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Una strana situazione (Parte 2)

Quando entrammo nella stanza da letto di Luisa eravamo eccitati come due bambini al loro primo appuntamento. Ci spogliammo con calma e guardandoci negli occhi facendo aumentare ancor di più la voglia di sesso sfrenato. Le sue parole mi avevano sorpreso ma ora ero ben deciso ad accontentarla e farla felice trattandola non come una settantenne ancora attraente ma bensì come una donna senza età che aveva voglia di sesso. Si dice che per far durare un matrimonio il rispetto deve rimanere lontano dal letto. Ecco sarò “irrispettoso” per il suo bene e per il nostro godimento.
Come detto in precedenza Luisa aveva fatto qualche intervento di chirurgia plastica per mantenersi “giovane ed attraente” come diceva lei e devo dire che lo era veramente. Quelle poppe toniche erano una calamita per i miei occhi e quando fu nuda del tutto rimasi contento anche del resto ed in particolare del culo.
La feci sdraiare sul letto a gambe divaricate e mi tuffai in mezzo ad esse per assaporare il suo sapore. Certamente avrei trovato qualche difficoltà per via della lubrificazione vaginale che diminuisce con il passar del tempo ma potevo tranquillamente rimediare.
Le leccai a fondo la fica massaggiandole allo stesso tempo il clitoride con il pollice mentre muovevo l’altra mano su tutto il corpo con particolare attenzione ai capezzoli. La sentivo ansimare e la vedevo prigioniera di continui spasmi che la facevano muovere continuamente. Quando alzai lo sguardo lei era ad occhi chiusi e sognanti e con la bocca socchiusa. Mi sembrava giunto il momento di iniziare a trattarla come voleva. Mi spostai sdraiandomi sul letto e chiedendole di scendere a succhiare il cazzo mettendomi allo stesso tempo la fica sul viso. Mi guardò per un secondo e poi mi sorrise scendendo verso il mio pube.
La fica spalancata era ora sulla mia bocca e potevo succhiarla più facilmente. Con le mani allargai le grandi labbra e infilai profondamente la lingua dentro di lei. In risposta a ciò sentii il cazzo risucchiato profondamente nella bocca. Mossi il bacino per darle il ritmo giusto ed infatti poco dopo mi sembrava che fosse mia moglie a spompinarmi. La testa scendeva lungo tutta l’asta del cazzo, un profondo risucchio e poi la testa si rialzava accompagno la risalita con leccate. Si fermava un secondo per riprendere il fiato e risucchiare la cappella e poi riprendeva il percorso. Però più andava avanti e più questi movimenti erano accompagnati da gemiti di piacere da parte sua che, forse per la prima volta dopo venti anni, si stava avvicinando all’orgasmo.
All’improvviso il suo bacino si mosse più velocemente spingendo il clitoride alla ricerca della mia lingua, il ritmo aumentò sempre di più e finalmente la sentii godere mentre aveva tutto il cazzo in bocca. Il gemito fu prolungato e volutamente soffocato, o se preferite controllato, essendo lei rimasta ferma con il cazzo in bocca mentre il suo corpo sussultava degli spasmi del godimento.
Ora era pronta per essere scopata!
Le diedi tutto il tempo che le serviva e poi la feci distendere sul letto. I nostri visi erano uno di fronte agli altri e potevo vedere facilmente le lacrime che scendevano dai suoi occhi
“pronta?” le chiesi mentre appoggiavo la cappella nella fessura e lei mi sorrise solamente
“ooooooooooohhhhhhhhhhhh” urlò Luisa mentre spinsi lentamente il cazzo per tutta la sua lunghezza “grazie ………Luigi, grazie, non …. lo …….dimenticherò ……mai” disse tra una lenta spinta e l’altra.
Volevo res****re il più possibile ma ahimè ero troppo eccitato per riuscirci ed allora aumentai la velocità e la forza delle spinte fino a quando non le scaricai un fiume di sborra in fica mentre i gemiti di Luisa aumentavano di intensità per terminare con delle vere e proprie urla di godimento al momento del secondo orgasmo.
Rimasi disteso su di lei gustandomi l’espressione di estasi del suo viso. Mi sorrise di nuovo e stava iniziando a parlare ma non volevo rovinare il momento con parole inutili quindi le dissi
“shhhh. non parlare. godiamoci questo momento”
Alla fine mi spostai per non pesare troppo sul suo corpo un attimo prima che squillasse il telefono.
