L’ho sedotto io, mi ha sfiancata lui!
Mio nipote mi faceva pena perché, superati da un bel pezzo i diciotto anni, non aveva ancora toccato una donna. Così approfittai quel pomeriggio che sapevo che era da solo a casa per andarlo a trovare. Iniziai quasi subito a parlare dell’argomento, per capire se avesse voglia di provare a farlo con me, che sarebbe rimasto un nostro segreto, che gli volevo bene e che volevo la sua felicità.
Mi sono offerta a lui per svezzarlo e sarà stata per la voglia arretrata, oppure perché realmente possiede tutto quel calore erotico, fatto è che sono uscita da casa sua dopo non so quante ore, con le cosce alla cavallerizza e i pertugi del basso ventre arrossiti di brutto!
D’accordo, lo confesso senza difficoltà, sono una gran troia. Aggiungo: e allora, chi se ne frega?
Del resto, se noi donne possiamo, non badiamo a moralismi di sorta e ce ne freghiamo dei cosiddetti e fastidiosi freni inibitori. La verità è che trombare è trombare, e che trombare è bello. Quindi non rompetemi le s**tole criticando la seduzione a cui ho sottoposto di recente Mirko, mio nipote. Lo so, lo so, in famiglia certe cose sarebbe meglio evitarle… ma in fondo che cosa ho fatto di male? Anzi ho fatto una buona azione e ciò mi riempe la fica di orgoglio.
Mirko, insomma, era troppo imbranato. Possibile mai che un giovane come lui, figo come un modello, robusto di spalle e di torace e, dulcis in fundo, con un cazzo lungo da far sborrare solo a vederlo, fosse vergine a ventitré anni? Dico: ventitré anni, con i tempi che corrono, suvvia, era una bestemmia erotica… Quindi non era né possibile né tollerabile che Mirko non avesse mai conficcato, neanche per una mezza volta, il suo pisellone nella figa di una troia, anche di una a pagamento dico io, ma niente, manco con le puttane di strada era andato… proprio io che, da parte mia, troia lo sono ma non a pagamento!
Mi dicevo che, essendo una vacca senza ritegno, dovevo fare di tutto per sbloccare la sua delicata situazione sessuale. Forse ho esagerato, questo sì. Il pomeriggio in cui mi ha scopato, dovevo evitare di dargli anche il culo, su questo faccio ammenda. Avrei dovuto accontentarmi di andare lì con la minigonna, perizoma sexy e mostrare, mediante studiati scostamenti delle cosce, le mie calze autoreggenti nere a rete da puttana. Avrei dovuto, quindi, baciarlo e palparlo, tirandogli fuori il cazzo dai pantaloni per sparargli una sega di verifica, in modo da assicurarmi che il suo uccello fosse ben in tiro e, probabilmente, mi sarei dovuta spingere a fargli pure un pompino, leccandogli un poco le palle, tanto per non rimanere completamente a bocca asciutta.
Invece no, io non solo ho fatto tutto questo ma poi, dopo il bocchino, mi sono anche stesa sul tappeto del salotto dove avevo consumato la mia opera di seduzione e ho allargato le gambe, urlando: “adesso chiavami, coglione!”. Mirko, d’altra parte, una volta s**tenato, non si è più voluto fermare.
Aveva, poveretto, da recuperare un bel po’ di anni di repressione. Così, con il cazzo ormai bello in tiro, con il sangue alla testa e con una faccia (finalmente!) da a****le in calore, mi è venuto sopra e con un colpo secco ha cercato di mettermelo dentro. Ma ha sbagliato mira, del resto è comprensibile, l’emozione della prima volta, cose che capitano…
Gliel’ho preso in mano, mentre lui tentava di mettermelo dentro ma senza riuscirci, e io stessa ho appoggiato la punta dell’attrezzo enorme sull’imbocco della mia sorca fradicia di voglia. Il palo è entrato subito, una volta trovata la strada ed io, di conseguenza, mi sono ritrovata ripiena come un bignè ma non di crema bensì di carne turgida e rosa!
“Chissà quante ragazze avrà desiderato, poveretto! Guarda che voglia che ha nelle palle!” mi dicevo io, piena di pietà, fra un gemito ed un grido di piacere, mentre lui mi chiavava con la forza di un locomotore, preciso nei colpi e negli affondi di glande. “Chissà quante seghe si sarà sparato, pensando alle donne che desiderava o guardando filmini porno!” proseguivo a riflettere, mentre mio nipote mi sconquassava nella pecorina più atomica della mia vita.
Mi aveva piazzato lui a novanta gradi, ormai se la poteva cavare da solo così l’ho lasciato fare. D’altra parte sapeva cosa fare, di giornaletti porno di certo ne aveva sfogliati a centinaia, chissà quante volte avrà sognato di vivere quelle posizioni con il cazzo duro mentre si masturbava! Così, quando il ragazzotto mi ha fatto il culo, io non ho più pensato che avrei dovuto mettere un limite alla mia bontà sessuale.
In fondo, come avrei potuto limitarmi ormai? Per come godevo e urlavo penso che fosse impossibile dare un taglio a quell’avventura dal sapore i****tuoso. Forse era proprio quel sapore, così perverso, che mi ha portata fino al punto di far sborrare mio nipote dal canale sfinterico. Ma, udite udite, mica se n’è stato calmo, poi… macché, la sua bestia dura è tornata su dopo due secondi, io ancora dovevo riprendermi dalla cavalcata anale, mi sono trovata supina, con lui ancora sopra che pompava. Questa volta il pertugio della sorca lo ha trovato subito, Mirko è uno che impara in fretta… tutto sua madre… ma questa è un’altra storia… comunque, ho ripreso a montarmi, e con forza! Era più arrapato di prima! Trapanava selvaggiamente, bum, bum, bum, menava colpi di cazzo incredibilmente potenti, ancora bum, bum, bum, io ondeggiavo sotto le sue spinte e venivo, perché anche una frigida sarebbe venuta con un trattamento del genere, figuratevi quanto miele dalle ovaie ho buttato fuori io, che frigida non lo sono neanche un poco. Mi eccitava mentre mi diceva che sono una vecchia porca, che era orgoglioso di avere una zia maiala, che sognava sempre di scoparmi da quando era piccolo invidiando tutti quelli che ospitavo tra le gambe, che ero l’oggetto proibito delle sue seghe poiché desiderava sempre avere un i****to con me, sapendo quanto puttana sia sempre stata da come mi descriveva quella vacca di mia sorella nonché sua madre! Mi diceva che adorava il mio fisico vissuto, le mie tette grandi e cascanti, la pancia sfatta da donna che non le frega un cazzo di essere perfetta ma che dimostra di essere una maiala, del mio culo flaccido e rotto, della mia grande figa slabbrata e sfondata dalle migliaia di uccelli che ha ospitato sempre volentieri, al punto che ero tutta bagnata dall’eccitazione!
Così Mirko s’è fatto la seconda, ha spruzzato la sborra, abbondante come la prima volta, sulla mia pancia. Tutto finito? Niente affatto: dieci secondi, più o meno, ed il cazzo era nuovamente in erezione… un vero toro da monta! Questa volta mi sono sistemata io ma sopra di lui. Mi sono detta “magari se lo scopo io, riesco a sfinirlo!”. Ci ho provato. Ho pompato e ruotato la figa come meglio sapevo fare, risucchiandogli il cazzo e lui è venuto per la terza volta. Ho osservato il suo cazzo moscio, intimorita di rivederlo guizzare verso l’alto. Sono passati alcuni secondi, ho iniziato a rilassarmi ma, al trentesimo secondo la stanga a rincominciato a gonfiarsi ed io, senza aspettare che diventasse dura, mi sono sistemata a cosce aperte, aspettando il quarto attacco di quel demonio di mio nipote…
Che gran gioia! Mi prese con dolcezza, mi bacio a lungo sulla bocca con la lingua, mi sussurrò all’orecchio “zia, ti voglio! mi piaci! mi ecciti!”, estrasse il cazzo per un po’ e mi leccò amorevolmente la figa infiammata, palpandomi le tette e il culo, inserendomi qualche dito dentro al buco. Gli menai il cazzo e cercai di riprenderlo in bocca. Mentre affondava le sue dita tra i miei capelli per ritmare il movimento del pompino, il cazzo divenne enorme, gli leccai tutta l’asta, il glande e le palle sotto fino al buco del culo. Stavolta infilai io un dito in culo a lui e ricambiò la cortesia con sospiri di gioia. Non resistetti un attimo in più, vedendo il cazzo spasimare nuovamente: mi distesi e glielo presi in mano per infilarmelo dentro alla mia figa bagnatissima e vogliosa. Mirko diede dei colpi ben assestati, proseguimmo per diversi minuti, continuò a pomparmi senza sosta fino a che non godetti copiosamente e lussuriosamente urlando: “amore, che bel cazzo che hai! come ti desidero! godi anche tu!” e al libidinoso comando, tolse il cazzo dall figa, me lo ficcò in bocca e mi inondò tutta la gola di sborra dicendomi: “zia, ti amo tanto!”
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Le passioni di Katy
Era un pomeriggio di alcune estati orsono; mi arrivò un sms da parte di una ragazza che lavorava con me da un paio di settimane.
“Devo parlare con te: ho un problema di lavoro.”
“Va bene – risposi – ci troviamo stasera, in centro, alle nove.”
“Si, aspettami.”
“D’accordo – aggiunsi scherzando – ma ti voglio vedere in minigonna, calze a rete e reggicalze!”
Non ricevetti risposta, pensando che si fosse offesa.
Quella sera la attesi sul luogo fissato ed anche lei arrivò puntuale.
“Sarà meglio che andiamo da un’altra parte perché non vorrei che qualcuno mi riconoscesse.” disse.
Non obiettai e la feci salire sulla mia auto; la osservai: capelli castano chiaro e lunghi, indossava una gonna leggera, chiara, plissettata, che le arrivava quasi alle ginocchia, una camicetta chiara e portava uno zainetto.
Dopo una decina di minuti di strada, parlando di futilità, arrivammo in una cittadina ed individuammo un bar nel quale fermarci a parlare; era un locale con un giardino estivo, senza clienti, qui ci sedemmo ad un tavolino, uno di fronte all’altro e lei con la schiena rivolta verso il bar. Il barista ci portò la consumazione richiesta.
