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POMERIGGIO D’AMORE E DI….. CON A.

Era molto tempo che non rivedevo A., uno dei miei “amici” preferiti, anzi: IL PREFERITO!
Ragazzo bellissimo, dotato, dolce ma porcello come piace a me.
Ero fremente ed ansiosa all’idea di rivederlo dopo tanto tempo ed eccitata al pensiero di ciò che avremmo fatto.
E’ arrivato alla stazione del mio paese e sono andata a prenderlo con la mia auto, da uomo naturalmente. Ci siamo salutati e, nel breve tragitto per arrivare a casa mia, abbiamo scambiato quattro chiacchere raccontandoci quello che era successo dall’ultima volta che ci eravamo visti.
Durante il percorso, ogni tanto, gli toccavo le cosce, pensando al momento in cui l’avrei rivisto tutto nudo e disponibile per me!
Arrivati nella mia alcova, l’ho fatto accomodare sul divano e mi sono recata in bagno a prepararmi:
mi voleva troia con trucco molto pesante, come piace a lui. Prima del suo arrivo mi ero depilata per bene tutta. Ho indossato calze nere a rete autoreggenti, corpetto nero in vinile che lasciava scoperte le mie tettine, sandali rossi tacco 12. Parrucca e trucco pesante: ombretto viola, rossetto dello stesso colore e la mia solita parrucca nera. Qualche gioiello, profumo e vestitino in pizzo sopra il tutto, senza nulla sotto: clitoride e culetto liberi che trasparivano sotto il pizzo.
Sono uscita dal bagno e l’ho trovato sul divano, disteso, con ancora la maglietta addosso e i boxer, sotto i quali si intravvedeva il suo bel cazzo già dritto. Mi sono avvicinata lasciva e gli ho detto di spogliarsi tutto nudo. L’ha fatto, si è alzato mostrandomi il suo gioiello duro in tiro che ho subito afferrato con le mie mani avide: ci siamo avvicinati viso contro viso ed abbiamo iniziato a baciarci appassionatamente. Una delle cose che adoro e che A. sa fare benissimo e con trasporto è baciarsi appassionatamente bocca contro bocca con le nostre lingue che giocano intrecciandosi in contorsionismi eccitanti! Adorabile!
Abbiamo pomiciato così a lungo, cazzo contro cazzo, corpo contro corpo, con lui che mi chiamava amore e mi diceva quanto sono troia e quanto lo eccitassi!
Si è disteso sul divano, io mi sono inginocchiata davanti a lui ed ho iniziato a giocare col suo gioiello prorompente: prima dolcemente con le mani, poi avvicinando la mia bocca avida che già pregustava quello che la aspettava, alla punta del suo cazzo. Ho iniziato la mia attività preferita, usando la lingua sapientemente partendo dalle sue palle depilate, salendo su, piano piano, fino alla sua lucida cappella. L’ho preso in bocca e fatto entrare tutto fino alla radice, succhiandolo con trasporto e gusto ed a lungo, assaporando tutto il dolce sapore dei suoi umori di piacere.
Poi, pausa, risalgo con il viso lungo il suo torace e inizio

a succhiargli i capezzoli sporgenti dal suo torace depilato, fino a risalire infine con il mio sul suo viso ed iniziando nuovamente un gioco appassionato di lingua su lingua, baci sul collo, strusciamenti dei nostri cazzi.
Era eccitatissimo ed io in estasi nel poterlo avere tutto per me.
Poi, di nuovo la mia bocca sul suo cazzo, sempre in tiro, stavolta con lui in piedi ed io in ginocchio davanti a lui, sottomessa, che lo succhiavo di nuovo avidamente e con trasporto mentre mi masturbavo eccitatissima.
Non avrei mai smesso!!
Dopo una breve pausa mi fa una proposta eccitante, proponendomi una cosa che non avevo mai fatto: fargli un pompino mentre fumavo il mio sigaro preferito (si, è vero, non sarà molto femminile ma fumo i mezzi sigari toscani all’anice). Mi sono rifatta un po’ il trucco, rimettendomi il rossetto viola che ormai era scomparso dopo le lunghe succhiate, ho acceso con lascivia il sigaro portandomelo alla bocca come fosse il suo arnese. Lui seduto sul divano, io che mi avvicinavo davanti a lui con lenti movimenti col sigaro in mano: mi sono inginocchiata davanti a lui ed ho iniziato un lento gioco eccitante tirando il fumo dal sigaro ed espellendolo lentamente, con fare da puttana di postribolo di altri tempi, sopra la sua cappella che poi immediatamente accoglievo in bocca come fosse a sua volta un grosso sigaro cubano. Gioco eccitantissimo, a lui piaceva sentire il caldo del fumo seguito subito dopo da quello della mia bocca e dai colpi della mia lingua.
Abbiamo proseguito per un po’ così, poi sono come al solito risalita col viso lungo il suo torace espirando il fumo del sigaro sul suo viso e baciandolo poi con passione.
A questo punto ero in estasi: sentivo il bisogno fremente di essere completamente sua, facendomi possedere con passione. Lo volevo dentro di me, completamente.
Quello che è seguito lo potete immaginare: mi ha cavalcata, lui seduto sul divano ed io salita in piedi sullo stesso, rivolta verso di lui, mi sono chinata sulle gambe sentendo il suo cazzo che mi penetrava, piano piano ma con decisione, fino a che non l’ho sentito tutto sparire dentro di me: mmmmmm….
In questo modo io ero seduta sopra di lui, con i nostri visi di fronte, in modo da poterci baciare appassionatamente mentre lo cavalcavo facendolo entrare ed uscire dal mio buchino ormai umido e dilatato per bene dal suo arnese. Godevo e gemevo dal piacere sentendolo entrare ed uscire con facilità, riproponendomi, ad ogni colpo sensazioni dolcissime ed eccitanti. Ero completamente sua.
Mi ha scopata così a lungo, non avrei mai voluto smettere ma, nello stesso tempo, non vedevo l’ora di accogliere, finalmente, il suo dolce succo nella mia bocca da troia bocchinara.
Così, con dispiacere ho estratto il suo cazzo sempre duro dal mio culetto fremente, l’ho fatto mettere in piedi davanti a me ed ho iniziato la cerimonia finale di iniziazione di Patty la troia.
Ho iniziato nuovamente a spompinarlo, con dolcezza prima e trasporto poi, gemendo a sentirlo duro e fremente nella mia bocca assetata. Lo masturbavo mentre mi entrava ed usciva dalla bocca, aspettando con eccitazione i suoi schizzi diretti sulla mia lingua. Non ha resistito molto, era ormai eccitatissimo: l’ho sentito gemere di piacere e mi ha scaricato in bocca la sua dolce ed abbondante cremina. L’ho ricevuta con gusto assaporandola, giocandoci con la bocca e la lingua, riversandola sulla sua cappella umida che poi risucchiavo con avidità: la sua sborra mi colava dalle labbra e finiva sulle mie tettine. Dopo un po’ mi sono alzata con la bocca ancora ricca del suo umore e ci siamo baciati con passione scambiandoci reciprocamente la sua crema. Era bellissimo…..
Abbiamo continuato così a lungo, adesso ero io che volevo godere, scaricarmi anche io della mia crema. Così ci siamo seduti vicini sul divano e, mentre continuavamo a baciarci e lui mi sussurrava parole porche che mi eccitavano, gli ho fatto accarezzare con dolcezza, come piace a me, le mie palle, mentre mi masturbavo eccitata dalle sue parole e dai suoi baci sporchi ancora della sua sborra. Mi ha portato lentamente al massimo dell’eccitazione: la sentivo crescere in me fino a che ho schizzato la mia sborra sul mio petto, godendo come una troia sottomessa al suo amante.
E’ stato bellissimo: non avrei mai immaginato di passare una serata così eccitante con A.
Non vedo l’ora di ripetere l’esperienza che naturalmente vi racconterò con piacere.

Kiss dalla vostra sempre troia Patty e dal suo mondo di fantasia e realtà!

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Torino_Cinama Roma

Premetto che l’ho già pubblicato su un altro sito sempre a tema “seghe” e che è reale
Era tutto il giorno che avevo gli ormoni a mille all’idea che alla sera sarei andato a vedermi un film porno pregustando già come mi sarei segato in sala durante la proiezione.
Entrato in sala, aspettai un attimino per abituarmi alla penombra, facendo un giretto per cercarmi un posticino e vidi seduto nella prima poltroncina che fiancheggia il passaggio della quarta o quinta fila, quasi sotto lo schermo, un tipo sulla quarantina che si stava già assaporando il film e dal movimento del braccio si poteva immaginare come.
Rimasi un attimino un paio di passi indietro e pian pianino mi affiancai, se ne accorse ma continuò tranquillamente a segarsi.
Mentre lo guardavo l’eccitazione saliva, e dato che continuava, mi sedetti nella poltroncina dietro, lo tirai fuori anch’io e cominciai pure io a segarmi.
Ogni tanto si girava per guardare, io appoggiando la schiena contro lo schienale, sollevavo il bacino per farglielo vedere e toccare meglio e ogni tanto mi sporgevo io per guardare lui mentre si segava.
Era una decina di minuti che ci si segava guardandosi quando ad un certo punto, avevo l’impressione che ci fosse qualcuno dietro di me, mi girai e vidi uno con un cazzo duro e grosso almeno una volta e mezzo il mio a una trentina di centimetri dalla mia faccia e senza scomporsi mi disse:
“ti piace?”
E così dicendo me lo avvicinò fino a quasi sbattermelo in faccia, d’istinto ritrassi la faccia ma quello seduto davanti a me disse:
“bello e anche grosso”
A quel punto il tipo sempre restando in piedi, si avvicinò a quello seduto davanti a me e glielo avvicinò alla faccia: Caspita, in controluce si vedeva bene che aveva un cazzo oltre che grosso, anche lungo, credo che i 20 cm li superava sicuramente.
Ero talmente calamitato a guardare questo cazzo che veniva un po’ segato e un po’ pompato a una cinquantina di centimetri da me, che non sapevo se continuare a segarmi o se dare anch’io una toccatina.
Il tizio se ne accorse e guardandomi mi disse:
“ti piace guardare? Continua a segarti che mi eccita”
Cominciai a segarmi ma ero talmente su di giri che dopo neppure un minuto, sborrai
Talmente ero infoiato che i primi schizzi erano talmente liquidi che bucarono il fazzolettino che avevo messo sulla cappella per sporcarmi ma come se non bastasse, avevo il cazzo ancora non dico duro ma abbastanza barzotto e gonfio e una voglia di continuare a segarmi.
Ormai era passato quasi un quarto d’ora che mentre mi segavo, guardavo il quel cazzo entrare ed uscire dalla bocca di quello davanti, non era una pompa ma lo stava letteralmente chiavando in bocca mentre con le mani gli teneva ferma la testa.
Ad un certo punto ho visto che accelerava i movimenti fino a fermarsi tutto dentro sussultando con piccoli s**tti mentre il tizio seduto con le mani cercava di trattenere la sborra che gli colava … altra mia sborrata, questa volta poca e densa.
Dopo aver sborrato in bocca, il tipo in piedi lo faceva scivolare dentro e fuori dalla bocca e mi guardava, nonostante avessi sborrato due volte in neanche 20 minuti, ero ancora attratto da quel cazzo che stava diventando molle mantenendo lunghezza e diametro da favola, finchè fecendolo sparire nella patta si allontanò.
Io e l’altro tipo seduto, ci siamo guardati un pochino e dopo averci scambiato un paio di parole di compiacimento per quello che era successo, ci siamo salutati e se ne andò
Io rimasi ancora un’oretta, ero ancora eccitato dalla cosa e intenzionato a segarmi nuovamente.
Tutto questo mi è capitato un paio di anni fa al cinema Roma della mia città … mai più successo niente del genere … mi son fatto e ne ho fatte tante ma sempre e solo seghe.

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La Prof di Matematica

Trenta flessioni sul braccio destro ed altre trenta sul braccio sinistro e cento addominali, adesso sono davvero davvero carica a dovere, niente male per una professoressa di matematica in pensione..

Venticinque anni di danza classica non mi hanno fatto diventare prima ballerina ma mi hanno lasciato un corpo s**ttante come una molla ed incredibilmente muscoloso, a cinquantasei anni non ho un grammo di grasso nè di cellulite, un’energia inesauribile che sfogo in allenamenti continui e poi ho addosso una voglia di sesso che mi divora alla faccia della menopausa..

Ho i capelli grigi tagliati cortissimi, enormi occhi verdi da elfo e sono una donna davvero minuscola che arriva al metro e mezzo solo in punta di piedi..

Fa caldo ed oggi alle tre ho lezione con Kaled, un diciottenne marocchino che non vuole saperne di farsi entrare in testa le equazioni e che mi guarda di nascosto..

Kaled è alto e imponente, ha un odore intenso e speziato e le spalle larghe, ma è timido e infantile a dispetto della sua virilità, oggi ho deciso di sedurlo..

Dopo la ginnastica non mi sono lavata per avere anche io un odore forte, mi sono messa un abitino di cotone completamente aperto sulla schiena fino al sedere, sotto sono nuda tranne un tanga nero che si vede bene dallo spacco del vestito, sono scalza con uno smalto scuro sulle unghie dei piedi..

Sin da piccola ho sempre avuto una figa pelosissima, adesso il mio boschetto è tutto sale e pepe, una cosa che piace tanto sia agli uomini che alle donne, visto che è capitato più di una volta di essermi sdraiata in un letto femminile come quella volta che la signora 40enne mentre parlavamo di sua figlia mi ha detto che era tutta bagnata e siamo finite nei cessi a fare pazzie..

Sono le 3 e fa caldo, suonano alla porta, è Kaled che arriva per la lezione, corro ad aprire scalza, lui indossa una canottiera nera ed è lucido di sudore:

“Ciao Kaled, fa caldo, beviamo qualcosa prima di cominciare la lezione..”
“Grazie professoressa, ho fatto una corsa per arrivare..” – risponde lui..
Andiamo in cucina e prendo il the freddo dal frigo, i bicchieri sono su un ripiano alto, mi devo mettere in punta di piedi ed il vestito sale leggermente..
“Che muscoli professoressa..!” – esclama di getto..
Riempio i bicchieri di the freddo e beviamo, poso il bicchiere e fletto il braccio esibendo un bicipite delle dimensioni e della durezza di una boccia, prendo la sua mano e lo invito a toccare..
“Ti piace..?” – lui è interdetto ma saggia la consistenza del braccio.. Poi mi giro e mi alzo in punta di piedi:
“Toccami il culo, senti quanto è duro..” – sento la sua grossa mano sulle natiche e mi appoggio a lui, è già eccitato, ha le dimensioni e la consistenza di un salame stagionato, mi strofino col culo e lui mi accarezza la pancia, non voglio essere troppo aggressiva, non voglio spaventarlo anche se mi sto arrapando di brutto, mi giro e vorrei baciarlo ma non ci arrivo, è troppo alto, lui si china e gli infilo la lingua in bocca e comincio a baciarlo con passione, gli prendo il cazzo in mano attraverso i pantaloncini mentre lui mi stringe i fianchi e mi attira a se, mi faccio scivolare il vestito dalle spalle scoprendo il seno che lui comincia subito a baciare, mi lecca i capezzoli turgidi, mi accarezza le cosce, sento le sue mani scorrermi addosso, adesso il vestito è a terra e io sono quasi nuda tra le sue braccia, le mutandine me sfilo io, mi stacco da lui e gli ordino:
“adesso leccamela da bravo..” – lui si inginocchia davanti a me e comincia a passarmi la lingua sulla fica pelosa, gli afferro la testa e la spingo verso di me, ha il fiato corto ma continua, sento scariche che mi risalgono come frustate:

“bravo..! continua..! piano.. un po’ più su.. si.. così..”

Adesso è il mio turno.. Lo faccio scivolare fuori, sembra che stia per scoppiare, ha un odore maschio e pulito lo avvolgo con le labbra e lo lavoro con le mani, o le mie mani sono troppo piccole o è lui che è troppo grosso, lo lecco, gli succhio le palle e lo sento crescere ancora mentre sono allagata, gli sfilo maglietta e bermuda e lo ammiro nudo, un giovane uomo perfetto, salgo sulla cucina e lo guido dentro di me, mi riempie tutta col suo cazzone e comincia a sbattere con forza, mi afferra per le caviglie e spinge a fondo, mi puntello sulle braccia e prendo il ritmo spingendo anche io, non è poi tanto goffo, ci sa fare eccome.. A dispetto delle molte avventure la mia fica rimane stretta e muscolosa come me, contraendo i muscoli vaginali riesco ad intrappolare i cazzi ed è quello che sto facendo col salame arabo di Kaled, lui sembra stupito ma reagisce spingendo di più.. Siamo caldi e sudati, vedo i suoi muscoli guizzare sotto la pelle ogni volta che mi penetra a fondo, sento il mio corpo rispondere a una tempesta di sensazioni, ho 56 anni, i capelli grigi, le rughe, eppure scoppio di energia vitale, sono innamorata di me stessa… Kaled non dice una parola mentre continua a martellarmi, “aspetta.. mi giro..” salto giù dalla cucina e mi metto a 90 gradi, inarco la schiena e lui mi è subito dentro, mi cinge la vita con il suo braccio muscoloso e comincia a fottermi con un ritmo a****le e arriva la prima botta forte e bollente, pancia e cervello mi scoppiano, caccio un urlo da bestia.. Kaled è giovane e pieno di energia e mi sta regalando una delle migliori scopate che io ricordi ed ho tutta l’impressione che siamo solo all’inizio..

Adesso rallenta e poi esce: “adesso ti inculo professoressa..” – mi dice con voce eccitata.. E’ una promessa o una minaccia..? Lui sembra dirlo come una minaccia per me è sempre un momento topico.. Eccolo.. Spinge, si fa largo e dilaga nel mio culo durissimo, io mi sento impalata da una sbarra di ferro e lui è in trappola, spingo forte all’indietro e contraggo i muscoli dei glutei, lo sento gemere, prendo il comando e comincio a pompare, oscillo a destra e a sinistra tenendomi stretto dentro il suo cazzo come se lo serrassi in pugno, in punta di piedi faccio un balletto sul suo cazzo, non so perché ma mi viene da ridere..
“Le piace Prof..?” – mi chiede, è buffo uno che mi sta inculando e mi da del lei..
“Da morire ma chiamami Maria e sfondami di più..” – Kaled accelera, sento i colpi violenti sulle natiche, sento il cazzo che mi risale la spina dorsale, mi stringe con forza e mi fa quasi male, mi piace e vengo una seconda volta ed anche lui è pronto, lo faccio sgusciare fuori, mi accuccio e lo prendo in bocca, la sborrata è esplosiva, mi riempie e cola sul mento, bevo il nettare caldo ma non è finita qui, beata gioventù, Kaled mi penetra di nuovo con vigore e ricomincia.. Adesso mi sta squartando la fica ma voglio essere io a cavalcare, voglio guardarlo e soprattutto voglio che mi guardi..

“Sdraiati… Subito…” – lui esce e si sdraia e non sa che sta per ass****re ad un numero da circo, gli uomini rimangono sempre a bocca aperta quando lo faccio..
Metto le mani sulle sue anche e mi sollevo sulle braccia con le gambe in spaccata, poi mi abbasso di nuovo per farmelo entrare dentro e comincio una serie di flessioni sugli avanbracci sempre con le gambe completamente aperte.. Arrivo a toccarlo e poi mi rialzo, poi inizio a ruotare sul suo cazzo fino a fare un giro completo, i miei addominali sono duri come una corazza, l’orologio può essere fatto solo da donne snelle e forti come me.. Sono sospesa sopra di lui, mi alzo, mi abbasso e ruoto, lo stringo forte dentro di me e è tutto mio, un palo duro e vibrante di sesso, sta per venire di nuovo ed è il momento del pompino a gravità zero.. Mi metto in verticale su di lui e lo prendo in bocca fino a farmelo entrare bene in gola poi con rapide flessioni sulle braccia vado su e giù, Kaled è allibito e sborra di nuovo e tutto gli cola addosso, con un salto ritorno in piedi e lecco tutta la sborra che ha addosso, poi lo bacio con la bocca piena e sento che gli piace il suo stesso sapore, siamo fradici di sudore, la mia temperatura supera di molto quella di questo pomeriggio di Luglio..
“Andiamo a farci una doccia dai..” – Ce l’ha ancora duro.. Lo afferro e lo conduco in bagno..
“Prima leccami tutta che puzzo come una bestia.. Comincia dai piedi dai..!” – obbedisce e mi lecca diligentemente i piedi, i polpacci, poi risale sulle cosce e mi lecca la fica ancora bagnata, mi fa fremere mentre mi lecca il culo e poi passa alle ascelle e al seno, anche io lo lecco, ha un sapore forte che mi droga, è di nuovo eccitatissimo e mi penetra ancora con violenza, mi puntello alla finestra del bagno ed ho dentro una furia selvaggia che mi squassa, in pochi minuti esplode dentro per la terza volta..
“Bravo Kaled, adesso leccala ancora..Tutto..” – che professoressa cattiva che sono.. Gosh..

Non dimenticherò facilmente questa estate.. Siamo usciti spesso, in giro per feste romane, mano nella mano perché si veda che siamo una coppia, una piccola signora di mezza età ed un giovanissimo fusto, voglio essere additata, invidiata, chiacchierata, voglio eccitarlo, essere presa in un angolo buio.. Non cerco mai di essere appariscente, non mi trucco, non possiedo nemmeno un paio di scarpe con i tacchi alti, porto solo sandaletti, Birkenstock, vestitini semplici magari aperti e sbracciati, sono orgogliosa del mio corpo e fiera del fatto che la gente sappia che condivido il letto con un ragazzo che potrebbe essere mio figlio ma non lo è, mi piace che lui mi abbracci, mi baci e mi tocchi in pubblico, all’inizio era molto timido, poi l’ho provocato un po’ ed ora ho sempre le sue mani addosso, è una erezione continua, sa cosa voglio e non devo più chiederlo, ieri sera a Castel Sant’Angelo mi ha inculata contro un albero, non ne abbiamo mai abbastanza, poi siamo tornati a casa e abbiamo scopato fino all’alba, l’unica condizione che ho posto è che continui le lezioni di matematica..

Poi anche le belle cose finiscono, il padre di Kaled ha trovato un lavoro stabile a Torino e tutta la famiglia è in partenza, niente promesse e niente addii, è stato bello e pulito e serberò in me il ricordo di un ragazzo rispettoso che non mi ha mai chiamata troia nemmeno una volta e che mi portava spesso dei fiori e che mi faceva godere in maniera paradisiaca..

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La Vergine Romina!