Andai io a rispondere a questa telefonata inattesa, che peraltro risultò un mero errore di digitazione da parte dell’altro utente, e quando tornai il camera pensai che ormai il momento magico fosse terminato perchè Luisa non era più sdraiata sul letto.
Ma mi sbagliavo!
Infatti tornò dopo pochi secondi nuda come prima con in mano un flacone che ben conoscevo essendo il lubrificante che utilizzo con mia moglie per i rapporti anali.
“Luigi, meriti un premio per quello che mi hai fatto vivere oggi. Non l’ho mai fatto ma ci proverò volentieri. Voglio sentirmi puttana fino in fondo.”
A sentire queste parole il cazzo si drizzò all’istante e forse la mia espressione cambiò leggermente quando parlai la vidi arrossire in volto
“tranquilla Luisa! non ti tratterò per quello che vuoi essere ma che non sei! Ti tratterò invece come la mia amante, come tua figlia! Ma ci vorrà tempo e a noi questo non manca. Andremo passo passo e vedrai che ne sarai felice. anzi ne saremo felici. Ora facciamoci una doccia e dopo andremo a pranzo fuori. Al ritorno faremo il secondo tempo.”
Dopo essermi preparato un caffè entrai nel bagno dove Luisa cantava sotto la doccia. Mi tolsi le mutande che avevo indossato per abitudine ed entrai nella doccia.
“Vuoi una mano?” le chiesi mentre prendevo la spugna
Lei mi aveva sentito entrare, almeno a causa della ventata di freddo che invade sempre la doccia quando viene aperta, e mi fece segno di sì. Versai un po’ di bagnoschiuma sulla spugna e mi soffermai a lungo su quelle toniche mammelle che mi avevano ipnotizzato la sera prima per scendere poi fino ad arrivare sul pube poco peloso. Lei all’iniziò allontanò il bacino, forse per la troppa sensibilità che provava, ma poi lo spinse in avanti mugolando per il piacere. Non volevo farla godere per paura che le sue ginocchia cedessero, aveva sempre settanta anni, e quindi la feci girare per cominciare a lavare le spalle con qualche veloce “visita” sul seno. I mugolii erano diminuiti ma si vedeva che le piaceva. Finalmente scesi sul culo, che lavai a fondo, fino a punto di aprirle le natiche e dare maggiore attenzione all’ano. Percepivo il suo desiderio, la sua voglia, quindi dopo aver passato più volte la spugna in circolo con sempre maggior forza per sensibilizzarla le appoggiai un dito sull’ano che al contatto si strinse. Lo forzai leggermente ma lei non riusciva a rilassarsi e allora lasciai perdere.
“ora tocca a me” mi disse e prese in mano la spugna per passare su tutto il corpo tralasciando volutamente il turgido cazzo. Poi con movimenti lenti e lo sguardo fisso nei miei occhi mi lavò anche quello. Lavò le voluminose palle ed il peloso pube sfiorando il cazzo che aumentava, se possibile, di volume. Dopo avermi risciacquato uscimmo dalla doccia per asciugarci a vicenda. Mi invitò a seguirla in camera e mi fece sdraiare sul letto
“sei in debito di un orgasmo e devo ancora ripulire questo mostro” disse imboccando il cazzo in profondità continuando quello che aveva interrotto precedentemente. Ora mi sentivo libero di godere e mi rilassai godendomi con gli occhi chiusi quel meraviglioso pompino. Quando sentii l’orgasmo arrivare presi la sua testa tra le mani e la bloccai scopandomi quella generosa bocca che allagai con il mio sperma. Non so se avrebbe voluto ingoiare, se lo avesse mai fatto, ma con la testa bloccata fu obbligata a farlo.
Quando rilasciai la testa lei tossì più volte ma rimase ferma sul letto.
“ora devo andare a comprare una cosa, ma tornerò presto. Tu preparati per andare a mangiare e non dimenticarti che dopo avrei il secondo tempo.”
