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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 8)

Quando lunedì tornai dopo la scuola vidi una strana automobile davanti a casa mia. Non c’era allenamento di nuoto quel giorno e speravo di farmi un sonnellino, Giacomo ed i suoi genitori erano fuori quella sera ed avrei potuto avere un po’ di tempo per me stesso.
La macchina davanti a casa mi sembrava familiare. Entrai e vidi Alice che parlava con Renzo. Renzo era nella squadra di nuoto con me ed aveva sviluppato una certa rivalità con me. Renzo era anche il primo miglior amico di Giacomo fino a quando non si era messo con Sara, e questo lentamente li aveva separati. Giacomo mi aveva confessato di essere stato innamorato di Renzo, ma che poi ad una riunione di nuoto aveva visto me.

Guardai Renzo per un momento. Se Alice gli stava parlando, di qualsiasi cosa si trattasse, non era niente di buono. “Nick sa qualche cosa.” Disse Alice. “Ma lui non parla.”
“Alice cosa cazzo c’è adesso? Non ne hai fatte abbastanza a Giacomo?”
“Non sarà mai abbastanza.”
“Giacomo è gay?” Chiese Renzo.
“Ti sei già dimenticato di lei?” Risi. “Lei è incazzata solo perché Giacomo l’ha scaricata.”
Renzo si alzò e venne a pochi centimetri dalla mia faccia. “Ascoltami, ti devo sopportare nella squadra di nuoto, ma non voglio che tu coinvolga il mio miglior amico in qualsiasi cosa da checche.”
Io mi avvicinai ancora di più al suo viso. “Io non sto coinvolgeno Giacomo in niente. Te ne accorgeresti se non passassi tutto il tuo tempo con Sara o ad ascoltare quello che dice la mia sorella combina guai.”
Renzo mi spinse ed io lo spinsi. Lui alzò la mano per colpirmi con un pugno. Io abbassai la testa e lo sbattei sul pavimento. “Ragazzi” Gridò mio padre e spostò Renzo prima che potessi colpirlo.
“Signor Vardi.” Disse Renzo detto. “Nick mi ha attaccato.”
“No, prima l’hai spinto tu e hai tentato di dargli un pugno.” Disse mio padre. “Lui stava solo difendendosi. Ora ti suggerisco di andartene.”
Renzo fece l’offeso ed uscì dalla porta. “Alice.” Disse mio padre. “C’entri qualche cosa con tutto questo?”
“Cosa stai dicendo papà?” Chiese Alice sbattendo le ciglia.
“Naturalmente c’entra!” Dissi io. “Diffonde ogni genere di bugie su Giacomo a scuola e Renzo era qui perché crede ad ogni sua parola.”
“Alice vai in camera tua.” disse mio padre. “Con te parlerò più tardi, ora voglio parlare da solo con Nick .”
Alice se ne andò. “Nick siediti.”
Io mi sedetti sul divano. “Prima ha chiamato il papà di Giacomo, ti ha invitato ad andare in gita con loro. Ha detto che potranno essere qui in un’ora. Penso che dovresti andare, sarà meglio che tu stia lontano da tua sorella per un po’.”
Io accennai col capo. “Per favore sii onesto con me, ho sempre saputo che sei diverso dagli altri ragazzi. Aspettavo che tu ti aprissi con me ma il modo con cui hai diifeso Giacomo è stato chiaro, non lo dirò ad Alice o a tua madre, ma tu e Giacomo state insieme?”
Respirai profondamente e poi dissi: “Sì.”
Guardai mio padre e non vidi delusione nei suoi occhi. “Ok, è ciò che volevo sapere. I genitori di Giacomo lo sanno?”
“Sì.”
“Bene. Penso sia meglio che tu lo tenga per te ora. Se Alice sta provocando solo guai a Giacomo immagino il guaio ulteriore che potrebbe provocare se lo sapesse. Giacomo è un bravo ragazzo e è una vergogna che Alice lo tratti così. Enrico è venuto a trovarci e ha detto che potrebbe essere lui il padre del bambino ed abbiamo concordato una prova di paternità. Io parlerò coi genitori di Giacomo e loro, tu, Giacomo ed io ci incontreremo col vostro preside per parlare dei problemi con Alice.”
“Non sei arrabbiato con me?” Chiesi. “No Nick, non lo sono. Non è la vita che avrei scelto per te ma queste cose sono fuori non possono dipendere da me. Tu hai sempre pensato che tua madre ed io preferivamo Alice, non è la verità. Tu sei speciale Nick, e noi abbiamo sempre pensato che tu potevi essere qualsiasi cosa volessi essere, ecco perché ti abbiamo spinto a fare di più. Ora perché non vai a prepararti per andare con Giacomo ed i suoi genitori.”
Mi alzai e mio padre mi diede un grande abbraccio, poi andai nella mia stanza. Mio padre mi seguì ed andò nella stanza di Alice. Poco dopo sentii delle grida. Bussarono alla mia porta. Era mia madre che mi diceva che Giacomo ed i suoi genitori stavano aspettandomi fuori. Mentre uscivo sentii mio padre ed Alice che stavano ancora litigando.
Uscii, Giacomo era sul sedile posteriore della macchina e salii. “Abbiamo un problema.” Dissi.
“Cosa?” Chiese Giacomo mentre la macchina partiva.
“Il tuo vecchio amico Renzo.” E gli raccontai tutto compreso il nostro litigio. Poi anche di mio padre e di quanto mi aveva detto.

Mi divertii con la famiglia di Giacomo, andammo a fare shopping e cenammo in un bel ristorante. Quando parcheggiarono davanti a casa mia, mio padre ci stava aspettando. “Signori Grasso.” disse mio padre. “Posso parlare con voi?”
“Giacomo, Nick perché non entrate?”.Disse mio padre.
Noi entrammo ed andammo nella mia stanza. “Perché succede tutto questo?” Chiese Giacomo. “Perché tua sorella provoca tutto questo?”
“È il suo modo di fare, è sempre stata così,”
Tirai Giacomo a me ed io gli diedi un bel bacio profondo. Giacomo scivolò sulle ginocchia e cominciò a slacciarmi la cintura. “Giacomo, mio padre sarà qui tra qualche minuto.” Dissi.
“E per allora avrò finito.” Disse lui abbassandomi la cerniera dei pantaloni.
Prese il mio cazzo e cominciò a farmi un pompino. Io reclinai la testa indietro quando sentii la bocca di Giacomo salire e scendere sul mio uccello. Feci correre le dita tra i suoi capelli ed assaporai la sensazione della sua lingua che turbinava intorno alla mia cappella. Prima che me ne rendessi conto stavo eiaculando nella sua bocca. Quando ebbi finito di venire mi tirai su i pantaloni e ci baciammo appassionatamente.

Mio padre entrò qualche attimo più tardi. “Ok ragazzi, domani organizzeremo una riunione col vostro preside, preparatevi.”
“Bene.” Dicemmo all’unisono.
Poi Giacomo ed io ci salutammo, il giorno seguente ci sarebbe stata la riunione col preside.

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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 13)

I giorni rotolavano verso quello del diploma, era difficile per me pensare che presto sarei andato all’università iniziando un nuovo capitolo della mia vita. Avevo un po’ di paura ma mi confortava sapere che Giacomo sarebbe stato con me. Sapevo di essere ancora giovane ma sapevo anche che Giacomo ed io saremmo stati insieme per molti anni.
Venne maggio ed iniziai il mio lavoro di bagnino nella piscina. Non ero solo un bagnino ma insegnavo anche nuoto ai giovani. Mi ero chiesto cosa avrebbero detto i genitori di un ragazzo gay che teneva lezioni di nuoto ai loro bambini, ma poi seppi che avevano chiesto che fossi io a tenere le lezioni a causa del mio successo al campionato di nuoto. Pensai che una volta che i miei genitori avessero preparato la nostra piscina, avrei potuto dare a Giacomo delle lezioni di nuoto o forse meglio di palpazione mentre facevamo il bagno nudi.

Domenica arrivai alla piscina un’ora prima che aprisse, entrai dalla porta secondaria, andai nello spogliatoio del personale stanza e vi trovai Renzo, anche lui era un bagnino ed allenatore di nuoto. Facevamo lezione al mattino e bagnini di pomeriggio. Ma le lezioni di nuoto sarebbero cominciate con le vacanze estive e noi due chiacchierammo mentre ci mettevamo i costumi e cominciavamo ad applicare olio solare alla pelle.
“Sto pensando che quando i miei genitori avranno preparato la nostra piscina darò delle lezioni di nuoto a Giacomo.” Dissi.
“Buon fortuna.” Rise Renzo. “Ho tentato di insegnargli a nuotare per anni, ma non ha mai imparato.”
“Beh, tenterò.”
“Ti riterrò un dio se ci riuscirai. Il meglio che sono riuscito a fare è stato farlo stare in piedi in una piscina, spero che tu abbia migliore fortuna.”
“Perché sarebbe possibile?”
“Io ero solo un amico. Tu sei il suo ragazzo, è probabile che sia una storia diversa.”
Io accennai col capo ed andammo in piscina. C’erano tre vasche, una per i bambini ai primi passi, una piscina con cesti da basket ed un’altra con trampolino. Guardai i ragazzi che cominciavano ad uscire dagli spogliatoi e mi misi sul trampolino.
Con gli altri bagnini mi occupai dei bambini e quando finii il mio turno andai nello spogliatoio del personale e mi vestii. Mentre andavo a casa raccolsi Giacomo, i miei genitori stavano facendo un barbeque. Con mia sorpresa i miei genitori avevano già preparato la piscina e gli invitati ci si stavano rilassando dentro. Mi rivolsi a Giacomo: “Facciamo una nuotata?”
“Non so.”
“Solo un’immersione rapida?”
“Non ho il costume.”
“Ne ho in abbondanza. Sono sicuro che ti andranno bene” Atavo pensando a Giacomo in un paio di speedo.
Giacomo si chinò al mio orecchio e bisbigliò: “Io non so nuotare.”
“Non preoccuparti, l’acqua in questa piscina non è profonda. Ti insegnerò e non ti lascerò affogare.”
“Ok.” Ci scusammo ed andammo in camera mia. Presi due paia di speedo e ne gettai un paio a Giacomo.
“Non hai dei normali pantaloncini da bagno?” Chiese Giacomo.
“Sì.” Dissi sorridendo. “Ma farai una grande figura con quelli.” Mi tolsi la camicia e Giacomo mi guardava.
“Cosa c’è?” Chiesi.
“Mi sentirò strano con questi. Tu sei abituato a portarli nella squadra di nuoto.”
“Giacomo, tu sei nella squadra di calcio, sono sicuro che tutti i compagni ti avranno visto in sospensori che mostrano molto di più. Come vorrei essere uno di quei ragazzi.”
“Oh, va bene.” Disse Giacomo vinto.
Ci mettemmo gli speedo e Giacomo aveva un aspetto incredibile. “Dannazione, come mi sembri sexy, Giacomo!”
“Tu mi sembri sempre sexy!” Disse Giacomo. Io arrossii un po’.
Presi una bottiglia di olio solare e la diedi a Giacomo. “Avrò bisogno che tu me lo metta sulla schiena.”
Mi girai e lui me lo spalmò sulla schiena, poi toccò a me. Prima di farlo cominciai a baciargli la schiena. Lo sentii rabbrividire e lamenta mentre lo baciavo. “Nick, i tuoi genitori hanno ospiti lì fuori!” Disse Giacomo ma io continuai a baciarlo e lui non protestò più ma si immerse nel piacere che gli stavo dando. Dopo la schiena cominciai a baciargli spalle. Gli girai la testa e ci baciammo profondamente. Lo abbracciai e tenni il suo corpo stretto a me. Le mie mani si mossero giù ai suoi speedo, gli estrassi il suo cazzo e cominciai a masturbarlo.
Giacomo si voltò, abbassò i miei speedo e cominciò a menarmi l’uccello. Lo feci sdraiare, gli tirai giù completamente il costume e poi mi tolsi i miei. Lubrificai il mio cazzo, il suo buco e mi spinsi dentro di lui. Mi chinai e lo baciai mentre continuavo a spingere il mio pene dentro di lui. Il cazzo di Giacomo stava strofinando sui miei addominali e sentii un fiotto di sperma caldo tra di noi. Accelerai il ritmo ed eiaculai dentro di lui.
Dopo che ebbi sparato il mio carico restammo sdraiato nella stessa posizione, quando finalmente ci separammo ci baciammo e Giacomo disse. “Ti amo Nick.”
“Anch’io Giacomo.”
“Sarà meglio che ci puliamo e ci uniamo alla festa.”
“Oh sì, Renzo e Tammy saranno qui fra poco.”

Ci lavammo e ci rimettemo gli speedo. Ci rimettemmo l’olio solare ed uscimmo. Andammo in piscina ed io diedi una piccola lezione a Giacomo. Stava facendo progressi quando Renzo e Tammy arrivarono. “Non ci posso credere, tu in piscina.” Disse Renzo raggiungendoci nella piscina con Tammy.
“Non è stato facile.” Dissi io. Non gli piacevano gli speedos che doveva mettersi.”
“Oh chiudete quella bocca voi due.” E Giacomo ci schizzò.
Cominciammo tutti e quattro una guerra di schizzi e giocammo in piscina fino ad ora di cena. Ci sedemmo a mangiare il barbeque di papà, chiacchierammo un po’ del prossimo diploma. “I miei genitori stanno pensando di fare una piccola festa di maturità, ci saranno anche i miei nonni, ma sfortunatamente questo vuol dire che ci sarà anche Alice. I miei nonni non si fidano di Alice e non la la lasciano a casa da sola.
Fu un solo gemito da parte dei tre al pensiero del ritorno di Alice anche per solo alcuni giorni. Mia sorella li aveva importunati a sufficienza. Giacomo aveva frequentato Alice nella speranza di arrivare a me ma non aveva mai dormito con lei. Alice aveva sedotto Renzo e lui aveva creduto per un po’ di essere il padre del bambino non ancora nato, cosa che aveva fatto male a Tammy quando la verità era uscita.
Noi chiacchierammo per il resto della sera. Renzo e Tammy andarono via circa alle otto. Giacomo ed io andammo in camera mia a vestirci e quando fui pronto per portare a casa Giacomo i miei genitori vollero parlarci.

“Nick.” disse mio padre. “Giacomo, stiamo pensando di organizzare una festa per voi, ma c’è una cosa.”
“Lo so, i nonni verranno e porteranno Alice con loro.”
“Sì.” disse mio padre. “Direi che con Alice qui sarebbe una buona idea che Giacomo stia qui, ma i nonni lo vogliono conoscere.”
“Davvero?” Chiesi.
“Sì ho detto loro di te e Giacomo.” disse mio padre.
“Papà. Dovrei essere preoccupato?”
“Chiaramente no. Conosci il loro vicino di casa, il signor Santon?”
“Sì. Quando eravamo piccoli dava sempre dei dolci a me ed Alice.”
“Bene anche lui è gay.” Disse mio padre. “Lo confidò a loro anni fa, lo seppero loro prima di chiunque altro. Ditanto in tanto lo invitavano a cena quando tua zia ed io eravamo bambini. Ho detto loro che sei gay ed avevi un ragazzo e hanno detto che lo sapevano e volevano incontrare Giacomo.”
“Non sanno che Giacomo stava con Alice?” Chiesi.
“Sì, ma lo vogliono.” Disse mio padre e rivolgendosi a Giacomo. “Giacomo, se Alice tenta qualsiasi cosa, fammelo sapere.”
“Bene.”
“Bene Nick, sarà meglio che accompagni a casa Giacomo. Domani c’è scuola.”
Accompagnai Giacomo, ma non potevo fare a meno di pensare alla festa del fine settimana seguente a cui ci sarebbe stata anche Alice.

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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 5)

Ero eccitato al pensiero del fine settimana. Avevo una gara di nuoto venerdì sera, poi avrei passato il week end con Giacomo. Il papà di Giacomo, Roberto, aveva scoperto che Giacomo ed io stavamo insieme e lui e la madre di Giacomo ne erano felici. C’era solo il fattore Alice, se avrebbe reso impossibile la vita a Giacomo per il resto dell’anno scolastico e poi durante l’estate.

Alice aveva già minacciato di smascherare Giacomo quando aveva scoperto i porno gay sul suo computer, poi gli aveva rovinato la macchina (anche se non poteva essere provato), di cos’altro sarebbe stata capace mia sorella? Non lo sapevo. Giovedì sera i miei genitori chiamarono me ed Alice in soggiorno.

“Ok.” disse mio padre. “Dato che vi diplomerete fra meno di due mesi vorrei parlare dei vostri piani per l’estate. Nick tu pensi di fare ancora il bagnino alla piscina?”
“Sì.”
“Bene.” disse mio padre. “Così ti farai qualche euro prima di andare all’università. Sono contento che tu e Giacomo andiate alla stessa università, così non avrai problemi di ambientamento col tuo compagno di camera.”
“Giacomo ed io abbiamo già chiesto di essere messi nella stessa camera, così non ci saranno problemi.”
“E’ meglio stare con qualcuno che si conosce, ora si tratta di fare un elenco delle cose e dei libri che ti servono, più in fretta recuperiamo il tutto e meglio sarà quando arriverai a scuola.”

“Ora Alice.” disse mio padre rivolgendo a lei la sua attenzione: “Tua madre ha chiamato l’università e ha chiesto se possono congelare la tua domanda per un anno.”
“Cosa?” Disse Alice sbalordita. “Perché Nick deve andare all’università ed io no?”
“Perché Nick non sta aspettando un bambino.” Disse mio padre. “Non sarà evidente fino al diploma. Poi andrai a stare coi tuoi nonni finché il bambino non nascerà.”
“Cosa!” gridò Alice. Quando mio padre disse i “tuoi nonni” intendeva i suoi genitori che vivevano ad un’ora da noi. I genitori di mia madre vivevano così lontano che era improbabile che Alice andasse a stare là.
“Perchè devo andare là!”
“Perché è il meglio, quando il bambino nascerà potremo darlo in adozione, tu potrai lavorare, andare all’università e dimenticare l’accaduto.”
“Posso abortire.” Disse Alice.
“No, non puoi!” disse mia madre. “Tu hai fatto questo bambino e l’avrai! L’aborto non è una forma di controllo delle nascite. Abbiamo già cercato dei genitori adottivi appropriati.”

Dovevo sforzarmi per non ridere per il trattamento che Alice stava ricevendo dai miei genitori. “Non vogliamo che tu metta in imbarazzando noi e questa famiglia. La polizia sospetta che sia stata tu a rovinare la macchina di Giacomo. Tu non sei in grado di fare il nome di ragazzi che potrebbero essere il padre di quel bambino, in modo da poter far fare una prova di paternità e vedere se la famiglia del padre è disposta a prendersi cura del bambino. Quindi, Alice, ci hai lasciato poche scelte.” Spiegò mio padre.
“E se volessi allevare il bambino!” Disse Alice.
“Hai appena detto che volevi abortire.” disse mia madre. “Quindi è evidente che non sei pronta ad essere madre.” Mia madre vide che ero ancora lì. “Nick, perchè non vai in camera tua, con te abbiamo finito.”
Io accennai col capo, lasciai il soggiorno ed andai in camera mia.

