee sei incredibile sei magicooooooo” geme Luciana sentendo avvicinarsi l’orgasmo
con le mani le massaggio i seni e strizzo i capezzoli che sono turgidi e che accettano ben volentieri questa mia attenzione. Quando la sento sul punto di arrivare mi fermo scendendo con la mia bocca all’altezza dei suoi piedi che inizio a leccare e baciare.
“Mi fai il solleticoooo” mi dice lei un po’ contrariata. Non so se per il mancato orgasmo, per il solletico o per tutti e due. Io continuo ad ignorare volutamente la fica ed a leccare e baciare i suoi piedi per salire con lentezza sulle caviglie. Sento Luciana rilassarsi. Inizia a piacerle questa esperienza che è nuova anche per me. Mai avrei pensato di ritrovarmi a leccare dei piedi. Non sono un feticista. Ho solamente l’impulso, la voglia, di prolungare al massimo il piacere della donna che amo per poi portarla all’orgasmo violentemente. Allungo una mano verso il seno ma non riesco ad arrivarci. La infilo quindi sotto il bacino per poterle stringere i glutei alternativamente.
“Silvioooo cosa mi stai facendoooo. Sto impazzendo.” Riprende a gemere Luciana aprendo poi le gambe per invitarmi verso il suo fiore che vedo bagnato come non mai. Questo movimento mi colpe di sorpresa. La mano scivola sull’ano. Un sussulto ed un “oohhhhhh” sono la risposta di Luciana. Mentre continuo a risalire con la bocca (sono ormai sui polpacci) sento quasi l’ano aprirsi ed invitare la mia mano ad essere più ardita. Punto il dito indice sull’ano cominciando a stuzzicarlo. Lo sento cedevole ma non voglio ancora tentare nulla. Allungo l’altra mano sulla vagina della mia amata e, incontrato il clitoride, la massaggio con lentezza stando ben attento a non far godere ancora Luciana
“Silvioooo bastaaaaa fammi godereee non ce la faccio piuuuuuuuuuù dammi il tuo cazzo sfondami fai quello che vuoi ma fammi godereeeeeeeeee” Luciana sta partendo non si controlla più. Mentre le mie labbra baciano la clitoride, la lingua la leccano, infilo due dita nella fica di Luciana e …. L’indice nell’ano. Sento Luciana godersi l’orgasmo tanto atteso. Non si è nemmeno accorta che un dito nel suo culo che fa avanti e indietro mimando un rapporto anale.
“OOOOOOOOHHHHHHHHHHHHH Silviooooooooooo godoooooooooooooo” geme mentre il corpo sussulta “ godooooooooooooooooooo”
La mia bocca è ormai piena dei tuoi dolcissimi umori. Mi rialzo e la bacio facendoglieli assaggiare. Ha il viso sconvolto e lacrime che scendono dai tuoi occhi. Mi guarda ma non riesce a parlare. E’ ancora sconvolta dall’orgasmo, che in seguito definirà come il più forte mai avuto fino a questo momento. Sento la sua mano appropriarsi del cazzo. Inizia a segarlo per sentire la sua consistenza e la bocca scende con una lentezza esasperata per contraccambiare la attenzioni ricevute. E’ fantastica. Il tocco della sua lingua sul glande mi fa venire i brividi. Sento ora il palato sulla cappella mentre scende ad ingoiare tutto il cazzo che può entrare nella sua bocca vellutata. Cerco di fermarla. Non ho intenzione di venire così ma ormai è troppo tardi. Sento un fuoco che risale dalle palle per poi esplodere mentre continua a succhiare per non perdersi nulla del mio seme.
“Lucianaaaaaaaaaaa ti amo ti amo ti amo ohhhhhhhh godooooooooo” grido mentre sborro nella sua bocca. Quando risale ha voglia di baciarmi. Si vede. Ma non sa se la cosa mi possa contrariare. Non vuole rovinare questo magico momento. Avvicino le mie labbra alla sue e la bacio. Sento per la prima volta il sapore del mio seme, leggermente salato. Penso che non ho mai avuto una donna come lei e spero che sarà sempre accanto a me. Siamo sconvolti. Per qualche minuto non riusciamo a parlare timorosi di interrompere l’atmosfera magica che stiamo vivendo.
Oggi torniamo a lavoro dopo la trasferta a Napoli che ha fatto sbocciare il nostro amore.
