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La signora Rita – Un insolito pomeriggio

Mattina pomeriggio di un solito martedì passato in laboratorio. Alle undici realizzo che, nonostante il tempo incerto di questa estate, posso dedicare un momento di relax a me stesso e decido che andrò a pesca. Opto per una zona vicina a casa, onde evitare di dover viaggiare molto per poi beccare pioggia; constatato tutto ciò rincaso e inizio a cucinare.
Dopo circa mezz’ora sento squillare il telefono, rispondo ed è Rita, la formosa amica di mia madre:

R: Ciao Davide, sei solo in casa? C’è tua madre? Devo parlarle per questo fine settimana…
F: No mi spiace è ancora al lavoro…come al solito tarda e sto cucinanda qualcosa io…ma spero si sbrighi perché volevo uscire al fiume oggi…
R: Ah si? E cosa fai?
F: Pesca (…)

A questo punto iniziamo a parlare del posto, che frequenta anche lei ogni tanto per approfittare della pace per migliorare la tintarella, e di altri argomenti. Sono solito fare lunghe chacchierate con lei, da sempre mi sono confidato più volentieri con lei che non con i miei…
Dopo circa mezz’ora di chiacchierata riaggancio e torno alle mie mansioni…

Alle quattro parto da casa e mi reco sul posto pronto a gustarmi un pomeriggio in completa solitudine, silenzio e relax.
Non molto distante dall’accesso scorgo la signora Rita sdraiata a prendere il sole in bikini nero. Va da se che la visione delle sue tette dapprima mi lascia, al solito, compiaciuto; poi realizzo che è strano il fatto che sia li anche lei…ma avendo parleto di tintarelle al telefono mi son detto “Bah…tutto normale, vorrà solo prendere il sole come fa di solito”.
La saluto e lei sorride e inizia a discutere sul fatto che alla sua età almeno un po’ di colorito aiuta a ringiovanire ed io, per aggiungere un po’ di pepe, la contraddico teatralmente affermando che se non la conoscessi la inviterei a ballare. Lei ridacchia e inizia a sistemarsi il reggiseno in modo da non lasciare la riga dietro al collo, e compiendo il gesto lascia che i seni si appoggino avvolti dalle coppe del raggiseno e mi chiede di aiutarla a legarlo dietro la schiena.
Vi lascio immaginare la mia eccitazione!

Decido che la pesca può benissimo attendere e mi siedo li vicino affermando che le condizioni dell’acqua sono pessime e decido di prendere il sole anche io. La maiala si alza per andare a rinfrescarsi e con tutta tranquillità toglie il reggiseno e ri rinfresca i viso, braccia e seni.
Nel mentre il mio pene si gonfiava e il cuore iniziava a pompare deciso estraggo il telefono per immortalare questo momento epico..vengo sgamato come un coglione ma non sembra dispiaciuta (io lo sono per aver lasciato a casa la macchiana foto cazzo!); sfoggia un gran sorriso e mi chiede se voglio giocare a paparazzo.
R: Lo sapevo che ti piacevano le mie tette…lo noto come mi guardi sai? Non devi dispiacerti è normale…
E inizia a parlarmi con un misto tra madre affettuosa e amichevole confidente facendomi sentire molto a mio agio. Inizia così a muoversi facendo ballonzolare le tette in gesti di estrema libertà e nel mentre continuo a fotografarla portando coglionissimamente la visiera del mio cappello all’indietro a mo’ di paparazzo…

A questo punto il gioco prende una piega scherzosa e lei inizia a spogliarsi anche delle mutande.
R: Oggi ho messo questo costume davvero troppo coprente, e se poi metto quello più sgambato? Mi si vedrà il segno!
Così toglie anche lo slip e io inizio a sentirmi un leone, non capisco più nulla e in testa ho una voce martellante che grida FOTTILA! PRENDILA é LI CRETINO!
Il gioco si fa interessantissimo e mi si para davanti questo spettacolo

“Se mi slaccio i pantaloni parte come un luccio…ma se non lo faccio mi si comprime come una sarda!”
E dopo questo paragone ittico mi sfilo maglietta e pantaloni facendo movimenti ampi…Lei osserva e torna a sedersi e mi posa delicatamente una mano sul pacco, alza l’elastico e inizia a segarmi.
R: Ti piacciono le mie tette? Toccami…
Io inizio a palparle e la sensazione di morbidezza fa schizzare la mia libido ed inizio a leccare i suoi capezzoli. Poco dopo lei si scosta e chinandosi prende in bocca il mio cazzo e inizia a succiare e ingoiare mentre io vado alla ricerca della sua figa classicamente pelosa…