In città ormai ci sono diversi sexi shop e ci misi poco a trovarne uno nel quartiere adiacente dove comprai tre plug di diverse dimensioni. Pensai che dopo l’uso li avrei regalati a mia moglie per farle provare la sensazione di essere scopata ed inculata contemporaneamente e di conseguenza comprai una s**tola di profilattici per nasconderne l’uso. Ed anche una nuova confezione di lubrificante.
Rientrai in casa e trovai Luisa impegnata a truccarsi. Mi sedetti sul letto e
“Luisa” le dissi “prepariamo il secondo tempo. Vieni qui da me.”
Lei si girò con quell’aria felice che proprio non voleva scomparire e che trasmetteva un solo ed unico messaggio “sono tua. fai di me quello che vuoi ma fammi godere”
“Luisa mi hai detto che sei vergine ed effettivamente hai lo sfintere molto stretto e sensibile. Dobbiamo aiutarlo ad accettare qualche intrusione. Ora ti metterò questo” dissi mostrandole il plug più piccolo della misura poco superiore ad una supposta “E lo terrai per tutto il pranzo. Forse starai scomoda ma è necessario”
Lei senza ribattere nulla si alzo la lunga gonna abbassando contemporaneamente le mutande e si distese sul letto. Presi il nuovo flacone di lubrificante e ne versai una buona dose sopra l’ano. Lo spinsi dentro con sempre minori difficoltà (è miracoloso per chi non l’ha mai usato) fino a quando fu pronto. Versai per sicurezza un po’ di lubrificante sul plug e alla fine lo appoggiai sull’ano. Al semplice contatto vidi le gambe di Luisa irrigidirsi e le chiappe chiudersi in una morsa.
“Luisa così non va. Non sei costretta a farlo ma se lo desideri devi aver fiducia in me. Non ti farò male.”
“scusami ma è una cosa istintiva”
“All’inizio è sempre così ma …. ti ricordi l’altro venerdì quando ci hai sentiti fare sesso?”
“come potrei dimenticarmene?”
“ecco alla fine io stavo inculando tua figlia e mi sembra che non so lamentasse.”
Queste parole furono decisive perchè lei, mentre mi ascoltava e ripensava a quel venerdì, si rilassò al punto che il plug le entrò senza difficoltà nel vergine ano.
“Bene ora prova a camminare”
“è un po’ fastidioso ma sopportabile”
“ora siediti”
“ohhh che sensazione”
“ce la farai a res****re per la durata del pranzo? Provaci! Puoi sempre andare al bagno e toglierlo”
“ok ci proverò”
La portai a pranzo in un ristorante che conoscevo bene perchè spesso ci andavo insieme a mia moglie.
Quando Franco, il proprietario, mi salutò io gli presentai Luisa c*** la miglior suocera sulla terra.
“tua moglie sarà ben contenta che andate così d’accordo voi due. Di regola, mi scusi signora, stanno sulle palle a tutti.”
“Hai ragione Franco anche lei mi è stata sulle palle un paio di volte” risposi notando il lieve arrossamento del viso di Laura “ma poi ci siamo capiti”
Per tutto il pranzo io e Luisa parlammo di tutto tranne che di noi due. Ogni tanto si agitava un po’ ed in quelle brevi occasioni mi lanciava strane occhiate che non riuscivo a decifrare.
“Luisa tutto bene” le chiesi ad un certo punto e la sua risposta mi lasciò di sasso
“Si, solo che non vorrei essere qui ma a casa”
Questa volta fui io a sorridere e chiesi subito il conto

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Una strana situazione

Un anno fa mia figlia si è sposata lasciando, dovrei dire finalmente, padroni di casa me e mia moglie e all’inizio la cosa non ci sembrava vera.
Capirete però che una casa con tre stanze da letto oltre al salone, la cucina ed i tripli servizi cominciava ad essere veramente troppo grande per solo due persone quindi dopo quattro mesi io e mia moglie abbiamo deciso di metterla in vendita per comprarne una più piccola, dare un aiuto economico alla nostra amata figlia e tenere qualche soldo da parte per la vecchiaia.
Per poterla vendere al prezzo migliore l’agenzia immobiliare ci ha consigliato di fare qualche piccolo lavoro di pulizia e, se possibile, di lasciarla libera in modo che gli acquirenti avrebbero visto una casa senza mobilio e disponibile al momento dell’acquisto.
