Una noiosa domenica pomeriggio di novembre, nemmeno le partite da guardare in tv, una noia mortale. Ho voglia di scopare, così decido di andare in sauna, per rilassarmi un po’. Negli spogliatoi vedo che c’è un sacco di gente, tra loro un bel tipo moro che mi punta il pacco mentre mi cambio, lì per lì non ci faccio molto caso e vado in bagno a pisciare, nudo. In bagno c’è un tipo rasato sulla quarantina, con la coda dell’occhio vedo che mi guarda mentre piscio, mi giro e lo becco con gli occhi fissi sul mio cazzo, faccio finta di nulla e gli sfioro il culo con la mano, mentre vado alle docce. Faccio una doccia veloce e vado nella sauna secca, dove ci sono già delle persone. Dopo un paio di minuti arriva il tipo che avevo beccato in bagno, si toglie l’asciugamano e viene a strusciarsi col culo sul mio cazzo, che diventa duro in pochi istanti. Percepita la mia eccitazione, si gira, si abbassa e me lo prende in bocca con voracità, dopo qualche succhiata mi chiede di seguirlo in camerino, non me lo faccio ripetere due volte. Ci chiudiamo dentro e me lo riprende in bocca con una voglia incredibile, lo ingoia fino alla base più volte, fino a strozzarsi. Vorrei incularmelo ma capisco che gli piace molto sbocchinarmi, e lo lascio fare, anche perché è davvero bravo, me lo pompa per un quarto d’ora abbondante senza sosta, facendomi godere come pochi sono riusciti a fare; lo guardo mentre mi guarda godurioso, col mio cazzo tutto nella sua bocca, gli faccio cenno di continuare, accompagnando il suo movimento con la mano sulla sua testa; vuole sentirsi dominato, lo sculaccio mentre mi sbocchina, geme ancora di più, gli piace da matti essere trattato da troia in quel modo. Più lo sento gemere più il mio cazzo diventa di marmo, erano mesi che non mi facevano una pompa così appassionata.
A un certo punto, dopo quasi mezz’ora di spompinamento, sento che devo sborrare, non ce la faccio più e lo avviso che sto venendo, per dargli modo di togliersi, ma…non ci pensa proprio a togliersi, anzi non vedeva l’ora che sborrassi; al primo fiotto di sborra lo sento godere come una vacca, non aspettava altro che la mia sborra calda a inondargli la bocca. Una sborrata infinita, mi ha fatto godere davvero tanto la troia; e dopo aver ingoiato fino all’ultima goccia, me lo ripulisce con cura, sempre usando la bocca. Una troia con la T maiuscola, vero amante del cazzo e della sborra, sottomesso come piace a me. In genere dopo la bocca mi piace fare il culo, ma è stato talmente bravo che mi sono sentito soddisfatto anche solo facendomelo pompare.
Usciamo dal camerino, ho il cazzo ancora barzotto, il tipo che mi guardava negli spogliatoi passa proprio in quel momento e se ne accorge. E’ un tipo completamente diverso dalla troia che mi ha appena bevuto la sborra: moro non molto alto, piuttosto giovane, molto carino di viso, fisico notevole e glabro. Lo guardo toccandomi il pacco, mi sfiora col suo corpo, e si gira: capisco che ci sta, decido di seguirlo, in fondo ho ancora qualche forza residua per farmene un altro. Nemmeno il tempo di chiudere la porta del camerino e mi ritrovo la sua lingua in bocca, il mio cazzo deve ancora riprendersi da quella fantastica pompa, ma riesce comunque a venir duro di nuovo; il tipo non aspettava altro e se lo piazza in bocca immediatamente, lo guardo pompare dallo specchio, mi ha sempre eccitato da morire farlo davanti allo specchio, quando poi ho qualcuno in ginocchio davanti a me è il massimo.
Dopo un po’ si alza e mi bacia, sento il sapore del mio cazzo ancora umido di sperma, gli passo una mano sul culo, me la prende e me la infila tra le chiappe, vuole il cazzo in culo; si gira e me lo struscia addosso, alla vista di quel culo sodo, glabro, meraviglioso, non capisco più niente e mi abbasso a leccarglielo. Ha un sapore fantastico quel buco senza peli, sa di pulito ma nello stesso tempo di maschio, per un amante del culo come me l’apoteosi. Lo sento gemere con la mia lingua tra le chiappe, finché non mi passa un preservativo e capisco che è arrivato il momento di scoparmelo. Mi infilo il preservativo, inumidisco con lo sputo, e glielo metto nel culo, al che sento un urlo liberatorio, mi dice “è da quando ti ho visto entrare che lo volevo nel culo”. I primi colpi li do con lentezza, poi accelero piano piano, andando sempre più a fondo, glielo faccio sentire in pancia, lui perde completamente il controllo e ormai le sue urla di piacere si sentono anche alle docce, ma non ce ne curiamo. Cambio posizione, lo metto sotto di me, faccia a faccia, lo bacio e glielo risbatto dentro, ormai il suo culo è bello aperto, e accoglie con gioia il mio uccello duro. Si allarga il culo con le mani per farlo entrare meglio, glielo ficco fino alle palle, un colpo deciso che gli fa raggiungere l’orgasmo senza toccarsi, il suo getto di sborra mi bagna la pancia, continuo a fotterlo per un po’, mi ci vuole ancora un po’ per venire avendo sborrato da poco. Gli chiedo se devo uscire, se gli da fastidio che continuo a scoparlo, mi implora di continuare, di non fermarmi, di andare più a fondo, il lettino continua a cigolare sotto i miei colpi, da fuori si sente tutto e in realtà la cosa un po’ mi eccita, anzi se ci fosse qualcuno che ci guarda mi ecciterebbe ancora di più. Così gli chiedo se posso aprire leggermente la porta, se gli piace essere guardato, mi fa cenno di si, così apro la porta e lascio un filo socchiuso, quel tanto che basta per poter spiare da fuori quasi senza essere visti. Riprendo a scoparmelo senza pietà, stavolta con lui sopra, girato verso di me, mentre io posso guardare verso la porta e vedere se qualcuno ci spia; tempo mezzo minuto e già si forma un capannello di gente davanti alla nostra porta, a guardarci eccitati. A quel punto, quando sono sicuro che qualcuno ci sta guardando, il mio godimento raggiunge il massimo livello e il mio cazzo esplode in quel fantastico culo, con un trionfo di sborra calda che non ha la stessa intensità del primo, ma comunque di tutto rispetto; gli sborro dentro con un urlo sovrumano, liberatorio. Il tipo sfiancato si toglie il cazzo ancora semiduro dal culo, mi sfila il preservativo e mi ripulisce anche lui il cazzo con la bocca, poi si avvicina e mi bacia; è strano sentire il sapore del mio sperma, ma dopo una scopata così è la degna conclusione.