La trovo e inizio a farle un ditalino; sento che la penetrazione di medio e anulare le piace dai gridolini e dai gemiti che emette. Dopo essersi alzata e avermi sbavato tutto il cazzo la faccio adagiare sulla schiena e le tette si prostrano a me e io porto la mia faccia tra le sue cosce.
La clitoride è li, mi attende e attende la mia lingua, ma prima gioco un po’…la solletico con la punta della lingua sulle labbra interne e poi infilo parzialmente la linga nella sua vagina facendola sorridere e gemere; dopo un po’ isolo il clito e inizio a martellarlo senza tregua con la lingua sia aperta che adunca fino a farla venire e me ne accorgo qando chiude leggermente le gambe, inarca la schiena e scosta la mia testa.
Dopo pochi attimi di tregua, alcuni baci carichi di eros e svariate palpate le salgo sopra e con la posizione del missionario sfogo tutta la mia voglia. Mi accorgo che è attratta dal mio petto e dalle mie spalle muscolose che (volutamente da stronzetto) cerco di accentuare.
Dopo tocca a lei salire, e io mi prendo una piccola pausa in cui mi godo uno spettacolo da mal di mare…la adoro! Sento il mio cazzo che la penetra fino in fondo, che porcona che è; poi ne afferro il fondoschiena e lo alzo appena, tanto da lasciarmi ampio gioco di bacino e inizia a penetrarla facendole sentire bene la cappella in entrata e uscita, questo le piace molto e si vede, inizia ad ansimare e io inizio davvero a sentire lo stimolo…non buono! Cerco il pretesto per rallentare, le lecco e le palpo le tette e le dico qualche sconceria.
Infine la prendo a pecora e il problema si amplifica, perché la sua vagina ora mi avvolge in na maniera davvero eccitante…

Alla fine tolgo il mio cazzo bagnato; mentre lei si gira io mi sego, lei lo prende e finisce il lavoro direzionando il mio arnese contro le tette esclamando:
R: Vieni! Vieni! VIENI!

Un attimo di paradiso…mi lascio andare e un fiotto di sborra calda la schizza sulle tette, poi un altro e un altro ancora fino a terminare con una serie di spasmi mentre lei lecca e mi ripulisce con la linga la cappella.

Dopo siamo li…a coccolarci sulla zolla di sabbia. Io mi sento bene tra le sue braccia, è una sensazione piacevole, diversa da quella che si prova con una ragazza meno matura…
Le sue tette sono li e il suo corpo caldo è a stretto contatto con me…

R: Se lo sapesse tua madre…ma è stata brava a farti così…

D’ora in avanti le cose cambieranno si, ma la complicità derivata da questo fatto, chissà, genererà altri incontri? 🙂 Io lo spero!

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Una domenica pomeriggio in sauna