Quando incontrai Giacomo a scuola il giorno seguente gli raccontai di Alice che sarebbe andata via dopo il diploma.
Entrammo nella scuola e ci accorgemmo di sguardi strani e chiacchiere che terminavano improvvisamente. Sembrava che la gente guardasse Giacomo e quando passava distoglievano lo sguardo e la conversazione cessava. “C’è qualche cosa.” Disse Giacomo.
Ci separammo, una ragazza mi si avvicinò e disse: “Esci con Giacomo?”
“L’ho sempre fatto, è il mio miglior amico.”
“Tutta la scuola dice che lui è gay. Tua sorella ha raccontato che è uscito con lei solo per stare vicino a te.”
“E’ pazzia.” Dissi ed entrai in aula.

Mi trovai con Giacomo a pranzo. “È probabile che vada a casa presto.” Disse Giacomo. “Mi guardano, parlano sottovoce.”
Vedevo che stava per piangere. “Lascia fare a me.” Dissi. Alzai lo sguardo e vidi Alice che sembra soddisfatta alla sua tavola. Nessuno sapeva che Alice era incinta. Sapevo che non avrei potuto alzarmi e dirlo, sarei stato nei guai coi miei genitori ma mi venne un’altra idea.
Dopo pranzo avevo un’ora buca così andai in biblioteca e mi misi ad un computer. Inviai una e-mail anonima e circolare di una ragazza che diffonde dicerie su un ragazzo con cui lei usciva ed ora era incinta e quel ragazzo non era il padre del bambino.
Dopo la scuola ero nello spogliatoio a a prepararmi per la gara di nuoto. Mi tolsi i vestiti e mi misi gli speedo. Enrico, un compagno, mi si avvicinò e chiese: “Nick, ho visto una e-mail su una ragazza che sparla di un ragazzo con cui stava e che lei è incinta ed il ragazzo non è il padre del bambino.”
“Sì. Anch’io ho visto qualche cosa del genere.”
Enrico mi tirò vicino a sei. “ Non poteva essere tua sorella, non è vero?”
“Non di sicuro. Ma anche se lo sapessi i miei genitori non vorrebbero che lo dicessi.”
“Tu me lo puoi dire.”
“E perché lo vorresti sapere?”
“Perché se è Alice, potrei essere il padre.”
“Capisco, ne dovrai parlare con Alice.”
“Non la posso sopportare, è matta, io ero così ubriaco quella notte.”
“Ah, l’hai chiavata ma non le vuoi parlere.”
“Ero ubriaco.”
“Senti, potrei parlarne ad Alice e vedere cosa dice.”
Mii girai ed uscii dallo spogliatoio. Seduto sulla panca aspettando il mio turno per nuotare, vidi Giacomo sulle tribune con i miei genitori e quello che più mi colpì fu che anche suo papà, Roberto, era là. Quando mi chiamarono per il mio turno, salii sul blocco, girai la testa e vidi Enrico di fianco a me, ma non sembrava concentrato sul nuoto. Il fischio risuonò, io mi tuffai, nuotai verso l’altro lato della piscina, poi verso il lato iniziale e poi aventi ed indietro. Quando terminai la gara, mi fermai e mi accorsi di aver vinto. Alzai la testa e vidi Giacomo in piedi che gridava felice.
Nello spogliatoio i miei compagni mi stavano festeggiando perché la nostra squadra aveva vinto. L’allenatore disse che avrei anche potuto essere un olimpionico. Io feci la doccia e cominciai a vestirmi ed osservai che Enrico aveva un’espressione strana sul viso. Mi dispiaceva per lui ma la verità doveva uscire.
Uscii dallo spogliatoio e Giacomo stava aspettandomi. “Il mio eroe Olimpico!”
“Ho solo vinto una gara di nuoto, non è il caso di eccitarsi così!
Quando fummo in macchina gli dissi quello che stavo facendo con Alice e quello che Enrico mi aveva detto. “Credo che domani Enrico andrà a trovare i tuoi genitori.” Disse Giacomo. “Ora forse Alice imparerà la lezione.”

Andammo a casa di Giacomo dove i suoi genitori avevano ordinato una pizza che ci aspettava e che, dissero, era per festeggiare la mia vittoria. Dopo aver mangiato Giacomo ed io andammo in camera sua e rapidamente ci spogliammo. Giacomo mi gettò sulla schiena, prese il mio uccello, si lubrificò il buco e si sedette sul mio cazzo. Io pompai dentro Giacomo con forza facendolo lamentare con forza. Mi alzai e lo baciai mentre continuavo ad incularlo. Giacomo finì per sborrare sul mio torace mentre io esplodevo dentro di lui. Restammo sdraiati ed abbracciati e ci addormentammo.

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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 6)

Mi svegliai sabato mattina e Giacomo era sdraiato accanto a me. Stavo passando il fine settimana a casa sua. Io ero estremamente eccitato, il mio cazzo era duro come una roccia. Giacomo stava ancora dormendo, lo circondai con un braccio, lo infilai sotto le coperte e cominciai a menargli il cazzo. Cominciai a baciargli il collo, Giacomo si mosse un po’ ed il suo pene ora era completamente duro. Iniziai a strofinare il mio cazzo sul suo buco, lui girò la testa e ci baciammo profondamente. Presi il lubrificante, lo sparsi sul mio cazzo e sul suo buco, quindi lo spinsi dentro di lui.

Cominciai ad incularlo e lui si lamentava ad ogni spinta. Gli girai la testa e lo baciai mentre continuavo a spingere nel suo culo. Le mie dita erano sul suo torace e giocavano coi suoi capezzoli. Quando interrompemmo i nostri baci Giacomo si lamentò: “Oh Nick.” Io sentii l’orgasmo crescere dentro di me, cominciai a spingere sempre più velocemente ed io esplosi dentro di lui.
Estrassi l’uccello da Giacomo e lo feci rotolare sulla schiena. Il suo cazzo era ancora sull’attenti. Salii sul suo grembo, non sapevo cosa aspettarmi ma ero curioso. Presi il lubrificante con cui lubrificai il mio buco ed il pene di Giacomo che non sembrava contrariato. Mi sedetti lentamente sul suo cazzo e lo sentii entrare dentro di me. Io emisi un anelito, faceva male. “Rilassati.” Mi disse Giacomo. Lo feci e dopo un momento il dolore fu sostituito dal piacere. Cominciai a muovermi su e giù sul suo uccello. Lo guardai e vidi che aveva la testa girata verso l’alto e stava respirando profondamente.
Mantenemmo un buon ritmo finché non sentii il suo corpo tendersi ed una calda sensazione eruttare dentro di me, capii che Giacomo aveva eiaculato. Dopo che lui ebbe finito di sborrare, mi alzai e sentii il suo cazzo abbandonare il mio buco. Mi sdraiai accanto a lui e lo baciai profondamente.
“Vorrei stare così tutto il giorno.” Dissi.
“Sarebbe bello.” Disse Giacomo. “Ma dobbiamo andare a fare colazione, la mamma vuole che la si faccia insieme nei fine settimana. Non possiamo evitarlo.”
“Potremmo dire che vogliamo fare colazione a letto.” Dissi e lo baciai.
“Ho paura…” Io lo baciai. “Che…” un altro bacio “Lei non lo accetterà.”
“Ok, allora dovremo soffrire.”

Uscimmo dal letto, ci vestimmo ed andammo in cucina che odorava degli aromi della colazione. Ci sedemmo a tavola mentre la madre di Giacomo, Samanta, stava preparando la colazione. “Nick vuoi anche delle uova?” Mi chiese.
“Sì, mi sembra una buona idea.”
“Come li vuoi?”
“Un po’ molli.”
Il padre di Giacomo entrò e si sedette a tavola. “Giacomo, tua madre ed io più tardi andremo a trovare i nonni. Torneremo domani sera così tu e Nick avrete la casa tutta per voi. Conosci le regole.”
“Ok.” Disse Giacomo. “Cos’hanno i nonni?”
“La nonna è all’ospedale.Nulla di serio, deve sottoporsi ad un piccolo intervento, così tua madre ed io staremo col nonno.”
Tutti e quattro facemmo colazione insieme conversando amichevolmente. Quando arrivammo a parlare della mia famiglia e del fatto che i miei genitori avrebbero accettato o no il mio essere gay e che era probabile mi buttassero fuori, Roberto disse: “Potrai stare qui se dovesse accadere. Non devi preoccuparti, non diremo niente a loro. Anche se con quell’incubo di tua sorella, avere un figlio gay dovrebbe essere il minimo delle loro preoccupazioni.”

Poco dopo la colazione Roberto e Samanta partirono per andare dai nonni. Giacomo ed io andammo a fare una doccia. Era bello vedere l’acqua che correva giù per il suo bel corpo liscio. Mi misi in ginocchio nella doccia e presi in bocca il suo cazzo. Salii e scesi sul suo uccello. Inserii un dito nel suo buco. In breve Giacomo stava esplodendo nella mia bocca. Il gusto del suo sperma era indescrivibile ed io lo ingoiai, amavo il sapore del mio Giacomo.
Finii di bere la sua sborra, mi alzai e Giacomo si voltò. Capii cosa voleva. Afferrai il mio cazzo duro, lo appoggiai al suo buco e spinsi dentro di lui. Cominciai a spingere, le mie mani erano sulle sue anche tirandole avanti ed indietro e sbattendo dentro di lui con rumori di schiaffeggiare. Cominciai a tendermi ed esplosi dentro di lui.

Dopo che fui venuto e prima che mi estraessi, Giacomo girò la testa e mi baciò. Chiudemmo l’acqua e ci asciugammo. Ordinammo una pizza per cena, guardammo dei film e Giacomo mi inculò di nuovo prima di andare a dormire quella sera.
Passammo la maggior parte della domenica facendo sesso.

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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 9)

Ero alla lezione di italiano il giorno seguente quando venni chiamato nell’ufficio del preside. Quando io arrivai mio padre, i genitori di Giacomo e Giacomo già là. Il preside, il signornor Sarti, era seduto dietro la sua scrivania.
“Bene ora che ci siete tutti, posso sapere l’oggetto di questa riunione?”
“E’ per mia figlia.” disse mio padre.
“Alice? Devo farla chiamare?”
“No” disse mio padre. “Dobbiamo parlare di lei, ma anche di come sta rendendo la vita dura a mio figlio ed a Giacomo.”
“Non la seguo, signornor Vardi.” Disse il signornor Sarti.
“Per essere schietti.” Disse il padre di Gacomo. “Nick e Giacomo stanno insieme.”
Non ci fu alcun cambiamento di espressione sul viso del signornor Sarti, si rivolse a Giacomo e me. “Voi due siete una coppia gay?”
Noi accennammo col capo. “Non abbiate paura. Ricordatevi che questo è il mio primo anno in questa scuola, prima stavo in una scuola dove c’erano molte coppie gaie.” Disse il signornor sarti, poi rivolse di nuovo l’attenzione a mio padre. “Ora signor Vardi, perche sua figlia sta rendendo difficile la vita ai due ragazzi?”
“Lei non sa che loro sono una coppia.” Disse mio padre. “Tutto cominciò perché Giacomo usciva con lei.”
Il signor Sarti guardò Giacomo e chiese: “Sey gay o bisessuale? “
“Io sono gay, sono uscito con Alice solo perché volevo arrivare a Nick.” Poi Giacomo spiegò la storia del suo innamoramento per me e di come lui ed io ci eravamo messi insieme.
“Bene Giacomo.” disse il signor Sarti. “Forse avresti dovuto trovare un altro modo per arrivare a Nick. Mi sembra che tu abbia preso in giro Alice. Comunque cosa sta causando la sua agitazione?”
“Lei è incinta.” Dissi io. “Disse che Giacomo era il padre ma una prova di paternità provò che non era vero. Da allora lei diffonde dicerie a scuola sulla sessualità di Giacomo.”
“Capisco.” Disse il signor Sarti. “Questo è serio. Terrò una riunione sulla tolleranza e riunirò il corpo studentesco perché tratti Giacomo con rispetto, nessun problema se voi deciderete di rendere pubblica la vostra relazione o no.”

Ringraziammo il signor Sarti e ritornammo in aula. Si stava avvicinando il campionato di nuoto nazionale e quindi gli allenamenti divennero piuttosto intensi. Renzo non mi parlò mai ma mi guardava sempre male. Dopo l’allenamento andai a casa di Giacomo. Andammo in camera sua e ci sdraiammo sul letto. Ci spogliammo e cominciammo un 69, poi Giacomo si mise sul mio grembo. lubrificò il mio pene ed il suo buco e scivolò giù.
Pompai dentro di lui e sentii la calda sensazione intorno al mio uccello. Mi alzai e cominciai a baciarlo profondamente mentre cominciavo a muovermi sempre più velocemente dentro di lui. Spinsi più velocemente e più forte. Improvvisamente cominciai ad eiaculare dentro di lui, dopo di che lo succhiai ed ingoiai il suo sperma.
Ci coccolammo per un po’ baciandoci spesso. “Dopo l’incontro di nuoto di questo week end non ci saranno più allenamenti.” Dissi.
“Così avremo più tempo da passare insieme.”
“Sì, poi d’estate farò il bagnino in piscina, ma non mi porterà via molto tempo, dovremo pensare a cosa fare quest’estate.”
“Non vedo l’ora.”
Guardai all’orologio. “Devo andare.” Dissi. Mi alzai e mi vestii, lo baciai ed andai a casa.
Le cose precipitarono il giorno seguente quando Giacomo si arrabbiò con Alice e le disse che l’aveva scaricata per me.

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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 2)

Quando mi svegliai la mattina seguente dapprima pensai che gli eventi della sera precedente fossero stati solo un sogno. La confessione di Giacomo di essere gay, di stare con mia sorella Alice solo per essere vicino a me e l’aver fatto l’amore. Aprii gli occhi, la testa mi girava. La sveglia diceva che erano le 8 e 5. Qualche cosa non andava. Ero nudo. Io dormivo sempre in pigiama. Mi sollevai e girai, vidi Giacomo che dormiva all’altro lato. Una calda sensazione mi assalì. Non era un sogno, era veramente accaduto tutto.
Tornai a sdraiarmi e non pensai a quello che sarebbe successo dopo quella notte. Ero così felice di aver scoperto che Giacomo mi amava come io amavo lui. Il fatto era che nel giro di un mese e mezzo avremmo lasciato il liceo. Avevamo deciso di frequentare la stessa università e di essere anche compagni di camera, erano i mesi mancanti che mi preoccupavano. Giacomo avrebbe continuato ad uscire con Alice per mantenere le apparenze? O avremmo potuto sfidare la città e frequentarci pubblicamente? Ero sicuro che una volta all’università avremmo potuto agire più apertamente con le persone che non nella nostra conservatrice cittadina?

Sentii Giacomo agitarsi un po’. Si girò, mi guardò e sorrise. Io mi chinai e lo baciai. “Buon giorno.” Dissi.
“Vorrei svegliarmi sempre vicino a te.”
“Anch’io. Cosa vuoi fare oggi?”
“Non so. Potremmo rimanere qui.”
“Ok, faremo colazione ma prima dobbiamo lavarci, facciamo una doccia.”
Mi alzai e condussi Giacomo in bagno. Andammo sotto la doccia e passammo perecchio tempo a baciarci e carezzarci. Ci lavammo l’un l’altro, uscimmo dalla doccia e ci asciugammo l’un l’altro. Ritornammo in camera mia per vestirci, ma eravamo arrapati e finii per avere Giacomo sdraiato sulla schiena con le gambe sulle mie spalle ed il mio cazzo che si muoveva di nuovo nel suo caldo buco stretto. Giacomo sparò sperma sul suo torace, io lo leccai impaziente ed esplosi di nuovo nel suo buco.
Alla fine ci vestimmo ed andammo a fare colazione. Passammo il pomeriggio a guardare film sdraiati sul divano. Io stavo sdraiato di schiena e Giacomo con la schiena su di me. Quando l’ultimo film che stavamo guardando finì, chiesi: “Giacomo cosa accadrà dopo questo fine settimana?”
“Cosa intendi?”
“Ci riveleremo agli altri o vuoi che manteniamo segreta la nostra relazione?”
“Penso che sia meglio stare tranquilli, non si sa cosa dirà la gente. Una volta all’università potremo essere un po’ più aperti.”
“Continuerai a vedere Alice?”
“Dannazione no. Sarà un incubo scaricarla.”
“Non pensiamoci ora.”
Gli baciai la nuca e lo circondai con le mie braccia. “Cosa dovremmo fare ora?” chiesi.
“Vogliamo fare sesso?”
“Ok andiamo.”

Andammo nella mia camera, ci spogliammo e cominciammo un 69. Le sensazioni del cazzo di Giacomo che andava dentro e fuori dalla mia bocca e della bocca di Giacomo sul mio cazzo erano incredibili. Cominciai a fare un ditalino al suo buco, Giacomo girò la schiena e disse: “Ti voglio di nuovo dentro di me, Nick.” Lubrificai il suo buco e spinsi dentro di lui. Lo guardavo nei begli occhi verdi mentre spingevo dentro di lui e vi vidi amore e piacere. Mi chinai in avanti e lo baciai mentre facevo l’amore con lui. Prima che me ne rendessi conto stavo di nuovo sborrando dentro di lui. Mi estrassi, lo succhiai e ci coccolammo per il resto della serata.
“Nick, ti amo!”
“Anch’io ti amo, Giacomo.”
Ci addormentammo. Il giorno dopo il nostro fine settimana insieme finì quando la mia famiglia ritornò a casa

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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 4)

Sapevo che non ci sarebbe stato tempo per parlare a Giacomo della mia conversazione con Alice, così decisi di mandargli una e-mail e scrissi:
Giacomo, Alice sospetti che tu sia gay. Ha detto di aver trovato dei porno gay sul tuo pc. Ho paura che voglia provocare qualche guaio. Per favore stai attento, sono suo fratello e so di cosa è capace. Ti amo, Nick.

Pochi minuti ed arrivò una risposta:
Nick, grazie per l’avvertimento. I tuoi genitori faranno qualche cosa? Anch’io ti amo Giacomo.

Scrissi rapidamente: Non so. Lei è sempre stata la loro favorito, ma il fatto di essere incinta di un ragazzo sconosciuto potrebbe cambiare le cose.

Il giorno dopo, dopo l’allenamento di nuoto stavo andando alla mia macchina nel parcheggio della scuola quando vidi una macchina distrutta rimorchiata fuori del parcheggio, ed un paio di poliziotti bobine che parlavano al direttore. Non ci feci caso più di tanto, andai in macchina e tornai a casa.
Appena entrato dissi alla mamma che avevo dei compiti da fare e di chiamarmi quando la cena era pronta. Andai in camera mi e cominciai a lavorare ai miei compiti quando sentii uno schiamazzo all’ingresso. Mi alzai per andare a vedere cosa stava succedendo.
“Sua figlia non ha un briciolo di decenza.” stava dicendo una voce che conoscevo ed era quella del padre di Giacomo.
Andai in soggiorno e vidi Giacomo dietro suo padre. Mio padre stava rispondendo: “Mi creda, conosco mia figlia, non farebbe mai quello di cui l’accusa!”
“Ci sono i testimoni che l’hanno vista picchiare con una mazza da baseball sulla macchina di Giacomo!” Gridava il padre di Giacomo.
Io guardai Giacomo confuso. “Allora giacomo è quello che l’ha piantata!” Gridò mio padre. “Lei è all’allenamento di volley!”
“Io penso invece che stia importunando altri ragazzi! La prova di paternità l’ha provato! E comunque anche la figlia di un nostro vicino gioca a volley e ha detto che oggi non c’era allenamento!”

