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Un Infermiere a domicilio: Monica e il massaggio r

Mi chiamo Marco, 40enne e sono un vero Infermiere e vero massaggiatore diplomato. Lavoro in un grande ospedale del nord Italia ma svolgo anche prestazioni infermieristiche domiciliari. Mi trovo spesso in situazioni imbarazzanti ed erotiche che le clienti creano mascherandosi con falsi problemi o sintomi inventati col fine di avere un amante a domicilio nel massimo anonimato e sicurezza potendo dare sempre una giustificazione credibile ai vicini o eventuali curiosi sulla presenza del professionista.
Ho un sito internet www.sexinfermiere.altervista.org e puoi raggiungermi tramite marcoandoni@hotmail.it

Monica è terribilmente stanca e stressata, demotivata e non valorizzata. Anche dal punto di vista sessuale non ha soddisfazioni e desidera prendersi qualche momento per sè e per rilassarsi.
Monica è una mia collega Infermiera,
lei lavora in chirurgia da sempre, è una brava professionista ma insoddisfatta sul piano sessuale.
Da molti anni non ha rapporti col marito ma, in virtù del giuramento di fedeltà, non lo ha mai tradito nonostante ci abbia pensato spesso, soprattutto stimolata da me che da anni vorrei scoparmela.
Abbiamo lavorato assieme per un brevissimo periodo, io ero ancora allievo infermiere e lei la mia tutor, molto rigida e molto brava sotto la sua veste bianca e la cuffia bianca permetteva fantasie erotiche, ma all’epoca io ero un giovanotto di 20 anni e lei una trentenne fedele.
Oggi Monica ne ha 52 e io 42, ci siamo ritrovati circa 10 anni fa durante uno stage e ci siamo mantenuti in contatto. Le ho raccontato dei miei studi in Medicina Tradizionale Cinese, Reiki e di quanto svolga queste attività a domicilio assieme alle tecniche puramente infermieristiche.
Mi piaceva stimolare Monica e provocarla sul piano sessuale, sicuro che mai me l’avrebbe data.
Monica è alta 165, capelli mori lisci sulle spalle, bel viso, un gran bel sedere morbido e paffuto, una prima di seno con capezzoli sensibili.
Un giorno come gli altri mi parla della riorganizzazione nel suo reparto e della rimodulazione degli incarichi e dei ruoli, mi dice che si sente stressata, non valorizzata e profondamente demotivata; non ne può più anche in virtù del fatto che a casa suo marito non la degna di una carezza o di una soddisfacente scopata.
Come al solito ci provo, la invito per un massaggio come quelli che ci siamo scambiati quando ancora stavo studiando il massaggio cinese; lei è un po’ timorosa, sa che voglio scoparmela ma poi accetta fidandosi della nostra amicizia e di se stessa che mai si sarebbe concessa.
Vado a casa sua. Io sono sposato con una bimba e preferisco giocare in campo straniero, suo marito sarà al lavoro, sua figlia è sposata e non avremo problemi…d’altronde si tratta solo di un massaggio, ma meglio stare al sicuro.
Arrivo a casa sua attrezzato con lettino portatile, creme e oli, candele profumate.
La stanza è già in ombra, apro il lettino ed invito Monica a spogliarsi come meglio crede e vuole, intanto io accendo le candele e scaldo le creme e l’olio.
Sono pronto, Monica arriva col solo perizoma, la sua prima di seno sta su da sola e i capezzoli sono belli dritti, il suo sedere è di quelli a mandolino ma un bel mandolino grande, morbido, pastoso, di quelli che vorresti impastare senza mai smettere.
Velocemente si sdraia prona sul lettino quasi a nascondere il seno come forma di imbarazzo.
Le luci sono già soffuse, le chiedo se è comoda e se avesse qualche punto preciso o più desideroso di essere sciolto; mi dice di fare come voglio, ha talmente tanto bisogno di un buon massaggio che chiude gli occhi, viso infilato nell’apposito buco del lettino, braccia distese e gambe dritte.
Inizio con un massaggio al cuoi capelluto per poi scendere lungo il collo e le spalle, insisto sulle spalle con movimenti centrifughi verso le braccia e le mani, indugio nello scaricare la tensione della parte alta del dorso per poi scivolare lungo la linea dei meridiani dalla nuca verso il sacro con movimenti dal rachide lungo le arcate costali e dalla testa verso il sedere fermandomi al sacro.