All’inizio abbiamo tentennato un poco ma poi abbiamo capitolato e ci siamo trasferiti a casa di mia suocera Luisa che da quando era rimasta vedova viveva da sola in una casa con due camere da letto.
Quando ci siamo trasferiti mia suocera, una donna di settanta anni molto ben portati, grazie anche a qualche “intervento”, e ad una attenta dieta sprizzava felicità da tutti i pori perchè finalmente dopo tanti anni avrebbe avuto la compagnia della figlia oltre ad avere un uomo a casa.
L’unica cosa che mancava a me e mia moglie era la tranquillità, acquisita durante tanti anni, della camera da letto. Infatti nella ex casa la nostra camera da letto era separata dalle altre camere dandoci la libertà di fare sesso come e quando volevamo, mentre ora la nostra camera è attigua a quella di mia suocera.
Se aggiungete poi il fatto che mia moglie è una donna molto focosa e “rumorosa” capirete ancora di più le nostre difficoltà.
Per fortuna che mia suocera esce con delle sue amiche tutti i venerdì rientrando sempre dopo mezzanotte altrimenti mi sarei dovuto accontentare solo dei pompini che mia moglie mi fa per tenermi tranquillo. Quindi il venerdì è diventato il nostro giorno del sesso sfrenato. Ci sembra quasi di essere tornati indietro con il tempo quando sfruttavamo la minima occasione per fare sesso.
Un venerdì sera però mia suocera è rientrata prima senza che noi ce ne accorgessimo e sicuramente avrà sentito i gemiti di piacere di sua figlia, le sue preghiere di sfondarle bene la fica, il suo urletto quando entro nel suo culo (penso che questa sia una cosa mentale perchè ormai dopo così tanto tempo che lo utilizzo non prova assolutamente dolore, anzi) e il gemito crescente quando gode.
Solamente quando siamo andati al bagno abbiamo capito che … non eravamo più soli e non potete capire la faccia di mia moglie a questa scoperta. Aveva quasi le lacrime agli occhi per la vergogna! Addirittura la mattina successiva è uscita da casa con la scusa di un lavoro urgente e non è rientrata se non dopo pranzo quando, di regola, la madre è a letto a riposare.
Io invece ho fatto come se niente fosse. Che cazzo sono trentanni che ho sposato la figlia ed è chiaro che me la scopo!
Luisa, mia suocera, invece si è comportata normalmente, come se non avesse sentito nulla, mi ha preparato il pranzo dicendosi dispiaciuta che la figlia lavorasse anche di sabato (cosa comunque non insolita) ed è andata in camera sua a riposare.
I giorni successivi sono passati tranquillamente e con il tempo anche mia moglie si è dimenticata dell’incidente.
La sua tranquillità inoltre era rafforzata dal fatto che questo fine settimana doveva andare in gita con delle colleghe di lavoro dando così la possibilità alla madre di dimenticare il venerdì precedente. Però io rimanevo in bianco.
Quando il venerdì mattina è partita mi ha detto che sarebbe tornata domenica sera e che in qualunque caso la potevo raggiungere sul cellulare.
A me non sembrava vero di avere un fine settimana tutto mio. Già mi immaginavo di stare seduto sul divano, finalmente padrone del telecomando, a guardare la partita in televisione di questa sera e magari qualche film su Sky. Effettivamente l’unica cosa che mi mancava di casa vecchia era proprio il possesso del telecomando. Con due donne ed un solo televisore ogni sera mi doveva sorbire qualche stupido programma o qualche teleromanzo.
Quella sera quando esce mia suocera mi passa a salutare e rimango colpito da come si porta bene gli anni questa donna!
Ben truccata con un bellissimo vestito che mette in risalto il suo prosperoso seno (per me grazie ad un intervento, comunque), dimostrava al massimo 55 anni!
Dopo essermi goduto la partita in televisione, tra l’altro la mia squadra ha vinto, ho fatto un po’ di zapping fino a trovare un film interessante. Verso le 11 però sento un rumore alla porta di casa che mi incuriosisce al punto da farmi alzare per vedere cosa fosse.
