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Le sorprese di Giuliana

Una sera di maggio, mentre stavo al lavoro, dietro al mio pc, mi venne la voglia di non tornare subito a casa. Formato il numero di cellulare dell’amico fidato, gli proposi l’uscita non pianificata. Purtroppo lui era impegnato con la famiglia. Tentai allora telefonando ad un altro compagno di bivaccherie, e anche lui era impossibilitato.
Ormai mi dissi, c’e’ da fare i conti con le mogli, e non è più il tempo di organizzare seratucce, all’ultimo momento. Rimanendo sempre dell’opinione di non rientrare a casa, telefonai a mia moglie, abituata a queste improvvisate, gli dissi con voce da marpione: “stasera non rientro, esco con i soliti per una scorpacciata improvvisa”, con tono vagamente imbronciato mi chiese a che ora fossi tornato, “alla solita verso l’una o le due” risposi io pacatamente, come un bambino che vuole in qualche modo addolcire la pillola. “non ti aspetto sveglia…” aggiunse lei. Molte volte tornando da queste scorribande mangerecce, la ritrovavo sdraiata sul letto con abitini succinti e senza slip, quasi a farmi sentire in colpa. Ma io prontamente l’ho sempre sfiorata nel suo dormiveglia e alla fine, cedeva sotto i colpi dell’insistenza.
Quella sera, decisi di passarla da solo, in giro per qualche via di Roma, tanto per ritagliare un pò di tempo per me, c’erano ogni tipo di persone in giro, sicuramente sarà così sempre, ma non mi capita tanto spesso andare in giro senza meta e quindi accoglievo tutto come un nuovo evento. Entrai in una pizzeria da asporto, mi presi una pizza e mangiai nel parco di p.zzle Re di Roma.
Non essendo abituato a queste uscite solitarie, mi stancai facilmente, e dissi, “è inutile star qui, ora me ne torno a casa…”. Guardai l’orologio, erano appena le 23:00, quando ti annoi il tempo non passa mai… Presi l’auto e mi diressi verso casa, pregustando già la sorpresa, che facevo a mia moglie, e quasi quasi, mi stavo progettando una seratina erotica con relativa seduta di soft bondage.
Avete capito bene, soft bondage, infatti era già da un pò di tempo che avevo incominciato a bendare e o a legargli braccia e gambe, tanto per dare un po’ di fantasia ai nostri rapporti, sempre e comunque intriganti e divertenti. E lei ci stava, e si che ci stava, le era comodo immaginarsi legata e incappucciata, alla mercè di qualcuno o qualcosa, che la poteva prendere chissà da dove e come. Pensate che una volta mi ha chiesto di mettergli dei tappi alle orecchie. Premetto che una fantasia che la faceva eccitare tremendamente era quella di fare l’amore con più uomini, con la speranza di essere guardata da me, essere quindi al centro delle attenzioni; Un animo esibizionista, non c’è dubbio… E comunque anche io ero d’accordo su questa fantasia.
Questo pensiero, trovava fertile il campo mentre eravamo nel pieno dell’amplesso, ma finito il tutto, puff tutto svaniva, così come era venuto. Infatti più di una volta a freddo abbiamo pensato di organizzare qualche seratella con un singolo, ma i soliti problemi di luogo, di conoscenza della persona, e del fatto di non conoscere il tipo di comportamento che avremmo tenuto, abbiamo sempre mandato all’aria tutto. Rimanendoci sia io che lei però con un non so che di amara insoddisfazione. Il nostro sito messo su internet, ha comunque raccolto una miriade di singoli, e avevamo solo l’imbarazzo della scelta. Quasi non accorgendomi, mi ritrovo a girare per la traversa di casa.
Per pigrizia, non parcheggio l’auto in garage, tanto sotto casa c’era posto. Salgo la rampa delle scale, immaginandomela già come poteva essere vestita infilo le chiavi nella porta e l’apro dolcemente, senza quasi far rumore. La televisione era accesa su una trasmissione spazzatura di seconda serata, la luce della cucina accesa e di lei nessuna traccia. Dentro di me ho pensato, sono appena le 23:30 e già sta sul letto. Richiudo la porta dietro di me, questa volta con attenzione per non svegliarla. Mi tolgo la giacca, la poggio sulla sedia, le scarpe e salgo sulla rampa di scale che divide la zona giorno dalla zona notte. Appena giro l’angolo delle scale, intravedo dalla porta semi socchiusa, mia moglie adagiata al centro del letto con le mani legate alla spalliera in ferro battuto e la mascherina di pelle sul viso, acquistata qualche tempo fa in un sexy shop. Eccitato al massimo, ho pensato, “stavolta è rimasta proprio male che non sono venuto a casa…”.