Continuo per circa 15 minuti poi noto che Monica divarica leggermente le gambe, è rilassata, pare dormire, il suo corpo è completamente nelle mie mani.
Decido di ungermi bene le mani scendendo dalla nuca verso il sacro e infilarmi delicatamente nel perizoma, non succede niente; ripeto la tecnica arrivando a sfiorare l’ano; non succede niente, ripeto la tecnica stavolta arrivando al suo buchetto del culo, quel buchetto protetto dalle natiche morbide e abbondanti che mi accarezzano la mano mentre questa si fa strada verso la rosellina del suo culo.
Monica non fa cenni. Decido di massaggiarle delicatamente l’ano e risalire verso il sacro, poi mi dedico alla zona che dal sacro va verso le anche, verso il trocantere e scende verso le cosce.
I movimenti sono centrifughi e affondano profondamente nella carne delle sue natiche massaggiando lo sciatico e proseguendo verso il cavo popliteo.
Monica sembra gradire, ogni tanto emette dei sottili versi di gusto.
Massaggio il profilo esterno delle sue natiche che ora sono scivolose e scintillanti di olio.
Adesso tocca all’interno coscia, Monica è sempre prona.
Dal sacro scendo nel perizoma e mi dirigo anteriormente verso l’interno coscia, verso la sua passera senza però volerla raggiungere; da qui la tecnica è per il suo sedere.
Salgo e scendo, salgo e scendo dal sacro verso il suo perineo, Monica divarica ancora le gambe, leggermente ma ancora; decido di tornare al suo buchetto, lo accarezzo, ci giro sopra col dito, mi sembra che Monica spinga il sedere verso il mio dito, decido di penetrarle col dito lubrificato dall’olio, entro leggermente e mi fermo, Monica non dice niente, entro ancora e poi completamente col dito.
Monica rimane ferma rilassata, il dito inizia a stantuffare nel suo ano, delicatamente e piano piano ma in modo continuo.
Poi scendo davanti verso le sue grandi labbra, devo lubrificare il dito e lo faccio tra la sua passera che è completamente bagnata; scorro il dito tra la sua passera avanti e indietro, avanti e indietro lasciando stare il clitoride.
E’ un bagno di umori, risalgo col dito bagnato verso il suo ano e la penetro nuovamente e lentamente; l’altra mano è appoggiata sulle scapole come a tenerla ferma e trasmettere quella energia sessuale del reiki.
Monica gode, ansima, le piace veramente molto ma non emette parola.
Scendo verso le cosce e arrivo ai polpacci e ai piedi dove pratico una bella riflessologia plantare che le dà lo stesso piacere della passera, adesso parla e mi dice di continuare, le piace il massaggio plantare e, sinceramente, anche io lo ritengo una buona tecnica di eccitazione e rilassamento.
Adesso Monica deve girarsi per la parte davanti del massaggio.
Sbuffando per dover fare quella “fatica” si gira supina e mi concede il suo seno che mostra subito i capezzoli rigidi e dritti.
Inizio da un massaggio al viso e al cranio per poi scendere al collo verso le spalle e le mani.
Tocca poi al torace dove pratico movimenti centrifughi dallo sterno lungo le linee costali incontrando tra le mie mani i suoi seni sodi che impasto soffermandomi sui capezzoli e continuando verso il lato.
Pratico questo per circa 10 minuti e i suoi capezzoli sembrano voler bucare le mie mani.
Passo poi all’addome e poi alla pelvi infilando le dita nell’elastico del perizoma senza mai avvicinarmi alla passera.
Ad un certo punto mi accorgo che Monica ha allargato le gambe, decido allora di scendere dentro il perizoma fino al suo pelo pubico e fermarmi, esco del perizoma e dall’ombelico rientro nel perizoma verso le anche e le cosce ed osservo.
Monica è ferma rilassata.
Scendo dall’ombelico e mi dirigo verso la sua passera, incontro il suo clito e lo supero immergendomi nelle sua labbra gonfie, turgide, bagnate.
Avanti e indietro, avanti e indietro tra le sue labbra accarezzando il clitoride e proseguendo posteriormente verso il suo perineo.