Una noiosa domenica pomeriggio di novembre, nemmeno le partite da guardare in tv, una noia mortale. Ho voglia di scopare, così decido di andare in sauna, per rilassarmi un po’. Negli spogliatoi vedo che c’è un sacco di gente, tra loro un bel tipo moro che mi punta il pacco mentre mi cambio, lì per lì non ci faccio molto caso e vado in bagno a pisciare, nudo. In bagno c’è un tipo rasato sulla quarantina, con la coda dell’occhio vedo che mi guarda mentre piscio, mi giro e lo becco con gli occhi fissi sul mio cazzo, faccio finta di nulla e gli sfioro il culo con la mano, mentre vado alle docce. Faccio una doccia veloce e vado nella sauna secca, dove ci sono già delle persone. Dopo un paio di minuti arriva il tipo che avevo beccato in bagno, si toglie l’asciugamano e viene a strusciarsi col culo sul mio cazzo, che diventa duro in pochi istanti. Percepita la mia eccitazione, si gira, si abbassa e me lo prende in bocca con voracità, dopo qualche succhiata mi chiede di seguirlo in camerino, non me lo faccio ripetere due volte. Ci chiudiamo dentro e me lo riprende in bocca con una voglia incredibile, lo ingoia fino alla base più volte, fino a strozzarsi. Vorrei incularmelo ma capisco che gli piace molto sbocchinarmi, e lo lascio fare, anche perché è davvero bravo, me lo pompa per un quarto d’ora abbondante senza sosta, facendomi godere come pochi sono riusciti a fare; lo guardo mentre mi guarda godurioso, col mio cazzo tutto nella sua bocca, gli faccio cenno di continuare, accompagnando il suo movimento con la mano sulla sua testa; vuole sentirsi dominato, lo sculaccio mentre mi sbocchina, geme ancora di più, gli piace da matti essere trattato da troia in quel modo. Più lo sento gemere più il mio cazzo diventa di marmo, erano mesi che non mi facevano una pompa così appassionata.
A un certo punto, dopo quasi mezz’ora di spompinamento, sento che devo sborrare, non ce la faccio più e lo avviso che sto venendo, per dargli modo di togliersi, ma…non ci pensa proprio a togliersi, anzi non vedeva l’ora che sborrassi; al primo fiotto di sborra lo sento godere come una vacca, non aspettava altro che la mia sborra calda a inondargli la bocca. Una sborrata infinita, mi ha fatto godere davvero tanto la troia; e dopo aver ingoiato fino all’ultima goccia, me lo ripulisce con cura, sempre usando la bocca. Una troia con la T maiuscola, vero amante del cazzo e della sborra, sottomesso come piace a me. In genere dopo la bocca mi piace fare il culo, ma è stato talmente bravo che mi sono sentito soddisfatto anche solo facendomelo pompare.
Usciamo dal camerino, ho il cazzo ancora barzotto, il tipo che mi guardava negli spogliatoi passa proprio in quel momento e se ne accorge. E’ un tipo completamente diverso dalla troia che mi ha appena bevuto la sborra: moro non molto alto, piuttosto giovane, molto carino di viso, fisico notevole e glabro. Lo guardo toccandomi il pacco, mi sfiora col suo corpo, e si gira: capisco che ci sta, decido di seguirlo, in fondo ho ancora qualche forza residua per farmene un altro. Nemmeno il tempo di chiudere la porta del camerino e mi ritrovo la sua lingua in bocca, il mio cazzo deve ancora riprendersi da quella fantastica pompa, ma riesce comunque a venir duro di nuovo; il tipo non aspettava altro e se lo piazza in bocca immediatamente, lo guardo pompare dallo specchio, mi ha sempre eccitato da morire farlo davanti allo specchio, quando poi ho qualcuno in ginocchio davanti a me è il massimo.
Dopo un po’ si alza e mi bacia, sento il sapore del mio cazzo ancora umido di sperma, gli passo una mano sul culo, me la prende e me la infila tra le chiappe, vuole il cazzo in culo; si gira e me lo struscia addosso, alla vista di quel culo sodo, glabro, meraviglioso, non capisco più niente e mi abbasso a leccarglielo. Ha un sapore fantastico quel buco senza peli, sa di pulito ma nello stesso tempo di maschio, per un amante del culo come me l’apoteosi. Lo sento gemere con la mia lingua tra le chiappe, finché non mi passa un preservativo e capisco che è arrivato il momento di scoparmelo. Mi infilo il preservativo, inumidisco con lo sputo, e glielo metto nel culo, al che sento un urlo liberatorio, mi dice “è da quando ti ho visto entrare che lo volevo nel culo”. I primi colpi li do con lentezza, poi accelero piano piano, andando sempre più a fondo, glielo faccio sentire in pancia, lui perde completamente il controllo e ormai le sue urla di piacere si sentono anche alle docce, ma non ce ne curiamo. Cambio posizione, lo metto sotto di me, faccia a faccia, lo bacio e glielo risbatto dentro, ormai il suo culo è bello aperto, e accoglie con gioia il mio uccello duro. Si allarga il culo con le mani per farlo entrare meglio, glielo ficco fino alle palle, un colpo deciso che gli fa raggiungere l’orgasmo senza toccarsi, il suo getto di sborra mi bagna la pancia, continuo a fotterlo per un po’, mi ci vuole ancora un po’ per venire avendo sborrato da poco. Gli chiedo se devo uscire, se gli da fastidio che continuo a scoparlo, mi implora di continuare, di non fermarmi, di andare più a fondo, il lettino continua a cigolare sotto i miei colpi, da fuori si sente tutto e in realtà la cosa un po’ mi eccita, anzi se ci fosse qualcuno che ci guarda mi ecciterebbe ancora di più. Così gli chiedo se posso aprire leggermente la porta, se gli piace essere guardato, mi fa cenno di si, così apro la porta e lascio un filo socchiuso, quel tanto che basta per poter spiare da fuori quasi senza essere visti. Riprendo a scoparmelo senza pietà, stavolta con lui sopra, girato verso di me, mentre io posso guardare verso la porta e vedere se qualcuno ci spia; tempo mezzo minuto e già si forma un capannello di gente davanti alla nostra porta, a guardarci eccitati. A quel punto, quando sono sicuro che qualcuno ci sta guardando, il mio godimento raggiunge il massimo livello e il mio cazzo esplode in quel fantastico culo, con un trionfo di sborra calda che non ha la stessa intensità del primo, ma comunque di tutto rispetto; gli sborro dentro con un urlo sovrumano, liberatorio. Il tipo sfiancato si toglie il cazzo ancora semiduro dal culo, mi sfila il preservativo e mi ripulisce anche lui il cazzo con la bocca, poi si avvicina e mi bacia; è strano sentire il sapore del mio sperma, ma dopo una scopata così è la degna conclusione.
Non ho mai più rivisto nessuno dei due, ma conservo un ottimo ricordo di loro, e ogni volta che me lo succhiano ripenso a quella domenica, un pomeriggio così non si dimentica facilmente