Finisco di bere il mio caffé, prendo la borsa, le chiavi dell’auto e mi dirigo verso l’uscita di casa per andare in spiaggia. Ma poi alla fine del lungo corridoio, noto la porta della camera da letto di Romina mezza aperta e intravedo lei che si infila lo slip del costume. Un brivido mi attraversa la schiena, per un secondo vedo il suo bianco sedere e per un altro secondo pensieri incofessabili si fanno strada nella mia testa. Vedere quel giovane fisico, fresco, per alcuni aspetti ancora acerbo, non nascondo che mi provocarono una piccola eccitazione nelle parti basse. Smetto, anche se involontariamente, di spiarla ed apro la porta principale di casa per andarmene. Non appena cerco di richiuderla, una mano me lo impedisce. Mollo la presa e davanti ai miei occhi si palesa Romina vestita (svestita?) solo del suo bikini verde acido che sembrava volesse dirmi qualcosa. La sento borbottare parole incomprensibili mentre la osservo, questa volta, dalla testa ai piedi. É davvero ben fatta per la sua etá, poco piú bassa di me, circa un metro e settantacinque, gambe lunghissime e perfettamente lisce, un seno non troppo piccolo con dei capezzoli ben pronunciati che si vedevano chiaramente da sotto il reggiseno e dei capelli scuri leggermente mossi. Insomma, se fosse andata in spiaggia cosí, di cazzi ne avrebbe fatti drizzare non pochi. Il mio compreso. Che dopo aver visto per una frazione di secondo il suo chiaro culetto e dopo averla osservata per la prima volta in costume in tutto il suo splendore, iniziava davvero a gonfiarsi nei boxer. Cosí prima di fare brutte figure e prima che Romina si accorgesse del bozzo, porto la borsa davanti alle mie gambe cercando di nascondere la mia erezione. Poi la sua voce mi riportá alla realtá:
– “Chase? Chase, mi stai ascoltando?”
– “No… si, cioé stavo pensando che é molto tardi ed i miei amici mi stanno aspettando in spiaggia. Qualche problema tesoro?” Gli dissi in tono affettuoso.
– “Una marea di problemi. Non só quale costume mettermi. Se metto l’altro i ragazzi non mi noteranno mai, se metto questo rideranno come l’altra volta e se metto quello bianco le mie amiche diranno che é volgare piuttosto che trasparente, proprio loro poi….. che girano sempre in topless… comunque qualunque cosa faccia io, o mi prendono in giro, o mi criticano” Rispose lei con la voce imbronciata.
– “E tu ignorale, anzi ignora tutti. Questo costume ti stá benissimo, ti modella il corpo alla perfezione e risalta le tue curve. Sei uno splendore” Gli dico convinto piú di quanto lei possa immaginare.
– “Dici così perché sei mio amico! Ma non é vero. Anch’io penso che mi stia bene, allora non capisco perché i miei amici ridono sempre di me” Continua Romina.
– “Forse per il vecchio proverbio che quando la volpe non arriva all’uva dice che é acida? Magari tutti vorrebbero uscire con te, ma dato che sei una bella ragazza hanno paura e preferiscono prenderti in giro. Fidati di uno che ha un pó d’esperienza” Gli dico sempre piú convinto.
– “E allora visto che hai esperienza dammi una mano, cosa ha che non vá questo costume? Sei un uomo, dimmi cosa non ti piace. Dove sbaglio” Mi dice invitandomi ad osservarla meglio. Questa si che era una turtura bella e buona. Avevo il cazzo che stava per esplodermi nei boxer e lei voleva che la guardassi ancora. Possibile che non si rendesse conto di quanto fosse bella? Che la sua sensualità innocente e provocante allo stesso tempo, era un mix letale per qualunque uomo? Provai ad accontentarla e cercai di trovare il classico pelo nell’uovo che faceva ridere quei deficienti dei suoi amici… un momento….. ho pensato pelo nell’uovo, forse…..
– “Non sbagli nulla tesoro. Sono i tuoi amici che sono un pó stupidi. Tu sei perfetta cosí! Certo… se proprio vogliamo guardare il capello…..” Gli risposi non concludendo la frase.
– “Avanti Chase… continua! Se proprio vogliamo guardare il capello, cosa dovrei fare?” Disse lei impaziente.
– “Bhe….. ecco Romina, se proprio devo dirla tutta… se devi per forza uscire con questo costume o quell’altro bianco, forse… forse dovresti depilarti… lí intorno. Ti escono un pó di ciuffetti neri dai bordi del costume e magari… magari poi dopo potresti tirartelo leggermente piú su, mettere i laccetti degli slip in alto sui fianchi e se non ti crea troppo disagio, stringere ancora un pó il reggiseno in modo da rendere piú gonfio il tuo seno o al limite, ma proprio al limite, metterti in Topless come giá fanno le tue amiche” Gli risposi tutto d’un fiato.
– “Chaseee….. lo sapevo che mi avresti consigliato al meglio! Non muoverti, mi dó una sistemata e vengo con te. Tanto stai andando anche tu alla spiaggia vicino all’Agriturismo ed anche i miei amici sono lí. Vengo con te. Dammi un’ora e sono pronta… intanto prendi un altro caffé, magari al bar, vai a comprarti il giornale, fai quello che vuoi, ma non lasciarmi qui” Mi rispose Romina euforica, mentre mi dava un bacio sulla guancia per poi staccarsi da me e dirigersi nuovamente nella sua stanza.
Non avevevo molta scelta, cosí decisi di aspettarla seguendo il suo consiglio con una colazione prolungata. Poco piú di un’ora dopo, sono di nuovo sotto casa sua e lei é giá li ad aspettarmi. Non sembra aver seguito particolarmente il mio consiglio, il suo abbigliamento é tipico da spiaggia, pantaloncini corti, cannottiera ed un paio di ciabatte da mare. Ma lei sembra strafelice. Una volta nelle vicinanze della spiaggia, buttiamo un occhio per avere una panoramica della situazione. Dei miei amici nemmeno l’ombra, quelli di Romina invece si erano sistemati vicino al mare. Prima di incamminarci lei ci tiene a ringraziarmi per il sostegno e vuole farmi vedere che ha preso seriamente il mio suggerimento. Cosí ci fermiamo in un angolo un pó isolato e mi dice che vuole farmi vedere una cosa.
– “Noti niente Chase?” Mi dice tutta sorridente.
– “Dovrei?” Rispondo seriamemte.
– “Uffa Chase! Mi sono chiusa in bagno per questo e nemmeno te ne accorgi? Allora ti ci metti pure tu…” Borbotta lei.
– “No, ma é che non capisco… a parte che ti sei lasciata quel costume verde che tanto ti dona, io non vedo…” Non faccio in tempo a finire la frase, che Romina si sfila il pantaloncino corto rimanendo solo con gli slip del costume. Poi tutta sorridente abbassa leggermente il costume sotto la vita, non del tutto, quel tanto che serve per avvicinarsi al pube e farmi vedere l’assenza di peli. Quindi molla la presa e con la sola mano destra tocca i lati della mutandina in mezzo alle sue gambe stringendola intorno alle grandi labbra, senza scoprirle, mostrandomi l’assenza di peli anche intorno all’inguine ed il bozzo della sua fica. Cazzo! Questa ragazzina ha intenzione di farmi morire.
Romina era la cugina piú piccola di Donatella, una mia amica di vecchia data. Avevo deciso di trascorrere con lei, insieme ad altri amici, un’ultima vacanza prima della fine dell’estate. L’occasione ci arrivó proprio grazie a Romina, i suoi genitori affittavano ad un prezzo ridicolo la propria casa in Sardegna per cercare di rientrare delle perdite dovute alla pessima stagione estiva di questo 2014. In tutto eravamo sette persone e quella mattina chi per un motivo, chi per un altro, ci eravamo divisi. Donatella voleva fare il giro del Paese per salutare i parenti, Romina anche se con noi aveva deciso di frequentare quelli della sua etá ed i miei amici avevano deciso di partire all’alba perché dicevano che ci sono le onde migliori per fare Surf. Cosí in casa quel giorno rimanemmo solo io & lei. Non avevo mai pensato a Romina in quel senso, ma quella mattina, quando la vidi per la prima volta quasi nuda, con quel suo bel culetto lisicio e bianco, qualcosa si mosse nei miei boxer e nella mia testa. Ma onestamente non sapevo come gestire la situazione, se da una parte la voglia naturale ed istintiva di fare sesso con lei era tanta, dall’altra pensavo che potevo essere suo padre prima ancora che amico della cugina. Insomma, un bel casino.
– “Allora? Non mi dici nulla Chase?” La sua vocina squillante mi riporta al presente.
– “Io….. io dico che se prima eri perfetta , ora sei fantastica” Gli rispondo.
– “Era quello che volevo sentirmi dire, dai andiamo!” Dice prendendomi per mano e trascinandomi in spiaggia.
Scelgo il mio solito posto vicino agli scogli, lontano comunque dal suo gruppo e gli dico di andare a divertirsi con loro. Io tanto avrei aspettato i miei amici che terminavano di fare Surf. Romina sistema comunque le sue cose accanto alle mie e finisce di spogliarsi. La osservo a sua insaputa sdraiato sull’asciugamano e da dietro le lenti dei miei occhiali da sole. É davvero una gran topa e quel costume microscopico non le fá nemmeno un difetto, anzi, risalta ancora di piú le sue curve. Il reggiseno sembra lo abbia stretto un pó di piú rispetto al normale, o forse lo aveva preso di proposito una taglia di meno, comunque é cosí attillato da far vedere tranquillamente la punta dei capezzoli ed una parte di bianco sui seni. Segno di un’abbronzatura presa sempre con il costume a due pezzi. Ci siamo di nuovo, sento il mio pisello gonfiarsi. Come se non bastasse inizia anche a spalmarsi la crema su tutto il corpo, a passare le sue delicate mani su ogni centimetro della sua pelle. Questo si che era davvero eccitante. Mi alzo leggermente poggiando i gomiti a terra ed accavallando le gambe per cercare di mascherare la mia erezione. Romina luccicava come un gioiello, era talmente unta di crema che se qualcuno l’avesse afferrata gli sarebbe scivolata via.
– “Come stó Chase?” Mi chiese lei.
– “Stai….. stai benissimo!” Gli dissi osservandola.
– “Davvero? Non pensi che sia troppo stretto questo reggiseno? Non credi che sia piccolo?” Continuó lei.
Certo che era piccolo, se lo avessi comprato della taglia giusta le tue tette sarebbero state piú comode, pensai. Ma prima ancora che dicessi qualcosa, prima ancora che esternassi il mio pensiero, vedo le sue mani piegarsi dietro la schiena, armeggiare con il laccio del reggiseno e poi toglierselo definitivamente! Improvvisamente mi sento il cazzo duro come il marmo. Non lo trattengo piú. Cosí piego le ginocchia al petto cercando di nascondere la mia eccitazione e cercando di mostrare disinvoltura. Ma lo spettacolo erotico di Romina sembra non finire, ora che le sue tette sono al vento, stonano con il resto del corpo che luccica. Cosí la vedo spalmarsi la crema sul suo seno, la osservo massaggiare ogni singola tetta con le sue mani, fino a quando entrambe non sono ricoperte d’olio. Devo ricorrere a tutto il mio autocontrollo per non saltargli addosso. Poi senza aggiungere altro, la vedo correre verso i suoi amici. Osservo gli sguardi dei ragazzi che se la mangiano con gli occhi, ma anche il resto maschile della spiaggia sembra non dispiaccia il fisico di Romina. Tutti gli sguardi degli uomini sono per lei. Immagino quanti si faranno una sega questa sera pensando a lei. Io intanto torno nella posizione semi sdraiato con i gomiti sull’asciugamano mentre continuo ad osservarla. Il mio pisello sembra non voler tornare moscio, cosí prendo un giornale e me lo metto sul pacco. Vedo Romina sorridere, ma soprattutto noto che i ragazzi se la litigano, che cercano il contatto con lei con la scusa di qualche gioco. Sento anche qualche commento e sento soprattutto ancora il mio pisello in tiro. Forse dovrei alzarmi ed andare in qualche angolo per svuotarmi le palle ormai sotto tortura da qualche ora. Ma prima che trasformi il mio pensiero con i fatti, noto che Romina si sgancia dal gruppo e torna verso di me. Cazzo! E adesso? Ho ancora il pisello gonfio. Lascio il giornale sul mio cazzo e gli chiedo come mai non fosse rimasta con i suoi amici lasciandoli cosí presto.
– “Mi sembra la giusta punizione per questi giorni che mi hanno deriso. Ora devono schiattare. Mi vedranno a piccole dosi. Dai….. butta gli ochiali da sole sull’asciugamano ed andiamo a farci un bagno!” Mi dice prendendomi una mano e cercando di tirarmi su.
– “No, tesoro, non mi vá. Aspetto i miei amici qui. Tra poco dovrebbero tornare. Vai da sola, tranquilla!” Gli rispondo cercando di scaricarla. Ci mancava solo che mi vedesse con il bozzo davanti. Ma Romina sembrava non cedere, cosí si piega verso di me, afferra gli occhiali lanciandoli nella borsa e poi con entrambe le mani mi tira a sé. Non ho scelta, devo alzarmi. Il giornale scivola via, cerco una qualche posizione per nascondere l’erezione, ma ovviamente é impossibile, come é impossibile non notarla dall’esterno. Sicuramente non passa inosservata agli occhi di Romina che mi lancia un sorrisetto. Corro velocemente verso l’acqua per l’imbarazzo trascinadomi lei. Una volta dentro, immerso fino a sopra la vita, cerco di respirare. Se non altro sono lontano da sguardi indiscreti.
– “Hai visto i mie amici? Mi hanno fatto tutti i complimenti. Li hai sentiti? Ed anche le mie amiche sono diventate rosse dall’invidia, hanno subito notato che mi ero depilata qui sotto, ma soprattutto non si aspettavano che mi mettessi in topless pure io come loro” Mi dice mettendomi le mani sui fianchi provocandomi un brivido lungo la schiena.
– “Si… si….. li ho sentiti… te l’avevo detto, una splendida ragazza come te non puó che riscuotere successo!” Gli risposi.
– “Un pó di merito é anche il tuo Chase! Lascia che ti ringrazi…..” Continua Romina prendendomi una mano e guidandomi ancora piú lontano dalla spiaggia in un angolo nascosto dietro gli scogli. Lontano dal resto del mondo, ci fermiamo nuovamente uno di fronte all’altro. Lei rimane qualche secondo a fissarmi, silenzio e quasi imbarazzo tra noi, io non só cos’altro dire o fare, Romina invece si. Lentamente si mette le mani sui fianchi e si sfila lo slip che blocca sotto i piedi immerso nell’acqua. La guardo mentre il mio pisello gonfia il boxer. Vedo la fica nella sua totalitá attraverso il mare. Le piccole onde che si infrangono in mezzo alle sue gambe, ogni tanto lasciano intravedere limpidamente la sua fica, le sue grandi labbra che per brevissimi nanosecondi grondano come se fosssero bagnate da un suo orgasmo e non dall’acqua salata. La non abbronzatura, il triangolo bianco intorno alla sua fica, rendono lo spettacolo dannatamente hot! Poi Romina mi prende una mano invitandomi a toccarla, non riesco a fermarmi ed accetto di sfiorare il suo posto piú intimo. Accarezzo dolcemente la sua fica, senza strafare, struscio la mia mano su e giú lungo quella piccola striscia di pelo che si é lasciata tra le gambe, non oso di piú, non provo nemmeno ad infilare qualche dito dentro di lei. Mi accontento di sentire la sua giovane fica nella mia mano. Poi alzo il tiro, posizionando entrambe le mani sulle sulle sue giovani tette, che al mio tocco accennano dei brividi cutanei. Sfioro con i pollici i suoi turgidi ed appuntiti capezzoli. Intanto il mio cazzo diventa durissimo, lo sento esplodere sotto il mare. Romina prende la situazione in mano, in tutti i sensi, mette nuovamente le sue mani sui miei fianchi, mi guarda dritto negli occhi e poi lentamente fá scivolare il mio costume verso il basso. Il mio pisello dritto gli crea qualche difficoltá, ma lei allarga l’elastico, scavalca la mia asta e lascia i miei boxer all’altezza delle ginocchia. Quindi decisa afferra il mio uccello, non mi masturba, non subito almeno, gioca con la mia erezione, sembra voglia tastare la consistenza, stringe anche i miei testicoli ormai carichi di sperma, che se in quel momento si fossero staccati dal resto del corpo, avrebbero galleggiato per quanto fossero gonfi. Poi inizia lentamente a farmi una sega, non posso… non voglio fermarla, ormai sono al punto di non ritorno, voglio liberarmi. Lascio che mi masturbi, la sua mano tira indietro la pelle scoprendo la mia cappella rossa come il corallo di quella spiaggia e continua a fare su e giú lungo l’asta.
– “wow…. quanto ce l’hai grossa Chase…” Dice soddisfatta con un filo di voce Romina non facendo altro che aumentare la mia eccitazione. Ormai ci siamo, lei continua a segarmi, lenta ma inesorabile, su & giu senza fermarsi, sento la sborra salire lungo l’asta, poi lei lascia per un secondo il mio cazzo ormai al limite, con le mani sui miei fianchi si mette in punta di piedi e mi sussurra all’orecchio:
– “Mi dispiace che io sia vergine, altrimenti potevamo fare di piú!” Mentre dice quelle parole, un forte brivido di eccitazione attraversa il mio corpo, eccitazione che si ripercuote sul mio cazzo dritto, che improvvisamente lascia una prima spruzzata senza essere stimolato.
– “Siiiii…” Urla Romina come avesse appena vinto al super enalotto. Poi afferra di nuovo il mio cazzo aiutandolo a sborrare. Vengo di nuovo, schizzo sotto l’acqua piú volte, vedo lo sperma diluirsi nel mare come una macchia d’olio… sono pieno per una lunga giornata erotica, mi svuoto fino al limite tra le sue mani… sborro ancora e ancora… lo sperma sembra non finire mai… schizzo, spruzzo… fili di crema bianca si liberano sotto il mare, fino a quando il carico di sborra non finisce ed il mio cazzo esala gli ultimi spasmi senza espellere piú sperma.
– “Pensi che sia stata un pó puttanella?” Dice in modo retorico Romina mentre si rimette gli slip e si allontana da me tornando dai suoi amici. No, non penso che sei una puttanella, avrei voluto dirgli e sicuramente troveró il tempo di farglielo sapere. Penso che sei una giovane e bella ragazza che vuole fare le sue esperienze, affascinata dal fatto di piacere ad un uomo piú grande che, viceversa, è fiero di suscitare interesse anche nelle ragazzine.
Quindi torno in spiaggia dove finalmente ci sono i miei amici ad aspettarmi.
– “Chase? Dov’eri finito? Pensavamo ti fossi perso” Mi domanda Giuliano, uno del gruppo.
– “Voi non arrivavate mai, ed io sono andato a farmi una nuotata” Gli rispondo.
– “E dove sei arrivato? Fino alla Corsica? Sei sudato da morire… a proposito, avete visto Romina? Io una botta a quella ragazzina gliela darei!” Continua Giuliano.
– “Hai capito la cugina di Antonella…” Continua un altro del gruppo.
– “Smettetela ragazzi, potrebbe essere vostra nipote…” Aggiungo io cercando di spegnere la conversazione.
La giornata continua senza altri scossoni, fino a quando in momento di tranquillitá assoluta, io & Romina sdraiati al sole, non rimaniamo nuovamente da soli in spiaggia. Quindi la vedo armeggiare nella sua borsa ed avvicinarsi a me con un foglio in mano.
– “Questo é il mio numero Chase, non só se qui avremo ancora altre possibilitá per stare da soli, ma tra due giorni finiranno le nostre vacanze ed una volta tornati nelle nostre rispettive cittá, mi piacerebbe rivederti, se ti vá…..” Mi dice mettendomi tra le mani un pezzo di carta per poi alzarsi e allontanarsi nuovamente senza darmi diritto di replica.
E cosa avrei dovuto farci con quel numero secondo lei? Penso mentre guardo nuovamente quel suo bel culetto dirigersi verso il mare. Chiamarla? Uscire per una cena? Non avevamo futuro io & Lei insieme, non come coppia almeno, sotto le coperte… forse! A pensarci ironicamente… non l’ho nemmeno baciata! Magari la chiamo, o magari no! Ma questo non era il momento adatto per certe riflessioni, adesso voglio godermi le rimanenti 48 ore di questa estate accennata.
Cosí chiudo gli occhi e mi godo gli ultimi raggi di sole, mentre stringo tra le mani il foglio con il suo numero di telefono!