Il clito è duro,con due dita lo avvolgo immaginando di scappellarlo come un piccolo cazzo e vado avanti e indietro immaginando di masturbare una cappella gonfia; Monica allarga ancora di più le gambe ed unisce i piedi…vuole godere.
In quella posizione posso arrivare anche al suo buco del culo e lo penetro con dolcezza e profondità per poi risalire verso le sue labbra e il suo clito.
La lascio così, con i piedi che fanno un Babinski positivo, segno di godimento ed orgasmo.
Scendo ora verso le cosce e arrivo ai piedi, riprendo un massaggio plantare e risalgo verso le gambe per tornare alla sua passera che appena sente le mie dita si apre ad accoglierle.
Chiedo ad Monica se vada bene così. Non mi risponde ma tiene le gambe larghe.
Ora tengo una mano sui seni e le massaggio i capezzoli passando da un seno all’altro e con l’altra mano le sto strofinando il clito bagnandomi le dita nei suoi umori.
Sfrego sempre più forte e quando sento che il piacere aumenta infilo il dito nel suo culo burroso, così per circa 20 minuti fino a quando Monica spinge il bacino verso le mie dita in segno che vuole venire.
Non la penetro mai, resto tra le sue labbra strofinando il suo clito e masturbandolo come se fosse un piccolo cazzo.
Lo stringo tra due dita e continuo avanti e indietro fino a quando Monica gode di piacere inondandomi la mano.
Mi ferma, è rilassata.
La copro con un telo e la scio riposare 10 minuti.
Il massaggio è finito, Monica si rialza, mi paga, si veste e la lascio con un bacio sulla guancia in attesa del prossimo massaggio rilassante.

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Un Infermiere a domicilio: Monica mi richiama

Mi chiamo Marco, 40enne e sono un vero Infermiere e vero massaggiatore diplomato. Lavoro in un grande ospedale del nord Italia ma svolgo anche prestazioni infermieristiche domiciliari. Mi trovo spesso in situazioni imbarazzanti ed erotiche che le clienti creano mascherandosi con falsi problemi o sintomi inventati col fine di avere un amante a domicilio nel massimo anonimato e sicurezza potendo dare sempre una giustificazione credibile ai vicini o eventuali curiosi sulla presenza del professionista.
Ho un sito internet www.sexinfermiere.altervista.org e puoi raggiungermi tramite marcoandoni@hotmail.it

Monica mi richiama perchè ha un forte mal di schiena
Monica mi richiama, ha un forte mal di schiena, sono 3 giorni che assume antinfiammatori ma senza esito.
Al telefono le descrivo 4 esercizi da svolgere a terra per sbloccare la sua schiena e lei li esegue in diretta.
Li ripete per la sera stessa e il giorno dopo ci vediamo per svolgerli assieme.
Anche io ho 2 ernie discali che, grazie alle tecniche giuste, sono parzialmente rientrate e oggi sto molto bene.
Ci vediamo a casa sua, io porto un telo da mettere per terra. Monica si presenta in tuta e calze.
Iniziamo con la posizione supina con esercizio di sollevamento e appiattimento dell’addome associato all’inspirazione ed espirazione, avanti così per 5 minuti.
Questo serve come riscaldamento della muscolatura lombare contratta.
Di solito, là dove c’è un’ernia si forma, una contrattura muscolare ed è questa a dare dolore, basta scioglierla e già la situazione migliora.
La mia mano è sulla sua pancia e la accompagno durante gli esercizi di sollevamento e appiattimento della curvatura lombare.
Resto fermo sull’addome facendo movimenti leggeri di rotazione tanto per dare sollievo e piacevolezza all’esercizio.
Con Monica sono molto delicato, aspetto i suoi segnali, non voglio farle mancare al giuramento di fedeltà, voglio che sia lei ad indicarmi cosa vuole.
L’esercizio successivo è a quattro zampe, l’esercizio del gatto. Nella posizione della pecorina deve inarcare la zona lombare e successivamente incurvarla verso il basso, così per altri 5 minuti.
La mia mano massaggia leggermente la zona lombare dalle vertebre dorsali fino al sacro accompagnandola in quel movimento.
