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CUCKOLD SIGNORI, PER SERVIRVI

Con il corpo sono in ufficio, ma la testa é già all’ora di pranzo a casa quando preparerò la loro alcova. Io e mia moglie over cinquantenni sposati da molte lune, abbiamo fatto un pò di tutto, ma questa é nuova. Diventare e sentirsi Cuckold, ovvero cornuto consapevole. Con il Bull é iniziata in tre. Lui un amico che avevamo individuato da tempo, che da subito aveva colpito lei ed insieme me nelle nostre fantasie di sesso. Corpo massiccio, potente e virile. Dotazione nella norma ma usata al meglio. Lui ed io su di lei, il marito che gode a vedere la moglie montata dal toro in gergo il Toro. Poi quella fantasia sottile, intrigante di lasciarli soli, compiere quel salto di qualità, alzare l’asticella dell’esser cornuto. Perché tra l’esserci, vederli e sentirli, e non esserci c’é una bella differenza. Ho pensato di lasciarli più liberi e più aperti, meno condizionati dalla mia presenza e l’idea di saperli più eccitati eccita me da morire. Sono finalmente a casa, da solo, mangio veloce un boccone e poi mi dedico ai preparativi. Si vedranno oggi in questa stessa casa nel tardo pomeriggio mentre io sarò al lavoro. Lui sa che io so. Comincio con il gabinetto dove preparo asciugamani puliti. Poi passo al soggiorno preparando vassoio con due bicchieri, noccioline e prosecco fresco in frigo pronto per essere stappato. Infine l’alcova vera e propria, la camera. Tolgo i cuscini e stendo una sovracoperta destinata alle battaglie di letto. Prendo preservativi e gel e li metto sopra il comodino pronti all’uso. Per l’ultimo la ciliegina sulla torta, una microcamera nascosta che registrerà audio e video. Voglio esserci pur non essendo li con loro e spiandoli nella loro libertà di esprimersi, voglio godere del più bel porno amatoriale che abbia mai visto. Si lo so non si fa, ma pensare all’altra faccia di mia moglie, quella che non conosco, quella da sola trasgressiva, porca e zoccola con un altro, l’altra faccia della troia mi manda in orbita e mi fa veleggiare eccitato e felice come non mai. Torno in ufficio ed il tempo non passa mai. Arriva l’ora del loro appuntamento e comincio a pensare. Ci scambiamo alcuni messaggi e mi avvisa quando lui suona il campanello. Poi un altro messaggio dopo un pò, faccina con occhiolino strizzato. Traduco, hanno finito le chiacchiere e prosecco e sono andati in camera. Iniziano i bombardamenti nel mio stomaco. Un misto di inferno e paradiso. Sono eccitato a mille ma so anche che il baratro e li vicino e potrei cascarci da un momento all’altro. Il Cuckold é questo, bipolare, due facce della stessa medaglia. Sapere di essere cornuto ingenera una energia talmente potente che ti sconquassa, fatta di eccitazione e paura, desiderio e gelosia. Non puoi scegliere l’una o l’altra, il mix esplosivo ti scoppia dentro e devi gestire la deflagrazione e non é per niente facile. Dopo un’oretta mi arriva un’altro messaggio dove lei mi avvisa che il toro se ne é andato di casa. Missione compiuta. Salgo le scale di casa imbarazzato, che cosa le dirò? La trovo in accappatoio distesa sul divano. Occhi socchiusi e faccina strizzata. Forse un po stanca ma serena. Cerco di apparire sereno anche io, anche se dentro ho in corso uma guerra termonucleare, le chiedo come sta e come é andata. Sta bene ed é andato tutto bene. La mente vola alla microcamera ed al suo prezioso contenuto, ma ci penserò dopo. Ora mi dedico a lei. L’accordo era che non si lavasse e che la camera rimanesse chiusa fino al mio arrivo. Apro la porta e annuso subito l’afrore rimasto dei corpi sudati e dei liquidi del sesso. Il letto é sfatto e sul comodino sono rimasti custodie di preservativi aperti e gel. Mia moglie mi segue con lo sguardo un po apprensiva. Intuisce che l’energia in campo é tanta e non di facile gestione. Finalmente le apro l’accappatoio e scendo sulla sua figa depilata ad annusare e leccare. Il sapore del gel si mischia con una cas**ta dei suoi umori perché é ancora bagnatissima. Esclamo che é molto buono, ma lei sorridendo scuote la testa dicendo che non é tutto li. Le ha fatto anche il culo. Adesso penso di impazzire. La giro e le allargo le natiche. Scendo con la lingua fino al buco. Lo trovo morbido ed un po allargato, anche qui gel e umori, un po più acri ma terribilmente eccitanti. Ammette candidamente di sentirsi un po indolenzita. Traduco, il toro le ha sfondato il culo ed io non vedo l’ora di vedere il filmato. Dopo averle per bene ripulito figa e culo mi distendo in attesa del racconto. Particolari, ho una fame tremenda di particolari. Me lo prende in bocca e tra una succhiata ed una leccata mi snocciola le varie scene della scopata con il suo Bull. Quello che mi colpisce e  mi da la misura della troia nascosta in lei é non solo che si é fatta inculare ma di quello che dice, delle urla soppresse e dei complimenti al toro per come l’ha montata. Non resisto, sono troppo eccitato, immaginavo di farla sentire più libera e trasgressiva ma non così troia e mentre continua a spompinarmi le riverso un fiume di sperma in bocca. Rimango disteso e distrutto sul letto. Ora devo gestire il veloce passaggio dall’eccitazione alla paura di averla spinta sul cazzo di un altro, che magari scopa meglio di me e l’ha fatta godere di più con un uccello anche più grosso del mio. Mi riprendo a fatica e andiamo a cena. Ormai non vedo l’ora che lei vada a dormire per vedermi il video e questo avviene presto stanca com’é. Mi metto al PC e comincio a guardare il film. Ma questa non é mia moglie! O meglio il corpo é il suo ma per quello che dice e che fa é una che non conosco. Sfrontata e sicura, troia e porca, si muove sul cazzo del toro con estrema naturalezza. Parla e scopa e gode. Lo succhia e lo apprezza a voce alta perché lui le chiede un parere sul suo arnese. Poi tocca a lui leccare lei, con i diti che la lavorano avanti e dietro e la fanno mugolare di piacere. Un primo orgasmo sopra di lui a cavalcioni, poi la gira a pecora e sembrano chiare le intenzioni e l’obbiettivo, il culo. Si vede lui che infila appena la cappella, poi si ferma per dar modo a lei di accoglierlo per intero spingendosi indietro sull’asta di carne dura. Da li in poi é un apoteosi di spinte e urla represse a fatica. Il toro sbatte rompendogli il culo e lei che mugola dal piacere respirando a fatica. Ce l’ho di nuovo dritto e comincio a segarmi. Prendo lo stesso ritmo delle stantuffate nel culo di mia moglie, veloci e potenti. Il Bull le spara bordate da dietro che la fanno traballare e sbattere le mani a pugno nel letto, fino ad un urlo strozzato di lui che riversa fiumi di sperma nel profilattico. A quel punto anche la mia mano é completamente piena del mio liquido. Poi si vede lui che rallenta a pompare fino a fermarsi ed a uscire lentamente, guardandosi il preservativo pieno di sperma dentro e sporco fuori del culo di mia moglie. Evidentemente il Bull glielo ha sparato forte e tutto fin nello stomaco e qualcosa è sceso dall’intestino.
Lei invece stenta a riprendersi, respira a fatica e continua a ripetere “mamma mia” con grande soddisfazione per la cavalcata appena conclusa. Appena sente lui uscire si tira in piedi e con una mano si tocca il culo quasi a coprirlo. Poi si dirige dritta in bagno.
Dopodichè altre due chiacchiere tra i due e poi il commiato, senza sentimentalismi o tenerezze. Chiudo il PC e mi ritengo soddisfatto. Solo sesso, è stato solo gran sesso. Mia moglie ha goduto molto trasgredendo, scopando con un altro uomo senza di me.
Ora si sente più libera e più troia, ma ha portato questa esperienza tra noi due e scopiamo meglio e più di prima.
Grazie amico Bull!

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Cuckold – das erste Treffen – Teil 2

Vorgeschichten:
Cuckold – Der Anfang
Cuckold – Die Erziehung
Cuckold – Die vorbereitung
Cuckold – das erste Treffen

Nun stand ich nackt, allein in unserer Wohnung.
Dieter hatte Julia mitgenommen und ich war immer noch furchtbar geil.
Ich fing an im Wohnzimmer sauber zu machen, wischte mein Sperma vor dem Hocker weg, wischte Julias Saft vor der Couch weg und wischte ihren Speichel vom Boden auf.
Als ich mit dem Wohnzimmer fertig war, schnappte ich mir Dieters Reisetasche, räumte im Schlafzimmer die Kommode frei und breitete alle Dinge, die ich in der Tasche fand auf der Kommode aus.
In der Tasche waren mehrere große Dildos, 2 Vibratoren, Nippelklemmen, Ketten, Bänder, Handschellen, 3 verschieden große Plugs, etwas das aussah wie ein Haken mit einer Kugeln vorne auf der Spitze, eine kurze Peitsche und einige andere Utensilien.
Ich holte noch das Babyöl und die Vaseline, die ich beim Einkauf mitgebracht hatte aus dem Badezimmer und stellte sie dazu.
Außerdem legte ich die Kondome die ich mitgebracht hatte mit zu den anderen Dingen auf die Kommode.
Ich wartete nervös im Flur und ging immer wieder zum Balkon, bis endlich nach ungefähr zwei Stunden die Corvette unten parkte.
Als die Beiden zur Tür reinkamen war ich wieder total aufgeregt. Mein Puls schlug wie verrückt.
Julia kam zuerst rein und sie sah so zufrieden aus wie schon lang nicht mehr.
“Du ziehst jetzt das an, was wir eben gekauft haben und legst dich dann schon mal aufs Bett” sagte Dieter zu ihr, der direkt hinter ihr durch die Tür kam.
“Ok, mein Schatz” antwortete Julia und ging ins Schlafzimmer.
“Hatte sie gerade mein Schatz gesagt????” dachte ich “was macht der Kerl mit ihr???”
“Schlappschwanz, mitkommen” befahl Dieter mir und ging ins Badezimmer.
Er stellte sich vor das Klo und sagte:”Eine deiner neuen Aufgaben…”
Ich schaute ihn fragend an.
“Klobrille hoch machen, Hose aufmachen, Schwanz rausholen! Ich muss pissen” sagte Dieter zu mir.
Ich kniete mich neben ihn, machte die Klobrille hoch, öffnete seine Hose und musste mich überwinden seinen Schwanz aus der Hose zu holen.
“Los, mach hinne, wir haben noch mehr auf dem Zettel, heute!” giftete Dieter mich an.
Ich griff in seine Hose und zog seinen dicken, schweren Schwanz aus der Hose.
“Schön zielen” sagte er “sonst musst du hier gleich putzen”
Dieter fing an zu pinkeln und ich spürte wie der Urin durch seinen Schwanz lief.
“Richtig weiche Weiberhände hast du, wenn man die Augen zu macht, könnte man denken, Julia hat meinen Schwanz in der Hand” lachte er.
“Du schuldest mir noch 90€ für das Essen eben und die neuen Sachen die ich Julia gekauft habe. Kannst du mir geben, wenn ich mit euch fertig bin!” sagte Dieter
Ich schüttelte seinen Schwanz ab als er fertig war und verstaute ihn wieder in der Hose.
“Na siehste, wenn du noch ein bisschen übst, kannst du auch mit so großen Geräten umgehen” grinste er und ging Richtung Schlafzimmer.
Als ich ins Schlafzimmer kam lag Dieter schon auf dem Bett, rauchte eine Zigarette, hatte Julia im Arm, die seinen Hals leckte und seine Brust massierte.
Sie waren scheinbar noch irgendwo neue Dessous für sie einkaufen, denn die Dinge die Julia anhatte kannte ich nicht.
Julia hatte einen roten Tanga an, der in der Mitte einen Schlitz hatte und einen roten BH, der eigentlich nur aus den BH Trägern bestand und bei dem die Brüste nach vorne komplett frei waren, dazu hatte sie ihre paar rote HighHeels an und ihr Halsband um.
“Schuhe aus” rief er in meine Richtung und ich zog ihm seine Stiefel aus und stellte sie neben das Bett.
“Hemd” sagte er.
Ich knöpfte sein Hemd auf, während er mit Julia rumleckte und sah wie er kräftig an ihrer Brustwarze zog.
“Hose” sagte Dieter.
Ich machte seine Hose auf und zog an den Fussenden, sodass die Hose langsam über seinen Schwanz, dann über die Knie und am Ende über seine Füsse rutschte.
Dieter lag jetzt komplett nackt neben Julia.
Sein Schwanz lag halbsteif und schwer auf seinem Oberschenkel wie eine Anaconda und Julia wurde immer nervöser.
“Du darfst” sagte Dieter zu ihr und wie vom Blitz getroffen stürzte sie sich auf seinen Schwanz.
Julia fing wieder an zu lutschen und Dieters Schwanz wuchs in ihren Händen und ihrem Mund zur vollen Größe heran.
Dieter blickte rüber zur Kommode und sein Blick wurde böse.
“Hör auf” sagte er zu Julia in einem ernsten Ton und Julia guckte enttäuscht hoch.
“Was machen die Kondome da auf der Kommode?” fragte er Julia.
“Das weiß ich nicht” antwortete sie.
Dieter sagte mit einem leicht beleidigten Unterton:”Wir hatten abgemacht ganz oder gar nicht. Wenn ihr das nicht wollt, dann hau ich ab!”
Julia erschrak ganz kurz und antwortete:”Nein, nein, wir wollen das unbedingt!”
Ich stand neben dem Bett und wusste, dass ich gleich angesprochen werde.
Dieter guckte mich an und sagte dann zu Julia:”Ich glaube ihr geht mal kurz vor die Tür und klärt das!”
Julia sprang vom Bett auf und kam auf mich zu:”Komm mit ins Wohnzimmer” sagte sie wütend und ging voran.
Im Wohnzimmer angekommen sagte sie in einem genervten, aggressiven Ton:”Und ich dachte du willst, dass ich glücklich bin.”
Ich sagte:”Das will ich ja auch. Ich habe nicht drüber nachgedacht, sorry. Ich wusste doch nicht was ihr abgemacht hattet.”
Julia guckte so wie sie immer guckte wenn sie enttäuscht war:”Es scheint mir aber so als ob du das mit Dieter irgendwie kaputt machen willst”
“Nein, ich find es ja auch geil, wirklich. Ich muss mich nur erstmal daran gewöhnen, dass ein anderer Mann so mit mir redet” sagte ich.
Mein Schwanz wurde langsam schlaffer und Julia sagte:”Also kann ich mich auf dich verlassen?”
“Ja, wirklich. Ich gebe jetzt mein Bestes” antwortete ich.
“Gut” sagte Julia und gerade als mein Schwanz nur noch halbsteif war fügte sie hinzu:”Weil er seinen dicken Schwanz ja noch nicht mal in meiner Fotze hatte und darauf warten wir doch beide oder?”
Schon stand mein kleiner Freund wieder in die Höhe und Julia grinste.
Sie spreizte ihre Beine, zog den Schlitz in ihrem Tanga auseinander und sagte:”Fass mal an, wie nass ich bin”
“A..a..aber Dieter…er hat doch gesagt ich darf nicht…” antwortete ich.
“Ach, er sieht das doch gar nicht.” zwinkerte Julia mir zu.
Ich fasste ihre Fotze an und sie war wirklich klatschnass.
Julia grinste und schob mir ihre Zunge in den Mund.
“Schmeckst du seinen Schwanz?” murmelte sie.
“Ja” antwortete ich.
“Gut” sagte sie trocken und stand einfach auf:”Den will ich jetzt nämlich endlich spüren”
Sie ging wieder ins Schlafzimmer und ich folgte ihr.
“Wir haben alles geklärt, Dieter. Das mit den Kondomen war ein Misverständnis” sagte Julia zu Dieter und ging wieder zu ihm auf das Bett.
Sie legte sich wieder neben ihn und fing an seinen Schwanz langsam zu wichsen.
Julia schaute mich mit ihrem teuflischen Blick an und sagte dann mit einem leichten Grinsen auf dem Gesicht:”Aber Nils hat mir eben an die Muschi gefasst”
“Dann ist wohl doch noch nicht ganz klar, wer die Fotze hier in Zukunft stopft, was?” fragte Dieter in meine Richtung.
“Doch, doch, wirklich. Es ist alles klar” antwortete ich und dachte:”Wie konnte sie das gerade tun? Wieso petzt sie bei Dieter? Will sie noch sehen wie er mich zusammenschlägt?”
“Ich glaub ich weiß, wie es dir ein für alle Male verständlich wird, wer jetzt bei der Fotze das Hausrecht hat.” sagte Dieter mit einem leichten Grinsen im Gesicht.
Er zog Julia auf sich rauf, sodass sie über seinem Schwanz kniete, mit dem Arsch in meine Richtung.
“Komm her, Schlappschwanz, du darfst jetzt mal einen ordentlich Schwanz in die Fotze stecken” sagte Dieter.
Ich ging näher ran und griff wie ein Roboter nach Dieters Schwanz, rieb den Schwanz 2 Mal durch Julias Fotze und steckte dann die Eichel in ihre Fotze.
Julia stöhnte kurz auf, weil die Eichel schon ziemlich dick war.
Sie lies sich langsam runter auf Dieters Schwanz, dabei zog sie ihre Schamlippen mit beiden Händen auseinander.
“Oh Gott bist du riesig” stöhnte sie.
Dieter war fast ganz in ihr, nur meine Hand klammerte noch unten um seinen Schwanz.
Julia fing an zu reiten und stöhnte wirklich laut.
“So laut ist sie bei mir nie gewesen” dachte ich.
Nach einem kurzen Ritt kam Julia schon zu ihrem Orgasmus. Sie kam laut und heftig, verdrehte die Augen und zitterte am ganzen Körper.
Ich hatte immer noch meine Hand um Dieters Schwanz und Dieter lag nur ganz entspannt unter Julia mit einem zufriedenen Gesichtsausdruck.
“Sowas hatte ich ja noch nie” sagte Julia beeindruckt.
“Ich hab ja noch nicht mal angefangen” lachte Dieter
“Nimm deine scheiss Hand da weg” giftete Julia mich an.
Ich zog meine Hand vor Schreck sofort weg.
Dieter packte sich Julia, nahm sie hoch, stand mit ihr auf den Armen auf und lies sie und sich dann auf das Bett fallen, sodass sie in Missionarsstellung auf dem Bett lagen.
Er packte sich Julias Beine und drückte ihre Knie bis zu ihrem Kopf.
“Schlappschwanz, komm her, festhalten” sagte er.
Ich ging einmal um das Bett und positionierte mich so, dass ich nicht störte aber Julias Beine halten konnte.
Dieter drückte seinen Schwanz mit einem Ruck wieder in Julias Fotze und sie riss ihre Augen weit auf.
Dann fing Dieter an wie ein Dampfhammer in sie hinein zu vögeln.
Von Julia hörte man nur noch wirre Laute und ihr Kopf war knallrot.
Ich merkte wie ihre Beine von einem weiteren Orgasmus zitterten und nach ein paar weiteren Lauten kam noch ein weiterer Orgasmus.
“Oh Gott….Oh Gott…” kam es nur noch aus Julias Mund.
Ich war geil aber auch irgendwie glücklich als ich Julia so sah.
“Zwei Schwänze wären doch jetzt geil” grinste Dieter.
“Oh man, jetzt darf ich doch noch ficken” dachte ich und freute mich schon.
“Den Roten holst du” befahl Dieter mir.
Ich wusste zuerst nicht was er meinte und nickte mit seinem Kopf zur Kommode, während er den Schwanz aus Julia rauszog, die völlig erschöpft auf dem Bett mit gespreizten Beinen lag.
Der Rote war ein Gummischwanz in Dieters Größe, vielleicht ein bisschen kleiner, der einen Saugnapf am Ende hatte.
Dieter machte etwas Spucke auf den Saugnapf und haute ihn gegen das Kopfteil unseres Bettes, wo der Gummischwanz haften blieb.
“Und jetzt darfst du dir aussuchen ob du Schlappschwanz oder meinen roten Freund als Zweiten haben willst” grinste Dieter
Julia schaute zuerst mich und dann den Gummischwanz an…..”Den Großen, der bleibt auch länger hart” lachte Julia und kniete sich vor den Dildo.
Sie griff nach hinten durch und schob sich den Dildo langsam rein.
Ich konnte es nicht fassen, sie zog einen Gummischwanz meinem richtigen Schwanz vor.
Sie wippte vor und zurück und Dieter positionierte sich vor ihrem Mund.
Wieder lutsche Julia seinen Schwanz und wippte dabei rhytmisch gegen das Kopfteil unseres Bettes.
Sie stöhnte und ich stellte mir vor wie noch ein Typ von Dieters Kaliber hinter ihr stehen würde.
Ich war so geil von diesem Anblick, dass mir schon Saft aus meinem Schwanz lief und ich dachte ich werde wahnsinnig vor Geilheit.
Dieter zog den Schwanz aus ihrem Mund und dreht sie herum.
“Du legst dich darunter!” sagte er zu mir und ich schob mich unter Julia.
Ich hatte perfekten Blick auf ihre Fotze und in diesem Moment schob Dieter seinen dicken Schwanz hinein.
Es war so genial und ich hoffte, dass Julia meinen Schwanz abwichste, doch stattdessen lutschte sie an dem Gummischwanz herum.
Dieter fing heftiger zu stoßen an und stöhnte:”Gleich komm ich.Gleich spritz ich dir rein”
Sein Schwanz hämmerte in Julias Fotze und es war ein göttliches Bild.
Seine Stöße wurden noch heftiger und dann sah ich wie sein Schwanz zuckte und pulsierte und Dieter stöhnte ein langes:”JAAAAAAAA” heraus.
Im gleichen Moment griff Julia nach meinen Eiern und drückte sie so fest zusammen, dass mich ein Schmerz durchfuhr.
“AAAAAH” schrief ich auf.
Dieter kam zur Ruhe und ich hörte ihn von oben lachen:”Dass ein Cucky es so geil findet, dass er selbst stöhnt wenn ich in der Fotze seiner Frau komme, hab ich auch noch nicht erlebt”
Ich sparte mir lieber die Antwort, dass der Schrei eher an dem Kniff in meine Eier lag, er hätte mir wahrscheinlich doch nicht geglaubt oder ich hätte wieder Ärger bekommen.
Dieters Schwanz zuckte immer noch in Julias Fotze als sie sich mit ihren Knien auf meine Hände kniete.
Meine Hände sanken tief in die Matratze ein und es schmerzte aber ich wollte den Anblick weiter genießen und verkniff mir das Rumgeheule.
Julia saß jetzt mit ihren Beinen auf meinen Armen und stützte sich auf meinen Knien mit ihren Händen ab.
Ich sah wie Dieter seinen Schwanz langsam aus ihrer Fotze zog und dann kam mir ein Schwall Sperma aus Julias Fotze ins Gesicht geschossen.
“Oh Gott” dachte ich “wieviel kommt denn da noch?” und wäre am liebsten aufgesprungen.
Es lief mir über die Nase, die Augen und den Mund.
Den Mund kniff ich zu und hörte Dieter der das Ganze beobachtete lachend sagen:”Das üben wir aber nochmal.”
Julia krabbelte an die Seite, schaute mich an wie ich da lag mit Sperma im Gesicht und grinste.
Ich drehte meinen Kopf zu Dieter, der sich schon wieder an seinem Schwanz rumwichste.
“Der muss doch Viagra oder so eingeworfen haben” redete ich mir ein “kein normaler Mann behält so einen harten Schwanz nachdem er gerade abgespritzt hat”
“Wichsfresse, steh auf” sagte Dieter.
Ich stand auf und wollte mir das Sperma aus dem Gesicht wischen.
“Das bleibt dran, weil du nicht geschluckt hast” sagte Dieter gerade als ich zur Zewa Rolle greifen wollte.
“Hol die Vaseline und reib ihr das Arschloch ein” befahl Dieter mir.
“Dieser dicke Schwanz in Julias Arsch? Wie soll das funktionieren?” dachte ich
Ich holte die Vaseline und Julia streckte mir schon ihren Arsch vom Bett aus entgegen.
“Ich durfte noch nicht mal einen Finger in ihren Arsch stecken und bei dem Typen kann sie es kaum erwarten? Man, was soll das???” dachte ich, griff in die Dose Vaseline, nahm zwei Finger voll heraus und verteilte es auf ihrem Arschloch.
“Nicht dass deine Finger sich ins Loch verirren, hast du gehört Wichsfresse?” sagte Dieter grinsend.
“Ja, Herr Semrau” antwortete ich.
Dieter hielt mir seinen Schwanz hin und sagte:”Den auch noch”
Ich schmierte auch zwei Finger Vaseline auf seinen Schwanz doch das reichte nicht.
“Mehr und verteilen tut sich das auch nicht von allein” blaffte Dieter mich an.
Ich schmierte noch zwei Finger drauf und verteilte die Vaseline grob mit einem Finger.
“Ich reibe gerade einem anderen Typen den Schwanz mit Vaseline ein, damit er meine Freundin den Arsch fickt obwohl ich das nie durfte und ich finde das Ganze auch noch geil” dachte ich mir und wurde direkt von Dieter aus meinen Gedanken gerissen:”Mach das mit der Ganzen Hand!”
Ich griff mit der Ganzen Hand um Dieters Schwanz und bewegte sie langsam vor und zurück.
“Schneller” sagte Dieter und ich bewegte meine Hand schneller.
Julia dreht ihren Kopf zu uns nach hinten, sah dass ich Dieters Schwanz wichste, grinste und zwinkterte mir zu.
Dieter schlug meine Hand zur Seite und trat an Julias Arsch heran als sein Schwanz wieder voll Blut gepumpt war.
Er setzte seinen Schwanz an Julias Arschloch an als sie sagte:”Stop”
“HA!” dachte ich “er darf als doch nicht in ihren Arsch!”
“Er nervt” sagte Julia.
“WAS????” dachte ich “was soll das denn jetzt???”
“Du hast es gehört, Schlappschwanz, raus!” sagte Dieter.
Julia sagte:”Du kannst heute im Wohnzimmer schlafen. Zieh dir ein Kondom über deinen Schwanz. Ich hab keine Lust, dass Sperma auf unserer Couch landet”
Ich zog mir eines der Kondome über den Schwanz, die ich für Dieter gekauft hatte.
“Siehste” sagte Dieter “Hast die Kondome ja nicht umsonst gekauft” und lachte
“Und jetzt raus und lass die Tür angelehnt” sagte Julia.
Mit gesenktem Kopf ging ich aus dem Schlafzimmer und sah noch wie Dieter Julias Arschbacken auseinander zog.
Ich legte mich auf die Couch. Ich war völlig fertig. Das war alles zuviel für mich.
Mein Herz pumpte, ich hatte einen heißen Kopf und ich hörte Julia aus dem Schlafzimmer:”Aua, au, aaahh”
“Soll ich nachhschauen ob es ihr gut geht?” dachte ich.
Doch dann hörte ich Dieter:”Das tut am Anfang immer weh.”
Und Julia antwortete:”Nein, das ist geil. Mach weiter”
Ich fing an zu wichsen, spritzte schon nach kurzer Zeit in dem Kondom ab und schlief ein.
Mitten in der Nacht wachte ich auf.
Mein Gesicht fühlte sich versteinert an, von dem Sperma, das auf der Haut angetrocknet war.
Ich schaute auf meinen Schwanz, der schlaff in dem vollgespritzten Kondom rumhing.
Als ich von der Couch aufstand, rutschte das Kondom vom Schwanz und fiel auf den Boden.
“Ob die Beiden auch schlafen?” fragte ich mich und schlich zum Schlafzimmer.
Ich schaute durch den Türspalt und hatte einen Blick auf Julias Arsch.
Ihr Arsch war knallrot und überall um ihr Arschloch herum war Vaseline verteilt.
Der Teil des Tangas, der durch den Arsch verläuft, war über die linke Pohälfte gezogen und ihr Arschloch sah schwer benutzt aus.
Julia schlief auf Dieters Brust, an ihn gekauert und Dieter schnarchte laut.
Sein dicker Schwanz glänzte noch von der Vaseline im Licht der Nachttischleuchten.
Ich bekam wieder einen steifen Schwanz und fing wieder an zu wichsen.
Ich sah durch den Türspalt, dass Julia sich bewegte.
Sie kroch vorsichtig aus Dieters Armen heraus und vom Bett herunter und kam in Richtung Tür auf mich zu.
“Schnell wieder ins Wohnzimmer laufen oder stehen bleiben???” dachte ich “Aber wenn ich jetzt ins Wohnzimmer laufe, würde sie es hören?!”
Und schon war es zu spät.
Julia stand vor mir und bekam kurz einen Schreck.
Sie schaute mich böse an und zeigte in Richtung Badezimmer.
Ich ging vor ins Badezimmer und Julia schloss die Tür hinter uns.
“Wie lange stehst du da schon?” fragte sie mich.
“Erst 5 Minuten oder so” antwortete ich.
“Tja, hast leider das Schönste verpasst” grinste sie “Dieter hat mir schön in den Arsch gespritzt”
Mein Schwanz wurde noch härter und zuckte schon.
Julia guckte an mir runter und fragte:”Wo ist eigentlich dein Kondom?”
Ich schlich ins Wohnzimmer und kam mit dem Kondom zurück ins Badezimmer als Julia gerade ihren Arsch mit einem Tuch von der Vaseline befreite.
“Rüberziehen” sagte sie und ich zog mir mein vollgewichstes Kondom wieder über den Schwanz.
Julia stellte sich hinter mich, griff um mich, nahm meinen Schwanz in die Hand und drückte fest zu.
Sie kam mit ihrem Mund ganz nah an mein Ohr und flüsterte:”als er seinen schwanz in meinen arsch geschoben hat, dachte ich es zerreißt mich aber nach 5 minuten war es einfach nur noch geil. Ich bin sogar gekommen obwohl er mich nur in den arsch gefickt hat. Ich wusste gar nicht dass das geht. Bei dir bin ich ja nicht mal gekommen wenn du meine muschi gefickt hast”
Sie drückte ihre Hand noch fester zu und wichste ein paar Mal vor und zurück.
Ich spritzte wieder ins kondom und meine Knie wurden weich.
“Ich geh wieder schlafen”sagte Julia, gab mir einen Kuss auf den Hals, ging ins Schlafzimmer und schloss die Tür hinter sich.
Ich legte mich auf die Couch und schlief auch wieder ein.
Am Sonntag wachte ich um 8:30 Uhr auf.
Ich ging in Richtung Schlafzimmer, die Tür war noch geschlossen, also fing ich an Kaffee zu kochen und den Frühstückstisch zu decken.
Irgendwie kam ich mir dumm vor mit getrocknetem Sperma im Gesicht und einem Halsband um Kaffee zu kochen.
“Wenn mich jemand von meinen Freunden so sehen würde…aber solche Orgasmen wie ich in den letzten Tagen hatte, hatte ich noch nie und besser so als dass Julia sich heimlich andere Männer sucht” dachte ich.
Gegen 9:00 Uhr klopfte ich an der Schlafzimmertür und öffnete sie langsam.
Julia lag allein im Bett und schaute mich glücklich an.
“Kein Dieter?” dachte ich und schaute erstaunt zur Kommode, die auch leer geräumt war.
“Du siehst ja ein bisschen enttäuscht aus.” lachte Julia “Dieter musste um 6:30 schon los und ist jetzt leider 2 Woche auf Sylt aber keine Angst, er meldet sich hat er gesagt” grinste sie weiter und zwinkerte mir zu.
Sie stand in Tanga und ihrem roten BH aus dem Bett auf und verschwand im Badezimmer.
Nach einer halben Stunde kam sie frisch geduscht und in Trainingsanzug wieder in die Küche.
“Du liebst mich ja auch so, da brauch ich ja nicht die ganze Zeit in Unterwäsche rumläufen, nä?” fragte sie.
“Ja” antwortete ich ein bisschen enttäuscht und Julia grinste.
“Du kannst dir nach dem Frühstück auch mal was anziehen und duschen gehen” sagte sie mit einem leicht angewiederten Unterton.
Ich saß nackt mit dem Halsband um in der Küche und frühstückte mit Julia.
“Das war doch geil oder nicht?” fragte Julia mich irgendwann.
“Ja war es” antwortete ich.
“Siehst du, ich wusste, dass es dir auch gefällt.” sagte Julia “man muss sich nur mal darauf einlassen”
Ich wusste nicht was ich darauf antworten sollte und nickte nur.
“Dieter hat übrigens gesagt, dass ich die Zügel bei dir ein bisschen mehr anziehen soll und deshalb kannst du gleich mal das Bett neu beziehen. Aber dusch vorher, sonst ist das Bettzeug ja gleich wieder dreckig” sagte Julia ernst.
Julia ging ins Wohnzimmer und ich hörte wie sie den Fernseher einschaltete.
Ich räumte noch die Küche auf und ging unter die Dusche.
Als ich aus dem Bad kam hörte ich Julia aus dem Wohnzimmer sprechen.
Nur mit einem Handtuch bekleidet ging ich näher an die Wohnzimmertür und hörte sie sprechen, scheinbar telefonierte sie:
“Wie war es denn gestern auf der Party? …Welche? Die blonde Jasmin? Haha, die ist wirklich immer soooo besoffen! Nein, ich war zu Hause gestern. Ich hatte dir doch erzählt was ich vorhatte. Ja, ich hab das wirklich gemacht. HAHAHA Nein, bei Schwänzen mache ich keine Scherze das weißt du doch hahaa. Janine, ich schwöre dir dass ich es gemacht habe. Der hat auch alles mitgemacht was ich wollte. Nein, der duscht gerade. Ja, dieser Dieter. Wirklich riesig und ich übertreibe nicht. Der hat einen größeren als dein Hakan damals. Ich dachte ich explodiere als er mir den in den Arsch gesteckt hat. HAHAA ja auch in den Arsch aber ich hab heute noch Probleme beim sitzen. Nö, der war die ganze Zeit dabei und hat seinen Schwanz gewichst wenn ich es ihm erlaubt habe und jetzt wäscht er sich gerade Dieters wichse aus dem Gesicht. hahaaha Nein, nicht ins Gesicht gespritzt. Erzähl ich dir morgen auf der Arbeit alles. Nee, der macht was ich will. Wirklich! Ich zeig dir das morgen Abend. Ich schlaf jetzt noch ein bisschen, die Nacht war lang. Ja, Süße bis morgen. Ciao!”