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L’Ultima Notte Di Sesso Con La Mia Ex Incinta

Era dal liceo che non la vedevo, ma non era cambiata per niente Mirta. É bella oggi come ieri. Anche adesso che é incinta, nuda davanti a me, non posso smettere di ammirarla. Nonostante la sua gravidanza, rimaneva comunque una splendida ragazza….. donna! Solo il suo seno era cambiato, non mi ricordavo che avesse due tette cosí grandi. Ma poi, ripensandoci, mi risposi che era il suo fisico che si adattava alla sua nuova condizione. E quella nuova situazione, mi stava eccitando da morire. Forse era scritto nel grande libro del destino che Mirta doveva essere la prima donna delle mie “prime volte”. La prima ragazza che ho portato a casa dai miei, la prima che mi ha detto “ti amo”, la prima con la quale ho fatto sesso e la prima che adesso ho davanti nuda… incinta! Mi avvicino a lei lentamente, oggi mi sembra cosí indifesa che voglio prendere i suoi tempi, i nostri tempi, come quando eravamo adolescenti e timorosamente esploravamo il corpo l’uno dell’altro. Un passo dopo l’altro e sono ad un centimetro dalla mia ex ragazza. Nel mentre il mio pisello alla sola visione di lei, inizia a mettersi sul’attenti. Il solo spettacolo di lei nuda dopo oltre venti anni, me lo fanno diventare duro. Ora sono vicino al suo corpo, ed inizio a baciarla. Il mio pisello sfiora la sua fica, o meglio la mia cappella sfira la sua fica, la sua pancia mi impedisce di avvicinarmi oltre. Allora continuo a baciarla, ad esplorare con la lingua quella bocca che da ragazzino mi faceva impazzire. Poi alzo le mie mani e delicatamente le metto sulle sue tette. Le sento piene, gonfie. Ad oggi non riesco a trovare un aggettivo che possa spiegare quello che provavo, sentivo a quel tocco. Era come giocare con due palloncini pieni d’acqua, solo che i palloncini non ti fanno drizzare il cazzo e soprattutto non schizzano. Non fraintendetemi, non era il mio pisello che schizzava dopo qualche minuto di palpeggiamento, ma le sue tette. Mentre la baciavo, prima sulla bocca e poi sul collo, le mie mani stringevano, strizzavano, alzavano verso il mio viso il suo enerme seno. Dopo diversi minuti che “masturbavo” le sue tette, aumentai la stretta, quasi volessi staccargli quelle enormi bombe… quelle bombe che alla fine esplosero, schizzandomi un liquido biancastro sul viso. Mi colsero impreparato e feci un “balzo” indietro con la testa. Adesso capivo perché le ragazze con cui ero stato, quando mi facevano un lavoro di bocca, alla prima sborrata si tiravano indietro. La “spinta” doveva essere davvero forte. Come forti erano le spruzzate delle tette di Mirta. Giocavo con tutti e due i seni, li spremevo entrambi ed altri schizzi di quello che sembrava latte fresco, finivano prima sul mio viso e poi sul mio petto. Poi mi feci piú coraggioso e cercai di approfondire quella nuova esperienza. Avvicinai la mia bocca alle sue areole pronunciate ed inizia a succhiare i suoi capezzoli. Intanto continuavo a premere, schiacciare e palpare con vigore i suoi seni, che a quei massaggi rispondevano con degli altri schizzzi di liquido bianco nella mia bocca. Nessuna mi aveva mai schizzato pima, né in bocca, né sul mio viso. Ma tutto sommato mi piaceva. Cosí continuai a giocare con le sue tette. Vederle “venire”, “svuotarsi” di quello che sembrava latte appena munto, mi stava eccitando da morire. Per la prima volta quello che finiva sul pavimento non era il mio sperma, ma fluidi corporei di una donna! Poco dopo Mirta reclamó la sua parte di sesso, con una mano mi staccó dal suo corpo, si mise di spalle e con l’altra afferró il mio cazzo, che fino a quel momento non aveva perso per un solo secondo la sua erezione. Quindi inizió a camminare e come se tenesse un cane al guinzaglio, prese la direzione della sua camera da letto. Durante quei pochissimi secondi, nella mia mente, come un Flashback, inizia a rivivere tutti i momenti trascorsi nel passato con Mirta.
La prima volta che la vidi fu al primo anno del liceo. Entrati in classe, tutti prendemmo posto un pó a caso ed io trovai un banco vuoto accanto a quello di Mirta. Lei all’inizio non mi notó, ero uno dei tanti, ma poi iniziai a “ronzargli” intorno e cominció a dedicarmi qualche attenzione. Erano i tempi in cui per “mettersi insieme” bisognava seguire un percorso. Tramite amicizie comuni si faceva arrivare la “voce” all’interessata o interessato, che qualcuna o qualcuno, voleva mettersi con un lui o una lei. Se dall’altra parte c’era una risposta affermativa, alla prima occasione, che normalmente era una festa di ballo a casa di qualche compagno, si faceva la propria “mossa”. Io ero letteralmente cotto di Mirta, una ragazzina mora dai capelli lunghi, che giá dopo il secondo giorno di scuola, mi faceva masturbare sotto le coperte pensando a lei. Dopo un sondaggio tra gli amici, venni a sapere che gli piacevo. Cosí cercai di creare il mio momento, che arrivó durante una cena tra compagni di scuola poco prima di Natale. A fine sera i miei genitori passarono a prendermi al ristorante e per non scomodare anche quelli di Mirta, decisero di accompagnare anche lei a casa. Una volta arrivati, l’accompagnai fino alla porta di casa. Era arrivato il mio momento, avevo il cuore che batteva a duemila. Volevo baciarla, ma non sapevo come “partire”. Fortunatamente e con un pizzico di coraggio da parte mia, fu proprio lei a darmi il “via” dicendomi “Buonanotte Chase” con un bacio sulla guancia. Il momento era giusto. Ma non riuscivo a muovermi. Quindi lei fece per entrare in casa. Io gli voltai le spalle, stavo per andarmene. Quando con il cuore che mi esplodeva in bocca, dissi a me stesso “ora o mai piú”! Tornai sui miei passi, dissi il suo nome, lei si giró ed io afferrandola per le braccia gli diedi un bacio. Inizialmente con la bocca chiusa, poi cercai con la lingua di entrare nella sua. Duró pochissi secondi, che peró mi sembrarono un’eternitá a quel tempo. Emozionato e con il cuore che mi batteva in gola, mollai l’osso e tornai in auto dai miei. Ora io & Mirta eravamo ufficialmente insieme. Il giorno dopo eravamo giá piú tranquilli e meno impacciati. I nostri baci diventavano sempre più appassionati e la nostra curiositá verso il corpo dell’altro cresceva ogni giorno di piú. I primi tempi mi avvicinai al suo fisico lentamente, tra un bacio e l’altro, mettevo sempre le mani sulle sue piccole tette. E lei mi lasciava fare. Qualche volta, specialmente quando eravamo soli, riuscivo persino a mettergliele sotto la maglietta. A toccarle senza tessuti che mi facevano da filtro. Il tiro lo alzai un giorno in un noto Parco Giochi della mia cittá, nello specifico sui Roller Coaster (noi le chiamavamo Montagne Russe). Durante un giro, inizia a baciarla, ad infilare la mia lingua nella sua bocca. Intanto con una mano palpeggiavo le sue tette. Andai avanti cosí per qualche minuto, fino a quando non decisi di alzare la posta. Feci scivolare una mano in mezzo alle sue gambe ed iniziai a toccargli l’interno coscia. Dolcemente l’accarezzavo, spostavo la mano su e giu dentro le sue cosce. Poi lentamente tentai la risalita verso la sua giovane fichetta, ma l’accesso era bloccato dalle sue mutandine. Allora con le dita spostai i sui slip su un lato ed infilai completamente la mano in mezzo alle sue gambe, tipo “cucchiaio” e misi la mia mano sulla sua fica liscia. Era fresca, sembrava pulita. Mi limitai a strusciarla lungo quello che sembrava uno spacco in mezzo a due dune. Il pisello mi si stava gonfiando tra le gambe. Ed anche a Mirta quel massaggio sembrava piacere. Per quel giorno non potevo lamentarmi, avevo osato anche troppo. A fine serata, chiuso in bagno, mi svuotai le palle pensando a quel pomeriggio, masturbandomi con la stessa mano che poche ore prima era in mezzo alle gambe di Mirta.
Intanto il tempo passava, i giorni diventavano settimane e le settimane diventavano mesi. Fino a quando, stanco di avere solo baci, stufo di accontentarmi di qualche palpeggiamento rubato e qualche leccata di fica, decisi che era il momento di scopare. Preparai Mirta a quel momento, a piccole dosi. Prima mettendola a suo agio con il mio corpo, ogni tanto baciandola guidavo la sua mano sul mio pisello, poi facendole intuire che volevo qualcosa di piú. Lei non era proprio sicura di volerlo fare, ma nemmeno pronunciava un no deciso. La nostra prima volta avvenne esattamente cinque mesi e due settimane dopo il nostro primo bacio. Niente di pianificato e organizzato, accadde e basta. Mirta mi invitó un sabato a casa sua a pranzo. I suoi non c’erano e lei voleva cucinare per me. Se poi due uova ed un insalata si possono chiamare cucina. Ma a me, a noi, non importava il mangiare, l’importante era stare insieme. Come sempre passammo il pomeriggio in camera sua, tra baci, musica e toccate piú o meno audaci. Abbracciati l’uno a l’altra sul suo letto. Io spalle poggiate al muro e lei tra le mie braccia. La prima mossa la feci io. Inizia a baciarla sul collo, sulle guance, ad accarezzarla per diversi minuti. Prima passai le mie mani in mezzo ai suoi capelli, poi lentamente le feci scendere fino alle sue tette. Lei con le spalle poggiate sul mio petto, mi lasció fare. Allora continuai osando di piú. Abbassai ancora di piú le mie mani portandole lungi i sui fianchi, presi la sua maglia e delicatamente gliela tolsi. Sentivo il mio pisello gonfiarsi nelle mutande e preso dall’eccitazione, gli slacciai anche il suo piccolo reggiseno. Mirta non si voltó mai, lasció fare tutto a me. Continuai a toccarla ovunque, sulle spalle, lungo la schiena, sui fianchi, poi portai di nuovo le mie mani sul suo petto, afferando le sue tette. Ci rimasi non só quanto tempo a massaggiarle, toccarle e strizzarle. Il mio cazzo stava esplodendo e non sapevo se tirarlo fuori o continuare a “giocare”. Mi feci coraggio e provai a spingermi oltre. La presi per mano, ed insieme a lei mi alzai dal letto. Ricordo che non sempre mi guardava negli occhi, in fondo era la prima volta che si mostrava quasi completanente nuda a me. Per metterla a suo agio, mi tolsi anch’io la mia maglietta e continuai a baciarla. Prima sulla bocca, poi di nuovo sul collo ed infine sui suoi piccoli seni. Poi scesi in basso, baciandola anche sul ventre, diverse volte, fino a quando non notai dei brividi sulla sua pelle. Allora dal basso la guardai in viso e con le mani lungo i suoi fianchi, gli abbassai i pantaloni. A quel punto Mirta sembró sciogliersi, fece un passo indietro e si sfiló i pantaloni. Io rimasi in ginocchio ad ammirarla. Poi allungai di nuovo le mie mani verso di lei per avvicinarla a me. Adesso ho la sua fichetta davanti al mio viso. O meglio, la sua fichetta avvolta dagli slip. Ancora uno slancio di coraggio da parte di Mirta. Le sue mani fanno scivolare le sue mutandine verso il basso, mentre una gamba le tira in una direzione qualunque. Ora é completamente nuda. Il cuore mi batte da morire, ma la voglia di baciare quelle altre labbra é troppo forte. Avvicino la mia bocca alla sua fica quasi liscia, ed inizio a baciarla. Piú volte. Sento il mio pisello cercare una via d’uscita. Allora mi alzo, guardo il viso di Mirta e mi abbasso i pantaloni insieme ai boxer. Il mio uccello, quasi non aspettasse altro, spuntó fuori dritto come un palo! Mirta lo fissa, lo guarda, non sá cosa fare. Poi lo afferra e mi bacia. Ma la mentre la sua bocca ormai sá cosa fare, la sua mano sembra paralizzata. Il mio pisello mantiene la sua erezione, la sborra la sento riempire l’asta, ma Mirta non mi aiuta a vuotarmi le palle. Non sá come muoversi! Allora mi stacco da lei e mentre le nostre labbra si separano, la invito ad abbassarsi, ad inginocchiarsi, con lei che ancora tiene stretto il mio cazzo. Ora il suo viso é di fronte al mio uccello pronto ad esplodere, Mirta lo fissa, poi mi guarda, ma non fá nulla. Allora gli afferro il polso ed insegno alla sua mano come muoversi. La guido lungo l’asta e finalmente sento le sue cinque dita che iniziano a masturbarmi. Mollo la presa, lascio che Mirta mi faccia una sega in completa autonomia. Sento le palle esplodermi, percepisco lo sperma salire lungo il mio cazzo. Riconosco i “sintomi”. Anni di seghe e masturbazioni varie fatte fino a quel giorno, mi dicono che stó per sborrare. Ma riesco a trattenermi, faccio ingoiare al mio cazzo lo sperma che voleva buttare fuori. Se avessi voluto una semplice schizzata maturata da una sega, mi sarei accontentato del bagno di casa mia. No, quel giorno volevo la fica. Quella con la “F” maiuscola. Tolgo la mano di Mirta dal mio pisello gonfio con una imminente sborrata in canna, la invito ad alzarsi e tornare sul letto. La faccio sdraiare, poi la seguo, sopra di lei. La guardo negli occhi e successivamente avvicino il mio pisello alla sua fica. Non só cosa stó facendo. Non seguo un copione, mi limito ad imitare quello che avevo visto nei Film per adulti, sulle riviste. Lascio che il mio cazzo tocchi la fica di Mirta. Ad un tratto sento un posto fresco, umido. Una strana sensazione, qualcosa sembra accogliere prima la mia grossa cappella, poi il mio cazzo dritto. Spingo il mio bacino sempre piú giú, della pelle “viva” avvolge il mio pisello. Come se lo avessi fatto da sempre, inizio a muovermi su e giú dentro Mirta. La sento emettere un piccolo grido, ma non mi fermo. Spingo, mi muovo… su e giú… ancora e ancora… qualcosa ancora si muove intorno al mio cazzo, qualcosa pulsa, batte… mi piace… ora sonto pronto a sborrare e….. vengo, sborro… schizzo dentro la sua fica, della crema bianca calda avvolge il mio pisello. Una vampata di calore circonda il mio cazzo… schizzo ancora… sento chiaramente lo sperma uscire e fermarsi su una qualche barriera… come se appena uscito dal buco della mia cappella si fermasse subito sopra di essa… la sborra copre la mia cappella come del sapone liquido… continuo a spingere ed a venire, fino a quando, dai piani bassi, non sento piú nulla, a parte un sensazione di liberazione, di svuotamento. Infine guardo Mirta, non l’avevo mai vista cosí sudata. Sfilo il mio cazzo dalla sua fica, mi distendo al suo fianco e con gli sguardi rivolti al soffitto, rimaniamo nudi nel suo letto per qualche tempo.
Questa é stata la nostra prima volta. Ne seguirono ovviamente delle altre, ed ovviamente piú lo facevamo, piú diventavamo padroni delle nostre scopate.
Restammo insieme per qualche anno io e Mirta, poi le nostre strade si separarono per tanti motivi. Ma siamo rimasti sempre in contatto. Tra lettere, auguri di compleanno e festivitá varie, non ci siamo mai persi di vista veramente. Almeno non nei primi anni dalla nostra “separazione”. Poi, si sá, il tempo e la distanza dividono tutti. Compresi noi. Credevo di non rivedere piú Mirta, che fosse la classica ragazza del primo amore, quello che non si scorda mai, ma che anche non si rivede piú. Ed invece.
Invece quel giorno mi arrivó un SMS di lei che mi chiedeva come stavo, che facevo nella vita, se mi fossi sposato, insomma, le classiche domande che si fanno quando non ci si vede da tanto tempo. Dopo la prima settimana di messaggi, mi dice che gli sarebbe piaciuto rivedermi. Cosí ci organizziamo per un aperitivo un sabato sera. Quando la incontro, rimango per qualche secondo spiazzato. Lei sempre bellissima, ma… in stato di gravidanza! Questo non me lo aveva detto tramite SMS. Si accorge del mio stupore e rompe il ghiaccio con un “non ti piace il mio vestito?”. Entrambi scoppiamo a ridere e ci avviamo verso l’inizio della nostra serata. Seduti al tavolo, ci raccontiamo la nostra vita, i nostri lavori, le nostre storie. Mirta mi dice che ha un buon lavoro, una casa tutta sua, ma che da quando é rimasta incinta, le cose con il suo lui non vanno tanto bene. Poi é il mio turno e gli parlo un pó di me. Dopo un pó, l’occhio finisce sull’orologio. É l’una di notte. Accidenti, il tempo é volato. Andiamo via, accompagno Mirta alla sua auto e la saluto.
– “É stato bello rivederti, magari una sera di queste possiamo cenare insieme e continuare a racontarci la storia della nostra vita” gli dico dopo averla baciata sulla guancia.
– “Perché no? Intanto perché non sali da me Chase? Mi segui con la tua auto e ci beviamo qualcosa a casa mia” Risponde Mirta.
– “Lo farei volentieri. Ma domani devo alzarmi molto presto. Ho un impegno a cui non posso proprio mancare” Continuo io.
– “Peccato. Volevo stare ancora un pó con te. Allora facciamo cosí. La prossima settimana cena a casa mia. Cucino io come ai vecchi tempi. Ti asicuro che sono migliorata!” Aggiunge Mirta sorridendo e accarezzandomi la mano affettuosamente.
Cosí rimaniamo d’accordo per vederci il venerdi successivo da lei. Non nascondo che nonostante la sua gravidanza, il pensiero di fare sesso con lei mi ha accompagnato per tutta la settimana, giorno e notte! Vederla dopo tanto tempo, mi fece venire in mente tutte le nostre scopate, tutte le nostre prime volte: dal nostro primo bacio, alla prima volta che facemmo sesso, passando per le nostre prime vacanze insieme. E adesso, anche incinta, non nascondo che il suo corpo mi attira ancora. La sera del nostro appuntamento sono piú che puntuale e qualcosa mi provoca dei brividi, mi fá sentire agitato. Dico a me stesso che é solo una cena con una tua ex, la tua prima ex! Sono sotto casa sua, Mirta mi apre la porta. É stupenda, indossa solo una tuta, ma é comunque stupenda. Mi invita ad entrare, la sua casa é accogliente, é calda. Arriva il momento della cena. Ci sediamo a tavola, lei é una perfetta donna di casa e si, in cucina é migliorata davvero tanto! Mangiamo, beviamo, parliamo ancora e ancora. Poi ci sistemiamo sul divano, alterniamo minuti di silenzio a momenti di lunghe conversazioni. Un digestivo di troppo e la serata prende una piega che forse non era tanto improbabile. Ci avviciniamo l’uno all’altra ed iniziamo a sfiorarci, a toccarci. Infine ci baciamo con passione, come fosse la prima volta tra noi. Lentamente ci alziamo con le nostre labbra unite l’uno a quelle dell’altra. Quindi Mirta si allontana da me ed inizia a spogliarsi. Lentamente, molto lentamente. Prima la felpa, poi le scarpe da ginnastica ed infine i pantaloni. Io la osservo e mentre il mio pisello cresce negli slip, io la imito facendo altrettanto. Prima la cravatta, poi la camicia ed infine tutto il resto. Intanto Mirta si toglie gli ultimi pezzi di stoffa che coprono il suo fisico gravido. Slip e reggiseno! É bella oggi come ieri. Anche adesso che é incinta, nuda davanti a me, non posso smettere di ammirarla. Nonostante la sua gravidanza, rimaneva comunque una splendida ragazza….. donna!
La mia mente inizia a confondere il passato con il presente, ma la sua voce che grida il mio nome, mi riporta alla realtá:
– “Vieni Chase. Qui staremo piú comodi” Disse Mirta trascinandomi nella sua stanza con il mio cazzo tra le sue mani come fosse un cane da tenere al guinzaglio.
Ora siamo nella sua camera da letto, molla il mio uccello e si siede sul letto. Mette le mani dietro le sue spalle, inclina la schiena ed allarga le sue gambe mostrandomi la sua fica. Io in piedi davanti a lei sono sempre piú eccitato. Non era la prima volta che la vedevo nuda, ma era la prima volta che la guardavo con occhi diversi. E quella nuova visone del suo fisico sembrava non dispiacere al mio cazzo che diventava sempre più duro. Mi avvicino a lei, non smetto di osservare la sua fica cosí….. cosí diversa, diversa da quella che mi ricordavo avesse Mirta, ma soprattutto diversa da tutte quelle che avevo visto fino a quel momento. Non era la solita fica depilata, le sue labbra, le sue grandi labbra, erano enormi, gonfie in un modo spropositato. Mi avvicino al suo posto più intimo, mi inginocchio ed inizio a leccargliela. Non appena la mia lingua tocca il suo spacco, Mirta emette un gemito e si distende sul letto. Divarica ancora di piú le sue gambe, metto le mie mani sulle sue cosce ed affondo sempre di piú la mia lingua dentro la sua grande fica. Percepisco dei battiti, la sento pulsare. Poi smetto, bacio le sue labbra all’esterno e mi soffermo qualche secondo ad ammirarle. Non posso non notare che sono esageratamente umide. Vorrei penetrarla, sento le mie palle esplodere ed il mio cazzo gonfiarsi sempre piú. Ma non só come prenderla, come scoparla in quelle condizioni. Fortunatamente é Mirta ad assumere il comando, forse intuisce che per me quella é una situazione nuova. Si alza dal letto ed mi invita a sdraiarmi su di esso. Obbedisco. Completamente supino ed a cazzo dritto, non gli tolgo gli occhi di dosso. Le sue tette sono davvero grandi, leggermente calate, ma sempre gonfie. Adesso é lei che si inginocchia. Mette le mani sulle mi cosce per rimanere in equilibrio, ed inizia a leccarmi l’uccello. La sua lingua parte dalle mie palle fino alla mia cappella, dove si ferma e lascia spazio alla bocca che si infila dentro il mio enorme fungo rosso. Le sue mani intanto passano dalla coscia esterna fino al loro interno, per poi scivolare e salire fino all’attaccatura delle palle. Mentre la sua bocca, la sua lingua, masturba la mia cappella ed i suoi pollici giocano e stimolano i mie testicoli. Ne ha fatta di strada Mirta da quando ero io ad insegnargli come muoversi sotto le coperte. La sua bocca poi lascia il mio cazzo per tornare a leccarmi tutta l’asta, dal basso verso l’alto, una volta, due, tre. Sento lo sperma salire lungo il mio pisello, avverto la sborra pronta ad eruttare. Provo ad alzarmi per prendere in qualche modo Mirta, la voglio sopra di me, dentro di me, in qualche modo. Mentre cerco di alzarmi, la tensione dei muscoli mi fá sborrare, un solo lungo interminabile schizzo che finisce sotto il mento di Mirta, colando poi nel canale che divide le sue tette. Io non spingo oltre, lascio che il mio cazzo si liberi del primo carico di sperma autonomamente e dopo un paio di schizzate, finalmente sono in piedi. Anche Mirta si alza. Ma mi guarda come se volesse dire “come pretendi di scopare da questa posizione?”. In effetti oggi sono io che non só dove mettere le mani, o meglio, il mio cazzo. Mirta mi fá nuovamente sdraiare sul letto, ma non completamente. Schiena su di esso e ginocchia piegate con i piedi che toccano il pavimento. Poi lei si avvicina a me, si mette a cavallo e per qualche secondo si lascia osservare senza fare nulla. Poi si piega leggermente verso di me, prende le mie mani, le mette a mezz’aria e con il palmo della sua mano mi fa cenno di aspettare. Fá un passa indietro, si gira di spalle e torna a cavallo su di me, di “retromarcia”. Ora capisco. Vuole che la prenda per i fianchi e che l’aiuti a calarsi su di me, sul mio cazzo. Lo faccio! Aiuto il suo fisico ingombrante a scoparmi. Mirta inizia ad abbassarsi sul mio cazzo, piega le ginocchia, la sua fica poggia sulla mia cappella, sento le sue grosse labbra aprirsi, accogliere il mio pisello pieno di sborra. Ci siamo. Se lo infila, glielo infilo tutto dentro. Mirta inizia ad agitarsi, a muovere la sua fica sopra il mio cazzo. Destra, sinistra, avanti, dietro poi effettua movimenti circolari. Le sue labbra avvolgono e stringono il mio pisello, le sento pulsare, lei inizia a godere, sento la sua fica stringersi attorno al mio uccello, sento Mirta gemere. Io ci sono vicino, percepisco lo sperma salire lungo l’asta. Sto per sborrare. Ma poi Mirta, come una sensitiva, si sfila dal mio cazzo, mentre con una mano spinge un punto tra la mia asta e le mie palle. Lo sperma rimane ancora dentro, sono al limite. Si abbassa di nuovo, sfiora il mio cazzo che non é dentro di lei. Il suo culo é sopra le mie cosce e piano piano si avvicina/struscia al mio cazzo. Adesso lo spacco del suo culo tocca il mio uccello. Stringe le sue gambe costringendomi a fare lo stesso. Le mie palle sono schiacciate, sono in tiro sotto le mie cosce. Sento la cappella tirare ed in procinto di schizzare. Poi Mirta, come un atleta, solleva leggermente il suo corpo e cerca di infilare la sua fica sopra il mio palo. La lascio fare aiutandola di nuovo con le mie mani, ma stavolta gliele metto sotto il culo per aiutarla a farsi impalare dal mio uccello. Finalmente la sento scendere sopra il mio cazzo, la sua fica se lo fá scivolare delicatamente tutto dentro. Quindi Mirta inizia a fare su e giú sul mio cazzo. Sono arrivato, la sbora sale, cerca una via d’uscita, le palle gonfie cercano di buttare fuori il loro carico di sperma. Mirta continua a scoparmi, su & giú, su & giú….. si ferma… muove la sua fica in senso orario da seduta… stringe di nuovo le gambe… il cazzo mi tira… cerco di spingerlo piú dentro che posso alzando il bacino…. spingo… spingo… e finalmente vengo, sborro. Sento una lunga schizzata inondarla, poi una seconda, una terza… anche Mirta ha un altro orgasmo, la sua fica non smette di battere… io contiuno a schizzare… a venire piú volte….. poi la sollevo, sfilo il mio cazzo avvolto di sborra e mentre continua ad eruttare, glielo poggio sul suo fondo schiena, lungo lo spacco del suo culo, lo struscio per pochissimi secondi solo per il gusto di vedere la sua schiena innaffiata dalle ultime schizzate del mio pisello. Infine mollo la presa dei sui fianchi e smetto di agitarmi. Le mie palle sono belle che svuotate, giá le sento afflosciarsi e toccare il lenzuolo. Mirta si alza e noto che la sborra ancora gli cola dalla schiena. Ma anche la sua fica non scherza, piccole gocce di sperma le intravedo penzolare dalle sue grandi labbra. Infine si siede vicino a me, dove rimaniamo per qualche minuto in silenzio, in attesa di capire quello che era appena accaduto.
Ma c’era poco da capire. Lei attraversava un periodo negativo con il suo uomo, che negli tempi era assente sia come compagno, sia come amante. E Mirta, nonostante fosse incinta, comunque era una donna e come tale non poteva reprimere l’istinto di fare sesso. Quel sesso che poi mi raccontó, le mancava da mesi. Io invece avevo ritrovato la mia prima ragazza, sempre bellissima nonostante la sua gravidanza, ancora non sposata e con un compagno che la trascurava fisicamente. Questo almeno é quello che ci siamo sempre raccontati, quasi una scusa per quella serata di sesso. La realtá é che io e lei ci siamo sempre piaciuti, ancora oggi proviamo attrazione l’uno per l’altra, ma il destino sembra ci abbia riservato due strade destinate a prendere due direzioni differenti.
Un mese dopo la nostra serata di sesso, l’uomo di Mirta tornó a casa tra mille scuse e centinaia di regali per quel momento di assenza come compagno. Due mesi dopo nacque il loro primo bambino ed a un anno dalla sua nascita, si sposarono. Io e Lei siamo rimasti comunque in contatto, soprattutto con i cari e vecchi SMS (imperdibili e puntuali quelli dei nostri compleanni e di Natale). Ma come ho detto, ormai era arrivato il momento di dividerci, di prendere ognuno la propria strada. Mirta ormai era una donna felicemente sposata ed io avevo forse trovato la persona giusta per iniziare una vita di coppia.
Oggi é una bella giornata e ripensando a tutto questo, ripensando a Mirta, rido da solo sulla panchina del parco della mia cittá mentre attendo la mia donna. Poi il telefono mi avverte che é appena arrivato un messaggio, lo leggo, é lei. É Federica che mi dice che stá arrivando dal fondo del viale. Mi alzo e gli vado incontro. É un mese che stiamo insieme io & lei, ed anche se sono appena trenta giorni, ho voglia di festeggiare. La porteró nel ristorante piú lussuoso della nostra cittá.
E magari….. chi puó saperlo. Forse sará proprio Federica quella giusta!