Non ho mai più rivisto nessuno dei due, ma conservo un ottimo ricordo di loro, e ogni volta che me lo succhiano ripenso a quella domenica, un pomeriggio così non si dimentica facilmente
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Una domenica al mare
Faceva caldo quel giorno e non sapevamo se andare al mare oppure perderci di nuovo in qualche giro per borghi arroccati.
“Dai andiamo al mare, non ci sarà nessuno, la stagione non è ancora iniziata” avevo detto.
Partimmo allora dopo aver fatto colazione, certo non avevo alcun presentimento di ciò che sarebbe poi successo.
La strada correva lenta ed io ero perso nei miei pensieri, poche parole come al solito.
Un’ora di viaggio e finalmente la distesa blu davanti ai nostri occhi. Al termine della strada, un parcheggio e poche auto sotto i pini.
Qualcuno prendeva il sole sulla spiaggia, un caldo sole primaverile.
L’idea era di camminare un po’ nel silenzio di quella spiaggia deserta in una domenica di maggio.
Man mano che procedevamo, le persone erano sempre meno, qualche nudista qua e là, qualcuno aveva usato i rami trasportati dalla risacca stendendovi dei teli sopra. Un riparo dal sole, che picchiava già forte.
Camminammo per una buona oretta, la torre genovese era ancora lontana, decidemmo di non arrivare fin sotto, era troppo lontana.
“Fermiamoci qui e prendiamo un po’ di sole”. Mi spogliai rimanendo in slip, mentre lei che non amava particolarmente il sole aprì un ombrellino per ripararsi.
Il sole cominciava a scaldare la mia pelle e a far crescere la mia inconsapevole eccitazione.
Mi guardai intorno, le persone più vicine erano dei puntini lontani, qualcuno si avventurava entrando fino al bacino nell’acqua fredda.
“Quasi quasi prendo un po’ di tintarella integrale” feci. Nessuna risposta lei sonnecchiava all’ombra.
Mi sfilai gli slip , restando nudo al sole, mi girai di schiena la sensazione di calore sulle mie natiche era piacevole.
Lei non guardava, girata dall’altra parte. Mi misi a pancia in su con il cazzo al sole, la sensazione era ancora più gradevole.
Avevo già provato a stare nudo al sole, in una spa, ma lì sulla spiaggia eravamo soli ed era decisamente più eccitante.
“Perchè ti sei spogliato ?” fece lei.
“Non c’è nessuno e si sta benissimo al sole”.
“Vuoi che te lo prenda in bocca ?”. Mi colse alla sprovvista, fino a quel momento non ci avevo pensato realmente, ma la situazione di completa solitudine mi fece eccitare quasi istantaneamente.
“Si dai, non c’è nessuno”.
Mi sdraiai, mentre lei mi accarezzava piano e lo faceva crescere.
L’eccitazione montava sempre di più, pensai a qualcuno che assisteva a ciò che stava avvenendo.
Lei si girò e coprendosi con l’ombrellino, si avvicinò con le labbra cominciando a leccarlo delicatamente.
“Mi piaceva succhiarlo guardando l’orizzonte del mare” mi avrebbe poi confessato.
La cappella si gonfiò quasi istantaneamente, mentre io dopo aver guardato se qualcuno ci osservava, mi rilassavo abbandonandomi alla sua lingua esperta.
Lei mi guardava negli occhi, mentre con la saliva bagnava la mia cappella e contemporaneamente mi accarezzava le palle con la mano.
Il cazzo spariva quasi completamente nella sua bocca, per poi emergere di nuovo tutto bagnato.
Io le accarezzavo i lunghi capelli neri; provavo un piacere nuovo e intenso come da tempo non succedeva.
Lei, rapita intanto passava la lingua in ogni più piccola piega della mia asta, facendomi gemere ad alta voce.
Ad un certo punto, lo sentii arrivare, un orgasmo così intenso che con un lungo mugolio di piacere
scaricai tutto il mio seme nella sua bocca.
Anche lei gemeva, non si aspettava tutta quella sborra.
Non so se qualcuno ci stava guardando, in quel momento non mi importava più di nulla.