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Cuckold Fantasie Teil 14

Meine Frau und ich waren an einem sonnigen Tag in der statt für sie neue Heels kaufen. Da lief uns durch Zufall der schwarze Mann, der erste Freier den Michael für meine Frau organisierte, über den Weg. Ich wollte schnell an ihm vorbeilaufen, doch meine Frau wollte das ich kurz anhalte, damit sie ihn begrüßen kann. Das Gespräch war sehr nett. Ich erfuhr das er einer ihrer Stammfreier war und er sich ihr immer gut verhalten hatte. Ihm hatte sie auch die Situation zwischen Michael und uns anvertraut. Der schwarze Mann, er stellte sich mir als Sam vor, war der Grund wieso Michael den Kontakt zu uns Abbrach und uns nicht mehr erpresste. Sam mochte meine Frau und er drohte Michael etwas schlimmes an zu tun, wenn er das Spiel mit uns noch weiter treiben würde. Ihm war zwar klar, das der Kontakt zu meiner Frau abreißen würde, aber aufgrund der netten Gespräche war Sam als wichtiger als seinen käuflichen Spaß zu haben. Das Michael vor Sam kuschte war kein wunder. Sam war ein 190cm groß und trainiert. Mit Afrikanern wollte Michael sich dann wohl doch nicht unbedingt anlegen. Kurz vor Wir beschlossen in Kontakt zu bleiben und tauschten Telefonnummern aus.

Nachdem meine Frau schöne Heels gefunden hatte und wir in unserer Wohnung erschöpft ankamen, unterhielten wir uns noch ein wenig über Sam. Meine Frau schwärmte regelrecht von ihm als sie über ihn erzählte. Mir machte das aber nichts aus. Schließlich war ich ebenfalls sehr froh das er Michael in die Schranken verwiesen hatte. Was sollte schon dabei sein. Aus Dankbarkeit beschlossen wir Sam zum Essen einzuladen. Ich rief Sam an, sagte ihm das wir uns bei ihm bedanken wollen würden und luden ihn ins Steakhaus in der Nähe ein. Tage später war das Essen mit Sam. Angeregt unterhielten wir uns über Gott und die Welt. Es war interessant zu erfahren wieso ein Afrikaner in Deutschland leben wollte und wie er das Land so fand. Ungeplant gingen wir noch in die angrenzende Disco. Dort feierten und tranken wir ausgelassen bis tief in die Nacht. Wir 3 waren richtig gut angetrunken als wir die Disco verließen. Sam wollte in die andere Richtung nach Hause laufen, wir boten ihm aber an mit zu uns zu kommen, dort könnte er auch schlafen und wäre weitaus näher.

Zuhause zogen wir die Schlafcouch aus und quatschten noch ein bisschen über den Abend. Mir gefiel es gut das Sam und Juliana sich so gut verstanden. Man sah ihnen ihre Sympathie füreinander an. In der Disco war ich bereits sehr erregt als ich meine Frau eng mit Sam hatte tanzen sehen. Juliana gab Sam einen Kuss auf die Backe um sich im voll getrunkenen Zustand nochmal bei Sam für alles zu bedanken. Das Gespräch entwickelte sich auch langsam ungewollt in eine erotische Richtung. Ich ging dann kurz auf die Toilette mich erleichtern und sah dann bei meiner Rückkehr durch den Türspalt wie meine Frau und Sam küssten. Ich öffnete die Tür und die beiden schreckten zurück. Sofort entschuldigten sich die beiden, sie konnten sich das nicht erklären. Ich lächelte beide nur an und sagte das ich den Anblick gerade geil fand. Sie könnten ruhig weiter machen. Perplex schauten die beiden mich an. Sam zögerte aber nicht wirklich und drückte wieder seine Lippen auf die meiner Frau. Gleichzeitig legte er seine Hand auf ihre Schenkel. Juliana ließ es zu und küsste mit. Die beiden tauschten Zungenküsse aus und befummelten sich immer heftiger. Ich zog mich derweil ganz aus und begann meinen steifen Schwanz zu streicheln. Aus den Augenwinkeln sahen die beiden wie sehr mir ihr treiben gefiel und begannen sich nun aus auszuziehen. Der mollig, weiße Körper meiner Frau lag vor Sam und dieser wollte nun nichts anderes mehr als in meine Frau mit seinem großen, schwarzen Dickschwanz einzudringen.

Sam: Juliana ich will dich ficken.

Juliana: Oh ja Sam. Schieb deinen geilen Schwanz in mich. Sei aber vorsichtig, deiner ist so verdammt dick.

Sam: Keine Angst, deine weiße Fotze ist bei mir gut aufgehoben. Ich kann es gar nicht erwarten wieder in dir zu sein.

Juliana: Ich kann es auch nicht mehr erwarten. Dein Schwanz ist einfach der Wahnsinn. Du hast den geilsten Schwanz den ich jemals in mir hatte. Fick mich richtig durch du Hengst. Besorg es mir richtig.

Sam schob seinen Schwanz vorsichtig in die Fotze meiner Frau. Ich konnte ganz genau sehen wie schwer sich ihre Schamlippen taten sich über den dicken Schwanz von Sam zu stülpen. Doch die Fotze meiner Frau nahm den Schwanz von Sam ganz auf und umschlang seinen Schwanz regelrecht. Nach ein paar Eingewöhnungsstößen, fickte er meine Frau immer schneller und heftiger in der Missionarsstellung. Einige heftige Stöße später, ging es zwischen den beiden in der Reiterstellung weiter. Juliana reitete Sam wild ein. Ihre Fotze melkte dabei seinen Schwanz richtiggehend ab. Anders konnte man den Anblick nicht beschreiben. Meine Frau bemerkte das Sam bald kommen würde und stieg von ihm ab. Sein Schwanz war klitschnass vom Fotzensaft meiner Frau und er pulsierte heftigst. Nun setzte sich Juliana auf alle Viere und wollte Doggy genommen werden.

Juliana: Komm schon, jetzt fick mich bis du kommst.

Sam: Ja Baby, ich füll dir gleich deine Fotze mit meinem Saft.

Juliana: Oh ja, Oh ja, Oh ja. Das ist geil. Puhhh. Fick weiter, hör nicht auf, ich komme gleich.

Sam: Komm du versautes Fickstück.

Juliana: Ahhhhhhhhhh, jaaaaaaaa, oh mein Gott wie geil. Ich bin gekommen.

Sam: Scheisse, deine Fotze wird noch enger. Ich kann auch nicht mehr einhalten. Ich komme gleich.

Juliana: Besame mich, Besame mich, los besame mich.

Sam: Jaaaaaa, jaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.

Juliana: Oh wie geil, es fühlt sich so geil wen.

Sam: Scheisse war das geil.

Juliana und Sam hatten einen gewaltigen Orgasmus. In den Augen von meiner Frau konnte ich ihre Geilheit sehen. Es wahr unbeschreiblich. Ich spritzte bereits selbst beim Orgasmus von Juliana ab. Ich schoss heftige Mengen von Sperma in das Taschentuch, wahrend Sam heftige Mengen seines Spermas in meine Frau schoss. Das Sperma von Sam tropfte aus der geweiteten Fotze meiner Frau auf die Schlafcouch. Sie spielte noch ein wenig an ihre Muschi und massierte sich das Sperma ein wenig ein. Ich brachte den beiden Taschentücher zum säubern und sagte ihnen wie geil ich das gerade fand. Sam lachte laut los und sagte das er es ebenfalls sehr geil fand. Juliana lachte laut mit. Da meine Frau normalerweise durch Alkohol nicht beeinflussbarer ist wie ohne, war mir klar das sie das aus freien Stücken und Spaß an der Freude tat.

Wir waren bereit für etwas neues, etwas neues mit Sam…

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Anal Erstes Mal Gruppen

Cuckold Fantasie Teil 13

Über mehrere Wochen trieben es Michael und meine Frau jeden Tag ohne Gummi miteinander. Den beiden wurde es dabei nie langweilig bzw. es mutierte nie zu Sport aus. Für mich war der Akt zwischen beiden Spannung pur. Die Ergebnis blieb aber aus. Juliana wurde nicht schwanger. Die Untersuchung beim Frauenarzt brachte die Offenbarung. Meine Frau konnte nur sehr sehr schwer schwanger werden. Die größten Aussichten bestanden bei einer künstlichen Befruchtung. Die Diagnose setzte meiner Frau über Tage sehr zu. Eine künstliche Befruchtung kam aber erst mal nicht in Frage. Zuviel hatte sie die letzte Zeit in das schwanger werden investiert. Die kommende Zeit wollte sie einfach wieder ihren Spaß und ein normales Leben ohne Gedanken an ein Kind führen. Michael und ich unterstützten meine Frau wo wir nur konnten. Meine Frau war für die mentale Hilfe sehr dankbar. Das Sexleben zwischen Michael und Juliana normalisierte sich nach und nach wieder. Das Cuckoldspiel fand wieder den Anklang bei ihr wie früher. Für mich persönlich wurde es sogar etwas besser. Aufgrund der Diagnose des Frauenarztes, schlief meine Frau mit Michael nun immer komplett ohne Verhütung. Es konnte ja nichts passieren.

Langsam entwickelte ich aber seltsame Gefühle. Nach fast einem Jahr ohne Sex mit meiner Frau, wollte ich unbedingt mal wieder in sie spritzen. Ich erzählte Michael und meiner Frau von meinem Wunsch. Während meine Frau gerne eine Ausnahme machen wollte, verneinte Michael diesen Wunsch. Natürlich war ich der Cuckold, aber ich war noch immer der Ehemann von Juliana. Meine Frau sah das ganz genauso und fragte Michael was den passieren würde, wenn sie mit mir schlafen würde. Im Stile eines Arschlochs antwortete Michael. Er erpresste uns wieder und wollte im Falle das meine Frau mit mir schlafen würde uns outen. Meine Frau fiel aus allen Wolken. Sie schrie Michael an, was er den für ein Arschloch sei und warum er nach der tollen Zeit mit all den Erlebnissen noch immer das als Druckmittel nutzte. Michael gab keine Rechenschaft ab, statt dessen ging er an seinen PC und setzte in unserem Beisein ein weiteres Video in das Beizahlportal hoch. In diesem Video sah man wie meine Frau mit Michael fickte und ich sie danach sauber leckte. Meine Frau reagierte sofort. Sie schnappte mich und wir packten wortlos unsere kompletten Sachen und gingen zurück in unsere Wohnung. Zuhause angekommen, standen meiner Frau die Tränen vor Wut in den Augen. Enttäuschung war wohl auch dabei. Schließlich haben Michael und Juliana doch auch mehr als nur freundschaftliche Gefühle füreinander gehabt. Wir überlegten was wir nun tun sollten. Sollten wir zur Polizei gehen und es melden oder abwarten ob Michael noch zur Vernunft kommen würde.

Michael meldete sich seit unserem Auszug nicht mehr. Ich überwachte täglich die ganzen Portale von denen ich wusste das dort Michael aktiv war. Tatsächlich stellte er alle Videos und Bilder von meiner Frau und mir in das Bezahlportal ein. Da wir aber nach wie vor die Chance als sehr gering Einschätzten, das jemand wo uns kennt dies sehen würde, nahmen wir das zähneknirschend hin. Michael war ab diesem Zeitpunkt für uns gestorben. Ich machte mir solche Schuldgefühle und wollte, obwohl es nach wie vor für mich die größte Erregung war, nichts mehr mit Cuckolding zu tun haben. Meiner Frau war das Ganze auch erst mal genug. Nachts als meine Frau schon schlief, schaute ich wieder auf dem Bezahlportal vorbei. Die Bilder und Videos wurden in großer Vielzahl kommentiert. Ich konnte nicht anders und begann während dem lesen zu wichsen und abzuspritzen.

Am nächsten Morgen klingelte es früh an der Tür. Ich öffnete die Tür und vor mir stand Michael. Obwohl ich ihn nicht herein bat, trat er ein und ging ins Wohnzimmer. Juliana erschrak als sie Michael sah. Michael wollte uns ein letztes mal warnen. Wir sollten sofort wieder nach seinen Wünschen springen, sonst würde er nicht nur im Bezahlportal alles Material veröffentlichen. Die Veröffentlichung dort sollten wir nur als Schuss vor den Bug ansehen. Michael machte uns damit aber keine Angst und wir warfen ihn aus der Wohnung. Wir konnten durch die geschlossene Wohnungstür noch vernehmen, das wir nun sehen würden was wir davon haben würden. Mittags verließen wir die Wohnung um einkaufen zu gehen. Es war unglaublich. Michael hatte Nacktfotos meiner Frau, worauf aber ihr Gesicht nicht zu erkennen war, ausgehängt. An der Bushaltestelle, am Laternenmast, es schien das er überall in unserer Nähe die Bilder aushängte. Wir sahen wie Männer sich die Bilder geil anschauten. Es war uns so peinlich. Wir hofften das niemand eine Verbindung zu meiner Frau herstellen konnte anhand der Bilder. Das Einkaufen erledigen wir schnell und riefen Michael an. Er ging nicht ans Telefon. Statt dessen fanden wir eine Mal von ihm in unserem Postfach. Juliana sollte in aufreizender Wäsche, ohne mich, am Abend an der Bushaltestelle warten. Was sollten wir nur tun fragten wir uns. Michael machte wahr und hätte uns geoutet. Wir hätten nie mehr in unserer Nachbarschaft, im Freundeskreis und auf der Arbeit unser altes Leben gehabt. Anzeige bei der Polizei hin oder her. Verzweifelt schauten meine Frau und ich uns in die Augen und wir begriffen das es keinen Ausweg gab. Meine Frau und ich waren an Michael gebunden und konnten nur hoffen das er irgendwann kein Interesse mehr an uns haben würde.

Es war dunkel und meine Frau ging aufgestylt zum Treffpunkt. Um diese Zeit war dort niemand mehr und da ich nicht wusste was Michael vor hatte, ging ich trotz anderem Verlangens von Michael mit. Allerdings versteckte ich mich hinter einem Altkleidercontainer. Knapp 10 Minuten später tauchte Michael mit einem anderen schwarzen Mann auf. Meine Frau stieg in das Auto und fuhr mit Michael und dem Schwarzen davon. Voller Sorge ging ich zurück nach Hause, legte das Handy neben mich und wartete auf die Rückkehr meiner Frau. Nicht meine Frau, sondern Michael rief mich allerdings Stunden später an. Nun sollte ich zu der Bushaltestelle kommen, ich würde abgeholt und zu meiner Frau gebracht werden. So richtig konnte ich das nicht einordnen, ging aber im schnellsten Tempo zum Treffpunkt. Dort holte mich Michael ab und erklärte mir, noch bevor ich fragen konnte, wo meine Frau ist und was sie gerade machte. Ich dachte kurz ich werde Ohnmächtig. Meine Frau wurde von Michael zur Prostitution gezwungen. Der schwarze Mann war ein Kunde, der mit einer molligen weißen Frau schlafen wollte. Der Schwarze hatte gerade Sex mit meiner Frau für Geld. Geld, welches Michael bekommen würde. Michael erklärte mir meine neue Rolle. Ich sollte die Freier hereinbitten, meine Frau vorbereiten und nach dem Sex mit dem Freier säubern. Alles wie früher bei dem Gruppenfick in Damenwäsche.