Nemmeno finisco il pensiero vedo un tizio che inizia a leccargli la passera con veemenza. La prima reazione è stata quella di scendere giù in cucina prendere qualche arma da taglio e fare una strage. Il cuore mi batteva così forte da farmi avere un capogiro, ma incredibilmente la mia mazza aveva raggiunto dimensioni mai viste, tanto da comprimere le palle sul cavallo dei pantaloni, fino a sentire un triste dolore. Senza prendere avventate iniziative, mi sono soffermato non so quanto a pensare sul da farsi e nel contempo incominciavo a sentire i mugolii di mia moglie. Di mia moglie a fica aperta davanti ad un altro. Alzava il bacino per sistemarsi meglio la lingua ingorda dello stronzo, che la pressava ritmi regolari sia sul culo, sia sulla fica. Sembrava stesse leccando un gelato. Io paralizzato stavo li a vedere come un guardone, non sapevo che fare, ma vedere mia moglie così era un misto di eccitazione, paura, odio, e meraviglia. Un gemito ruppe la mia riflessione, era un gemito che chiedeva di sfiorargli tutto il corpo, di stringere lievemente i capezzoli, di penetrarla dappertutto. Voleva tutto ciò contemporaneamente. Quasi come un automa, sono entrato indicando con il dito di fare silenzio al partner, che vedendomi, era sobbalzato, per fortuna senza farsi scoprire dalla mia lei. Lo invitai con un gesto a continuare mantenendo il silenzio. Lui molto meravigliato, titubava sulla mia insistenza, evidentemente non si aspettava il mio ritorno e soprattutto questa reazione da parte mia. Gli presi la mano e la portai sul clitoride di lei, nel frattempo mi allontanai e mi sfilai i pantaloni. Il tipo mi guardava sempre più esterrefatto, mi avvicinai a lei e incomincia a sfiorarla dolcemente con una mano sola, in modo da non fargli capire che eravamo in due. Il tipo ormai convintosi sempre in ginocchio sul letto di fronte ai buchi di mia moglie leccava e sfiorava il clitoride con il suo medio ad intervalli brevissimi ma delicatamente.
Fu in quel momento che mia moglie disse “potesse vedermi mio marito…”. In men che non si dica, presi il mio uccello e appoggiandomi sul letto glielo misi in bocca. Rimase quasi ferma, quasi gelata. Non si spiegava come una bocca leccasse i suoi buchi, una mano titillava il clitoride, un cazzo in bocca e una mano sui capezzoli. Secondo me stava immaginando la posizione dell’altro e come potesse fare tutte queste cose contemporaneamente. Infatti serrò la testa del tipo in mezzo alle sue gambe, diede una strattonata alla corda che legava le sue mani per togliersi la mascherina di pelle che le copriva il viso, ma non ci riuscì. Le tolsi io il dubbio accarezzandogli i capelli le dissi “sono qui tesoro, non ti voglio rovinare questo momento, ma non lo rovinare nemmeno a noi, ora datti da fare, più sarai brava e meno mi incazzo…”. Sembrava volersi scusare ma sarebbe stato molto, molto stupido da parte sua, quindi fece finta di niente, almeno così sembrò!!! Incominciò a spompinarmi come non aveva fatto mai e ogni tanto sfilandoselo dalla gola mi chiedeva se la stavo guardando, alle mie ansimanti risposte affermative, lei aumentava il ritmo. Il tipo destreggiandosi abilmente con il nostro vibratore sul culo di mia moglie leccava, nel contempo, con un’insistenza ragguardevole. Lei sotto i colpi della sua lingua e soprattutto del vibratore che entrava ed usciva velocissimo, di pochissimi millimetri dal suo culo, si toglieva il mio membro dalla bocca per ansimare, per godere. Aveva le gambe tese, i piedi con le dita ripiegate, quasi a far scoppiare tutta la sua muscolatura, per non parlare dei capezzoli, duri come chiodi, ondeggiava il bacino per assestare a suo piacimento vibratore e lingua. Si tolse il mio cazzo dalla bocca e disse sottovoce: “ora guardami meglio…”, poi seguì a voce più alta: “.