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esibizionismo in spiaggia

Racconto trovato in rete su xhamster.

Salve ragazzi,oggi vi racconto quello che ho fatto per la mia ultima giornata al mare.
La scorsa settimana ho voluto chiudere in bellezza l’estate col mio amante, giorni prima avevo comprato un bel bikini bianco sottilissimo e trasparente per stuzzicarlo un po’, volevo vedere la sua faccia e le sue reazioni perchè non mi fa mai complimenti nonostante io mi affanni a comprare cose molto hot, le mie amiche e amici soprattutto, fanno sempre apprezzamenti sulla mia quarta di seno e in verità quando sto senza di lui ricevo diversi approcci e inviti per scopatine al volo. Premetto comunque che non l’ho mai tradito e lui ogni volta che gli racconto di qualche avances ricevuta in sua assenza mi risponde sempre allo stesso modo.
“Beh potevi farlo divertire, ti ha fatto dei bei complimenti.”
Questa sua frase la detesto ma alla fine lo perdono perchè nei momenti di passione capisco e sento chiaramente che gli piaccio e lo faccio godere, comunque arrivati in spiaggia gli metto subito sotto gli occhi il nuovo costumino e gli sussurro nell’orecchio.
“Sai sotto poi mi sono completamente depilata, sono liscia e unta come piace a te, seguimi in acqua!”
Lui senza accennare ad alcun complimento ne espressione di piacere mi segue, entrati in acqua lo tiro a me per fargli sentire il mio seno, la mia fica che già si pregustavano una bella penetrazione, notai che il suo pisello era già duro come il legno ma guardandomi disse.
“Non diamo spettacolo ci guardano c’è gente ovunque.”
Io allora per essere spiritosa gli dissi.
“Eh lo so che ci guardano, è da quando siamo arrivati che un gruppo di ragazzi mi sta fissando ma alla fine non vedono nulla, siamo in acqua dai!”
Alla mia battuta si irritò e scostandosi da me disse.
“Beh forse sono troppo riservato per te, dovresti farti apprezzare da tipi sfacciati e guardoni come quelli!”
Rimasi delusa e stizzita allo stesso tempo ma per non peggiorare le cose non replicai e mi distesi accanto a lui sulla spiaggia, restammo circa un’ora senza parlarci, intanto gli occhi di quei ragazzi erano sempre su di me, li intravedevo con la coda dell’occhio, almeno loro mi apprezzavano e sicuramente mi desideravano, questa era la mia unica consolazione, se così si può chiamarla, volevo a tutti i costi riprendere a parlare con lui, gli chiesi di spalmarmi un po’di crema sulla schiena, purtroppo erano rimaste solo poche gocce e così gli dissi.
“Adesso mi brucerò tutta, il seno si farà rosso peperone e tu non mi guarderai più vero?”
Lui senza scomporsi rispose.
“A quei ragazzi piaceresti ugualmente, poi hanno la crema che serve a te, chiedigliene un po’ sicuramente te la daranno perchè tu sei bellissima no???” (con un fortissimo tono sarcastico)
Io gli risposi che non avevo voglia di litigare, poi se gli altri mi guardano a me non interessa e volevo solo lui.
“Cosa ci posso fare se gli uomini mi guardano e mi desiderano?”
“Tu invece non mi dai mai soddisfazione.”
Gli dissi e mi distesi di nuovo a prendere il sole.
“Vuoi che ti dia soddisfazione???”
Mi chiese.
“Bene, te la darò se ti esibisci in un certo modo!”
“Sarebbe???”
“Ti do la possibilità finalmente di ricevere i complimenti che meriti, mostra le tue grazie a quei tipi, con la scusa della crema solare spogliati davanti a loro e spalmati!”
Io incredula a quella proposta risposi.
“Ma scherzi o fai sul serio?”
“Sono serissimo, sicuramente attirerai la mia e la loro attenzione!”
Considerai quella cosa una sorta di affronto e di sfida ma lo accontentai, mi diressi verso i ragazzi che mi osservavano dalla testa ai piedi scambiandosi occhiatine maliziose, mi fermai davanti a quei guardoni pieni di ormoni pazzi e con tono deciso dissi.
“Scusate ragazzi avreste della crema solare?”
“La mia mi è appena finita.”
Uno di loro s**ttò subito e allungando la mano in uno zaino tirò fuori un flacone porgendomelo senza parlare, a quel punto mi posizionai in modo che tutti i sette otto spettatori potessero ammirarmi e mi slacciai il pezzo di sopra rimanendo in topless, volevo soprattutto che mi guardasse il mio amante stronzo e depravato, ognuna delle loro facce aveva una propria espressione, chi sorrideva, chi rimaneva imbambolato, chi era arrapato, ma nessuno parlava. Mi spalmai la crema lentamente partendo dall’alto del seno per poi arrivare giù in fondo e poi tornare verso i capezzoli che stringevo tra il pollice e l’indice in modo che si indurissero e sporgessero di più, mi piaceva essere guardata, era bello sentirsi osservata, desiderata e considerata una troia, avevo comprato il costume per lui che non mi aveva degnato di una parola e alla fine stavo li a mostrarmi a seno nudo davanti a lui e a degli estranei. Finii lo show ringraziandoli per la crema ma uno di loro mi disse di tenerla perchè poteva servirmi e infatti non si sbagliava, tornai sul mio asciugamano e lui con aria serena ma ironica disse.
“Ora siamo tutti felici, tu io e i ragazzi!”
“Beh sono stati anche gentili, mi hanno lasciato la crema”
“Ahahahahah che bello ringraziamoli allora.”
“Come?”
“Girati a pancia sotto con il culo verso di loro.”
Io avevo capito che nella sua mente girava la voglia di mostrarmi agli altri, lo assecondai senza controbattere, cominciò a spalmarmi la crema sulla schiena, quando arrivò sul culo mi disse di aprire le gambe, a quel punto lo vidi ungersi a volontà le dita spostandomi il filo dal culo ci infilò lentamente prima il medio poi l’indice e infine l’ anulare.
“Sapessi come guardano i ragazzi.”
“Io ce l’ho durissimo ti scoperei subito!”
Quella frase fu la conferma di quanto avevo dedotto poco prima, gli dissi che io ero bagnatissima ma sulla spiaggia non lo avrei mai fatto, il suo giochino con le dita mi aveva allargato il culo e mi sentivo la fica gonfia e bagnata, per finire lo show e dare piacere sia al mio uomo sia ai ragazzi mi sedetti sull’asciugamano fissando il gruppo, tirai fuori dalla borsa un pareo, mi tolsi il costume lentamente e piegai le gambe portando le ginocchia verso il petto tenendo le cosce ben aperte, avvolsi il pareo intorno alla vita ma lasciai la fica in vista, il mio uomo mi guardava estasiato, io contenta e soddisfatta gli dissi.
“Tra un po’ vorrei andare via ma prima finisco quello che ho iniziato.”
Presi il flaconcino che i ragazzi mi avevano dato, guardandoli con la coda dell’occhio mi feci una bella spalmata sulla fica, mi passai le dita al centro ungendomi il clitoride, quando sentii che ero bella unta allontanai le labbra l’una dall’altra con due dita per mostrare l’interno fica al mio pubblico, alla fine mi alzai, mi diressi verso i ragazzi con le mie belle tette abbronzate e unte al vento e il pareo trasparente che lasciava intravedere la fica depilata gli dissi.
“Ragazzi vi ringrazio per la crema, scusate se ne ho usata più del dovuto!”
“Figurati”
Risposero, tornai dal mio uomo che mi aspettava e quando gli fui vicino disse.
“Ho un cazzo così duro che a casa ti sfondo!”
Finalmente mi aveva dato soddisfazione.

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Alessia all’Università

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Alessia all’epoca era una bella ragazza mora con i capelli a caschetto, occhi verdi dietro un paio di occhiali color tartaruga che la rendevano ancora più sexy, due gambe lunghe e ben fatte, un culo a mandolino e un seno davvero strepitoso!
Quando l’avevo scopata la prima volta ero rimasto abbagliato da quei seni grandi, sodi, con larghi capezzoli scuri, mentre la prendevo con violenza ero come ipnotizzato dal movimento delle sue tette, oscillavano a tempo con i colpi che le stavo dando con il mio cazzo, da allora avevamo scopato ancora milioni di volte, sempre di più e sempre meglio, si può dire che non ci fosse un millimetro del suo corpo meraviglioso che non abbia in quegli anni coperto o riempito di sborra, fin dai primi tempi avevamo provato di tutto, sesso anale, orale, ingoio, sveltine, in tutte le posizioni e situazioni.
Era da poco che conoscevo Alessia, ricordo una volta mi chiese di accompagnarla all’Universitá da un suo professore per la tesi, stavamo seduti nell’anticamera dell’ufficio del professore quando notai che Alessia seduta di fronte a me non aveva indossato gli slip, rimasi sbalordito, si era seduta con le gambe socchiuse ed il suo abitino corto copriva a malapena il pelo che a guardar bene si intravedeva, sapevo che la mia ragazza era disinvolta e che le piaceva suscitare attrazione nei maschietti, ma fino a quel punto non lo avrei detto, mi stupiva una scelta del genere in una persona che ci teneva ad essere sempre elegante e non volgare, le dissi.
“Ma sei matta?”
“Se se ne accorge qualcuno?”
“Se ti vede il prof ?”
Sorridendo con quegli occhi birichini mi rispose.
“Ah! Te ne sei finalmente accorto?”
“Pensa che è già la terza volta che esco con te senza indossare mutande!”
“Ma non hai paura che qualcuno ti veda?”
“Al contrario!”
“Mi fa eccitare ancora di più pensare che qualcuno per la strada, in un bar, sul tram, dovunque, se ne possa accorgere!”
“E se adesso ti vede il professore?”
Intanto sentivo gonfiarmi il sesso nei pantaloni che iniziavano a tirarmi.
“L’ho fatto oggi anche per questo, non sei geloso vero?”
“No no ma se si incazza?”
Avevo detto una scemata mi rendevo conto, chi può arrabbiarsi nel vedere una grande gnocca come Alessia mostrati il pelo?
“Vieni a sederti qua vicino a me, voglio farti sentire come sono bagnata.”
“Ma è rischioso.”
Ormai non ce la facevo più, il cazzo mi esplodeva tanto era duro, mi sedetti vicino a lei, risalii con la mano lungo l’interno delle cosce fino ai peli che erano già intrisi, con l’indice socchiusi le sue grandi labbra e feci scivolare il medio nella sua fichetta, era zuppa fradicia, Alessia stava iniziando ad ansimare, mi premeva la mano sinistra sul cazzo ma dovemmo bruscamente smettere, qualcuno stava per aprire la porta dell’ufficio del professore.
Ne uscì la segretaria, una bionda che da giovane non doveva essere stata niente male, aveva una gonna blu leggera che faceva intravedere due belle natiche ancora sode, si capiva anche che indossava gli slip a perizoma, avrà avuto sui 40 anni, un giro con lei in giostra l’avrei fatto volentieri, notai che uscendo si allacciò un bottone della camicetta, in effetti era senza reggiseno, con quelle due tettine dure senza quel bottone chiuso si sarebbe visto un bello spettacolo completo, mi balenò in mente un’idea, ma non è che il professore e la sua segretaria, ma no devo essere perverso a pensare così, certo che però tante volte io ci acchiappo.
Alessia entrò, volevo accompagnarla ma mi fece cenno di restare fuori, stette dentro quasi un’ora, stavo per diventare ansioso, una strana sensazione mi prendeva, da una parte ero eccitato dall’ idea che il prof si accorgesse che la mia ragazza fosse senza mutande, dall’altra ero preoccupato e diciamolo pure un po’ geloso, quando uscì la vidi con gli occhi raggianti, il professore aveva approvato il suo lavoro e le aveva fatto perfino i complimenti.
“Ma non è perchè si è accorto che non avevi le mutande?”
“Beh, certo che quando mi sono seduta davanti a lui ha cambiato espressione, credo si sia abbassato gli occhiali per vedermi meglio, allora sai che ho fatto?”
“Dimmi???”
Ero un po’ inquieto ma eccitato da morire.
“Ho aperto molto lentamente le gambe mentre leggeva la tesi, ho visto che ad un certo punto faceva finta di leggere invece stava lumando la mia cosina.”
“E poi???”
Ero fradicio di sudore, avevo un sesso gonfio come un dirigibile.
“Con la scusa di fargli vedere un grafico mi sono alzata e sono andata a mettermi in piedi al suo fianco lasciando che il mio seno gli sfiorasse il viso.”
“E lui???”
“Subito e’ diventato rosso, poi gli è diventato duro, sono sicura perchè ho proprio visto gonfiare i suoi pantaloni sotto i miei occhi.”
“Dai…”
Dissi con voce diventata roca, non ce la facevo piú, eravamo in macchina ed accostai fermandomi ad un distributore di benzina ancora chiuso.
“Continua a raccontarmi ti prego, mi fai eccitare.”
Dissi io, intanto avevo sbottonato i pantaloni tirato fuori il cazzo e cominciando a menarmelo su e giù lentamente perchè non volevo venire subito.
“Il prof ha posato i fogli sul tavolo e ha ruotato la sua sedia verso di me, io allora mi sino chinata in avanti per raccogliere i fogli dalla scrivania sapendo che avrei scoperto il culetto.”
“Troia.”
“Sai che sei proprio puttana.”
“Gli potevi fare venire un infarto o poteva approfittane… no non mi dire che….”
“Certo che si, non è così vecchietto sai?”
“Ha cominciato prima a sfiorarmi le cosce da dietro, poi preso dal coraggio visto che non reagivo, anzi visto che spingevo il culo in su, allora mi ha cacciato le mani in mezzo alle chiappe, aprendomi tutta.”
“Il maiale.”
“Ma tu davvero non sei geloso amore?”
Puttanella si preoccupava che non fossi geloso, ma intanto si stava chinando verso di me avvicinando la bocca semiaperta sulla mia cappella proprio mentre stavo per sborrare.
Smisi di muovere la mano, non volevo venire, non ora, dissi.
“Dai, racconta, cosa è successo dopo?”
“Avete scopato?”
“Beh… dopo un po’ ho sentito la sua faccia in mezzo alle mie natiche, con la lingua mi bagnava tutta mentre sentivo il suo naso contro il mio buchetto del culo e con le dita mi stava esplorando con grande dedizione.”
“Sai che stavo per venire già così?”
“Allora mi sono girata e mi sono messa in ginocchio davanti a lui a guardare come se lo menava, sai che ce l’ha bello grosso il nonnetto?”
“Non pensavo.”
“E lui?”
“Ha smesso di toccarsi, mi ha preso il viso tra le mani dolcemente e mi ha guidato fino sopra il suo cazzo dicendomi.
“Succhi questo dottoressa la prego!”
“Ha fatto un magnifico lavoro ed ora bisogna concluderlo degnamente.”
“Ho sentito che mi spingeva la nuca verso il basso ed il suo cazzo arrivare in gola quasi mi soffocava!”
“Non ti dico la sua faccia quando poco dopo gli ho preso il sesso tra le mani e l’ho fatto venire con la lingua.”
“Ma non hai mica ingoiato spero???”
“E cosa potevo fare?”
“Correre fuori dall’ufficio sputando?”
“Certo che ho ingoiato.”
“Poi sai che ti dico?”
“Aveva un sapore molto più buono del tuo meno salato.”
“Dai, non fare quella faccia io ti amo, non ti cambierei mai, la tua sborra è e rimane la mia preferita.”
“Anzi dammene un po’ adesso, ho sete!”
Si mise a sbattermi il cazzo con entrambe le mani cosi bene che non potei fare a meno di venire con un grido nonostante passasse gente di tanto in tanto, Alessia si mise a leccare ogni più piccola goccia del mio sperma come fosse stato un sorbetto delizioso, mi chiesi se aveva fatto così anche con il prof e ne fui di nuovo un po’ geloso, dissi.
“Va beh, meno male che con oggi hai finito gli esami altrimenti ti toccava farti sbattere da tutti i professori della facoltà!”
Penso scherzasse ma mi rispose con un’ espressione da ingenua educanda che ancora oggi mi lascia dei dubbi.
“E chi ti dice che non l’abbia fatto?”
“D’altra parte devo pur cercare di meritarmi un 110 e lode!”

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La mia vicina di casa

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Questa storia risale a qualche anno fà, avevo 13 anni, gli ormoni a mille, finalmente avevo scoperto lo sperma giusto qualche mese prima, un giorno d’inverno tornando a casa dopo essere stato in palestra scopro che non c’era più acqua calda a casa mia, pensò alla vicina di casa una donna che all’epoca aveva circa 30 anni alta più o meno 160cm non molto magra anzi direi rotondina, quel rotondo sexy 4 di seno e un culo prepotente per capirci una milf con 2 figlie piu piccole di me e un marito che stava lavorando. Mia madre gli chiese dato che mi ha visto crescere se potevo lavarmi da lei, accettò, prendo il cambio l’accappatoio e mi scorta nel suo bagno di casa dove scopro che non aveva la chiave del bagno, cominciai a spogliarmi, lei era una tipa abbastanza disordinata non vi dico i panni sporchi che c’erano in quel bagno, dai panni di lavoro del marito ai grembiuli di scuola delle figlie, gli dissi esplicitamente di non entrare che mi vergognavo.
Iniziai a lavarmi, un piccolo vizio che ho ancora sotto la doccia è masturbarmi, così feci anche li, il caso ha voluto che nel frattempo che smisi per darmi un insaponata alle ascelle entrasse di s**tto lei dicendo
“Stai tranquillo non guardo devo solo fare pipi.”
Richiuse la porta si avvicinò alla tazza abbassò il pantalone della tuta e le mutande un perizoma nero di pizzo, dalla porta alla tazza saranno stati 4 metri, ci mise non più di 3 secondi a sedersi ma per me fu come un eternità, proietto ancora nel mio cervello le immagini in fotogrammi, notai i suoi peli uscire dalle mutande, ero diventato rosso come un pomodoro, si sedette sulla tazza si girò verso di me e vedendo il mio imbarazzo, poi il suo sguardo incrociato con il mio si abbassò verso il mio pisello duro dalla sega che avevo interrotto, fece un sorriso malizioso e disse. “Caspita l’ultima volta non era cosi me l’ho ricordavo più piccolo.”
Sentii il rumore della pipi, mi eccitava, a dire la verità mi avevano eccitato anche le sue parole, passai da uno stato di imbarazzo ad uno stato di soddisfazione, vi giuro che in quel momento mi passarono in mente mille scene erotiche su di lei, finito di fare la pipi prese un foglio di carta igienica, si pulì e in quel momento vidi il rosa della sua fica pelosa, passo dalla tazza al bidè per darsi una sciacquata, li la vidi ancora meglio, apri l’acqua si diete un insaponata strusciò le dita contro la sua fica come se si stesse facendo un ditalino in tutto ciò c’era un silenzio tombale, si sentiva solo il rumore dell’acqua scorrere il suo sguardo era rivolto al mio cazzo duro ed il mio alla sua fica, si asciuga e getta le mutande per terra si rimise il pantalone e uscendo mi diete una palpata al pisello.
Rimasi perplesso per qualche istante pensando ai questi ultimi 2 minuti, realizzai quello che era successo, c’era ancora l’odore della sua fica in bagno, usci dalla vasca presi il minuscolo perizoma che aveva lasciato a terra gli detti un’annusata da davanti e sentii il suo odore forte ed intenso di ormone. La cosa mi eccito da matti, decisi di indossarlo fantasticando che la sua passera stesse a contatto con la mia cappella, tempo 2 secondi gli sborrai nelle mutandine, le tolsi le rigettai a terra e finii di lavarmi, mi asciugai, mi vestii, uscendo dal bagno ero diretto alla porta di casa per andarmene lei stava nella sua camera che si stava cambiando passai a ringraziarla la salutai e me ne andai soddisfatto come non mai.