Das Ganze fand in einer Zweitwohnung von Michael statt. Diese hatte Michael vor uns immer verschwiegen, erklärte aber nun wo er sich manchmal aufhielt bzw. wo er das ganze Geld her hatte. Als wir die Tür zur Wohnung öffneten hörte ich auch schon wie meine Frau gefickt wurde. Der Schwarze stöhnte als Mann relativ laut, während meine Frau ein leicht gekünstelte stöhnte. Wir betraten das Zimmer in der die beiden fickten. Juliana bekam das nicht mit, der Schwarze sehr wohl, doch ihn interessierte das nicht wirklich. Heftig stieß er mit seinem schwarzen Schwanz in die weiße Fotze meiner Frau. Erstarrt schaute ich mir das treiben bis zum Orgasmus des Schwarzen an. Michael ließ tatsächlich meine Frau ohne Gummi von dem Freier ficken. Der Schwarze hatte zwar nicht den größten Schwant den ich je gesehen hatte, dafür aber den dicksten. Die Fotze meiner Frau war geweitet und gerötet. Während der Schwarze das Geld Michael überreichte, ging ich zu meiner Frau um sie zu trösten. Man sah ihr an das sie sich ekelte und sich einfach nur sehr schlecht fühlte. Sanft wischte ich ihr das Sperma des Schwarzen aus ihrer Fotze und von den Schenkeln und küsste sie.

Nach mehreren Wochen abendlichen Anschaffens, entwickelte sich auch das irgendwie zur Normalität. Das Leben ging ja trotzdem weiter. Meine Frau mochte sogar den ein oder anderen Freier. Nicht jeder ging direkt nach dem Sex mit ihr. Viele wollten auch noch ein wenig reden. Juliana durfte natürlich nichts darüber erzählen, wieso sie anschaffte. Die freier dachten das Michael der Mann von meiner Frau sei und die beiden das aus Spaß machten um ihre Haushaltskasse gut aufzubessern. Ich wurde nur als devoter Sklave hingestellt, der Spaß hatte kostenlos der Diener zu sein. Wir hatten schon ein Grad an Normalität erreicht, da überraschte uns Michael mit dem nächsten Hammer. Tatsächlich ging unsere Hoffnung in Erfüllung und er verlor das Interesse an meiner Frau und mir. Er nannte keinen Grund. Meine Frau musste von heute auf morgen nicht mehr anschaffen und ich musste keine Dienste mehr leisten. Wir vermuteten einen Haken, aber es gab keinen. Selbst die Videos und Bilder verschwanden aus dem Bezahlportal. Wir wussten nicht wie uns geschah. Es blieb nur die Frage wieso Michael das so urplötzlich tat. Bereits nach Wochen normalisierte sich unser Leben soweit, so das wir dachten das alles nur ein Traum gewesen sei.

Erst im Laufe der Zeit kam Licht ins dunkle…

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Beginn einer CUCKOLD-Partnerschaft …. TEIL 5

“Nina, wie kamt ihr auf den Kauf oder Verkauf …. je nach Standpunkt?” fragte ich sie auf dem Heimweg. “Nun ja, sie bot dich an, Du würdest Dich prostituieren … ich bin solo und wollte mal wieder … nach meinen Regeln ….. ich buchte dich also …. da kam Silvia mit dem Spruch, wenn ich Dich heiß finden würde, solle ich sagen, was Du mir wert seist. Ich sagte ihr, dass ich auf ein Auto gespart hätte …. knapp 10.000 Euro. Daraufhin bot sie Dich für 12.000 an …mit dem Hinweis *kannst ihn ja anschaffen schicken, die 2.000 kommen da locker wieder rein*” Ich war traurig, erzürnt und doch irgendwie auch stolz, weil sie mich beide für gut hielten. “…. und was bekam sie nun?” “Na die geforderten 12.000 Euro und die wirst Du komplett wieder einbringen, nicht nur die 2.000, denn schließlich brauch ich ja immer noch ein Auto …. oder willst, dass ich in einer alten Schrott-Kiste rumfahre?”

“Nein dass will ich nicht” “Danke, dann hatte Silvia ja recht, dass Du dich bemühst” “Ja …. was hat sie denn noch erzählt?”. sie lächelte mich an “… na dass sie schon Stammkundin würde, hat aber Sonderkonditionen vereinbart …. und men okay, dass sie in diesen Sessions ohne Einschrenkung mit Dir *spielen* darf” sie schaute mich lieb an und beobachtete meine Reaktion …. die Entäuschung stand mir wohl im Gesicht geschrieben. “Quatsch Schatz, ich vermiete dich doch nicht an Silvia. Wer weiß, was das Luder mit Dir anstellen würde. Aber Du schaffst auch für mich solange an, bis das neue Auto bezahlt ist und um dass sicher zu stelen, nimmst DU einen Kredit auf, über 23.000 Euro” “23.000?” “Klar, ich hab einen schönen Wagen im Visier, den hätte ich gern und wenn Silvia von Dir profitiert hat, darf doch ich auch ein wenig profitieren” … sie lachte und wedelte mit dem Umschlag, in dem die Bilder waren “… oder meinst Du der Verkauf der Bilder bringt mehr ein?” sie grinste übers ganze Gesicht und fuhr fort “… die Kreditraten zahlst Du von deinem Hurenlohn und solltest Du mich verlassen wollen, werde ich Dich gehn lassen, nicht wie Silvia dich mit den Bildern erpressen … versprochen. Aber Du hast dann den Kreit an der Backe und ich behalte das Auto. Ist doch ein fairer Deal … oder?” ich schweige …… sie hakt nochmal nach “oder?” “Ja, es ist ein fairer Deal, denn Du bist eine sehr hübsche Frau und sooo jung an Jahren, da tue ich gern etwas für dich” “Danke … und nun zu den Kreditraten, ich will ja nciht, dass Du zu lange abzahlst …… wir sagen mal 1.500 Euro pro Monat” “Ui, das ist sehr viel, ich bin normaler Arbeiter, das entspricht meinem Monats-Netto-Lohn” “Du sollst es ja auch nicht aus Deinem *Arbeitslohn* zahlen sondern aus dem *Hurenlohn* und mit dem Betrag will ich Dich doch nur motivieren, gut anzuschaffen.”

Es ging mir wieder durch den Kopf *ist Nina nun noch schlimmer als Silvia, was kommt hier nur auf mich zu?*

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Meine Freundin macht mich zum Cuckold

Die story ist frei erfunden, jedoch macht mich der Gedanke daran extrem scharf 😉 anmerkung ich und meine Freundin sind beide Zwanzig.

Es war Donnerstag Nachmittag, nach einem langen Tag in der Uni. Ich kam nach Hause und freute mich schon darauf meine Freundin zu sehen und eventuell auch ein bisschen mit ihr zu kuscheln. Aber als ich mich unserem Schlafzimmer näherte hörte ich bereits stöhnen, recht intensiv sogar, so kannte ich sie gar nicht. Es klang saugeil und mein kleiner erwachte sofort, wurde mit ein paar Herzschlägen hart. Ich dachte oder eher hoffte ,ich weiß es nicht mehr, das sie sich selbst befriedigen würde. Ich schlich mich näher zu der angelehnten Tür und was ich dann sah erschütterte mich zutiefst. Da lag meine Freundin nackt auf unserem Bett und wurde von unserem 16 Jährigen Nachbarsjungen Murat gevögelt. Ihre dicken Titten wippten mit jedem seiner stöße, sie stöhnte so laut als er sie hart ran nahm, bei mir hat sie nie gestöhnt, nur etwas lauter geatmet. Das konnte so nicht weitergehen! Ich stieß die Tür auf und rief: “Was zur hölle macht ihr denn da?” doch anstatt erschrocken zu reagieren grinste mich Murat nur breit an, während meine Freundin Franziska mich mit großen Augen ansah, sein Schwanz immer noch tief in ihrer Muschi, und er machte keine anstalten diese tatsache zu ändern. Franzi sah mich an und sagte: “Nunja ich hab deine Pornosammlung gefunden und die war voll mit Pornos in denen Männer ihren Frauen oder Freundinnen dabei zuschauen wie sie von anderen, gut bestückten Männern gevögelt werden, also dachte ich mir, das ich dir deine schmutzigen Phantasien erfülle!” Ich wurde knallrot als ich das hörte, “Aber..Aber..” stammelte ich vor mich hin, Murat lachte nur und stieß wieder in ihre votze und entlockte ihr somit wieder ein lautes stöhnen “Du hast doch gehört was sie gesagt hat, lehn dich zurück und genieß die show” sagte er. Das machte mich beinah rasend, doch als ich sah das Franzi ihm zustimmed zunickte konnte ich nicht anders, ich lies mich in den sessel fallen den wir neben dem Bett stehen hatten. Und die beiden fuhren fohrt mit ihrem Liebesspiel, erst jetzt sah ich was für einen massiven Schwanz dieser junge hatte, mindestens 20cm selbst wenn das auf die Entfernung und vor allem anhand der tatsache das der größte teil davon in der Pussy meiner Freundin steckte schwer zu sagen. Ausserdem hatte er einen ziehmlich massiven Umfang und ich konnte sehen wie seine schweren dicken eier immer gegen ihre Arsch klatschten. Erst jetzt viel mir auf das er kein Kondom trug “Du hast ungeschützten sex mit ihm?!” rief ich empört, Franzi wollte immer nur mit Kondom mit mir schlafen trotzdem das ich die dinger hasste wie die Pest. Sie sah mich an und erwiderte nur “Naja am anfang wollte ich schon das er eins benutzt, aber sein schwanz war zu groß für die Kondome die dir passen” mit einem seligen lächeln auf dem gesicht. Ich konnte es nicht fassen, und um das ganze noch zu verschlimmern hörte ich Murat grunzen “Oja ich spritz gleich in dich ab du geile Deutsche Türkenschlampe!” Und dann sah ich auch schon wie er ein letztes mal tief in sie eindrang unddann begannen seine dicken Hoden zu zucken, Franzi schrie auch das sie kommen würde, und den zuckungen nach die ihr becken vollführte war es ein heftiger Orgasmus. Kurze zeit später zog er sein Mssives rohr heraus, das selbst halb hart wesentlich länger war als meiner. Franzi sah mich lächelnd an “Und jetzt sei ein guter Gastgeber und leck Murats Schwanz sauber, er hat mich schon Über ne stunde ziehmlich geil gevögelt, also bedank dich bei ihm.” das entlockte Murat wieder ein dreckiges lachen, aber gedemütigt wie ich war funktionierte mein hirn nicht mehr richtig, ich sagte nur “Ja schatz…” und ging for dem Jungen auf die knie und nahm sein spermaverschmierten schwanz in den Mund, er war wirklich riesig! Und der geschmack von seinem Sperma, gemischt mit den säften meiner Freundin turnte mich extrem an. Und ich musste auf passen das ich mir nicht einfach so in die Hose spritz. Als sein schwanz wieder sauber war sagte Murat nur “Wir sehn uns ihr Schlampen, und das nächste mal bring ich noch ein paar Freunde mit…” damit packte er seine sachen und ging, doch Franzi war noch nicht fertig mit mir. “Nah komm mach meine Pussy auch noch sauber wie in deinen netten Filmchen.” sagte sie und streckte mir ihr weit offfen stehende Muschi entgegen, nahm mein Kopf in ihre Hände und drückte mich mit dem Gesicht hinein. Das war zu viel, ich stöhnte auf und spritzte meine Hose voll während ich die Riesenladung sperma die Murat in meine Freundin geschossen hat Sauber leckte, sie bemerkte das natürlich und lachte nur “Ich wusste doch das dir das gefallen würde.

To be continued?

Falls ihr mehr wollt einfach commentieren, freu mich eure Meinung dazu zu hören.

P.S.: Ich hoffe ich hab nicht zu viele Schreibfehler drin…

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Voyeur

Beginn einer CUCKOLD-Partnerschaft …. TEIL 4

“Silvia, Nina sagte mir, Du würdest mich verkaufen wollen?” schaute ich sie fragend an. “Na, Du weisst doch, mein Auto ist ja nicht mehr das neuste ….. ich brauch ein anderes … und da habe ich mir ausgerechnet, wie lange Du mit Elvira agieren mußt, bis ich mein Auto reparieren lassen kann …… und Nina beneidet mich um Dich” “Und für ein Auto willst Du mich verkaufen???” “NEIN, mein Schatz. Aber ich hatte das Gefühl, dass Du mir damals nur gesagt hast, Du würdest ALLES für mich tun, weil DU notgeil warst. Denn ich habe das Gefühl, Du willst Dich nicht in deine Rolle fügen” “Meine Rolle?” “Ja, ich bin soviel jünger als Du und du wußtest, dass ich Dich liebe, aber mit großeren Schwänzen ficken will, es sehen will, wie Du auch mal bestiegen wirst … aber schon beim blasen von Andi hast Du sehr rumgezickt ….” “rumgezickt, ich habe ihn für dich geblasen? Es war mein erster Blowjob.” “Ja und ich hätte von Dir erwartet, weil ich es geil finde, dass Du begeistert geblasen hättest” “Entscbhuldige bitte” “Nun und da Du Nina gefällst und ich auch weiss, dass sie der Typ Frau ist, der dich geil macht, das Luder selber auf ein Auto gespart hat …. mir aber sagte, für dich würde sie das Auto hergeben, da kam mir die Idee deines Verkaufs. Aber ich habe Dich damals entscheiden lassen, dass darfst Du auch jetzt. Aber nun will ich, dass Du lange genug drüber nachdenkst, morgen um 10 Uhr un nicht früher … weil du notgeil bist ….. will ich deine Entscheidung, ob Du dem Verkauf zustimmst oder mir, ein besser gehorchender Cuckold wirst”

“Aber liebst Du mich denn nicht, Silvia?” “Ich zweifle an deiner Liebe ….” “Liebst Du mich” frage ich nochmal. “Wer ist denn an deiner Seite, auch wenn X Jahre jünger …?” wieder wich sie meiner Frage aus.

*was sollte ich tun?* Hatten Silvia und Nina einen Deal, sprechen sie isch ab und egal, we ich mich entscheide, habe ich das Nachsehen …. oder will mich Nina wirklich, liebt sie mich ….. und was würde sie tun, wenn sie die Bilder hätte …. könnte es sogar noch schlimmer werden?* viele Fragen gingen mir durch den Kopf.

Unsanft riß mich Silvia aus meinen Gedanken. “Auch wenn Du dich morgen gegen mich entscheiden solltest, heute wirst Du noch was erleben, was Du nicht kennst” und sie lachte schelmisch dabei. “Hast du Dich rasiert?” fragte sie barsch. “Vorgestern” “Okay, dann nacharbeiten … wir gehen in den Club, die haben heute Bi-Motto-Fete” und sah mich lächelnd an.

*was soll denn nun passieren?* schoß es mir durch den Kopf.

“Fertig machen! Ich will los”

Ich komme aus dem Bad, Silvia steht mit einer Sport-Tasche da “Trag sie ins Auto, unsere Klamotten”.

“Ich freu mich so, will endlich wieder gefickt werden …. und Du darfst mir zeigen, ob Du heute besser bläst … weil ich Dich liebe und es will” “Im Club?” “Wo denn sonst, willst doch nicht auf einen Gay-Parkplatz, da habe ich ja nichts davon …… ausser, wenn einer gut zahlen würde” und lacht wieder höhnisch.

“Silvia …” sage ich zögerlich. “Maul halten, ich will Taten sehn, brauch keinen Maulhelden, sondern einen Mann, der mich liebt”

“Schatz …” beginne ich wieder. “Schnauze, zeig ob Du meine Liebe verdient hast und rede nicht nur …. und dann entscheide dich und sag es mir morgen um 10 Uhr, ob Du mich oder Nina willst” “Wieso will mich Nina denn?” “Frag sie, aber dazu kommst nicht mehr vor 10 Uhr, also entweder mich oder die junge dicke Katze im Sack kaufen”

Am Club angekommen, wird Silvia freundlich begrüßt “…. schön Dich mal wieder zu sehen, ist doch bestimmt ein Monat her …… Silvia, ich will dich mal wieder ficken” sagte direkt an der Tür ein großer kräftiger Typ. “Klar, Du darfst mich ficken ABER …..” “was heißt denn ABER?” “na ja, mein Kerl will unbedingt zeigen, wiesehr er mich liebt und mir heute viele Schwänze blasen, die mich ficken, also du darfst ficken, wenn er dich blasen darf” “…. Du wärst mir aber lieber als Blase-Hase, Silvia”. Sie dreht sich zu mir um “Vielleicht bittest Du ihn mal höflich drum, ob er dir diesen Gefallen tut. Willst doch wohl nicht, dass ich ihm einen blasen muss?” “Nein Silvia, Du sollst ihn nicht blasen müßen” mit diesen Worten drehte ich mich zu dem Typen um “… darf ich Ihnen einen blasen, damit Sie meine Freundin gut ficken können?” Der Typ lach scih kaputt “.. Silvia ist es wert, dass sogar so ein Versager mir einen blasen darf. Zieh dich schon mal aus.” “Sollen wir nich erstmal rein gehn, wir blockieren ja fast den Eingang?” frage ich ihn, weil ich hier weg will, wo uns jeder sieht, der rein kommt. “Nein, ich muss noch eine halbe Stunde Dienst schieben … und warum nicht her, stehst Du nicht zu Silvia?” … sie schaut amüsiert zu mir rüber “Antworte ihm” “Doch ich stehe zu Silvia .. aber …” er unterbicht mich “dann gibt es kein ABER ….. ausziehen, hinknien” wie hypnotisiert folge ich seiner Anweisung, Silvia lächelt zu mir hin. “Hinknien” reißt es mich aus den Gedanken. Ich sinke sofort auf die Knie. Er öffnet die Hose, ein Riese von Schwanz kommt heraus, ich schätze mal so ca. 23 cm, ähnlich wie der von Andi “darauf steht Silvia, sie sagte du hättest ein Schwänzchen” und er grinst dabei. “Komm blas ihn mir, ich will sie blad ficken” … in dem Moment klingelt es wieder an der Tür. Ich sehe nicht hin, eher beschämt zu Boden. “Andi komm rein, Silvia ist auch da” ich erschrecke, ja es ist Andi und er hat eine hübsche, schlanke Begleiterin, auch wenn mir die drallen besser gefallen, sie sieht geil aus. “Hallo paul/a” dreht sich Andi zu mir. “Erich, der kann nciht blasen …. aber andererseits, Silvia ist es wert … komm her Du Luder” mit diesen Worten zieht er seine Begleiterin hinter sich her. Sie schaut zu mir “was machen die denn mit dem?” höre ich noch. “Das ist ein kleinschwänziger Wichser, der kann nicht gut ficken, aber Silvia scheint ihn zu lieben …. na ja … aber sie braucht auch harte und große Schwänze” “Aber die können trotzdem nicht so mit ihm umgehn” verteidigt sie mich. “geh knie dich neben ihn, aus den Augen, zeig ihm an Erich, wie richtiges blasen geht. Silvia und ich werden zusehn und werten. Los geh hin, er tut Dir ja leid” “Aber Schatz …” sagt sie zu ihm “geh zu ihm” sagt er nun böse. Sie kommt zu mir. Erich herrscht auch sie an “Schlampe ausziehen”. Sie fragt nicht so lange, wie ich und zieht sich aus “hinknien …. aber er darf zuerst, los paula blasen” Ich nehm ihn zögerlich in den Mund “macht er dass gut?” fragt Erich die Frau neben mir. “Ich glaube eher wie ein Anfänger … aber dass muss man doch verstehen” “Zeigs ihm, mach mal Platz paul und lass sie mal ran. Wie heisst Du überhaupt? Ach was interessiert mich dein Name, heute nenne ich dich *Hündin*” Sie nimmt seinen Schwanz in den Mund und bläst so, wie es sich jeder Mann wünscht “Woow, die Hündin ist spitzenklasse, Andi”. Nun mischt sich Silvia wieder ein “aber er muss blasen und es ordentlich machen, Andi pfeiff sie mal zurück” … kaum ausgesprochen rief Andi schon “Hündin … man der Name ist heiß ….” kommentierte er … “knie dich neben ihn und beobvachte und wenn er was nicht gut macht, wichs Erich ein bisschen, dass er ins paulas Maul spritzt” Mittlerweile haben wir viele Zuschauer “Leute dass ich ja hammergeil, macht er auch doggystyle, wenn er bläst, könnte ich ihn ja ficken?” … Silvia kommentiert “Cool, mach dass ….. also paula auf alle Viere …” und ich tue es. “Davon will ich Fotos” rief sie und greift in ihre Tasche “Männer, für euch okay?” beide bejahen es. Sie fotografiert munter drauf los, flüstert mir ins Ohr “Die mache ich für Nina” und lacht dabei. *was wird Nina nun wohl denken* geht es durch meinen Kopf … und als ob Silvia es ahnt “wenn Du dich für sie entscheidest und sie dich dann doch nicht will, weil du schwul bist, dann bist Du allein und dann werden die Bilder weitergegeben …. oder Du schaffst für mich an, solange ich es will”. Nun spritzt mir der Typ in meinen Anus. Erich stößt mich weg “nun komm her Silvia, wir gehn auf die Matte” Andi kommentiert “Ich komm mit, Silvia als Beilage im Sandwich … geil … und zwei Riesenrohre ….. und meine Hündin paßt auf ihn auf … und wenn sie pinkeln muss … in sein Maul … klar?” kleinlaut stimmt sie zu und Silvia schaut zu mir “Klar?” auch ich bejahe gern.

Es war ein sehr demütigender Abend, aber mir ging immer noch Nina im Kopf rum sie sah gut aus, sollte ich zu ihr gehn …. oder war es ein abgekartetes Spiel zwischen Silvia und Nina und könnte es noch schlimmer kommen?

Am nächsten Morgen klingelt es um halb zehn bei uns “Schatz mach mal auf!” Ich gehe zur Tür, da steht Nina “Nina komm herein” ruft Silvia aus dem Wohnzimmer. Nina setzt sich hin “habt ihr Euch entschieden, ich hätte das Geld?” ich drehe mich um zu Silvia “Entscheide ein letztes Mal, Sklave. wenn Du bei mir bleibst, wirst Du nie wieder frei was entscheiden dürfen …. bei Nina, weiß ich es nicht” …. Nina lächelt mich an. Hier eine Entscheidung treffen, sehr ungern. “0:57 Uhr … Sklave in genau drei Minuten höre ich deine Antwort” Mir wird Angst und Bange. Nina nimmt ein Bündel Geld “Damit Du nciht glaubst, dass ich bluffe, mein ganzes Erspartes” und reicht es Silvia .. die nur sagt “9:59 Uhr …. noch eine Minute Sklave”. Die Kirchturmuhr schlägt 10:00 Uhr. “Sklave sofort deine Entscheidung” “Herrin, verkaufen Sie mich, bitte!” *was sage ich da* Nina kommt auf mich zu und küßt mich inniglich “DANKE” sagt sie. Nun tritt Silvia zu ihr “Habe die Schwuchtel gestern noch mal richtig ficken lassen …. Nina, viel Spaß” Nina schaut ein wenig enttäuscht “Du weißt, wie ich dazu stehe …” sagt sie in Richtung von Silvia. “Du wolltest ihn und nun hast Du ihn” ….. sie nimmt mich an die Hand “Wir gehen, wir werden es hinbekommen, mein Schatz”. Was hatte ich in den letzten Tagen erlebt, sollte nun mit Nina Ruhe in mein Leben kommen?