La ragazza mi raccontò il fatto accaduto e dopo pochi minuti avevo trovato la soluzione; il clima si fece più disteso.
“Ma io non ti avevo detto che ti volevo vedere in mini e reggicalze?” dissi scherzando e, lei, sollevò gli occhi verso l’alto sbuffando leggermente.
“E no, i patti sono patti!” continuai sfrontatamente e guardandola negli occhi.
Lei diede un’occhiata in giro e, lentamente, fece scivolare la mano destra verso la gonna e la tirò verso di se: non erano le calze a rete, ma erano trasparenti, sorrette da un reggicalze ed indossava un tanga di colore chiaro.
“Caspita, che sexi!” sbottai vedendo tanta grazia.
“Ti va bene anche così?” mi chiese maliziosa e riassettando la gonna.
“Non c’è male, – risposi con la gola chiusa – ma dato che ci sei, perché non ti togli anche il tanga e mi fai vedere il resto?”
“Ehi, ma …?” rispose stizzita e fulminandomi con lo sguardo.
“Ops; – pensai – ho fatto una gaffe bestiale!”
La ragazza si alzò di s**tto portando con se lo zainetto ed entrò nel bar; accesi una sigaretta meditando sulla cazzata che avevo fatto, ma non riuscii ad aspirare la quarta boccata che lei era di ritorno, risedendosi al suo posto.
“Beh, – chiese – adesso non mi dici niente?”
La guardai stupito, senza comprendere il significato delle sue parole.
Depose lo zainetto a terra e, con la mano destra, afferrò il lembo della gonna raggomitolandola verso di se, scoprendo le cosce fino al pube. Non c’era tanta luce, ma vidi chiaramente che si era tolta gli slip: la passera era tutta depilata e le grandi labbra erano gonfie.
“Cazzo, che figa che sei!” dissi strabuzzando gli occhi.
“Ti piace?” chiese maliziosa.
“E c’è da chiederlo? Te la leccherei fino a consumartela, di tanto che mi piace vedertela così!”
“Mmmh!” soffiò dal piacere di mostrarsi, riabbassando la veste ed accavallando le gambe.
“Dai, non fare l’egoista – protestai – rialza la gonna e fammela vedere!”
Sorrise, soddisfatta e, accertandosi che in giro che non ci fossero spettatori inopportuni, riaprì lentamente le gambe e risollevò la gonna.
“Mi hai fatto venire l’uccello duro come un legno! – le dissi – Dai, apri un po’ la figa con le dita.”
Abbassò anche l’altra mano fino a che, con due dita, riuscì a divergere le piccole labbra; io la guardavo inghiottendo a fatica la saliva.
Iniziò lentamente, quasi impercettibilmente, a roteare le due dita sul clitoride e muovendo le anche sulla sedia; sbuffò, alzando leggermente la testa verso l’alto e soffiando fuori l’aria.
Si fermò, ricomponendosi e guardandomi soddisfatta.
“Che troia, che sei: mi hai fatto eccitare così tanto che ancora un poco mi sborro nelle mutande.”
“Vedi, – ridacchiò – questa è una cosa che noi donne possiamo permettercelo e voi no!”
“Che cosa?”
“Venire, senza farci scopare: ho avuto un orgasmo!”
“Ma dai?!”
“Certo: sono tutta bagnata!”
“Ma figurati!”
Diede ancora un’occhiata in giro e si infilò una mano sotto la gonna; la estrasse e, piegandosi verso di me, avvicinò il dito medio infilandomelo in bocca.
“Senti? – mi chiese; il dito era bagnato e odorava di figa – E dovresti vedere come è ridotta la mia passera: completamente fradicia!”
Rimasi sbalordito ad osservarla che sorrideva, soddisfatta.
“Davvero! – continuò, meravigliandosi del mio stupore – Guardala un po’, se ce la fai!”
Ero intontito da tale offerta; mi tolsi l’accendino dalla tasca dei jeans, smoccolando a causa della turgidità del mio uccello e che mi impediva una manovra veloce. Piegato leggermente in avanti, accesi la fiamma ad una spanna dalle ginocchia della ragazza, lei allargò le cosce e sollevò ancora la gonna; la figa era socchiusa e gocce di liquido luccicavano sulla parte esterna delle piccole labbra: restai per una decina di secondi ad osservare quello spettacolo estasiante!
Spensi la fiammella, raddrizzandomi e massaggiandomi l’uccello che stava per esplodere.
“Basta! – dissi sconfortato – Basta, non ce la faccio più: ti va bene se non ti saldo addosso e di trombo qui, in mezzo alle case!”
“E allora andiamo via di qui!” mi rispose seria.
“Non ce la faccio – risposi – ho l’uccello talmente duro che, con questi pantaloni attillati, si vedrebbe a chilometri.”
“Vado io davanti, così tutti guarderanno me!” rispose decisa e alzandosi dalla sedia.
La seguii di qualche metro, impacciato nel movimento; buttai l’occhio sul suo fondoschiena e vidi chiaramente una macchia sulla gonna, all’altezza del suo culo: aveva sborrato abbondantemente, non mi aveva raccontato storie!
Raggiungemmo l’auto che era parcheggiata in una viuzza fuori dal traffico; le aprii la portiera, come cortesia, ma più ancora nella speranza di vedere la gonna alzarsi e vederle nuovamente le cosce e la figa; stavolta mi andò male.
Salii dalla mia parte e, mentre stavo per allacciarmi la cintura di sicurezza, lei si piegò verso di me, appoggiò una mano su pantaloni aprendo con agilità la cerniera.
“Cosa stai facendo?” le chiesi meravigliato.
“Stai zitto! – mi ordinò, tirandomi fuori con forza il cazzo ed infilandoselo in bocca – Stai tranquillo: ti faccio una cura che ti farà passare questo gonfiore!”
Non avevo nessuna voglia di contraddirla, con quella bocca stava lavorando da vera esperta: con velocità da vera professionista ingoiava l’uccello fino a che non le toccava la gola e poi risaliva fino a che le sue labbra non sentivano il frenulo.
Io ero appoggiato sul sedile e con la mano destra appoggiata sul suo culo; dopo avere alzato la gonna, la feci scivolare fino in mezzo alle sue cosce; cercai la sua passera e la trovai facilmente perché la ragazza divaricò le gambe come per aiutarmi. Tastai le sue labbra, bagnate fradice e infilai il dito medio, agitandolo lentamente avanti e indietro.
Andammo avanti per un paio di minuti fino a che sentii la mano bagnarsi dell’umido della sua figa e la ragazza che, continuando a spompinarmi, mugugnava di piacere: era venuta un’altra volta!
Sentii una stretta nell’uccello e la sborra che risaliva fino ad uscire; la ragazza si accorse del mio movimento in avanti e si attaccò ancora di più al mio cazzo, come una ventosa, e come una ventosa la sentii risucchiare tutto quello che mi stava uscendo.
Mio abbandonai completamente sfinito sullo schienale: era stata eccezionale.
“Ecco, così siamo a pari! Tutti e due abbiamo sborrato!” disse, ansimando, adagiandosi anche lei sullo schienale del suo sedile.
Attendemmo qualche minuto e poi ripartimmo.
Ho rivisto ancora parecchie volte quella “brava” ragazza e lei, sapendo quello che mi piaceva, si è sempre presentata con un abbigliamento simile; ogni volta è stato un soddisfacimento completo per entrambi: a lei piaceva mostrarsi “porca” in pubblico ed a me piaceva vederla comportarsi da troia.
Quando aprivo gli occhi, quello che vedevo era solo una testa che si muoveva avanti e indietro ed il suo labbro superiore che scivolava sul mio cazzo. E le sensazioni che provavo erano di libidine pura. Ma partiamo dall’inizio.
Come tante altre volte ero tornato al cinema Roma di Torino, sapendo che avrei potuto trovare qualche bella situazione.
Non mi interessava assolutamente il titolo del film, mi serviva solo per eccitarmi; per me, come per tutti i presenti, c’era interesse solo per il “movimento” in sala. Appena entrato andai a sedermi al centro di una fila nella parte posteriore del cinema, in modo da lasciare lo spazio per qualche eventuale (e desiderato) avventore.
Avevo preso l’abitudine di non indossare gli slip quando andavo al cinema, in modo da essere pronto a tirare fuori il cazzo senza troppi traffici e mi piaceva anche la sensazione che provavo sentendo strofinare la cappella nei jeans, ma soprattutto mi piaceva sentire la cucitura dei jeans che si infilava tra le chiappe e mi sfiorava il buchetto…
Le scene sullo schermo iniziarono a fare effetto e tirai fuori il mio cazzo già bello duro. Guardando in giro vedevo che non c’era molta gente, tutti seduti da soli tranne un ragazzo giovane che era seduto qualche fila davanti a me: era da solo, ma presto arrivò un tipo che si mise al suo fianco. La situazione sembrava interessante. Il ragazzo non disse niente e non lo guardò nemmeno, sembrava timoroso. Il tipo invece, sui 50 anni, sembrava sicuro e si avvicinava sempre di più. Dopo pochissimi minuti vedevo solo più la sua schiena andare su e giù, impegnato sicuramente a fare un bel pompino al giovanotto.
La mia eccitazione, e la mia invidia per il ragazzo, continuavano a salire… il mio cazzo reclamava attenzione, ma non volevo ancora sborrare. Sono bastati pochi minuti al tipo per completare la sua operazione e poi si sono alzati tutti e due: il ragazzo andò verso l’uscita ed il tipo prese a girare in sala. Io ero sempre lì con il mio cazzo duro che mi segavo senza cercare di nascondermi, anzi sperando di essere visto. Infatti il tipo mi vide e dopo un incrocio di sguardi, come per chiedere il permesso, si sedette accanto a me. Oramai ero senza scrupoli e senza vergogna: continuavo a segarmi di fianco a lui che mi guardava, mi sorrideva e guardava il mio cazzo che lasciava uscire le classiche goccioline dovute all’eccitazione.