Effettivamente da fuori la porta sento un rumore di chiavi che mi spinge a guardare dallo spioncino dove vedo mia suocera. Apro la porta e vedo che sta tentando di aprire la porta litigando con le chiavi. Allora apro io e capisco subito che Luisa è ubriaca
Mi guarda un po’ prima di inquadrarmi bene e ridendo mi dice
“Paolo oggi ho bevuto troppo”
Il fatto che mi avesse chiamato Paolo (nome del marito defunto) conferma ancora di più il primo sospetto.
Comunque con la molta attenzione, per paura che perdesse l’equilibrio, andiamo nella sua camera da letto e la lascio accanto al letto dopo averle chiesto se aveva bisogno di qualcosa.
Lei non ha avuto neanche la forza di rispondermi perchè si è buttata sul letto e dopo neanche un minuto dormiva tranquillamente.
A quel punto ho deciso di andare a riposare anche io ma mi sono rigirato sul letto per non so quanto tempo senza riuscire a prendere sonno.
Alla fine mi sono alzato per farmi una camomilla (di regola fa effetto anche se penso che sia più una cosa psicologica che altro) e, quando sono uscito dalla camera, ho notato che la luce del bagno era accesa e la porta aperta.
“l’avrò lasciata accesa” ho pensato tra me e me dirigendomi verso il bagno per spegnere la luce ma … ho trovato Luisa seduta sul water che ci era addormentata sopra mezzo nuda.
Probabilmente si stava spogliando quando ha avuto bisogno di andare al bagno perchè era in reggiseno e mutandine (calate). Dalla porta ho potuto vedere e godermi i miracoli che la chirurgia estetica riesce a fare soprattutto per quanto riguarda il seno. Aveva il seno identico a quello di mia moglie … ma dieci anni prima!
Mi vergogno ad ammetterlo ma mi sono ritrovato con il cazzo in tiro senza neanche rendermene conto ed essendo in pigiama era “molto” evidente!
Per non metterla in imbarazzo, e nascondere conseguentemente la mia erezione, mi sono tolto dalla porta ed ho chiamato Luisa dalla cucina.
Dopo un paio di richiami ho sentito Luisa che, mentre chiudeva la porta del bagno, mi diceva che lo avrebbe lasciato libero in due minuti
Mentre sorseggiavo la camomilla bollente la vidi passare davanti alla porta della cucina con indosso l’accappatoio. Nonostante fosse ormai ben coperta provai mi eccitai di nuovo alla sua vista.
Prima di tornare al letto mi fumai una sigaretta dandomi del rincoglionito ma questo non mi fece passare assolutamente lo stato in cui mi trovavo.
Alla fine, dopo oltre un’ora abbondante, riuscii a prendere sonno.
Smaniai per tutta la notte sognando di essere preso in giro da mia moglie e da Luisa per l’eccitazione provata.
Mia moglie rideva a crepapelle dicendomi che aveva delle speranze per il …. futuro (lontano) e Luisa mi diceva se ti eccito così era meglio rimanere “distanti” perchè se fosse successo qualcosa nella realtà non sarei durato a lungo.
La mattina fu il telefono a svegliarmi e dopo il terzo squillo capii che dovevo rispondere io! Mia moglie era in gita con le amiche mentre Luisa probabilmente stava ancora dormendo.
Quindi mi alzai per andare a rispondere ed incrociai Luisa che usciva dalla sua camera per fare altrettanto.
Come ben sapete noi maschietti tutte le mattina ci alziamo con l’uccello in tiro per una situazione fisiologica. Provai a fermarmi prima di incrociare Luisa ma ormai la frittata era stata fatta!
Infatti abbassò lo sguardo e mi disse “sempre in tiro, eh?” prima di rispondere al telefono. Era mia moglie che ci voleva salutare prima di andare in non ricordo quale posto dove il cellulare non prendeva e dirci di stare tranquilli per il suo silenzio.
Fu un saluto veloce e relativamente “freddo” perchè sicuramente non era sola in quel momento ma mi disse di sfruttare al massimo questa occasione e di fare tutte quelle cose che non potevo fare quando c’era lei.
Mi feci la barba e la doccia e andai in cucina a fare colazione. Luisa era seduta con i gomiti appoggiati al tavolo e la testa tra le mani nella classica posizione di chi ha una emicrania (vorrei vedere dopo la sbronza di ieri sera). La salutai e mi preparai il caffè pensando a cosa fare nella mattinata.