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ich werde mr und mehr zum cuckold

Seitdem meine Frau sich vor etwa sechs Monaten drei Schwarzen die ganze Nacht durchficken ließ läuft es in unserer Ehe etwas anders…

Meine Frau (25) war vor etwa einem halben Jahr mit mir auf einer Party in einer nahegelegenen Stadt. Es war schon spät und sie hatte einiges getrunken. Als Fahrer konnte ich mal wieder nur zusehen wie sie von Stunde zu Stunde lockerer, aber auch heißer wurde. Wenn ich jetzt so die letzten Jahre revue passieren lasse, stelle ich fest, dass ich schon immer mehr der Zuschauer war…
Nachdem auf der Party nicht mehr viel los war wollten wir uns auf den Heimweg machen, nicht jedoch ohne vorher noch einmal in Richtung Toilette zu gehen. Da meine Frau etwas wackelig auf den Beinen war nahm ich sie kurzerhand mit auf die Herrentoilette – was sich als großer Fehler erwies.
Gleich beim Eintreten sahen wir die drei Schwarzen, welche eine zierliche Asiatin auf dem Boden vor den Waschbecken in Mund, Fotze und Arsch fickten. Ich muss zugeben, dass ich mir gerne einmal “Interracial” Pornos ansehe und auch hin und wieder in Gedanken meine Frau von Fremden ficken lasse; aus diesem Grund fand ich die Szene schon recht erregend. Wäre ich alleine gewesen hätte ich sicherlich etwas zugesehen, aber mit meiner Frau im Schlepptau war mir die Sache etwas peinlich… NICHT JEDOCH MEINER FRAU!
Fasziniert schaute sie auf die großen Schwänze, welche zwar keine 30cm maßen aber bestimmt etwas mehr als 20cm, und mein Versuch mich leise mit ihr aus dem Staub zu machen scheiterte spätestens als einer der Schwarzen meine Frau erblickte. “Na Süße, gefällt dir was du siehst?”, fragte er in unsere Richtung und ein Blick zu meiner Frau, welche sich gerade etwas auf die Lippen biss, verriet mir dass sie meine sexuellen Fantasien wohl teilte.
Der Schwarze ließ von der Asiatin ab, zog seinen Schwanz aus ihrem Mund und kam auf meine Frau zu. “Du darfst ihn gerne einmal anfassen” töhnte er als er direkt vor ihr stand und gerade als ich mich einmischen wollte wurde ich von einem der anderen beiden zur Seite genommen. “Ne echt scharfe Braut hast du da du kannst echt stolz sein – und wie recht er hatte meine Süße hat zwar keine Modelmaße, aber dafür geile große Brüste. Jerome, so hieß derjenige welcher uns als erster erblickt hatte, hatte gerade die Hand meiner Frau genommen und führte sie an seinen Schwanz. Exakt in diesem Moment ging es wohl mit ihr durch. Sie kniete sich auf die kalten Fließen der Toilette und begann den großen Schwanz zu reiben, ich muss zugeben es machte mich tierisch an gleichzeitig verspürte ich jedoch auch etwas Eifersucht und trotzdem fing mein Schwanz an sich zu melden und die Gedanken in meinem Kopf rasten. Bis ich wieder einen klaren Gedanken fassen konnte erkannte ich dass meine Frau wohl auch gelockert vom Alkohol Ihren Mund öffnete und anfing an Jeromes Eichel zu lutschen. Carl, sein Bruder der mich zur Seite genommen hatte, stellte sich hinter meine Frau und begann ihre großen Brüste zu kneten. Phil, der dritte im Bunde, hatte nun auch von der Asiatin abgelassen und war zu meiner Frau gekommen um ihr das Top unter die Brüste zu ziehen sodass diese nun freilagen. Während all der Zeit wusste ich nicht recht ob ich die Szene stören sollte um mit meiner Frau das Weite zu suchen oder ob ich zusehen soll wie sich gerade einer meiner Träume erfüllt. Da die Geilheit in mir überhand nahm und die Eifersucht zurückdrängte genoss ich das mir gebotene Schauspiel, auch mit dem Hintergedanke warum meine Frau sich nicht wehrte? Phil hatte sich nun auf den Boden gelegt und Jerome zog meine Frau an ihren Brüsten nach oben den Zustand, dass es ihr dadurch schwindelig wurde nutzen er und Carl aus um ihr die enge Jeans bis zu den Knöcheln runterzuziehen dann noch ein gekonnter Griff und der Tanga wurde über ihre rechte Arschbacke geschoben und im nächsten Moment wurde sie rücklings auf den steil aufragenden schwarzen Schwanz gespießt. Meine Frau verdrehte die Augen und stöhnte laut auf und begann zu wimmern; da ich ihr bislang einziger Sexpartner war und ich mit meinem 14*3 nicht gerade einen Riesen habe war sie für solch ein Monster nicht vorbereitet. Jerome kümmerte sich nun um die Brüste meiner Frau und Carl stieß sein Monster bis in den Rachen meiner Frau die sogleich das Würgen anfing. Ich ging auf die Schwarzen zu da ich meiner Frau helfen wollte, kassierte jedoch gleich einen Schlag in die Magengrube und sank zu Boden. Ich weiß nicht wie lange ich gebraucht habe um wieder auf die Beine zu kommen als ich es jedoch geschafft hatte traf es mich wie ein Blitz: meine Frau wurd in ihre tropfnasse Möse gefickt, hatte einen Schwanz im Mund und bekam gerade den dritten Schwanz an ihrer Rosette angesetzt. Ich durfte sie nie anal nehmen aber jetzt war keine Spur von einem Nörgeln oder einer Abweisung gegen Jeromes Monster an Ihrer Arschmöse zu erkennen. Mit einem fiesen Grinsen in meine Richtung schob ihr Jerome seinen Schwanz mit einem Ruck bis zum Anschlag in ihrer dicken Hintern, das war zuviel für mich und ich spürte wie meine Hose zu platzen drohte. Kurzerhand holte ich meinen Schwanz raus und begann zu wichsen immer jedoch die Szene die aus einem Pornofilm stammen konnte verfolgend sodass ich nicht bemerkte dass sich die Asiatin nun zu mir gesellt hatte. “Kein Wunder dass sie sich von den Monsterschwänzen ficken lässt” brach es aus ihr raus während sie auf meinen Kleinen zeigte, kurz darauf ertöhnte das Gelechter der Schwarzen und auch meine Frau meldete sich zu Wort “Los ihr geilen Hengste fickt mich kaputt, es ist so geil einmal ein paar richtige Schwänze in mir zu spüren” und die drei gehorchten aufs Wort. Trotz des Schmerzes nach diesen Worten musste ich meinen Schwanz weiter bearbeiten, da ich kurz vorm Spritzen war. Ich war so mit mir selbst beschäftigt dass ich vor Schreck erstarrte als ich einen Finger an meinem Hintertürchen spürte. Die Asiatin hatte ihren Finger mit Speichel benetzt und schob ihn mir mit einem fetten Grinsen in den Arsch. “Dacht ich es mir doch”, legte sie los. “unser kleiner Versager steht drauf erniedrigt zu werden”. In den nächsten Minuten wurde mein Arsch geweitet bis ich drei Finger der zierlichen Frau aufnehmen konnte. Meine Frau wurde nun schon eine halbe Stunde in ihre drei Löcher gefickt bis sich Carl ankündigte: “Boah du geile Sau jetzt spritz ich dir die Soße schön tief in deinen Bauch”, erst jetzt wurde mir klar dass die drei meine kleine blank fickten, doch was sollte ich tun meine Frau genoss das Treiben und ich wurde von der Asiatin gefingert und stand kurz vor meinem Abgang. Zeitgleich mit Carl schoss ich meine Sahne ab und nun ging es sehr schnell: Phil zog sich meine Frau auf den Schwanz und Jerome dirigierte mich, der ich noch völlig erschöpft von meinem Abgang war, über Carl und zwängte dessen Schwanz an meine Lippen. Als meine Frau dies sah schrie sie laut “Los du Wichser leck ihm den Schwanz sauber”. Meine Gedanken im Kopf kreisten wild umher und ich gehorchte einfach.
In dieser Nacht wurde meine Frau von den drei Negern geschwängert, seitdem ist ihr mein Schwanz zu wenig, bzw. zu klein.
Um ihren Sexhunger stillen zu können haben wir bei einem Onlineshop einen Monsterdildo bestellt um Ihre hungrige Möse zu stopfen, bei der Bestellung hat meine Frau auch gleich einen Strapon mit in den Warenkorb gelegt mit der Begründung “Damit du bald auch mal mehr als drei Finger aufnehmen kannst…”. Seit dieser Begegnung in der Toilette hat sich unser Sexleben absolut verändert und ich darf meine Frau nur noch mit dem Monsterdildo ficken wonach sie mich dann mit dem Strapon fickt.

Wie zu Beginn erwähnt ist dieses Erlebnis nun schon ein halbes Jahr her und meine Frau hat einen riesigen Bauch bekommen… Da sie mit der Kugel nicht mehr so aktiv im Bett sein kann überraschte sie mich vor drei Tagen als ich nach Hause kam.
Gleich als ich das Haus betrat hörte ich meine Frau jammern, da ich in Sorge um sie und das Kind war rannte ich so schnell ich konnte die Treppe hoch zum Schlafzimmer da ich das Jammern von dort vermutete. Als ich die Tür öffnete verschlug es mir die Sprache, meine Schwiedermutter hatte den 20*4,5 Strapon umgeschnallt und fickte damit ihre schwangere Tochter in den Arsch. Sofort gekam ich einen Ständer, nicht zuletzt da ich zum ersten mal meine Schwiegermutter nackt sah und ihre Titten beim Ficken hin und her wibbten. “Hallo Tom da bist du ja endlich, ich hab mich an deiner Frau schon einmal warm gefickt und muss sagen, dass mir die Rolle als Hengst äußerst gut gefällt” und mit einem Blick auf die Beule in meiner Hose fügte Sie hinzu “oh, und dir scheinbar auch”.
In den nächsten zwei Stunden wurde ich von meiner Schwiegermutter so lange in den Arsch gefickt bis mir meine Frau zum Schluss sogar ihren Monsterdildo reinschieben konnte.

“Mama, ich glaube jetzt ist er soweit…”

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Inzest

Cuckold

Es war ein schöner, warmer Sommertag und wir hatten unser Frühstück, auf der Terasse im Garten, schon hinter uns als unser Nachbar rief :„ wenn der junge Mann fertig ist schicke ich ihn euch vorbei !„ Wir hatten uns am Vortag bei ihm erkundigt ob er ob er seinen Gartenpfleger uns nicht mal zur Verfügung stellen könne. Nun ja, Gitti räumte den Tisch ab und ich bewunderte einmal mehr ihre schlanken, langen Beine und ihre tolle Figur, die in dem durchsichtigen, kurzen Einteiler noch besser zur Geltung kam zumal ich sie gebeten hatte den Slip wegzulassen damit wir nach dem Frühstück ein Nümmerchen schieben können. Tja, das konnte ich mir wohl abschminken∑ Nur kurze Zeit später ging die Gartentür auf und ein junger, dunkelhaariger, gebräuntsportlicher Typ kam auf mich zu, ich schätzte sein Alter auf zwanzig bis fünfundzwanzig Jahre, ungefähr Gitt`s Größe , evt. Ein paar Zentimeter kleiner; gekleidet Shorts , Achselshirt und Nike s, kein Bodybuilder sondern normal schlank,
mit Arbeitshandschuhen in den Händen. Gitti wurstelte noch in der Küche rum während er mir draußen freundlich lächelnd die Hand reichte und sagte :„ Hallo, ich bin Tim und sollte euch bei der Gartenarbeit etwas behilflich sein∑!„ ich antwortete :„ Fein, wir sind Gitti und Lutz ich muss mich erst bei meiner Süßen erkundigen was zu tun, setz dich erst mal auf die Bank ich besorge uns einen Kaffee„, ≥Na prima da kann ich ja noch eine rauchen „, ≥klar, tu dir keinen Zwang an..„ Ich ging hinein und drückte den Automaten, Gitti fragte : ≥ist der Typ schon da?„, ≥ja„, „und wie ist er?„ ich sagte:„ nett, junger Kerl, du würdest sicher sagen ne legger Fötsche„, ≥ na, das muß ich mir selber mal ansehen„, sagte sie schmunzelnd. Wir gingen zusammen raus, ich stellte den Kaffee hin und die beiden begrüßten sich. Aus dem Augenwinkel konnte ich Tim`s bewundernde Blicke für Gitti sehen und auch sie warf mir im Umdrehen einen süffisantes Grinsen, Tim betreffend , zu während sie auf die
Hollywoodschauckel zuging und sich setzte. Es folgte ein nettes Gespräch über Garten und weiß der Kuckuck was alles. Während dessen schweiften Tim`s Blicke immer wieder über Gittis Titten und Beine, ihre Nippel piekten auch deutlich sichtbar steif durch den dünnen Stoff und auch sie genoss sichtlich die lüsternen Blicke und amüsierte sich innerlich den jungen Bengel aus der Fassung zu bringen. Ich grinste in mich hinein als sie, wie absichtslos die Beine anzog und auf die Kante der Schauckel stellte∑Sie wird doch nicht∑ dachte ich und hielt, das Gespräch aufrechthaltend, den Blick zu Tim gewandt als er mit einem mal leicht rot wurde und dem Gespräch mit mir kaum noch folgen konnte. Wie gehetzt gingen seine Blicke immer wieder heimlich zu Gitti; ich erkannte meine Süße kaum wieder als ich im meinem spiegelnden Handydisplay sah, das sie ihre Schenkel gespreitzt hatte und Tim ihre feuchte Spalte zeigte. So hatte ich mir das immer gewünscht und jetzt auf einmal∑geil. Kein Wunde
r das der arme Kerl nicht wohin wußte mit seiner Erregung .Im selben Moment rief unser Nachbar:„ Lutz komm mal bitte ich habe ein paar Fragen!„ , ≥ok„ ,Gitti setzte sich sofort bevor ich mich umdrehte wieder normal hin und sagte sie gehe in die Küche, ich stand auf und ging nach vorn, ein kurzer Blick über die Schulter zeigte mir das Tim sich auch spontan erhoben hatte.. aha, dachte ich, sagte dem Nachbarn das ich mich später bei ihm melden würde und ging eilig eng an den Zaun gepresst , so das ich aus dem Blickfeld war, zum Haus zurück. Wie ich schon vermutet hatte standen beide einander zugewandt in der Küche und der Bengel war auf einmal gar nicht mehr so schüchtern als er sagte:„ Gitti , du hast mich absichtlich geil gemacht und mir deine geile Möse gezeigt, schau dir an was du angerichtet hast..„ und holte im selben Moment seinen harten, großen Schwanz aus der Hose und hielt ihn wichsend Gitti hin.. Sie sagte, mit einem lüsternen Glanz in den Augen .„geiles Teil.„ ≥Ich
kann nicht mehr ≥:sagte Tim :„ ich spritze gleich ab„, „ dann mal los, Lutz könnte bald zurück sein ≥, ≥Kraul meine Eier dann geht`s schneller„: sagte Tim, fuhr mit seiner Hand unter ihren Mini und steckte einen Finger in ihre nasse Fotze, während er wie wild seinen dicken Fickprügel wichste. In dem Moment wo Gitti anfing seine Eier zu massieren, kam er laut stöhnend und spritzte eine riesen Ladung Ficksahne auf unseren Herd. „Du bist die geilste und hübscheste, reife Frau die mir je begegnet ist, ich muß unbedingt mit dir ficken!„, ≥mal schauen..„: war ihre Antwort , die letzten Worte die ich mitbekam . Ich sprang zum Gartentor zurück und rief von weitem das ich wieder da bin. Tim hatte sich schnell um die Ecke gedrückt und saß wieder auf der Bank als ob er sich nie wegbewegt hätte.

Gitti hantierte in der Küche rum.„ was machst du Schatz„ : rief ich rein. ≥ nur ein bißchen sauber, ich komme gleich..„, das kleine Luder!! Tim wollte im Garten loslegen und ich hinderte ihn nicht aber so richtig in die Augen gucken konnte mir der arme Kerl nicht, wenn der wüßte∑Ich fing langsam an Mittag zu kochen und Gitti machte im Bad sauber dann duschte sie , wusch sich die Haare und machte sich die Nägel. Ein Schelm der da böses denkt∑Zwei Stunden später saßen wir beim Mittag und Tim schaute immer wieder bewundernd und lüstern Gitti an, sie tat so als merke sie es nicht, ich auch. Das sonst so prüde kleine Luder hatte immer noch nichts unter ihrem Hemdchen an, welch schöne, wundersame Wandlung und auch Tim hatte sichtlich seine Freude dran. Ich sagte das man nach dem Essen ein Nickerchen gebrauchen könnte und beide sagten das sie vom Essen auch platt sind, so wies ich Tim draussen die Schauckel zu, Gitti oben die Couch wegen der Klimaanlage, es war wirklich sehr warm, und wollte mich unten hinlegen, ging aber nochmal raus zu Tim und sagte das ich alles mitangesehen habe und es ok finde, hätte auch meinen Spass dabei, was er erleichtert zur Kentniss nahm
und frech grinste mit einem:„naja,dann∑„ kommentierte. Ich verzog mich nach unten und wie ich schon vermutet hatte dauerte es keine zehn Minuten und der liebe Tim stand nackend mit steif aufgerichtetem Schwanz in der Tür, grinste mich an, ich nickte und er ging leise zur Couch auf der Gitti mit dem Rücken zu ihm lag. Sanft ließ er sich neben ihr nieder und küßte ihren Hals, sie zuckte heftig zusammen und wollte weg aber er hielt sie fest und flüsterte ihr ins Ohr das ich Bescheid weiß worauf hin ihr Widerstand sofort nachließ und sie, aufgegeilt durch seine Wichserei vorher, ihren geilen Arsch gegen sein harten, dicken Schwanz drückte. Selbstbewußt zog Tim sie an den Hüften nach oben auf die Knie, zog das Hemd ein Stück hoch und brachte seine dicke Ficklatte vor ihrer geschwollenen, nassen Fotze in Stellung. Leicht stöhnend spürte sie schon die dicke Eichel an ihrem geilen Loch. Als er dann mit einem Stoß seinen Hengstschwanz bis zum Anschlag in ihre heiße Grotte stieß s
töhnte sie laut auf und als ob es das Startzeichen war fing er an sie mit kräftigen , harten Stößen zu ficken. Ich trat nackend , bei dem Anblick selbst mit einem knallharten Schwanz in der Hand, näher und fotografierte wie verrückt. Sie ließen sich nicht stören, im Gegenteil es schien sie anzuspornen. Gitti wand sich unter seinen Stößen und japste dann fing sie an tief und laut zu stöhnen und kam in langen Wellen schreiend zum Orgasmus. Sie zitterte und Tim machte eine kleine Pause bevor er langsam anfing wieder seinen Schwanz in ihrem jetzt klatschnassen Fickloch hin und her zu bewegen. Es dauerte nicht lange und sie begann ihren Arsch immer geil seine Stange zu schieben und seine Eier klatschten gegen ihre Spalte, er stieß jetzt sehr langsam und Gitti wurde langsam ungeduldig. „komm fick mich härter ich will deine Fickprügel wie vorhin tief stoßend spüren..„: stöhnte sie. Ich hatte sie noch nie so locker und geil erlebt. Er nahm sie beim Wort und fing an sie härter zu fic
ken, was sie mit einem wohligen Grunzen quittierte und welches mit der Tempoerhöhung seiner Stöße in anhaltendes Stöhnen überging .Ihr geiler Arsch bebte unter seinen Stößen und ihre dicken Titten schauckelten im Takt mit, sie war schon im Orgasmusrausch als seine dicke Fickstange in ihrer geilen Fotze explodierte und er ihr eine fette Ladung Sperma in das heißgefickte Fickloch schoß. Wohlig stöhnend ließ sie sich erschöpft von seinem Schwanz sinken. Fasziniert schaute ich wie die beiden bis zur Erschöpfung gefickt hatten, da drehte sich Tim um sah meinen harten Schwanz und sagte : ≥du hast ja noch gar nicht gespritzt„ ich sagte das ich vor lauter gespanntem Zuschauen vergessen habe dabei zu wichsen, da nahm er meinen Schwanz und begann kräftig zu wichsend. Auch nicht schlecht dachte ich, ein geiles Gefühl und als Gitti das sah nahm sie wortlos meine Eier und knetete los. Unmittelbar danach konnte ich nach dieser Show nicht mehr bremsen und spritzte ihr die ganze Sahne über ihre dicken Titten so das, das warme, geile Sperma über ihre harten, steifen Nippel lief und sagte:„ lecker, übrigens ich bin bi∑„ na das störte mich jetzt auch nicht mehr. Wir grinsten uns an und gingen eine rauchen , der Abend war ja noch lang∑da muß der Garten eben warten∑! BUSSI

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Erstes Mal

Die Rache des weiblichen Cuckold

Die demütigende Erfahrung zusehen zu müssen wie ich eine andere Frau, noch dazu eine Nutte vor ihren Augen in den Arsch gefickt hatte und sie ihr auch noch den Saft ablecken musste, hatte Karin ganz schön zugesetzt. Sie drängte mich immer mehr zu einem vergleichbaren Zugeständnis und als sie mir mal wieder das Hirn aussaugte, stoppte sie kurz und sah mich mit ihren großen Augen an, dass ich ihr jetzt versprechen müsse, alle ihre Wünsche zu erfüllen und sie mich dann erst absaugen würde. Tja, als Mann hat man da keine Chance, mein Blut war in meinem Schwanz und so versprach ich ihr es leichtfertig, was ich bereuen würde. Aber versprochen war versprochen.

Ein paar Wochen später präsentiert sie mir dann ihren Wunsch: diesmal müsse ich zusehen, zusehen wie sie von einem anderen Mann gevögelt wird und ich müsse dabei sein und alles tun, was verlangt wird, immerhin hat sie dies auch getan. Ich schluckte. Natürlich machte mich auf der einen Seite der Gedanke geil zu sehen, wie Karin gefickt wird, aber dann waren die Bedenken, wie gut wird sie der andere ficken, wird er sie besser befriedigen wie ich, wie groß wird sein Prügel sein, wie lang kann er? Naja, ich beruhigte mich, dass mein Schwanz auch nicht so klein sei und ich es Karin immer ordentlich besorgt hatte, wahrscheinlich würde der ander ziemlich abloosen, Karin konnte ziemlich fordernd und ausdauernd sein und am Ende wird er sie nicht einmal zum Höhepunkt bringen und sie wird reumütig nach meinem Harten betteln und dann, ja dann würde ich es vor den Augen des anderen Schlappschwanzes noch mal richtig besorgen. Ja, so würde es laufen und ich sagte großzügig: “Klar, such dir einfach einen Typen aus!” Natürlich hatte sie das schon längst getan und auch der Termin stand schon in der nächsten Woche. Jason hieß der Glückliche oder wie ich noch meinte, der Arme, der versuchen würde die nimmersatte Karin zu beglücken, aber daran scheitern würde, weil er nicht so standhaft wie ich sein würde!

Mehr wusste ich nicht als wir abends bei seinem Appartment auftauchten und klingelten. Karin hatte sich sexy herausgeputzt. Ihr Pussy war blitzeblank rasiert, sie trug einen schwarzen Spitzen-BH und einen sehr knappen schwarzen Stringtanga, darüber eine Bluse und eine enge Jeans, die vor allem ihren knackigen Arsch betonte. Ich stellte mir in Gedanken vor, wie Jason gleich den Mund nicht mehr zukriegen würde bei ihrem Anblick und vor Aufregung vielleicht keinen hochkriegte. Innerlich stellte ich mich darauf ein, heute meine Karin noch vor den Augen eines anderen selbst zu vögeln. Doch als die Tür aufging, fiel mir erst mal die Kinnlade runter: Jason war ein Hüne, bestimmt über 1,90m, breite Schultern und muskuläre Arme, er war braun gebrannt und seine langen Haare waren zu einem Zopf gebunden. Ich schluckte, während er Karin gleich begrüßte: “Hi, du musst Karin sein, wow du bist wirklich eine scharfe Maus, da werden wir viel Spaß haben! Und das muss Cucky sein!” Ich wollte etwas erwidern, doch er schaute mich scharf an und meinte nur “Du bist heute abend Cucky und wenn wir dich so nennen, wirst du das tun was wir verlangen, dass sind die Spielregeln. Bei einem Verstoß müsste ich dir deinen Arsch aufreißen und das wollen wir doch alle nicht, oder? Also wie heißt du?” Der Typ hatte gleich klar gemacht, wer hier der Chef ist und bei seinem Körper hatte ich keine Zweifel, dass er seinen Worten Taten folgen lassen würde. Eingeschüchtert stammelte “Äh, ich bin Cucky!” Karin und Jason lachten und gingen vor mir in das Schlafzimmer, das eher eine riesige Sexspielwiese war. Ein gigantisches Wasserbett stand in der Mitte, an der Seite lagen Handschellen, Vibratoren und anderes Sexspielzeug.