Appena provò a toccarmi io mi ritirai un pochino, sempre continuando a segarmi. Lui pareva stupito. A quel punto io andai nei servizi e mi infilai in un bagno senza chiudere la porta. Dopo meno di un minuto arrivò lui e mi chiese “posso darti una mano?” Feci cenno di si, lui entrò subito e chiuse la porta. A quel punto mi trovavo nel cesso di un cinema porno, con il cazzo in mano, davanti ad un perfetto sconosciuto che mi disse “un cazzo così mi piacerebbe anche prenderlo nel culo!” , ma io continuavo solo a segarmi guardandolo in viso.
Ed ecco che lui si abbassa e me lo prende in bocca: mi è sembrato di sprofondare, di volare, di entrare in paradiso… ad ogni suo movimento mi girava la testa e mi sentivo succhiare anche l’anima… Io ero super-eccitato e avevo il cazzo che sembrava di marmo. Non c’ è voluto molto per essere vicino a sborrare. Gli dissi “sto per venire”, ma lui mi guardò e non si staccò nemmeno per un secondo… ed ecco che i brividi lungo la schiena arrivano fino al cazzo e sparo una quantità incredibile di sborra nella sua bocca! Lui continuava a tenere tutto in bocca, per sputare poi tutto insieme nel WC.
Io ero al settimo cielo, con un fremito lungo la schiena e le gambe dovuto alla grande eccitazione che non diminuiva: avevo ancora il cazzo duro e glielo avrei messo volentieri nel culo se non se ne fosse andato, ma solo dopo avermi detto “grazie” guardandomi diritto negli occhi.
Oramai sono passati più di 20 anni da quella serata, ma la sensazione che ho provato è ancora viva in me e posso dire che è stato sicuramente il più bel pompino della mia vita.
Diario di un Ragazzo Stitico…
Alessio…la peretta….il clistere
PREFAZIONE
Riflessioni dell’autore.. ovvero… “Autocritica ” o “Guida alla Lettura”
Ecco un “Racconto di fantasia”…dove ho cercato di rimanere “più realistico possibile”..
Il ragazzo “col culo intasato” quanti anni avrà…?Sarà MAGGIORENNE..?!
Beh potrebbe esserlo o non esserlo.. sicuramente è giovane ed esprime sensazioni ed imbarazzi
che ci possono avere riguardato tutti e che per altro non hanno età…
L’ETA’ DATEGLIELA VOI….!!!
Ciascuno come preferisce…sarà sicuramente quella giusta…
E la “LEI che tiene in mano la peretta” ed a cui “porge il culo” ….?!
Sarà la madre..?!..pare di si….
Il che farebbe pensare ad un minorenne….?!
E perché non uno studente universitario che “vive in casa”..?!
Poi la sua “apparente sottomissione”,espressa in sintesi dal suo :
“Non rispondo,sennò per ogni mia parola,lei ne dice mille.. e mi incazzo di più..
..alla fine in ogni caso non ha tutti i torti…. il clistere mi serve e non è poi una tragedia..”
Potrebbe esprimere la “sottomissione razionale” di NOI tutti,anche in contesti diversi da quello sanitario :
“non perdo tempo a ribattere,finchè non mi ci tirate per i capelli,
vediamo di sbrigarci e tanti saluti..!!”
Quindi il ragazzo in realtà non è un “Vero Sottomesso..”
e devo dire…sarebbe il mio paziente ideale…
Infatti io NON cerco un tipo genericamente sottomesso e genericamente “disposto a tutto”..
che poi magari se sente un poco di mal di pancia per un clisterino,si spaventa e si altera…
Lo cerco “stitico”… ossia che sappia benissimo quello che lo aspetta…
e ne sia “sotto-sotto ” compiaciuto… anche se magari imbarazzato…
Un discorso a parte è la descrizione della “SCARICA” e della “PULIZIA”…
ho cercato di essere il più realistico possibile anche qui…
anche se magari ne risulta qualcosa di sgradevole…
ma del resto..la realtà è sempre DIVERSA dalla fantasia..!
Un racconto in argomento di clistere un pò Fetish lo deve essere!
Rappresenta proprio la nostra “inclinazione”…!
Di un atto materiale e “sgradevole” come un tubetto nel sedere per stimolare “la cacca”
ne facciamo un atto erotico,cogliendo le sfumature del contorno,
che ci appaiono come fotogrammi di film porno…
Anche laddove magari il contorno non ha in realtà nulla di erotico…..
E’ un contorno e basta!!
Ma visto dagli occhi di un estimatore del genere…è tutta un’altra storia…!!
Una storia che ognuno rilegge e riscrive secondo la propria fantasia..!
ANTEFATTO : il culo intasato di Alessio….
Non c’è dubbio.. sono stitico.. lo sono sempre stato…
Non mi succede proprio sempre…
Diciamo circa una settimana al mese…ma quando capita….SONO DOLORI…!!
Per tutta settimana “non perdo tempo sul WC”…il che sarebbe bellissimo..
Peccato che questo significhi in realtà… CULO INTASATO…
Quindi.. passano i giorni,e sorge il mal di testa ed il fastidio alla pancia :
senso di pressione sempre più pesante,poi accompagnato a crampi,
soprattutto durante il transito (raro) di gas….. Gas pestilenziali… oserei dire..
Ora…,.siamo al termine di una di quelle settimane….
Se scoreggio…potrei essere un’arma chimica… così letale che nemmeno se la sognano..
In più… ho un martelletto che mi percuote la testa come una campana
ad ogni movimento o piccolo sforzo.
Però.. era così bello IL NON avere ogni giorno la scocciatura del cesso…
…se si in giro devi cercarlo…quando poi lo trovi ti fa talmente schifo che ti passa la voglia…
e magari ti accorgi che manca la carta solo dopo che hai cagato.. perché…
..non ne potevi più e non hai guardato “prima di aprire le valvole” e scaricarti…
Magari con qualche rompicoglioni che bussa in continuazione alla porta,
anche se gli hai recitato la formula di rito…”OCCUPATO”…
Beh per lo meno c’è la sottile soddisfazione…
“Poi quando il rompicoglioni che bussa in continuazione entra qui dentro…sono cazzi suoi….”
Mi sa che però ora,al termine della “settimana senza cesso”….
il “cesso” mi toccherà “invocarlo”..
Anzi…mi toccherà invocare qualcun altro….
…CHE MI FICCHI UNA PERETTA NEL SEDERE PER FARMI IL CLISTERE…
…e finalmente “MANDARMI A CAGARE
IL PRELIMINARE : Alessio….devi fare la peretta..!!
Eccola che arriva….sentila…!!
“Alessio…vieni…. LA PERETTA..!”
Vorrei urlarle..”Bhe ficcatela nel culo..!!”…
..ma mi sa che non è proprio il caso…..proviamo a fingere di non sentire…
“Alessio DOVE SEI..?!..NON SENTI..?!”
…Mi tocca proprio rispondere..”SIII..!!..Ti sento..!!..COSA URLI A FARE..?!”…
sono proprio sfacciatissimo…
“Allora..!? vieni…?!.. DEVI FARE LA PERETTA…LO SAI..!!!”
..Uffa!!.. mi tocca proprio…”ARRIVO..!!”
mi avvio rassegnato verso la camera matrimoniale..
Eccola che mi aspetta davanti alla porta aperta del bagno…LA ODIO…!!
E la peretta come al solito sarà nel lavandino a sgocciolare…
PIENA COME UN UOVO MALEFICO DI ACQUA CALDA SAPONATA,
SOLO CHE QUELLO È UN UOVO… CHE ENTRA NEL MIO CULO…
invece di uscire da quello della gallina…
E TRA POCO…..L’UOVO LO FARO’ IO….fresco e bagnato…
anzi ne farò un intero cesto di uova… in mezzo alla schiuma….
Ecco che entra in bagno e ne esce subito con la peretta in mano avvolta da un asciugamano.
..MI SEMBRA GIÀ DI SENTIRLA ENTRARE NEL CULO…
..CON TUTTA LA SCHIUMA CHE C’È DENTRO..!!
TUTTA QUELLA SCHIUMA… TRA POCO SARÀ NEL MIO CULO…NELLA MIA PANCIA….
E POCO DOPO RI-USCIRÀ PREPOTENTEMENTE DAL SEDERE…!!
MI HA SEMPRE IMPRESSIONATO L’IMMAGINE DELLA SCHIUMA BIANCA DEL SAPONE CHE SI INFILTRA NELL’AMPOLLA PIENA DI FECI NERE E STAGNANTI…
La cannula morbida,pulita,impomatata,immacolata,che si fa strada dentro a quella lordura
E LA SCHIUMA BIANCA CHE SI INFILTRA OVUNQUE…
RIEMPIENDO L’AMPOLLA…E LA MIA PANCIA…
PER SCIOGLIERMI TUTTO…!!!!
QUALI PENSIERI TURBANO ALESSIO…COL SEDERE CANDIDATO AL CLISTERE..!!
Ma è ammissibile… consentitemi un poco di squilibrio mentale…in questi momenti…!!!
A volte la schiuma bianca di sapone zampilla dalla peretta piena prima di metterla nel sedere…
Mentre LEI la tiene in mano,con la sola pressione della mano che la sorregge..
zampilla un getto di schiumetta bianca… !!!
SEMBRA GIÀ DI SENTIRLA NEL CULO…!!
NEL MIO CULO…!!!
NEL CULO STITICO DI ALESSIO..
Beh..e se non nel sedere di Alessio…in quale..!?
Il culetto intasato è il MIO..!!..lo stitico sono IO..!!
LEI ENTRA NELLA SUA STANZA..
usa la sua perché è più vicina al bagno….per agevolare la corsa del dopo-clistere…
inoltre il letto matrimoniale e l’ampio spazio intorno rendono tutta “l’operazione clistere”
più agevole che non se avvenisse nella mia piccola camera,sul mio letto addossato alla parete.
Eccomi varcare la soglia della camera matrimoniale…
….MI SENTO COME SE LA DONZELLA DA SVERGINARE FOSSI IO…!!
Eppure non è la prima volta.. o forse…. è proprio per quello…
MI SCOCCIA OGNI VOLTA DI PIÙ PORGERE IL SEDERE NUDO E FARMI INFILARE…
come una gallina allo spiedo…!!