Luca sfondami la passera come non hai mai fatto a nessuno e lascia il vibro ben infilato tra le chiappe”. Sicuramente è stato il giorno degli avvenimenti… Non l’avevo mai vista così porca, così vogliosa, cosi particolare. Il tipo incomincia a stantuffare sudando a ritmo di tre botte veloci e una lenta, mentre mia moglie sempre con il mio cazzo in bocca mi fa cenno di liberargli una mano.
Eseguo prontamente, chiedendomi cosa volesse fare. La risposta la ebbi immediatamente, incominciò a strofinarsi il clitoride come avesse una levigatrice orbitale, ad una velocità tale che il clitoride era diventato rossissimo, infuocato, ed a quella visione, gli inondai il viso di sperma. Il tipo dalla resistenza formidabile, a forza di speronate nella fica gli aveva fatto uscire il vibro dal culo, ed io in pausa fisiologica mi recai infondo al letto per rimetterlo al suo posto, piegandomi sotto le chiappe di lui, e la scena che mi si prospettò davanti fu un cazzo che stantuffava mia moglie, una fica aperta all’inverosimile, una mano che strusciava il clitoride e un buco del culo che pulsava sotto le sferzate.
Gli introdussi il vibro nel culo e subito dopo quella visione il mio pene si rialzo con una velocità di recupero mai vista. Mi venne un’idea, andai nello studio, presi la macchina fotografica digitale e la telecamera (cazzo la cassetta era finita), e s**ttai un po di foto. Il tipo ormai sfiancato si alzo in ginocchio sul letto e poi si mise seduto, mentre mia moglie sussurrava: “ancora..ancora… ancora un pochino…”.
Ormai al pieno delle mie capacità, la slegai, lasciandola bendata, mi sono steso sul letto, l’ho fatta accomodare sopra il mio membro, e coricatasi sul mio petto iniziò un letto ma inesorabile smorzacandela. Il tipo, a dirla tutta, era un poco in difficoltà, o almeno sembrava, tant’evvero che se lo fece rimettere su da un pompino lampo della mia lei, felicemente imperniata sul mio membro. Lampo perché appena lo sentì della giusta consistenza, indicò il suo buco del culo.
Pensate che una volta mi toccava mettermi in ginocchio per avere il culo di mia moglie, ora lei lo offriva volontariamente. Stentammo non poco per sincronizzarci ma quanto ciò avvenne, incominciammo a divertirci. La scena era questa: il tipo concentrato sul culo, io a vedere il mio cazzo che veniva risucchiato dalla sua vagina, la bocca di mia moglie semi aperta quasi in esclamazione che mugulava con un lamento di gola che non scorderò mai. Terminando il tutto con delle venute trabboccanti, sentimmo ancora mia moglie dire “ancora…ancora…ancora un pochino”.

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Le sorprese di una mamma.

Racconto trovato in rete su xhamster.

Il mio amico Mirko ultimamente tendeva a frequentare sempre più spesso casa mia, spesso con pretesti alquanto improbabili quali “studiare insieme”, “prendiamoci un caffè”, “vediamoci la partita” e balle simili, in realtà sapevo che aveva sparlato con altri conoscenti di quanto fosse insolitamente attratto da mia madre. Mia madre Antonella ci ha praticamente visto crescere insieme e verso i miei amici è sempre stata gentile ed ospitale, nessuno la aveva mai di fatto vista come un obiettivo sessuale, fin quando verso i 20 anni Mirko non l’aveva presa di mira. Oggettivamente non potevo biasimarlo, mamma a 46 anni, è una donna a dir poco conturbante e senza dubbio sexy, capelli neri lunghi e lisci, un metro e 75 con una quarta di reggiseno, un sedere non propriamente a mandolino, piuttosto largo, il che le conferiva una certa rotondità, non esagerata e quasi arrapante, dal punto di vista del comportamento era rimasta una moglie fedele e impegnata nel lavoro, senza grilli per la testa, finché Mirko non riuscì a farmi cambiare parzialmente idea su di lei. Tornando alla narrazione, lui rimaneva uno dei miei amici “storici”, le cui continue visite però mi insospettivano non poco, oltre a saperlo da altre persone, avevo avuto la riprova definitiva quando, un giorno, lo colsi con le mani nel sacco, spiava mia madre dalla serratura del bagno!