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.Orchidea elvetica – prima parte.

Sì, ero solo. La mia lunga e temporalesca relazione con Stefania era finita e la quiete dopo la tempesta mi lasciò in cuore una solitudine e un senso di inadeguatezza più unici che rari.
La nostra storia mi aveva isolato da ogni legame d’amicizia e progressivamente persi i contatti con tutti i miei compagni di avventure. L’amore di Stefania germogliava velenosa gelosia verso i miei affetti, tant’è che soffocai nell’impenetrabile bolla che ella aveva creato intorno al nostro rapporto. Poi la bolla esplose e annegammo nella bile tentando di affogarci a vicenda e dimenticando in un battito d’ali d’avvoltoio tutto ciò che di buono c’era stato tra di noi.
In questi momenti stare soli é un bypass per i pensieri avvilenti, per cui la presenza umana del Blues to Bop di Lugano avrebbe potuto distrarre un po’ la mia anima alla deriva.
Mi soffermai in una piazzetta a sedare l’amarezza facendomi assordare dalla frizzante sezione fiati di una band statunitense intenta a sciorinare un rhythm & blues figlio del voodoo .
Facendo una panoramica sugli astanti, intravedo nella semi-oscurità un bell’esemplare di femmina.
Si distingueva nel nugolo di spettatori jazzomani per la carnale elementarità del suo aspetto hippie chic, pienamente in conflitto con il siliconato puttaneggiamento dalla fica inaridita che fino a poco prima marciava dinanzi ai miei occhi mentre, seduto su di una panchina, rilassavo le membra sfinite dalla settimana di lavoro.
Ella era una graziosa quarantenne : una c a s c a t a di capelli lisci e corvini circondavano un viso armonioso, su cui un paio di occhialetti da professoressa sexy poggiavano su di un minuto naso all’insù. Una manciata di graziose efelidi campeggiava sul naso estendendosi fin sotto gli occhi, rendendole il viso agrodolcemente procace.
Il suo abbigliamento leggermente ampio lasciava trasparire poco della sua fisicità, ma le caviglie fini e i perfetti piedi snelli dalle ben curate unghie smaltate di nero, erano testimoni anatomici di un fisico sottile e aggraziato.
Il primo pensiero che mi sfiorò la mente è che avrei voluto carezzare quelle meravigliose estremità, sentire la pianta del metatarso sul mio petto per poi veder risalire l’intero piede verso l’alto, fino a raggiungere la mia bocca con le dita. Avrei poi premuto il mio viso contro la pianta del suddetto per baciarlo ripetutamente su tutti i lati fino a raggiungere progressivamente la caviglia, le cosce e il suo sesso intriso di umida eccitazione.
Di risposta il mio pene rigonfiò prepotentemente la patta dei pantaloni. Dovetti ringraziare il fato che la camicia di cotone nero che indossavo andava a coprire quell’imbarazzante turgore genitale.
Risalii velocemente con lo sguardo dai piedi verso l’alto , notando una piccolo seno i cui capezzoli pungevano una camicetta di cotone e il cuore mi sobbalzò con una serie di intense diastole quando mi accorsi che lei mi stava osservando.
Le sue mani sottili reggevano un bicchiere di plastica quasi a secco di birra e i suoi brillanti occhi verdi puntavano i miei con un’ espressione indecifrabile.
“Ecco!” pensai. “Avrà pensato che sono il solito povero arrapato. Se la sfiga potesse ribattezzarsi, sceglierebbe il mio nome.”
Voltai lo sguardo verso la band e sentivo il viso accaldato. Speravo di non essere arrossito, perché la cosa mi avrebbe reso ancor più beota di quel che madre natura già mi aveva reso.
La band attaccò un altro pezzo e la bella voce della cantante nera dribblava il mio imbarazzo e mi concentrai sulla musica. Inaspettatamente il combo se ne uscì con uno scodinzolante pezzo swing, il cui sax tenore faceva il bello e cattivo tempo sul resto degli strumenti, annunciandosi a gran decibel ai nostri timpani.
Mi tornò in mente lei, che stava poco dietro di me e non resistetti dal rivolgerle lo sguardo. Eccezionalmente mi stava osservando anche lei e il suo corpicino magro si muoveva sinuoso a ritmo di swing, seducendo il mio sguardo di maschio inebetito da quell’ afrodiasiaco danzare.
Successivamente, i nostri sguardi continuarono ad incrociarsi e avevo la sensazione che tra poco si sarebbe avvicinata per parlarmi. Il mio istinto infatti non mi aveva tradito.
Dopo una serie impacciata di frasi scompaginate su quanto la band appena esibitasi avesse offerto un buono spettacolo , seguì la classica formula verbale sociale “…e comunque io mi chiamo Dario, piacere”, parlammo ancora un po’ finché ella mi invitò a bere qualcosa in un Café li vicino.
Per il fatato effetto del caffé che faceva da filtro magico relazionale accelerando i miei processi mentali, la parlantina si sciolse come le trecce di un cavallo, i sorrisi ampliarono sempre di più e iniziammo a flirtare. Lei era veramente brillante e il suo senso dell’umorismo sagace e spassoso, era una dote che poche sue simili padroneggiano.
Passata la mezzanotte, lei pregò di accompagnarla : “… all’auto che ho parcheggiato in una zona un po’ isolata?” e cavallerescamente adempii al mio dovere.
Giungemmo alla sua auto e ci fermammo dinanzi la portiera del passeggero: il mio sesto senso di maschio mi suggeriva di tentare l’arrembaggio con un bacio quella stupenda creatura.
Un tremore diffuso terremotava le mie membra e un fiume di emoglobina inondava le mie parti basse sul ritmo di un cuore che martellava una rumba nel petto.
Approcciare una donna in queste fasi, mi fa sentire come un equilibrista sospeso tra due grattacieli: ogni passo sbagliato, ogni mossa avventata significa farsi risucchiare dalla forza di gravità che ti spalmerà al suolo. Parafrasato significa essere respinto a due mani, vedere una testa scansarsi sdegnata sui cui un’espressione torva al gusto di “checazzotisaltainmente?!” ti trapassa a punta di coltello .
Mi avvicinai a lei che dava le spalle all’auto, appoggiata con la schiena al mezzo. Le presi con non poche cardio-scariche elettriche la piccola mano di ninfetta di un metro e sessantacinque che fino a quel momento mi aveva ubriacato di seduzione.
Lei ricambiò la presa, serrando il piccolo pollice sulle mie mani e le parole che mi uscivano di bocca erano una balbuzie scomposta d’afasie che servivano solo a riempire quell’infinito momento che vede la mia mano prenderle la nuca e le mie labbra spalmarsi come un fiocco di neve bollente morbidamente sulle sue.
Lei ricambiò e scostando la mia mano dal cranio, avvolse il mio collo con entrambe le braccia, inclinando la testa su un lato e costringendomi di conseguenza a posarle le mani in vita.
Non so stimare per quanto andammo avanti, ma in un simile attimo il tempo merita di restare sulla soglia.
I nostri corpi attaccati in un caldo corpo a corpo , si sondavano a vicenda: il suo seno premeva contro il mio petto e le mie mani scivolate sui suoi glutei, stringevano vigorosamente .
Fu lì che lei mi fermò e mi preparai all’impatto di una sberla incombente … (continua)

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Un sogno che si avvera

So che è disinibita, è il mio sogno erotico da sempre, voci dicono che si fa fare anche il culo, alcune amiche mi hanno confidato che un paio di volte ci ha provato con loro e il suo ex mi conferma che è indubbiamente la regina del pompino con ingoio. Mora, capelli lunghi e ricci, sul metro e settanta, magra al punto giusto, ho visto alcune foto e quando si mette in tiro,wow!, un gran pezzo di gnocca!! Quella sera in disco ero solo anche se in compagnia degli amici incontrati sul posto e lei nella stessa condizione: due sabati prima mi ero ritrovato a ballare con lei che si muoveva in maniera piuttosto provocante, strusciando il culo sul mio pacco e passandomi le labbra a un millimetro dal collo con le braccia incrociate dietro la schiena, in quel frangente avevo iniziato a credere di riuscire nell’impresa, invece nada! per quello quando mi si era avvicinata gridandomi in un orecchio per sovrastare alla musica che aveva bisogno di parlarmi, mi misi subito all’erta. Il piano era semplice, lei mi dava il segnale e io la seguivo dopo qualche minuto, verso l’uscita, con ritrovo nel parcheggio. Uno di fronte all’altra, le domando se c’era qualche problema e lei mi dice che quello non è il posto giusto, invitandomi a seguirla a casa sua. Educatamente, entro domandando il permesso, ma lei mi dice di non preoccuparmi, che i suoi genitori sono fuori e torneranno tra due giorni, così mi trovo da solo in casa con una figa imperiale con il piercing sulla lingua con il quale gioca in maniera assolutamente eccitante mentre si stende sul suo letto ed io mi siedo su un bordo a fianco. Ovviamente non ha nessun argomento importante di cui parlarmi e passiamo mezz’ora a raccontarci cazzate, mentre io mi rilasso e mi distendo al suo fianco, il suo gioco appare chiaro quando inizia a farmi il solletico, al quale non resisto, accartocciandomi verso di lei, che infila la testa di fianco alla mia baciandomi e leccandomi il collo. Mi scosto leggermente afferrandole la nuca con una mano e la bacio seriamente, il mio sogno si sta realizzando, sto per scopare una delle più grandi porche della mia vita, penso, mentre ci togliamo la maglietta e le slaccio il reggiseno. Scopro due superbe tettine, piccole e sode, sto per lanciarmi in missione tra di loro, ma lei capovolge la situazione, si mette a cavalcioni su di me e, con la bocca a non più di un centimetro dalla mia, mi blocca le braccia sopra la testa, avvertendomi che le piace molto comandare e che per nessuna ragione avrei dovuto muoverle finchè non fosse stata lei ad ordinarlo. Accetto di buon grado questa nuova ed intrigante situazione, mentre mi toglie i jeans lasciandomi con i soli boxer e, a ruota, i suoi, con il perizoma minimo e trasparente come unico indumento a coprirla su tutto il corpo. Si china su di me e riprende a baciarmi, scivolando lentamente sul collo e sul petto, si rialza e mi sbatte in faccia le tette che lecco e succhio con piacere, faccio per alzare le braccia e stringerle il culo, ma lei prontamente mi blocca, ricordandomi che è lei che ha il controllo del gioco fino a nuovo ordine. Così, mentre ricomicia a scendere, mi aggrappo alla testata del letto, lei continua ad andare in basso, arriva con la testa tra le mie gambe e inizia a massaggiami e mordicchiarmi il cazzo duro da sopra la stoffa dei boxer, fino al momento in cui finalmente li toglie, lasciandomi completamente nudo e in suo potere. Mi dice che ora posso usare le mani, ma soltanto per spingerle la testa mentre mi fa un pompino da dieci e lode, io non me lo faccio ripetere, mi sollevo su un gomito e con la mano libera le raccolgo i capelli impugnandoli per spingerla sempre più giù. Lo prende in bocca quasi completamente, mai provato nulla di simile, lo fa senza mai smettere di guardarmi negli occhi mentre io ansimo raccogliendo il piacere, mi sta facendo impazzire, lo succhia con la giusta delicatezza afferrandomi con la mano le palle, ritmando una leggera pressione. Quando si ferma, il mio cazzo è un lago di saliva che le bagna abbondantemente anche il mento colandole sul collo e sul seno, è ancora a cavalcioni su di me e mi sollevo mettendomi di fronte a lei, la bacio, palpeggiandole le tette bagnate e, infilandole le mani sotto al culo, ma è soltanto un attimo, perchè mi spinge sulle spalle ributtandomi indietro e mettendosi in piedi per sfilare in perizoma che mi lancia in faccia ordinandomi di mettere le braccia di nuovo sopra la testa.
Ora anche lei è completamente nuda e la vista d’insieme rispecchia le aspettative, anche se al momento lo sguardo è più attratto dal minuscolo ciuffetto di pelo sopra la piccola fichetta che, essendo in piedi ed avendo il mio corpo che non le permette di chiudere le gambe, appare aperta quanto basta per poterla ammirare e desiderare da perderci la testa. Il mio desiderio si acuisce quando una delle sue mani scivola sul fianco andando a posarsi sulla fica e iniziando a masturbarla, a scostare le grandi labbra per mostrarmi cosa c’è dopo, a mettere un dito al suo interno… Dito che, chinandosi, mi fa leccare, per poi aggiungere la sua lingua, inginocchiandosi su di me. Si avvicina e stringo di nuovo la testata, si posiziona finalmente con la fica davanti alla mia bocca, ne avverto l’eccitante odore, ma non mi basta, la voglio leccare perdendomi, lei usando entrambe le mani la dischiude cosicchè posso iniziare ad assaggiarla e baciarla, succhiandole il clitoride, infilandomi con la lingua dentro di lei per meglio gustarne gli umori, leccando tutto il contorno completamente glabro. Afferra la mia testa con le mani e mi schiaccia contro il suo basso ventre, a malapena respiro, ma è fantastico trovarsi immersi tra le sue cosce e avere l’obbligo di non muovere le mani, essere in suo potere, non poter far altro che obbedire ai suoi desideri…Ma ora voglio prendere un pò di controllo, la faccio distendere con le gambe aperte per poter finalmente leccargliela nella posizione classica: lei accetta ma resiste poco, vuole mettersi a sessantanove, cosa alquanto gradita. La sensazione di leccare una figa sentendosi succhiare il cazzo è unica nel suo genere, non ha paragoni per gli amanti del sesso orale, sentire il suo piercing che batte proprio li, dove la pelle che ricopre la cappella si unisce a quella che corre sul resto dell’asta, fa temere l’eiaculazione precoce. Sto resistendo, ma si toglie ordinandomi di leccarla ancora un pò prima di passare oltre, ubbidisco e ricomincio la perlustrazione, mentre muove roteando la punta delle dita sul clitoride ed io, piegato a novanta davanti a lei, inizio a farmi una sega per mantenere alta la tensione. Mi stacco e cerco nello zaino vicino al letto un condom, lo scarto e lo indosso, mi stendo su di lei e lentamente affondo, muovendomi lentamente mentre lei, imperterrita, continua a masturbarsi, tendendo la pelle che stringe un pò di più il cazzo che la sta penetrando. Mi sollevo in ginocchio facendole appoggiare una lunga gamba sulla mia spalla e comincio a colpirla con più forza, ma decido di farle riprendere il controllo e, appoggiando le spalle al cuscino, le chiedo di sedersi su di me. Lei sceglie di rivolgermi la schiena e, nella debole luce che filtra dalle tapparelle, gusto la sua fichetta che inghiotte il mio cazzo, si siede e prende a flettere sulle gambe piegandosi verso i miei piedi, lasciando libera la visuale del culo che si contrae ritmicamente. A quanto pare gradisce particolarmente, perchè aumenta la velocità e la sua voce si mescola ad un insieme di sospiri e gemiti che mi fa intuire che sta per venire: a quel punto, sollevo le natiche e le abbasso seguendo i suoi movimenti, fino a quando si contrae più volte gemendo. Si alza e mi confida che uno è il numero massimo di orgasmi che può raggiungere in un amplesso, ma che ora era arrivato il mio turno e che non mi avrebbe lasciato andar via senza avermi soddisfatto. Mi dice di mettermi in piedi sul letto, eseguo e lei si inginocchia davanti a me, leva il condom e prende il mio cazzo in bocca mentre con una mano sul culo mi spinge in avanti e con l’altra mi stimola il muscolo proprio sotto le palle, inizio a faticare a mantenere il controllo e mi lascio andare. Avverto quella sensazione di inevitabilità tipica dell’orgasmo maschile, la avverto che sto per venire e lei mugola affermativamente lasciandomi intendere che lo sa, che se ne rende conto, ma non si ferma, anzi, accelera ancora, smette di succhiare e si mette con la bocca aperta e la lingua protesa in fuori a un centimetro dalla punta della cappella mentre continua a farmi una sega. Mi sembra di essere al gran finale di un film porno di qualità, sto pensando a quanto mi piacerebbe poter riprendere questa scena per potermela gustare in futuro, mentre i miei pensieri scorrono, inizio a venire, guardo in basso e vedo il suo bel viso che viene sporcato dagli schizzi del mio sperma, che le scivola dagli angoli della bocca sul collo e sul petto, uno più potente degli altri si appoggia obliquo sulla traiettoria dell’occhio sinistro finendo di depositarsi sulla lingua. Sulle ultime contrazioni ricomincia a succhiarlo, ed io provo quel prurito al limite del fastidioso tipico del post orgasmo. Da vera pornodiva, lo batte ripetutamente prima sulla lingua, poi sulle tette, facendolo strofinare sui capezzoli per poi rimetterlo in bocca, fino a quando sono io che decido di spostarmi per concludere la scopata.

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Con La Mia Cugina Preferita! 3.3 [Al Mare]

Parte 3:
http://xhamster.com/user/autotune/posts/234236.html

Parte 3.2:
http://xhamster.com/user/autotune/posts/253082.html

Dopo quella piacevole sorpresa, la vacanza si fece sempre più interessante per me.
Il pomeriggio in spiaggia passò velocemente, così arrivò la sera.
Avevamo deciso di andare a mangiare una pizza tutti insieme: io, Chiara, i suoi genitori e mio fratello.
Continuammo la serata con una passeggiata nelle vie più trafficate e verso mezzanotte e mezza tornammo a casa.
Ma la serata non era finita così per me, e ovviamente neanche per mia cugina!
Infatti non ci dicemmo niente, ma con semplici ed intensi sguardi sapevamo che avremmo fatto ancora qualcosa.
Arrivati a casa tutti si andarono a cambiare per andare a dormire, lo tesso facemmo noi.
Mia cugina indossava di nuovo un pantaloncino ed una semplice maglietta, io invece a torso nudo ed in boxer per il troppo caldo.
Fui l’ultimo ad impossessarsi del bagno per lavarsi i denti prima di andare a letto. Uscito da lì tutti si erano messi ai loro posti, mio fratello ed i suoi in camera da letto, e Chiara in soggiorno, dove dormiva con me.
Andai un attimo in camera e augurai agli altri la buonanotte, e uscendo socchiusi la porta.
Arrivato in soggiorno trovai già distesa sul letto mia cugina che guardava la tv, appogiata con la schiena sul muro… Avrei voluto saltare addosso subito, ma non potevo!
Socchiusi anche la nostra porta e mi misi a fianco di lei.
“Dormono?” cominciò.
“No… Non ancora.” continuai.
Mi avvinai comunque a lei ed iniziai a toccarla, cominciai accarezzandole la coscia, lasciata scoperta dal pantaloncino corto, salii lentamente ed infilai la mano prima all’interno degli shorts e poi nelle mutandine.
La guardai il viso, continuava a guardare la tv, stropicciandosi però le labbra.
Io intanto passavo le mie dita tra la sua figa ed il suo buco del culo… Amavo quel gesto.
Continuai alzandole la malietta così da scoprirle i seni, e mi ci fiondai su.
Ad un certo punto ci interrompemmo… La televisione della camera si era spenta, e probabilmente di la stavano già dormendo, infatti mio fratello era solito mettere il timer alla televisione per addormentarsi con appunto la tv accesa.
Mi alzai dal letto attraversai il piccolo ingresso e diedi uno sguardo.
Tutto sembrava tranquillo… Era il mio momento!
Tornai da Chiara, che era in ginocchio sul letto, e chiusi la porta con la maniglia senza fare rumore…
“Mi sembra che stiano dormendo.” Dissi avvicinandomi al letto.
“Va bene!” Si avvicinò a me, mi abbassò i boxer ed iniziò a prenderlo in bocca.
Il mio cazzo era già durissimo, la spinsi sul letto e mi misi sopra di lei.
Le tolsi i pantaloncini e le mutandine, le allargai le gambe ed iniziai a penetrarla. Era già bagnata, eccitata probabilmente anche dalla situazione pericolosa in cui lo stavamo facendo… Con gli altri a pochi metri!
In casa c’era un completo silenzio, rotto solo da rumore dei nostri corpi che sbattevano e da Chiara che ansimava silenziosamente. Continuavo a scoparla, ed intanto abbassai il capo per baciarla sul collo. Lei però si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò:
“Ora io sopra e tu sotto.”
Affondai il mio cazzo fino alla base per un’ultima volte e poi mi staccai.
Mi sdrai sul letto e lei si mise sopra di me.
La aiutai ad infilare l’asta nella sua vagina, e poi cominciò a cavalcarmi aggrappandosi su diverse parti del mio corpo.
Ci divertimmo un po’ così, ma quella volta volevo di più, la feci mettere a pancia in giù, misi in ginocchio su di lei e le leccai per bene il buco di quel culo così perfetto che aveva.
Lubrificai il pene con un po’ di saliva ed iniziai a spingere… Per me era la prima volta, probabilmente non per lei. Appoggiò la testa sul cuscino e con le mani allargò il culo, così da facilitare la penetrazione.
Era davvero stretto, e mi piaceva un sacco. Feci entrare piano piano la cappella, e proseguii sempre lentamente con il resto del pene.
Con il tempo aumentai il ritmo, sentivo che ormai aveva preso la forma del mio cazzo, diventando quasi una cosa sola.
Guardavo il suo viso, che ogni tanto si lasciava scappare una smorfia di dolore, ma sapevo che le stava piacendo.
Ad un tratto mi fermai.
“Aspetta… Senti? Hanno riacceso la tele.” Le dissi, senza però staccare il mio cazzo da dentro di lei.
“Stai calmo, basta fare silenzio e stare attenti.” Bisbigliò.
La cosa mi eccitò ulteriormente, ma mi metteva pressione. Immaginavo a cosa poteva succedere se mio fratello o i miei zii mi avessero visto scopare mia cugina.
Ripresi a scoparla, ma sentivo che da lì a poco sarei venuto.
Iniziai a darle colpi secchi e profondi … Il mio cazzo era in procinto di esplodere, lo estrassi e le sborrai sul fondo schiena.
Andammo entrambi in bagno a ripulirci velocemente e ci mettemmo di nuovo a letto, questa volta per dormire, consapevoli che questa volta avevamo rischiato seriamente.

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Uno splendito incontro.

marco888
ma lo puoi anche lasciare e fartene uno nuovo

3 mesi fa

marco888
ahahah non l’ho mai capito

3 mesi fa

però, mi farebbe piacere capire dove si cancella il profilo! ahahah

3 mesi fa

marco888
ok, ti troverò io perchè tu fra tutti questi uomini non mi troverai 🙂

3 mesi fa

se resti connesso, ti spiego dall’altro account

3 mesi fa

marco888
perchè?

3 mesi fa

se ti fa piacere, ti riaggiungo da lì…

3 mesi fa

io sto chiudendo questo account e ora ne aprirò un altro

3 mesi fa

ciao!

3 mesi fa

marco888
Eh si, no nci becchiamo proprio più.

3 mesi fa

😉

3 mesi fa

marco888
Grazie per avermi pensato, buon anno anche a te. Comunque non mi hai più beccato perchè non ti sei connessa per una decina di giorni, o almeno questo è quello che c’era scritto il tuo profilo. Ciao ciao bella, baci baci.