..per non parlare del dopo…
L ‘attesa che il clistere finisca e la peretta mi sia sfilata dal culo…!!
E poi viene “il bello”.. stringere il culo bagnato….
Che ad ogni momento ti sembra di cagarti addosso…!!
E sul WC…svuotamento totale… questo sarebbe il fatto “positivo”… devo ammetterlo…!!
Ma sono crampi e nausea mentre la merda scorre nelle curve del mio intestino
dalle profondità più recondite…..per schizzare dal mio buco del culo e finire nel WC.…
con la velocità di un corridore di Bob…!!
E TUTTO CIÒ MI CAPITERÀ “FRA POCHI ISTANTI”..!!
ALESSIO…RASSEGNATI…!!
Mah.. purtroppo quello è l’unico modo…
PER “STURARE” FACILMENTE IL MIO CULO INTASATO…!!
Se non faccio nulla è peggio e non posso restare così…. col clistere almeno si risolve tutto in fretta.
IL CLISTERE 1 : Alessio…giù le mutande…!!
“TUTTE LE VOLTE CHE DEVI FARE IL CLISTERE LA STESSA SINFONIA…!!!
TI DEVO CHIAMARE MILLE VOLTE…!!
FAI FINTA DI NIENTE.. ..!!
GUARDA CHE È PER TE…!!!
MICA PER ME…!!
SEI TU CHE HAI MAL DI PANCIA…!!”
..UFFA QUANTO ROMPE QUESTA..!!….ma è meglio limitarsi a sbuffare…
Se inizio a rispondere poi,per ogni mia parola lei ne dice mille e mi incazzo ancora di più…
Finisce che mi viene voglia di metterle le mani addosso..
“E SBRIGATI A SPOGLIARTI…!!
QUANTO CI VUOLE PER TIRARE GIÙ I PANTALONI..?!!
SE DEVI SPOGLIARTI NUDO PER FARE LA DOCCIA ALLORA QUANTO CI METTI…?!!
UNA GIORNATA..!!?
VOI RAGAZZI SIETE TUTTI DI LUMACONI..!!!
SETE SVELTI SOLO A FARE STUPIDAGGINI..!!”
Odio quando aggiunge tutti i suoi commentini…!!
peggio ancora quando la cosa avviene dietro il mio culo…
…in procinto di denudarsi… ed essere “violato” e purgato…!!
Bhe… non pensiamoci e “BELL’APPOSTA”…..MASSIMA LENTEZZA…!!
CHE MI SPOGLIO “CELERMENTE” SE LO PUÒ SCORDARE…!!!
Slaccio armeggiando la fibbia e sfilo lentamente la cintura dalla fibbia stessa….
ora sbottono il bottone…mi appoggio con le ginocchia al bordo del letto ed abbasso la cerniera..
spingendo verso il basso i calzoni che scivolano sui miei fianchi..
i calzoni scivolano ma si fermano a causa delle ginocchia appoggiate al bordo del letto…
così posso salire sul letto più agevolmente.. se avessi i calzoni troppo calati mi impaccerebbero..
ormai sono “esperto” di questi “preliminari”..
E PER ADESSO.. IL MIO SEDERE È ANCORA COPERTO….!!!
MA ANCORA PER POCO….TRA POCHISSIMO…
ANCHE IL DEBOLE BALUARDO DELLA MUTANDE CADRÀ INESORABILMENTE….!!
Salgo sul letto ed avanzo un pò con le ginocchia sul materasso in modo da allontanarmi dal bordo ed assicurarmi un equilibrio stabile.
Abbasso decisamente il bordo dei calzoni verso le ginocchia,affondate nel materasso.
Ora non ho più alternativa….le mie mani si infilano sotto la maglietta ed il maglione…
..le mie dita si insinuano fra l’elastico delle mutande e i miei fianchi…..
..aggancio il bordo delle mutande col pollice e lo trascino in basso…..
SCOPRENDO IMPIETOSAMENTE IL MIO CULO..!!
“TIRATI SU IL MAGLIONE E LA MAGLIETTA SENNÒ MI IMPACCIA E MAGARI SI SPORCA…!!
E..COS’È SEMPRE TUTTA QUESTA VERGOGNA..?!
QUANDO VAI A GIOCARE A CALCIO NON TI SPOGLI PER FARE LA DOCCIA..?!!!”
CAZZO..!!!…VORREI URLARE :
“QUANDO VADO A CALCIO I MIEI COMPAGNI MICA MI FANNO I CLISTERI!!”
ma attaccherebbe subito con la litania :
“E’ per il tuo bene! Credi che io mi diverta a perdere tempo?
Che non abbia altro da fare…?…Invece di ringraziarmi…!!”
Allora meglio tacere e minimizzare “la rottura di coglioni”…si fa per dire..
PERCHÈ IN REALTÀ…NON SONO I COGLIONI…
MA È IL MIO CULO …CHE TRA POCO SARÀ “ROTTO…”
Abbasso bene mutande ….arrotolo maglione e maglietta facendoli risalire sui miei fianchi..
Ecco che il mio sedere è esposto come “il culatello dal salumiere..”
Mi piego in avanti fino ad appoggiare le mani…
piego le braccia finchè i gomiti non appoggiano sul materasso…
mi chino ancora in avanti finchè la mia fronte non tocca il materasso…
Ecco.. posizione “da manuale”… CULO PER ARIA…!!!
il mio culo deve apparire “come quello di una gatta in calore”….
mi sento un po’ come una mignotta.. ma contro la mia volontà….
diciamo mi sento più una vittima sacrificale…anche se non accadrà nulla di tragico…
Mentre sono chino “a pecorina” sento il fresco dell’aria all’interno dei miei glutei,
che fino a quel momento erano ben chiusi nel loro umido tepore,e “custoditi” da mutande e calzoni.
Non so perchè,ma sentire l’aria fresca in quel luogo sempre caldo,umido,”celato”,
mi fa sentire esposto (ed effettivamente lo sono)…ed indifeso….!!!
beh.. non esageriamo…. è solo un clistere…. nessuno mi deve stuprare…
Eccola che ora si mette in movimento….
giro la testa di lato e vedo che solleva la peretta dal comodino accanto a me,
dove era appoggiata sopra un asciugamano ripiegato…
con l’altra mano afferra l’asciugamano…:
ne sento lo svolazzo con cui lo dispiega….per metterlo sotto di me..
Eccola dietro al mio sedere nudo a stendere fra mie ginocchia divaricate l’asciugamano,
per coprire i miei calzoni e le mie mutande calate e proteggere i miei indumenti ed il letto
dagli eventuali sgocciolamenti (dal mio culo) o dagli schizzi della peretta fuori dal medesimo culo..
CAZZO MA CHE RITUALE…!!!…ORA SEI TU CHE TI DOVRESTI DARE UNA MOSSA….!!!
Ma come al solito queste parole restano dentro di me…
..so benissimo che è veloce quanto basta a stendermi l’asciugamano sotto…
Sento l’asciugamano strofinare all’interno delle cosce nude mentre lo sistema e,
con la testa bassa vedo la sua mano fra mie gambe,sotto il mio pisello e i miei testicoli penzoloni..
E’ così veloce che tra pochissimo …“dentro di me”….non ci saranno più solo i pensieri che frullano nel mio cervello e le parole che “Trattengo”..
All’estremo opposto….ossia nel mio culo… entrerà presto la peretta e l’acqua saponata del clistere….ed avrò altro da trattenere oltre a “pensieri e parole”…!!
SENTO IL FREDDO DELLA MASSA DI POMATA SPALMATA SUL BUCO DEL CULO…
…me la spalma senza entrare nell’ano :
la strato di pomata è spesso,il dito si appoggia appena e scivola roteando intorno al
buco del culo,non rischia assolutamente di penetrare…
“SCOMMETTO CHE NON VUOLERISCHIARE DI FICCARMI IL DITO DENTRO
PER LO SCHIFO CHE POTREBBE TROVARE NEL MIO CULO INTASATO ….”
penso tra me e me nella gara di secondi che ancora mi separa dalla penetrazione..
Lo spesso strato di pomata copre rapidamente tutte le grinze del mio buco del culo.
Durante l’operazione LEI è molto vicina e posso sentire il suo fiato sulla pelle del sedere mentre mi impomata :
una sensazione di strana intimità,che finirà quando poi avrà al peretta in mano e si allontanerà
….PER INFILARMELA NEL SEDERE E FARMI IL CLISTERE….!!
Però a volte penso…e se..mentre sono qui col culo a pecorina e il naso di LEI
a pochi centimetri dal mio culo maleodorante….
E SE DAL MIO CULO A PECORA MI SCAPPASSE UNA DELLE MIE SCORREGGE FETENTI PROPRIO SUL SUO NASO A POCHI CENTIMETRI DAL MIO BUCO DEL CULO..??!!!
Sarebbe TROPPO FORTE….ma..NON SUCCEDE MAI…!!
E poi..sarei giustificato….sono un ragazzo stitico…
ho il mal di pancia…sto per fare il clistere..
sono qui apposta in a pecorina col sedere in mostra davanti a LEI…..
IL CLISTERE 2 : Alessio… si becca la peretta nel culo…!!
TEMPO SCADUTO..!!!.. il lubrico massaggio cessa…!!
Qualche istante col fato sospeso…
Sento due dita appoggiate a DX e SX del mio ano…
Si appoggiano…e…divaricano lo sfintere…!!
E’ veramente giunto il momento…!!
Non so perché ma trattengo il respiro…!!
La punta della cannula si appoggia sul mio buco del culo… SPINGE…!!!
E’ interamente in gomma e scivola dentro flettendosi e sballonzolando
mentre il mio riluttante sfintere oppone una minima,involontaria quanto spontanea reazione
alla penetrazione del corpo estraneo che lo sta violando..
“NON STRINGERE…!!…APRI..!!..DEVI SPINGERE COME QUANDO FAI ARIA..!!”
E te pareva…!!riecco i commentini..ma ancora una volta ha ragione lei…!!
Quando urla risento il suo fiato sul mio sedere…..
E’ PEGGIO AVERE IL FIATO SUL COLLO O IL FIATO SUL CULO..???!!
Qualche volta “l’ARIA” ..del mio culo…te la faccio sentire davvero…!!!