“Squallido!”
Gli urlai, lui si girò spaventato verso di me conscio di aver fatto una figuraccia, onestamente non mi disturbava granchè l’idea che Mirko spiasse mamma, però era oggettivamente una scena triste degna dei film di Pierino! Successivamente mi chiese scusa, in privato mi spiegò che effettivamente mia madre rappresentava per lui un desiderio sessuale inarrivabile, apprezzai moltissimo il fatto che me lo fosse venuto a dire personalmente, in ogni caso gli dissi che sarebbe stato arduo se non impossibile portarsi a letto mia mamma Antonella. Tuttavia provavo un minimo di fastidio, non gli rivelai che mamma quando entrava in bagno tendeva a lasciare la porta chiusa ma non a chiave, nei giorni seguenti, continuando a bazzicare casa mia come una presenza costante, non ebbi modo di notare altri episodi del genere fin quando, ancora eccitato come un toro, Mirko si appoggiò nuovamente contro la serratura e poco dopo gli venne in mente di aprire la porta.
“Antonella scusami, pensavo che fosse libero!”
Mamma si stava facendo il bidet, la figa rasata era visibile tra le cosce, condite da un filo di cellulite cui lui non fece minimamente caso, mi riferì che mamma lo aveva guardato quasi furiosa e lui chiuse immediatamente la porta.
“Certo che tua madre è veramente una gnocca incredibile, scusa se te lo dico ma se potessi la spaccherei in due!”
Ero basito, praticamente Mirko aveva avuto la visione in diretta della figa di mamma,la colossale figura fatta dal mio amico, benché gli avesse dato da masturbarsi per mesi, comportò che non si fece vedere a casa per un bel pò. Qui avvenne l’imponderabile, mamma iniziò a chiedermi che fine avesse fatto Mirko, con domande tipo.
“La sua mancanza ormai si sente.”
“Chissà come mai non si fa più vedere.”
Soprattutto aveva preso una nuova abitudine, notavo che sotto i suoi pantaloni indossava spesso dei perizoma, un indumento che non le avevo praticamente mai visto indossare! Chissà se quell’ a****le sta riuscendo nel suo intento pensai, ma poi razionalmente pensavo fosse impossibile che mia madre si concedesse in questo modo a un 20 enne, è roba da film! Ciononostante decisi di riferire a Mirko le frasi che lei mi aveva rivolto, stimolandolo involontariamente a ins****re con mia mamma Antonella. Il fattaccio avvenne alcuni giorno dopo, il mio amico aveva trovato coraggio di ripresentarsi a casa, lo aspettavo ad una data ora prima che mamma decise di spedirmi a fare una commissione proprio in quell’orario, è troppo strano pensai, soprattutto perché non svolgevo commissioni da anni e sapeva quanto mi scocciassi fare questo tipo di cose. Allora decisi non so come di farle credere che ero uscito, nascondendomi in realtà in un ripostiglio di casa, la mia mente aveva partorito uno strano piano di cui non riuscivo a riconoscere la motivazione, sebbene mi desse fastidio il fatto che Mirko si arrapasse pensando a mamma volevo concedergli un’opportunità, ma soprattutto volevo comprendere se questa fantomatica “commissione” imposta da mia madre avesse a che fare col fatto che lui stava per arrivare, che mente malata la mia, riflettei.
Alle cinque giunse Mirko, bussò, mamma sebbene non fosse sotto la doccia andò ad aprirgli in accappatoio, lì capii che la mia mente perversa aveva fottutamente ragione.
“Ciao Mirko, purtroppo al momento Giulio non è in casa.”
lo accolse, lui paralizzato dalla visione di Antonella in tenuta molto domestica stava per ritornare indietro, quando mamma lo tirò per un braccio dentro casa, la discussione successiva fu incredibile.
“Sei tornato per continuare a spiarmi nel bagno, maiale?”
“Ti è piaciuta la mamma del tuo amico mentre si puliva?”
“Scusami, ma non ce la faccio più, sei il mio sogno erotico ormai!”
“Davvero?”
Lusingata mamma gli sorrise sinistramente.
“Vieni con me”
Lo prese per mano e lo condusse sul divano, a quel punto decisi di uscire, dovevo vedere cosa stava succedendo, Mirko si era seduto sul divano incredulo di avere davanti a sé le gambe depilate e lunghe di mamma, se le toccava lentamente a un ritmo esasperante.