La mia mano scorre lungo il suo rachide lombare dal dorso verso il sacro fermandomi lì.
Monica sente che la sua schiena è calda e comincia a sciogliersi.
L’esercizio successivo è in posizione prona, mani appoggiate a terra con caduta delle gambe a destra e sinistra, molto piano , e lentamente per riuscire a sciogliere la contrattura; questo è l’esercizio più doloroso ma anche quello risolutivo.
Le gambe piegate, ginocchia verso il bacino vengono fatte cadere piano piano vincendo le resistenze piano piano a destra e sinistra del corpo; dopo alcuni minuti si avverte un senso di liberazione e si riesce ad avvicinare le ginocchia a terra.
Si procede ancora 5 minuti e poi ci si ferma.
Durante questo esercizio accompagno le cosce di Monica facendo scorrere le mani dalla sua anche verso il suo ginocchio tornando sulla sua anca prendendo in mano la sua natica esterna e sostenendola durante il movimento.
II suo sedere è sempre morbido e la mano palpa una buona parte del suo culo.
Poi scendo verso il ginocchio e ripeto la stessa cosa dall’altra parte.
Monica è calda, leggermente sudata ma pare sentire beneficio dall’esercizio.
Ora è l’ora dell’ultimo esercizio, quello di rilassamento e conclusione, il saluto al sole.
In ginocchio a terra, sedere appoggiato sui talloni, faccia a terra e braccia distese il più possibile.
Si sente la schiena allungarsi, la testa è a terra e il sedere bello in alto.
Questo esercizio dà molto sollievo perchè gli spazi intervertebrali si distendono e anche l’ernia comprime meno e la contrattura si scioglie.
Questa posizione trova molto giovamento dall’applicazione di una pressione verso la testa e verso il rachide.
Mi metto al suo fianco e appoggio una mano sulle sue scapole e l’altra sul suo sacro spingendo verso la testa e verso i piedi, la schiena si allunga e si prova davvero piacere.
Monica mi chiede di continuare in quella spinta e di rimanere lì.
L’esercizio va avanti ancora 5 minuti e poi termina.
Monica resta in quella posizione chiedendomi di massaggiarla per sciogliere le ultime tensioni: è a testa bassa e culo in alto.
Le massaggio le natiche, seguo lo sciatico e mi soffermo impastando il suo bel culo…Monica prova piacere.
Le accarezzo l’interno coscia con tutte e due le mani, e scendo verso le sue ginocchia.
Salgo e scendo tra il suo interno coscia.
Monica rimane a culo in alto ma divarica le gambe.
Rischio, vuole qualcosa di rilassante, mi infilo nei suoi pantaloni della tuta e arrivo al suo bel culo,
vado direttamente al buco del culo e dal sacro scendo e salgo verso il suo buchetto, poi scendo verso la passera che trovo bagnata e aperta, mi strofino la mano tra le sue labbra e arrivo al clitoride già pronto e continuo con un massaggio tra il clito e il buco del culo lubrificandomi tra la sua passera.
Ho il cazzo duro e si vede tra la tuta ma non voglio ins****re, voglio che sia lei ad autorizzarmi.
Continuo sentendo ormai i rumori umidi dei suoi umori e rimanendole dietro appoggiandole il mio cazzo al suo culo, avevo voglia di strofinarmi anche io e venire ma decisi di res****re rimanendo concentrato su di lei per non perdermela, un errore e non sarebbe più tornata.
Continuo con quel movimento fino a quando non la vedo contrarsi e godere, poi cadere sdraiata e rilassata.
Monica si rialza, il mal di schiena è passato, mi paga e mi ringrazia con un bacio sulla guancia.
Adesso sta molto meglio, continuerà per qualche giorno con gli antinfiammatori e forse qualche altro massaggio.
Anche al marito dirà che con i farmaci e il massaggio sta molto meglio.

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Un Infermiere a domicilio: Marco e la pubalgia

Mi chiamo Marco, 40enne e sono un vero Infermiere e vero massaggiatore diplomato. Lavoro in un grande ospedale del nord Italia ma svolgo anche prestazioni infermieristiche domiciliari. Mi trovo spesso in situazioni imbarazzanti ed erotiche che le clienti creano mascherandosi con falsi problemi o sintomi inventati col fine di avere un amante a domicilio nel massimo anonimato e sicurezza potendo dare sempre una giustificazione credibile ai vicini o eventuali curiosi sulla presenza del professionista.