Poco importa se spingo o apro il culo SI o NO…la cannula di gomma ormai è già DENTRO..!!
IL MIO ANO E LA MIA AMPOLLA RETTALE…. INGOIANO LA CANNULA DELLA PERETTA….!!
Io….a testa bassa…ingoio saliva….!!!
Però ha una sua tecnica per ficcare la peretta nel sedere tanto velocemente quanto dolcemente..
Appena dopo che la punta è penetrata un pò,inizia subito a premere leggermente la peretta,
in modo che un piccolo zampillo entri nel canale,
iniziando a dilatare e lubrificare ,insomma“facendo strada” al resto della cannula…
che sta scivolando DRITTA DRITTA NEL MIO CULO…!!!….CAZZO…!!!
Infatti,in un baleno mi ritrovo con la peretta nel culo FICCATA FINO IN FONDO….
…sento la gomma del bulbo appoggiarsi alla mie natiche aperte..
posso sentire sulla pelle del sedere la morbidezza della gomma e il tepore trasmesso
dal liquido caldo che contiene..
..e che tra poco riempirà la mia pancia…!!
NON SO perché’..
Ma il pensiero della peretta appoggiata sul mio culo…
mi dà un’idea di “contrasto”
LA GOMMA MORBIDA, PULITA PROFUMATA…
CONTRO I PELI NERI,UNTI,IMPOMATATI,SUDATI ….!!
Mah…”pensieri di Alessio con una peretta nel sedere”…!
Ecco, COMINCIA IL CLISTERE…sento il liquido gorgogliare dentro di me….!!
prima sento gorgogliare vicino all’ano…poi il gorgoglio raggiunge l’ampolla rettale…
..la sento dapprima riempirsi,poi gonfiarsi dentro,di me…
Poi…una sensazione di “spinta” ,
come quando ti “scappa”…poi le sensazioni si spostano…
Devo ammettere che questa prima fase,a parte il culo in aria,mi da un senso di sollievo…
Sentire liquido caldo che si infiltra dentro alla mia pancia intasata e dolente,
mi da quasi un senso di sollievo…“psico-fisico”…
non saprei dire se più “Fisico” o più “Psico“…
E’ vero che ora il liquido lo sento più che altro dentro al mio culo…che non in pancia..
Ma sentire il liquido caldo entrare nel sedere…quando si ha mal di pancia…
E’ un po’ come…assaporare un the caldo in una giornata invernale e sentirlo scendere e scalarti dentro…!!
Mi rendo conto che il paragone è un pò “singolare”….
Ma in fin dei conti si tratta della riflessione di un ragazzo stitico con una peretta nel culo….!!!
..quindi ribadisco…è giustificato un poco di squilibrio mentale…!!!
Ora invece il clistere è decisamente arrivato in pancia…sento dei movimenti liquidi,come bollori,pressioni e gorgoglii nella mia pancia,lato in basso a SX,appena sopra l’inguine..
il clistere avanza… nella mia pancia.. ben aldilà dell’ampolla,che ora non mi da più segnali…
sento solo una pressione all’interno del culo,come se l’ampolla fosse ormai tutta tesa e gonfia..
IL CLISTERE AVANZA NELLA MIA PANCIA …
MA QUESTO SIGNIFICA CHE TRA… “NON MOLTO”…FINIRÀ TUTTO…!!
In realtà…”finirà tra non molto”….è relativo…anzi..”IL “BELLO” VIENE ORA”..
So benissimo che mi spreme la peretta nel sedere con la massima lentezza per rendere meno traumatico possibile il clistere,che… sembra andare all’infinito…
Nonostante la peretta sia spremuta delicatamente,
la pancia ora comincia a mandarmi piccoli segnali di congestione… “dolorino” sopportabili…
E’ tutto sopportabile….nulla di tragico.. ma odio questa situazione!…
…sono qui con il sedere nudo per aria…con la fronte appoggiata al materasso..
E UNA PERETTA NEL CULO CHE NON LA SMETTE PIÙ DI RIEMPIRMI
LA PANCIA…!!!….CAZZO..!!
La pressione in pancia comincia a farsi sentire…
è un pò come quando ti scappa una cagata e ti stai trattenendo..ma ora è più forte..!!
Appena sento il dolorino e la pressione alla pancia sento anche la massa liquidaspingere sull’ano
e stringo istintivamente il culo..
Quindi Lei se ne accorge,senza che io lo segnali,e modula la pressione sulla peretta :
“RESPIRA PROFONDAMENTE !!
FAI DEI BEI RESPIRI PROFONDI CHE TI PASSA..!
TE LO DICO SEMPRE E NON LO FAI MAI!
NON TI SENTO MAI RESPIRARE PROFONDAMENTE!”
E te credo che non lo faccio…!!
DOVREI “ANSIMARE” CON TE AL RITMO DELLA TUA “INCULATA” !?
CAZZO…MA PER CHI MI HA PRESO QUESTA..!?
Come sempre questi pensieri e queste parole restano dentro di me,..
ora sono occupato…. !!..occupato…dalla peretta dentro al mio culo..!!!
Però ha ragione Lei,e cerco di rilassarmi,di non pensare al crampo,al dolorino di pancia
e soprattutto.. alla pressione sul buco del culo…
Rallento il respiro e lo rendo più profondo come dice Lei,
cercando però di non farlo notare…di non farLA sentire…per non darglieLA vinta..!!
Non darla vinta a Lei…
LEI…
che regolando la pressione delle dita sulla pera di gomma infilata nel mio sedere,
regola le MIE SENSAZIONI DAL MIO OMBELICO AL MIO BUCO DEL CULO…!!!
Se comprime la peretta un po’ più velocemente,
sento dapprima la gomma sfregare sulla pelle delle natiche,mentre la pera si deforma….
Poi una pressione dentro,che sembra slargarmi l’ampolla rettale,
con un dolorino “locale”…cioè…al culo…simile ad un dolore muscolare da sforzo..
Contemporaneamente la sensazione che mi scappi fuori tutto dal buco del culo,
quindi stringo a più non posso…
E una specie di bolla risale la mia pancia… che sembra gonfiarsi,
con un dolorino irradiato fino all’ombelico…
LEI…
UNA STREGA CHE MI DOMINA E MI CONTROLLA…CONTROLLA IL MIO CORPO..
La sua “Bacchetta Magica”.. :
una Pera di Gomma per Clisteri….n.16…infilata nel mio culo..
La sua “Pozione Magica”..:
acqua calda quanto basta…lievemente saponata….
che mi sta riempiendo la pancia…
MESCOLANDO SCHIUMA CANDIDA ALLE FECI NERE
CHE STAGNANO NEL MIO CULO..
La sua “Formula Magica” …:
“Profondi respiri”
“Profondi respiri”…mentre una stretta delle sue dita sulla peretta mi scuote la pancia
e mi fa tremare il buco culo per lo sforzo di serrare e trattenermi..
Probabilmente ho il culo bagnato di sudore,un po’ come una puttana..
Non lo so,non lo vedo e sono troppo impegnato nello sforzo di stringere il culo…
LEI
invece….vede tutto… !!!
LEI
vede il mio culo bagnarsi di sudore…
probabilmente ne sente anche l’odore risalire alle sue narici..
LEI
vede il mio ano contrarsi…stringersi contro la cannula di gomma infilata dentro:
le mille pieghe morbide dell’ano “stampate” sul suo strumento lubrificato..
LEi
vede me…
chino a testa bassa,col culo in aria e la maglia arrotolata,
la schiena scossa da piccoli brividi e piccole contorsioni..
tutto impegnato a sopportare il suo “servizio”…!!!
IO,
sottomesso al suo potere,
sottoposto al suo strumento,
che mi domina attraverso il buco del culo…!!
..piccolo orifizio rugoso e maleodorante fra natiche morbide…
Piccolo orifizio che ora sembra un Arco di Trionfo,
attraverso il quale LEI si è impadronita del mio corpo…delle mie viscere…
e della mia cacca stagnante….
Cacca stagnante che speriamo se ne vada via…ma SICURAMENTE SE NE ANDRA’..!!
..ECCOME SE SE ANDRA’…!!!
..ECCOME SE ALESSIO FARA’ L’UOVO…!!
ALESSIO FARA’….UN’INTERA FRITTATA…!!!
E….USCIRA’ TUTTA DAL SUO CULO…!!!
che poi brucerà un pochino…e farà un po’ male…
Sento un calore sulle guance,per lo sforzo….e per la vergogna che provo…!!!
sento il mio culo,il mo corpo…e la mia cacca..
COMPLETAMENTE IN SUO POTERE…!!!
Ma ecco….sento la pressione nella pancia e nel culo restare “stazionaria”..
non sento più “ondate”..
e soprattutto…sento un fazzoletto di carta sulla pelle del sedere…appena sotto al buco …
So cosa significa…!!…serve per non sgocciolare mentre mi sfila la peretta dal culo..!!
SIAMO ALLA FINE..!!!
“ADESSO STRINGI….!!
MI RACCOMANDO!
CHE LA TOLGO…!!!
“NO ADESSO MOLLO TUTTO….!!” …Vorrei dire…
Anzi potrei “Mollare tutto” senza dirlo….!!
E schizzarLE in faccia un fittone di merda saponata….!!
ma ovviamente non lo faccio….e….”STRINGO”!!
La cannula mi scivola fuori dal sedere…finalmente..!!
..percorre il canale anale in senso inverso rispetto all’inizio della manovra..
sento la punta…. pur con la sua morbidezza,la sento mentre scorre…
CENTIMETRO PER CENTIMETRO NEL MIO CULO SERRATO…!!
Sarà per questo motivo,perché ho il culo serrato, che ora la sento così tanto,mentre quando è entrata l’ho sentita liscia liscia… COME UN MISSILE NEL MIO CULO…!!
Quando è entrata avevo il culo aperto…tutto per lei…( la peretta…!!) o per LEI….(….!!!)
Ritorno a sentire l’aria fredda fra i glutei,ora non più coperti dalla peretta calda che vi si appoggiava ed ora anche bagnati,per il clistere..
CLISTERE FINTO..!!
Ma.. …il travaglio per il mio culo e la mia pancia è appena iniziato…!!