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POMERIGGIO D’AMORE E DI….. CON A.

Era molto tempo che non rivedevo A., uno dei miei “amici” preferiti, anzi: IL PREFERITO!
Ragazzo bellissimo, dotato, dolce ma porcello come piace a me.
Ero fremente ed ansiosa all’idea di rivederlo dopo tanto tempo ed eccitata al pensiero di ciò che avremmo fatto.
E’ arrivato alla stazione del mio paese e sono andata a prenderlo con la mia auto, da uomo naturalmente. Ci siamo salutati e, nel breve tragitto per arrivare a casa mia, abbiamo scambiato quattro chiacchere raccontandoci quello che era successo dall’ultima volta che ci eravamo visti.
Durante il percorso, ogni tanto, gli toccavo le cosce, pensando al momento in cui l’avrei rivisto tutto nudo e disponibile per me!
Arrivati nella mia alcova, l’ho fatto accomodare sul divano e mi sono recata in bagno a prepararmi:
mi voleva troia con trucco molto pesante, come piace a lui. Prima del suo arrivo mi ero depilata per bene tutta. Ho indossato calze nere a rete autoreggenti, corpetto nero in vinile che lasciava scoperte le mie tettine, sandali rossi tacco 12. Parrucca e trucco pesante: ombretto viola, rossetto dello stesso colore e la mia solita parrucca nera. Qualche gioiello, profumo e vestitino in pizzo sopra il tutto, senza nulla sotto: clitoride e culetto liberi che trasparivano sotto il pizzo.
Sono uscita dal bagno e l’ho trovato sul divano, disteso, con ancora la maglietta addosso e i boxer, sotto i quali si intravvedeva il suo bel cazzo già dritto. Mi sono avvicinata lasciva e gli ho detto di spogliarsi tutto nudo. L’ha fatto, si è alzato mostrandomi il suo gioiello duro in tiro che ho subito afferrato con le mie mani avide: ci siamo avvicinati viso contro viso ed abbiamo iniziato a baciarci appassionatamente. Una delle cose che adoro e che A. sa fare benissimo e con trasporto è baciarsi appassionatamente bocca contro bocca con le nostre lingue che giocano intrecciandosi in contorsionismi eccitanti! Adorabile!
Abbiamo pomiciato così a lungo, cazzo contro cazzo, corpo contro corpo, con lui che mi chiamava amore e mi diceva quanto sono troia e quanto lo eccitassi!
Si è disteso sul divano, io mi sono inginocchiata davanti a lui ed ho iniziato a giocare col suo gioiello prorompente: prima dolcemente con le mani, poi avvicinando la mia bocca avida che già pregustava quello che la aspettava, alla punta del suo cazzo. Ho iniziato la mia attività preferita, usando la lingua sapientemente partendo dalle sue palle depilate, salendo su, piano piano, fino alla sua lucida cappella. L’ho preso in bocca e fatto entrare tutto fino alla radice, succhiandolo con trasporto e gusto ed a lungo, assaporando tutto il dolce sapore dei suoi umori di piacere.
Poi, pausa, risalgo con il viso lungo il suo torace e inizio