Giacomo accennò col capo verso di me ed uscimmo mentre i padri continuavano a litigare. “Cosa sta succedendo?” Chiesi.
“Quando sono andato al parcheggio uscendo di scuola ho trovato la macchina rovinata. Qualcuno aveva rotto finestrini e fari e tagliato i pneumatici.”
“E pensi sia stata Alice?”
“Sì. Alcune persone hanno detto di averla vista vicino alla mia macchina con una mazza da baseball.”
“Mi spiace immensamente, Giacomo!” Lo tirai a me e l’abbracciai.
“Perché mi sta facendo una cosa del genere?” Chiese Giacomo.
“E’ sempre stata così. Non riesco a spiegarlo.”
La porta si aprì dietro di me ed il padre di Giacomo uscì e ci vide abbracciati. Noi interrompemmo l’abbraccio ed il padre di Giacomo mi disse: “Nick, so che hai l’allenamento di nuoto dopo la scuola, puoi accompagnare Giacomo a casa almeno finché non ripareranno la sua macchina.”
“Sicuro.” Dissi io.
“E può venire a casa mia domani sera? Ho delle cose da chiederti.”
“Va bene.” Risposi.
“Andiamo a casa Giacomo.” Disse il padre di Giacomo.

Rientrai e vidi mio padre che fumava nel soggiorno. Mia madre mi diede un piatto della cena e mi disse di andare a mangiare nella mia stanza dato che non pensava che mio padre fosse dell’umore di una cena di famiglia quella sera. Andai in camera mia e vi trovai Alice.
“Cosa cazzo fai nella mia stanza?” Chiesi.
“Stavo guardando le tue e-mail, ma il tuo computer ha la password.”
“Perché quello che ho sul mio computer non sono affari tuoi e le mie e-mail non sono affari tuoi.”
“Devo sapere di cosa avete parlato tu e Giacomo.”
“Non sono cazzi tuoi ed ora fuori dalla mia stanza!”
Alice uscì incazzata.

La sera successiva andai a casa di Giacomo per parlare con suo papà. Ci sedemmo lui Giacomo ed io alla tavola della sala da pranzo. Ci guardò e chiese. “Giacomo per favore sii onesto, perché ti sei separato da Alice?”
“Lei sta scocciante.”
“Penso che questa sia solo una ragione, credo che ci sia dell’altro. Non credere che sia stupido, vedo il modo che tu e Nick state insieme. L’hai scaricata per Nick?”
Giacomo abbassò la testa e non disse niente. Il padre di Giacomo mi guardò. “Nick, tu e Giacomo siete insieme? Da quando? Io non dirò niente ai tuoi genitori. Devo solo sapere tutta la storia.”
“Sì lo siamo.” Dissi io. “E’ cominciato nel fine settimana che Giacomo passò con me a casa mia quando Alice ed i miei genitori erano fuori città.”
“Giacomo? Guardami.” Giacomo alzò lo sguardo con le lacrime negli occhi. “Sei gay?” Giacomo accennò col capo. “Ascoltami Giacomo. Tu sei mio figlio ed io voglio che tu sia felice. Non mi devi nascondere niente.” Giacomo si asciugò gli occhi. “Tua madre ed io lo sospettavamo da tempo. Sapevamo che ci doveva essere stato più di quanto sapevamo sul tuo rapporto con Alice. Era perché volevi stare vicino a Nick?”
Giacomo accennò col capo. “Bene.” Disse il padre di Giacomo, poi mi guardò: “Nick, mi sei sempre piaciuto. Tua sorella è un incubo ma io penso che lei è solo una mela marcia. Voglio che tu sappia che qui sei il benvenuto e tu e Giacomo siete liberi di fare qualunque cosa vogliate qui. Solo limitatevi a fare sesso nella camera di Giacomo.”
“Va bene signore.” Dissi io.
“Non c’è bisogno di chiamarmi signore. Chiamami solo mi chiami Roberto. Ora siete liberi di andare, Nick se vuoi puoi restare a cena.”

Noi ci alzammo da tavola ed andammo nella stanza di Giacomo. Cademmo sul letto, lo abbracciai e lo baciai. Cominciammo a spogliarci, in breve avevo l’uccello dentro Giacomo e spingevo come se fosse l’ultima cosa che facevo nella mia vita. Scaricai un carico di sperma dentro di lui e lo tenni stretto coccolandolo nelle mie braccia. Non so quanto tempo rimanemmo così bello.

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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 10)

Io sentii il fischio degli allenatori e mi tuffai nell’acqua. Le mie braccia cominciarono il loro movimento, i miei piedi mi spingevano verso l’altro capo della piscina per poi ritornare verso la alla posizione iniziale e quindi di nuovo indietro. Quando ero in acqua mi sentivo così nel mio ambiente. Virai e tornai verso i blocchi, allenatore tornò a fischiare.
Mi guardò mentre gli altri arrivavano e disse: “Nick, hai fatto un grande tempo, ma sarà meglio che ti conservi per la gara di sabato. Sei è il mio miglior nuotatore e non voglio che tu ti stanchi prima della gara.” Io mi limitai ad accennare col capo.
Quando tutti ebbero finito l’allenatore ci congedò ed andammo a fare la doccia. Mi tolsi il costume bagnato ed andai sotto la doccia per lavare via il cloro dal mio corpo. Quando ebbi finito presi un asciugamano, mi asciugai e poi l’avvolsi intorno alla vita. Ritornai nello spogliatoio e vidi Renzo che nudo frugava nel mio armadietto.
“Ehi. Perché cazzo frughi tra la mia roba?”
“Devo scoprire cosa sta succedendo con Giacomo!”
“Se lo vuoi sapere chiedilo a lui! Non guardare nella mia roba.”
“Cosa succede?” disse una voce, mi voltai e vidi l’allenatore.
“Sono ritornato dalle docce e Renzo stava curiosando tra la mia roba!” Dissi.
“Renzo, questo è contro il regolamento.” Disse l’allenatore. “Ti avviso, se lo farai ancora dovrà punirti e convocare i tuoi genitori. Ora vai a fare la doccia!”

Renzo si allontanò. L’allenatore mi guardò e disse: “Nick, ho parlato con tuo padre, aveva sentito che tua sorella avrebbe tentato di metterti contro qualche componente della squadra, se hai bisogno di qualcuno con cui parlare del tuo problema, anche se si tratta del tuo ragazzo, potrai parlare con me, sono esperto in questo genere di cose.”
Mi guardai rapidamente intorno. “Vuole dire che lei è gay?”
“Sì.” disse l’allenatore. “E per favore tienlo segreto. In una città come questa a molta gente non piacerebbe sapere che un insegnante è gay. So come ti senti, se hai bisogno di qualcuno a cui parlare, puoi sempre parlarmi.”
Accennai col capo, mi vestii e salii in macchina. Ero sicuro che Alice avesse caricato Renzo anche se non sapevo cosa gli aveva detto. Renzo era uno stronzo ma quello che stava facendo era troppo anche per lui. Arrivai a casa, vidi che le macchine dei miei genitori non c’erano e Alice era sulla porta.
“Allora, strega, Renzo stava guardando nel mio armadietto nello spogliatoio, cosa gli hai detto?”
Alice aveva un’espressione soddisfatta. “Stava solo cercando di scoprire se Giacomo è gay.”
“E a chi cazzo frega se lo è? E cosa ha scoperto Renzo?”
Alice aveva un sorriso furbesco sul viso. “Bene” dissi. “Se non me lo dirai lo scoprirò da me.”
Entrai e corsi nella sua stanza. “Nick, esci dalla mia stanza!” gridò Alice.
“Tu hai mandato qualcuno a rovistare tra la mia roba e scommetto hai frugato nella mia stanza, quindi è il minimo che possa fare, cagna!”
Alice mi saltò sulla schiena, io gli afferrai le braccia e la allontanai da me, poi la presi per un braccio, la spinsi fuori della stanza e chiusi la porta a chiave. Alice picchiava sulla porta mentre io cominciavo a frugare tra la sua roba.

“Nick, apri subito la porta!” Gridava.
Io la ignorai e cominciai a guardare nei cassetti. Dopo alcuni minuti trovai quello che stavo cercando. Una stampa di una e-mail tra Renzo ed Alice. Renzo risultava essere il padre del bambino di Alice e lei gli diceva che non l’avrebbe detto a nessuno se avesse fatto quello che lei gli avrebbe detto di fare. Mi misi in tasca il foglio ed aprii la porta.
“Tu, fottuto stronzo!” Urlò Alice.
Io le passai davanti e mi avviai all’ingresso con lei che mi seguiva. Uscii e mi diressi verso la macchina. “Dove stai andando?!” Continuava a gridare.
“Non sono affari tuoi.”
Salii in macchina ed Alice tentò di aprire una delle portiere. Io pigiai rapidamente il pulsante di chiusura delle porte, avviai la macchina e lei si mise davanti all’automobile. Io feci avanzare un po’ la macchina, lei si spostò ed io mi diressi a casa di Giacomo.

Bussai alla porta e venne ad aprire suo padre. “Nick, stavamo per cenare.” Disse.
“Mi spiace interrompervi ma ho trovato delle informazioni e non so dove andare. I miei genitori non sono a casa e c’è solo Alice.”
Roberto indietreggiò e fece entrare. Io lo seguii in sala da pranzo dove Giacomo era seduto con sua madre. Lui mi guardò incuriosito, mostrai a lui ed ai suoi genitori le e-mail che avevo trovato e dissi loro quello che era successo dopo l’allenamento e quando ero tornato a casa.
“Mamma.” Disse Giacomo. “Papà. Posso andare a casa di Nick con lui?”
“Perché vuoi andarci?” Chiese Roberto. “Se i suoi genitori sono fuori, ci sarà solo Alice.”
“Ci sarà Nick con me e voglio dirgliene quattro a quella cagna.”
“Ben detto ragazzo, non farti mettere sotto i piedi.”

Finita la cena ritornai a casa, i miei genitori non erano ancora ritornati. Quando entrammo Alice mi guardò e disse: “Aspetta che mamma e papà tornino e vedrai.”
“Chiudi quella boccaccia!” Disse Giacomo. “Tu non provochi che guai!”
“Oh Giacomo, tu vuoi solo entrare nei pantaloni di Nick. E lui non se ne rende conto! Tu non sei nint’altro che una checca!”
“Alice e tu non sei nient’altro che una troaia!” Disse Giacomo. “Io l’ammetto. Io sono gay! E sì voglio stare con Nick, ma cosa pensi stupida puttana? Io sto con Nick. Suo fratello mi trova eccitante in una maniera che tu ti puoi solo sognare! E l’unica ragione per cui sono uscito con te era per poter avvicinare Nick! Ora guarda!”
Giacomo si girò verso di me e mi diede un bacio. Fu molto lungo, profondo e mettemmo le braccia uno intorno all’altro mentre noi baciavamo. Quando interrompemmo il bacio e tornammo a guardare Alice, lei aveva l’espressione più strana sul viso. “Allora come ti senti a sapere che ti ho scaricato per tuo fratello? Perché l’ho fatto? Perché mi piaceva!” E vedessi quello che facciamo quando siamo dietro una porta chiusa, e come mi eccita. inoltre non pensare che ti ho scaricata perché sono gay! O no! Era perché Nick voleva stare con me quanto io volevo stare con lui!” Poi Giacomo gridò. “Tu sei una troia e penso che nessun ragazzo potrebbe res****re a stare con te!”

Alice non disse niente, era come se fosse stata colpita da un martello. “Veni.” Dissi, Giacomo ed io andammo nella mia camera, chiusi la porta a chiave dietro di noi, andai alla mia scrivania ed estrassi un pezzo di carta. “Cos’è?” Chiese Giacomo .
“Il numero del cercapersone di mio padre.” Presi il telefono, composi il numero e poi quello dell’emergenza per indicargli di chiamarmi subito.
Un momento più tardi il telefono suonò ed io lo presi prima che Alice potesse prendere un altro apparecchio.
“Ciao” Dissi.
“Nick.” disse mio padre. “Cosa succede?”
Spiegai molto brevemente quello che stava succedendo. “Ok, ritornerò fra un paio di ore. Vedi se riesci a far venire i genitori di Giacomo. La mamma è dalla zia e non ritornerà fino a domani.”
“Ok.” Dissi.

Dopo aver riagganciato Giacomo chiamò casa sua. Dopo aver parlato coi suoi genitori disse: “Mio padre sarà qui in un paio di ore.”
“Bene.” Dissi io. Giacomo al mio letto e ci si sdraiò. Io mi alzai, mi sdraiai su di lui e cominciammo. Velocemente ci spogliammo, lubrificai il suo culo ed il mio pene e poi lo spinsi dentro di lui. Spinsi velocemente e con forza; Giacomo si lamentava ed io lo baciai profondamente. Stavamo facendo sesso più rumorosamente di quanto non facessimo normalmente, penso che Giacomo cercasse di fare in modo che Alice sentisse. In breve Giacomo sparò un carico enorme tra i nostri corpi ed io esplosi dentro di lui.
Restammo sdraiati a letto coccolandoci e baciandoci. “Nick.” Disse Giacomo. “Ti amo.”
“Anch’io ti amo Giacomo” Guardai su alla sveglia e vidi che c’era ancora un’ora prima che mio padre arrivasse. Il mio stomaco brontolava. “Ho bisogno di un spuntino.” Dissi.
“Vuoi andare in cucina anche se c’è Alice?”
“Non possiamo avere paura di lei. Ed inoltre con lo show che abbiamo inscenato prima, e che sicuramente ha sentito, dubito che dobbiamo preoccuparci molto.”
“Ok.” Disse Giacomo.

Ci alzammo, ci vestimmo ed andammo in cucina. Presi delle patatine, un paio di Coca cola ed andammo in soggiorno a mangiarcele. Misi un braccio intorno a Giacomo, accesi la televisione e cominciai a fare zapping. Girai la testa di Giacomo verso di me e lo baciai. Alice entrò nella stanza.
“Voi due siete disgustosi.” Disse.
“Davvero?” Chiesi. “Ci vorrebbe una doccia. Vogliamo andare a farne una, Giacomo? Potrebbe essere divertente farla insieme.”
“L’abbiamo fatta insieme l’ultimo fine settimana, Nick. E sì è stato molto divertente fare una bella doccia bollente con te.”
E ci baciammo.
“Smettetela!” Disse Alice. “Ho dovuto uscire prima per non sentire il rumore che facevate.”
“Beh, non peggio di quel ragazzo che ti sei portato a casa all’una notte durante le vacanze pasquali un anno fa. Ti ricordi che mamma e papà erano fuori quella sera, avrei potuto chiamarli e raccontare tutto; ma non l’ho fatto e questa sera è stata la mia vendetta.”
Giacomo appoggiò la testa alla mia spalla. “Smettetela!” Gridò Alice.
“Di fare che cosa?” Io chiesi.
“Cosa! Di dare quello.”
“Si chiama coccolarsi, Alice. Le coppie lo fanno sempre. E non si dica che non posso coccolarmi col mio ragazzo.”

Alice se ne andò incazzata, Giacomo ed io guardammo una po’ la televisione e dopo poco arrivò mio padre. Il padre di Giacomo entrò subito dopo. Mio padre chiamò Alice: “Cosa è successo stasera?” Chiese.
Io spiegai quello che era successo cominciando da quello che era accaduto dopo l’allenamento di nuoto. Una volta che ebbi finito mio padre chiese: “Hai quella e-mail?”
Gliela diedi, mio padre la lesse e la passò poi a Roberto. “Alice, Renzo è il padre del bambino? La prova di paternità per Enrico è stata negativa.” Disse mio padre.
“Sì potrebbe esserlo.” Disse Alice.
“Contatterò i suoi genitori e dovrà fare una prova di paternità. Inoltre ho parlato col preside e lui ha detto che potrai finire l’anno con un insegnante privato. Stando così le cose da questo fine settimana andrai a stare con i nonni e starai con loro finché il bambino non nascerà.”
“Cosa!” Gridò Alice.
“Non provocherai più guai a Nick e Giacomo.” disse mio padre. “Ora finiamola! Venerdì preparerai i bagagli perché dopo la scuola partirai!”
“Loro sono ripugnanti!” Gridò Alice indicando Giacomo e me.
“Non ti permettere di dire queste cose di Giacomo e tuo fratello!” Gridò mio padre. “Tu farai come ho detto!”
Alice corse via. Mio padre si rivolse a Roberto: “Mi dispiace per quanto mia faglia ha fatto a Giacomo ed alla sua famiglia.
“È tutto a posto signor Vardi.” Disse Roberto. “Sta diventando tardi, sarà meglio che torni a casa. Vieni Giacomo.”
Giacomo ed io ci salutammo poi io andai nella mia stanza e mi preparai per andare a letto. Il giorno seguente tutta la scuola sapeva che Giacomo ed io eravamo una coppia.

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Diario di un Ragazzo Stitico…Alessio….la peret

Diario di un Ragazzo Stitico…
Alessio…la peretta….il clistere

PREFAZIONE
Riflessioni dell’autore.. ovvero… “Autocritica ” o “Guida alla Lettura”

Ecco un “Racconto di fantasia”…dove ho cercato di rimanere “più realistico possibile”..

Il ragazzo “col culo intasato” quanti anni avrà…?Sarà MAGGIORENNE..?!
Beh potrebbe esserlo o non esserlo.. sicuramente è giovane ed esprime sensazioni ed imbarazzi
che ci possono avere riguardato tutti e che per altro non hanno età…

L’ETA’ DATEGLIELA VOI….!!!
Ciascuno come preferisce…sarà sicuramente quella giusta…

E la “LEI che tiene in mano la peretta” ed a cui “porge il culo” ….?!
Sarà la madre..?!..pare di si….
Il che farebbe pensare ad un minorenne….?!
E perché non uno studente universitario che “vive in casa”..?!

Poi la sua “apparente sottomissione”,espressa in sintesi dal suo :
“Non rispondo,sennò per ogni mia parola,lei ne dice mille.. e mi incazzo di più..
..alla fine in ogni caso non ha tutti i torti…. il clistere mi serve e non è poi una tragedia..”

Potrebbe esprimere la “sottomissione razionale” di NOI tutti,anche in contesti diversi da quello sanitario :
“non perdo tempo a ribattere,finchè non mi ci tirate per i capelli,
vediamo di sbrigarci e tanti saluti..!!”

Quindi il ragazzo in realtà non è un “Vero Sottomesso..”
e devo dire…sarebbe il mio paziente ideale…

Infatti io NON cerco un tipo genericamente sottomesso e genericamente “disposto a tutto”..
che poi magari se sente un poco di mal di pancia per un clisterino,si spaventa e si altera…
Lo cerco “stitico”… ossia che sappia benissimo quello che lo aspetta…
e ne sia “sotto-sotto ” compiaciuto… anche se magari imbarazzato…

Un discorso a parte è la descrizione della “SCARICA” e della “PULIZIA”…
ho cercato di essere il più realistico possibile anche qui…
anche se magari ne risulta qualcosa di sgradevole…
ma del resto..la realtà è sempre DIVERSA dalla fantasia..!

Un racconto in argomento di clistere un pò Fetish lo deve essere!
Rappresenta proprio la nostra “inclinazione”…!