Er zögerte nicht lange. “Zieht euch beide aus, ich will sehen, mit wem ich es zu tun habe!” Ich kam seiner Aufforderung nach, doch während Karin ihre Unterwäche anlassen sollte und einfach hinreißend aussah, verlangte er von mir, dass ich mich völlig entblöste. Ich kam mir jetzt noch mikriger vor als am Anfang, meine Schniedel hing schlaf herunter und neben diesem Adonis wirkte ich wie ein Kind. Jason lachte, dann griff er mir an die Eier und meinte “Und mit diesem Mikerding schrubbst du über diese geile Schnitte, oh Gott. Spürst du über etwas, wenn er in dir ist?” Karin grinste verlegen und sagte nichts um mir zu helfen. Er deutete auf eine Stelle neben dem Bett, wo ich mich auf einen Plastikstuhl setzen sollte. Dann ging er zu Karin und fing an ihren Körper zu streicheln, erst zärtlich, dann immer fordernder und härter. Seine Hände kneteten ihre Brüste, er riss ihr den BH runter und zwirbelte ihre Brustwarzen. Karin stöhnte auf, als er dann ihre Slip zur Seite schob und ihre Pobacken liebkoste. “Yes, das sind Backen und noch viel besser ist was dazwischen ist!” Er griff ihr nun hemmungslos zwischen die Beine, seine Finger waren bei, nein in ihrer Muschi, Karin wand sich unter seinem Griff. Ich saß wie gebannt auf meinem billigen Plastikstuhl und konnte meine Augen nich von ihnen wenden. Er war wie ein Tier, seine Hände waren überall, er leckte ihre Ohrmuschel, knabberte an ihren Titten, die er dann wieder heftig knetete. Dann zog auch er sich aus, sein Körper war wirklich beeindruckend, doch das schlimmste kam für mich noch: als er sich zu mir drehte, konnte ich sein Ding sehen! Ein Riesenschwanz wie ich ihn vielleicht einmal in einem Porno gesehen hatte, ich schätzte ihn auf über 20 cm und er hatte zudem eine enorme Dicke und dabei war er noch nicht einmal völlig steif. Er schlenkerte ihn provozierend vor mir “Ja, damit werde ich deine Schnecke durchnehmen, das ist ein Schwanz, damit kannst du eine Frau glücklich machen, nicht mit deinem Bleistift!” Und er lachte laut. Karin war sichtlich beeindruckt, auch sie dürfte so ein Ding noch nie in Real gesehen haben und gleich würde sie es nicht nur sehen, sondern es in ihrem Loch spüren. Doch zuerst sollte sie ihn noch hart blasen. Sie kniete sich auf sein Geheiß vor ihn und fing an seinen Lümmel in den Mund zu nehmen. Ich wusste wie gut Karin blies, mir selbst kam es meistens nach ein paar Minuten, doch Jason gab den Takt vor, er fickte sie quasie in den Mund, er hatte ihren Kopf zwischen seine Hände wie einen Schraubstock genommen und drückte seinen Schwanz rein und raus, tief rein, so dass ich dachte, Karin müsste gleich würgen, doch sie schlug sich gut und saugte und blies dieses Ungetüm. Das Ganze spielte sich einen Meter vor mir ab und ich konnte es nicht glauben, dass ich mich darauf eingelassen hatte.

Nach ein paar Minuten zog Jason Karin nach oben und nickte “Du bist gut, bläst viel zu gut für den Schlappschwanz, wette er spritzt dir gleich in den Mund, oder?” Karin musste kichern und nickte, ich war fassungslos. Jason befahl ihr die Beine etwas zu spreizen und dann fuhr er ihr ohne Vorwarnung mit zwei Fingern in die Muschi und fing an sie zu fingern. Karin zuckte und seufzte “Ja, du geiles Luder, du bist schon ganz feucht, spürst du meine Finger, sie sind dicker als der Schwanz von Cucky, sein dünner Schwanz kann noch nicht mal mit meinen Fingern mithalten, sag es du geile Stute!” Karin lief bereits jetzt aus, ich sah wie feucht ihre Muschi glänzte und den Rinnsaal über den Oberschenkel, die Art wie Jason sie und auch mich beherrschte erregte sie ungemein. “Ja, ja, du fingerst mich besser als er mich fickt!” stöhnte sie unter seinem Lachen hervor. Dann zog er seine Finger heraus, sie waren voll von Karins Geilsaft. Er kam zu mir und hielt sie mir unter die Nase. “Schleck sie ab, schmeck den Saft einer Frau, die richtig geil ist und noch heute nacht schreien wird vor Lust und um meinen Schwanz betteln wird, schleck sie ab!” Er presste mir seine Finger in den Mund, die ich brav abschleckte.

Jason lachte und dann sah er, dass mein Schwanz mittlerweile hart geworden war. Auch wenn ich mich erniedrigt fühlte, die Situation erregte mich und die Erregung von Karin war greifbar. “Na, da geilt sich wohl einer daran auf zu sehen, wie seine Kleine durchgebügelt wird!” Er griff in eine Tüte und war mir etwas zu. “Anziehen!” raunzte er mich an. Erst auf den zweiten Blick sah ich, dass ein Art Billigstring war, der vorne windelähnlich ausgepolstert war. Ich zog ihn an, der String war bewusst viel zu eng, so dass er in meine Poritze einschnitt. Vorne jedoch verschwand mein steifer Schwanz in einem Art Etui aus Taschentuchstoff. Ich kam mir noch lächerlicher vor als zuvor und wagte leise zu fragen für was dies sei. Jason grinste und meinte mehr zu Karin gewandt “Ich kenne diese Cuckolds, sie geilen sich so auf, wenn sie sehen wie ich ihre Stuten zureite, dass sie kommen. Ja, du hörst richtig, ohne das sie was tun, allein der Anblick wie ich dich durchbumsen werde, dein Gestöhne wird ihn so geil machen, dass er abspritzen wird und ich will keine Sauerei. Daher die Windel, Cucky. Spitzt in deine Windel wie ein Baby, ja wie ein kleines Baby, dass seine Soße nicht halten kann wirst du abspritzen, wenn du erst siehst, was ich mit deiner kleinen Muschi anstellen werde! Und jetzt setz dich wieder hin und leg die Handschellen an.” Ich gehorchte fast wie in Trance, setzte mich hin und Jason fixierte meine beiden Hände an den beiden Armlehnen. Ich konnte mich nicht mehr bewegen, nur mein Schwanz stand immer noch steif in diesem Windelstring nach oben, im Unterbewusstsein machte mich wohl wirklich die Art wie er mich behandelte scharf.

“Und nun zu dir, mein feuchtes Luder! Leg dich auf den Rücken, sofort!” Karin gehorchte und er legte sich sofort auf sie. Sein Schwanz hatte trotz seiner Größe keine Probleme in sie einzudringen, offensichtlich war nicht nur ich erregt, sondern auch sie floß fast aus. Jason begann sie leicht zu ficken, ich sah, dass sein Prügel nur etwa bis zur Hälfte in meiner Kleinen versank und trotzdem stöhnte Karin schon lauter als bei mir kurz vor dem Höhepunkt. Doch dann erhöhte er die Intensität, sein Schwanz fuhr härter, tiefer und schneller in Karins Loch, er pflügte ihre Grotte durch, keine Zurückhaltung, er hämmerte ihn immer wieder rein. Mit großen Augen sah ich wie sein Riesenschwanz ganz in der eigentlich engen Fotze meiner Karin verschwand um dann wieder aufzutauchen in seiner Pracht. “Oh Gott, ja, Jason, jajajaja, Ohhhhhhhh” Karin stöhnte und seufzte ohne Unterbrechung, als Jason ihre Beine über seine Schultern legte um so noch tiefer in sie eindringen zu können. Aus Karin brach es immer mehr raus. Mein Gott, dagegen hatten wir nur Blümchensex, ich dachte, ich nehme sie hart ran, aber dagegen war ich nur ein Schulbub. Jason hatte Karin mittlerweile zusammengerollt, ihre Beine berührten – gelenkig wie sie war – das Bett neben ihrem Kopf und er stieß von oben tief und hart in sie. “Bitte, ja, ja, nicht aufhören, oh mein Gott, ich komme, ja, ich komme, ohhhhhhhhhh!” Karin überrollte ein Höhepunkt, ich sah ihren Körper zucken, doch ohne ihr eine Erholungspause zu geben, rollte sich Jason nunmehr auf seinen Rücken und zog Karin auf sich. “Reite mich, Schlampe! Ich hab es dir besorgt, jetzt tu du was, beweg deinen kleinen Arsch, schneller!” Karin schnaufte noch heftig von ihrem Orgasmus, gab sich aber redlich Mühe seinen langen Dolch zu reiten, ihre Hüften bewegten sich auf und ab, ohne dass je sein Schwanz ganz aus ihr herausglitt. Wir machten das auch, aber mein Kleiner rutschte häuftig raus, wenn sie sich zu heftig nach oben bewegte, dieses Risiko bestand bei Jason nicht. Karin schnaufte, während Jason sie weiter antrieb, er knetete ihr Brüste, gab ihren Titten leichte Klapse. “Oh, Jason, ja, oh, ich kann nicht mehr, ja, ich komm schon wieder, oh ja,jaaaaaaaaaaaaaaa!” Sie sank auf ihm zusammen, während ich ihren Unterleib wieder von einem Höhepunkt durchjagt zucken sah. “Wir sind nicht nicht fertig, meine Stute, heute zeig ich dir, wie eine Frau gefickt wird! Hoch und auf alle Viere!” Er scheuchte sie auf, Karin begab sich brav in die Doggyposition, so dass ich sie von der Seite sehen konnte. Jason grinste und drehte sie “Nein, schön mit dem Gesicht zu Cucky. Er soll sehen, wie ich dir den Verstand rausvögel, wie du zu meiner kleinen Sexpuppe wirst, ja Cucky, sie gut hin, Karin wird schreien vor Geilheit, dein Schwanz wird sie nie befriedigen können!”

Und dann nahm er sie von hinten. Ich wusste, dass Karin bei dieser Position besonders empfindlich war, aber das war bei diesem Riesenschwanz völlig egal, er fickte sie gnadenlos durch. Karin war fix und fertig, die beiden Höhepunkte waren schon heftig gewesen, aber dieses dicke und lange Ding unentweg ich sich zu haben, gab ihr den Rest. Jason nahm ihre Haare wie einen Zügel um mir ihr Gesicht präsentieren zu können. Mit der anderen Hand schlug er ihr immer wieder auf ihren Po, wie ein Cowboy, der seine Stute zähmte. Karin war verschwitzt, sie stöhnte und grunzte zum Teil unverständlich, als Jason zu ihr sagte “Komm, Stute, sag Cucky, dass Jason dich zugeritten hat, sag ihm, dass er einen Minipimpel hat, der dich nie befriedigt und dass du nur noch Jasons Lanze in deinen Löchern haben willst. Sag es!” Um dem Ganzen Nachdruck zu verleihen, bumste er sie noch schneller und härter und schlug ihr heftiger auf die Pobacken, Karin war offensichtlich vor ihrem dritten Höhepunkt als sie herausschrie “Ja, oh Gott, ja, Jason du machst mich fertig, du Fickgott, Cucky hat nur einen Minipimpel, nur dein Schwanz bringt es. Fick mich, fick mich, fick mich in alle Löcher, bitte, mach mich zu deinem Sexpuppe!! Ohhhhhhhhh” Ich konnte es nicht glauben, dass alles stöhnte mir meine Kleine ins Gesicht, während dieser Typ sie von hinten nahm. Während er sie weiter vögelte, kramte er einen Megadildoschwanz hervor, er stoppt kurz, zog Karins Kopf zu sich und steckte ihr den Schwanz in den Mund. “Saug ihn, gewöhn dich, dass du nur noch große Dinger in den Löchern haben wirst!” Oh Gott, er fickte meine Freundin zu ihrem dritten Höhepunkt in Doggystyle, während sie gehorsam diesen Gummischwanz im Mund hatte. Als es Karin dann kam, fiel ihr der angesabberte Gummischwanz aus dem Mund und sie schrie ihren nächsten Orgasmus aus sich heraus. Das war zuviel für mich, ich konnte es nicht mehr halten. Es war unglaublich, ich wurde vorgeführt und doch war ich erregt. Ich konnte einfach nicht anders bei diesem Anblick, mein Schwanz begann zu zucken, erst wehrte ich mich noch dagegen, aber als Karin laut rief, dass sie endlich richtig gevögelt wird, überkam mich ein Höhepunkt. Ohne dass ich mich irgendwie anfassen konnte, explodierte ich, mein Schwanz zuckte und ich spritzte mit verdrehten Augen in meine Stringwindel ab. Jason sah mein Zucken und lachte laut “Sieh, Cucky spritzt, ich wusste er kann es nicht halten, ja, spritz deine Windel voll, du Schnellspritzer, du befriedigst keine Frau!”

Als ich meine Augen aufmachte und meinen verklebten Schwanz spürte, sah ich, dass Jason von Karin abgestiegen war. Er hatte immer noch nicht abgespritzt. Karin lag auf dem Bauch, ihr Po ragte immer noch leicht nach oben, so wie sie ihn Jason gerade zum Ficken zur Verfügung gestellt hatte. Jason strich über ihren Po. “Du bist wirklich geil. Lust auf eine zweite Runde?” Karin drehte sich zu ihm und nickte………

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Anal

Die Freundin zum weiblichen Cuckold gemacht

Karin und ich waren seit ungefähr einem Jahr ein Paar und sexuell war sie die Erfüllung eines jeden Männertraums. Nicht nur dass sie ein scharfe Figur hatte mit festen, nicht zu kleinen Brüsten und immer glatt rasiert war, nein sie war wirklich immer geil, wahrscheinlich das, was man nymphoman nennt. Wir wohnten noch nicht zusammen und immer wenn wir uns trafen, fickten wir, gleich ob zuhause, im Fahrstuhl oder im Park unter der Brücke während einem Grillfest. Sie brauchte es einfach, sie musste eine Schwanz spüren. Wenn ich sie im Auto nach Hause brachte, gab es noch einen Abschiedsblowjob, damit ich nicht hause selbst Hand anlegen müsse, wie sie meinte. Es gab nur eine einzige Sache, wo sie nein sagte: anal.

“Du darfst mich ficken wie du willst, aber in meinen Arsch fickt mich keiner” und das, obwohl ich unbedingt meine anale Jungfräulichkeit verlieren wollte. Und dann kam mir die Idee. Karin war kurz vor ihrem Orgasmus jedenfalls so heiß und in Extase, dass sie alles machen und sagen würde. Als wir wieder mal bei ihr im Schlafzimmer vögelten wie die Wilden, versuchte ich es einfach. Ich hatte sie gerade in der Hündchenstellung vor mir und fickte ihr die Seele aus dem Leib. Mein Hammer glitt von hinten in ihre perfekte Muschi rein und raus, tief und hart, meine Eier klatschen von hinten an sie und sie stöhnte und schrie ihre Lust heraus. “Ja, fick mich, härter, komm, ich komme gleich!” feuerte sie mich an und genau in diesem Moment stieß ich menen Schwanz ganz tief in ihre nasse Grotte und verharrte dann dort. “Komm, fick, bitte, oh Gott, biiiiiiiitte!” flehte sie, doch ich beugte mich nur zu ihr nach vorne und flüsterte ihr ins Ohr “Ich zieh ihn raus und fick dich nicht weiter, wenn du mir nicht einen Arschfick erlaubst, meine Klein.” Trotz ihrer Extase, hier war sie eisern und stöhnte ein “Nein, nicht in meinen Po!”. Ich bewegte meinen Schwanz leicht in ihrem Fötzchen, damit sie ja nicht abkühlen konnte, was sie gleich mit einem lauten Aufstöhnen quittierte. Mit dieser Antwort hatte ich gerechnet. “Schade, aber wer spricht denn von deinem Po! Wenn du meinen Schwanz nicht in deinen Arschkanal aufnehmen willst, dann erlaub mir doch vor deinen Augen eine andere so zu beglücken, wie wäre es?” Ich musste damit rechnen, dass sie jetzt aufsteht und fragt, ob ich denn noch alle habe, aber ich hatte sie richtig eingeschätzt. Sie war so geil, dass – ich stieß ein paar mal tief zu – sie tatsächlich zustimmte “Okay, ja, einmal, einmal darst du, aber jetzt fick mich endlich durch, ich kann nicht mehr warten, oh Gott.” “Und du schaust zu und erfüllst mir dabei einen Wunsch” hakte ich nach. “ja, ja, alles, fick, bitte, fick mich!!!!!” Und ich tat ihr den Gefallen, angetörnt von dieser Aussicht, bumste ich meine scharfe Kleine in den siebten Himmel und sie schrie nicht nur einen Höhepunkt heraus.

Ein paar Tage später sprach ich sie auf ihr Versprechen an, sie nickte und meinte, sie hat es versprochen, also suchen wir jetzt jemanden aus. Ich war total aufgeregt, wir hatten uns darauf geeinigt, dass es eine Professionelle sein sollte, damit ja keine Gefühle dabei sind, nur reiner Analsex, rein in den Arsch, kein Küssen, kein oral und auch nicht in die Fotze. Das waren die Regeln und Karin musste sich “zur Strafe” alles ansehen. Ich suchte tagelang im Internet und dann fand ich sie “Stella”, eine Hammerfigur und sie bot Analsex an. Ich verlangte von Karin, den Termin klar zu machen und ihr zu sagen um was es ging. Es war herrlich zu sehen, wie meine Freundin eine Nutte anrief und für mich einen Termin zum Arschficken zu vereinbaren. Sie sagte ihr auch, dass sie dabei sein werde, allerdings nur passiv, womit Stella kein Problem hatte.

Zwei Tage später war es soweit. Ich war aufgeregt und Karin irgendwie auch. Als uns Stella aufmachte, merkte ich wie bei Karin die Eifersucht stieg, die Frau war wirklich atemberaubend. Ob sie jetzt kurz nachdachte, alles abzublasen und mir ihren Po anzubieten? Wir gingen in das rot beleuchtete Schlafzimmer und Stella ließ ihren Bademantel fallen, sie trug nur einen dünnen String und einen schwarzen BH. Sie lächelte. “Und ihr wollt wirklich keinen Dreier, du bist eine süße Maus, ich würde dich gerne lecken.” Karin errötete leicht und schüttelte den Kopf “Nein, danke, wie ausgemacht, mein Freund vögelt dich in den Po und dann gehen wir wieder.” Stella lächelte “Schade, aber du bist die Chefin. Aber auch du ziehst dich aus, in meinem Zimmer sind alle nackt!” Karin schluckte, nickte dann aber. Ich zog mich aus und mein kleiner Freund stand schon stramm wie eine Eins. Auch Karin zog sich etwas zögernd aus und setzte sich dann auf Geheiß von Stella auf das Bett. Stella selbst entledigte sich von BH und String und stand nackt vor mir. Ich konnte es gar nicht fasse, als sie sich auf das Bett kniete und mir ihren perfekten Arsch entgegenstreckte. “Komm, nimm die Gleitcreme links und schmier mir mein Loch ordentlich ein. Natürlich kann dir deine schüchterne Kleine helfen”. Ich nahm die Tube und machte mich daran, zum ersten Mal eine Rosette einzufetten und das bei einer fremden Frau unter den Augen meiner Freundin, die nur einen halben Meter neben uns saß. Stella schnurrte “Ja, gut, Süßer, und nun steck schon mal einen Finger rein, ja, das machst du gut, oh, du wirst mich bestimmt gut ficken, ja, das weiß ich!” Mein Schwanz pulsierte, ich hatte Angst, dass ich vielleicht zu schnell abspritzen würde und alles vorbei wäre. Und dann kam der Moment. Ich stellte mich neben das Bett, zog Stella zum Rand, sie sah dabei genau auf Karin und setzte meine Schwanzspitze an ihr Poloch an. Langsam drang ich in sie ein, ich nehme an, bei einer nicht so erfahrenen Arschfotze wäre es schwerer gewesen, aber so konnte ich meinen Speer Stück für Stück in ihren Hinter versenken. Karin saß nackt auf dem Bett und biss sich auf die Zähne. Und dann stieß ich die geile Stella, hart und tief, wie ich sonst die Muschi von Karin stieß. Stella gefiel die Situation wohl auch “Ja, mein Kleiner, das machst du gut, fick mich in den Po, ja stoß meinen Arsch, so ist´s gut, nur nicht zu zart, ich vertrage einiges, nicht so wie die kleine Mädchenpussy hier” und dabei lachte sie Karin an “Ja, schau gut zu, dein Freund besorgt es mir, er besorgt es mir in den Arsch, eine richtige Frau lässt sich in den Arsch ficken, so wie er mich in den Arsch fickt, nur kleine Babymuschis bekommen es nur in das vordere Loch, ja, sieh hin, er vögelt mich so gut.” Und es war wirklich ein Traum. Stella kreiste noch mit ihrem Gesäß und ich war wir im Rausch. Ich sah Karin, wie sie gebannt zusah, wie mein Schwanz in den Arsch dieser fremden Frau rein und rausglitt, wie sie sich über meine Freundin lustig machte, doch in dieser Minute war es mir egal, war doch selber schuld, wenn sie mir ihren Po nicht hinhielt und ich mir das bei einer anderen suchen musste und es war ja ganz offen und ausgemacht. Stella provozierte weiter “Ja, Mäuschen, so wird eine Frau gefickt. Dein Mann bumst meinen Po durch, er wird nur noch Arschficken wollen, wird wohl Stammkunde bei mir, vielleicht nehm ich dich ja in die Lehre, ja, sein Schwanz wird deine Muschi nicht mehr wollen, nur noch meine enge, geile Rosette!”

Dann war es bei mir soweit, ich konnte mich nicht mehr beherrschen, ich schrie laut auf und zog meinen Schwanz aus Stellas Loch, mein Sperma schoß auf ihren Po und ich saute ihre Poritze und ihre Backen ein. Ich konnte mich nicht erinnern, schon einmal so viel abgespritzt zu haben und ich sah, dass Karin wohl das gleiche dachte. Ich atmete schwer und stand mit erschlaffendem Glied wie gebannt hinter Stella, die plötzlich zu Karin meinte “Worauf wartest du, ein richtiger Cuckold legt die Sauerei auf, also, leck mir die Soße von deinem Typen vom Arsch, los!” Ich schluckte, aber diese Vorstellung war jetzt noch die Krönung und ich hatte einen Wunsch frei und so sagte ich “Du hast die Lady gehört, komm, schleck ihr den Po sauber.” Karin strafte mich mit einem verächtlichen Blick, aber auch sie konnte sich an ihr voreiligen, ihrer Geilheit geschuldetes Versprechen erinnern. Und so sah ich zu, wie sie sich über Stella beugte und begann ihren Po sauber zu lecken, ihre Zunge glitt auch durch die Poritze und Stella lachte “So, ist es brav, mein weiblicher Cuckold! Leck mir schön die Sahne aus der Ritze, gut machst du das!”

Als kein Tröpfchen mehr zu sehen war, gab ich Karin einen dicken Kuss und hauchte ihr ein Danke ins Ohr, wir zogen uns an, gaben Stella ihr Geld und gingen… Ob Karin sich wohl revanchieren will……

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Die Sub und ihr Cuckold

Vor dem Wochenende an dem sich die Geschichte ereignet hat habe ich (für
die Geschichte nenne ich mich mal Stefan) mit, nennen wie sie hier
Sabine und ihrem Mann Frank, schon eine Monat im Internet geschrieben.
Wir lagen von Anfang an auf der gleichen Welle, in Ihrer Anzeige damals
stand Ich suche für meinen Frau einen Lover der sie in meinem Beisein
verwöhnt und das gibt was ich nicht kann. Ich habe die Zeilen gelesen
und die Beiden angeschrieben, eigentlich habe ich mir keine großen
Chancen ausgemalt, denn ich bin keine Schönheit, eigentlich bin ich
ganz normal, auch wenn es schwer fällt zuzugeben, ich habe einen
kleinen Bauchansatz.

Nach einer Woche Dienstreise habe ich in meinem Postfach eine Nachricht
gefunden, “Hallo, wir haben deine Mail gelesen und sind der Meinung wir
sollten uns mal kennen lernen, vielleicht erst mal per Mail und dann
sehr gerne Real, Lieber Gruß Frank + Sabine”. Na holla, damit habe ich
wirklich nicht gerechnet, dann gingen noch viele Mails hin und her. So
habe ich erfahren das, dass Sexleben zwischen Frank und Sabine sehr
spärlich oder besser gesagt gar nicht mehr statt findet. Sie haben
besprochen es doch mal mit einem anderen Mann zu versuchen und da ist
ihre Wahl auf mich gefallen.