Questa notte ho dormito nel mio letto ed ho sentito molto la tua mancanza anche se avevo bisogno di riposare dopo questi giorni di sesso sfrenato.
Mi attende una giornata pesante a lavoro con la classica riunione settimanale con gli altri dirigenti ed un incontro a quattr’occhi con il Direttore Generale per riferire del controllo fatto a Napoli.
Dopo aver subito le solite battute da parte dei colleghi (ti sei riposato in questi giorni di vacanza a Napoli, eh?) e di Enrico in particolare (Hai presentato i miei saluti a Simona?) e finite queste interminabili riunioni, ho finalmente la possibilità di entrare nel mio ufficio e di vedere Luciana per la prima volta. E’ vestita come sempre con capelli raccolti in una coda non tanto lunga e forse è leggermente più truccata del solito (occhiaie?). Anche lei mi ha visto ma ha continuato a lavorare anche se io so che è una finzione.
Inizio il mio lavoro giornaliero cercando di non distrarmi troppo ma è molto difficile. Il mio pensiero è sempre rivolto a lei ed al ricordo di questi giorni passati insieme. Alle undici invito i colleghi a prendere un caffè con la speranza che venga anche lei, ma non riesco nel mio scopo. Chiede a Marco la gentilezza di portargli un caffè perché in questo momento non può muoversi dalla scrivania presa com’è nel suo lavoro. Quasi la odio per questa delusione ma capisco quanto può essere stato difficile per lei prendere questa decisione. Finalmente alle 17.30 questo giorno lavorativo termina. Mi preparo per andare all’incontro con Luciana nel punto prestabilito sentendomi come un quattordicenne al primo appuntamento.
Il viaggio è interminabile per via del caotico traffico che incontro ma, dopo circa quarantacinque minuti, la vedo in attesa vicino al bar.
Fermai l’automobile giusto il tempo necessario perché lei salga, per un bacio fugace e mi avviai verso dei luoghi più solitari.
“ciao amore, finalmente soli”
“ciao mio cavaliere” risponde con un il suo abbagliante sorriso “finalmente è finita. Non ce la facevo più di vederti senza aver la possibilità di baciarti e accarezzarti ma bensì attraverso un vetro. Mi sembrava di vederti in un acquario”
“Spiritosa. Pensi che per me sia stata una passeggiata? A proposito perché non sei venuta al bar con tutti noi ma hai preferito rimanere da sola? Ti ho quasi odiato per questo!”
“Ho avuto paura. Bastava un contatto lieve e avrei perso la testa. Comunque dove mi stai portando? La mia casa è dall’altra parte della città, l’automobile è posteggiata in Via Cipro, tu abiti a Centocelle e qui stiamo sull’Aurelia. Qualcosa non mi quadra!”
“Un anno fa ho affittato una casa a Fregene ed è dove stiamo andando. Più tardi mangeremo una pizza e poi torneremo nei nostri appartamenti.”
“Ok. Non lo sapevo. Ma non penso che sono la prima a “usufruire” della tua alcova.”
“Certo non la prima ma sicuramente l’ultima”
Quando Luciana ha sentito la mia risposta è ammutolita. Pensavo che fosse per l’ammissione che avevo fatto circa l’utilizzo di questa casa ma non era così. Infatti sentii la sua mano sulla patta e, al semplice contatto, mi sentii eccitare in un modo pazzesco. Quando poi iniziò ad abbassare la cerniera e prese in mano il mio cazzo ebbi il timore che non sarei riuscito a controllare l’automobile. L’Aurelia era trafficata come sempre e questo servì forse per bloccare Luciana nelle sue intenzioni.
“Sei impaziente?”
“E’ tutto il giorno che me lo sogno, senza considerare la notte, e sinceramente non vedo l’ora che arriviamo altrimenti potrei fare una pazzia”
“Calma, calma. Siamo ormai al bivio e tempo cinque minuti arriveremo a casa e sarai padrona di farci quello che ti pare. E’ tutto tuo, solamente tuo.”