Di un atto materiale e “sgradevole” come un tubetto nel sedere per stimolare “la cacca”
ne facciamo un atto erotico,cogliendo le sfumature del contorno,
che ci appaiono come fotogrammi di film porno…
Anche laddove magari il contorno non ha in realtà nulla di erotico…..
E’ un contorno e basta!!
Ma visto dagli occhi di un estimatore del genere…è tutta un’altra storia…!!
Una storia che ognuno rilegge e riscrive secondo la propria fantasia..!


ANTEFATTO : il culo intasato di Alessio….

Non c’è dubbio.. sono stitico.. lo sono sempre stato…
Non mi succede proprio sempre…
Diciamo circa una settimana al mese…ma quando capita….SONO DOLORI…!!

Per tutta settimana “non perdo tempo sul WC”…il che sarebbe bellissimo..
Peccato che questo significhi in realtà… CULO INTASATO…
Quindi.. passano i giorni,e sorge il mal di testa ed il fastidio alla pancia :
senso di pressione sempre più pesante,poi accompagnato a crampi,
soprattutto durante il transito (raro) di gas….. Gas pestilenziali… oserei dire..

Ora…,.siamo al termine di una di quelle settimane….
Se scoreggio…potrei essere un’arma chimica… così letale che nemmeno se la sognano..
In più… ho un martelletto che mi percuote la testa come una campana
ad ogni movimento o piccolo sforzo.

Però.. era così bello IL NON avere ogni giorno la scocciatura del cesso…
…se si in giro devi cercarlo…quando poi lo trovi ti fa talmente schifo che ti passa la voglia…
e magari ti accorgi che manca la carta solo dopo che hai cagato.. perché…
..non ne potevi più e non hai guardato “prima di aprire le valvole” e scaricarti…

Magari con qualche rompicoglioni che bussa in continuazione alla porta,
anche se gli hai recitato la formula di rito…”OCCUPATO”…
Beh per lo meno c’è la sottile soddisfazione…
“Poi quando il rompicoglioni che bussa in continuazione entra qui dentro…sono cazzi suoi….”

Mi sa che però ora,al termine della “settimana senza cesso”….
il “cesso” mi toccherà “invocarlo”..

Anzi…mi toccherà invocare qualcun altro….
…CHE MI FICCHI UNA PERETTA NEL SEDERE PER FARMI IL CLISTERE…
…e finalmente “MANDARMI A CAGARE

IL PRELIMINARE : Alessio….devi fare la peretta..!!

Eccola che arriva….sentila…!!
“Alessio…vieni…. LA PERETTA..!”

Vorrei urlarle..”Bhe ficcatela nel culo..!!”…
..ma mi sa che non è proprio il caso…..proviamo a fingere di non sentire…
“Alessio DOVE SEI..?!..NON SENTI..?!”

…Mi tocca proprio rispondere..”SIII..!!..Ti sento..!!..COSA URLI A FARE..?!”…
sono proprio sfacciatissimo…
“Allora..!? vieni…?!.. DEVI FARE LA PERETTA…LO SAI..!!!”

..Uffa!!.. mi tocca proprio…”ARRIVO..!!”
mi avvio rassegnato verso la camera matrimoniale..

Eccola che mi aspetta davanti alla porta aperta del bagno…LA ODIO…!!
E la peretta come al solito sarà nel lavandino a sgocciolare…
PIENA COME UN UOVO MALEFICO DI ACQUA CALDA SAPONATA,

SOLO CHE QUELLO È UN UOVO… CHE ENTRA NEL MIO CULO…
invece di uscire da quello della gallina…

E TRA POCO…..L’UOVO LO FARO’ IO….fresco e bagnato…
anzi ne farò un intero cesto di uova… in mezzo alla schiuma….

Ecco che entra in bagno e ne esce subito con la peretta in mano avvolta da un asciugamano.
..MI SEMBRA GIÀ DI SENTIRLA ENTRARE NEL CULO…

..CON TUTTA LA SCHIUMA CHE C’È DENTRO..!!
TUTTA QUELLA SCHIUMA… TRA POCO SARÀ NEL MIO CULO…NELLA MIA PANCIA….
E POCO DOPO RI-USCIRÀ PREPOTENTEMENTE DAL SEDERE…!!

MI HA SEMPRE IMPRESSIONATO L’IMMAGINE DELLA SCHIUMA BIANCA DEL SAPONE CHE SI INFILTRA NELL’AMPOLLA PIENA DI FECI NERE E STAGNANTI…

La cannula morbida,pulita,impomatata,immacolata,che si fa strada dentro a quella lordura
E LA SCHIUMA BIANCA CHE SI INFILTRA OVUNQUE…
RIEMPIENDO L’AMPOLLA…E LA MIA PANCIA…
PER SCIOGLIERMI TUTTO…!!!!

QUALI PENSIERI TURBANO ALESSIO…COL SEDERE CANDIDATO AL CLISTERE..!!
Ma è ammissibile… consentitemi un poco di squilibrio mentale…in questi momenti…!!!

A volte la schiuma bianca di sapone zampilla dalla peretta piena prima di metterla nel sedere…
Mentre LEI la tiene in mano,con la sola pressione della mano che la sorregge..
zampilla un getto di schiumetta bianca… !!!
SEMBRA GIÀ DI SENTIRLA NEL CULO…!!
NEL MIO CULO…!!!
NEL CULO STITICO DI ALESSIO..

Beh..e se non nel sedere di Alessio…in quale..!?
Il culetto intasato è il MIO..!!..lo stitico sono IO..!!

LEI ENTRA NELLA SUA STANZA..
usa la sua perché è più vicina al bagno….per agevolare la corsa del dopo-clistere…
inoltre il letto matrimoniale e l’ampio spazio intorno rendono tutta “l’operazione clistere”
più agevole che non se avvenisse nella mia piccola camera,sul mio letto addossato alla parete.

Eccomi varcare la soglia della camera matrimoniale…
….MI SENTO COME SE LA DONZELLA DA SVERGINARE FOSSI IO…!!

Eppure non è la prima volta.. o forse…. è proprio per quello…
MI SCOCCIA OGNI VOLTA DI PIÙ PORGERE IL SEDERE NUDO E FARMI INFILARE…
come una gallina allo spiedo…!!
..per non parlare del dopo…

L ‘attesa che il clistere finisca e la peretta mi sia sfilata dal culo…!!
E poi viene “il bello”.. stringere il culo bagnato….
Che ad ogni momento ti sembra di cagarti addosso…!!
E sul WC…svuotamento totale… questo sarebbe il fatto “positivo”… devo ammetterlo…!!
Ma sono crampi e nausea mentre la merda scorre nelle curve del mio intestino
dalle profondità più recondite…..per schizzare dal mio buco del culo e finire nel WC.…
con la velocità di un corridore di Bob…!!
E TUTTO CIÒ MI CAPITERÀ “FRA POCHI ISTANTI”..!!
ALESSIO…RASSEGNATI…!!

Mah.. purtroppo quello è l’unico modo…
PER “STURARE” FACILMENTE IL MIO CULO INTASATO…!!
Se non faccio nulla è peggio e non posso restare così…. col clistere almeno si risolve tutto in fretta.

IL CLISTERE 1 : Alessio…giù le mutande…!!

“TUTTE LE VOLTE CHE DEVI FARE IL CLISTERE LA STESSA SINFONIA…!!!
TI DEVO CHIAMARE MILLE VOLTE…!!
FAI FINTA DI NIENTE.. ..!!
GUARDA CHE È PER TE…!!!
MICA PER ME…!!
SEI TU CHE HAI MAL DI PANCIA…!!”

..UFFA QUANTO ROMPE QUESTA..!!….ma è meglio limitarsi a sbuffare…
Se inizio a rispondere poi,per ogni mia parola lei ne dice mille e mi incazzo ancora di più…
Finisce che mi viene voglia di metterle le mani addosso..

“E SBRIGATI A SPOGLIARTI…!!
QUANTO CI VUOLE PER TIRARE GIÙ I PANTALONI..?!!
SE DEVI SPOGLIARTI NUDO PER FARE LA DOCCIA ALLORA QUANTO CI METTI…?!!
UNA GIORNATA..!!?
VOI RAGAZZI SIETE TUTTI DI LUMACONI..!!!
SETE SVELTI SOLO A FARE STUPIDAGGINI..!!”

Odio quando aggiunge tutti i suoi commentini…!!
peggio ancora quando la cosa avviene dietro il mio culo…
…in procinto di denudarsi… ed essere “violato” e purgato…!!

Bhe… non pensiamoci e “BELL’APPOSTA”…..MASSIMA LENTEZZA…!!
CHE MI SPOGLIO “CELERMENTE” SE LO PUÒ SCORDARE…!!!

Slaccio armeggiando la fibbia e sfilo lentamente la cintura dalla fibbia stessa….
ora sbottono il bottone…mi appoggio con le ginocchia al bordo del letto ed abbasso la cerniera..
spingendo verso il basso i calzoni che scivolano sui miei fianchi..
i calzoni scivolano ma si fermano a causa delle ginocchia appoggiate al bordo del letto…
così posso salire sul letto più agevolmente.. se avessi i calzoni troppo calati mi impaccerebbero..
ormai sono “esperto” di questi “preliminari”..

E PER ADESSO.. IL MIO SEDERE È ANCORA COPERTO….!!!
MA ANCORA PER POCO….TRA POCHISSIMO…
ANCHE IL DEBOLE BALUARDO DELLA MUTANDE CADRÀ INESORABILMENTE….!!

Salgo sul letto ed avanzo un pò con le ginocchia sul materasso in modo da allontanarmi dal bordo ed assicurarmi un equilibrio stabile.

Abbasso decisamente il bordo dei calzoni verso le ginocchia,affondate nel materasso.
Ora non ho più alternativa….le mie mani si infilano sotto la maglietta ed il maglione…
..le mie dita si insinuano fra l’elastico delle mutande e i miei fianchi…..
..aggancio il bordo delle mutande col pollice e lo trascino in basso…..
SCOPRENDO IMPIETOSAMENTE IL MIO CULO..!!

“TIRATI SU IL MAGLIONE E LA MAGLIETTA SENNÒ MI IMPACCIA E MAGARI SI SPORCA…!!
E..COS’È SEMPRE TUTTA QUESTA VERGOGNA..?!
QUANDO VAI A GIOCARE A CALCIO NON TI SPOGLI PER FARE LA DOCCIA..?!!!”

CAZZO..!!!…VORREI URLARE :
“QUANDO VADO A CALCIO I MIEI COMPAGNI MICA MI FANNO I CLISTERI!!”

ma attaccherebbe subito con la litania :

“E’ per il tuo bene! Credi che io mi diverta a perdere tempo?
Che non abbia altro da fare…?…Invece di ringraziarmi…!!”

Allora meglio tacere e minimizzare “la rottura di coglioni”…si fa per dire..
PERCHÈ IN REALTÀ…NON SONO I COGLIONI…
MA È IL MIO CULO …CHE TRA POCO SARÀ “ROTTO…”

Abbasso bene mutande ….arrotolo maglione e maglietta facendoli risalire sui miei fianchi..
Ecco che il mio sedere è esposto come “il culatello dal salumiere..”

Mi piego in avanti fino ad appoggiare le mani…
piego le braccia finchè i gomiti non appoggiano sul materasso…
mi chino ancora in avanti finchè la mia fronte non tocca il materasso…

Ecco.. posizione “da manuale”… CULO PER ARIA…!!!
il mio culo deve apparire “come quello di una gatta in calore”….
mi sento un po’ come una mignotta.. ma contro la mia volontà….
diciamo mi sento più una vittima sacrificale…anche se non accadrà nulla di tragico…

Mentre sono chino “a pecorina” sento il fresco dell’aria all’interno dei miei glutei,
che fino a quel momento erano ben chiusi nel loro umido tepore,e “custoditi” da mutande e calzoni.

Non so perchè,ma sentire l’aria fresca in quel luogo sempre caldo,umido,”celato”,
mi fa sentire esposto (ed effettivamente lo sono)…ed indifeso….!!!
beh.. non esageriamo…. è solo un clistere…. nessuno mi deve stuprare…

Eccola che ora si mette in movimento….
giro la testa di lato e vedo che solleva la peretta dal comodino accanto a me,
dove era appoggiata sopra un asciugamano ripiegato…
con l’altra mano afferra l’asciugamano…:
ne sento lo svolazzo con cui lo dispiega….per metterlo sotto di me..

Eccola dietro al mio sedere nudo a stendere fra mie ginocchia divaricate l’asciugamano,
per coprire i miei calzoni e le mie mutande calate e proteggere i miei indumenti ed il letto
dagli eventuali sgocciolamenti (dal mio culo) o dagli schizzi della peretta fuori dal medesimo culo..

CAZZO MA CHE RITUALE…!!!…ORA SEI TU CHE TI DOVRESTI DARE UNA MOSSA….!!!
Ma come al solito queste parole restano dentro di me…
..so benissimo che è veloce quanto basta a stendermi l’asciugamano sotto…
Sento l’asciugamano strofinare all’interno delle cosce nude mentre lo sistema e,
con la testa bassa vedo la sua mano fra mie gambe,sotto il mio pisello e i miei testicoli penzoloni..

E’ così veloce che tra pochissimo …“dentro di me”….non ci saranno più solo i pensieri che frullano nel mio cervello e le parole che “Trattengo”..
All’estremo opposto….ossia nel mio culo… entrerà presto la peretta e l’acqua saponata del clistere….ed avrò altro da trattenere oltre a “pensieri e parole”…!!

SENTO IL FREDDO DELLA MASSA DI POMATA SPALMATA SUL BUCO DEL CULO…
…me la spalma senza entrare nell’ano :
la strato di pomata è spesso,il dito si appoggia appena e scivola roteando intorno al
buco del culo,non rischia assolutamente di penetrare…

“SCOMMETTO CHE NON VUOLERISCHIARE DI FICCARMI IL DITO DENTRO
PER LO SCHIFO CHE POTREBBE TROVARE NEL MIO CULO INTASATO ….”
penso tra me e me nella gara di secondi che ancora mi separa dalla penetrazione..
Lo spesso strato di pomata copre rapidamente tutte le grinze del mio buco del culo.

Durante l’operazione LEI è molto vicina e posso sentire il suo fiato sulla pelle del sedere mentre mi impomata :
una sensazione di strana intimità,che finirà quando poi avrà al peretta in mano e si allontanerà
….PER INFILARMELA NEL SEDERE E FARMI IL CLISTERE….!!

Però a volte penso…e se..mentre sono qui col culo a pecorina e il naso di LEI
a pochi centimetri dal mio culo maleodorante….

E SE DAL MIO CULO A PECORA MI SCAPPASSE UNA DELLE MIE SCORREGGE FETENTI PROPRIO SUL SUO NASO A POCHI CENTIMETRI DAL MIO BUCO DEL CULO..??!!!

Sarebbe TROPPO FORTE….ma..NON SUCCEDE MAI…!!
E poi..sarei giustificato….sono un ragazzo stitico…
ho il mal di pancia…sto per fare il clistere..
sono qui apposta in a pecorina col sedere in mostra davanti a LEI…..

IL CLISTERE 2 : Alessio… si becca la peretta nel culo…!!

TEMPO SCADUTO..!!!.. il lubrico massaggio cessa…!!
Qualche istante col fato sospeso…
Sento due dita appoggiate a DX e SX del mio ano…
Si appoggiano…e…divaricano lo sfintere…!!
E’ veramente giunto il momento…!!
Non so perché ma trattengo il respiro…!!
La punta della cannula si appoggia sul mio buco del culo… SPINGE…!!!

E’ interamente in gomma e scivola dentro flettendosi e sballonzolando
mentre il mio riluttante sfintere oppone una minima,involontaria quanto spontanea reazione
alla penetrazione del corpo estraneo che lo sta violando..

“NON STRINGERE…!!…APRI..!!..DEVI SPINGERE COME QUANDO FAI ARIA..!!”

E te pareva…!!riecco i commentini..ma ancora una volta ha ragione lei…!!
Quando urla risento il suo fiato sul mio sedere…..
E’ PEGGIO AVERE IL FIATO SUL COLLO O IL FIATO SUL CULO..???!!
Qualche volta “l’ARIA” ..del mio culo…te la faccio sentire davvero…!!!

Poco importa se spingo o apro il culo SI o NO…la cannula di gomma ormai è già DENTRO..!!
IL MIO ANO E LA MIA AMPOLLA RETTALE…. INGOIANO LA CANNULA DELLA PERETTA….!!
Io….a testa bassa…ingoio saliva….!!!

Però ha una sua tecnica per ficcare la peretta nel sedere tanto velocemente quanto dolcemente..
Appena dopo che la punta è penetrata un pò,inizia subito a premere leggermente la peretta,
in modo che un piccolo zampillo entri nel canale,
iniziando a dilatare e lubrificare ,insomma“facendo strada” al resto della cannula…
che sta scivolando DRITTA DRITTA NEL MIO CULO…!!!….CAZZO…!!!

Infatti,in un baleno mi ritrovo con la peretta nel culo FICCATA FINO IN FONDO….
…sento la gomma del bulbo appoggiarsi alla mie natiche aperte..
posso sentire sulla pelle del sedere la morbidezza della gomma e il tepore trasmesso
dal liquido caldo che contiene..
..e che tra poco riempirà la mia pancia…!!

NON SO perché’..
Ma il pensiero della peretta appoggiata sul mio culo…
mi dà un’idea di “contrasto”
LA GOMMA MORBIDA, PULITA PROFUMATA…
CONTRO I PELI NERI,UNTI,IMPOMATATI,SUDATI ….!!
Mah…”pensieri di Alessio con una peretta nel sedere”…!

Ecco, COMINCIA IL CLISTERE…sento il liquido gorgogliare dentro di me….!!
prima sento gorgogliare vicino all’ano…poi il gorgoglio raggiunge l’ampolla rettale…
..la sento dapprima riempirsi,poi gonfiarsi dentro,di me…
Poi…una sensazione di “spinta” ,
come quando ti “scappa”…poi le sensazioni si spostano…

Devo ammettere che questa prima fase,a parte il culo in aria,mi da un senso di sollievo…
Sentire liquido caldo che si infiltra dentro alla mia pancia intasata e dolente,
mi da quasi un senso di sollievo…“psico-fisico”…
non saprei dire se più “Fisico” o più “Psico“…

E’ vero che ora il liquido lo sento più che altro dentro al mio culo…che non in pancia..
Ma sentire il liquido caldo entrare nel sedere…quando si ha mal di pancia…
E’ un po’ come…assaporare un the caldo in una giornata invernale e sentirlo scendere e scalarti dentro…!!
Mi rendo conto che il paragone è un pò “singolare”….
Ma in fin dei conti si tratta della riflessione di un ragazzo stitico con una peretta nel culo….!!!
..quindi ribadisco…è giustificato un poco di squilibrio mentale…!!!

Ora invece il clistere è decisamente arrivato in pancia…sento dei movimenti liquidi,come bollori,pressioni e gorgoglii nella mia pancia,lato in basso a SX,appena sopra l’inguine..
il clistere avanza… nella mia pancia.. ben aldilà dell’ampolla,che ora non mi da più segnali…
sento solo una pressione all’interno del culo,come se l’ampolla fosse ormai tutta tesa e gonfia..
IL CLISTERE AVANZA NELLA MIA PANCIA …
MA QUESTO SIGNIFICA CHE TRA… “NON MOLTO”…FINIRÀ TUTTO…!!