Wir haben uns dann für ein Treffen verabredet, jetzt lag ein Wochenende
mit Sabine und Frank vor mir. Irgend wie ein aufregende Geschichte, ich
sollte um 19:00 Uhr bei ihnen sein, also habe ich mich noch mal
ausgiebig geduscht und rasiert. Danach habe ich mich angezogen und
meine bereits gepackte Tasche genommen und los zum Auto. Pünktlich um
19:00 Uhr drücke ich den Klingelknopf am Eingang des Mehrfamilienhauses
in dem die beiden wohnten. Die Treppe hoch in den dritten Stock, die
Tür stand einen Spalt weit offen, ich habe aber doch lieber geklopft.
Frank kam an die Tür und hat sie mir geöffnet, Frank ist in meinen
Augen ein sehr attraktiver Mann. Das war mir aber im Moment egal, ich
war gespannt auf Sabine, Frank nahm meine Tasche und hat sie im Flur
abgestellt, ich ziehe meine Jacke aus, hänge sie auf und folge Frank
ins Wohnzimmer.

Als ich das Zimmer betrete schaue ich mich um, “Ihr seit aber sehr
geschmackvoll eingerichtet”, sage ich und schaue mich nach Sabine um
die aber nicht im Raum ist. “Nimm doch Platz”, sagt Frank und ich setze
mich auf das Breite Sofa. Er setzt sich gegenüber in den Sessel und wir
beginnen ein Gespräch, wie die Fahrt war, dann werde ich gefragt was
möchtest du denn trinken. Ich drehe mich Richtung Tür da bleibt mir die
Sprache weg, vor mir steht Sabine, schwarze Haare die ihr bis über die
Schulter gehen. Braune Augen und ein Gesicht mit zarten weiblichen
Zügen. Sie ist so etwa 170cm groß und hat eine einfach tolle Figur,
Kleidergröße 38 o. 40 richtig Fraulich eben. Sie ist dezent geschminkt,
Make up, Kajal, dunkler Liedschatten und einen dazu passenden
dunkelroter Lippenstift, die Fingernägel sind in dem gleichen dunkelrot
lackiert. Ich denke, nein dieser tollen Frau hast du gefallen, das gibt
es doch gar nicht, wie viel Glück kann ein Mensch haben. Sie trägt eine
schwarze Bluse, dazu einen schwarzen Knie langen eng anliegenden
Lederrock. Darunter trägt sie eine schwarze Strumpfhose oder sind es
Nylons und schwarze ca 8cm hohe Pumps.

Ich bin noch ganz perplex als Sabine zu mir sagt “Jetzt kannst du aber
deinen Mund wieder zu machen”, ich bin bestimmt knall rot angelaufen so
peinlich war mir das. “Oh Entschuldigung das ich dich so angeschaut
habe, aber du siehst einfach toll, einfach unbeschreiblich aus”. “Was
möchtest du denn Trinken, vielleicht ein Glas Wein” fragt sich mich
noch mal, “Ja sehr gerne, einen Rotwein wenn du hast”. Kurze Zeit
später kommt sie mit drei Gläsern zurück, sie reicht mir eins, gibt
Frank ein Glas und setzt sich mit ihrem Glas links neben mich auf das
Sofa. Immer noch ein wenig von der Rolle schau ich immer wieder zu
Sabine und genieße Ihren Anblick. “Schatz du scheinst genau nach dem
Geschmack von Stefan zu sein” sein sagt Frank und grinst zu Sabine. “Ja
meinst du wirklich” sagt sie und legt dabei eine Hand auf mein linkes
Bein, “Stefan bin ich nach deinem Geschmack”. Ich muss lächeln und
sage, “Du bist sogar sehr nach meinem Geschmack und nicht nur nach
meinem, schau mal mein kleiner Freund freut sich auch schon darauf dich
persönlich kennen zu lernen”.

Jetzt muss auch Sabine lächeln, sie schiebt ihr hand nach oben bis zu
meinem Schritt und fangt an mein bestes Stück durch die Hose zu
massieren und sagt “Stimmt der springt ja fast aus der Hose so freut er
sich auf mich. Das geht aber nicht das der so eingeklemmt ist”, Sabine
beugt sich über mich und öffnet meine Hose. “Heb deine Po mal an” sagt
sie zu mir, ich hebe meine Po an und sie zieht mir die Hose gleich mit
dem Slip nach unten. Als sie meinen Schwanz befreit hat steht er hart
und steif ab. “Hey das ist ja ein geiler Schwanz, da habe ich mit dir
den richtigen Griff gemacht”, sagt sie und nimmt ihn in die Hand und
fängt an ihn zu wichsen. Sabine schaut zu Frank und sagt “Na gefällt es
dir wie ich en Schwanz von Stefan wichse, der ist schon richtig hart”.
“Ja das ist ein Prachtschwanz, mach ihn richtig geil” sagt Frank. “Dann
zieh dich jetzt aus, wichs dich während du uns zuschaust” sagt Sabine,
sie schaut mich wieder an “Jetzt werde ich deine Prachtschwanz erst
einmal blasen”, sie beugt sich vor und nimmt ihn sofort zwischen ihre
Blaslippen tief in Ihren Mund. “Ja komm” sagt Frank “Besorg es ihm
richtig mit deinem Fickmaul”, worauf Sabine ihn bis zum Anschlag in
ihrem Mund schiebt.

Ich lege meine Hand auf ihren Kopf packe sie an den Haaren ziehe ihren
Kopf nach oben und sage “Meinen Schwanz kannst du geiles Miststück
gleich weiter blasen, steh jetzt auf und zieh dich aus ich will dich
ohne Klamotten sehen”. Sabine steh auf und stellt sich zwischen mich
und Frank, sie fängt an ihre Bluse aufzuknöpfen, einen Knopf nach dem
anderen bis die Bluse ganz offen ist und sie, sie zu Boden fallen läst.
Zwei herrliche Titten legt sie frei, sie trägt keinen BH, den hat sie
auch nicht nötig, ihre Titten eine gute Hand voll, stehen und ihr
Nippel zeigen nach oben. Sie greift nach hinten und öffnet den Rock,
sie lässt ihn nach unten gleiten. Jetzt sehe ich es sie trägt schwarze
Nylons die an einem schwarzen Strapsgürtel fest gemacht sind und den
kleinen schwarzen transparenten String. Ich sehe das ihre Muschi blank
rasiert ist, genau wie ich es mag. “Komm her”, sage ich und sie tritt
drei Schritte näher an mich und stand jetzt ganz nah bei mir. Ich setze
mich gerade hin, ich fasse mit der ganzen Hand an ihre Muschi. Hey d
bist ja wirklich ein geiles Miststück, hast du deine Fotze schon
angewichst oder warum bist du so nass.

Sabine schaut mich an und sagt, “Nein aber Frank hat mir kurz bevor du
gekommen bist noch mal in den Schritt gefasst”. Ich schaue zu Frank und
sage “Wenn ich das nächste mal zu euch komme dann hast du die Finger
von der Fotze zu lassen. Deine Frau ist für dich schon ein tag vorher
tabu, außer ich erlebe es dir sie anzufassen”, Frank nickt und sagt “Ja
ist in Ordnung, aber das habe ich ja bis eben nicht gewusst”. “Sabine,
geh wieder und Frank komm her”. Sabine tritt wieder zwei schritte
zurück und Frank kommt zu uns. “Zieh ihr den String aus, dann darfst du
ihn dir als Wichsvorlage mit auf deinen Platz nehmen”. Frank zieht ihr
den Slip aus und hält sich das tropf nasse Mittelteil an die Nase und
zieht den Fotzengeruch erst einmal tief ein. Er geht wieder zu seinem
Platz und setzt sich hin, er nimmt den Slip, legt ihn um seinen Schwanz
und fängt an sich zu wichsen.

“Schau dir deinen Mann an, dieser geile Hund sitzt da und wichst seinen
mickrigen Schwanz mit deinem String”. Ich stehe auf “Sabine komm mit”,
sie geht hinter mir her in den Flur, ich gehe an meine Jacke und hohle
ein Halsband heraus, dann noch eine Hundeleine. “Zieh das Halsband an
und mach die Leine daran fest, dein Mann der Schlappschwanz soll doch
sehen wer hier jetzt das sagen hat. Er soll sehen wem sein Ehefotze
gehört”, das sage ich so laut das Frank es im Wohnzimmer auch hört. Ich
nehme Sabine an der Leine und führe sie zurück, vor dem Sofa ziehe ich
sie an der Leine auf ihre Knie, “So jetzt leck meinen Schwanz, aber
leck ordentlich”, sofort nimmt sie meinen Schwanz in die Hand und
stülpt ihre Lippen darüber. Sie schiebt ihn sich tief in ihre
Mundfotze, als sie ihn fast ganz im Mund hat drücke ich ihren kopf noch
tiefer auf meinen Schwanz und halte den Kopf so fest. Dann lass ich los
und sie nimmt meinen Schwanz ganz aus dem Mund und holt tief Luft,
dabei läuft ihr die Spucke aus dem Mund. Ich schaue zu Frank und sage,
“Na bläst die Schlampe deinen Schwanz auch so voller Hingabe wie
meinen”. “Nein, wenn sie ihn überhaupt mal in den Mund nimmt dann nur
ganz Kurz”, antwortet er mir. Ich genieße wie sie mich mit ihrem Mund
weiter verwöhnt, jedes mal wenn sie mein Schwanz wieder tief in den
Mund nimmt schaue ich zu Frank und grinse ihm zu.

Als ich zu Frank schaue denke ich, du sollst merken wem dein Frau bald
gehört, wen er anbetteln muss um ihr mal an die Nasse Fotze zu greifen
zu dürfen. Aber das ist im Moment noch eine andere Geschichte.

Ich drücke Sabines Kopf von meinem Schwanz und sage “Jetzt ist es genug,
steh auf und beug dich über den Tisch”. Sie steht auf und geht die paar
Schritte bis zum Tisch sie beugt sich vor und stützt sich darauf ab.
Ich stelle mich hinter sie, ich nehme meinen Schwanz in die Hand und
streiche damit durch ihre Fotze, “Ahhh, ja das fühlt sich gut an” sagt
Sabine. Mit meiner Eichel teile ich ihre Schamlippen und streiche vom
Kitzler bis zu ihrer Rosette. Ich verschmiere so ihren Saft bis an
ihren Arsch. Dann halte ich meinen Schwanz vor ihr Fotze und schiebe
ihn ihr in ihr nasses Loch. “Jaaaa, schieb mir deine Schwanz in die
Fotze, fick mich endlich ich bin so geil auf deinen Schwanz, ich will
ihn tief in mir spüren”. Ich pack sie an der Hüfte und stoße meinen
Schwanz bis zum Anschlag rein. Dann ziehe ich ihn wieder fast heraus,
wieder und immer wieder stoße ich meinen Schwanz in ihr nassen
Fotzenloch. “Komm bewege dein Arsch du Miststück, streng dich mal ein
bisschen an”. Ich gebe ihr dazu noch einen Klaps auf den Arsch, “Ahhh,
was war denn das gerade, das ging ja wie ein Blitz durch mich”, sagt
Sabine, “Hab ich es mir doch gedacht das du es magst wenn ich dir einen
Klaps auf den Arsch gebe” antworte ich. Dann gebe ich ihr noch einen
und einen zweiten “Ahhhhhh ich komme, schreit Sabine auf einmal, Was
machst du nur mit mir, Ahhhhh, jaaaaaa ich spritze ab. Jaaaaaaaaaaaa”
Sie zuckt und spritz ihren ganzen Fotzensaft auf meinen Schwanz.

Als sie sich etwas beruhigt hat ziehe ich meinen Schwanz aus ihrer
Fotze, nehme sie an der Leine ziehe sie zu Frank. Ich setze mich neben
Frank und sage “Sabine setz dich auf meinen Schwanz und fick mich. Sie
spreizt ihre Nylonbeine schaut mich an und setzt sich auf meinen
Schwanz. Jetzt kann ich ihre Titten massieren, sie fängt langsam an
mich zu ficken. Ich greife nach ihren Titten und drücke sie, ich nehme
beide Nippel jeweils zwischen Daumen und Zeigefinger und fange an sie
zu drehen und zu drück. Am Anfang erst zart, dann aber immer fester bis
sie anfängt zu zischen. “Na ein bisschen wirst du doch noch für mich
aushalten” sage ich und sie beißt ihre Lippen zusammen. Ich genieße es
wie sie mich fickt und ich ihre Nippel zwirbeln kann, aber am meisten
genieße ich es Sabine neben ihrem Mann zu ficken. Ich spüre wie mir
mein Saft langsam in den Schwanz hoch steigt, jetzt will ich kommen,
ich will dieses geile Luder voll spritzen. “Sabine fick mich weiter ich
will jetzt abspritzen”, “Ja spritz, spritz mir alles in meinen Bauch,
ich will deinen Ficksaft in mir spüren, füll mich richtig ab”. Sie
fängt an ich immer schneller zu ficken und dann ist es so weit, meine
Muskeln spannen sich an und ich stoße noch einmal tief in ihre Fotze
und spritze dann in ihr ab.

Ich drücke sie fest auf mich und pumpe ihr mein ganzes Sperma tief in
ihr Fickloch, “Mir kommt es auch noch mal schreit Sabine, Jaaaaaaa
spritz, jaaaaaaa spritz alles in meine Fotze, jaaaaaaaaaa. Einen Strahl
nach dem anderen ergieße ich mich in sie, ergieße ich mich in die Frau
von Frank und er sitzt daneben und wichst seinen Schwanz. Aber auch er
ist so weit und dann spritzt er ab, durch seine Finger spritzt sein
Schwanz sein Sperma auf den Boden. Drei mal spritzt er und alles landet
auf den Fliesen vor seinem Sessel. “Was soll denn das, hier die Fliesen
zu versauen” sage ich zu Frank, steh auf und leck den Boden wieder
sauber. Sofort fällt er auf den Boden, auf seinen Knien fängt er an
sein Sperma aufzulecken. “Wenn du schon dabei bist Sperma aufzulecken
kannst du Sabine auch gleich von meinem Sperma befreien. Sabine setz
dich neben mich und lass dir von Frank die Fotze sauber lecken”. Sie
setzt sich neben mich und Frank stürzt sich auf die Fotze seiner Frau
um sie von meinem Sperma und ihrem Saft sauber zu lecken.

Ich steh auf lass die beiden kurz alleine und gehe ins Bad, etwa fünf
minuten später komme ich zurück, Frank kniet vor Sabine und hat seinen
Kopf an ihr Knie gelegt. “Na ihr zwei seit wie hat es euch gefallen,
soll ich noch bleiben oder lieber wieder fahren” frage ich die beiden.
Frank schaut Sabine und Sabine schaut Frank an, wie aus einem Mund
sagen sie “Stefan, wir möchten das du das ganze Wochenende mit uns
verbringst”. “Gut wenn ihr das möchtet, dann aber nach meinen Regel,
das heißt für euch zwei ihr werdet genau das tun was ich sage, egal was
es sein wird”. Noch einmal schauen sich die beiden an sie lächeln und
sagen ja sehr sehr gerne”.[user][user][/user][/user]