Entriamo a casa e, finalmente, ci diamo il primo vero bacio della giornata. Uniti in quel bacio appassionato ci spogliamo gettando i vestiti dove capiti. Una tua mano raggiunge il mio cazzo già eretto e comincia a giocarci segandolo lentamente. Le mie invece sono intente a pizzicarti i capezzoli presto accompagnate dalla lingua che li lecca alternativamente. Dopo esserti spogliata completamente ti inginocchi per fare altrettanto con i miei pantaloni e mutande che getti in mezzo agli altri vestiti. Sento il calore della tua bocca quando ti avvicini al cazzo e lo imbocchi. Di colpo mi vengono in mente tutti quei racconti erotici che ho letto dove viene affermato che questa è una posizione di dominio. Avevo sempre pensato che erano cazzate ma devo ammettere che ora mi sento il tuo padrone. Questi pensieri, ma guarda che cazzo sono andato pensare, vengono interrotti dall’orgasmo che mi giunge all’improvviso.
“Sì Luciana …… Sì lucana ……. Cosìììì …… ti sborro in golaaaaaaaaaaaaaaa”
Tu continui a succhiare anche dopo per non perderti neanche una goccia del mio seme. Ti rialzi e mi baci con foga.
“Vieni è giunto il momento che ti mostro la casa” dico prendendoti per mano
“Dopo. Adesso mostrami solo la camera da letto.”
Ci sdraiamo sul letto e inizio a baciarti il tuo voluminoso seno e ti strizzo i capezzoli sempre più forte. Ormai ho capito quanto ti piace e mi sento debitore nei tuoi riguardi per il meraviglioso pompino che ho appena ricevuto. Abbassa lentamente una mano mantenendo sempre il contatto con la pelle per farti pregustare quello che ti aspetta. Raggiungo la fica che trovo bagnata dai tuoi umori e inizio a stuzzicare il clitoride
“mmm mmmmm”
Mentre continuare a succhiare i tuoi capezzoli abbasso lentamente anche l’altra mano ed infilo due dita in quella caverna infuocata che è la tua fica. Sei già un lago ma non ho alcuna intenzione di farti venire.
“Silviooo …. Mmmmmm ….. sìììììììì …… così”
Scendo con la testa a baciarti i piedi, a soffiare sulle caviglie, a torturare le tue gambe salendo ogni tanto verso il palpitante sesso; smetto di titillare il clitoride per strizzare prima le tue zinne per poi passare infilarci un dito in bocca che subito inizi a succhiare come se fosse il mio cazzo. Il mio sesso si ingrossa sempre di più personificandosi con quel dito. La mia lingua è ormai giunta sulla fica che inizio a leccare e succhiare mentre, nel frattempo, le dita che hai dentro sono ormai tre
“Silviooo …. Mmmmmm ….. sìììììììì …… così …… continuaaaa ……… ……… di più di più ”
Mi alzo portando a contatto il cazzo con la vagina, alzo le gambe che appoggio sulle mie spalle ed entro in te con una spinta poderosa che subito fa sgorgare il tuo orgasmo
“OOOOOOOOHHHHHHHHHHHHH Silviooooooooooo godoooooooooooooo” gemi mentre il corpo inizia un movimento sussultorio sempre più veloce ed accentuato “ godooooooooooooooooooo” mentre io martello la tua fica con colpi sempre più veloci e poderosi “sìììì Silvioooooo più forte più forteeeeee” continui ad urlare.
Mentre abbasso le tue gambe che iniziano a pesare, ti bacio dicendoti “Luciana ti amo ti amo” e continuando a scoparti con più lentezza per far durare il più possibile questo momento “ti amoooo”.
Sento che ormai sono giunto al capolinea mi sdraio su di te e metto il dito che per tanto tempo hai succhiato a contatto con il tuo ano e, quando comincio a martellare di nuovo con affondi veloci, te lo infilo dentro con estrema lentezza fino a quando non sento il dito a contatto con il cazzo facendomi scoppiare in un incredibile orgasmo
“Lucianaaaaaa …… godoooooooooooo …… ti amoooooooooo”
“Silvioooooooooo ancoraaaaaaaaa sìììììììììììììì godooooooooooooooooooo”
Godiamo insieme urlando i nostri piaceri e il nostro amore senza preoccuparci dei possibili vicini ma felici di stare insieme.
Spossati come siamo rimaniamo distesi sul letto parlando di noi, delle nostre sensazioni, del nostro amore che si solidifica sempre di più.
Alle nove andiamo a cena in una pizzeria che incontriamo lungo la strada ma la tristezza ci ha orami raggiunto e mangiamo poco, anzi tu nulla.
Tornati a Roma ci salutiamo dandoci l’appuntamento per l’indomani.