In realtà…”finirà tra non molto”….è relativo…anzi..”IL “BELLO” VIENE ORA”..
So benissimo che mi spreme la peretta nel sedere con la massima lentezza per rendere meno traumatico possibile il clistere,che… sembra andare all’infinito…
Nonostante la peretta sia spremuta delicatamente,
la pancia ora comincia a mandarmi piccoli segnali di congestione… “dolorino” sopportabili…

E’ tutto sopportabile….nulla di tragico.. ma odio questa situazione!…
…sono qui con il sedere nudo per aria…con la fronte appoggiata al materasso..
E UNA PERETTA NEL CULO CHE NON LA SMETTE PIÙ DI RIEMPIRMI
LA PANCIA…!!!….CAZZO..!!

La pressione in pancia comincia a farsi sentire…
è un pò come quando ti scappa una cagata e ti stai trattenendo..ma ora è più forte..!!
Appena sento il dolorino e la pressione alla pancia sento anche la massa liquidaspingere sull’ano
e stringo istintivamente il culo..

Quindi Lei se ne accorge,senza che io lo segnali,e modula la pressione sulla peretta :
“RESPIRA PROFONDAMENTE !!
FAI DEI BEI RESPIRI PROFONDI CHE TI PASSA..!
TE LO DICO SEMPRE E NON LO FAI MAI!
NON TI SENTO MAI RESPIRARE PROFONDAMENTE!”

E te credo che non lo faccio…!!
DOVREI “ANSIMARE” CON TE AL RITMO DELLA TUA “INCULATA” !?
CAZZO…MA PER CHI MI HA PRESO QUESTA..!?
Come sempre questi pensieri e queste parole restano dentro di me,..
ora sono occupato…. !!..occupato…dalla peretta dentro al mio culo..!!!

Però ha ragione Lei,e cerco di rilassarmi,di non pensare al crampo,al dolorino di pancia
e soprattutto.. alla pressione sul buco del culo…

Rallento il respiro e lo rendo più profondo come dice Lei,
cercando però di non farlo notare…di non farLA sentire…per non darglieLA vinta..!!

Non darla vinta a Lei…
LEI…
che regolando la pressione delle dita sulla pera di gomma infilata nel mio sedere,
regola le MIE SENSAZIONI DAL MIO OMBELICO AL MIO BUCO DEL CULO…!!!

Se comprime la peretta un po’ più velocemente,
sento dapprima la gomma sfregare sulla pelle delle natiche,mentre la pera si deforma….
Poi una pressione dentro,che sembra slargarmi l’ampolla rettale,
con un dolorino “locale”…cioè…al culo…simile ad un dolore muscolare da sforzo..
Contemporaneamente la sensazione che mi scappi fuori tutto dal buco del culo,
quindi stringo a più non posso…
E una specie di bolla risale la mia pancia… che sembra gonfiarsi,
con un dolorino irradiato fino all’ombelico…

LEI…
UNA STREGA CHE MI DOMINA E MI CONTROLLA…CONTROLLA IL MIO CORPO..

La sua “Bacchetta Magica”.. :
una Pera di Gomma per Clisteri….n.16…infilata nel mio culo..

La sua “Pozione Magica”..:
acqua calda quanto basta…lievemente saponata….
che mi sta riempiendo la pancia…
MESCOLANDO SCHIUMA CANDIDA ALLE FECI NERE
CHE STAGNANO NEL MIO CULO..

La sua “Formula Magica” …:
“Profondi respiri”

“Profondi respiri”…mentre una stretta delle sue dita sulla peretta mi scuote la pancia
e mi fa tremare il buco culo per lo sforzo di serrare e trattenermi..

Probabilmente ho il culo bagnato di sudore,un po’ come una puttana..
Non lo so,non lo vedo e sono troppo impegnato nello sforzo di stringere il culo…

LEI
invece….vede tutto… !!!
LEI
vede il mio culo bagnarsi di sudore…
probabilmente ne sente anche l’odore risalire alle sue narici..

LEI
vede il mio ano contrarsi…stringersi contro la cannula di gomma infilata dentro:
le mille pieghe morbide dell’ano “stampate” sul suo strumento lubrificato..

LEi
vede me…
chino a testa bassa,col culo in aria e la maglia arrotolata,
la schiena scossa da piccoli brividi e piccole contorsioni..
tutto impegnato a sopportare il suo “servizio”…!!!

IO,
sottomesso al suo potere,
sottoposto al suo strumento,
che mi domina attraverso il buco del culo…!!
..piccolo orifizio rugoso e maleodorante fra natiche morbide…

Piccolo orifizio che ora sembra un Arco di Trionfo,
attraverso il quale LEI si è impadronita del mio corpo…delle mie viscere…
e della mia cacca stagnante….
Cacca stagnante che speriamo se ne vada via…ma SICURAMENTE SE NE ANDRA’..!!

..ECCOME SE SE ANDRA’…!!!
..ECCOME SE ALESSIO FARA’ L’UOVO…!!
ALESSIO FARA’….UN’INTERA FRITTATA…!!!
E….USCIRA’ TUTTA DAL SUO CULO…!!!
che poi brucerà un pochino…e farà un po’ male…

Sento un calore sulle guance,per lo sforzo….e per la vergogna che provo…!!!
sento il mio culo,il mo corpo…e la mia cacca..
COMPLETAMENTE IN SUO POTERE…!!!

Ma ecco….sento la pressione nella pancia e nel culo restare “stazionaria”..
non sento più “ondate”..
e soprattutto…sento un fazzoletto di carta sulla pelle del sedere…appena sotto al buco …

So cosa significa…!!…serve per non sgocciolare mentre mi sfila la peretta dal culo..!!
SIAMO ALLA FINE..!!!

“ADESSO STRINGI….!!
MI RACCOMANDO!
CHE LA TOLGO…!!!

“NO ADESSO MOLLO TUTTO….!!” …Vorrei dire…
Anzi potrei “Mollare tutto” senza dirlo….!!
E schizzarLE in faccia un fittone di merda saponata….!!
ma ovviamente non lo faccio….e….”STRINGO”!!

La cannula mi scivola fuori dal sedere…finalmente..!!
..percorre il canale anale in senso inverso rispetto all’inizio della manovra..
sento la punta…. pur con la sua morbidezza,la sento mentre scorre…
CENTIMETRO PER CENTIMETRO NEL MIO CULO SERRATO…!!

Sarà per questo motivo,perché ho il culo serrato, che ora la sento così tanto,mentre quando è entrata l’ho sentita liscia liscia… COME UN MISSILE NEL MIO CULO…!!
Quando è entrata avevo il culo aperto…tutto per lei…( la peretta…!!) o per LEI….(….!!!)

Ritorno a sentire l’aria fredda fra i glutei,ora non più coperti dalla peretta calda che vi si appoggiava ed ora anche bagnati,per il clistere..

CLISTERE FINTO..!!
Ma.. …il travaglio per il mio culo e la mia pancia è appena iniziato…!!

ATTESA POST-CLISTERE : Alessio stringi il culo….!!

“METTITI GIU’ E STRINGI..!!”
dice LEI…..come se ci fosse altro da fare…!!!

Ma forse c’è altro da fare..
Potrei schizzare subito al bagno,ma sarebbe stupido..
..mi farebbe un altro clistere..!!
Mi DOVREBBE necessariamente fare un altro clistere,per risolvere l’intasamento…
non certo per “cattiveria”.

Oppure potrei “aprire le valvole” e fare un lago di merda qui dove mi trovo..
…penso tra me e me..
“QUALCHE VOLTA TE LO FACCIO..!..COSÌ TI FACCIO CAPIRE.!”

ma in realtà sarebbe stupido anche questo : nessuno mi ha MAI obbligato a res****re ad oltranza…
sono solamente tenuto a non cedere immediatamente pena eventualmente un secondo clistere…
in definitiva.. nulla di tragico…!!

Non mi resta quindi che sdraiarmi su un fianco,ancora con calzoni e mutande calate alle ginocchia ed il culo bagnato in “mostra”…E…”STRINGERE”…
La posizione di per sè è “di tutto riposo” (a parte il sedere in mostra…) ed io sono molto stitico :
l’insieme delle due cose rende lento (ma inesorabile) l’insorgere dello stimolo post-clistere.
Il clistere è stato molto lento e l’acqua era ben calda e appena saponata,
quindi non ci sono crampi precoci.

Il liquido in ogni caso preme sul mio ano,e sembra in procinto di sfuggire ogni volta che mi rilasso..
..cosa che mi impedisce di rilassarmi veramente…
..poi c’è “l’effetto sedere bagnato” che fa scivolare fra loro i glutei mentre li stringo..:
tra il bagnato e la pomata sul buco del culo…
l’effetto“lubrificazione” aumenta l’impressione di non potermi trattenere facilmente….
..devo stare vigile…!!

Nella pancia iniziano a farsi sentire strani ma….ben noti….gorgoglii….
ben noti a chi di clisteri ne ha subiti.. ..come appunto il sottoscritto..
Al lato sinistro della pancia sento presto piccole fitte dolorose…ma non ancora crampi…

Mentre ascolto i segnali del mio intestino sento l’aria fresca fra le natiche,
già bagnate dal clistere ed ora anche sudate per la tensione continua del trattenere il contenuto liquido della pancia,anche se ancora non c’è urgenza…

Sono passati circa 5 minuti ed ecco sorgere lo stimolo…
.”ondate di pressione”… che sembrano gonfiarmi la pancia…crampi dolorosi.., ma sopportabili…
..Una,Due,Tre volte…

E’ una sensazione ben nota:
sento dapprima una sorta di bolla nella mia pancia,a SX.
Poi la “Bolla avanza” nella pancia,che sembra gonfiarsi tutta,e la bolla sembra scendere verso l’ampolla rettale che si gonfia sua volta,spingendo forte sul mio ano,che fa un po’ male :
serro fortemente lo sfintere e contraggo i glutei,perché la pressione è molto forte e il contenuto liquido sembra davvero schizzarmi dal sedere….!!
Serrando lo sfintere sento crescere vertiginosamente la spinta nell’ampolla rettale,
cresce la pressione in tutta la pancia e cresce anche il dolore nell’angolo in basso a SX,
poco sopra l’inguine :
per interminabili istanti la pancia sembra scoppiare,sudo,mi si mozza il respiro,
l’ano fa male e sembra cedere…
..stringo ed irrigidisco ancor più il sedere e tutte le cosce per serrare meglio l’ano…
..e dopo pochi secondi come per incanto la pressione ed il dolore decrescono e scompaiono…

Ma io so che è una calma solo apparente…e il prossimo “attacco” sarà peggiore del precedente…
..a ricordarmi questo è il dolorino residuo alla pancia :
alla prossima ondata “si parte da questo dolorino e si va oltre”…

Dopo alcuni di questi crampi potenti,non faccio più caso al mio culo nudo esposto…
..il sedere è ormai bagnato di sudore….
..io stesso sto sudando per lo sforzo di trattenermi,come fosse una prestazione atletica.
Res****re assorbe tutti i miei pensieri e le mie energie.

DECIDO CHE È SUFFICIENTE :
SFRUTTO UNA PAUSA FRA UN CRAMPO E L’ALTRO PER PRECIPITARMI AL BAGNO.
Non appena il dolore raggiunge il culmine e la pressione sul mio ano svanisce,
rilasso glutei e cosce contratti ed irrigiditi nello sforzo di serrare l’ano e balzo dal letto reggendomi i calzoni.

Barcollante per la tensione alla pancia e la sforzo di trattenermi,col fiato corto,
mi precipito al bagno ancora col culo nudo (… e bagnato…).

Non perdo tempo a tirarmi su i calzoni o le mutande,
semplicemente abbasso le mani e reggo il bordo dei calzoni,
in modo che non scendano e non mi intralcino il passo.

Il braccio davanti a me funge da schermo a coprire parzialmente il mio pisello penzolante…
anche se in realtà ora la cosa non mi preoccupa…

…L'”OBIETTIVO” È IL WC… !!!
È LÌ DAVANTI A ME…LO VEDO DALLA PORTA LASCIATA SPALANCATA,,,
APPOSTA PER ME…!!
“PER ALESSIO CHE HA FATTO IL CLISTERE”..!!
..devo solo arrivare a SEDERMI SOPRA prima dell’arrivo del prossimo attacco di mal di pancia..!!

A pena di .realizzare davvero il famoso lago di merda…
cosa che sarebbe fortemente imbarazzante per me..
ma allo stesso tempo sarebbe “un castigo”… per chi..
MI FICCA CON TROPPA DISINVOLTURA LA PERETTA NEL CULO…
E MI RIEMPIE LA PANCIA DI CLISTERI…!!

Ovviamente in realtà voglio evitare tutto questo…infatti pur impacciato dai calzoni e mutande a mezz’asta..
..guadagno la sospirata meta…
..arrivo in bagno.. ..ho tempo di richiudere bene la porta dietro di me…
..mi siedo sul WC mollando i calzoni (che calano alle caviglie) e le mutande (che restano a mezz’asta)..
la pressione sulla mia pancia stava giusto aumentando,
era ovviamente in arrivo un nuovo forte stimolo,un nuovo “crampo”…
potrei quasi dire che ho fatto appena in tempo a “conquistare il WC”…
ma..per fortuna….ci riesco sempre….ad ogni clistere che mi fanno…!!

Mi pare di essere un re che ha conquistato il suo trono…!!
..in questi momenti ..il WC è un monumento….un baluardo di salvezza..
Anche se in realtà…parliamo “solo ” di una cagata….ma CHE CAGATA..!

LA SCARICA : Alessio ha fatto l’uovo.. !!

ORA POSSO “APRIRE LE VALVOLE”..
RILASCIO COMPLETAMENTE L’ANO…”APRO IL CULO….!!” FINALMENTE…!!!:
fa quasi male per il lungo tempo in cui è rimasto contratto!
Uno spuzzo abbondante sgorga subito,come una cas**ta…
era il liquido che fin’ora ha cercato di sfuggire da ogni piega del mio orifizio anale…
finalmente se ne va fuori dalle palle…!!
SPRUZZA DAL MIO CULO e si tuffa nel WC come una cas**ta (…fetida…..)..!!

Il primo getto liquido mi da anche sollievo al senso di pressione alla pancia…
ma so che è solo l’inizio…
il MIO CULO DEVE PATIRE ANCORA…
IL CULO DI ALESSIO DEVE PATIRE ANCORA..

Un secondo getto attraversa il mio ano…e ancora liquido ma sento una consistenza maggiore.
Sta uscendo ancora roba liquefatta.. ma non solo…
sento molti frammenti solidi sfregarmi l’ano e cadere nel WC..
Arriva presto anche qualche “sasso”decisamente più grande..
che, per un istante,blocca il flusso dall’ano,come “un tappo al culo”…
Ma è un istante..
e già l’ano si slarga e lascia passare il “tappo”che esce “raschiando” il mio canale posteriore…
e cade nel WC col caratteristico “Ploofff!!”….

Quando il grosso frammento esce,
il culo si “stappa” e schizza fuori anche la roba semiliquida che era rimasta “tappata”dentro…
quando mi alzerò dal WC lo troverò completamente “schizzato” di merda…
e dovrò dargli una pulita fino al bordo…!!!

Ora la cacca mi lascia un attimo di pausa…la pancia sembra più rilassata…
ma percepisco una tensione crescente…
ARIA…GAS..SCORREGGE..PETI…COME LE VUOI CHIAMARE…!!
una potentissima scorreggia mi gonfia la pancia el’ampolla rettale e
“spara”rumorosamente dal mio culo,quasi fosse un cannone…
rintrona nel WC.. è interminabile…. non riesco a spingerla fuori “tutta in una volta”..

Il mio ano spossato dal clistere si serra di tanto in tanto “aritmicamente ”…
“modulando” lo scoreggione in una quantità di scoreggine continue….
Qualche volta devo registrare la colonna sonora…!!

Insieme al gas spruzzo ancora roba liquida..
…se potessi sfruttare tutta questa energia per il mio motorino perennemente “in riserva”…!!!

Lo scoreggione,oltre a stabilire un nuovo record,ha dato un senso di sollievo alla mia pancia… ma.. percepisco ancora una tensione e so che non è affatto finita….
anzi potrei dire “ORA SONO DOLORI …”
Perché so benissimo cosa succede ora alla pancia di Alessio…

Qualcosa si muove dentro,ma il tutto sembra arrivare dall’interno della pancia: non è più l’ampolla piena di liquido e feci che si sgonfia…e so benissimo che questa è la fase più fastidiosa!

Rumori di “travaso liquido”… qualcosa scorre e gorgoglia nella parte in basso a sinistra della mia pancia…per fortuna non sono più sul letto che stringo la chiappe…
SONO SUL WC COL CULO APERTO.. PRONTO A MOLLARE..!!

A parte scherzi,questa ultima fase è sempre quella che mi fa soffrire maggiormente:
mentre la merda avanza nel mio intestino crescono veri e propri crampi e senso di nausea,
non più solo senso di pressione e dolorino come all’inizio.

Il dolore del crampo sta per raggiungere l’apice!
La pancia sembra scoppiarmi e sento l’ano spalancarsi da solo,
quasi un “cedendo al dolore di pancia”..!
L’ano è spalancato e provo una nausea molto forte,quasi fosse un blocco intestinale…
mi premo le mani alla pancia ed allo stomaco,trattenendo il fiato!

Al culmine del crampo una “scossa elettrica” attraversa la mia pancia,
scuotendola dall’ombelico al buco del culo… sento “travasare” nell’ampolla rettale…
e un torrente si riversa nel WC attraverso il mio culo totalmente aperto…e dolente…

In realtà il tutto dura forse due minuti…e si ripete raramente due volte…
ma è la fase peggiore…
però per fortuna…segna la fine..!!
Ed anche questa volta sembra proprio la fine…!!

Mi rilasso,ricomincio a prendere fiato,ingoio saliva:la nausea è passata!
era la cosa più sgradevole!

Mi sforzo di spingere ancora, ma dal sedere nuovamente richiuso mi esce solo un caratteristico spruzzetto di liquido e gas..

CONOSCO QUESTO SEGNALE…!!

CAGATA FINITA…. !! CLISTERE FINITO…!!.
ALESSIO ”HA FATTO L’UOVO”….!!!
E CHE UOVO….!!!
ANZI.. CHE FRITTATA….!!
E CHE FRITTATA C’ERA NELLA PANCIA DI ALESSIO…!!!

Nella mia pancia ora c’è un senso i quiete e sollievo…crampi e nausea sono un ricordo …!!!

Percepisco che “la tempesta è finita”..resto ancora cinque minuti sul WC,
per precauzione.. e per “godermi il relax”..
il mio ano mi sembra aperto,indolenzito,cedevole,rilassato…spossato..
ha passato una tempesta…e si rilassa anche lui.. soprattutto lui…!!
Mi appoggio con la schiena.. socchiudo gli occhi…e mi godo “la quiete dopo la tempesta”..

POST-SCARICA : Alessio e un bidet di acqua bollente…

Resto “Tramortito” sul WC con la schiena appoggiata circa 5 minuti,poi “mi ripiglio”…
prendo un abbondante fascio di carta igienica e mi da una prima passata sul culo…

Ricorderò sempre qualcuno dei primi clisteri… quando ho preso un pezzetto di carta igienica che sarebbe stato appena sufficiente per una “Cagata normale”…
….ed infatti si è immediatamente inzuppato della merda che sgocciolava dai peli intorno all’ano…
… si è inzuppata,disintegrandosi e bagnandomi le mani…!!!