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Reife Frauen

Mein erstes Cuckold-Paar

Mein Treffen mit CoCo
Langsam ging ich durch den langen Flur im Hotel entlang. Zimmer 35. Mein Blick wechselte von links nach rechts. Nummer 33, 34, Nummer 35, gefunden. Ich hielt die Chipkarte, die ich gerade unten am Empfang entgegengenommen hatte an das Türschloss. Nichts geschah. Ist ja klar, modernste Technik. Ich versuche erneut, diesmal mit mehr Schwung, die Chipkarte vor den Lesesensor hin zuhalten und tatsächlich leuchtete diesmal die grüne Signallampe auf verbunden mit einem leisen Summen des Türöffners. Ich betrat das Hotelzimmer und mein Blick bestätigt meine Erwartung: Ein Zimmer der Business-Kategorie mit dem entsprechenden Komfort. Ich trat an das Fenster und wollte mir durch einen Blick aus dem Fenster einen Eindruck von der Aussicht auf die Kölner Altstadt verschaffen. Wie erwartet gähnte mich nur die Häuserfront der gegenüberliegenden Straßenseite an. Wenigstens war die Lage des Hotels mitten in der Altstadt und somit für mich optimal. Ich löste den Krawattenknoten und öffnete den obersten Knopf meines Hemdes. Der Tag hatte für mich schon früh begonnen. Ein Neukunde hatte mich nach Köln geführt. Also war ich früh aufgestanden, um pünktlich um 9:00 Uhr vor Ort zu erscheinen. Der Kundenbesuch war sehr gut verlaufen und wir hatten für das komplette Projekt eine Zusammenarbeit vereinbart. Köln, du wirst mich die nächsten Wochen öfters zu sehen bekommen. Mein Blick auf die Uhr zeigte mir jedoch an, dass ich mich beeilen musste. Allein der Gedanke an meine Verabredung heute Abend ließ meinen Puls nach oben schnellen. Erstmals hatte ich eine Verabredung mit jemand aus dem Internet getroffen. Seit längerer Zeit waren wir, meine Frau und ich, auf einem Erotikportal angemeldet. Wir hatten dies gemacht, um gleichgesinnte Paare kennen zu lernen. Wir hatten allerdings bisher noch keinen so richtigen Treffer gelandet. So hatten wir in letzter Zeit unsere Aktivitäten mehr hin zum Chat verlagert. Als sich mein Termin in Köln ergab, hatte ich coco davon berichtet und prompt eine Einladung erhalten. Coco, das war der Nickname eines Paares aus Köln, das wir im Chat kennen gelernt hatten. Meine Vermutung nach der Herkunft des Nicks war Co(logne) Co(uple). Sie mussten etwa gleich alt sein, gebildet und sehr nett. Von meiner Frau hatte ich jedenfalls eine Freigabe zu einem erotischen Abenteuer erhalten, allerdings mit der strengen Auflage, später alles bis ins Detail zu berichten. Als Treffpunkt war 20:30 Uhr am Dom, genauer an der Domspitze, vereinbart. Ich muss mich also beeilen. Gott sei Dank hatte ich nur ca. 100m Luftlinie zum Treffpunkt und der Dom war ja nicht zu verfehlen. Als ich auf dem Domplatz ankam, entdecke ich sofort die Zwei, die mir auch gleich entgegen kamen und mich begrüßten. Der erste Eindruck war überaus sympathisch. Sabine, Anfang 50, etwa 1,70 m, schlank und für ihr Alter sehr attraktiv, umarmte mich und gab mir auf jede Wange ein angedeutetes Küsschen und Rainer, wohl Mitte 50, etwas kleiner und leicht untersetzt schaut mich freundlich durch seine rahmenlose Brille an, als er mir zur Begrüßung die Hand schüttelte.
Wir wollten in das Brauhaus hier gleich am Dom einkehren und uns nett unterhalten, meinte Sabine und wies mit der Hand in Richtung der Kölner Kneipe.
Also überquerten wir den Domplatz und betraten das „Früh“. Das Lokal war voll, aber Sabine steuerte zielstrebig gleich auf eine Seitentür zu, die durch entsprechende Sc***der den Nichtraucher-Bereich anzeigte. Hier war es auch schon sehr viel ruhiger und wir fanden in einem kleinen Eck einen passenden Tisch für uns drei. Rainer zeigte sich sehr aufmerksam, nahm Sabine gekonnt den Mantel ab und schob ihr einen Stuhl platz gerecht hin, auf dem sie sich niederließ und ihr Beine übereinander schlug. Ich sah meinen ersten Eindruck bestätigt, als ich Sabine in ihrem schlichten aber modernen Kostüm sah. Während Rainer auf dem Weg zur Garderobe war, schweift mein Blick unauffällig über die schlanken , glatten Beine von Sabine. Offensichtlich hat sie meine Blicke bemerkt, denn als ich mich dann auch nieder setzte, lächelt sie mich freundlich an und fuhr mit ihrer Hand über ihr Bein.
„Es freut mich sehr, dass es mit unserem Treffen geklappt hat. Seit vier Wochen freuen wir beide uns schon auf dieses Treffen. Du bist genau so, wie auf den Bildern, die du uns geschickt hast.“
Endlich kam nun auch Rainer an den Tisch setzte sich neben Sabine. Sie nahm ihn gar nicht so richtig zur Kenntnis, aber irgendwie schien sie nicht sonderlich darüber erfreut zu sein, denn mit strenger Stimme wandte sie sich sogleich an den armen Kerl.
„Seit fünf Minuten sitzen wir hier nun und es ist immer noch keine Bedienung da. Und du schaust einfach zu und lässt dir das gefallen“.
„Ich bestelle uns drei Kölsch, ist das so in Ordnung?“, fragte Rainer, der sich sogleich nach dem gnädigen Kopfnicken von Sabine erhob und sich auf die Suche nach einem Ober machte.
„Eigentlich wollten wir ja nicht den ganzen Abend hier verbringen, sondern nur sicherheitshalber ein erstes Gespräch miteinander führen. Wenn du möchtest, trinken wir hier unser Kölsch in Ruhe aus und gehen dann zu uns nach Hause. Wir wohnen nicht weit von hier. Was meinst du?“
„Gerne, Sabine.“
Eine Frau, die weiß, was sie will, dachte ich und sah erneut meinen Eindruck vom Erotik-Chat bestätigt. Wenig später erschien auch Rainer wieder, drei Kölsch-Gläser in seinen Händen jonglierend.
„Ich musste in den Hauptraum an die Theke und habe schon bezahlt. Die haben getrennte Kassen. Die erste Runde geht doch selbstverständlich an uns“.
Sabine griff zu einem Glas, blickte mich an und mit einem viel versprechendem Blick in meine Augen prostete sie mir zu.
„Auf unsere lieben Gast und darauf, dass der Abend so verläuft, wie wir uns das vorstellen“.
Artig nahm ich auch mein Glas in die Hand und stieß zunächst bei Sabine und dann bei Rainer an. Im Stillen nahm ich mir vor, im weiteren Verlaufe des Abends keinen weiteren Alkohol mehr zu mir zu nehmen. Was sich die beiden wohl alles ausgedacht hatten? Egal, es schien ja wunderbar zu passen. Als ich das Glas nach einem kräftigen Zug abstellte, war es nur mehr knapp ein Drittel gefüllt. Bei der Größe der Kölschgläser blieb uns nicht viel Zeit, uns über unser gemeinsames Erotikportal und die dort gemachten Erfahrungen auszutauschen. Aber das schien auch kein Problem zu sein, denn Sabine forderte ihren Rainer sogleich auf, die Mäntel von der Garderobe zu holen. Artig sprang Rainer auf und ging zur Garderobe. Hilfsbereit hielt Rainer seiner Gattin den Mantel hin. Wie es schien, ein üblicher und gewohnter Handgriff für Rainer. Überhaupt fiel mir auf, dass Rainer sich in unserem Gespräch doch sehr zurückhielt und mit seinen spärlichen Bemerkungen auch nur stets die Meinung seiner Frau bestätigte oder abnickte. Bei den Beiden hatte die gute Sabine die Hosen an, dachte ich mir, als wir das Lokal verließen. Die Türe wurde von Rainer für uns aufgehalten.
Tatsächlich erreichten wir die Wohnung der Beiden auf kurzem Weg und der Fahrstuhl brachte uns direkt von der Fußgängerzone in den 5. Stock. Der Altbau war aufwendig saniert und mit viel Liebe zum Detail restauriert. Als Rainer die Wohnung auf schloss, setzte sich der positive Eindruck mit der geschmackvoll eingerichteten Wohnung fort. Sabine führte mich in das Wohnzimmer und bat mich, Platz zu nehmen. Sie selbst setzt sich mir gegenüber, schlug graziös ihre Beine übereinander und lächelte mich dabei erwartungsvoll an.
„Na, wie gefällt es dir hier“, fragte sie eindeutig zweideutig.
„Ich bin beeindruckt. Alles was ich bisher hier gesehen hatte, übertrifft meine Erwartungen bei weitem“, antwortete ich mit gleicher Zweideutigkeit.
Rainer war noch nicht zu sehen, aber das Geräusch aneinander stoßender Gläser verriet, dass er in der Küche zugange war. Tatsächlich kam er mit einem Tablett, auf der eine Flasche Sekt in einem Sektkühler sowie zwei Gläser standen, herein.
„Rainer, darf leider keinen Sekt trinken“, stellte Sabine sachlich fest.
„Aber das wird für uns zwei doch sicher kein Problem sein, oder“
Mit einem lauten Knall löste sich der Kork von der Flasche und Rainer füllte die Sektgläser. Wir prosteten uns zu, während Rainer die Flasche in den Sektkühler zurückstellte. Er blieb neben seiner Frau stehen.
Als Sabine das Glas auf den Tisch stellte, wendet sie sich kurz an ihren Gatten.
„Mach das Zimmer fertig und bereite dich für nachher vor“.
Ich meinte, im Laufe des Abends eine stetige Steigerung an Strenge in ihrer Stimme festzustellen. Seit unserer ersten Begegnung vor dem Dom und ganz besonders seit dem Verlassen des Lokals hatte sich Sabine schon fast in einen Befehlston gesteigert, dem Rainer sich in keiner Weise zu widersprechen erlaubte.
„Rainer ist ja ein wirklich guter und erfolgreicher Geschäftsmann. Als Hauptabteilungsleiter eines internationalen Konzerns hat er über 300 Mitarbeiter unter sich und er verdient wirklich ein sehr gutes Geld. Im Geschäft ist er als knallharter Manager bekannt. Aber zu Hause ist Rainer in wirklich jeder Beziehung eine absolute Null.“
Mit eine leichten Seufzen in der Stimme stellte Sabine ihr Glas auf den Tisch.
„Man muss ihm wirklich alles haargenau sagen, sonst läuft gar nichts.“
Um Ihre Situation besonders anschaulich und bemitleidenswert darzustellen, dehnt sie das Wort in die Länge. Armer Rainer. Da ihr Sektglas schon fast vollständig geleert war, erhob ich mich und schenkte ihr Sekt nach.
„Wo bleibt den Rainer?“ , wundere ich mich, als wir nach 5 Minuten immer noch im Wohnzimmer alleine waren.
„Wir hatten uns ja wie schon gesagt auf deinen Besuch vorbereitet und Rainer hat seinen Pflichten zu erfüllen. Ich jedenfalls freue mich sehr darauf, dass wir beide gleich viel Spaß miteinander hatten werden. Ich hatte Rainer die vier Wochen bis heute absolute Keuschheit angeordnet und strikt darauf geachtet, dass er sie auch einhält. Er hat strengstes Onanierverbot erhalten und an mich darf er ohnehin nicht mehr ran.“
Ihr Blick zu mir bekam nun einen lüsternen Ausdruck. Erstaunt versuchte ich mir vorzustellen, wie es mir nach vier Wochen Enthaltsamkeit ergehen würde. Der Gedanke, dass mir nach drei Tagen wahrscheinlich die Eier platzen würden, ließ mir eine leichte Gänsehaut aufkommen. Was sollte die auferlegte Enthaltsamkeit von Rainer bezwecken? Brauchte er das, um für spätere Aktionen mehr Druck aufbauen zu können? Oder war Sabine einfach nur gnadenlos streng?
Plötzlich wurde die Stimme von Sabine fast weinerlich.
„Ich bin es ja so langsam leid, immer hier das Kommando führen zu müssen. Ich hätte mir so sehr einen Mann gewünscht, der mir zeigt, wo es lang geht. Eigentlich will ich das ja so, wie es zwischen mir und Rainer ist, gar nicht. Ich bin eher der Typ von Frau, der gesagt bekommen möchte, was sie zu tun hat. Dafür würde ich alles, wirklich alles geben“
Ihr Gesichtsausdruck nahm nun fast bittende Züge an. Ich schaute ihr in die Augen und fragte nur kurz
„Wo ist Rainer jetzt?“
„Er wartet im Schlafzimmer auf uns“, antwortete sie in leisem Ton mit einem leichten Zittern in der Stimme.
„Dann gehen wir jetzt beide dorthin“.
Bewusst hielt ich nun meine Stimmlage kurz und bestimmt und erhob mich vom Sofa. Sabine stand ebenfalls auf und schritt voran. Als wir das Schlafzimmer betraten, bemerke ich sofort Rainer. Er hat offensichtlich die Betten abgeräumt, so dass außer den Matratzenbezügen nur die Kopfkissen auf dem Bett waren. Er selbst stand vollständig nackt am Fuße der Betten und machte mit seinen eingezogenen Schultern ein fast jämmerlichen Eindruck.
„Ich hatte dir doch gesagt, du sollst ein großes Handtuch bereit legen“, fuhr ihn Sabine mit scharfer Stimme an.
Rainer zuckt wie von einem Schlag getroffen zusammen und holte, leise um Entschuldigung murmelnd, ein Handtuch aus dem Schrank heraus, das er vorsichtig auf einen Nachttisch legte.
„Zur Strafe gehst du jetzt in die Ecke und drehst dich zur Wand. Und wage nicht, dich ohne meine Erlaubnis um zudrehen“.
Artig nahm Rainer die ihm aufgetragene Stellung ein.
Sabine wandte sich nun mir zu. Sie schaute mich bittend an, sagte aber kein Wort. Ich schwieg absichtlich und ging mit zwei Schritten auf einen Sessel zu, der an den Fußende der großen Betten stand. Langsam ließ ich mich nieder und musterte Sabine langsam von unten nach oben. Meine gierigen Blicke verursachten bei ihr wohl ein Gefühl der Unsicherheit. Jedenfalls stand sie vor mir ohne recht zu wissen, was sie jetzt zu tun sollte. Verlegen wechselte sie von einem Fuß auf den anderen.
„Zieh dich aus“. Lautete meine Anweisung knapp.
Sabine öffnete unverzüglich den Knopf der Jacke, die sie sogleich auszog und zur Seite ablegte. Sie trug darunter eine weiße Bluse. Ihre Hände gingen zum obersten Knopf der Bluse doch bevor sie auch diesen Knopf öffnet, blickt sie mich fragend an, so als ob sie eine Bestätigung von mir erwartet, dass sie auch wirklich alles ausziehen sollte. Ich nickte fast unmerklich und Sabine begann auch die Bluse auf zuknöpfen. Mit beiden Händen griff sie nach hinten, und öffnet den Verschluss ihres Rockes, der sogleich auf den Boden glitt. Mit einem Schritt geht sie zur Seite, hob den Rock auf, faltete ihn sorgfältig zusammen und legte ihn auf dem Schminktisch ab. Erst jetzt zeigte sich, dass sie an ihren Beinen feine Strümpfe trug. Ihr Strapshalter war mit feinen Stickereien verziert. Sie hielt kurz inne und blickte mich an. Ich erwiderte ihren Blick und weigerte mich schlichtweg, meine Anweisung zu wiederholen. Schließlich griff sie nach hinten und öffnet ihren BH. Sie drückte zunächst mit beiden Händen die Cups an ihre Brust. Nach kurzem Zögern ließ sie jedoch den BH fallen und begann, ihren String-Tanga auszuziehen. Mit Genugtuung stellte ich fest, dass der String über den Strapsen getragen wurde, so dass sie jetzt nur mit Strapsen und Strümpfen bekleidet vor mir stand.
„Leg dich auf das Bett und spreize die Beine“.
Wie aufgetragen, stieg sie auf das Bett und legt sich auf den Rücken. Ich erhob mich nun und trat an das Fußende des Bettes heran, so dass sie unmittelbar vor mir lag. Langsam und zaghaft öffnete sie ihre Beine. Scheinbar erwartete sie von mir ein Zeichen, wann die Beine weit genug gespreizt waren, da ich jedoch überhaupt nicht daran dachte, lag sie nun weit geöffnet und bereit vor mir. Ihre Muschi war blitzblank rasiert und ihre Schamlippen waren durch die Erregung dunkelrot und geschwollen. Dazwischen glänzte ihr Loch, das sich aufgrund der Beinstellung schon deutlich und erwartungsvoll geöffnet hatte. Langsam begann ich, mich nun selbst auszuziehen. Als ich meine Boxer abstreifte, sprang ihr mein erregtes Glied förmlich entgegen. Ich stieg auf das Bett und kniete nun vor ihr. Mit beiden Armen griff ich ihre Beine und zog sie soweit an mich heran, dass mein Glied sie fast berührte. Ich nahm meinen Schwanz in die Hand und begann, mit der Eichel vorsichtig ihre Schamlippen zu berühren. Als meine Speerspitze ihre Clit berührte, stöhnte sie auf. Offensichtlich mochte sie, dass ich in sie eindrang. Stattdessen führte ich mein Spiel weiter und ließ die Eichel weiter an ihren Schamlippen kreisen. Vorsichtig setzte ich die Spitze meines Schwanzes genau an ihr Loch an und deutete einen kräftigen Stoß an. Ein lautes Stöhnen drang aus ihrem Mund, das sich jedoch in ein fast weinerliches Bitten wandelte, weil ich die Bewegung abrupt beendet und somit nur die Eichel an ihrem Eingang eingeführt hatte. Als ich die Eichel wieder heraus zog, sah ich ihren bittenden Blick.
„Du bist mir nicht weit genug. Wenn ich dich jetzt ficke, dann werde ich zu schnell abspritzen. Hast du einen Dildo?
Schnell, fast hastig nickend drehte sie sich zur Seite und riss die Nachttischschublade auf.
„Ich habe mehrere. Welchen soll ich nehmen?“
„Den Dicksten. Fick dich mit dem Teil jetzt. Deine Muschi ist mir zu eng. Ich will jetzt erst eine ordentliche Dildo-Show sehen und danach erwarte ich, dass dein Loch deutlich weiter gedehnt ist als jetzt“.
Während Sabine an der Schublade kramte und nach ihren Utensilien forschte, schweifte mein Blick in die Ecke zu dem armen Rainer. Der stand tatsächlich brav in der Ecke. Beide Arme waren aber an seinem Schwanz und er schien an seinem Freund herum zuspielen. Wenn Sabine das sah? Die hatte inzwischen begonnen, einen etwa 7 cm starken, schwarzen Lümmel mit Gleitgel einzureiben. Ich hatte mich wieder etwas zurück an das Ende des Bettes gesetzt und erwartete nun ihre Aktion. Sie nahm den Dildo und setzt ihn an ihrem Loch an. Ihr Versuch, den Dildo einzuführen, scheiterte jedoch an den Gleitgel, das sie wohl im Eifer des Gefechts zu üppig auf ihrer Handfläche aufgetragen hatte. Es gelang ihr zunächst nicht, den Dildo einzuführen. Ihre Bewegungen werden hektischer, was aber nur dazu führte, dass die Hand am dicken Pfahl abrutschte. Endlich griff sie zum bereitgelegten Handtuch, an dem sie ihre Hände abwischte. Sie nahm erneut den Dildo in beide Hände und langsam verschwand der dicke Kopf in ihrer Grotte. Während des Eindringens löste sich ein lauter Schrei ihren Lippen, der von einem langen Stöhnen gefolgt war. Nachdem der Kopf die engste Stelle passiert hatte, glitt der Gummischwanz sofort und ohne erkennbaren Widerstand tief in das Loch von Sabine. Ich war erstaunt, wie weit sie den schwarzen Gummischwanz in ihrer Grotte versenken konnte. Als ich meinen eigenen harten und steifen Schwanz anschaute, bemerkte ich, wie aus meiner Eichel eine zähe, wässrige Flüssigkeit austrat, die in langen Fäden auf das Bett tropfte. Sabine begann nun, mit beiden Händen den Dildo herauszuziehen um ihn anschließend erneut fast bis zum Anschlag in sich hinein zustoßen. Im Rhythmus ihrer Fickbewegungen stöhnte sie nun bei jeder Bewegung. Immer schneller wechselte nun das Raus und Rein des Riesenschwanzes sich ab. Ihre Schamlippen, die durch die Stärke des Dildo kreisrund geformt, begannen am Rand einen weißlichen Schaum zu bilden, der durch die austretende Flüssigkeit und die heftigen Fickbewegungen zu großen Flocken absetzte. Sie lösten sich dabei langsam ab und rannen in Richtung Arschloch an Sabine herunter. Ihre Bewegungen wurden immer schneller und mit einem lauten, lang gezogenen Schrei kam sie zum Höhepunkt. Kraftlos ließen ihre Hände den Dildo los, der noch tief in ihrer Votze steckte. Das Ende des Dildos zeigte zwischen den noch weit gespreizten Beinen genau in meine Richtung. Langsam, wie im Zeitlupentempo, sah man, wie der Dildo sich mm für mm herausarbeitete, immer schneller werdend und zuletzt mit einem furzartigen Geräusch vollständig aus der Muschi flutschte. Für kurze Zeit blieb das Loch von Sabine in vollem Umfang des Dildo öffnet, schloss sich aber nach wenigen Sekunden langsam wieder.
Sabine lag zunächst regungslos und erschöpft auf dem Bett und so blieb mir Zeit, mich erneut nach Rainer um zuschauen. Der stand aber weiterhin regungslos, die Ecke anstarrend, an der angewiesenen Stelle.
Nach einem kurzen Moment der Stille hob Sabine fragend den Kopf und schaute mich bittend an. Ich blieb jedoch am Fußende, meinen steifen Schwanz massierend, sitzen und fixierte meinen Blick auf ihre feuchte Lustgrotte.
„Du bist doch wohl noch nicht fertig, oder?“
Kopfschüttelns erhob sich Sabine und ergriff erneut den vor ihr liegenden Dildo. Sie richtete sich auf und klemmte den Dildo aufrecht in die Ritze der beiden Matratzen. Der Dildo ragte nun senkrecht auf wie ein Pfahl. Sie stellte sich auf das Bett, drehte mir ihre Rückseite zu und ging nun langsam in die Hocke. Also der Kopf des Dildos ihr Votze berührte, hielt sie kurz inne. Ohne große Verzögerung senkte sie Ihren Arsch weiter ab. Deutlich war zu erkennen, wie sich beim Eindringen des Dildo der Anus von Sabine nach außen stülpte. Sie senkte ihren Arsch soweit nach unten, dass ihre Hocke zu tief war und sie in die Doggy-Stellung wechseln musste. Mit lautem Stöhnen senkte sie ihren Arsch soweit ab, dass der Dildo vollständig in ihr verschwand und die Arschbacken auch den letzten Blick nahmen. Für einen Moment hielt sie in dieser Stellung inne und stöhnte nur leise vor sich hin. Dann begann sie, den Arsch anzuheben. Sie hob ihn soweit hoch, dass der dicke Kopf des Dildo fast aus ihrem Loch heraus flutschte. Der Dildo war vollständig mit dem Schleim ihrer Vagina benetzt und es war für mich sofort zu erkennen, wie tief sich der Schwanz in ihre Votze gebohrt hatte. Erneut senkte sie den Arsch nach unten und richtet dabei den Oberkörper etwas auf, um den Dildo noch weiter aufnehmen zu können. Sie fing nun an, in schnellem Rhythmus und kurzen Bewegungen den Dildo zu reiten. Dabei blieb der Dildo aber bis zum Anschlag in ihr drin. E s schien, als ob sie nur den Druck des Dildos durch die Stöße variierte. Mit einem lauten Schrei kam es ihr schlagartig und sehr heftig. Sie ging nun dazu über, mit hüpfenden Bewegungen den Dildo raus zuziehen und hinein zu stoßen. Mit lautem Schrei fiel sie erschöpft nach vorne über. Dabei flutschte der Dildo aus ihrer Grotte. In dieser Stellung war ihre geweitete Muschi von mir aus genau zu sehen. Ihr Loch war nun weit geöffnet und bleibt auch offen.
Nun war meine Zeit gekommen. Ich nahm den Dildo aus dem Grübchen und drehte Sabine, die wie abgetreten wirkte, auf den Rücken. Ich nahm ihr Beine am äußeren Ende und spreizte die Beine. Endlich konnte ich meinen Speer in sie stoßen. Sabine stöhnte nur leise auf, als ich in sie eindrang. Ihre Muschi war nun tatsächlich so sehr geweitet, dass ich sie nur spürte, als mein Schwanz in voller Länge in ihr war und ich an ihren Muttermund stieß. Langsam kam Sabine wieder zu sich und erwiderte meine Stöße. Immer heftiger und kräftiger fickte ich sie durch. Ich hatte große Mühe, mich selbst zu kontrollieren, um nicht vorzeitig ab zuspritzen. Als ich merkte, wie sich die Vaginalmuskeln von Sabine verkrampften, drückte ich ihre Beine weit nach außen und mit einem lauten Schrei der Erlösung pumpte ich mein angestautes Sperma in mehreren Schüben in ihre Votze. Für eine Minute lagen wir erschöpft aufeinander, bevor ich mich langsam erhob und meinen Schwanz vorsichtig heraus zog. Sabine blieb ruhig auf dem Bett liegen und zog mit beiden Händen die Arschbacken auseinander. Ihre Vagina war weit geöffnet und das milchige Sperma wurde im Rhythmus ihres Atems in der Lustgrotte fast bis nach außen hin befördert. Langsam begriff ich, dass Sabine bewusst vermeiden wollte, das wertvolle Nass zu verlieren.
„Rainer!“
Ihre Stimme klang nun wieder gnadenlos streng und ganz anders als noch gerade eben. Der gute Rainer stand nach wie vor regungslos in seiner Ecke und drehte sich nun erst langsam zu uns herum. Sein Glied war auf respektable Größe angewachsen und ragte waagrecht von ihm ab.
„Rainer, unser Gast hat mich besamt. Das kann doch wohl nicht so bleiben, oder?“
Rainer fixierte seinen Blick auf die Mitte der gespreizten Beine seiner Frau, die nach wie vor regungslos nur darauf bedacht war, das Sperma vollständig in ihrer Vagina zu behalten.
„Nein, natürlich nicht. Warte bitte, ich komme und mache das weg“. Wie ein Hund robbte Rainer nun Vorsicht vom Fußende vor zu seiner Frau, bis seine Nasenspitze keine 10 cm von der geöffneten Muschi entfernt war.
„Was ist denn, soll das so bleiben?“
Langsam näherte sich Rainer der Öffnung, streckte seine Zunge heraus und führte sie in die offene Grotte ein. Beim Herausziehen der Zunge rann ein Tropfen Sperma von seiner Zungenspitze zurück in die Grotte. Mit erkennbarem Unwillen schloss er den Mund und schluckt die Ladung herunter. Erneut stieß er die Zunge tief in Sabine hinein. Offensichtlich schien er an dieser Prozedur Gefallen zu finden, denn seine Zunge tastete nun wirklich die komplette Spalte von Sabine ab und ließ keine Stelle außen vor. Als seine Zungenspitze am Kitzler von Sabine anlangte, bog sich fast genießerisch ist die Zungenspitze noch oben, damit möglichst wenig von dem Sperma, das er mit seiner Zunge aufgenommen hatte, verloren ging.
Rainer schien das offensichtlich Freude zu bereiten, denn immer schneller stieß er die Zunge in Sabine hinein und immer länger dauert es, bis er mit seiner Zunge wieder heraus zog und den Saft schluckte. Das passte Sabine scheinbar gar nicht.
„Hab ich dir gesagt, dass du mich lecken sollst? Dreh dich rum und leg dich auf den Rücken.“
Dem guten Rainer wird aber auch nichts gegönnt, dachte ich mir, während der arme Kerl sich vor den Füßen seiner Frau hinlegt. Die hatte sich inzwischen halb aufgerichtet und platzierte ihren Hintern auf Kopfhöhe von Rainer.
„Maul auf, und wehe, es geht auch nur ein Tropfen daneben!“
Artig sperrte nun Rainer seinen Mund weit auf und Sabine manövriert vorsichtig ihre Öffnung über den aufgesperrten Mund von Rainer. Einzelne Spermatropfen fielen bereits direkt in den aufgesperrten Rachen. Plötzlich spannte sich die Vaginalmuskulatur an. Sabine presste den Unterleib zusammen und ein Schwall von Sperma schwappte aus dem sich aufgrund des Druckes stark geweiteten Loches heraus genau in Rainers Mund. Regelrechte Schaumblasen bildenten sich an der Vagina von Sabine. Rainer hatte wohl nicht mit einer solchen Menge gerechnet und hatte Mühe, mit dem Schlucken hinterher zu kommen. Sabine presste nochmals, allerdings jetzt nur noch mit sehr viel weniger Erfolg. Kurzerhand setzte sie sich auf den Kopf von Rainer, der nun die letzten Reste wieder direkt aus der Muschi schlecke durfte.
„Das hast du gut gemacht. Du sollst deine Belohnung erhalten“.
Sabine griff zum mittlerweile erschlafften Glied ihres Mannes, das sie allerdings ohne große Begeisterung mit der Hand zu massieren begann. Ohne einen erkennbaren Ansatz und nicht vorhersehbar ejakulierte Rainer in die Hand seiner Frau. Mir fiel dabei auf, dass sein Sperma sehr dickflüssig war und fast als Schleimklumpen an der Eichel haften blieb. Da Sabine sofort ihre Bemühungen einstellte, blieb es auch bei dieser geringen Menge an Ejakulat. Sabine erhob sich nun von Rainers Kopf und fasste sich mit der Hand an Ihre Vagina. Mit mehreren Fingern fuhr sie tief in ihr Loch und führt anschließend die beiden Finger an ihre Nase. Offensichtlich prüfte sie, ob Rainer sauber gearbeitet hatte.
„Du räumst hier jetzt tipptopp auf. Wenn ich hier wieder reinkommen, will ich nichts mehr hiervon sehen“.
Die Minute des Glücks war für Rainer offensichtlich schon vorbei.
„Lass und zum Abschied noch ein Glas Sekt trinken“ schaute mich Sabine an und nickte Zustimmung erwartend. Sie kam einen Schritt auf mich zu und gab mir einen sanften Kuss auf die Lippen. Wir lassen Rainer im Schlafzimmer alleine zurück und gehen wieder in das Wohnzimmer. Angeregt besprachen wir zukünftige Treffen, die der geschäftliche Kontakt mir in Zukunft ermöglichen würde. Mit einem Kuss verabschiedete mich schließlich Sabine und ich kehrte in mein Hotelzimmer zurück.

Wie das Leben so spielt, musste mein Neukunde eine Woche nach meinem Antrittsbesuch Konkurs anmelden. Seitdem hat sich leider keine Möglichkeit mehr ergeben, Köln und Coco einen Besuch abzustatten.

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TEIL 4: Erziehung zum Cuckold (der vorerst letzte

Ich hatte alles sorgfältig aufgeräumt und alles von Hand abgewaschen, ging wieder auf alle Viere und kroch in das Schlafzimmer, wie mir befohlen war. Im Schlafzimmer, küssten sich meine Herrin und Andreas innig. Als Sie mich bemerkten, ich durfte mich ja nicht zu Wort melden, standen Sie auf, holten ein Konstrukt unter dem Bett hervor und legten es auf eine freie Fläche im Schlafzimmer. Es war eine Vorrichtung, an der meine Arme und Beine breit auseinander gefesselt werden können, sodass ich quasi auf allen Vieren blieb, nur dass ich fixiert war. Mit sichtlich Spaß an der Sache, mich daran festzubinden, lies ich das demütigende Gelächter über mich ergehen. Meine Herrin stieg nun über mich, setzte sich in meinen Nacken, sodass ich genau fühlen konnte, wie feucht Sie bereits war. Nun zog Sie Andreas zu sich. Er war auch bereits nackt. Ich schaute nach oben und hatte direkt vor meinen Augen Sein Glied hängen. “Na da staunst du, du Sklavenwurm, … So sieht das bei richtigen Männern da unten aus!” Meine Herrin fing langsam an seinen Schwanz zu streicheln, meinte aber recht zeitnah “Wofür haben wir denn einen Sklaven? Ohhh und leider kannst du deine Hände nicht bewegen. schade auch. aber du kannst den Schwanz von Andreas auch hart blasen. Los du kleine Nutte, nimm den Schwanz in den Mund und blas ihn hart!” Erst sträubte ich mich ein wenig, schließlich war ich nicht schwul. Aber ich wusste, ich würde Ihrem Wunsch nachkommen, schließlich war es der Wunsch meiner Herrin. Ich nahm also den Schwanz in den Mund und fing an meinen Kopf vor und zurück zu bewegen und leckte vorsichtig mit meiner Zunge an der Eichel von Andreas rum. Die beiden schienen wirklich auf einander heiß zu sein. Kaum kam ich meinem blasdienst nach, hatten Sie schon wieder die Zunge, des jeweils anderen im Mund. Langsam begann der Schwanz hart zu werden. Ich gab mir aber auch wirklich Mühe! Da zog Andreas seinen Schwanz aus meinem Mund “Als hättest du nie was anderes gemacht .. Gute Schlampe bist du!” Meine Herrin lehnte sich auf mir zurück und stellte ihre göttlichen und unglaublich weichen Füße auf meine Schultern und ließ ihre Knie nach außen fallen, damit Andreas in Sie ein dringen konnte. Sie stöhnte kurz auf und ich merkte wie ihr Körper reagierte. ich wusste Andreas war mit seinem Prügel eingedrungen.