3 mesi fa

Non riesco più a beccarti… 🙁
Buon anno!

3 mesi fa

marco888
Voglio le tue labbra carnose, spesso le immagino…

3 mesi fa

Anche se è un po’ tardi… Buon natale anche a te 🙂

3 mesi fa

marco888
a me sorprendere le ragazze fa sempre piacere, specie se si tratta si una ragazza come te, anzi specie se si tratta di te che non ti si sorprende molto facilmente…

3 mesi fa

marco888
Tanto per cominciare ti auguro un buon Natale.

3 mesi fa

Mi sorprendi piacevolmente…

3 mesi fa

marco888
si l’ho fatto e l’ho anche pensato appena sveglio, mi sarebbe piaciuto ancora di piu dormire con te nei giorni in cui hai il ciclo perchè così saremmo andati a letto con la consapevolezza che non avremmo otuto fare sesso e quindi si sarebbero esaltati i nostri sentimenti…

3 mesi fa

sei stato carino a pensarlo 🙂

3 mesi fa

marco888
sai che stanotte ti ho pensata? Pensavo che sarebbe stato bello averti fra le mie braccia…

3 mesi fa

va bene… Buonanotte 🙂 un bacio

3 mesi fa

marco888
devo staccare mi disp arriva mia sorella

3 mesi fa

non sono molto buona con me quando si tratta di darmi dei giudizi

3 mesi fa

marco888
ma con te più che mai mi sembra riduttivo apprezzarti per come sei fisicamente

3 mesi fa

marco888
scommetto che hai un bel culetto sodo 😛

3 mesi fa

grazie…

3 mesi fa

marco888
si, ma è anche qeullo che penso

3 mesi fa

è un pezzettino di lato tenero, quello?

3 mesi fa

marco888
pensa che ti stavo per scrivere “a me basta guardare la tua foto per sapere che sei bella”

marco888
ah allora adesso ho capito che cosa intendevi con “ti piace vincere facile”

3 mesi fa

in ogni caso, per informazione, io sono bionda e ho i capelli lunghi e ricci (fin qui, lo sapevi). carnagione chiara, occhi chiari verdi/celesti, labbra carnose

3 mesi fa

ahahah no, non credo che questo metodo funzioni

3 mesi fa

marco888
cioè?? Stai facendo quella che elogia i pregi che non ha per fare la falsa modesta e mettere in luce la tua obbiettività e onesta?

3 mesi fa

beh, una ragazza alta ha indubbiamente il suo fascino. ti piace vincere facile 😛

3 mesi fa

marco888
mi piacciono anche alte però

3 mesi fa

marco888
vabbè dai, sembra che ci siamo messi d’accordo su cosa scrivere

3 mesi fa

a me piacciono gli uomini alti… mi proteggono!

3 mesi fa

marco888
mi piaciono molto le ragazze basse, sono più protettivo

3 mesi fa

sono un puffo in confronto a te…

3 mesi fa

marco888
cmq: sono alto 190 cm, sono castano scuro quasi moro, sono secco e ho gli occhi verdi, ma questa descrizione non è veritiera della mia effettiva bellezza perchè detta così sembro un figo, cosa che non sono

3 mesi fa

marco888
si era sottointeso, lo stavo scrivendo

3 mesi fa

te lo chiedo ora, allora…

3 mesi fa

marco888
no, non me lo hai mai chiesto

3 mesi fa

come sei? fisicamente… credo di avertelo già chiesto, ma magari posso fare appello alla tua tenerezza se non me lo ricordo 😀

3 mesi fa

marco888
si lo penso anche io e penso che in fin dei conti forse è come dici tu, cioè che on fondo gli altri sappiano cosa provo..

3 mesi fa

magari non è così, ma credo che tu ed io abbiamo due caratteri simili

3 mesi fa

marco888
ciò che provo, come sono

3 mesi fa

cosa non capiscono gli altri di te?

3 mesi fa

marco888
sai cosa mi emoziona di più in tutto questo? Che sei una delle pochissime persone che mi capisce

3 mesi fa

questo mi fa molto piacere, davvero

3 mesi fa

marco888
esatto, io prendo tutto ciò che dici come se fossi la persona di cui mi fido di piu al mondo

3 mesi fa

poi, ti “ascolto”. di solito, in chat, parto del presupposto che il 90% di quello che si dice siano cose gonfiate, super bugie atte ad attirar l’attenzione e che tutto si concluderà con un nulla di fatto, quindi, mi comporto di conseguenza e, invece, non sto pensando questo di te

3 mesi fa

marco888
si anche io so quello che stai per scrivermi…

3 mesi fa

marco888
e per completare la risposta di prima…Nello specifico tipo se si è ad una festa e lei ti fa capire che la festa vera vorrebbe farla con te, che la festa vera siamo io e lei

3 mesi fa

per ogni cosa che mi scrivi è come se ti anticipassi, so esattamente quello che stai per scrivermi, quando leggo penso “lo sapevo”. questa però non è assolutamente prevedibilità

3 mesi fa

marco888
mi intrighi un sacco anche tu

3 mesi fa

marco888
anche io lo sarò con te

3 mesi fa

mi intrighi

3 mesi fa

sarò sincera con te…

marco888
quando ci si guarda e lei ti fa capire che vuole essere posseduta da te (cioè io)

3 mesi fa

c’è qualche situazione che ti eccita in particolar modo?

3 mesi fa

marco888
ah ecco perchè non capivo bene quel pezzo ma nel complesso si era capito ciò che volevi intendere

3 mesi fa

era “tra un colpo”* non po’

3 mesi fa

marco888
bhè si e anche qualche bella parolina ingiuriosa

3 mesi fa

in quel caso, tra un po’ e l’altro, mi ecciterebbe parecchio una sculacciata

3 mesi fa

sesso anale… l’uomo lì sottomette a tutti gli effetti. puoi toccare tutto, puoi vedere solo tu e ti muovi, comandi tu, il tuo corpo e il corpo di lei

3 mesi fa

marco888
si

3 mesi fa

quali situazioni, intendi?

3 mesi fa

marco888
tipo?

3 mesi fa

è contatto e sottomissione insieme. in alcune situazioni è parecchio eccitante ed incalzante

3 mesi fa

marco888
già molto meglio, poi senti il suo corpo che ti “picchia” non un oggetto

3 mesi fa

essere “sottomessa” mi piace, lo sai, ma frustate e bacchettate me le risparmio volentieri. ritengo molto più eccitante una “sana” e vecchia pacca sul sedere

3 mesi fa

marco888
e l’unica cosa che non fai è l’essere sottomessa con frustate, bacchettate o roba simile

3 mesi fa

chiaramente, “esigo” che non ci sia egoismo anche nei miei confronti

3 mesi fa

marco888
si, confermo sei me al femminile

3 mesi fa

amo occuparmi del piacere dell’uomo che è con me (ovviamente, se i sentimenti sono coinvolti, do il meglio di me) e non è contemplato egoismo a letto con me

3 mesi fa

io sono del parere che nel sesso non si debba negare mai nulla. negare qualcosa al partner, ad esempio una fantasia, è precludergli una sfera di piacere che tu, in qualità di sua donna/uomo, dovresti garantirgli

3 mesi fa

marco888
in pratica sei me al femminile

3 mesi fa

mi piace il dialogo, mi piace farmi sentire, mi piace che si usino termini “sporchi”, il che non si direbbe perché chi mi conosce fuori dal letto vede in me la ragazza più dolce, composta, garbata e timida che ci sia

3 mesi fa

marco888
no, non hai esposto e siamo tutti in attesa di saperla

3 mesi fa

non mi fa impazzire il sesso anale, ma di solito non mi tiro indietro perché ho la mia filosofia sul sesso che non mi ricordo se ti ho già esposto oppure no

3 mesi fa

mi piace dare sesso orale. riceverlo non mi fa impazzire, ma adoro vedere, sentire un uomo eccitato e con il sesso orale ci riesco alla perfezione

3 mesi fa

marco888
intendo proprio tecnicamente, cioè anale orale o cose di questo genere

3 mesi fa

marco888
a te cosa piace particolarmente a letto oltre a essere usata come valvola di sfogo?

3 mesi fa

sì, tranquillo… scherzavo 😉

3 mesi fa

marco888
si in effetti non volevo dire “se le facessi godere così” perchè dovrebbero essere loro a dirlo, solo che era l’unico modo per spiegare la situazione

3 mesi fa

o sei molto poco modesto, o questa è l’altra faccia della medaglia, quella che sta dietro all’uomo tenero…

3 mesi fa

marco888
più o meno si, mi si filerebbero molto meno se non le facessi godere così

3 mesi fa

marco888
anche se voi donne per fortuna un po’ di affetto ce lo mettete sempre, vi viene naturale

ovvero? ragazze che ti stanno dietro solo per il sesso?

3 mesi fa

marco888
sai che anche io ho lo stesso problema? La differenza però è che sono un uomo

3 mesi fa

in quel caso lo allontanerei senza troppi giri di parole

3 mesi fa

marco888
spero per te che non faccia tutto questo solo per non perdere la tua amicizia e di consegenza il sesso che fa con te

3 mesi fa

in ogni caso, penso l’abbia capito, quindi la settimana scorsa, da gentiluomo, si è offerto di venirmi a prendere a tiburtina ed accompagnarmi a casa

3 mesi fa

mi fa piacere… 😉

3 mesi fa

marco888
anche per me è così

3 mesi fa

no, è che io capisco che tra me e lui è sempre stato un rapporto di sesso e mi va bene così, però, non per questo appena mi vedi mi salti addosso. facciamo sesso, okay, ma sono comunque una ragazza normalissima, quindi, lo ritengo squallido ridurre tutto al solo sesso

3 mesi fa

marco888
le prime volte con una persona “nuova” c’è sempre più voglia del solito

3 mesi fa

marco888
di solito è sempre così

3 mesi fa

prima facevamo più sesso, in realtà

3 mesi fa

marco888
si vede che ti piace e ti fa godere molto…

3 mesi fa

è stato il primo che ho incontrato, anni fa, e siamo rimasti in ottimi rapporti

3 mesi fa

uno di questi ragazzi l’ho visto proprio la settimana scorsa

3 mesi fa

marco888
questa cosa mi eccita non poco

3 mesi fa

chat varie. alcuni addirittura su facebook

3 mesi fa

marco888
wow, che sexy, ma su quale siti li hai conosciuti

3 mesi fa

la maggiorparte sì. alcuni sono rimasti primi appuntamenti, altri sono diventate “amicizie”

3 mesi fa

marco888
non penso ci sia bisogno di specificare quale fine intendevo

3 mesi fa

marco888
e l’incontro è andato a buon fine?

3 mesi fa

sì, più di una volta

3 mesi fa

marco888
tu hai mai incontrato qualcuno conosciuto in chat?

3 mesi fa

marco888
non ho mai incontrato nessuno conosciuto su questo sito ne in altre chat

3 mesi fa

incontri in generale?

3 mesi fa

marco888
alcune bellissime

3 mesi fa

marco888
no, quelle vicine non hanno mai chiesto e le altre erano lontane

3 mesi fa

hai mai fatto incontri con donne di questa chat?

3 mesi fa

marco888
bhè allora lasciati andare visto che hai tutta questa voglia stasera

3 mesi fa

a volte lo faccio

3 mesi fa

marco888
non ti piace proprio toccarti quando hai il ciclo?

marco888
cavolo che sfiga, fortuna che noi uomini non abbiamo questi problemi sennò non so come farei in quei giorni

3 mesi fa

magari potessi… ho il ciclo, per questo non capisco più nulla… che momento atroce…

3 mesi fa

marco888
allora sfiorati un pochino…

3 mesi fa

3 mesi fa

marco888
sei eccitata quindi…

3 mesi fa

in questo momento non è proprio così…

3 mesi fa

marco888
anche se tu praticamente non ti ecciti se non c’è nessuno che ti guarda o almeno chatta con te mentre lo fai

3 mesi fa

marco888
è lo so ma è la cosa che più si avvicina a farlo

3 mesi fa

toccarmi non è come far sesso 😛

3 mesi fa

marco888
mangia ciò di cui hai voglia e dopo toccati visto che sei da sola (immagino che sei sola)

3 mesi fa

ho voglia di tante cose in questo momento… pandoro, cioccolata, tanto sesso

3 mesi fa

marco888
e hai voglia? (si ci avrei giurato che l’avevi mandata per sbaglio neanche te l’avrei chiesto come mai mi avevi mandato la videochiamata)

3 mesi fa

per sbaglio ti ho mandato la videochiamata

3 mesi fa

scusa

3 mesi fa

io sono da poco rientrata a casa e non ho sonno

3 mesi fa

marco888
mi sono appena fatto la doccia e prima di andare a dormire sono passato per vedere se c’era qualcuno di nteressante online, tu?

3 mesi fa

che fai?

3 mesi fa

marco888
si, ma lo sono più so esserlo

3 mesi fa

allora, vuol dire che sai esserlo

3 mesi fa

marco888
però una volta scoperto è la cosa che più apprezzerai di me

3 mesi fa

certo. ogni cosa si ottiene con un minimo di sforzo…

3 mesi fa

marco888
si, ma lo devi scoprire prima d apprezzarlo

3 mesi fa

hai anche un lato tenero?

3 mesi fa

marco888
vero, ma non cercare di abusare della tua dolcezza per farmi ntenerire

3 mesi fa

per fortuna, non ce l’hai con me 😀
vero? (faccino dolce)

3 mesi fa

marco888
se ce l’avessi con te per tutte le volte che sparisci saresti la persona piu antipatica che conosca

3 mesi fa

perdonami ancora…

3 mesi fa

marco888
ah infatti eri risparita…

3 mesi fa

ora leggo…;)

3 mesi fa

scusa… ho avuto problemi con il pc negli ultimi giorni

marco888
http://xhamster.com/user/yasmin92/posts/226027.html non lo trovi eccitante questo racconto?

4 mesi fa

marco888
non so cosa ti sia successo cmq io sono vunuto e adesso esco, fra poco sono di nuovo quì…

4 mesi fa

marco888
http://xhamster.com/movies/1933664/pompino_italiano_con_istruzioni.html secondo me tutte queste direttive sono eccessive non credi?

4 mesi fa

marco888
cmq la mia masturbazione procede bene, tu hai finito o stai continuando?

4 mesi fa

marco888
lei si eccita appena arriva il pornoattore perchè sa che la farà godere, mi piace molto per questo, è naturale pur essendo unapornostar, anche perchè non ha bisogno di fingere

4 mesi fa

decisamente 😉

4 mesi fa

marco888
particolare vero?

4 mesi fa

sì, me l’avevi detto… lo apro…

4 mesi fa

marco888
http://xhamster.com/movies/1217897/belladonna_makes_cytherea_squirt_by_troc.html visto che hai detto che nei video ti eccitano ti faccio vedere la mia pornostar preferita e anche l’unica direi, a me piace perchè ha degli orgasmi fortissimi, ti avevo già parlato di lei

4 mesi fa

marco888
ma io penso che quasi tutte le donne siano un po’ bi

4 mesi fa

sinceramente, non ho mai provato, per cui non so se nella realtà mi piacerebbe avere un rapporto con una donna

4 mesi fa

marco888
http://xhamster.com/movies/1517000/troia_italiana_inculata_davanti_al_marito.html lui ha 46 anni ma come vedi ha ancora tanta energia

4 mesi fa

No, però mi eccitano nei video

4 mesi fa

marco888
ma a te piacciono anche le donne?

4 mesi fa

marco888
il bull di colore è più adatto alla situazione

4 mesi fa

😉 apro…

4 mesi fa

marco888
http://xhamster.com/movies/2074381/italian_cuckold_dialoghi_italiano_5star.html

4 mesi fa

no, anzi…

4 mesi fa

marco888
ne ho trovato un altro simile, non ti infastidisce vero se ti passo parecchi video del genere giusto?

4 mesi fa

mi fa piacere sapere che mi fai compagnia…

4 mesi fa

marco888
se ti fa piacere ti dico che a me è diventato bello duro e mi sa che mi toccherò anche io

4 mesi fa

marco888
già, a me capita abbastanza spesso di capire le persone…

4 mesi fa

mi hai capita molto bene…

4 mesi fa

marco888
http://xhamster.com/movies/2074401/italian_cuckold_dialoghi_italiano_da_godere.html questa è la seconda parte, sono iscritti anche loro quì per la cronaca

4 mesi fa

marco888
brava vogliosa di sesso che non riesce ad eccitarsi da sola e allora ha bisogno dei video per farlo, meglio se accompagnati da qualcuno che la “inciti” in chat

4 mesi fa

sì… ho appena iniziato

4 mesi fa

marco888
ti sei toccata…

4 mesi fa

ottimo… ne ho approfittato subito

4 mesi fa

marco888
http://xhamster.com/movies/2104179/video_cuckold_italiano_i_migliori_dialoghi_mai_sentiti.html questo l’ho trovato ieri per caso e mi sei venuta subito in mente tu

4 mesi fa

marco888
puoi consolarti da sola…

ahahah peccato non poterlo fare

4 mesi fa

marco888
(il maiuscolo non era voluto ma è capitato a fagiolo)

4 mesi fa

marco888
ho letto che si attenuA CON IL SESSO _)

4 mesi fa

e anche un’emicrania! ma quella non mi piace

4 mesi fa

marco888
finalmente hai un po’ di solitudine, che a te piace tanto

4 mesi fa

un po’…

4 mesi fa

marco888
oh fra, domenica di riposo…

5 mesi fa

marco888
ciao ciao, un bacio!

5 mesi fa

sì… 🙂
ora però vado… le lezioni mi aspettano :\ a dopo!

5 mesi fa

marco888
spero che ti sia almeno un po’ bagnata…

5 mesi fa

sorpresa hihihi

5 mesi fa

marco888
me l’aspettavo (cma mi si era bloccato il pc)

5 mesi fa

marco888
wow mw l’aspettavo

5 mesi fa

mi trovi completamente in accordo

5 mesi fa

marco888
a me piace molto la sottomissione di lei..

5 mesi fa

marco888
secondo me ti piace essere trattata così

5 mesi fa

infatti, è un peccato per la luce…

5 mesi fa

guardo…

5 mesi fa

marco888
peccato per il buio

5 mesi fa

marco888
http://xhamster.com/movies/2347992/mature_slut.html non era questo ma forse è anche meglio dell’altro

5 mesi fa

marco888
si vede che hai molti impegni..

5 mesi fa

se fossi sola qualche ora di più, non mi dispiacerebbe

5 mesi fa

marco888
purtroppo??

5 mesi fa

purtroppo poco solitaria…

5 mesi fa

marco888
universitaria solitaria…

5 mesi fa

sì sì

5 mesi fa

marco888
spero che sei a casa sola soletta così ti puoi toccare per bene…

5 mesi fa

certo 🙂 fai… sono qui…

5 mesi fa

marco888
se lo trovo…

5 mesi fa

marco888
vorrei ricambiare il favore di ieri sera facendoti eccitare

5 mesi fa

allora, sono nelle tue mani…

5 mesi fa

marco888
dico che vano bene…

5 mesi fa

ho una 20ina di minuti, poi devo andare via… che ne dici?

5 mesi fa

marco888
mmmh ho voglia di farti vedere un video..

5 mesi fa

figurati

5 mesi fa

marco888
ti ringrazio per il saluto ma non ero online ieri sera, sono uscito 🙂

5 mesi fa

🙂 ciao!

5 mesi fa

marco888
buona cena anche a te e corri al forno che si sta bruciando 🙂

5 mesi fa

marco888
ahahaha anche io, dovevo andare a tavola 5 min fa ma ho ritardato perchè ti ho beccata, a dopo!

5 mesi fa

a dopo… un bacio e buona cena!

5 mesi fa

in ogni caso, ho la cena nel forno e la linea tra un piatto ottimo e un piatto bruciato è sottilissima, quindi, ti lascio…
se ci sei più tardi, credo di riconnettermi

5 mesi fa

marco888
tu sei anche bisex?

5 mesi fa

😉 meglio!

5 mesi fa

marco888
nono quale reato, è una cosa legalissima e giustissima!

5 mesi fa

marco888
cmq ne conosco parecchi di video amatoriali come dici tu, te li farò vedere, vorrei che ti eccitassi

5 mesi fa

è un reato?

5 mesi fa

marco888
mi stai facendo venire voglia…

5 mesi fa

sì, è una cosa che mi piace molto

5 mesi fa

marco888
bellissimo il fatto che ti piace essere guardata, a me piace vedere la donna godere e contorcersi dal piacere

5 mesi fa

io non ho mai provato, sinceramente. una volta ho bendato il mio fidanzato, ma non può essere definito bondage 🙂 poi, l’ho anche sbendato perché mi piace essere guardata

5 mesi fa

marco888
una di queste eccezioni è una coppia italiana che postava video, uno è rimasto…

5 mesi fa

marco888
il bondage e il BDSM non mi piacciono particolarmente escluse pochissime eccezioni

5 mesi fa

esatto… i dialoghi dei porno fanno un po’ pena

5 mesi fa

marco888
wow anche io adoro sentire i dialoghi, amaoriali ovviamente perchè sono dialoghi che vengono dalle voglie e non da un copione

5 mesi fa

ultimamente mi concentro sui video italiani… mi eccita molto sentire i “dialoghi”, ma non quelli da porno, quelli stupidi, più quelli da video amatoriale. in linea generale mi piacciono i video dove la donna è “sottomessa”, ma non sottomessa tipo bondage o cose del genere. semplicemente la donna deve essere puro gioco dell’uomo, valvola di sfogo, o come vuoi. nel sesso sono un po’ così. divido molto sesso e amore. ultimamente, guardo un po’ di video con doppie penetrazioni

5 mesi fa

marco888
a te che video eccitano particolarmente?

5 mesi fa

marco888
si per forza è così perchè mi sembra strano che a parecchi piaccia il sesso “normale”

5 mesi fa

a quanto pare, sì, anche se io, personalmente credo che semplicemente si vergognino di aprirsi del tutto a un tipo di sesso che per loro può essere insolito

5 mesi fa

marco888
a te invece che video ti piacciono?

5 mesi fa

marco888
dici che parecchia gente ama il sesso molto soft e più “normale”

non credere… molti (sia uomini che donne) non amano un sesso molto “espansivo”

5 mesi fa

marco888
non ho pornostar preferite tranne “cytherea” lei la amo proprio, amo le facce che fa quando vede un cazzo (dcula la volgarità ma non penso ti ida fastido) e amo soprattutto i suoi orgasmi, mi piace anche un po’ sasha grey ma più che altro per la giocosità e la “sfida” che a volte si crea fra lei e gli altri attori

5 mesi fa

marco888
bhè ma mi sa che tutte le donne si troverebbero in accordo non cresdi

5 mesi fa

ci troviamo in accordo su questo, allora

5 mesi fa

marco888
io adoro vedere la donna godere, io godo nel farvi godere, quindi mi piacciono video in cui lei ha dei forti orgasmi

5 mesi fa

che genere di video preferisci?

5 mesi fa

marco888
hai intenzione di vederti un po’ di video per toccarti per bene?