ATTESA POST-CLISTERE : Alessio stringi il culo….!!
“METTITI GIU’ E STRINGI..!!”
dice LEI…..come se ci fosse altro da fare…!!!
Ma forse c’è altro da fare..
Potrei schizzare subito al bagno,ma sarebbe stupido..
..mi farebbe un altro clistere..!!
Mi DOVREBBE necessariamente fare un altro clistere,per risolvere l’intasamento…
non certo per “cattiveria”.
Oppure potrei “aprire le valvole” e fare un lago di merda qui dove mi trovo..
…penso tra me e me..
“QUALCHE VOLTA TE LO FACCIO..!..COSÌ TI FACCIO CAPIRE.!”
ma in realtà sarebbe stupido anche questo : nessuno mi ha MAI obbligato a res****re ad oltranza…
sono solamente tenuto a non cedere immediatamente pena eventualmente un secondo clistere…
in definitiva.. nulla di tragico…!!
Non mi resta quindi che sdraiarmi su un fianco,ancora con calzoni e mutande calate alle ginocchia ed il culo bagnato in “mostra”…E…”STRINGERE”…
La posizione di per sè è “di tutto riposo” (a parte il sedere in mostra…) ed io sono molto stitico :
l’insieme delle due cose rende lento (ma inesorabile) l’insorgere dello stimolo post-clistere.
Il clistere è stato molto lento e l’acqua era ben calda e appena saponata,
quindi non ci sono crampi precoci.
Il liquido in ogni caso preme sul mio ano,e sembra in procinto di sfuggire ogni volta che mi rilasso..
..cosa che mi impedisce di rilassarmi veramente…
..poi c’è “l’effetto sedere bagnato” che fa scivolare fra loro i glutei mentre li stringo..:
tra il bagnato e la pomata sul buco del culo…
l’effetto“lubrificazione” aumenta l’impressione di non potermi trattenere facilmente….
..devo stare vigile…!!
Nella pancia iniziano a farsi sentire strani ma….ben noti….gorgoglii….
ben noti a chi di clisteri ne ha subiti.. ..come appunto il sottoscritto..
Al lato sinistro della pancia sento presto piccole fitte dolorose…ma non ancora crampi…
Mentre ascolto i segnali del mio intestino sento l’aria fresca fra le natiche,
già bagnate dal clistere ed ora anche sudate per la tensione continua del trattenere il contenuto liquido della pancia,anche se ancora non c’è urgenza…
Sono passati circa 5 minuti ed ecco sorgere lo stimolo…
.”ondate di pressione”… che sembrano gonfiarmi la pancia…crampi dolorosi.., ma sopportabili…
..Una,Due,Tre volte…
E’ una sensazione ben nota:
sento dapprima una sorta di bolla nella mia pancia,a SX.
Poi la “Bolla avanza” nella pancia,che sembra gonfiarsi tutta,e la bolla sembra scendere verso l’ampolla rettale che si gonfia sua volta,spingendo forte sul mio ano,che fa un po’ male :
serro fortemente lo sfintere e contraggo i glutei,perché la pressione è molto forte e il contenuto liquido sembra davvero schizzarmi dal sedere….!!
Serrando lo sfintere sento crescere vertiginosamente la spinta nell’ampolla rettale,
cresce la pressione in tutta la pancia e cresce anche il dolore nell’angolo in basso a SX,
poco sopra l’inguine :
per interminabili istanti la pancia sembra scoppiare,sudo,mi si mozza il respiro,
l’ano fa male e sembra cedere…
..stringo ed irrigidisco ancor più il sedere e tutte le cosce per serrare meglio l’ano…
..e dopo pochi secondi come per incanto la pressione ed il dolore decrescono e scompaiono…
Ma io so che è una calma solo apparente…e il prossimo “attacco” sarà peggiore del precedente…
..a ricordarmi questo è il dolorino residuo alla pancia :
alla prossima ondata “si parte da questo dolorino e si va oltre”…
Dopo alcuni di questi crampi potenti,non faccio più caso al mio culo nudo esposto…
..il sedere è ormai bagnato di sudore….
..io stesso sto sudando per lo sforzo di trattenermi,come fosse una prestazione atletica.
Res****re assorbe tutti i miei pensieri e le mie energie.
DECIDO CHE È SUFFICIENTE :
SFRUTTO UNA PAUSA FRA UN CRAMPO E L’ALTRO PER PRECIPITARMI AL BAGNO.
Non appena il dolore raggiunge il culmine e la pressione sul mio ano svanisce,
rilasso glutei e cosce contratti ed irrigiditi nello sforzo di serrare l’ano e balzo dal letto reggendomi i calzoni.
Barcollante per la tensione alla pancia e la sforzo di trattenermi,col fiato corto,
mi precipito al bagno ancora col culo nudo (… e bagnato…).
Non perdo tempo a tirarmi su i calzoni o le mutande,
semplicemente abbasso le mani e reggo il bordo dei calzoni,
in modo che non scendano e non mi intralcino il passo.
Il braccio davanti a me funge da schermo a coprire parzialmente il mio pisello penzolante…
anche se in realtà ora la cosa non mi preoccupa…
…L'”OBIETTIVO” È IL WC… !!!
È LÌ DAVANTI A ME…LO VEDO DALLA PORTA LASCIATA SPALANCATA,,,
APPOSTA PER ME…!!
“PER ALESSIO CHE HA FATTO IL CLISTERE”..!!
..devo solo arrivare a SEDERMI SOPRA prima dell’arrivo del prossimo attacco di mal di pancia..!!
A pena di .realizzare davvero il famoso lago di merda…
cosa che sarebbe fortemente imbarazzante per me..
ma allo stesso tempo sarebbe “un castigo”… per chi..
MI FICCA CON TROPPA DISINVOLTURA LA PERETTA NEL CULO…
E MI RIEMPIE LA PANCIA DI CLISTERI…!!
Ovviamente in realtà voglio evitare tutto questo…infatti pur impacciato dai calzoni e mutande a mezz’asta..
..guadagno la sospirata meta…
..arrivo in bagno.. ..ho tempo di richiudere bene la porta dietro di me…
..mi siedo sul WC mollando i calzoni (che calano alle caviglie) e le mutande (che restano a mezz’asta)..
la pressione sulla mia pancia stava giusto aumentando,
era ovviamente in arrivo un nuovo forte stimolo,un nuovo “crampo”…
potrei quasi dire che ho fatto appena in tempo a “conquistare il WC”…
ma..per fortuna….ci riesco sempre….ad ogni clistere che mi fanno…!!
Mi pare di essere un re che ha conquistato il suo trono…!!
..in questi momenti ..il WC è un monumento….un baluardo di salvezza..
Anche se in realtà…parliamo “solo ” di una cagata….ma CHE CAGATA..!
LA SCARICA : Alessio ha fatto l’uovo.. !!
ORA POSSO “APRIRE LE VALVOLE”..
RILASCIO COMPLETAMENTE L’ANO…”APRO IL CULO….!!” FINALMENTE…!!!:
fa quasi male per il lungo tempo in cui è rimasto contratto!
Uno spuzzo abbondante sgorga subito,come una cas**ta…
era il liquido che fin’ora ha cercato di sfuggire da ogni piega del mio orifizio anale…
finalmente se ne va fuori dalle palle…!!
SPRUZZA DAL MIO CULO e si tuffa nel WC come una cas**ta (…fetida…..)..!!
Il primo getto liquido mi da anche sollievo al senso di pressione alla pancia…
ma so che è solo l’inizio…
il MIO CULO DEVE PATIRE ANCORA…
IL CULO DI ALESSIO DEVE PATIRE ANCORA..
Un secondo getto attraversa il mio ano…e ancora liquido ma sento una consistenza maggiore.
Sta uscendo ancora roba liquefatta.. ma non solo…
sento molti frammenti solidi sfregarmi l’ano e cadere nel WC..
Arriva presto anche qualche “sasso”decisamente più grande..
che, per un istante,blocca il flusso dall’ano,come “un tappo al culo”…
Ma è un istante..
e già l’ano si slarga e lascia passare il “tappo”che esce “raschiando” il mio canale posteriore…
e cade nel WC col caratteristico “Ploofff!!”….
Quando il grosso frammento esce,
il culo si “stappa” e schizza fuori anche la roba semiliquida che era rimasta “tappata”dentro…
quando mi alzerò dal WC lo troverò completamente “schizzato” di merda…
e dovrò dargli una pulita fino al bordo…!!!
Ora la cacca mi lascia un attimo di pausa…la pancia sembra più rilassata…
ma percepisco una tensione crescente…
ARIA…GAS..SCORREGGE..PETI…COME LE VUOI CHIAMARE…!!
una potentissima scorreggia mi gonfia la pancia el’ampolla rettale e
“spara”rumorosamente dal mio culo,quasi fosse un cannone…
rintrona nel WC.. è interminabile…. non riesco a spingerla fuori “tutta in una volta”..
Il mio ano spossato dal clistere si serra di tanto in tanto “aritmicamente ”…
“modulando” lo scoreggione in una quantità di scoreggine continue….
Qualche volta devo registrare la colonna sonora…!!
Insieme al gas spruzzo ancora roba liquida..
…se potessi sfruttare tutta questa energia per il mio motorino perennemente “in riserva”…!!!
Lo scoreggione,oltre a stabilire un nuovo record,ha dato un senso di sollievo alla mia pancia… ma.. percepisco ancora una tensione e so che non è affatto finita….
anzi potrei dire “ORA SONO DOLORI …”
Perché so benissimo cosa succede ora alla pancia di Alessio…
Qualcosa si muove dentro,ma il tutto sembra arrivare dall’interno della pancia: non è più l’ampolla piena di liquido e feci che si sgonfia…e so benissimo che questa è la fase più fastidiosa!
Rumori di “travaso liquido”… qualcosa scorre e gorgoglia nella parte in basso a sinistra della mia pancia…per fortuna non sono più sul letto che stringo la chiappe…
SONO SUL WC COL CULO APERTO.. PRONTO A MOLLARE..!!
A parte scherzi,questa ultima fase è sempre quella che mi fa soffrire maggiormente:
mentre la merda avanza nel mio intestino crescono veri e propri crampi e senso di nausea,
non più solo senso di pressione e dolorino come all’inizio.