Die nächste Zeit spürte ich nur noch Rhythmische Bewegungen und sah die Hoden von Andreas direkt vor meinen Augen. “Leck Andreas seine Eier” stöhnte meine Herrin nebenbei. Nun hatten meine Herrschaften eine Eier leckende Fickbank. Ich war zum Möbelstück geworden und der Gedanke daran, wie tief ich binnen von Tagen gerutscht war und wie abhängig ich bereits von meiner Herrin war lies meinen Minischwanz gegen den Käfig klopfen. Die Bewegungen wurden heftiger bis der Körper meiner Herrin anfing zu beben und Andreas schließlich abspritzte. Er zog seinen Schwanz aus meiner Herrin und steckte ihn mir mit der Anweisung “Sauber lecken” in meinen Sklavenmund. Ich lutschte erneut seinen Schwanz und war froh den Geschmack von meiner Herrin wieder schmecken zu dürfen. Ich war doch tatsächlich dankbar den Schwanz lutschen zu dürfen. Herzhaft lutschte ich meinem Herr den Schwanz sauber, als ich merkte wie etwas Warmes in meinen Nacken lief, an der Seite runter und schließlich auf den Boden tropfte. Meine Herrin stieg von mir ab, während sich Andreas auf das Bett legte um das Schauspiel beobachten zu können. Meine Herrin stand nun vor mir, aber ich konnte lediglich bis zu ihrem Bauch hochschauen. Und da… da tropfte schon wieder was von meiner Herrin herunter auf den Boden. Es war das Sperma von Andreas. “Nur los. du willst doch nicht etwas auf dem Boden liegen lassen, was aus deiner Herrin kommt…” “aber nein Herrin, selbstverständlich nicht” sagte ich sofort. “Dann leck das auf du kleine Schlampe” Ich beugte mich leicht nach vorne. Direkt vor meinem Mund nun die Füße meiner Angebeteten. Ich streckte langsam mein Zunge raus und fing an den Boden vor meiner Herrin von dem Sperma zu säubern. In der Zeit in der ich weiter leckte, ging Sie um mich herum und band mich an allen Enden nach für nach ab. Ich leckte weiter. Nun ereilte mich wieder ein Tritt in die Weichteile. “das war dafür dass du dich nicht dafür bedankt hast, dass du den Boden lecken darfst, den meine Füße berührt haben!” “Danke Herrin, dafür dass ich den Boden ablecken darf, den Ihre Füße berührt haben, und danke für den Tritt in meine Wertlosen Sklavenhoden…”

Meine Herrin ging wieder vor mein Kopf. Ich hatte noch längst nicht alles aufgeleckt, was dort auf dem Boden war. Sie trat mit Absicht in den größten klecks und ging zum Bett um sich hinzusetzen. “Du Weißt was zu tun ist! LECK den Boden sauber, überall dort wo Sperma ist und natürlich jede Stelle, die ich mit meinen Zauberhaften Füßen berührt habe…” ich krabbelte, und leckte Stück für Stück den Boden sauber, wie es mir aufgetragen wurde. Am Bett angekommen schaute ich hoch. Beide küssten sich schon wieder innig, bis Sie kurz abliest und mich anwies “Und jetzt mein kleiner Lecksklave; Leck meinen Fuß Sauber, dass heißt leck Andreas ´Sperma von meinen Füßen” Sie fing anzulachen. Mein Herz pochte. Ich freute mich anscheinend über diese Aufgabe. Ich hatte insgeheim daran gedacht, dies sogar ohne Erlaubnis zu tun. Ich war ihr nun endgültig verfallen. Meine Herrin fing wieder an Andreas zu küssen und gleichzeitig hielt Sie ihren Fuß hoch. Ich beugte mich vor und fing an zu zittern. Ich leckte Ihre Fußsohle ab, Ihre Zehenzwischenräume und es schmeckte einfach zu gut. Ich war ein wenig enttäuscht, dass Sie nur recht wenig (Für mich war wahrscheinlich in diesem Moment alles recht wenig) Sperma von Andreas an Ihrem Füßen hatte. Obwohl ich fertig war lutschte ich weiter Ihre Zehen. Es war so wundervoll. Plötzlich zog Sie mich an den Haaren hoch, machte die Beine breit und drückte mich an Ihre Muschi. Sie sagte nichts, da Sie sich pausenlos mit Andreas küsste. Ich wusste allerdings Bescheid um meinen Dienst. Ich sollte nun auch Sie Sauberlecken und das tat ich auch mit aller Hingabe. Es war das größte für mich, da ich Sie auf eine andere Weise nicht hätte glücklich machen können. Ich war so dankbar, ihre kleine Leck Schlampe und ihr Fußsklave sein zu dürfen. …

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Erlebnisse einer Cuckold-Ehefrau

da ich schon dannach gefragt wurde, möchte hier von unseren Cuckold-Erlebnissen erzählen. Ich will betonen, dass sich das alles wirklich so zugetragen hat. Nichts ist dazu gedichtet.
Wir hanen seit einiger Zeit einen festen Hausfreund, der uns regelmäßig besucht. Ich will anfangen mit einem Samstag, der schon etwas länger zurückliegt. Ich verbrachte schon den ganzen späten Nachmittag im Badezimmer. Erst ein schönes Vollbad, dann nochmal rasieren und den Körper mit Bodylotion usw. eincremen. Ich zog dann einen schwarzen Slip, ein rotes Top und einen schwarzen Minirock an. Mein Mann meinte nur, ich sähe fantastisch geil aus. Um 20 Uhr klingelte es an der Tür. Unser Hausfreund kam und begrüßte mich mit einem Kuss auf die Wange. Küsse auf den Mund sind meinem Mann vorbehalten. Da ist sicher mancher eine andere Meinung. Wir gingen ins Wohnzimmer und setzten uns. Mein Mann hatte in der Zwischenzeit eine Flasche Sekt aufgemacht. Er schenkte ein und wir prosteten uns zu. Sekt regt mich immer besonders an. Unser Hausfreund schaute öfters lächelnd auf meinen Minirock und als wir die Flasche Sekt geleert hatten griff er mir unter den Rock.
Leise stöhnte ich auf. Mein Mann hatte eine CD aufgelegt und langsame, romantische Musik drang aus den Boxen. Unser Hausfreund und ich standen auf und tanzten eng umschlungen. Schließlich streifte er mein Top über den Kopf und streichelte meinen Busen. Er öffnete meinen Rock und dieser fiel zu Boden. Dann griff er an meinen Slip, doch ich sagte: “Komm, lass uns ins Schlafzimmer gehen!” Ich wollte einfach, dass mein Mann heute nicht alles von mir sieht.
Im Schlafzimmer legte ich mich, nachdem ich den Slip ausgezogen hatte, breitbeinig auf das Bett und unser Hausfreund fing an mich zu lecken. Herrlich wie er das tat. Nach ein paar Minuten stand er auf und zog sich auch aus. Dann legte er sich hin und ich fing an seinen Schwanz zu blasen. Genussvoll saugte ich ihn mir in den Mund. Doch nun wollte ich ficken. Ich stieg über ihn, ließ seinen Schwanz in meine Muschi gleiten und ritt auf ihm. Dies ist eine meiner Lieblingsstellungen. Wir wurden beide immer wilder und feuerten uns noch gegenseitig dabei an. Ich weiß nicht wie lange wir so fickten, doch das Wollustgefühl in meinem Unterleib wurde stärker und ich wußte, dass es gleich soweit ist.
Ich rief: “Ja ich komme!” und dann kam ich mit lauten Lustschreien zum Orgasmus. Dabei ließ ich mich etwas nach vorne fallen. Ich stieg runter und unser Hausfreund wußte nun genau was ich will. Er kniete sich breitbeinig über mich und ich blies seinen Schwanz. Auch er kam bald, zog seinen Schwanz heraus und spritzte sein Sperma auf meine Brüste, wo ich es verrieb. Etwas erschöpft lagen wir nebeneinander.
Nach ein paar Minuten stand ich auf und sagte: “Wir machen gleich weiter!” Ich musste zur Toilette und wollte außerdem nach meinem Mann sehen. Es war mir vollkommen klar, dass er die ganze Zeit an der Schlafzimmertür gelauscht hatte.
Ich betrat den Flur und ging zum Bad. Mein Mann saß brav im Wohnzimmer. Ich hauchte ihm einen Kuss zu, wobei ich eine Hand vor meine Muschi hielt. Er sollte sie heute einfach nicht sehen. Ich ging ins Bad und machte erst mal für “kleine Mädchen”. Dann ging ich zurück und sagte zu meinem Mann (wieder die Muschi verdeckend): “Du kannst dann später wichsen. Lass jetzt bloß die Hände von deinem Schwanz, sonst spritzt du einen Monat nicht!” Dann ging ich zurück ins Schlafzimmer, doch davon will ich ein anderes mal erzählen….
So ich hoffe nun, euch hat mein Bericht gefallen und würde mich über Kommentare freuen.

Hallo,

da euch mein erster Bericht gut gefallen hat, möchte ich ihn gleich fortsetzen.
….. Ich ging also zurück ins Schlafzimmer, wo unser Hausfreund wartend auf dem Bett lag. “Na wichst dein Mann schon?” fragte er und ich antwortete: “Nein ich habe es ihm erst einmal verboten. Das kann er später tun.” Ich legte mich mit dem Bauch auf das Bett und lächelte ihn an. Seine Hand kam zu mir und strich über meinen Po. Langsam fing er an mit dem Finger an meinem Arschloch herumzuspielen. Schließlich schob er den Finger hinein und ich stöhnte auf. Da ich anal schnell erregbar bin, werde ich bei Analsex immer schnell geil. Er schob den Finger noch mal hinein und fragte: “Na willst du mehr als meinen Finger?” Ich stöhnte auf und rief: “Ja mach schon, fick mich in den Arsch!” Das ließ er sich nicht zweimal sagen Er richtete sich auf und kniete sich hinter mich. Ich schmierte meine Rosette mit Gleitgel ein und reckte ihm meinen Arsch entgegen. Langsam schob er seinen Schwanz in meinen Arsch und ich stöhnte so richtig lustvoll auf. Er schob ihn hin und her und wurde dabei immer schneller. “Ja mach!” rief ich, “fick mich schneller!” Ich spürte seinen Schwanz tief in meinem hintersten und die Erregung nahm immer mehr zu. Schließlich dauerte es nicht lange, bis ich meinen zweiten Orgasmus an diesem Tag bekam. Und was für einen! Wie mein Mann mir hinterher berichtete, hatte er mich bis ins Wohnzimmer schreien gehört. Unser Hausfreund zog seinen Schwanz raus und ich drehte mich herum. Schon bekam ich die zweite Ladung Sperma auf meine Brüste, wo ich sie wieder verrieb. Wir lagen noch eine Weile nebeneinander. Dann zog ich BH und Slip an und wir gingen zurück ins Wohnzimmer. Wir tranken noch etwas und nach etwa einer Stunde verabschiedete sich unser Hausfreund. Ich begleitete ihn noch zu Tür. “Ich hoffe, wir können bald wieder solche geilen Nummern machen,” sagte er und ich antwortete: “Klar, das nächste mal bleibst du über Nacht und wir ficken ein ganzes Wochenende lang. “Gerne,” erwiederte er, verabschiedete sich ung ging. Ich ging zurück ins Wohnzimmer. Ich setzte mich hin und sagte zu meinem Mann: “Na jetzt sollst du auch was abbekommen. Los zieh dich aus!” Mein Mann stand auf und zog sich aus. Als er nackt vor mir stand befahl ich: “So jetzt machst du es dir selbst! Mehr als wichsen ist für dich nicht drin!” Er fing sofort an seinen Schwanz zu wichsen und ich schaute ihm dabei zu, wobei ich wohlgemerkt BH und Slip anhatte. Gerne hätte er mehr von mir gesehen, doch er wußte, das da heute nichts drin war. Er wichste immer schneller und fing an zu stöhnen. “Komm mit ins Bad!” sagte ich und wir gingen ins Badezimmer. “Los spritz in das Waschbecken!” sagte ich, “ich will hier keine Sauerei haben!” Er wichste wie wild, wobei ich neben ihm stand und zuschaute. Schon bald kam er und spritzte sein Sperma in das Waschbecken.
So das solls für heute erst einmal gewesen sein. Das nächste mal möchte ich, vorrausgesetzt mein Bericht hat euch wieder gefallen, von dem Wochenende berichten, an dem unser Hausfreund bei uns übernachtete. Ich freue mich über Kommentare.

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Dom erzieht zum Cuckold

Wie so oft im Leben können kleine Entscheidungen eine große Wirkung haben. Meine Frau Juliana, eine wunderschöne Rubensdame und ich Marc, ein ganz normaler Typ, sind seit vielen Jahren ein Paar. Es lief von Anfang an mit uns super. Es gab zwar auch mal Streit, aber dieser stärkte die Beziehung nur. Leider schlief das Sexleben mit der Zeit ein. Zuerst hatten wir den Sex den frisch Verliebte nunmal haben. Danach folgte eine Phase des Experimentieres. Hier waren die Rollen klar verteilt. Juliana kannte bis auf Oral- und Vaginalsex nicht mehr bzw. hatte nie mehr ausprobiert. Ich war bereits mit allen Wassern gewaschen und taste mich langsam heran und versuchte die ein oder andere Neigung mit ihr auszuleben und zu testen. Meine Frau war unerwartet offen für das und das meiste war für sie kein Problem. Manche Dinge wie Facesitting machte sie mir zu Liebe, hatte keine Probleme das in unser Sexspiel einzubauen, andere Dinge wie Natursekt spenden oder Fusserotik machten ihr richtig Spaß.

Trotzdem schlief das Sexleben irgendwann ein. Immer weniger hatte meine Frau lust mit mir zu schlafen. Es war nicht so das ich sie nicht ficken durfte, im Gegenteil. Oft bot sie sich mir an das ich sie ficken dürfte, sie aber nicht versprechen konnte das sie einen Orgasmus haben würde. Am Anfang war das für mich noch ok, aber schon nach kurzer Zeit konnte ich einfach nicht mehr. Es war mehr als unbefriedigend für mich meine Frau lustlos und unbefriedigt zu sehen. So begann ich mehr und mehr zu wichsen. So viel das ich manchmal sogar nicht mehr auf meine Frau Lust hatte, wenn sie gerade einen Moment der Geilheit mir gegenüber hatte. Ich wichste lieber und lebte in Gedanken immer mehr und mehr meine devoten Neigungen aus. Meistens besuchte ich einen Sexchat und ein paar Sexportale und wichste während ich mit anderen Männern über meine Frau und meine Neigungen schrieb oder wichste zu Bildern und Videos von Cuckoldpaaren.

Nach all den Chats und Recherchen wurde mir immer mehr und mehr klar das ich wohl Cuckoldneigungen hatte. Ich hatte all die Wünsche die ein Cuckold so hat und in vielen Internetseiten hierzu niedergeschrieben sind, auch an mir gesprürt und gefunden. Diese Wünche waren auch da wenn ich nicht geil war, sondern in ganz normalen Alltagssituationen. So wünschte ich mir zum Beispiel, wenn meine Frau wieder mal Überstunden machen musste, das ihr Chef sie fickte und zwar blank. Mir war klar ich würde gerne ein richtiger Cuckold sein, nur hatte da meine Frau logischerweise etwas mitzureden. So wollte ich mich nun Stück für Stück herantasten. Zuerst bestellte ich mir in einem Onlineversandhandel einen Peniskäfig aus Metall. Als dieser ankam, zog ich ihn gleich an und zeigte ihn meiner Frau. Juloana lachte laut los und fragte mich was das den sei. Ich kam mir richtig doof vor und gefühlt hatte ich noch nie so ein peinliches Gefühl gehabt. Nach einem kurzen Verschnaufer erklärte ich meiner Frau den Sinn und Zweck eines Peniskäfig. Sie zuckte daraufhin nur mit den Schultern, meinte aber das man es ja mal probieren könnte. Wir nutzten den Peniskäfig zuerst ganz selten und nur für wenige Minuten vor dem Sex. Meine Frau giefel diese Spielerei aber immer mehr, weshalb sich auch die Zeiten steigerten in denen ich den Peniskäfig tragen sollte und später auch musste.

Juliana merkte mehr und mehr das sie es liebte das Gefühl über meinen Orgasmus zu haben und auch ihre neutrale bis sehr leicht devote Ader am Anfang der beziehung drehte sich im Sexuellen immer mehr ins dominante. Auch bemerkte sie das ich, sobald ich den Peniskäfig trug, mehr für sie und vor allem widerspruchsloser tat. Sie nutzte das zwar nicht komplett aus, allerdings fand sie schon gefallen daran plötzlich einen willigen Dauerfussmassierer zu haben der auch im Haushalt mittlerweile mehr machte als zuvor. Gab es von meiner Seite doch mal Widerworte, wusste meine Frau mich sofort zu bestrafen. So leckte sie meine Eier oder den freiligenden Teil der Eichel während mein Penis im Käfig steckte. Dadurch das sich der Penis nicht ausbreiten konnte, konnte er im Penisköfig nur soviel anschwellen wie dieser es Platzmässig zuließ, was nicht viel war. Jede Errektion verursachte so Schmerzen die mal mehr mal weniger stark waren. Auch Schläge auf meinen Penis mit der Hand oder Dem Fuss gehörten zur Bestrafung. Meine Frau und ich waren zwar keine SMler, allerdings machte uns das beide, jeder in seiner Rolle, geil.

Der Sex wurde seit dem noch weniger, viel weniger. Hatten wir am Anfang unserer Beziehung täglich und manchmal mehrmals täglich Sex, später dann nur noch alle paar Tage, so hatten wir nur noch alle paar Wochen oder gar Monate Sex. Zwar wollte ich durch das tragen des Peniskäfig, da ich nicht mehr oft wichsen konnte, wieder mehr Sex, aber meine Frau wurde immer lustloser zumindest was den vaginalen Verkehr betraf. Oral liebte sie es verwöhnt zu werden, wollte das auch oft von mir während ich nach ihrem Orgasmus nicht zum abspritzen kommen durfte und statt dessen fast literweise an Lusttropfen verlor. Durch Zufall erfuhr ich durch meine Frau dann das sie bei mir nur sehr sehr selten einen vaginalen Orgasmus habe und ich ein viel besserer Lecker sei. Juliana meinte zwar dass das nichts mit ihrer Unlust zu tun habe, doch welche Frau will viel Sex wenn sie nicht kommt?! Sie wllte einfach nur nett sein und mir nicht damit weh tun das ich sie nicht zum kommen bringe mit meinem gerade noch so Durchschnittspenis. Meine Cuckoldneigungen und damit fantasien machten mich zudem auch nicht zu einem besseren Liebhaber. Ich spritzte mittlerweile zum Teil nach wenigen Stößen in ihr ab und des öfteren wurde mein Penis auch nicht mehr richtig Steif oder verlore während dem Sex an Standfestigkeit sobald ich nicht mehr daran dachte das es ein anderer ist der sie gerade fickte.

Mein schnelles abspritzen war für meine Frau kein Problem. Ich glaube ihr die Aussage auch da sie ja so nicht ewig lang sich ficken lassen muste mit der Gewissheit nicht selbst zu kommen. Lediglich am Anfang wunderte sie sich warum mein Schwanz während dem Sex schlapp machte. Immer wieder fragte sie mich ob es an ihr läge, ob sie mir nicht mehr gefalen würde. Ich besänftige sie immer und sagte ihr das sie die geilste Frau auf der Welt sei. Wie gerne hätte ich ihr von meinen Cuckoldneigungen erzählt. Ich lebte mich aber weiterhin ohne ihr Wissen darüber im Internet aus. Wir machten immer wieder mal geile Fotos. Egal ob Zuhause oder in der Öffentlichkeit. Diese Fotos und manchmal auch Videos duefte ich dann, nachdem das Gesicht unkenntlich gemacht worden ist, ins Internet stellen. Ich liebte es die geilen und oft auch perverseb Kommentare der Männer zu lesen. Meine Frau fand es auch interessant was die Männer von ihr hielten, mehr aber auch nicht. Da sie aber wusste das es mich ziemlich erregte was die Männer dort schrieben, war sie auch immer wieder bereit neues Material bereitszustellen. Nach Jahren dieses Zustandes ohne weitere Entwicklung musste sich dann aber doch etwas ändern.

Ich wollte mein Glück versuchen und versuchte meiner Frau Juliana langem und schonend in einem Gespräch, wo wir beide etwas geil waren, meine Neigungen zu beichten. Zumindest die Grundneigung ohne ins Detail zu gehen was da noch alles möglich sei. So beichtete ich ihr erstmal nur das ich es gerne sehen würde wenn sie mit einem anderen Mann vor mir Sex hätte. Ich erwähnte Extra nichts von einem Swingerclub, wie es einige empfohlen haben, da meine Frau, wenn sie Fremdsex haben und machen wollen würde, das sicher nicht in einer Gruppe als erstes Mal tun möchte wo sie noch von anderen fremden Menschen beobachtet werden würde. Als ich Anfang etwas herumzudrucksen ermutigte mich meine Frau zum weiterreden. Mein Wunsch war ok für sie, sie bat mich aber darum zu akzeptieren das sie es derzeit nicht ausprobieren wollen würde. Auf die Frage ob sie es überhaupt mal testen wollen würde, antwortete sie klar und doch so unklar mit einem “vermutlich ja, aber sicher erst in ein paar Jahren”. Ich war zwar erleichtert ihr zumindest vom Fremdsexwunsch erzählt zu haben, auch das Juliana es gewohnt locker und ohne negative Gefühle aufnahm, trotzdem klingen ein “vielleicht” und “in ein paar Jahren” nicht nach der Antwort wie ich sie gerne gehabt hätte. Sich hier zu streiten oder sie gar zu zwingen würde sowieso nichts bringen. Ich möchte ja nicht das sie es nur mir zu Liebe macht und eigentlich gar kein Interesse daran hat. Ich möchte das sie es testen möchte, möchte sehen wie sie es genießt.

Immer wieder einmal fragte ich meine Frau nach dem Gespräch ob sie es nun einmal probieren möchte oder machte eindeutige Anspielungen. Ihr Standpunkt wollte sich derzeit aber leider einfach nicht verändern. Was sich veränderte war hingegen ihre dominante Art. Mittlerweile musste ich Nylonstrumpfhosen tragen, sowohl in der Wohnung als auch unter einer Jeans in der Öffentlichkeit wie z.B. auf der Arbeit. Ich hatte wzar schon immer latent ein Faible für Damenwäsche, aber diese Aktionen ließen in mir immer mehr den Wünsche n Richtung Damenwäscheträger aufkommen. Mehr und mehr wurde meine devote Art gefüttert und somit die dominate Art meiner Frau gestärkt. Uns beiden gefiel diese Rollenverteilung sowie dessen Entwicklung abseits des Alltags. Besonders toll war es zu wissen das meine Frau davon wusste wenn ich mit andern Männern über sie chattete und mir darauf einen runterholte. Nicht jede Frau wäre dem gegenüber so tolerant. Leider konnte ich ihr meine erweiterte Neigung für Damenwäsche nicht beichten. Mir war das einfach noch zu peinlich, auch wenn meine Frau ja ab und an wollte das ich Nylonstrumpfhosen oder Strapse trug. Da ich nicht einfach so Frauenwäsche für mich kaufen konnte, meine Frau würde sie entdecken, musste ich auf die wenigen Momente warten in denen es möglich war sich komplett wie eine Frau zu kleiden.

Diese Nomente waren meistens wenn Juliana mit ihrer Mutter, welche nur wenige Häuser von uns weg wohnte, ihre Verwandten besuchte. Ich schnappte mir hier aber nicht die Wäsche von meiner Frau, sondern ging in die Wohnung meiner Schwiegermutter und zog deren Wäsche an. Meistens saß ich mit einem String, Nylonstrümpfen, Bluse und hochhackigen Sandaletten auf ihrer Couch und wichste mir auf einen ihrer getragenen Slips einen. Da ich durch Zufall wusste wo meine Schiegermutter ihren Vibrator aufbewahrte, schnappte ich mir diese auch ab und zu und schob ihn mir tief in den Mund. Zwar kam ich mir nach diesen Aktionen immer sehr schäbig vor, aber es war allemal besser als meine Frau zu betrügen oder gar zu verlassen. Überhaupt veränderte sich meine Sexuelität in sofern das es mir reichte an getragenen Heels, Nylons oder Slips zu riechen und zu lecken um zum Orgasmus zu kommen. Hätte ich die Wahl zwischen Sex oder frisch getragenen Heels gehabt, wäre die Wahl klar auf die Heels gefallen. Sofern sich eine Möglichkeit bot roch, leckte und besamte ich nicht nur die Schuhe meiner Schwiegermutter, sondern auch von Tante, Cousinnen und anderen Bekannten aus dem Freundeskreis. Der größte Wunsch, das meine Frau durch einen anderen Mann einesn Orgasmus hat und sie diesem Mann auch einen Orgasmus bescherrt, konnte so zumindest ine Zaum gehalten werden.

Hätte es nicht die ein oder andere Ersatzbefriedigung gegeben, hätte sich das sicher früher oder später negativ auf die Beziehung zu meiner Frau ausgewirkt…