“Quindi ti vuoi scopare la mamma del tuo amico?”
E si buttò al volo sulle labbra di lui, si baciarono a lungo approfonditamente con le lingue che si univano lussuriosamente mentre mamma gli toccava i pantaloni.
“Antonella ti voglio nuda!”
Disse Mirko con la bava alla bocca, mamma si staccò proferendogli qualche parola sussurrandola lentamente.
“Puoi solo vedere, nel frattempo fammi vedere il tuo cazzo.”
Lo tolse dai jeans svettante e già lucido, lo toccò con due dita in maniera lieve sulla punta mentre Mirko iniziava a fare versi goduriosi.
“Preparati allo show di una VERA donna!”
Mise una sedia davanti a lui e iniziò a fare passi lenti sinuosi volti a provocare il mio amico, mamma stava iniziando uno spogliarello che mi provocò un’erezione assurda, poco dopo tolse l’accappatoio, fossi stato in Mirko sarei venuto anche io, indossava sotto un perizoma nero sottile all’estremo, mentre si voltava mostrava l’interezza del suo culo toccandoselo con la mano, mentre sopra un reggiseno di pizzo nero a stento conteneva gli enormi seni. Si muoveva in maniera sensuale oltre ogni previsione chinandosi regolarmente per mostrargli tutte le sue grazie, appoggiò uno dei tacchi accanto a lui mostrandogli la vagina scostando il perizoma, prese il dito di Mirko e lo infilò dentro provocando rumori che mostravano evidentemente quanto fosse bagnata, mentre lui procedeva lei gli toccava le labbra sfiorandole appena, spingendo col bacino contro le due dita che spingevano furiosamente. Si staccò di colpo abbassando prima il perizoma e poi togliendosi il reggiseno, si piegò nuovamente a 90 di fronte a Mirko poggiandoli delicatamente le tette in faccia.
“Leccamele.”
Non se lo fece ripetere, mordicchiava delicatamente i capezzoli di mamma titillandoli con le dita, lei lo guardava soddisfatta ignara del figlio dietro l’angolo che osservava la scena, che mai avrebbe immaginato che la madre fosse una simile troia, si baciarono di nuovo con trasporto, quando mamma iniziò a masturbare con estrema lentezza il pene di Mirko che a tratti sarebbe scoppiato.
“Antonella non ti posso scopare?”
Disse sudando.
“Non esiste, se torna Giulio che faccio?”
“Non lo so, prova con un pompino”
Risero entrambi, mamma si inginocchiò di fronte a lui e mise il cazzo fra le sue tette, iniziai a masturbarmi, mia madre Antonella, la sua quarta di seno che conteneva il pene di un mio amico, la sega spagnola lenta che gli stava facendo era tutto troppo eccitante.
“Che tette eccezionali che hai, voglio sborrarci sopra!”
Disse infoiato.
“Sinceramente preferisco sentire il sapore dello sperma.”
Fu l’incredibile risposta di mamma, Mirko propose di scoparla ancora ma lei rifiutò dicendo che. “Una donna sposata non si può far fottere da chiunque!”
Che zoccola!
“Comunque se vuoi tornare un pompino non te lo negherò certo.”
Disse ghignando e continuando ad alzare e abbassare i seni sul suo pene, poco dopo Mirko si alzò e con mamma ancora inginocchiata le mise il cazzo in bocca.
“Ohhhh quanto ho sognato un pompino da te!”
Lei sfiorava lentamente la cappella con la lingua passandola lungo tutta la circonferenza e andando via via sempre più verso la base dell’attrezzo, mamma sembrava una pompinara nata, non durò molto, poco dopo Mirko iniziò a masturbare la parte del pene rimasta libera dalle fauci di mamma, le venne copiosamente in bocca mugolando in modo a****lesco e facendole ingoiare la sborra con qualche goccia che scendeva lungo il collo, rimasi incredulo, chissà che prossimamente non mi convenga provarci con la mia stessa madre.

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Sorprese improvvise

Mai e poi mai avrei pensato che potesse succedere una cosa del genere, proprio a me, che sono uno che non va a cercare avventure strane.