Il dolore del crampo sta per raggiungere l’apice!
La pancia sembra scoppiarmi e sento l’ano spalancarsi da solo,
quasi un “cedendo al dolore di pancia”..!
L’ano è spalancato e provo una nausea molto forte,quasi fosse un blocco intestinale…
mi premo le mani alla pancia ed allo stomaco,trattenendo il fiato!
Al culmine del crampo una “scossa elettrica” attraversa la mia pancia,
scuotendola dall’ombelico al buco del culo… sento “travasare” nell’ampolla rettale…
e un torrente si riversa nel WC attraverso il mio culo totalmente aperto…e dolente…
In realtà il tutto dura forse due minuti…e si ripete raramente due volte…
ma è la fase peggiore…
però per fortuna…segna la fine..!!
Ed anche questa volta sembra proprio la fine…!!
Mi rilasso,ricomincio a prendere fiato,ingoio saliva:la nausea è passata!
era la cosa più sgradevole!
Mi sforzo di spingere ancora, ma dal sedere nuovamente richiuso mi esce solo un caratteristico spruzzetto di liquido e gas..
CONOSCO QUESTO SEGNALE…!!
CAGATA FINITA…. !! CLISTERE FINITO…!!.
ALESSIO ”HA FATTO L’UOVO”….!!!
E CHE UOVO….!!!
ANZI.. CHE FRITTATA….!!
E CHE FRITTATA C’ERA NELLA PANCIA DI ALESSIO…!!!
Nella mia pancia ora c’è un senso i quiete e sollievo…crampi e nausea sono un ricordo …!!!
Percepisco che “la tempesta è finita”..resto ancora cinque minuti sul WC,
per precauzione.. e per “godermi il relax”..
il mio ano mi sembra aperto,indolenzito,cedevole,rilassato…spossato..
ha passato una tempesta…e si rilassa anche lui.. soprattutto lui…!!
Mi appoggio con la schiena.. socchiudo gli occhi…e mi godo “la quiete dopo la tempesta”..
POST-SCARICA : Alessio e un bidet di acqua bollente…
Resto “Tramortito” sul WC con la schiena appoggiata circa 5 minuti,poi “mi ripiglio”…
prendo un abbondante fascio di carta igienica e mi da una prima passata sul culo…
Ricorderò sempre qualcuno dei primi clisteri… quando ho preso un pezzetto di carta igienica che sarebbe stato appena sufficiente per una “Cagata normale”…
….ed infatti si è immediatamente inzuppato della merda che sgocciolava dai peli intorno all’ano…
… si è inzuppata,disintegrandosi e bagnandomi le mani…!!!
La carta inzuppata mi rimase in parte attaccata al sedere,in parte attaccata alle dita…
Non vi dico lo schifo.. ma non è stato un dramma….ho ripreso una quantità di carta più abbondante..
..sporcando di merda qualunque cosa toccassi.. che poi ho ripulito…o ha ripulito qualcun altro..!!
Quindi.. la prima passata al culo..deve essere senza economia di carta igienica..segnatevelo..!!
Poi una seconda passata…giusto per riuscire ad di arrivare al Bidet senza “sgocciolare” …
Ancora molto sporco…tuffo il culo nel Bidet.. senza nemmeno tirare l’acqua..
Tuffo il sedere nel Bidet pieno di acqua caldissima…!!
Adoro sentire il sedere ammollo nell’acqua calda..soprattutto dopo un clistere…
Pensare che inglesi e francesi non usano il bidet..
..nelle loro case non c’è…voglio vedere come fanno quando gli fanno un clistere..?!
..mettono il culo in una catinella come in nostri nonni…?…bel risultato..!!
Comunque stare col sedere ammollo nell’acqua calda secondo me è uno dei piaceri della vita…
ancora di più quando sai di essere sporco..come appunto dopo il clistere..
SAI CHE PER QUANTO SPORCO SIA IL TUO CULO….VINCERAI…!!
E NON LOTTANDO…MA GODENDO DI UN BIDET CALDO…!!
Uno strofinio leggero,quasi un massaggio all’ano rilassato e spossato dal clistere e dalla cagata..
E tutta la sporcizia del mondo si scioglie….
magari chiamando a rinforzo una “saponetta” con la sua schiuma soffice…
come la schiuma che prima mi ha riempito la pancia….e purgato…
Mi passo i polpastrelli sull’ano per ripulirmi…lo massaggio,lo sento slargato,dilatato,
estroflesso verso il basso a causa della prolungata cagata…
spossato per lo sforzo di restare spalancato e lasciare passare scariche continue..
Invece prima della cagata era serrato e ritirato su sé stesso.
Infatti sento un lieve dolore dentro al culo ,simile ad un dolore muscolare da esercizio fisico…
E’ stato lo sforzo di trattenere prima,e di restare spalancato per rilasciare poi…!!
Stare col sedere ammollo nel bidet caldo massaggiandosi l’ano è piacevole…
MA MI SONO ROTTO I COGLIONI…!!
Inoltre..non ho ancora tirato l’acqua.. mi sono passato la carta su sedere e precipitato sul Bidet..
Faccio sempre così perché temo di sgocciolare col sedere o di sporcare quello che tocco con le mani.
Ma ora…non ne posso più.. sto quasi soffocando…sono davvero un’arma chimica..o meglio …
…IL MIO CULO E’ UN’ARMA CHIMICA…
IL CULO STITICO DI ALESSIO…!!!
Del resto anche se avessi tirato l’acqua subito,non cambiava molto..
la finestra dl bagno era chiusa…
..detesto l’idea che qualcuno possa intravedermi mentre sto lungo tempo seduto sul cesso…
..e detesto ancora di più che da fuori,magari dalla finestra del bagno a fianco,
si sentano le mie scoregge gli spruzzi,i sospiri e i miei rumori del “dopo il clistere”..!!
Che poi magari se le sentissero i miei amici….chissà le risate…!!
Che poi a loro non glielo faranno davvero mai ‘sto clistere A LORO..?!..mah..!!
In ogni caso..alzo il culo dal Bidet caldo…mi asciugo il sedere e le palle rimaste in ammollo…
…socchiudo la finestra…
..sbircio “l’uovo” .. o meglio “la frittata”che ho fatto nella tazza del WC….
..che schifo..!!!
..Ma non posso fare a meno di curiosare…è pur sempre “roba mia”..!!
Era nella MIA pancia….!!
Non vedo molto,a causa della carta igienica che galleggia e nasconde ciò che sta sotto……l’acqua della tazza completamente marrone…
MOLTA SCHIUMA DI SAPONE…”IL MIO CULO HA FATTO LE BOLLE..!!”
PRIMA DEL CLISTERE NON MI SENTIVO COSÌ SPIRITOSO..CHISSÀ PERCHÉ….?
Come ho già ricordato mi ha sempre impressionato il contrasto fra
LA SCHIUMA BIANCA DEL SAPONE,
che spruzza a volte dalla peretta piena prima di metterla nel sedere,
E LE FECI NERE E DURE FERME NEL MIO CULO…CHE SARANNO INONDATE DA QUELLA SCHIUMA BIANCA…!!
Al culmine della maialaggine,prendo lo spazzolone e smuovo la carta igienica per vedere sotto…
Non vedo nulla…sempre schiuma ed acqua marrone….smuovo meglio e vado in profondità…
ecco “volteggiare” qualcuno dei “sassi” che intasavano il mio sedere..
Tutta quell’acqua,quella schiuma e quello sporco sono usciti dal mio culo e dalla mia pancia….
inquietante..!!.
o forse no..!!
rassicurante il fatto che siano usciti…!!…fuori dai coglioni…!!
MA SARÀ PER QUELLO CHE ORA MI BRUCIA CULO E MI FA UN PO’ MALE DENTRO…
Ne ho abbastanza della visione “SHIT”…!!
Tiro l’acqua e pulisco con lo spazzolone.
Anche se a volte mi balena in testa l’idea di…
FARE IL CLISTERE E POI CAGARE IN UN VASO TRASPARENTE.. !!
Sai che roba..!!.. Che cazzate vado a pensare..!!
Finalmente mi rimetto a posto calzoni e mutande che fin’ora erano rimaste calate.
Una volta rivestito,spalanco totalmente la finestra facendo uscire le “esalazioni” della mia cagata,
che appestano l’aria..!!
POST-POST-SCARICA : quando sorge qualche voglia in più…
Sono in camera mia,sdraiato sul mio letto.
Assaporo il relax dopo il clistere…
..non più tensione e dolore nella pancia….
ma un impressione piacevolissima di “intestino sotto vuoto”..
qualche fitta all’ano e dentro al culo…come se l’ampolla rettale fosse stata troppo “stirata” ed ora sia dolorante per lo “stiramento”…. quasi un dolore “muscolare” ..ma è di piccola entità.
Le sentirò solo quando l’ampolla si gonfierà per le prime (e potenti..)…scorregge dopo il clistere…
quando l’intestino sembra riattivarsi…e la prima aria scorre nel “tubo sgombro”..
scoregge “pulite”.. come il mio sedere ora..
non più gas fetidi che spravano dal culo intasato…come prima del clistere…
Sono sdraiato sul letto,vestito.
Ripenso al clistere.
Ciò che ho subito è antipatico,ripensando a tutto,
ma non posso fare a meno di massaggiarmi con la mano sul pisello…
..senza calare o aprire i calzoni per ora…non sono solo in casa e non è sera..
Penso al richiamo insistente di Lei,che cercavo di ignorare…all’avvio verso il luogo del “supplizio”..
mi rivedo inginocchiato sul letto a calarmi i calzoni e le mutande..
poi con testa bassa appoggiata sul materasso ed il sedere per aria..
mi sembra di risentire il freddo fra i glutei denudati ed aperti,
lo scivolare della pomata…il fiato di LEI sulla mia pelle mentre mi unge…
la peretta che mi entra nel culo,scivolando..
l’acqua che mi gorgoglia dentro…e mi gonfia..
Insomma.. rivedo…
Alessio a pecorina… mentre gli fanno il clistere…!
metre gli riempiono la pancia dal sedere…!