5 mesi fa

marco888
sono contento, spero che anche l’altro andrà bene

5 mesi fa

uno sì, sicuramente. dell’altro attendo l’esito…

5 mesi fa

marco888
spero che almeno ti siano andati bene questi esami…

5 mesi fa

ciao marco 🙂

5 mesi fa

marco888
ciao ciao bella 🙂

5 mesi fa

va bene… allora aspetterò di vederli… ; )
buona corsetta…

5 mesi fa

marco888
ah come vedi ogni tanto ci sono problemi nei mess in questo sito

5 mesi fa

marco888
zichi la tua fantasia, ma mi rifarò, voglio farti eccitare 😛

5 mesi fa

marco888
cmq adesso vado a correre, neanche oggi posso farti vedere qualche video che stuz

5 mesi fa

marco888
single..

5 mesi fa

marco888
no

5 mesi fa

sei impegnato?

5 mesi fa

marco888
già l’età è vero non l’avevi chiesta

5 mesi fa

Non te l’avevo chiesta l’età 😛
Di solito ho una memoria infallibile, ma mi hai beccata in dei giorni abbastanza stressanti…

5 mesi fa

marco888
sempre gli stessi, non ne ho fatti di piu

5 mesi fa

marco888
25

5 mesi fa

Giusto! : D quanti anni hai?

5 mesi fa

marco888
so de Roma, e che cavolo 😀

5 mesi fa

marco888
ahahhahah

5 mesi fa

non mi ricordo se te l’ho chiesto… di dove sei?

5 mesi fa

marco888
ah occhio agli uoomini che mettono mazze impressionanti come foto loro perchè quasi certamente non cono le loro

5 mesi fa

marco888
per il resto non è che c’è molto da spiegare

5 mesi fa

di questo ne sto facendo esperienza…

marco888
ah e col fatto che gli uomini sono in perenne cerca di chattare per poi farsela dare (che non capita quasi mai o mai) tu avrai la posta sempre strabbordande di mess ahahhahahha

5 mesi fa

e fin qui, tutto “normale” (che non vuol dire corretto, eh…)

5 mesi fa

marco888
puoi mettere foto pubbliche, visibili solo agli amici o per stare più tranquilla con la pass, e la pass poi la dai a chi vuoi tu ma ti devi fidare perchè se la da in giro…

5 mesi fa

marco888
in pratica quì per ogni raga iscitta ci sono tipo 100 uomini iscritti,quasi tutti arrapati che pensano e sperano che scambiare un po’ di mess equivalga a farsela dare, in più tipo la metà delle donne sono uomini mascherati o fake, ovvero che mettono foto finte

5 mesi fa

sì, vai…

5 mesi fa

marco888
l’atmosfera del sito

5 mesi fa

marco888
mo ti spiego più o meno il sito

5 mesi fa

Piano piano… Prendo un po’ confidenza con l’ambiente ; )

5 mesi fa

marco888
alla fine almeno una fotna l’hai messa 🙂

5 mesi fa

marco888
e perchè no, è quello che penso

5 mesi fa

ahahah grazie, non dovevi!

5 mesi fa

marco888
oh Fra, ammazza quanto sei fica ahah

5 mesi fa

Buonanotte!

5 mesi fa

Va bene! : )

5 mesi fa

marco888
senti io vado aninne, buonanotte, ci sentiamo domani semmai, magari ti passo qualche bel video 😛

5 mesi fa

marco888
bhè si se si vuole farla bene è così

5 mesi fa

ebbene sì 🙂 e mi impegna anche troppo ultimamente

5 mesi fa

marco888
tu invece uni 🙂

5 mesi fa

marco888
lavoro per ua agenzia scommesse

5 mesi fa

cosa fai nella vita?

5 mesi fa

marco888
oh se vuoi ti do la mail adesso

5 mesi fa

Sul sito non so… Ora mi ambiento un po’ e poi vedo… magari per email resta più privato

5 mesi fa

marco888
credi che caricherai foto in questo sito?

5 mesi fa

marco888
che ti masturbi e fai pose sexy!

5 mesi fa

marco888
vabbè nuda con viso ovviamente

5 mesi fa

che tipo di foto ti piacerebbe vedere?

5 mesi fa

marco888
spero di vedere presto tue foto per commentarle e farti eccitare 🙂

5 mesi fa

abbastanza… ; )

5 mesi fa

marco888
ah quindi ti tocchi un sacco guardando i video

5 mesi fa


marco888
asp che sto leggendo ancora il mess precedente

5 mesi fa

marco888
ah bhè si la tua zona è piu conosciuta

5 mesi fa

Io sono proprio all’altezza di trastevere

5 mesi fa

5 mesi fa

marco888
tu che zona?

5 mesi fa

marco888
Talenti, conosci?

5 mesi fa

che zona?

comunque, sì… mi rilassa abbastanza. mi piace dedicare del tempo “a me stessa”, il problema è che da sola non riesco ad eccitarmi, cosa che con un uomo mi risulta facile… mi basta che la situazione si faccia un minimo piccante… da sola, invece, proprio no, quindi, ho bisogno dei video…

5 mesi fa

marco888
ti piace molto guardare video porno? Se c’è qualche tipo di video che ti eccita in particolare scrivimelo magari te ne passo alcuni

5 mesi fa

marco888
ah vabbè io diciamo nord

5 mesi fa

Sud

5 mesi fa

marco888
tu di Roma nord o sud?

5 mesi fa

marco888
eh si, la città di sicuro

5 mesi fa

Abbiamo in comune una cosa, allora

5 mesi fa

marco888
Roma 🙂

5 mesi fa

marco888
della città più bella del mondo

5 mesi fa

Di dove sei?

5 mesi fa

marco888
spero di vedere presto tue foto…

5 mesi fa

Grazie Marco!

5 mesi fa

marco888
ah benvenuta nuova iscritta!

5 mesi fa

Ciao!

5 mesi fa

marco888
Ciao bella romana!

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Racconti Erotici

Chat X 002

Stranger: piacere, antonio…cerco una ragazza per chat erotica
You: Ok, io sono f, quanti anni hai?
Stranger: 20
Stranger: ok ?
You: si, io 18
Stranger: sei pronta ?
You: si tesoro…
Stranger: bene io sono 1.80 capelli castani occhi scuri fisico normale tu
You: capelli castani occhi castano chiaro pelle chiara 163 magra ma non troppo…
Stranger: dove sei e come si vestita ? io a casa in tuta e maglietta
You: io sono in camera mia sulla poltrona del PC, canottiera bianca e mitandine rosse di snoopy
Stranger: test quale tipo di intimo ti piace di piu ? per sopra reggiseno tradizionale,push-up imbottito -ferretto a balconcino ? per sotto tanga,periziona,slip ,mutandina tradizionale ? brasiliana ? reggicakleze si/no collant o autoreggenti ?
You: sopra niente perizoma e autoreggenti
Stranger: non porti il reggiseno ? come mai ? che taglia hai di seno ?non ti senti a disagio in pubblico ?
You: No beh.. Lo porto, ma mi piace stare senza, poi ho le tette abbastanza piccole, quindi non è un grosso problema,
You: Con qualche maglietta o canottiera spesso si evidenziano i capezzoli, mi accorgo che ragazzi e uomini mi guardano e la cosa mi piace…
You: mi eccita…
Stranger: quindi gli ambienti freddi con aria condizionata sono i tuoi preferiti,si induriscono i capezzoli e si alzano !!!hai fantasie particolari descrivile,sei disinibita ?
You: mi piace essere dominata in ambito sessuale, essere usata… mi piacciono gli insulti e le volgarità…
Stranger: verginità : orale si/no vaginale si/no anale si/no
You: orale no vaginale si anale si
Stranger: ti masturbi,hai oggettistica in casa ?
You: naturalmente ci ho infilato dita ecc 🙂
You: mi masturbo si, anche con oggetti o verdura…
Stranger: fantasie lesbo ? sado-maso ? con più uomini ?
You: Con donne mi piacerebbe provare, sado maso no, o comunque leggerissimo, con + uomini mi piacerebbe!
Stranger: sei rasata o no ?
You: si, rasata
Stranger: hai mai pensato di essere la ciliegina sulla torta di una festa di soli maschi vogliosi ognuno dei quali voleva fare sesso estremo con te ?.faresti cose a pagamento ?
You: Dove sei e quanto pagheresti?
Stranger: dipende da cosa offri e quanto fai pagare mia piccola vacca in calore! forza dammi il tariffario
You: Non lo faccio spesso, non è che ho il tariffario 🙂
You: beh, conta che sono vergine, quindi bisogna andarci piano, niente di selvaggio…
You: per la mia verginità direi 1500 a testa…
You: Adoro che mi chiami “mia piccola vacca in calore”…
Stranger: scusa ma manco tu fossi una e****t russa da 7 stelle,hai (forse)18 anni e sei (forse)vergine direi che per cominciare mettiamo due mollette da bucato sui capezzoli ed alla svelta ! forza troia!
You: Ok, le vado a prendere… Comunque le due cose sono vere 😛
Stranger: se mani andremo sul pratico ne riparliamo ! adesso sbrigati che ho voglia!
You: Ci sono… Le ho messe sui capezzoli amore…
Stranger: adesso cerca dei lacci e della corda e lega forte e stretto ciascun seno,fara male all’inizio e poi sarà godimento forza cagna !
Stranger: e togliti quella canottiera che non si vede niente!
You: Sono troppo piccole le mie tette amore, e se mi chiami cagna mi fai bagnare tutta!
You: Tolta la canottiera…
Stranger: ora via le mutandine di snupy !
You: Ok, tolte
Stranger: cerca subito un cetriolo ed una carota !
You: Sono nuda con le mollette che mi strizzano i capezzoli…
You: Vado a vedere cos’ho…

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Racconti Erotici

Tutto per un pallone

Me ne stavo bella tranquilla e rilassata su uno sgabello della cucina a leggermi un giornale di gossip quando improvviso mi giunse all’ orecchio una sorta di esplosione e di vetri infranti, veniva dalla sala non c’ erano dubbi, andai a vedere e infatti ci trovai una finestra che dava sul terrazzino sfondata ed un pallone da calcio tranquillo tranquillo sopra ad un divano, attenta a non pestare vetri sono andata in terrazzo e guardando di sotto ho visto in giardino un bel numero di ragazzini col naso girato all’ insù che stavano osservando il mio balcone, nemmeno sono riuscita a cominciare a smoccolare che è suonato il campanello di casa.

Sono andata ad aprire e mi sono trovata davanti uno degli eroi del pallone.

– Signora non so come scusarmi, sono stato io a tirare il pallone e a procurarle i danni al vetro, se ha un pò di fiducia in me, mi chiamo Manuel, faccia pur riparare il tutto e con l’ aiuto dei miei genitori le rimborserò il dovuto.-

Lo guardai dritto negli occhi, in effetti lo avevo già visto, abitava nella palazzina di fronte a quella dove abitiamo noi e la luce che usciva dall’ azzurro delle sue pupille mi parve sincero.

– Ok Manuel un incidente può capitare a tutti, vedi di fare in modo che non si ripeta, poi ti dirò la spesa del vetro, ciao. –

– Scusi signora mi restituirebbe il pallone? Sa non è mio ma di un mio amico.-

– Dovrei trattenerlo “a garanzia” ma voglio fidarmi di te, te lo vado a prendere.-

Gli riconsegnai il pallone, ci salutammo, mi ripeté le scuse e se ne andò. Non restava che armarmi di scopa, paletta e secchio per raccogliere i vetri rotti.

Avevo tutto il pomeriggio e parte della sera a mia disposizione perché mio marito, facendo il turno pomeridiano, sarebbe tornato solo verso le 21. Finito di ripulire tutto mi sedetti in sala e accesi il tv alla ricerca di una trasmissione che mi consentisse di annoiarmi il meno possibile.

Stavo guardando un vecchio filmetto quando suonò nuovamente il campanello di casa, diedi un occhiata dallo spioncino della porta e attraverso le lenti vidi che c’ era nuovamente Manuel, eccolo, pensai, ha parlato con i genitori e quelli gli hanno detto di arrangiarsi, la vedo nera per il vetro della mia finestra. Aprii la porta e lui con un sorriso mi disse:

– Posso entrare signora avrei bisogno di parlarle.-

– Qualche problema a casa?- Intanto lo feci entrare.

– Nessun problema ma vorrei raccontarle la verità.-

Non sapevo che pensare, lo feci accomodare in cucina e gli chiesi se desiderasse un caffè o qualcos’ altro, mi chiese un bicchier d’ acqua e si accomodò su uno degli sgabelli.

Gli diedi la sua acqua e gli chiesi che novità ci fosse dopo tanto poco tempo e di quale “verità” parlasse.

– Vede signora il pallone l’ ho tirato io volontariamente, di certo non volevo colpire la finestra ma desideravo finisse nel suo terrazzo.-

– Allora Manuel cominciamo col dire che mi chiamo Luisa e non signora che altrimenti mi fai sentire più vecchia di quel che non sono, poi, spero vorrai motivarmi questo tuo gesto.-

– Luisa, preferisce un lungo giro di parole e di metafore o dritto per dritto alla verità?-

– Oltre a Luisa gradirei anche del tu e non del lei, forza Manuel, dritto alla verità.-

– Bene, grazie per la confidenza, ma ricorda che la verità me la hai chiesta tu, ok?-

– Ok, ok ma sbrigati perché sto cominciando a preoccuparmi.-

– So di certo che tu non ti sei nemmeno mai accorta di me ma è un pò di tempo che io ti sto divorando con gli occhi, una donna come te non è giusto che appartenga ad un solo uomo, ti sogno tutte le notti e tutte le notti mi masturbo pensando a te.-

Ero ammutolita, non sapevo che dire e dopo le sue parole mi sentivo letteralmente spogliata dai suoi sguardi.

– Manuel ma tu ti rendi conto di quello che stai dicendo? Ti rendi conto che sei un ragazzino ed io una donna molto più anziana di te? Dimmi la verità, cos’ è una scommessa che hai fatto con i tuoi coetanei mettendomi in mezzo?-

– No Luisa, i miei amici pensano solo al pallone e alla play station, tranquilla, sono io che ho in mezzo alla testa le donne in generale e te in particolare.-

– Sai che sei proprio un bel furbetto, concludendo che vorresti da me?-

– Vorrei vederti senza vestiti, poterti ammirare a 360° ed avere ispirazioni più dirette per i miei giochi notturni.-

Ero di sale, Manuel mi stava mettendo decisamente in difficoltà, anche perché volente o nolente capivo che stavo eccitandomi, che fare? Premiare la sia sfacciata sincerità e il suo modo inusuale ma educato o pensare che in fin dei conti era solo un ragazzino…

– Scusa Manuel ma con i tuoi modi di fare e la disponibilità delle ragazzine di oggi proprio di una “vecchia” come me hai bisogno?-

– Luisa non arrampicarti sugli specchi, sei tu che turbi le mie fantasie.-

– Mi dici Manuel quanti anni hai?-

– 18 da pochi giorni.-

Non era vero a mio modo di vedere ma feci finta di credergli, mi faceva comodo. Mi parve che le parole mi uscissero dalla bocca contro la mia volontà, non credevo quasi a quanto stavo dicendo.

– Ok Manuel, vai nella sala e aspettami, però devi accettare le mie condizioni, ti limiterai a guardarmi e resterai seduto senza avvicinarti a me, comunque vada a finire tu mai più verrai a suonare alla mia porta se non sarò io a chiedertelo, per finire devi giurarmi che non farai mai verbo con nessuno di questa cosa, non voglio per fare un piacere a te diventare la troia del quartiere, sei disposto ad impegnarti su queste mie condizioni?-

– Luisa ti giuro quello che vuoi e sarò di parola, stanne certa.-

– Bene, allora vai, siediti e aspettami.-

Andai in camera da letto per mettermi un paio di sandaletti col tacco e mi infilai anche un paio di autoreggenti, nel sistemarmi il perizoma mi resi conto che non stavo facendo un piacere solo a lui, la mia fica era fradicia.

– Non aspettarti uno spogliarello, dissi a Manuel arrivando nella sala, mi metterò semplicemente nuda per il piacere dei tuoi occhi e delle tue fantasie.-

Indossavo una vecchia gonna a portafoglio che volò via in un attimo, poi mi tolsi la maglietta e rimasi davanti a lui con il solo perizoma, le autoreggenti e le scarpe ai piedi.

– Sei esattamente quello che immaginavo, stupenda, ma non mi dirai che hai finito, c’ è un perizoma di troppo e il pelo che ne esce lateralmente mi fa supporre che il tuo boschetto sia molto folto, fammelo ammirare ti prego, odio le donne che si depilano.-

In pochi secondi mi aveva già fatto i raggi x, effettivamente il mio boschetto, come lo defìnì lui, è molto folto per espresso desiderio di Mario, mio marito, mi tolsi anche il perizoma e rimasi pressoché nuda a farmi divorare dai suoi occhi. Feci un lento giro su me stessa per potergli dare la possibilità di guardarmi bene ovunque, quando tornai dritta davanti a lui mi accorsi che Manuel si era slacciato i jeans e teneva in mano il suo pene turgido.

– Ma che fai Manuel?-

– Questo Luisa non me lo hai vietato nelle condizioni che hai posto!-

Aveva ragione, intanto che si menava il pene sentivo che a quella vista la mia fica gocciolava sempre di più e il liquido cominciava a scendere nell’ interno delle coscie. Stavo partendo completamente di testa. Non ce la facevo proprio a res****re alla vista di quel pene e a non toccarlo.

Andai verso di lui e mi ci inginocchiai davanti, mi feci posto tra le sue gambe pregandolo di palparmi le tette, gli ingoiai tutto l’ uccello fino alle palle risalendo pian piano fino a potergli slinguare la cappella, conoscevo già l’ epilogo ed in particolar modo la durata di questa mia performance, infatti bastarono pochi secondi e cominciai e sentire il suo pene pulsarmi in bocca, gli strinsi dolcemente le palle e quasi contemporaneamente fui inondata da un lunghissimo e copioso getto di sperma accompagnato dai suoi soddisfatti sospiri, sapevo che sarebbe durata poco, continuai a leccare imperterrita fino a raccogliere anche l’ ultima goccia del suo caldo “miele”.

Restai nella posizione in cui ero a godermi le espressioni del suo viso soddisfatto.

– Grazie Luisa, non pensavo potesse essere tanto bello, ma ora permettimi di pensare io a te, ti siedi al posto mio e chiudi gli occhi.-

Feci come richiestomi e chiusi veramente gli occhi, ero curiosa di sapere come si sarebbe comportato Manuel, mi spalancò le coscie e mi ritrovai il suo viso affondato nella fica, passava sapientemente dal mordicchiarmi il grilletto a leccarmela tutta e a penetrarmi con la lingua, era molto bravo il ragazzo, pareva volesse mangiarmela ed io non potevo esimermi dal venirgli ripetutamente in bocca.

– Sei molto bravo Manuel, gli dissi con un filo di voce rotta da vari e ripetuti sospiri, mi stai facendo liquefare.-

– Con una strafiga come te si fa poca fatica, avevo ragione, una come te non può essere di un solo uomo.-

A questo punto lo volevo dentro, diedi un occhiata e vidi che il suo “bastone” era già nuovamente pronto, beata gioventù, ad essere usato, lo spinsi sulle spalle fino a farlo sdraiare sul tappeto del pavimento, gli sfilai i pantaloni ed i boxer e mi infilai il suo atrezzo nella fica cominciando a montarlo. Ero ubriaca di piacere. Questa volta capii che il mio “montoncino” avrebbe resistito molto ma molto di più. Mi sentivo le sue mani ovunque e questo contribuiva ad accrescere il mio piacere e a farmi venire in continuazione, mi fece sdraiare su di lui e senza togliermi il ***** dalla tana mi ribaltò in modo di essere lui sopra, cominciò a sbattermi come un forsennato.

– Mi stai facendo impazzire di piacere Manuel, sfondami ti prego.-

I suoi colpi si moltiplicarono dandomi un piacere quasi sconosciuto, mai ero stata montata prima con tanta veemenza, mi pareva d’ avere la sua cappella dentro la pancia, cominciai a sentire il suo membro che si ingrossava ulteriormente e capii che stava per venire.

– Dentro o fuori Luisa?-

– Dove vuoi ma resisti ancora qualche colpo che voglio venire assieme a te.-

Così avvenne tra mugolii e grida di piacere, pensavo di averlo svuotato col pompino di prima invece un altro fiotto bollente mi esplose nella ****. Eravamo entrambi esausti ma molto soddisfatti. Si sdraiò al mio fianco avendo cura di infilare ancora le dita della sua mano nella mia fica e spargendo lo sperma che ci trovava sul mio pelo.

– Pensavi che ti avrei permesso di arrivare a tanto oggi Manuel?-

– Onestamente speravo che se fossi riuscito a farti spogliare avrei avuto anche molte probabilità di scoparti.-

– Sei molto sicuro di te stesso ma debbo ammettere che ne hai il merito, sei stato molto bravo.-

– Il merito è solo tuo, sei una donna meravigliosa e mi hai regalato ore che non vivrò mai più nella mia vita.-

– Ora non esagerare che poi mi convinci.-

Mi rimisi in piedi e dicendogli di aspettarmi 5 minuti volai sotto la doccia per ripulirmi da tutto lo sperma che avevo nelle parti basse del mio corpo. Quando tornai in sala con il mio accappatoio indosso Manuel si era già rivestito, raccattai da terra quei pochi vestiti che mi ero tolta e presi per mano il giovanotto e lo portai verso la porta di casa.

– Ti lascio il numero del mio cellulare visto che mi hai vietato di cercarti spero lo faccia tu.-

– Ok Manuel, e lo scrissi sul primo foglio che mi capitò a portata di mano, non ti faccio promesse ora ma non penso sia questa l’ ultima volta che ci vediamo.-

Stavo per aprire la porta ma lui mi fermò mi appoggiò contro il muro e mi baciò con molto trasporto avendo cura di infilare un suo ginocchio tra le mie gambe roteandolo in modo di massaggiarmi ancora la fica, avrei dovuto certamente rifare la doccia!

– Ciao Luisa, sei immensa e non dimenticare mai di chiamarmi ogni volta che lo desideri.-

Diedi un’ occhiata tramite lo spioncino che non ci fosse “traffico” sulle scale e lo feci uscire.

Ero un pò stordita ma felice, mi restava solo da decidere se raccontare il tutto a Mario o tenermi tutto per me, scelsi la via di mezzo, presi il telefono e chiamai Daniela, la mia amica dell’ esperienza al Club Priveè, la invitai per il pomeriggio dopo a prendere un caffè a casa mia, non era il caso di raccontare l’ accaduto per telefono, ma lei, conoscendomi bene mangiò la foglia,

– Verrò di certo, sono proprio curiosa di sapere con chi hai fatto la troia stavolta.-

ringrazio la mia amica Lela per avermi raccontato questa bella storia che posso condividere con voi.

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quel porco di mio cognato

Quel porco di mio cognato.