Stavo con la mia amante ( che non è un’avventura..siamo davvero innamoratissimi ) in un albergo del veneto a scopare, e con grande soddisfazione di entrambi, avevamo già abbondantemente goduto con baci, carezze, leccate, scopate e tutto quello che sapete che a letto si fa, quando ad un certo punto, siamo stati colti da una fame improvvisa. Allora chiamo la reception, e chiedo se è possibile avere qualcosa da mangiare, e l’impiegata mi dice che sarebbe stato possibile avere qualche toast e un paio di bibite.
Chiedo se gentilmente posso averle in camera, ma altrettanto gentilmente mi viene risposto di no, per cui, devo rivestirmi e scendere. Katya intanto, si assopisce fra le lenzuola bagnate delle nostre voglie. Io intanto mi preparo, e scendo al bar dell’albergo. Quando sono giù, il barman sta ultimando l’ordine, quindi attendo che metta le vivande sul vassoio, e mi avvio all’ascensore. Qualche secondo dopo sono davanti alla porta ma… la porta è appena socchiusa. Io ero certo di averla chiusa ( lo faccio sempre quando scendo e lei si addormenta ), e la cosa mi lascia un po’ interdetto. Entro piano piano, e vedo sdraiato sul letto un ragazzo di una ventina d’anni impegnato a leccare la figa di Katya, che nel frattempo, si era svegliata. Lei si accorge che io sono rientrato, ma non fa nessun movimento per far fermare il ragazzotto. Che fra le sue gambe, pare aver trovato il paradiso. Ad un certo punto, lui si sfila i pantaloni e gli slip, e Katya inizia a succhiargli l’uccello, mentre io, appoggiato il vassoio,ho il mio in mano. La scena è arrapante, specialmente quando lui, preso da una foia incredibile, la prende, la gira e inizia a scoparla a pecorina. La mia zoccolina non ne ha avuto abbastanza di essere venuta due volte con me. Questo cazzo giovane evidentemente è stato un regalo inaspettato..dopo una decina di minuti di sbattimento a pecorina, lei gli sale sopra e se lo infila tutto, muovendo il bacino.
Pochi colpi, e il ragazzotto viene, mentre io col mio cazzo in mano, salto fuori e lo metto in bocca a lei.
Il ragazzotto è imbarazzato, chiede scusa e vuole scappare, ma io lo trattengo e gli dico “dove vai, furbacchione..? Adesso vieni qui e me lo succhi, mentre lei te lo ritira duro.”
Così il ragazzotto ha iniziato a spompinarmi come un ossesso, e lei a lui, e quando siamo stati pronti, a turno ce la siamo risbattuta.
Siamo venuti di nuovo, senza aver mangiato un accidente.
Ma la sorpresa più grande, è stato vedere la ragazza di lui, entrata a sua volta in camera, seduta sulla poltroncina, a masturbarsi..
“Era tutto il pomeriggio che vi sentivano scopare, e ci avete fatto venire voglia.”
Così abbiamo tirato nel gioco anche lei, e devo dire che non ho mai visto così tanta sborra addosso a due troiette come in quella occasione.
Le sorprese improvvise sono sempre quelle che si ricordano più volentieri.

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Le sorprese di una mamma

Il mio amico Mirko ultimamente tendeva a frequentare sempre più spesso casa mia, spesso con pretesti alquanto improbabili quali “studiare insieme”, “prendiamoci un caffè”, “vediamoci la partita” e balle simili. In realtà, sapevo che aveva sparlato con altri conoscenti di quanto fosse insolitamente attratto da mia madre…Mia madre Antonella ci ha praticamente visto crescere insieme e verso i miei amici è sempre stata gentile ed ospitale. Nessuno la aveva mai di fatto vista come un obiettivo sessuale, fin quando, verso i 20 anni, Mirko non l’aveva presa di mira. E oggettivamente non potevo biasimarlo! Mamma, 46 anni, era una donna a dir poco conturbante e senza dubbio sexy. Capelli neri, lunghi e lisci, un metro e 75 con una quarta di reggiseno spesso velata solo da scollature provocanti, e un fondoschiena non propriamente a mandolino, piuttosto largo, il che le conferiva una certa rotondità, non esagerata e quasi arrapante… Dal punto di vista del comportamento era rimasta una moglie fedele e impegnata nel lavoro, senza grilli per la testa, finché Mirko non riuscì a farmi cambiare parzialmente idea su di lei. Tornando alla narrazione, lui rimaneva uno dei miei amici “storici”, le cui continue visite però mi insospettivano non poco. Oltre a saperlo da altre persone, avevo avuto la riprova definitiva quando, un giorno, lo colsi con le mani nel sacco, che spiava mia madre dalla serratura del bagno! “Squallido!” gli urlai, e lui si girò spaventato verso di me, conscio di aver fatto una figuraccia. Onestamente non mi disturbava granchè l’idea che Mirko spiasse mamma, però era oggettivamente una scena triste, degna dei film di Pierino! Successivamente mi chiese scusa, però in privato mi spiegò che effettivamente mia madre rappresentava per lui un desiderio sessuale inarrivabile; apprezzai moltissimo il fatto che me lo fosse venuto a dire personalmente. In ogni caso gli dissi che sarebbe stato arduo, se non impossibile, portarsi a letto Antonella.Tuttavia provavo un minimo di fastidio, e non gli rivelai che mamma quando entrava in bagno tendeva a lasciare la porta chiusa, ma non a chiave…Nei giorni seguenti, continuando a bazzicare casa mia come una presenza costante, non ebbi modo di notare altri episodi del genere fin quando, ancora eccitato come un toro, Mirko si appoggiò nuovamente contro la serratura, e poco dopo gli venne in mente di aprire la porta.