“Luigi” ecco questo è il nome “mi devi scusare per ieri sera, non so cosa mi ha preso! Stavo con delle amiche parlando del più e del meno e mi sono ritrovata ubriaca senza accorgermene. Per fortuna che tu eri in casa altrimenti non sarei entrata. E per fortuna che mia figlia era fuori altrimenti sai che casino! Mi prometti di non dirle nulla, ti prego”
“ma certo Luisa, stai tranquilla. Non è successo nulla in fin dei conti”
“e si hai ragione. Però … che peccato”
“in che senso” chiesi non capendo a cosa alludeva Luisa
“bhe sai …. ieri sera ti ho visto, e anche questa mattina …”
Rimani a guardarla attonito e a bocca aperta per cercare di capire cosa diceva pensando di aver frainteso la frase, ma non ci riuscivo.
“Bha! devo essere ancora sbronza” disse Luisa alzandosi dalla sedia ed uscendo dalla cucina
Il caffè si era oramai raffreddato e sinceramente sentivo il bisogno di una boccata d’aria. Volevo fuggire da quella casa per ragionare sull’accaduto.
Andai al parco a passeggiare e dopo un po’ mi sedetti su una panchina per ragionare con calma. Rivissi tutti i momenti cruciali delle ultime ore concentrandole soprattutto in tre punti principali: lei seduta sul water seminuda, la battuta di questa mattina quando c’eravamo incrociati per andare a rispondere al telefono e la frase detta quando eravamo in cucina.
Mi ero eccitato molto quando l’avevo vista in quello stato e molto probabilmente lei aveva avuto la stessa reazione vedendomi questa mattina. Cosa c’era di strano? E’ vedova da molti anni e sentirà la mancanza del sesso. Cazzo la sento io che sono costretto a farlo solamente una volta alla settimana da quando conviviamo con lei! Poi … tutto mi fu più chiaro!
Il fulcro della situazione era: perchè si era ubriacata? non l’aveva mai fatto prima. La sola risposta poteva essere che …. aveva sentito mia moglie che godeva, che mi incitava a sbatterla, i suoi gridolini mentre la inculavo. Sì! Era questo il motivo.
Ripassai il ragionamento cercando di trovare qualche fallo ma non ne trovai.
Quando rientrai in casa avevo un mazzo di fiori in mano che le porsi. Si vedeva che aveva pianto ma io la abbracciai e le dissi
“Luisa, non ho mai tradito tua figlia e mai avrei pensato di farlo. Ma in questo momento sento il bisogno di …. farlo. Ma non credere che lo faccia per compassione. Hai visto quanto ero eccitato ieri sera. E poi … voglio credere che se lo sapesse capirebbe il nostro desiderio.”
Lei mentre parlavo singhiozzava non so se per vergogna o cos’altro!
Poi si calmò e mi sorrise guardandomi negli occhi dicendomi
“Mia figlia è veramente una donna fortunata. Ora fammi felice, fammi godere come fai con lei. Sono fuori allenamento ma abbiamo un paio di giorni per farlo. Ti chiedo solamente una cosa. Non avere pietà, trattami da puttana ma fammi godere. Sono vent’anni che aspetto questo momento”

Forse in seguito vi racconterò il resto, basta chiederlo

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Una strana situazione (Parte 3)

Durante il viaggio di ritorno Luisa fu molto silenziosa mandando ogni tanto un profondo sospiro. Rispettai la sua volontà ma cercai di guidare il più veloce possibile eccitatato come ero dopo aver udito il suo invito. Mi sembrava veramente impossibile quello che era successo soprattutto perchè nessuno di noi due l’aveva cercato. Pensai anche a mia moglie e mi sentii leggermente in colpa ma non pentito. Luisa, come se mi avesse letto nel pensiero, mi chiese
“riusciremo a tenerlo nascosto?”
“Son convinto di sì. siamo adulti e sappiamo entrambi che questo sarà un week end irripetibile. Dobbiamo liberarci di tutti i pensieri negativi e goderci quello che verrà!
“Hai ragione. Mi dispiace solo che non è successo prima. Mi ero dimenticata di qualnto è bello il sesso ed ora è troppo tardi per tornare indietro. C’erano degli amici che mi venivano dietro subito dopo che Paolo è venuto a mancare. Mi potevo rifare una vita”
“Ora è inutile pensarci. Non rovinarti il poco tempo rimasto”
appena entrati in casa corremmo nella camera da letto e ci spogliammo velocemente. Il cazzo era già pronto all’uso e capivo dai suoi sguardi vogliosi che anche lei lo era.