La carta inzuppata mi rimase in parte attaccata al sedere,in parte attaccata alle dita…
Non vi dico lo schifo.. ma non è stato un dramma….ho ripreso una quantità di carta più abbondante..
..sporcando di merda qualunque cosa toccassi.. che poi ho ripulito…o ha ripulito qualcun altro..!!

Quindi.. la prima passata al culo..deve essere senza economia di carta igienica..segnatevelo..!!
Poi una seconda passata…giusto per riuscire ad di arrivare al Bidet senza “sgocciolare” …
Ancora molto sporco…tuffo il culo nel Bidet.. senza nemmeno tirare l’acqua..

Tuffo il sedere nel Bidet pieno di acqua caldissima…!!
Adoro sentire il sedere ammollo nell’acqua calda..soprattutto dopo un clistere…

Pensare che inglesi e francesi non usano il bidet..
..nelle loro case non c’è…voglio vedere come fanno quando gli fanno un clistere..?!
..mettono il culo in una catinella come in nostri nonni…?…bel risultato..!!

Comunque stare col sedere ammollo nell’acqua calda secondo me è uno dei piaceri della vita…
ancora di più quando sai di essere sporco..come appunto dopo il clistere..
SAI CHE PER QUANTO SPORCO SIA IL TUO CULO….VINCERAI…!!
E NON LOTTANDO…MA GODENDO DI UN BIDET CALDO…!!

Uno strofinio leggero,quasi un massaggio all’ano rilassato e spossato dal clistere e dalla cagata..
E tutta la sporcizia del mondo si scioglie….
magari chiamando a rinforzo una “saponetta” con la sua schiuma soffice…
come la schiuma che prima mi ha riempito la pancia….e purgato…

Mi passo i polpastrelli sull’ano per ripulirmi…lo massaggio,lo sento slargato,dilatato,
estroflesso verso il basso a causa della prolungata cagata…
spossato per lo sforzo di restare spalancato e lasciare passare scariche continue..

Invece prima della cagata era serrato e ritirato su sé stesso.
Infatti sento un lieve dolore dentro al culo ,simile ad un dolore muscolare da esercizio fisico…
E’ stato lo sforzo di trattenere prima,e di restare spalancato per rilasciare poi…!!

Stare col sedere ammollo nel bidet caldo massaggiandosi l’ano è piacevole…
MA MI SONO ROTTO I COGLIONI…!!

Inoltre..non ho ancora tirato l’acqua.. mi sono passato la carta su sedere e precipitato sul Bidet..
Faccio sempre così perché temo di sgocciolare col sedere o di sporcare quello che tocco con le mani.

Ma ora…non ne posso più.. sto quasi soffocando…sono davvero un’arma chimica..o meglio …
…IL MIO CULO E’ UN’ARMA CHIMICA…
IL CULO STITICO DI ALESSIO…!!!

Del resto anche se avessi tirato l’acqua subito,non cambiava molto..
la finestra dl bagno era chiusa…
..detesto l’idea che qualcuno possa intravedermi mentre sto lungo tempo seduto sul cesso…
..e detesto ancora di più che da fuori,magari dalla finestra del bagno a fianco,
si sentano le mie scoregge gli spruzzi,i sospiri e i miei rumori del “dopo il clistere”..!!

Che poi magari se le sentissero i miei amici….chissà le risate…!!
Che poi a loro non glielo faranno davvero mai ‘sto clistere A LORO..?!..mah..!!

In ogni caso..alzo il culo dal Bidet caldo…mi asciugo il sedere e le palle rimaste in ammollo…
…socchiudo la finestra…
..sbircio “l’uovo” .. o meglio “la frittata”che ho fatto nella tazza del WC….
..che schifo..!!!
..Ma non posso fare a meno di curiosare…è pur sempre “roba mia”..!!
Era nella MIA pancia….!!

Non vedo molto,a causa della carta igienica che galleggia e nasconde ciò che sta sotto……l’acqua della tazza completamente marrone…
MOLTA SCHIUMA DI SAPONE…”IL MIO CULO HA FATTO LE BOLLE..!!”
PRIMA DEL CLISTERE NON MI SENTIVO COSÌ SPIRITOSO..CHISSÀ PERCHÉ….?

Come ho già ricordato mi ha sempre impressionato il contrasto fra
LA SCHIUMA BIANCA DEL SAPONE,
che spruzza a volte dalla peretta piena prima di metterla nel sedere,
E LE FECI NERE E DURE FERME NEL MIO CULO…CHE SARANNO INONDATE DA QUELLA SCHIUMA BIANCA…!!

Al culmine della maialaggine,prendo lo spazzolone e smuovo la carta igienica per vedere sotto…
Non vedo nulla…sempre schiuma ed acqua marrone….smuovo meglio e vado in profondità…
ecco “volteggiare” qualcuno dei “sassi” che intasavano il mio sedere..

Tutta quell’acqua,quella schiuma e quello sporco sono usciti dal mio culo e dalla mia pancia….

inquietante..!!.
o forse no..!!
rassicurante il fatto che siano usciti…!!…fuori dai coglioni…!!
MA SARÀ PER QUELLO CHE ORA MI BRUCIA CULO E MI FA UN PO’ MALE DENTRO…

Ne ho abbastanza della visione “SHIT”…!!
Tiro l’acqua e pulisco con lo spazzolone.
Anche se a volte mi balena in testa l’idea di…
FARE IL CLISTERE E POI CAGARE IN UN VASO TRASPARENTE.. !!
Sai che roba..!!.. Che cazzate vado a pensare..!!

Finalmente mi rimetto a posto calzoni e mutande che fin’ora erano rimaste calate.
Una volta rivestito,spalanco totalmente la finestra facendo uscire le “esalazioni” della mia cagata,
che appestano l’aria..!!

POST-POST-SCARICA : quando sorge qualche voglia in più…

Sono in camera mia,sdraiato sul mio letto.
Assaporo il relax dopo il clistere…
..non più tensione e dolore nella pancia….
ma un impressione piacevolissima di “intestino sotto vuoto”..
qualche fitta all’ano e dentro al culo…come se l’ampolla rettale fosse stata troppo “stirata” ed ora sia dolorante per lo “stiramento”…. quasi un dolore “muscolare” ..ma è di piccola entità.

Le sentirò solo quando l’ampolla si gonfierà per le prime (e potenti..)…scorregge dopo il clistere…
quando l’intestino sembra riattivarsi…e la prima aria scorre nel “tubo sgombro”..
scoregge “pulite”.. come il mio sedere ora..
non più gas fetidi che spravano dal culo intasato…come prima del clistere…

Sono sdraiato sul letto,vestito.
Ripenso al clistere.
Ciò che ho subito è antipatico,ripensando a tutto,
ma non posso fare a meno di massaggiarmi con la mano sul pisello…
..senza calare o aprire i calzoni per ora…non sono solo in casa e non è sera..

Penso al richiamo insistente di Lei,che cercavo di ignorare…all’avvio verso il luogo del “supplizio”..
mi rivedo inginocchiato sul letto a calarmi i calzoni e le mutande..
poi con testa bassa appoggiata sul materasso ed il sedere per aria..
mi sembra di risentire il freddo fra i glutei denudati ed aperti,
lo scivolare della pomata…il fiato di LEI sulla mia pelle mentre mi unge…
la peretta che mi entra nel culo,scivolando..
l’acqua che mi gorgoglia dentro…e mi gonfia..

Insomma.. rivedo…
Alessio a pecorina… mentre gli fanno il clistere…!
metre gli riempiono la pancia dal sedere…!
Mi piacerebbe quasi mettere una telecamera e rivedere il filmino…
Mi consumeri il pisello di seghe rivedendomi…e mi svuoterei i ciglioni a forza di sborrare..!

Per ora non resta che ricrdare quei momenti…
Mi rivedo sdraiato su un fianco dopo il clistere,,,!a strngere”….col culo nudo e bagnato,
mi sembra di risentire la pancia che ribolle e la pressione sul buco del culo..
il timore di “scoppiare” e farsela sotto..
e poi..l’interminabile scroscio dal mio culo..
le scorregge che rintronano nel WC…

Il culo aperto e slargato nell’acqua calda del Bidet,le mie dita che massaggiano…

Beh…soprassedendo alle nausee e ai dolori dell’ultima fase della scarica…
Il clistere,e la successiva cagata, oltre ad essere terribilmente antipatici…e..utili…
Sono anche terribilmente erotici…!!

Infatti il mio pisello è diventato di marmo….
e… ora sono pure solo in casa….!!!

Mi apro i calzoni e ripenso a quando lo stavo facendo davanti a LEI…
LEI dietro di me, con la peretta pronta proprio per il mio culo..
Pronta per ficcarla nel culo intasato di Alessio..!!
E Alessio girato di spalle pronto ad inginocchiarsi sul letto,
che si cala i calzoni….e poi,inginocchiato sul letto abbassa le mutande e mostra il suo culo..
per farsi ficcare dentro la peretta e fari fare il clistere..!
Il mio cazzo pulsa mentre lo libero dai vestiti…

Mi sfilo il pisello dalle mutande.. sento l’aria fresca sui coglioni…
e ripenso a quando l’ho sentita fra le natiche aperte,calde,umide,appena denudate,
mentre ero a pecorina,col culo esposto e indifeso..
E la testa sul materasso …. “fate di me ciò che volete…”

Mi passo la mano sul pisello durissimo e bollente…
..non so se nemmeno io cosa vorrei…!!

Forse vorrei una LEI,
che possieda il mio culo e purghi il mio corpo,
come è appena avvenuto,
per poi “invertire i ruoli”…scoparla “selvaggiamente” e riemiple di sborra tutti i buchi..
cosiccome LEI ha posseduto e riempito il MIO CULO…!!

O forse vorrei anche riempire il SUO CULO…e sentirla lamentarsi e gemere..
Mentre LE riempio la pancia dal culo..
Mentre stringe il culo e mentre rovescia sul WC il contenuto del suo intestino…

O forse no…
Forse vorrei di fronte a me un… ragazzo come ME…!!
Un ragazzo a pecorina…!!
Che mi offra il suo buco del culo dove sfogare il mio cazzo…!!
Sfogare il mio cazzo nel suo culo in un caldo e denso “clistere”..!!!

E forse ora è chiaro perché mi piace tanto l’idea della
schiuma di sapone che riempie l’ampolla rettale..
LA SCHIUMA BIANCA CHE SI INFILTRA FRA LE FECI NERE…

È…..LA MIA SBORRA CHE RIEMPIE IL SUO RETTO…!!
DENSA,CALDA E BIANCA NEL SUO CULO…!!

GLIELO FAREI CON LA MIA SBORRATA IL CLISTERE…!!
E IL MIO PISELLO CHE ENTRA NEL SUO CULO….ECCO LA SUA PERETTA…!!

O forse vorrei prima ficcargli veramente una peretta nel culo e fargli il clistere…
..farlo cagare di fronte a me..
(magari…con una maschera antigas..per me..)
vederlo che suda mentre lo riempio..dal culo con la testa bassa…
sentirlo gemere e si contorcere un poco nello sforzo di trattenersi…
col culo stretto e la pancia piena di acqua calda e sapone…!!

E appoggiargli il pisello di sul viso… mentre è seduto sul WC..
strofinarlo alle sue guance…
appoggiarlo alle sue labbra….
mentre è seduto sul WC e svuota la sua pancia dolorante…
e le scariche e le scorregge rumoreggiano e slargano il suo ano…

Lo guarderei mentre si ripulisce o lo pulirei io stesso (magari…coi guanti..)
Un interminabile massaggio al culo dolorante…in un Bidet di acqua ben calda…
Le mie dita che entrano ed escono dal suo ano estroflesso,slargato,spossato..
E poi incularlo nel canale sgombro…!!
E rifargli un clistere…ma questa volta un clistere di sborra calda e densa…

Oppure magari vorrei essere io di nuovo a pecorina,ma di fronte ad un ragazzo come ME..
che “ faccia di me ciò che vuole..”…!!
Magari non proprio tutto…
e con cui godere di tutte le sensazioni che mi trasmette il mio culo…
e segarmi senza ritegno….!!!

Sentire il suo fiato sul mio culo mentre mi si avvicina per impomatarmi l’ano,
o per asciugarmi sfilando la peretta dal culo…
Le sue dita che appoggiano a fianco per slargare il buco del culo stretto e chiuso,
prima di ficcarMI dentro la peretta..

Intanto.. mi sego senza ritegno…anche in mancanza della ragazza…o del ragazzo.. !!!
Rivivo l’istante in cui la peretta mi scivola nel culo…
…mi fa gorgogliare dentro….mi riempie il culo…
Mi riempie la pancia mentre l’ano pulsa nello sforzo di trattenersi…..

Mentre mi sego mi umetto un dito e me lo ficco nel culo….
..come poco prima Lei mi ha ficcato la peretta..
Sfilo il dito per spingere fuori una forte scoreggia.:
la cappella si gonfia a dismisura mentre spingo per scorreggiare….
e continuo a segarmi….ancora più forte…!!

Mi rivedo col culo serrato bagnato e sudato,prima sdraiato di fianco e poi…
di corsa verso WC,reggendomi i calzoni col culo nudo e stretto…
lo schiavetto verso la sua “cuccia”..
mi pare di risentire l’interminabile scroscio della scarica,
un torrente che mi attraversa il buco del culo…
il sedere brucia…la pancia fa male…. tutto il corpo trema per lo sforzo….
una scarica elettrica mi squassa dall’ombelico al buco del culo..

Mi sfilo nuovamente il dito dal culo…
Un’altra scoreggia mi gonfia l’ampolla…
L’ampolla lievemente dolente…il bruciore al buco del culo e il lieve dolore DENTRO AL CULO…
mi ricordano che…. E’ TUTTO VERO…!!
E’PROPRIO IL CULO DI ALESSIO CHE HA APPENA SUBITO TUTTO QUESTO…!!!
E’ PROPRIO IL MIO CULO…. E LA MIA PANCIA..!!
E’ ALESSIO CHE HA APPENA FATTO IL CLISTERE….!!

Due lisciatone “selvagge” e sborro alla grande riempiendomi di sborra il palmo della mano…!
La sborra spruzza sulla mia pancia,riempie la cavità del mio ombelico.
Dalla mano scivola lungo l’asta del pisello,cola sull’inguine,impastando i peli,
e scende gocciolando sulle cosce e sui testicoli,già bagnati di sudore per l’eccitazione.

Resto così,senza muovermi,senza pensare,rapito dalla “goduria”..
Non mi muovo,non penso…
vorrei che il piacere che sto assaporando non finisse mai…!!

BEH…. COSA NE DICI..?
LA PROSSIMA VOLTA IL CLISTERE LO FACCIAMO INSIEME IO E TE… ?!

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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Finale)

Mi scossero per svegliarmi. Aprii gli occhi ed il mio Giacomo mi stava scuotendo.
“Cosa c’è?” Chiesi.
“È il giorno del diploma, i tuoi genitori hanno detto di scendere per la colazione. Poi ti devi preparare.”
Mi lamentai. ” Va bene.”
Giacomo stava passando il week end con me. I suoi genitori avevano accettato di permettergli di andare a scuola con noi per la cerimonia del diploma. Scivolai in un paio di mutande e pantaloni del pigiama. La cerimonia era programmata per l’inizio di pomeriggio e la festa che i miei genitori avevano progettato per me sarebbe stata subito dopo la cerimonia.
Andai in cucina e mia madre mi servì la colazione, subito dopo lo fece con Giacomo e mio padre.
“Quando avete finito uno va a fare la doccia e poi quando a finifo, va l’altro.”
“Possiamo farla insieme.” Dissi senza pensare.
“Nick! ” detto mia madre.
“Scherzavo”
I miei genitori ci guardarono e Giacomo arrossì. “Giacomo può farla per primo.”
“Bene.” Disse mio padre. “Nick, capisco che voi due probabilmente avete già fatto la doccia insieme, ma penso che sia imbarazzante per il tuo amico, non è una cosa saggia da fare.”
“Mi spiacente.” Dissi io.
“NessunÈ bene il Sig. WIllis.” Disse Giacomo.

Finita la colazione andammo in camera mia. Giacomo prese un asciugamano ed andò in bagno. Io cominciai a cercare i miei vestiti. Preparai camicia, cravatta e pantaloni, berretto e giacca. Sentii qualcuno entrare dalla posta d’ingresso, uscii dalla mia camera e sentii le voci dei nonni. Ritornai in camera e chiusi la porta. Sarei stato felice di vedere i miei nonni, ma questo voleva dire che c’era anche Alice ed io non avevo nessun interesse a vedere mia sorella per il momento.
Giacomo ritornò in con un asciugamano avvolto intorno alla vita. Tirò via l’asciugamano e si ise un paio di mutande. “Non uscire ancora.” Dissi io. “Ci sono i miei nonni e vuol dire che Alice è qui.”
“Posso chiudere la porta a chiave?”
“Buon idea.” Dissi dato che avevo una porta per il bagno nella mia stanza. Giacomo chiuse la porta a chiave come io prendevo un asciugamano e cominciai a togliermi i vestiti e li gettavo nella cesta. Diedi un bacio a Giacomo, andai in bagno e feci la mia doccia. Quando rientrai nella mia camera Giacomo era completamente vestito.
Rapidamente mi vestii e fui pronto per andare. “Pronto? ” Chiesi a Giacomo.
“Ok, facciamolo.”

Giacomo ed io uscimmo ed andammo a salutare i nonni. “Allora, pronto per l’università?” Disse mio nonno salutandomi con un abbraccio.
“Oh Nicola.” disse mia nonna. “Siamo così orgogliosi di te.” E mi tirò in un abbraccio.
“Allora è questo l’amico?” Chiese mia nonna.
“Sì.” Dissi io. “Nonna, nonno questo è Giacomo.”
“Felice di conoscerti, Giacomo.” Disse mio nonno stringendogli la mano.
“Chiamaci Barbara e Paolo.” disse mia nonna.
Vidi Alice in un angolo della stanza. Sembrava oppressa da un peso, forse la gravidanza cominciava a mostrarsi. Aveva anche un’espressione strana sul viso mentre guardava Giacomo e me, uno sguardo che diceva che se avesse potuto ci avrebbe uccisi.

Era venuto il momento di andare a scuola, portammo i bagagli dei nonni nella camera degli ospiti, e poi andammo a scuola. Finalmente ottenemmo i nostri diplomi, posammo per le foto con le nostre famiglie ed amici. Poi ritornammo a casa e la festa cominciò.
I miei genitori avevano invitato famigliari ed amici miei e di Giacomo. Renzo era con Tammy ed alla fine noi quattro finimmo per giocare in piscina. Con mio grande piacere sembrava che Giacomo avesse finalmente cominciato a portare gli speedos. Eravamo seduti e stavamo chiacchierando quando qualcuno disse. “Cosa fanno qui loro?”
Alzai lo sguardo e vidi Alice, capii cosa voleva dire con “loro”, si riferiva a Renzo e Tammy. “Alice.” Dissi. “Questa è la mia festa e loro sono i miei amici, loro sono qui perché loro sono stati invitati.”
“Tu e Renzo non eravate amici.”
“Ora lo siamo, qualcosa che non va?”
“Questa sarebbe stata anchela mia festa se non fosse stato per quel tuo disgustoso amico.” Disse Alice disse guardando Giacomo con disgusto.
“No, Alice.” Disse Tammy. “Sarebbe stata anche la tua festa se tu non fossi andata a letto con metà della città. E sarebbe meglio non sentirti dire niente di cattivo su Renzo, Nick o Giacomo.
“Sì.” Dissi io. “E nel mio amico non c’è niente disgustoso.” Mentre lo dicevo misi un braccio intorno a Giacomo.
Alice sbuffò e se ne andò. “E’ una vera stronza!” Disse Tammy. “Nick come hai fatto a vivere nella stessa casa?”
“Non è stato facile, credimi.”