Sono Sissi, sposata da oltre 15 anni a cui il caro cognatino Andrea marito di mia sorella mi ha quasi violentanta. Il caro cognatino amico di mio marito da prima del matrimonio è venuto poi a casa nostra e fino a quando a casa c’è stato mio marito non e andato più in là di qualche sguardo alle mie cosce, ma appena lui si è fatto male giocando a calcetto , dovendosi fare l’operazione al menisco mi ha lasciata da sola per tre giorni e successo di tutto. Abbiamo accompagnato mio marito all’aeroporto per operarsi a Bologna. Mio cognato ha voluto accompagnarci con la mia macchina ma la portava lui , e mentre stavamo facendo ritorno mi ha messo una mano tra le cosce,gli ho mollato una sberla e non ho continuato perché era alla guida ad una certa velocità, ho cominciato a discutere verbalmente con il caro cognatino e gli ho detto che quello che aveva fatto era una porcata che io ero sposata con il suo migliore amico oltre che cognato e che lui era il marito di mia sorella e che certe cose tra amici e parenti non debbono succedere, lui se ne stava zitto zitto e così e stato sino a quando non siamo arrivati a casa dandomi la convinzione che si fosse impaurito anche perchè avevo minacciato di dire tutto a mio marito, ma appena entrati in casa non ho fatto in tempo a chiudere la porta che immediatamente mi sono sentita una mano sul culo, mi sono girata per protestare e tirargli un ulteriore sberla ma il caro cognatino bloccatemi le mani mi ha detto “Credevi che mi fossi arreso? Ti desidero da troppo tempo per arrendermi e poi non mi e mai piaciuto scopare in macchina” e subito dopo mi ha infilato una lingua in gola che a momenti mi soffocava, ho tentato un pò di resistenza ma poi la voglia ha preso il sopravvento e siamo finiti a letto.
Afferro l’elastico del pantaloncino e lo abbasso di forza portando assieme anche le mutande. Rimbalza fuori dalle mutande un cazzo teso il doppio di mio marito, già scappellato con la cappella violacea e tante vene turgide sotto il mio palmo. Gli ciuccio la cappella, sa un po’ di mare, scotta è bollente.
Le sue mani scendono e mi afferrano per le spalle, mi tira su e mi bacia. Un bacio lungo, tenero che mi fa bagnare tutta, poi si tuffa sul mio collo.
Intanto con la mia mano stringo il suo cazzo e lo massaggio, nel momento in cui mi ha baciato è diventato durissimo. Faccio scorrere l’unghia del pollice sul frenulo su e giù, vedo l’espressione del piacere dipinta sulla sua faccia. Torno con le mie labbra al suo cazzo, è tesissimo, non penso che res****rà molto, ha le palle gonfie sotto. Incomincia a muoversi avanti e indietro, mi sta scopando la bocca. Mi stacco da lui e continuo con una sega, so che non durerà a lungo e infatti il suo cazzo incomincia a dare

tremendi scossoni, bacio la sua cappella quando un getto fortissimo di caldo sperma mi entra in bocca. Due, tre, quattro, cinque getti potentissimi di sperma nella mia bocca, me l’ha riempita..
Sotto sono fradicia, gli umori colano lungo le mie cosce, il suo cazzo è ancora dritto, non vuole sgonfiarsi. Una goccia trasparente di sperma esce dalla cappella e io, con la punta della lingua, la lecco. Gioco un po’ con la mia lingua sulla sua cappella leccandogli il buchino dal quale è uscita quella quantità incredibile di sperma.
Mi alza, mi bacia di nuovo, poi, mentre la sua mano scivola nel mio slip per dedicarsi alla mia clitoride, scende con la lingua sul mio collo, poi arriva al seno, ancora coperto dal costume. Lo slaccia e deciso morde con le labbra il mio capezzolo destro. Sussulto e gli artiglio la spalla per l’eccitazione, lasciandogli dei solchi (chissà le scuse che troverà per giustificare quei segni).
Alza la testa , mi guarda negli occhi, il suo pene è eretto come prima, non un segno di cedimento. Gli prendo tra le dita il cazzo e lo conduco, come fosse un cane al guinzaglio, verso il centro della stanza dove c’è il tavolo.
Toglie il pareo e lo getta via, le mutandine scendono alle caviglie, ci penso io a toglierle.
Mi solleva e mi fa adagia sul tavolo. Si abbassa e si tuffa tra le mie cosce con la sua lingua a dare tante leccate a tutta la mia fica fradicia.
Gli spingo la faccia più a fondo, il contatto della sua faccia tra le mie cosce mi fa impazzire. Il desiderio è troppo. Anche lui è del mio stesso pensiero infatti alza la testa e direziona il suo cazzo verso la mia fica nera e pelosa.
Entra dolce, lentamente, sento tutti i suoi centimetri entrare. Incomincia a pompare lentamente, la nostra pelle si unisce e poi si allontana. Le palle rimbalzano sulla mia fica.

Incomincia a pompare più forte, sempre di più. Io sento l’orgasmo avvicinarsi sempre si più, sento il mondo attorno a me allontanarsi farsi sempre più confuso e distante. Sento solo Andrea che ansima e invoca il mio nome.

“Aaah Sissi…si Sissi…aaah…sto venendo Sissiiiiiiii….aah..”.

“Uuuuuaaaaah….”. Anch’io sto venendo, mi aggrappo alle sue spalle, l’orgasmo mi invade totalmente, inarco la schiena avvicinandolo a me. Sento le contrazioni della mia fica stringere il cazzo di mio cognato.

Anche lui è al limite ora, estrae il cazzo dal mio sesso e spruzza seme sulla mia pancia continuando a masturbarsi. È ancora carico, sento la mia pancia coprirsi di sperma, è ancora tanto.

Si avvicina e mi bacia nuovamente. La mia mano accarezza la sua che sta ancora facendo su e giù sul suo sesso. Il cazzo è lucido dei miei umori, del suo sperma. Lo masturbo ancora un po’ fino a che non incomincia a sgonfiare tra le mie dita.

E’stato stupendo, mi ha fatto provare sensazioni che quel cornuto di mio marito in anni di matrimonio non mi aveva mai fatto provare, alla fine purtroppo i tre giorni sono passati e con nostro grande dispiacere e tornato mio marito e noi abbiamo ripreso a scoparci di nascosto ma non è la stessa cosa avendo paura di essere scoperti.. …

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Quattro ragazzi per una trav

Premetto di essere un travestito in privato. Mi dicono bello, sensuale e da monta.
Scrivo questa storia perché vorrei che una infinità di uomini si masturbassero eccitati per quello che stanno per leggere!
Sono stato e sono un ragazzo normale, fisicamente intento. Normale, nel senso di non effeminato e insospettabile in questa mia doppia natura.
Normale quindi, ma pure carino, alto, prestante, però con un grande difetto in questa mia mascolinità: il culo. Ho un culo da donna, me lo dicono tutti. Rotondo, sodo, che forma una perfetta attaccatura con le cosce, un culo insomma da prendere, da violentare.
E’ stato il mio “ingombrante” culo da femmina ad aprire pian piano, già all’età di sedici anni, una voragine nella mia personalità sessuale apparentemente univoca. Passavo ore a fissarlo e mi eccitavo con ciò. Finivo sempre col masturbarmi. Vestivo il mio culo con perizoma, lo ingabbiavo in un reggicalze, lo valorizzavo con una sottoveste o baby-doll (cose che all’inizio sottraevo a qualche zia avvenente). Tutto ciò al solo fine ripeto di masturbarmi. Non cercavo su riviste porno l’ispirazione per una sega, mi bastava guardare il mio culo.
Ad un certo punto però ho sentito altro, un prurito sessuale nuovo, sconvolgente, assolutamente innato. La colpa o il merito (lascio giudicare a voi) è da attribuire ad un mio amico coetaneo.
Allora avevamo diciott’anni ed eravamo in un negozio di profumi nei giorni precedenti a San Valentino. Infatti lui doveva acquistare un regalo per la sua fidanzata.
Senza accorgermene mi ero messo chino sul bancone della cassa, poggiato sui gomiti, la schiena inarcata e il culo inevitabilmente all’aria. Non era la prima volta che mi sorprendevo in queste posizioni, ma non destavano in me molta preoccupazione inconsapevole allora di quello che sarei diventato.
Ad un certo….
punto sentii una forte pressione contro di me da dietro e allo stesso tempo sentii una punta più dura che premeva tra le mie natiche.
Il mio amico in maniera molto disinvolta e intelligentemente equivoca me lo stava poggiando sul culo.
La sensazione fu sconvolgente, sembrava che il mio buco si stesse bagnando, lubrificando per permettere al cazzo di entrare. Ero a pecorina e sentivo che avrei potuto godere se fossi stato impalato come una troia.
L’immaginazione non ebbe seguito reale, il mio amico non fu chiaro nel suo gesto ed io ero troppo influenzabile per fidarmi delle mie sensazioni, tant’è che tra Claudio e me non c’è stato mai niente.
Al di là di questo per me fu la scintilla, gli albori di una nuova mia dimensione che solo ora, a distanza di tanti anni, vivo a pieno.
Il passaggio mentale dal sognare di essere scopata tra le natiche e l’immaginare un cazzo tra le mani o in bocca fu brevissimo.
Cominciai sempre più a sviluppare queste fantasie nella maniera in cui la mia indole mi dettava.
Se fossi stata con un uomo volevo non solo riempirmi la bocca del suo cazzo ma anche bere la sua sborra. Speravo di essere scopata di fronte ad uno specchio, speravo in un cazzo enorme che a fatica entrava nel mio culo, tanto da farmi male…..Ero estasiata dall’immaginare il cazzo che mi riempiva, dall’immaginare che il mio orefizio era allo stremo della sua dilatazione. Sognavo spesso un cinema dove fare un pompino durante la proiezione del film, in mezzo a tutto e sotto gli occhi di tutti.
Immaginavo il mio uomo che mi prendeva ai fornelli oppure mentre facevo le pulizie.
Mi piaceva l’idea di una troia, di una puttana, quelle vere che non si fanno pagare, il cui solo interesse è sentirsi donna, nata per soddisfare gli uomini.
A queste fantasie poi più in là aggiunsi alcune idee di sadomaso molto soft. Ad esempio mi sarebbe piaciuto essere tirata per i capelli quando fossi stata scopata a pecorina o essere tenuta immobile con la testa per evitare che la mia bocca sfuggisse ad un caldo spruzzo di sborra. Ancora immaginavo di avere i polsi legati o meglio ancora di essere stretta in uno di quei nodi che fanno del corpo un angolo retto e così essere distesa di fianco sul letto e prenderlo nel culo.
Con tutte queste fantasie, la prima e più diretta conseguenza fu quella di curare il mio corpo. Acquistavo creme, trucchi, lingerie, tacchi a spillo e parrucche. Mi depilavo. Volevo essere una troia insaziabile.
Come per magia questa sfrenata attività cerebrale si trasferiva sul mio culo rassodandolo ancora di più, quasi come che pensare di essere sfondata da nerchie violacee mi modellava il sederino da vera puttana in calore.
A scuola prima, e all’università poi, indossavo reggicalze, perizoma, calze velatissime, sottovesti. Tutto celato sotto panni maschili.
Premetto che la scuola l’ho frequentata in un paesino di provincia, ecco perché la mia attività sessuale era nulla, ragion per cui lavoravo solo di immaginazione. Fino al momento in cui ho pensato di potermi divertire con pratiche masturbatorie un po’ sofisticate. Acquistavo chili di melanzane (nere e grosse; per la penetrazione è la cosa migliore dopo il cazzo e prima dei falli finti). Le fissavo in modo tale che inevitabilmente una mi finiva nel culo e l’altra nella bocca. Avevo così le mani libere e potevo assumere ogni posizione. Ero la troia di due grossi cazzi che mi scopavano in reggicalze e tacchi a spillo. A volte mi masturbavo e mettevo la sborra sulle due melanzane. Era eccitante, quei fiotti caldi su quella superficie nera. Sembrava stessi realizzando le mie più perverse fantasie: bere sborra e il culo rosso dalle dimensioni della melanzana. Continuavo così per ore, cambiando posizioni, alla fine ero sfinita e sentivo delle voci che mi dicevano: – quanto è puttana, scommetto che avrebbe preso due cazzi contemporaneamente nel culo-.
Mi ricordo in particolare di un giorno. Era una mattina universitaria come tutte le altre. Corsi, amici e qualche caffè tra lo spacco di una lezione e l’altra. Indossavo sotto i jeans un reggicalze di pizzo nero e delle calze velate color carne con la riga verticale sul dorso delle gambe, la culotte era di colore nero doverosamente portata sopra al reggicalze. Infatti pensavo che una troia non può essere scopata senza reggicalze, quindi in quelle occasioni doveva essere agevole sfilare lo slip. Sopra avevo un corpetto anch’esso nero a tono col reggicalze.
Nonostante la mia voglia di vivere una esperienza vera con cazzi di carne grossi e turgidi, stavo molto attenta a non piegarmi troppo per paura che il perizoma saltasse fuori dai pantaloni.
Ad un certo punto della mattinata andai in bagno. Il bisogno era di quelli impellenti, di quelli che richiesero un accurato svestimento e susseguente rivestimento ( i bagni erano molto sporchi, avevo premura a che i miei vestiti non toccassero da qualche parte).
Avevo appena tirato su la culotte che un ragazzo entrò nel bagno senza accertarsi che fosse libero.
La visione che gli si presentò fu quella del mio culo addobbato da cagna, infatti nel rivestirmi avevo dato le spalle alla porta. Fu un attimo, lui richiuse la porta in un istante ed io non riuscii a vederlo in faccia.
Ero in preda alla disperazione, mi vergognavo, avevo paura delle conseguenze. Il mio timore era di passare per il travestito della facoltà di scienze politiche. Era il primo contatto tra Susanna (il nome che in seguito sceglierò per la mia parte femminile) e la realtà esterna.
Rimasi in bagno per molti minuti. La cosa che più mi innervosiva era il non averlo visto in faccia, di non poterlo riconoscere per parlargli e di pregarlo di non dire niente.
Quando uscii il bagno era deserto, anzi l’università era deserta, raccolsi le mie cose e andai a casa.
Quelle successive sono state le ore più brutte della mia vita, non sapevo che fare, tant’è che per tre giorni successivi saltai tutte le lezioni.
Il giorno che mi decisi di ritornare in facoltà ero convinta di metterci una pietra sopra. Sarebbe stata la mia parola contro la sua. Del resto a scienze politiche avevo avuto contatti con ragazze e non sarebbe stato difficile sostenere la mia tesi di ragazzo eterosessuale.
Passarono due giorni senza che mi accorgessi di qualcosa di strano, i miei amici erano normali. Pensai di essermi potuto sbagliare, magari quel ragazzo che credevo mi avesse visto aveva solo percepito la presenza di una persona nel bagno e si era subito ritirato senza vedere alcunchè. Invece no, non mi sbagliavo.
Una mattina di ritorno in aula studio e riaprendo il testo di statistica c’era un biglietto che diceva:
– ciao, hai un sedere da favola, ti ho vista nel bagno l’altro giorno e ti ho tenuto d’occhio in quelli successivi… mi intrighi fino al punto da farti una proposta. Abito in un appartamento che dà su via Duomo, insieme ad altri tre compagni, tutti desiderosi di conoscerti. Non siamo bellissimi ma credo che a te interessino le dimensioni. Uno con un culo e con vestiti così non può non sognare di essere sfondato giorno e notte. Riflettici ora stesso e lascia la tua risposta nel testo e recati di nuovo al bar. Se accetti ci divertiremo, se no stai sicuro, il tuo credo sia un segreto e con me puoi stare tranquillo-.
Immaginate voi le mie sensazioni. La troia aveva fatto centro. Ero eccitata e desiderosa di dire si. Il solo pensiero che quel bastardo mi aveva pedinato tutti quei giorni mi faceva inumidire il culo e sbavare dalla voglia. Poi sarebbero stati quattro. Mamma mia quattro cazzi tutti per me in un appartamento in cui sicuramente vogliono che sia vestita da puttana, mai avevo osato immaginare tanto. Al pensiero di cosa avrei potuto fare in quelle stanze la vista mi si offuscò. Al di là del sesso, c’era l’aspetto di vestirmi, truccarmi, camminare in mezzo a persone vere in tacchi a spillo. Avrei potuto liberare ogni fantasia, dalla cameriera sexy ad uno stupro di gruppo.
Correvo troppo con la fantasia, bisognava riflettere e fare la cosa giusta. E avevo poco tempo, mi era stato detto di decidere subito e dovevo farlo. Ma non riuscivo ad essere lucido, come potevo.
Scrissi di pugno un biglietto: – spero di potermi fidare di te. La tua, la vostra proposta è il meglio che potessi immaginare. A te la prossima mossa-
Uscii dall’aula e andai verso il bar. Ero rigida. Avrei voluto guardarmi intorno, ma temevo che avrei fatto un passo falso e rovinato tutto. Per non dilungarmi, quando tornai c’era un indirizzo e un appuntamento e un: – non mancare puttana -.
L’appuntamento era per la sera seguente, sabato sera. Trascorsi le ore facendo acquisti. Rossetto, phard, smalto, una parrucca bionda. Per il resto possedevo già tutto.
Mi rimaneva solo una cosa da fare, un bel clistere per pulirmi l’ano per evitare brutte sorprese.
Mancava mezz’ora all’appuntamento. Uscii di casa e cinque minuti prima delle 9 suonavo al portone dei quattro.
Il bello fu che non ci fu nessuna sorpresa. Erano davvero quattro ragazzi in un appartamento. Non bellissimi ma carini, vestiti bene e profumati. Mi si presentò il mio osservatore sconosciuto. Era il più grande di età, aveva 25 anni e fu lui a mettermi a mio agio. I toni e le parole erano dure (sembrava ci fosse uno accordo tra di loro, e io fui felice che lo rispettassero, significava che gli ero piaciuta): – vuoi cambiarti puttana?- -come dobbiamo chiamarti, troia?- -ti basta troia?- feci cenno loro di si. Tremavo dal piacere, dalla situazione, ero una cagna in calore che non riusciva manco a parlare.
Andai in bagno e mi vestii in modo eccitante, non troppo volgare, da signora di classe, da mantenuta, da signora il cui marito le organizza sesso di gruppo a sua insaputa.
Quando mi videro rimasero letteralmente di stucco.
Cominciammo col parlare del più e del meno. Come in un comune gioco di ruolo dove ognuno faceva la propria parte alla perfezione.
Ad un certo punto mi presero e mi portarono in una stanza dove per terra c’era un grande materasso, mi ordinarono di inginocchiarmi senza svestirmi. Loro intanto si erano posizionati attorno a me in piedi, mi trovavo circondata e la mia bocca era a misura di quattro cazzi.
-sbottonaci i pantaloni e ti raccomando, troia, fai in modo che che la tua bocca no rimanga mai senza cazzo-
Cosi feci, quando li tirai fuori uno ad uno erano profumati e già in parte rigonfi. Due sembrarono mastodontici e con una cappella che io avevo solo immaginato. Gli altri due erano normali, ma no li disdegnai nemmeno per un momento.
-come sei brava, allora sei esperta, sei un puttanone di quelli che ti succhiano pure l’anima- era sempre il più grande a parlare.
Davo il meglio di me, due in bocca e due che me li tiravo con le mani, ero estasiata da quello che mi capitava e che mi sarebbe capitato. Non mi fermavo mai, i cazzi diventavano sempre più grossi ed io emettevo quei gemiti strozzati perché la bocca era piena di cazzo.
Continuammo molto, il tempo per far drizzare quattro cazzi senza farli sborrare.
Mi ordinarono di alzarmi e di togliermi la gonna e la camicetta, poi quando lo videro mi dissero di levarmi il perizoma.
Rimasi in corpetto che era un tutt’uno col reggicalze, tacchi a spillo, e faccia da troia con la bocca insaporita da alcuni segnali di eiaculazione.
Uno si sdraiò per terra col cazzo all’aria, si mise un preservativo e mi disse di salirgli a cavalcioni sopra. In altre parole ero inginocchiata sul suo cazzo e tutti e due formavamo due linee perpendicolari. Lo guardavo in faccia mentre si apprestava ad affondare il suo fendente. Gli altri erano un po’ in disparte, quasi come avessero ricevuto l’ordine di stare lontano fino a che non mi avrebbe inculata pensando che sarebbe stato lungo e problematico.
Il mio culo però fece poca resistenza, era come lubrificato, e la sensazione di quel mio primo cazzo in culo fu paradisiaca. Mi sentivo piena come un dolce alla crema, andavo su e giù in un ansimare chiaro e forte.
-ragazzi datevi da fare, questa è più aperta di puttana cinquantenne-
Uno mi si mise davanti in piedi (l’altro col cazzo enorme, uno era già nel mio culo) e disse: – fai un bel pompino altrimenti ti sbatto fino a domattina-. Non avete idea che forza ha il ricatto nella mia condizione di troia e schiava. Altri due me li ritrovai in mano, a menarli con le mani. E’ la condizione più bella che avessi mai provato. Anche a loro piaceva infatti iniziarono un turpiloquio senza precedenti.
-prendile la testa- uno suggeriva all’altro
-falle entrare pure le palle- e ancora – vacca meriteresti già una doccia di sborra-
Continuammo così finchè ognuno non avesse ricoperto tutte e quattro i ruoli di quella stupenda posizione.
Passammo i cucina.
-ti piace alla pecorina, eh?-
Ero come drogata, in completa balia di quei quattro. Oramai mi trascinavano per le braccia, mi afferravano i capelli, mi strattonavano come un oggetto.
Uno di loro mi premette forte sulla schiena tanto da farmi cedere sul tavolo. Ero alla pecorina. Mi resi subito conto che le mie pratiche solitarie erano lontane anni luce dalla realtà. Quando sentii penetrarmi dietro era la sensazione delle sensazioni. Era la posizione mia naturale, lo prendevo tutto, sembrava che pure i coglioni stessero entrando. Poi quel cazzo in bocca che mi arrivò di schianto fu l’apoteosi, gli altri due guardavano il mio profilo di puttana sottomessa. I tacchi a spillo mi slanciavano in modo perfetto, il reggicalze era la ciliegina sulla torta.
Dopo tre o quattro colpi bene assestati e la bocca piena di cazzo mi sentii svenire, stavo eiaculando.
-guardate la puttana ha sborrato, è ora-
E’ ora? Ora per cosa? Non feci in tempo a pensarlo che mi ritrovai seduta sulla sedia e quei quattro che si sparavano una sega a 10 cm dalla mia faccia.
-ti va così? Eh, ti va?-
Non risposi, aprii la bocca e cacciai la lingua.
Prima dell’onda di sborra sentii solo: –mamma, questa è proprio troia-
Dopo di questo ci calmammo, mi fecero i complimenti e mi dissero che potevo lavarmi.
Mi fecero una ultima proposta: -ti va di dormire con noi? Uniamo due materassi per terra-
Dissi di si però al solo patto che fossi tornata a casa per un momento per prendere nuovi indumenti intimi, per la notte. Dissi: -se devo dormire con voi da donna, non posso rinunciare ai miei vestiti-
Uno di loro si offrì di accompagnarmi.
Durante la notte a turno mi svegliavano chi per un pompino, chi per chiacchierare.
Trascorsi là l’intera domenica e molti altri giorni.