“Antonella scusami… pensavo che fosse libero!” Mamma si stava facendo il bidet! La figa rasata era visibile tra le cosce, condite da un filo di cellulite cui lui non fece minimamente caso. Mi riferì che mamma lo aveva guardato quasi furiosa, e lui chiuse immediatamente la porta. “Certo che tua madre è veramente una gnocca incredibile… scusa se te lo dico, ma se potessi la spaccherei in due!”
Ero basito. Praticamente Mirko aveva avuto la visione in diretta della figa di mamma….Tuttavia la colossale figura fatta dal mio amico, benché gli avesse dato da masturbarsi per mesi, comportò che non si fece vedere a casa per un bel po’. Qui avvenne l’imponderabile. Mamma iniziò a chiedermi che fine avesse fatto Mirko, con domande tipo “la sua mancanza ormai si sente”, “chissà come mai non si fa più vedere”… E soprattutto aveva preso una nuova abitudine: notavo che, sotto i suoi pantaloni, indossava spesso dei perizoma! Un indumento che non le avevo praticamente mai visto indossare!
“chissà se quell’ a****le sta riuscendo nel suo intento”, pensai, ma poi razionalmente pensavo fosse impossibile che mia madre si concedesse in questo modo a un 20enne, è roba da film!
Ciononostante decisi di riferire a Mirko le frasi che lei mi aveva rivolto, stimolandolo involontariamente a ins****re con Antonella.
Il fattaccio avvenne alcuni giorno dopo: il mio amico aveva trovato coraggio di ripresentarsi a casa, lo aspettavo ad una data ora, prima che mamma decise di spedirmi a fare una commissione proprio in quell’orario.
E’ troppo strano, pensai. Soprattutto perché non svolgevo commissioni da anni, sapeva quanto mi scocciassi a fare questo tipo di cose.
E allora decisi, non so come, di farle credere che ero uscito, nascondendomi in realtà in un ripostiglio di casa. La mia mente aveva partorito uno strano piano di cui non riuscivo a riconoscere la motivazione: sebbene mi desse fastidio il fatto che Mirko si arrapasse pensando a mamma, volevo conceder lui un’opportunità, ma soprattutto volevo comprendere se questa fantomatica “commissione” imposta da mia madre avesse a che fare col fatto che lui stava per arrivare.
“Che mente malata la mia!”, riflettei.
Le cinque giunsero e Mirko, qualche minuto dopo, bussò.
Mamma, sebbene non fosse sotto la doccia, andò ad aprirgli in accappatoio…
Lì capii che la mia mente perversa aveva fottutamente ragione.
“Ciao Mirko, purtroppo al momento Giulio non è in casa.”lo accolse.
Lui, paralizzato dalla visione di Antonella in tenuta molto domestica, stava per ritornare indietro, quando mamma lo tirò per un braccio dentro casa: la discussione successiva fu incredibile.
“Sei tornato per continuare a spiarmi nel bagno, maiale?”
“….”
“E ti è piaciuta la mamma del tuo amico mentre si puliva?”
“Scusami, ma non ce la faccio più.. sei il mio sogno erotico ormai!”
“Davvero?” Lusingata, mamma gli sorrise sinistramente.