Venne l’ora di mangiare, mio padre aveva cotto delle costolette sulla griglia e noi ci sedemmo a mangiarle. I miei parenti mi diedero ricche mance e dopo un po’ gli ospiti cominciarono ad andarsene, Renzo e Tammy salutarono, i miei genitori non permisero che Giacomo ed io li aiutassimo a pulire così andammo in soggiorno e cominciammo a guardare della la televisione. Avevo un braccio intorno alle spalle di Giacomo ed i miei nonni si unirono a noi.
“Perché non se ne va?” Vidi Alice sulla porta del soggiorno.
“Se stai parlando di Giacomo, lui passerà la notte qui.”
“Non lo può fare!”
“Alice.” Disse il nonno. “Io non ho problemi se Giacomo resta se per i suoi genitori va bene.”
“E dove dormirà?”
“Dove pensi? Con me chiaramente.” Dissi io.
“Sapete quello che fanno a letto? ” Alice chiese ai miei nonni.
“Alice è probabile che noi siamo vecchi, ma non siamo vecchi barbogi.” Disse mia nonna. “Nick e Giacomo sono sicuramente sessualmente attivi. Ed inoltre quello che loro fanno a letto non sono affari nostri.i”
“Sì.” Dissi io. “Quindi taci e vattene.”
“Io non dormirò in una casa con due checche! ” Gridò Alice.
“Allora dormi fuori.” Dissi io.
Mia nonna si alzò, si avvicinò ad Alice, alzò una mano e la schiaffeggiò. “Non voglio mai più sentire quella parola! Lui è tuo fratello, è una vergogna che tu parli così, non hai un grammo di decenza.”
Alice uscì dalla stanza impettita.
“Non dovevi farlo nonna.” Dissi.
“Nick, non posso sentire quelle parole, specialmente se dirette ad uno dei miei figli o dei miei nipoti.”

Dopo un po’ Giacomo ed io salimmo in camera mia, ci spogliammo ed in breve Giacomo fu sulla schiena con le sue gambe sulle mie spalle ed il mio cazzo dentro di lui. Sparai un carico di sbvorra dentro di lui poi lo succhiai e bevvi il suo sperma.

Sono passati tredici anni, tredici anni in cui Giacomo ed io siamo rimasti insieme ed ancora lo siamo. Abbiamo avuto i nostri problemi nel corso di questi anni trascorsi insieme. Non potrei immaginare la mia vita senza che ci sia dentro Giacomo. Giacomo è diventato un medico, io continuai a nuotare con successo ma poi alla fine decisi di fare l’insegnante. Nuoto ancora per divertimento e sono allenatore di una squadra di nuoto.

Giacomo ed io torniamo a casa dei nostri ogni tanto ma non abbiamo più visto Alice dalla festa di diploma e la cosa non ci dispiace. I miei genitori mi hanno detto che ha avuto il bambino e se ne era preso cura il padre e la sua famiglia. Alice aveva pochi contatti col piccolo. Aveva ripreso ad andare a scuola ma era stata espulsa per il suo comportamento, ha avuto altri cinque figli, vive a senza fissa dimora ed entra ed esce di prigione.

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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 12)

Giacomo ed io eravamo nella sua stanza ambedue a torso nudo. Le mie mani si mossero giù lungo il suo corpo e cominciai a sbottonargli i pantaloni. Glieli tirai via insieme alle mutande e mi tolsi i miei. Lo tirai sopra il mio grembo e noi cominciammo a fare l’amore. Il mio cazzo strofinaca contro il suo sedere, l’uccello di Giacomo strofinava contro i suoi addominali ed imbrattava di liquido pre seminale il mio stomaco.
Presiu il lubrificante e lubrificai il suo buco ed il mio pene. Lo posizionai contro il suo buco e lo penetrai. Sentii la bella sensazione calda intorno al mio uccello e vidi l’espressione di piacere estremo sulla sua faccia. Gli baciai il collo mentre cominciavo a spingere dentro di lui. La bocca di Giacomo era al mio orecchio e vi si stava lamentando dentro, quello mi eccitò ancora di più facendomi spingere più forte. Giacomo aveva le mani sulla mia nuca ed io, mentre continuavo a spingere, trasportai la mia bocca sulla sua e cominciò a baciarlo mentre lo inculavo.
Lui mi spinse sulla schiena e cominciò a cavalcarmi il cazzo. Muoveva le mani sul mio torace, trovò i capezzoli e li pizzicò costringendomi ad inarcare la schiena. Vidi un’espressione di soddisfazione sulla sua faccia, portai le mani sul suo corpo, trovai i capezzoli e li strinsi. Giacomo emise una cosa simile ad un ruggito quando lo feci.
Mi tirai indietro, lo circondai con le mie braccia e lo feci girare sulla schiena. Cominciai a spingere con più forza dentro di lui. Sentii il mio orgasmo arrivare e presto sparai il mio sperma dentro di lui. Una volta finito di eiaculare crollai sul suo corpo con la testa appoggiata al suo torace a riprendere fiato. Abbassai una mano e sentii il suo cazzo ancora duro. Abbassai la testa tra le sue gambe, glielo presi in bocca e cominciai a succhiarglielo.
Giacomo ricominciò a lamentarsi mentre io mi muovevo su e giù sul suo cazzo. La sua respirazione divenne più veloce, capii che stava per venire così continuai a succhiarlo ed in breve lui stava sparando il suo carico nella mia bocca ed io stavo bevendo la sua sborra.

Mi sdraiai accanto a lui e lo tirai nelle mie braccia. “Wow!” Disse Giacomo.
“Veramente!” Dissi io.
Restammo sdraiati per un po’ e poi lui disse: “Tammy vuole che andiamo alla festa con lei e Renzo.”
“Sì, lo so.”
“Ma lasceranno entrare una coppia gay?”
“Non so. Dovremo chiederlo per saperlo.”
Restammo sdraiati ancora per un po’ e poi ci addormentammo.
Quando scuola riprese la settimana successiva chiedemmo al preside se potevamo andare insieme alla festa. Lui disse che gli stava bene ma ci avvertì di non attirare troppo l’attenzione su di noi. Dato che alla fine del meeting di nuoto dove avevo vinto, un fotografo ci aveva fotografati mentre ci baciavamo, e la fotografia era apparsa sul giornale, tutta la città sapeva che eravamo una coppia.
Mio padre aveva fatto il possibile per non permettere ai vicini di farne un affare di stato e lo stesso avevano fatto i genitori di Giacomo. Qualche volta mentre camminavo vedevo gente che mi guardava in modo strano oppure se mi vedevano arrivare smettevano di parlare e mi guardavano. A scuola le cose erano andate meglio, la maggior parte dei nostri compagni di classe aveva accettato che fossimo insieme per non dire che Renzo, l’amico di Giacomo, usciva con la ragazza più popolare della scuola, Tammy, la quale ci aveva preso sotto la sua protezione ed aveva cominciato a chiamarci i suoi “fratelli”, penso che fosse per questo che nessuno ci infastidì mai.

Tammy si era preoccupata di tutto, ci trovò un servizio di berlina ed una stanza vicino alla loro nel motel dove sarebbero stati lei e Renzo. La sera della festa arrivò ed io, nel mio smoking, stavo aspettando che la berlina mi venisse a prendere.
Era tutto tranquillo da quando mia sorella Alice era stata spedita dai nonni. Sentii la porta di casa aprirsi e mio padre uscì bevendo una tazza di caffè.
“Nick. stai attento questa notte.”
“Ok, papà.”
“E se beve cerca di no ubriacarti troppo.”
“Papà, io non bevo.” Papà sembrò sorpreso.
“E’ una sorpresa.”
“Ma è così, ho provato ma non mi piace il gusto dell’alcol.”
“Bene, sono contento di sentirlo ma attento alle droghe.”
“Non ne faccio uso, papà. E non ho interesse a provarle.”
“Come ho fatto ad allevare un ragazzo così responsabile?”
Io alzai le spalle.
La berlina arrivò, io salutai papà e salii. La macchina partì e dopo qualche attimo si fermè davanti alla casa di Giacomo. Lui entrò e fortunatamente ero seduto perchè mi sarebbero cedute le ginocchia a vederlo così bello nel suo smoking. Quando fu seduto lo guardai nei suoi occhi di smeraldo, mi piegai e lo baciai. Avrei voluto non smettere mai di baciarlo disse: “Andiamo Avremo tempo più tardi.”

In breve arrivammo alla sala da ballo che era stata affittata per la festa. Quando entrammo nessuno ci prestò attenzione, poi sentimmo un grido. “Nick! Giacomo!” ci girammo e vedemmo Tammy che agitava la mano verso di noi. Ci avvicinammo e lei e Renzo ci abbracciarono.
“Avete votato per il re e la regina della festa?” Chiese lei.
“Sì. Non preoccuparti Tammy, hai nostro voto.”
“Bene.” Disse Tammy.
Chiacchierammo un po’ con loro poi andammo a ballare. Pochi fecero caso al fatto che Giacomo ed io ballassimo insieme un ballo romantico e lento. No sapevo se fosse perché tutti a scuola erano ormai abituati ad avere una coppia gay o per l’influenza di Tammy.
Ballammo per un paio di ore poi il preside salì sul palco e si dedette. “Ok è il momento di rivelare il re e la regina della festa 1998 che sono…” Il preside aprì la busta e lesse: “Il re e la regina della festa sono Nicola e Tammy!”
Rimasi seduto scioccato, ero stato eletto re della festa. Gli studenti avevano eletto re della festa un ragazzo gay. Guardai a Giacomo che mi stava sorridendo e sentii sul mio braccio la mano di Tammy che tentava di tirarmi in piedi. Mi alzai fra gli applausi. Salii sul palco dove il preside mise una corona sulla mia testa. Tammy fece un discorso e quando venne il mio turno riuscii a dire solo: “Grazie.”
“Ora è il momento che il re e la regina ballino.” Disse il preside.
Tammy ed io scendemmo in pista ed iniziò a suonare un romantico lento. Sentivo tutti gli occhi su di me. “Deve esserci stato un errore.” Dissi io.
“Come?” Disse Tammy.
“Renzo dovrebbe essere qui, non io.”
“Nick, tu hai vinto regolarissimamente, tu sei è piuttosto popolare. Se tu fossi etero potresti avere tutte le ragazze che vuoi. E tu hai dato a questa scuola qualche cosa che non ha mai avuto in tutta la sua storia.”
La guardai confuso. “Oh dai Nick. Hai vinto una gara di nuoto dando a questa scuola un titolo sportivo che non ha mai ottenuto.”
“Ma anche se non ci fossi stato io la scuola avrebbe vinto lo stesso, Renzo è arrivato secondo e se non ci fossi stato io avrebbe vinto.”
“Ma il suo tempo sarebbe stato sufficiente per guadagnare i punti per permettere alla scuola di vincere? Credici Nick, tu sei è il ragazzo più popolare della scuola, gay o no.”

Finito il ballo andai a sedermi vicino a Giacomo. Un ora più tardi la gente cominciò a lasciare la festa, noi due riprendemmo la berlina ed andammo alla stanza del motel che Tammy aveva prenotato. Facemmo una doccia ed una bella sessione di sesso sotto l’acqua calda, poi andammo sul letto e ci coccolammo.
“Nick.” Disse Giacomo. “Ti amo.”
“Anch’io ti amo, Giacomo.”
“Non vedo l’ora di essere con te all’università. Lì forse potremo girare senza essere oggetto di attenzione.”
“Dovremo aspettare solo qualche mese.”
“Non penso che Tammy ci lascerà in pace quando saremo là dato che anche lei ci va.”
“Bene, sarà bello sapere che c’è almeno una persona che si conosce. E Renzo non sarà molto lontano.”
Restammo sdraiati insieme finché non ci addormentammo. Il diploma si avvicinava e Giacomo stava per incontrare i miei nonni.

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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 11)

Quando io andai a scuola il giorno seguente mi accorsi di occhiate strane degli altri studenti. Le ignorai e mi comportai come al solito. All’ora di pranzo Giacomo ed io ci sedemmo alla solita tavola. Mi accorsi che molti ci guardavano e bisbigliavano. Poi sentii un grido: “Guardateli!” Mi girai e vidi Alice che ci stava indicando. “Non sono disgustosi?!”
Tutti stavano guardando lei interrogativamente. “Quello che fanno in camera da letto non è naturale!”
“Signorina!” Gridò Andrea il mio allenatore di nuoto. “Non penso che quello che qualcuno fa nella sua camera siano affari di quelli che stanno in questo locale, ora gentilmente smetta di gridare e lasci che i suoi compagni finiscano il loro pranzo in pace.”
Tutta la sala mensa applaudì. Dopo pranzo sentii meno bisbigli e sguardi dagli studenti. Alcuni mi avvicinarono. Giacomo ed io decidemmo di non mentire più, se la gente non poteva sopportare che Giacomo ed io stessimo insieme, quello era un loro problema. Mi rivolsero domande come: “Tu e Giacomo state insieme?” “Tu e Giacomo siete veramente gay?” Le domande erano piuttosto importune, ma compresi che erano di curiosità piuttosto che la volontà di essere crudeli.

All’allenamento di nuoto non avvenne nulla di speciale, ci stavamo preparando per vincere il campionato. Io ero la stella dell’allenatore che dopo aver dichiarato finito l’allenamento mi disse: “Nick, dopo aver fatto la doccia ed esserti rivestito, vieni da me.”
Io accennai col capo e seguii gli altri nello spogliatoio. Vidi Io osservai Renzo borbottare tra di se, scivolai fuori dei miei speedo e mi feci la doccia. Poi ritornai al mio armadietto, mi vestii ed andai dall’allenatore: “Voleva vedermi?”
“Sì. Va tutto bene?”
“Sì. Non pottrebbe andare meglio, sono pronto per l’incontro di domani.”
“No, non parlavo della riunione ma di qualche cosa d’altro che sta succedendo. Tua sorella ha causato un vero caos in sala da pranzo oggi. Nessuno ha infastidito te e Giacomo, non è vero?”
“Mi hanno rivolto molte domande sul mio orientamento sessuale e sul fatto che io e Giacomo siamo o no una coppia ma nulla di veramente cattivo.”
“Bene. Ma per favore se qualcuno ti importuna fammelo sapere.”
“Ok.” Dissi io.

Andai a casa di Giacomo dove avrei passato la notte dato che i miei genitori stavano portando Alice dai miei nonni dove avrebbe dovuto stare finché il suo bambino non fosse nato. Cenammo coi genitori di Giacomo e poi passammo la sera guardando un film. Alla fine andammo in camera sua dove ci spogliammo; misi Giacomo a quattro zampe e spinsi il mio uccello nel suo buco caldo riempendolo del mio sperma.
Quindi lo feci sdraiare sulla schiena, lo succhiai e mi abbeverai del suo succo gustoso. Ci addormentammo uno nelle braccia dell’altro. Mi svegliai sabato mattina perchè Giacomo mi stava scuotendo.
Aprii gli occhi e gli sorrisi guardandolo nei suoi begli occhi: “E’ ora di svegliarsi, campione!” Disse.
“Non ho ancora vinto niente!”
“Comunque sei il mio campione.” Disse sorridendomi ed io gli sorrisi.
“Abbiamo tempo per una cosa fatta alla svelta?” Chiesi.
“Niente sesso adesso. Mamma ha preparato la colazione e dopo andremo in piscina per darti tempo di prepararti per la riunione. Non preoccuparti, più tardi faremo un sacco di sesso.”
Borbottai, uscii dal letto e mi vestii ed andai a fare colazione con Giacomo ed i suoi genitori.

Dopo la colazione presi la borsa con tutto il mio equipaggamento e la gettai sul sedile posteriore della macchina di Roberto con cui mi portarono alla piscina dove presi il bus che doveva portare tutta la squadra alla riunione. Fui uno dei primi a salire e mi misi a guardare fuori del finestrino, poi sentii una voce: “Ehi Nick, ti dispiace se mi siedo qui? ” Alzai lo sguardo e vidi Renzo.
“Fai pure.” Dissi.
Renzo si sedette. “Nick, mi spiace per quello che ho fatto nelle scorse settimane.”
“Penso che lo dovresti dire a Giacomo.”
“Lo farò. Io voglio.” Disse Renzo. “Alice mi teneva in ostaggio, ora spero di poter salvare la mia relazione con Tammy. Ho commesso un errore. Non ci sono scuse per quello che ho fatto.”
“Perché sei andato a letto con Alice?”
“Ero arrapato, non so come fu, non ce la facevo più ed improvvisamente mi resi conto che Alice ed io lo stavamo facendolo come conigli. Comunque come ho detto non ho scusanti per quello che ho fatto.”
“Comunque non devi preoccuparti, Alice non provocherà più guai, i miei genitori l’hanno spedita dai miei nonni.”
Renzo accennò col capo. “Lo ami?” chiese.
“Sì, io amo Giacomo.”
“Giacomo è stato sempre un po’ strano per me, non capivo perchè non avesse mai una ragazza. Io non potevo passare tutto il mio tempo solo con lui quando potevo avere una ragazza, così finii insieme a Tammy. Da quel momento Giacomo non sembrò più essere interessato ad uscire con me.”
“Era rimasto male, ecco perché.”
“Non capisco perché.”
“Immagina per un momento di essere single. E c’è una ragazza che veramente ti piace. Voi due cominciate ad uscire e cominci a sentire qualche cosa di più per lei, poi lei comincia ad uscire con un altro ragazzo.”
“Vuoi dire che Giacomo mi desiderava?”
“Sì. Giacomo era innamorato di te e rimase male quando tu ti mettesti con Tammy.” Sembrò che Renzo stesse per dire qualche cosa in sua difesa ma io proseguii. “Non è colpa tua perché non sapevi che Giacomo era gay o che lui voleva stare con te e per seconda cosa avere una ragazza è qualche cosa che la maggior parte dei ragazzi finiscono per avere. Solo immagina di essere innamorato di una ragazza, che lei finisca con un altro ragazzo e di non essere capace di dirle quello che senti. È doloroso, e per Giacomo fu un grande dolore quando tu cominciasti ad uscire con Tammy. Ecco perché lui si allontanò da te.”
“Non ho fatto apposta a fargli male.” Disse Renzo e vidi lo scintillio delle lacrime nei suoi occhi.
“Naturalmente, come ti ho detto tu non lo sapevi.”
“Cosa lo fece allontanare da me?”
“Venne ad una riunione di nuoto Sperando che in qualche modo tu ti rendessi conto dei suoi sentimenti per te. Fu quando mi vide, smise di fantasticare su di te e cominciò a fantasticare su di me. Fu per quello che cominciò ad uscire con Alice, per essere vicino a me. Poi trovò il coraggio per dirmi cosa sentiva per me e fu sorpreso di scoprire che io sentivo lo stesso per lui.”