Ho un sito internet www.sexinfermiere.altervista.org e puoi raggiungermi tramite marcoandoni@hotmail.it

Marco mi viene inviato da una collega di lavoro, lui è un ragazzotto 30enne che ogni tanto gioca a calcio con i suoi colleghi di lavoro, in pratica sta seduto tutto il giorno al lavoro e poi una sera alla settimana decide di lubrificare le sue giunture su un campo da calcio.
La collega mi anticipa che ha dolori al rachide lombari ma soprattutto all’interno coscia passando per l’inguine.
Il percorso è quello dello psoas, un muscolo molto potente che dalla metà coscia sale per agganciarsi alla curvatura lombare della schiena, e questo se teso può dare lombalgia; poi ci sono i muscoli di stabilizzazione del bacino e delle anche che dal pube portano verso epifisi femorale e mediale.
Per farvi capire cosa è lo psoas provate, ve ne rendete conto della sua esistenza quando state per venire: la schiena si inarca, il quadricipite femorale si tende, i piedi si danno al Babinski positivo e i glutei si tendono come ad allungare il nostro cazzo o a voler spruzzare ancora più lontano.
Potreste sentire, nella contrazione di questi muscoli, una sorta di rilassamento e di piacere che aumenta con l’irrigidirsi del gluteo e del quadricipite femore, piacere che dalla zona lombare scende lungo il perineo e i femori, a volta si sente anche scrocchiare le vertebre lombari e il senso di rilassamento aumenta dopo la venuta, magari in bocca ad una bella fica.
Ecco, tutto quello che avete fatto è stato utilizzare lo psoas, lo avete allungato, lo avete tenuto allungato per il momento della sborrata e poi le endorfine hanno fatto il resto.
Spesso un sordo dolore lombare si può trattare attraverso una buona educazione allo stiramento e rilassamento dei muscoli del bacino…oltre che con una bella scopata o una sega ben fatta e associata alla conoscenza dei muscoli.
Una cosa simile, non proprio avviene ai muscoli del pube, anch’essi si tendono con quelli del pavimento pelvico per aiutare sia l’emissione di pipì che l’emissione della amata sborra.
Il movimento del bacino e la consapevolezza di questo può portare molto giovamento sia durante una bella scopata ma anche durante una buona sega o un buon ditalino uomo o donna che sia; è uno di questi contesti dove l’autoerotismo può davvero fare molto.
E’ quello che gli atleti fanno quando finiscono una competizione, soprattutto i marciatori, i maratoneti: si allungano le gambe alzandole sopra un ostacolo o facendosele tirare, questo serve ad allungare lo psoas per evitare che il suo accorciamento dovuto all’attività fisica porti al dolore lombare.
Va beh, quindi con la teoria ci siamo, mi preparo e vado a casa di questo cliente, si chiama Marco.
Arrivo a casa sua, mi accoglie, piacere Marco, piacere Marco.
La casa è quello di un single, non foto di donne né di uomini, ambienti piccoli ma confortevoli; Marco è alto 175 circa fisico normale, occhiali montatura nera lenti spesse, mi sembra uno di quesi secchioni dei film; si occupa di amministrazione come dipendente di una ditta della zona.
Finiti i convenevoli durante i quali lo vedevo muoversi un po’ incurvato come a tener fermo il bacino con passi corti, Marco mi illustra il problema, come è iniziato e da quanto tempo ce l’ha.
Gli presento l’intervento, i costi e la probabile durata.
Tutto ok, Marco si mette in slip sdraiato prono sul lettino.
Comincio con lo scaldargli la muscolatura lombare scendendo sopra i glutei e andando al bicipite femorale, circa 20 minuti; si, la zona è dura ma il ragazzotto ha solo 30 anni e la sua muscolatura è forte. Quando avverto che la zona è calma scendo ai lati del sacro verso l’interno coscia fino al ginocchio e risalgo, per circa 10 minuti.
Chiedo a Marco come vada, lui è rilassato, la musica in sottofondo lo distrae e lo assenta dal massaggio, fa una smorfia di piacere e mi dice di continuare.