Avevo una voglia enorme di fare sesso ma sapevo che sarebbe stata l’ultima volta ed era triste per questo. La feci sdraiare supina sul letto e comincia a baciare un lobo dell’orecchio mentre con una mano le sfrigavo alternativamente i capezzoli. Non avevo nessuna fretta e non volevo che lei ricordasse questo pomeriggio solamente perchè aveva provato per la prima volta il sesso anale. A dire il vero nenche mi interessava quello. Volevo farla impazzire dal godimento, mandarla in estasi per gli orgasmi avuti e poi, se arrivava, le avrei fatto provare anche quello.
Ora con la bocca le risucchiai il capezzolo più vicino e lei cominciò a gemere per il piacere che provava. Allungai allora la mano verso il clitoride e presi a fare dei cerchi lenti intorno ad esso che lei accettò con piacere vista la reazione del suo corpo che iniziò a tremare leggermente. Guardandola fissa negli occhi passai a sfrigolare ‘altro capezzolo, aumentando contemporaneamente la velocità dei cerchi intorno al clitoride e la vidi entrare in estasi nel momento del suo primo orgasmo pomeridiano. Alzò gli occhi verso il soffitto mostrandomi solamente il bianco dei suoi bellissimi occhi, aprì leggermente la bocca comiciando a gemere sempre più profondamente e finalmente
“si, si Luigi, siiiiiiiii” grido mentre veniva sopraffatta dal violento orgasmo.
Attesi che si calmasse prima di scendere tra le sue gambe e cominciare a farle un bidet completo alla fica spalancata in modo osceno. Aveva un buon sapore e me la mangiai letteralmente leccandologliela per tutta la lunghezza partendo dal clitoride. Mi aiutai con una mano per aprire meglio le grandi labbra e inserire la mia lingua il più in fondo possibile in quel buco succoso mentre lei, ormai sempre più disinibita, mi prendeva la testa tra le mani e me la guidava nei punti più sensibili e bisognosi di leccate e succhiate. Non so veramente per quanto tempo sono rimasto in quella posizione ma no mi dispiacque affatto. Dopo il suo ennesimo orgasmo mi alzai e mi misi sopra di lei posando il cazzo sulla fica. Non entrai subito ma attesi che lei mi guardasse negli occhi per poi entrare lentamente facendole sentire tutta la lunghezza del cazzo. Entravo e uscivo lentamente per nulla dimentico del fatto che lei aveva ancora il minuscolo plug nel culo.
“L’ho fatto provare prima alla madre” pensai tra me e me ricordando l’intenzione di regalare i restanti plug a mia moglie
Prima di godere tolsi il cazzo dalla sciacquante fica e lo misi tra le tette che erano state una delle causa della nostra storia. Le strinsi e cominciai a muovermi sempre più velocemente ma lei tolse le mie mani e ci mise le sue dicendomi di avanzare un poco e poi prese la cappella in bocca e la risucchiò. Mi sentivo esplodere e dopo altri due o te movimenti lo feci urlando il mio orgasmo sparando lo sperma in bocca e sul viso di Luisa.
Rimanemmo abbracciati in silenzio per un po’ di tempo e poi mi addormentai profondamente.
Mi svegliò mia moglie quando chiamò sul cellulare per dirmi quanto si era divertita quel giorno e quanto sentiva la mia mancanza. Sarebbe tornata il giorno successivo in tarda serata. Per ultimo mi chiese notizie della madre e se era stata fastidiosa.
“No cara, è stata veramente brava. Non mi ha infastidito per niente, anzi”
Proprio in quel momento Luisa rientrò in camera e mi fece cenno che non voleva parlare con la figlia.
Si era messa addosso una camicia da notte trasparente, mai vista in precedenza, e dopo aver riattaccato mi pose il caffè che mi aveva portato. La mia reazione alla sua vista fu facilmente notabile da parte sua che ridendo mi disse
“ma non ti stanchi mai?”