a succhiargli i capezzoli sporgenti dal suo torace depilato, fino a risalire infine con il mio sul suo viso ed iniziando nuovamente un gioco appassionato di lingua su lingua, baci sul collo, strusciamenti dei nostri cazzi.
Era eccitatissimo ed io in estasi nel poterlo avere tutto per me.
Poi, di nuovo la mia bocca sul suo cazzo, sempre in tiro, stavolta con lui in piedi ed io in ginocchio davanti a lui, sottomessa, che lo succhiavo di nuovo avidamente e con trasporto mentre mi masturbavo eccitatissima.
Non avrei mai smesso!!
Dopo una breve pausa mi fa una proposta eccitante, proponendomi una cosa che non avevo mai fatto: fargli un pompino mentre fumavo il mio sigaro preferito (si, è vero, non sarà molto femminile ma fumo i mezzi sigari toscani all’anice). Mi sono rifatta un po’ il trucco, rimettendomi il rossetto viola che ormai era scomparso dopo le lunghe succhiate, ho acceso con lascivia il sigaro portandomelo alla bocca come fosse il suo arnese. Lui seduto sul divano, io che mi avvicinavo davanti a lui con lenti movimenti col sigaro in mano: mi sono inginocchiata davanti a lui ed ho iniziato un lento gioco eccitante tirando il fumo dal sigaro ed espellendolo lentamente, con fare da puttana di postribolo di altri tempi, sopra la sua cappella che poi immediatamente accoglievo in bocca come fosse a sua volta un grosso sigaro cubano. Gioco eccitantissimo, a lui piaceva sentire il caldo del fumo seguito subito dopo da quello della mia bocca e dai colpi della mia lingua.
Abbiamo proseguito per un po’ così, poi sono come al solito risalita col viso lungo il suo torace espirando il fumo del sigaro sul suo viso e baciandolo poi con passione.
A questo punto ero in estasi: sentivo il bisogno fremente di essere completamente sua, facendomi possedere con passione. Lo volevo dentro di me, completamente.
Quello che è seguito lo potete immaginare: mi ha cavalcata, lui seduto sul divano ed io salita in piedi sullo stesso, rivolta verso di lui, mi sono chinata sulle gambe sentendo il suo cazzo che mi penetrava, piano piano ma con decisione, fino a che non l’ho sentito tutto sparire dentro di me: mmmmmm….
In questo modo io ero seduta sopra di lui, con i nostri visi di fronte, in modo da poterci baciare appassionatamente mentre lo cavalcavo facendolo entrare ed uscire dal mio buchino ormai umido e dilatato per bene dal suo arnese. Godevo e gemevo dal piacere sentendolo entrare ed uscire con facilità, riproponendomi, ad ogni colpo sensazioni dolcissime ed eccitanti. Ero completamente sua.
Mi ha scopata così a lungo, non avrei mai voluto smettere ma, nello stesso tempo, non vedevo l’ora di accogliere, finalmente, il suo dolce succo nella mia bocca da troia bocchinara.
Così, con dispiacere ho estratto il suo cazzo sempre duro dal mio culetto fremente, l’ho fatto mettere in piedi davanti a me ed ho iniziato la cerimonia finale di iniziazione di Patty la troia.
Ho iniziato nuovamente a spompinarlo, con dolcezza prima e trasporto poi, gemendo a sentirlo duro e fremente nella mia bocca assetata. Lo masturbavo mentre mi entrava ed usciva dalla bocca, aspettando con eccitazione i suoi schizzi diretti sulla mia lingua. Non ha resistito molto, era ormai eccitatissimo: l’ho sentito gemere di piacere e mi ha scaricato in bocca la sua dolce ed abbondante cremina. L’ho ricevuta con gusto assaporandola, giocandoci con la bocca e la lingua, riversandola sulla sua cappella umida che poi risucchiavo con avidità: la sua sborra mi colava dalle labbra e finiva sulle mie tettine. Dopo un po’ mi sono alzata con la bocca ancora ricca del suo umore e ci siamo baciati con passione scambiandoci reciprocamente la sua crema. Era bellissimo…..
Abbiamo continuato così a lungo, adesso ero io che volevo godere, scaricarmi anche io della mia crema. Così ci siamo seduti vicini sul divano e, mentre continuavamo a baciarci e lui mi sussurrava parole porche che mi eccitavano, gli ho fatto accarezzare con dolcezza, come piace a me, le mie palle, mentre mi masturbavo eccitata dalle sue parole e dai suoi baci sporchi ancora della sua sborra. Mi ha portato lentamente al massimo dell’eccitazione: la sentivo crescere in me fino a che ho schizzato la mia sborra sul mio petto, godendo come una troia sottomessa al suo amante.
E’ stato bellissimo: non avrei mai immaginato di passare una serata così eccitante con A.
Non vedo l’ora di ripetere l’esperienza che naturalmente vi racconterò con piacere.

Kiss dalla vostra sempre troia Patty e dal suo mondo di fantasia e realtà!