“Vieni con me”, lo prese per mano, lo condusse sul divano e a quel punto decisi di uscire.
Dovevo vedere cosa stava succedendo.
Mirko si era seduto sul divano, incredulo di avere davanti a sé le gambe depilate e lunghe di mamma, che se le toccava lentamente, a un ritmo esasperante.
“Quindi ti vuoi scopare la mamma del tuo amico…” e si buttò al volo sulle labbra di lui.
Si baciarono a lungo, approfonditamente, con le lingue che si univano lussuriosamente mentre mamma gli toccava i pantaloni..
“Antonella ti voglio nuda!” disse Mirko con la bava alla bocca.
E lei si staccò, proferendogli qualche parola, sussurrandola lentamente:
“Puoi solo vedere… nel frattempo fammi vedere il tuo cazzo…” e lo tolse dai jeans, svettante e già lucido. Lo toccò con due dita, in maniera lieve sulla punta, mentre Mirko iniziava a fare versi goduriosi.
“Preparati allo show di una VERA donna!”
Mise una sedia davanti a lui e iniziò a fare passi lenti, sinuosi volti a provocare il mio amico.
Mamma stava iniziando uno spogliarello che mi provocò un’erezione assurda.
Poco dopo tolse l’accappatoio e, fossi stato in Mirko, sarei venuto anche io.
Indossava sotto un perizoma nero, sottile all’estremo, che mentre si voltava mostrava l’interezza del suo culo, toccandoselo con la mano, mentre sopra un reggiseno di pizzo nero a stento conteneva gli enormi seni.
Si muoveva in maniera sensuale oltre ogni previsione, chinandosi regolarmente per mostrargli tutte le sue grazie, appoggiò uno dei tacchi accanto a lui, mostrandogli la vagina scostando il perizoma.
Prese il dito di Mirko e lo infilò dentro, provocando rumori che mostravano evidentemente quanto fosse bagnata. Mentre lui procedeva, lei gli toccava le labbra sfiorandole appena, e spingendo col bacino contro due dita che spingevano furiosamente.
Si staccò di colpo, abbassando prima il perizoma e poi togliendosi il reggiseno.
Si piegò nuovamente a 90 di fronte a Mirko, poggiandoli delicatamente le tette in faccia.
“Leccamele” e non se lo fece ripetere.
Mordicchiava delicatamente i capezzoli di mamma, titillandoli con le dita , e lei lo guardava soddisfatta, ignara del figlio dietro l’angolo che osservava la scena, e che mai avrebbe immaginato che la madre fosse una simile troia!
Si baciarono di nuovo, con trasporto, quando mamma iniziò a masturbare con estrema lentezza il pene di Mirko che a tratti sarebbe scoppiato…
“Antonella non ti posso scopare?” disse sudando.
“non esiste, se torna Giulio che faccio?”
“Non lo so, prova con un pompino”
Risero entrambi. Mamma si inginocchiò di fronte a lui e mise il cazzo fra le sue tette.
Iniziai a masturbarmi: mia madre Antonella, la sua quarta di seno che conteneva il pene di un mio amico, la sega spagnola lenta che gli stava facendo, era tutto troppo eccitante.
“Che tette eccezionali che hai… voglio sborrarci sopra!” Disse infoiato.
“Sinceramente preferisco sentire il sapore dello sperma” fu l’incredibile risposta di mamma!
Mirko propose di scoparla ancora, ma lei rifiutò, dicendo che “una donna sposata non si può far fottere da chiunque!”
Che zoccola!
“Comunque se vuoi tornare un pompino non te lo negherò certo” disse, ghignando, e continuando ad alzare e abbassare i seni sul suo pene.
Poco dopo Mirko si alzò e, con mamma ancora inginocchiata, le mise il cazzo in bocca.
“Ohhhh quanto ho sognato un pompino da te!”
Lei sfiorava lentamente la cappella con la lingua, passandola lungo tutta la circonferenza, e andando via via sempre più verso la base dell’attrezzo.
Mamma sembrava una pompinara nata…
Ma non durò molto: poco dopo Mirko iniziò a masturbare la parte del pene rimasta libera dalle fauci di Antonella, e le venne copiosamente in bocca mugolando in modo a****lesco e ingoiando la sborra, con qualche goccia che scendeva lungo il collo.
Rimasi incredulo.
Chissà che prossimamente non mi convenga provarci con la mia stessa madre….