“mi capita solamente con le belle donne e solo in questa casa”
si mise sul letto e mi abbracciò posando la testa sul mio torace per poi allungare una mano e cominciare ad accarezzarmi il cazzo. Non sapevo le sue intenzioni ma era libera di fare quello che voleva. Rimase pensierosa a lungo ma poi … scese con la testa e cominciò a baciarmi il pube. Baci leggeri, sfiorati, o anche solo accennati. Dal pube sorpassò il cazzo per passare allo scroto che prese in mano come se lo dovesse pesare e cominciò a leccarlo. Neanche sua figlia mi aveva fatto una cosa del genere. Sapete quanto sia innamorato di mia moglie e quanto sia fiero della nostra sessualità, ma quello che stava facendo Luisa era inspiegabile. La mia eccitazione cresse a dismisura ed ora ero io che ero in estasi. Ero io quello che alzò gli occhi al soffitto quando lei prese a leccarmi il cazzo. Ero io quello che le prese la testa tra le mani per darle il ritmo giusto per me. Ma lei ad un certo punto si fermò e si alzò per togliersi la camicia da notte che pose sul comodino da dove prese il flacone del lubrificante.
“Ho tolto quella supposta che mi avevi messo nel culo. Ora fammi sentire il tuo cazzo, ti prego”
La feci distendere prona sul letto e spruzzai un po’ di lubrificante sul suo ano cominciando a massaggiare tutto il solco delle natiche. Volevo che si rilasse al massimo e allora le misi un cuscino sotto la pancia in modo che il bacino rimanesse sollevato dandomi via libera ad entrambi i buchi. Mentre con una mano massaggiavo tra le scivolose natiche con l’altra comincia a farle un ditalino. Aggiungi altro lubrificante sull’ano e ripresi a “torturale” il clitoride e contemporaneamente inizia a spingere un dito nell’ano. Da Luisa nessuna reazione se non il continuo gemito di piacere. Mossi il dito nel culo avanti ed indietro ed aumentai lo sfrigolamente del clitoride. Attesi di sentirla godere prima di forzare l’ingresso al secondo dito. Ora l’ano ero più largo ma non al punto di accettare senza troppo dolore l’ingresso del mio cazzo ma ero talmente eccitato che non sarei durato ancora troppo a lungo e sicuramente quella era l’ultima cartuccia che mi restava per oggi.
Tolsi le dita dal culo e presi di nuovo il flacone. Versai una buona dose sull’ano e sul mio cazzo. Quando posai il glande sull’ano sentii Luisa irrigidirsi un poco ma poi si rilassò da sola ed io spinsi piano, pianissimo, fermandomi ad ogni suo sospiro dicendole sempre di restare rilassata. Alla fine il cazzo entrò per intero ma fu una grande fatica. Luisa si lamentava ed avevo paura di farle troppo male.
Lei capì le mie intenzioni di smettere e mi bloccò dicendomi
“non ci pensare per niente! Dammi un minuto e poi ricominciamo. Lo desidero da quando ho sentita mia figlia incitarti di farlo. Fallo provare anche a me, ti prego”
“ok se è questo che desideri. Ma sappi che all’inizio sarà ancora più doloroso.”
“non ti preoccupare, non pensare che sia io qui con te. Ecco pensa che ci sia tua moglie.”
Iniziai a muovermi lentamente e ad ogni lieve spinta udivo il suo lamento diminuire sempre di più. Quando aumentai la velocità i suoi lamenti aumentarono ma ormai … non mi potevo più fermare perchè ero prossimo all’orgasmo. Le ultime spinte furono accompagnate da urla di dolore di Laura e di piacere da parte mia. Mi dispiacque molto per questo mio egoismo ma l’avevo fatto per lei,
Al ritorno di mia moglie a casa le cose tornaroro alla normalità come anche i rapporti tra me e Luisa. Lei il venerdì usciva con le amiche dandomi la possibilità di far l’amore con lei. Dopo un mese io e mia moglie ci trasferimmo in un’altra casa e ricominciammo ad amarci ogni volta che volevamo senza nessun problema.
Per finire devo dirvi che durante il trasloco, mentre mia moglie sistemava le cose nella vecchia casa ed io facevo aventi e indietro con altre cose da trasportare, Luisa mi chiese di far sesso con lei un’ultima volta e questa volta ha avuto il suo orgasmo anale.
FINE