Adesso si deve girare supino.
Verso l’olio sull’addome e scendo verso i quadricipiti femorali fino alle ginocchia per oliare tutta la zona.
Appena passo nella zona delle anche avverto una forte resistenza sotto le mani e Marco mi dice che avverte molto fastidio, come una corda tirata; se dai trocanteri mi sposto verso i testicoli la tensione e il fastidio aumentano, sento due corde sotto le mani.
Il massaggio deve essere delicato devo prima lavorare a distanza e poi avvicinarmi alla parte dolorante.
Riparto con l’addome arrivando alla muscolatura lombare lungo i lati del corpo, eseguo dei piccoli movimenti di sollevamento del bacino impastando con l’olio la zona dei lombari e sento che Marco apprezza molto; mi dice che ha la sensazione che il sangue vada alle gambe, bene, l’energia sta circolando.
Continuo questo massaggio davvero faticoso per altri 10 minuti, scendo poi lungo le cosce fino al ginocchio e risalgo, impasto sempre più profondo avvicinandomi all’interno coscia.
Le resistenze sono già diminuite e posso massaggiare delicatamente l’inguine senza provocare dolore. Sfrego e premo, sfrego e premo lungo il passaggio della muscolatura pudende per rilassarla; so che questo massaggio non sarà risolutivo e ce ne vorranno altri.
Marco adesso ha le cosce rilassate, che si aprono al mio massaggio.
Mi permette di massaggiare la muscolatura pubica sempre più in profondità e arrivando vicino ai testicoli; riprendo a massaggiare la parte anteriore di quello che avevo fatto prima da prono, sento che la zona adesso è trattabile e meno tesa sotto le mie mani.
Mentre proseguo vicino ai testicoli Marco ha una erezione, inizialmente credevo si fermasse lì ma invece il suo uccello comincia a crescere, e Marco lo nota.
Si scusa giustificandosi col fatto che quel massaggio aveva come fatto circolare qualcosa che prima era fermo. Certo, ho lavorato sul primo chakra, è normale che possa accadere.
La sua cappella è gonfia e il cazzo duro di circa 16 cm, di quelli che stanno bene in una mano.
Decido di passare al lingam…si, al cazzo; lui è sdraiato, lo sto massaggiando, il cazzo è duro, facciamogli vedere come altro aiutare il suo dolore e la sua schiena.
Glielo prendo in mano con le mani unte e comincio a massaggiarglielo scappellandolo su e giu, su e giu.
Marco ha inizialmente un brivido, apre gli occhi, io lo guardo e rido dicendogli che gli farò vedere a cosa serve l’uccello oltre che a scopare. Resto professionale.
Quando vedo che si avvicina all’orgasmo gli descrivo cosa sta facendo:
bravo Marco, adesso inarca la schiena come a voler toccare il soffitto con l’uccello, bravo ancora, contrai i glutei e alza quel sedere, immagina di voler spruzzare lontanissimo.
Per fare questo i quadricipiti si contraggono e il bacino si alza leggermente dal lettino, io intanto lo sto segando piano piano aumentando solo quando la sua posizione è corretta, fermandomi quando sbaglia; ovviamente Marco è bravissimo per non perdersi neppure un colpo di sega.
Ad un tratto sento che vuole venire, lo incito a contrarre i muscoli di prima, dai bravo!
Si sente un crac lombare di 2-3 vertebre che scrocchiano e una fontana di sborra schizza lontano dal lettino.
Il corpo di Marco cade sul lettino a peso morto mentre dal suo uccello escono gli ultimi spruzzi.
Gli chiedo come sta, mi dice che l’aver contratto i muscoli delle gambe e i glutei lo ha fatto stare molto bene durante la sborrata e ha sentito una sensazione piacevole salire fino alla sua schiena.
Scende dal lettino e gli chiedo come stia.
Si piega sulle ginocchia, fa due passi, e sorride.
Non si sente legato come prima.
Prenderà qualche antinfiammatorio e forse scopando un po’ di più potrà sentirsi meglio.
La pubalgia è una cosa importante per un atleta e che può durare molto tempo richiedere terapie diverse, chiedo scusa per questa banalizzazione a chi ne soffre veramente.
Marco non aveva una pubalgia ma solo una aumentata tensione addominale.