“Ascolta Nick.” Disse Renzo asciugandosi le lacrime. “Non so cosa uscirà da questa prova di DNA per il bambino di Alice. Voglio solo che tu sappia che io amo Giacomo.” Tentai di sire qualche cosa ma Renzo continuò. “Non lo amo nel modo in cui lo ami tu, io l’amo come un fratello. Non potrei mai fargli male intenzionalmente; so che tu ed io non siamo mai stati amici ma voglio che Giacomo sia di nuovo parte della mia vita. Mi manca pazzamente. Non mi importa se è gay o sta con te, lo voglio di nuovo nella mia vita. Per favore Nick, io voglio di nuovo il mio amico, puoi aiutarmi?”
“Credo che Giacomo, i suoi genitori, ed i miei genitori stiano organizzando una festa a sorpresa per me dopo il meeting, naturalmente se vincerò. Sarà a casa di Giacomo, perché non vieni.”
“Me lo permetteresti?”
“Io penso che anche tu manchi a Giacomo e se posso fare qualsiasi cosa per renderlo felice, sono pronto a tutto, ed inoltre è possibile che tu ed io finiamo per diventare amici.”
“Ok. E Nick, tu vuoi che diventiamo amici?”
“Sicuro. Ti ho mai veramente odiato, Renzo e pensavo che forse un giorno o l’altro potevamo diventare amici.”
Allungai una mano e Renzo la strinse, poi continuammo a chiacchiere per il resto del viaggio. Quando arrivammo alla piscina dove si doveva tenere la riunione, andai negli spogliatoi, mi misi gli speedos ed entai in piscina. Alzai lo sguardo e vidi Giacomo, i suoi genitori ed i miei genitori seduti in prima fila. Mi sedetti sulla panca ed attesi il mio turno. Renzo era seduto di fianco a me e chiacchieravamo con me. Poi chiamarono il mio nome.

Salii sul blocco di partenza. Renzo era su quello successivo. Al fischio mi tuffai. Non ricordo di aver mai nuotato più velocemente. Il ruggito della folla era un’eco distante per me. Nuotai avanti ed indietro. Feci un’altra vasca e vidi che ero arrivato primo. Vidi Giacomo che saltava su e giù, iI miei genitori gridavano. Subito dopo di me Renzo arrivò secondo.
“Credo proprio che abbiamo portato punti alla nostra squadra.” Disse Renzo.
“Sì, penso che abbiamo fatto i migliori tempi della competizione.” Giacomo scese a bordo vasca e mi baciò davanti a tutti. Renzo era di fianco a me e disse: “Giacomo, Posso abbracciarti?” Poi vidi che Giacomo e Renzo si stavano abbracciando stretto. Quando si separarono Renzo disse: “Mi sei mancato, Nick mi ha raccontato cosa hai provato quando ho cominciato ad uscire con Tammy. Voglio che tu sappia che non volevo farti del male e che non ti farei mai del male intenzionalmente. Ti amo Giacomo, tu sei come un fratello per me e mi sei mancato.”
“È tutto ok, Renzo.” Disse Giacomo. “Ora è tutto ok. Più tardi vieni a casa mia, faremo una piccola festa per Nick, sarà anche la tua festa dato che sei arrivato secondo.”
“Ci sarò, posso portare Tammy?”
“Naturalmente, ora devo ritornare al mio posto, parleremo più tardi.”
Giacomo mi baciò di nuovo prima di tornare al suo posto e quando lo fece un fotografo ci riprese. Aspettammo la cerimonia di premiazione e mi fu consegnato il trofeo. Renzo era accanto a me e stringeva orgogliosamente il suo trofeo per il secondo posto.

Renzo ed io sedemmo ancora vicini durante il viaggio di ritorno, prima che salissi sulla macchina asa di cavalcata di autobus. Prima che io ottenni nella macchina di mio papà, Renzo ed io ci abbracciammo me diviso un abbracci. Arrivammo a casa di Giacomo ed appena entrai sentii gridare “Sorpresa!” Giacomo aveva invitato alcuni dei miei amici e Renzo si presentò con la sua ragazza. Mentre stava parlando con Giacomo, Renzo mi fece segno di avvicinarmi e disse: “Giacomo, non avevo capito i tuoi sentimenti per me, tutto quello che posso dire e che mi dispiace di averti provocato tanto dolore.”
“E’ tutto ok.” Disse Giacomo. “Se tu non ti fossi messo con Tammy io non mi sarei innanmorato di Nick. Alice ci ha provocato problemi, ma Nick mi rende felice ed io l’amo.”
“Anch’io ti amo.” Dissi a Giacomo.

Dopo un po’ gli ospiti cominciaroni ad andarsene, io mi offrii di aiutare i genitori di Giacomo a pulire ma loro non me lo permisero. Rimasi a dormire da Giacomo e prima di addormentarci facemmo del sesso bollente.
Risultò che Renzo non era il padre del bambino di Alice, ma il vero padre risultò essere un centrale della squadra di calcio che si fece avanti e si offrì di allevare il bambino. La ragazza di Renzo gli perdonò il tradimento. Le settimane passavano, la fine dell’anno si avvicinava e Giacomo ed io decidemmo di andare insieme alla festa di fine anno.

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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 7)

Mi svegliai domenica mattina con Giacomo sul mio grembo. Il mio cazzo era duro e Giacomo stava strofinandolo contro il suo. Stavo passando il fine settimana con Giacomo a casa sua ed i suoi genitori erano andati a trovare i suoi nonni dato che la nonna doveva essere operata, avevamo la casa tutta per noi, soli ed innamorati, voleva dire che stavamo per passare il giorno a letto.

Giacomo prese il lubrificante e lo usò sul mio cazzo ed il suo buco, poi fece scivolare il buco giù intorno al mio uccello. Quando entrai in lui sentii la bella, calda sensazione familiare e vidi l’espressione di piacere sulla sua faccia. Lui cominciò a muoversi sul mio pene, io mi alzai a sedere, lo baciai, lo misi sulla schiena e sbattei dentro lui più duramente e più velocemente. Giacomo si lamentava rumorosamente quando non avevo la mia bocca sulla sua. Sentii qualche cosa di caldo colpirmi il torace, Giacomo mi aveva sborrato addosso. Ne presi un po’, lo leccai e gliene diedi da leccare mentre continuavo a spingere nel suo culo. Sentii il mio cazzo contrarsi ed esplosi nel suo sedere.

Quando ebbi finito mi sdraiai sulla schiena, tirai Giacomo nelle mie braccia e rimanemmo così fuori del tempo. Quando interrompemmo il nostro bacio lo guardai nei begli occhi verdi, ricordai di quando mia sorella l’aveva portato a casa e di come subito avevo desiderato questo momento. Giacomo mi aveva confessato che era stato con Alice per essere vicino a me. Ma come mi aveva notato Giacomo? Prima che cominciasse ad uscire con Alice lui non era niente più che una delle tante facce a scuola per me. Lui era un giocatore di calcio ma io, onestamente, non avevo molto a che fare con i componenti di quella squadra. Come per altri calciatori è probabile che mi chiedessi come doveva essere nudo o una piccola attrazione per lui ma nulla di più. Nulla finché Alice non cominciò ad uscire con lui, in quel momentodivenne molto di più per me.
“Giacomo.” Chiesi. “Come mi vedevi prima?”
“Cosa intendi?”
“Ho avuto l’impressione che tu non mi abbia notato veramente finché non hai cominciato ad uscire con Alice. Allora come mi vedevi?”
“È perché ero innamorato di Renzo.” Non capivo cosa volesse dire, Renzo era nella squadra di nuoto con me. Un concorrente quindi, anche perché Renzo sembrava essere sempre in competizione con me per qualche ragione.
“Cosa?”
Giacomo si appoggiò ad un gomito guardando in giù dato che la mia testa era appoggiata ai cuscini. “Renzo ed io siamo stati grandi amici fin dalle elementare. Con la pubertà ho cominciato a guardare i ragazzi e le non ragazze e mi sono innamorato di lui. Un anno fa avrei voluto confessarglielo ma avevo paura di quello che avrebbe potuto accadere alla nostra amicizia se l’avessi fatto. Beh come sai su un anno fa Renzo ha cominciato ad uscire con Sara. Non puoi immaginare come questo mi fece sentire. Ero innamorato e questo mi spezzava il cuore, volevo trovare un modo di convincere Renzo che io ero meglio di Sara per lui. Una sera in cui c’era una riunione di nuoto, ci sono andato. Ero seduto sulle tribune ad aspettare il turno di Renzo. Quando toccò a te ti vidi sul blocco vicino a lui. Cercai nell’elenco il tuo nome e con mia sorpresa visi che eri il ragazzo di cui Renzo sparlava sempre dicendo che cercavi sempre di metterti in mostra sia nelle gare che negli allenamenti.
Io risi. “Renzo è sempre in competizione con me. Non so perché. Credo che abbia difficoltà ad ammettere di essere secondo anche se lo è.”
Giacomo soffocò una risata. “Comunque c’era qualche cosa in te che mi eccitava. Ti volevo dannatamente. Quando sono tornato a casa quella sera ho guardato sull’annuario per vedere se era possibile contattarti. Quando vidi la tua foto pensai che avevi un viso proprio bello. Guardai anche la foto della squadra di nuoto nell’annuario e decisi che dovevo scoprire tutto quello che potevo di te. Non sapevo se avevi fratelli a scuola o se eri coinvolto in qualche cosa d’altro oltre al nuoto. Per fortuna un giorno Alice era assente e tu venisti dal professore a chiedere i compiti per tua sorella che aveva dovuto andare dal dentista.” Me lo ricordavo, Alice aveva dovuto andare a farsi togliere un dente che gli faceva male e mia madre doveva accompagnarla. “Mi ricordo che guardasti verso di me. Per fortuna ero seduto perché quando mi guardasti le mie gambe divennero di gelatina.”
Mi ricordavo quel giorno, e mi ricordavo di Giacomo. Lui continuò. “Capii che avevi una sorella. Pensai che uscendo con lei avrei potuto incontrare anche la sua famiglia. Ricorda la prima volta che venni a casa tua?”
“Sì.” Dissi. “Venisti a cercare Alice, ma lei non era in casa.”
“Lo sapevo che non c’era, io volevo vedere te.”
La mano di Giacomo era sul mio torace, il suo pollice si spostava sul mio capezzolo. “Ti amo Nick, sono così felice di stare con te.”
“Anchio ti amo, Giacomo” Ci chinammo a baciarci e quando interrompemmo il bacio chiesi. “Esci ancora con Renzo?”
“No, chiacchieriamo qualche volta, ma ora Sara è il suo mondo.”
“Mi spiace, Renzo può essere un po’ stupido.”
“Lo so.”

Giacomo ed io passammo la maggior parte della mattina e del pomeriggio a fare sesso. Verso sera facemmo una bella doccia bollente. A Giacomo piacque quando lo inculai nella doccia ed io ero particolarmente eccitato per il bel corpo bagnato del mio Giacomo. Stavo pensando di dargli lezioni di nuoto e magari fare sesso in piscina. Dopo la doccia ci asciugammo e ci vestimmo. I genitori di Giacomo stavano per tornare ed io dovevo ritornare a casa.

Gli diedi il bacio della buona notte prima di andare via. Non sapevamo ancora che Alice aveva un alleato dalla sua parte contro Giacomo, il suo vecchio amico Renzo.

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Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 3)

La mia famiglia ritornò a casa il giorno seguente così il mio fine settimana con Giacomo finì. Prima di andarsene Giacomo chiese ad Alice di parlargli in privato. Accompagnai Giacomo alla sua macchina. “Mi sono appena separato da tua sorella.” Disse. “Lei non ne sembrava troppo felice.”
“Capisco” dissi mentre Giacomo apriva la portiera.
“Ci vediamo domani.” Disse. “Ti amo.”
“Anch’io ti amo.”
Ritornai dentro. I miei genitori erano nella loro camera a disfare i bagagli Alice mi venne vicino. “Cosa ti ha detto Giacomo questo fine settimana?”
“Non mi ha detto niente di te.” Dissi, mi allontanai ed andai in camera mia. Mi sdraiai sul letto su cui solo poche ore prima c’era Giacomo di schiena ed il mio cazzo era dentro di lui. Non lasciai la mia stanza finché i miei genitori non mi chiamarono per la cena.

Il giorno seguente a scuola passò velocemente. Alice guardò in maniera strana Giacomo e me seduti a mangiare insieme. Pensava che non fossimo solo amici? Lei non sapeva che Giacomo ora era il mio ragazzo, ma nessun’altro lo sa.
Avevo allenamento di nuoto dopo la scuola e fui sorpreso nel trovare Giacomo che parlava coi miei genitori quando tornai a casa. “Nick può andare in camera tua per favore.” disse mia madre. “Dobbiamo parlare con Giacomo in privato.” Io accennai col capo ed andai in camera mia.
Di cosa dovevano parlare con Giacomo i miei genitori? Avevano scoperto di noi? In quel caso cosa sarebbe successo? Dieci minuti più tardi bussarono alla porta. “Sono io.” Disse Giacomo.
Entrò e si sedette sull’orlo del letto. “Di cosa volevano parlarti i miei genitori?”
“Alice è stata male oggi dopo pranzo, ha vomitato in bagno. L’ufficio ha chiamato tua mamma che è venuta a prenderla e l’ha portata dal dottore, è risultato che è incinta.”
“Cosa? “
“Sì. Loro pensano che io sia il padre. Ma ho detto ai tuoi genitori che Alice ed io non abbiamo mai dormito insieme, ma Alice sta insistendo che sia io il padre. Loro hanno detto che faranno fare una prova di paternità.”
“Quindi non hai niente di cui preoccuparti.”
“Penso che finché non ci saranno i risultati non potrò venire qui spesso, i tuoi genitori non mi hanno creduto quando ho detto che non ho mai dormito con loro figlia. Stavo per dire che avevo dormito con loro figlio”
Io risi: “Sì, scommetto che sarebbe stato bello.”
“Avrei preferito che i tuoi genitori non fossero in casa ora, avrei voluto dormire di nuovo con loro figlio.”
“Anch’io, ma dobbiamo essere pazienti.”

Mi misi a sedere e gli diedi un bacio. Giacomo mi palpò l’inguine. “Giacomo non possiamo coi miei genitori qui.” Lui non mi ascoltò ma aprì la ceniera dei miei pantaloni ed estrasse il mio uccello. Io mi sdraiai indietro mentre lui metteva la bocca sul mio cazzo e cominciava a succhiare. Io emisi un piccolo lamenti mentre lui saliva e scendeva sul mio pene. Sentii la sua lingua turbinare intorno alla mia cappella. Con tutte le mie forze tentavo di non lamentarmi rumorosamente ed in breve eruttai nella sua bocca e lui ingoiò il mio sperma.
Quando ebbe tolto la bocca dal mio cazzo mi rimisi a posto i pantaloni. “Penso che dovremo farlo ancora.” Disse Giacomo. “Puoi venire a casa mia domani dopo l’allenamento di nuoto? I miei genitori torneranno tardi.”
“Sicuro.”

Accompagnai fuori Giacomo e quando ritornai mia madre mi disse: “Nick, tuo padre ed io vorremmo parlarti.”
Io gemetti, andai inl soggiorno e mi sedetti sul divano. I miei genitori erano in piedi di fonte a me: “Nick, ti volevamo chiedere se Giacomo non ti ha mai detto di aver dormito con Alice.”
“No”
“Ok, so che è tuo amico e che lui ed Alice non si stanno più incontrando.” Disse mio padre. “Ma devi sapere che Alice è incinta. Giacomo ha detto che loro due non sono mai stati a letto insieme.”
“Giacomo probabilmente sta dicendo la verità.” I miei genitori sembrarono sbalorditi ma mi lasciarono continuare. “Quante volte l’avete visto venire qui a trovare Alice? La maggior parte del tempo che ha passato qui l’ha passato con me. Le uniche cose che faceva con Alice era andare a qualche festa e a qualche spettacolo. Io non penso che avesse alcuna vera intenzione con Alice salvo avere una bella ragazza al suo braccio a scuola. Ci sono anche dicerie che girano per la scuola su Alice e dei ragazzi.
I miei genitori avevano un’espressione scioccata. Per loro era impensabile che Alice fosse meno che perfetta. “Nick.” disse mia madre. “Tu sai che Alice non farebbe mai una cosa del genere.”
“Onestamente voi due non la vedete per quello che è veramente.Lei è sempre perfetta ed io quello sbagliato”
Quella era la verità, i miei genitori avevano sempre trovato scuse per il comportamento di mia sorella invece di vedere che Alice aveva grossi problemi di disciplina.
“Nick perché non vai in camera tua?” Io mi alzai e me ne andai.

Il giorno seguente andai da Giacomo dopo l’allenamento di nuoto. Per i miei genitori andava bene, non volevano Giacomo in casa fino a dopo la prova di paternità che era stata programmata per la fine della settimana. Non appena entrato Giacomo fu su di me per baciarmi profondamente. Andammo in camera sua dove precipitammo sul letto. Giacomo non sprecò tempo ed in breve io e lui fummo nudi. Si sedette sul mio grembo mentre io ero sdraiato di schiena. Prese una bottiglia di lubrificante e ne mise un po’ sul mio cazzo. La sensazione del lubrificante sull’uccello fu come una cosa che non avevo mai sentito prima, me lo scosse e poi applicò del lubrificante al suo buco e si sedette sul mio pene. Sentii una calda sensazione quando sentii che lo stavo penetrando. L’espressione sulla sua faccia era di piacere estremo. Si chinò in avanti e mi baciò mentre prendevamo un buon ritmo. Mantenemmo il ritmo poi sentii qualche cosa di caldo schizzare sul mio torace e compresi che Giacomo aveva sparato il suo sperma su di me. Ne presi, lo succhiai, ne diedi un po’ a lui e subito dopo gli sborrai dentro.

Restammo sdraiati a coccolarci per un po’ baciandoci spesso. “I tuoi genitori ti hanno parlato di Alice?” Mi chiese.
“Sì, e non sono stati contenti di quello che ho detto.”
“Cosa hai detto?”
Gli raccontai della conversazione della sera prima. “Non capisco perché loro non vedono il figlio meraviglioso che hanno.” Disse Giacomo.
“Tu sei prevenuto.”
“Forse, ma io sono stato capace di vedere anche prima che ci conoscessimo veramente, ricordi. Mi sono subito innamorato di te.”
“Lo so.” Restammo sdraiati ancora per un po’ ma prema che i suoi genitori tornassero a casa eravamo vestiti, lo salutai e tornai a casa mia.

I miei genitori erano fuori quando arrivai, ma c’era Alice. “Allora tu arrogante egocentrico non pensi che sia stato Giacomo il perfetto a mettermi incinta.”
“Oh Chiudi quella bocca, tu lo sai che Giacomo non è il padre di quel bambino.”
“Perché prendi le difese di Giacomo contro tua sorella.”
“Forse perché se avessi una sorella che agisce un po’ più da sorella con me non sarebbe un problema.”
“Notizie d’ultima ora per te, Nick. L’unica ragione per cui sei così simpatico a Giacomo perchè lui vuole entrare nei tuoi pantaloni.”
Io l’ho guardata: “Ho guardato nel suo computer una volta che ero da lui e ho visto che aveva dei porno gay.”
“Tu sei fottutamente pazza.”
“E’ innamorato di te ed io lo so.”
Io scossi la testa, mi allontanai ed andai nella mia camera.

La settimana fin’ ed il test di paternità provò che Giacomo non era il padre del bambino di Alice. I miei genitori si scusarono con me ma io avevo la sensazione che Alice non avesse finito di tormentare Giacomo…