Mi piacerebbe quasi mettere una telecamera e rivedere il filmino…
Mi consumeri il pisello di seghe rivedendomi…e mi svuoterei i ciglioni a forza di sborrare..!
Per ora non resta che ricrdare quei momenti…
Mi rivedo sdraiato su un fianco dopo il clistere,,,!a strngere”….col culo nudo e bagnato,
mi sembra di risentire la pancia che ribolle e la pressione sul buco del culo..
il timore di “scoppiare” e farsela sotto..
e poi..l’interminabile scroscio dal mio culo..
le scorregge che rintronano nel WC…
Il culo aperto e slargato nell’acqua calda del Bidet,le mie dita che massaggiano…
Beh…soprassedendo alle nausee e ai dolori dell’ultima fase della scarica…
Il clistere,e la successiva cagata, oltre ad essere terribilmente antipatici…e..utili…
Sono anche terribilmente erotici…!!
Infatti il mio pisello è diventato di marmo….
e… ora sono pure solo in casa….!!!
Mi apro i calzoni e ripenso a quando lo stavo facendo davanti a LEI…
LEI dietro di me, con la peretta pronta proprio per il mio culo..
Pronta per ficcarla nel culo intasato di Alessio..!!
E Alessio girato di spalle pronto ad inginocchiarsi sul letto,
che si cala i calzoni….e poi,inginocchiato sul letto abbassa le mutande e mostra il suo culo..
per farsi ficcare dentro la peretta e fari fare il clistere..!
Il mio cazzo pulsa mentre lo libero dai vestiti…
Mi sfilo il pisello dalle mutande.. sento l’aria fresca sui coglioni…
e ripenso a quando l’ho sentita fra le natiche aperte,calde,umide,appena denudate,
mentre ero a pecorina,col culo esposto e indifeso..
E la testa sul materasso …. “fate di me ciò che volete…”
Mi passo la mano sul pisello durissimo e bollente…
..non so se nemmeno io cosa vorrei…!!
Forse vorrei una LEI,
che possieda il mio culo e purghi il mio corpo,
come è appena avvenuto,
per poi “invertire i ruoli”…scoparla “selvaggiamente” e riemiple di sborra tutti i buchi..
cosiccome LEI ha posseduto e riempito il MIO CULO…!!
O forse vorrei anche riempire il SUO CULO…e sentirla lamentarsi e gemere..
Mentre LE riempio la pancia dal culo..
Mentre stringe il culo e mentre rovescia sul WC il contenuto del suo intestino…
O forse no…
Forse vorrei di fronte a me un… ragazzo come ME…!!
Un ragazzo a pecorina…!!
Che mi offra il suo buco del culo dove sfogare il mio cazzo…!!
Sfogare il mio cazzo nel suo culo in un caldo e denso “clistere”..!!!
E forse ora è chiaro perché mi piace tanto l’idea della
schiuma di sapone che riempie l’ampolla rettale..
LA SCHIUMA BIANCA CHE SI INFILTRA FRA LE FECI NERE…
È…..LA MIA SBORRA CHE RIEMPIE IL SUO RETTO…!!
DENSA,CALDA E BIANCA NEL SUO CULO…!!
GLIELO FAREI CON LA MIA SBORRATA IL CLISTERE…!!
E IL MIO PISELLO CHE ENTRA NEL SUO CULO….ECCO LA SUA PERETTA…!!
O forse vorrei prima ficcargli veramente una peretta nel culo e fargli il clistere…
..farlo cagare di fronte a me..
(magari…con una maschera antigas..per me..)
vederlo che suda mentre lo riempio..dal culo con la testa bassa…
sentirlo gemere e si contorcere un poco nello sforzo di trattenersi…
col culo stretto e la pancia piena di acqua calda e sapone…!!
E appoggiargli il pisello di sul viso… mentre è seduto sul WC..
strofinarlo alle sue guance…
appoggiarlo alle sue labbra….
mentre è seduto sul WC e svuota la sua pancia dolorante…
e le scariche e le scorregge rumoreggiano e slargano il suo ano…
Lo guarderei mentre si ripulisce o lo pulirei io stesso (magari…coi guanti..)
Un interminabile massaggio al culo dolorante…in un Bidet di acqua ben calda…
Le mie dita che entrano ed escono dal suo ano estroflesso,slargato,spossato..
E poi incularlo nel canale sgombro…!!
E rifargli un clistere…ma questa volta un clistere di sborra calda e densa…
Oppure magari vorrei essere io di nuovo a pecorina,ma di fronte ad un ragazzo come ME..
che “ faccia di me ciò che vuole..”…!!
Magari non proprio tutto…
e con cui godere di tutte le sensazioni che mi trasmette il mio culo…
e segarmi senza ritegno….!!!
Sentire il suo fiato sul mio culo mentre mi si avvicina per impomatarmi l’ano,
o per asciugarmi sfilando la peretta dal culo…
Le sue dita che appoggiano a fianco per slargare il buco del culo stretto e chiuso,
prima di ficcarMI dentro la peretta..
Intanto.. mi sego senza ritegno…anche in mancanza della ragazza…o del ragazzo.. !!!
Rivivo l’istante in cui la peretta mi scivola nel culo…
…mi fa gorgogliare dentro….mi riempie il culo…
Mi riempie la pancia mentre l’ano pulsa nello sforzo di trattenersi…..
Mentre mi sego mi umetto un dito e me lo ficco nel culo….
..come poco prima Lei mi ha ficcato la peretta..
Sfilo il dito per spingere fuori una forte scoreggia.:
la cappella si gonfia a dismisura mentre spingo per scorreggiare….
e continuo a segarmi….ancora più forte…!!
Mi rivedo col culo serrato bagnato e sudato,prima sdraiato di fianco e poi…
di corsa verso WC,reggendomi i calzoni col culo nudo e stretto…
lo schiavetto verso la sua “cuccia”..
mi pare di risentire l’interminabile scroscio della scarica,
un torrente che mi attraversa il buco del culo…
il sedere brucia…la pancia fa male…. tutto il corpo trema per lo sforzo….
una scarica elettrica mi squassa dall’ombelico al buco del culo..
Mi sfilo nuovamente il dito dal culo…
Un’altra scoreggia mi gonfia l’ampolla…
L’ampolla lievemente dolente…il bruciore al buco del culo e il lieve dolore DENTRO AL CULO…
mi ricordano che…. E’ TUTTO VERO…!!
E’PROPRIO IL CULO DI ALESSIO CHE HA APPENA SUBITO TUTTO QUESTO…!!!
E’ PROPRIO IL MIO CULO…. E LA MIA PANCIA..!!
E’ ALESSIO CHE HA APPENA FATTO IL CLISTERE….!!
Due lisciatone “selvagge” e sborro alla grande riempiendomi di sborra il palmo della mano…!
La sborra spruzza sulla mia pancia,riempie la cavità del mio ombelico.
Dalla mano scivola lungo l’asta del pisello,cola sull’inguine,impastando i peli,
e scende gocciolando sulle cosce e sui testicoli,già bagnati di sudore per l’eccitazione.
Resto così,senza muovermi,senza pensare,rapito dalla “goduria”..
Non mi muovo,non penso…
vorrei che il piacere che sto assaporando non finisse mai…!!
BEH…. COSA NE DICI..?
LA PROSSIMA VOLTA IL CLISTERE LO FACCIAMO INSIEME IO E TE… ?!
Ivana, Francesca e Marta una volta riaccompagnate nei loro alloggi pensavano che il peggio fosse passato e che quello che avevano subito fosse stata solo una brutta esperienza, ma da guardare al passato.
Le cose non stavano affatto cosìperò, e la serata era solo agli inizi, infatti dopo qualche ora furono richiamate nell’immenso salone della villa e Peter in persona disse che ognuna di loro sarebbe stata assegnata a ciascuno dei suoi ospiti e con lui o lei avrebbe passato la notte.
La scelta da parte degli amici di Peter sarebbe avvenuta attraverso un asta , ovviamante Ivana, Francesca e Marta vennero tenute per ultime essendo il pezzo forte della serata.
La tensione era palpabile nei loro volti e il terrore di finire tra le grinfie di Maria la sessantenne sadica ex mistress era notevole. Dopo circa un ora di attesa che per le ragazze furono interminabili venne il loro turno. In un primo momento furono assegnate a un anziano signore con uno spiccato accento messicano che fece un offerta stratosferica per tutte e tre e la cosa tranquilizzò sull’istante le ragazze, però fu solo un attimo in quanto si qualificò come il marito di Maria e disse che la notte con le tre era il suo regalo per il loro anniversario di matrimonio.
Maria prese le tre, mise loro collare e guinzaglio e le accompagnò nel suoo alloggio. Per prima cosa intimò loro di abbassare sempre lo sguardo in quanto come luride schiave non erano degne di guardarla negli occhi e che dovevano essere subito punite in quanto si era chiaramente resa conto durante l’asta che non volevano diventare sue schiave.
Le tre schiave furono fatte appogiare con le mani a ridosso dell’armadio e ricevettero ognuna una quarantina di vergate con un una canna di bambù, i loro sederini erano sensibilmente rossi e doloranti e chiedevano pietà ben sapendo che sarebbe stato solo l’inizio di un supplizio.
Subito dopo essere state frustate Marià ordinò a Francesca di straiarsi sul letto, poi ordinò alle altre due schiave di portare una gogna vicino al letto. Queste portarono la gogna con enorme fatica vicino al letto, ma cercarono di non far vedere la fatica che era presente nei loro volti temendo la rabbia e l’ventuale punizione della mistress.
Maria a questo punto cosparse i piedi della malcapitata di sale e le altre due schiave si guardarono scettiche domaandosi a cosa sarebbe servito il sale. Dopo aver cosparso il sale Maria aprì una porta da cui uscì una capra che si diresse immediatamente verso Francesca in quanto le capre sono un a****le avido di sale. La lingua della capra provocava del sollettico dal quale era impossibile res****re anche se inizialmente Francesca ci provò, ma poi cominciò a ridere all’impazzata farfugliando frasi di pietà verso la mistress, implorandola di finirla cosa che fece solo quando si trovò al limite della sopportazione. Maria disse poi che il trattamento avrebbero dovuto subirlo anche le altre schiave. Ivana avendo la sfortuna di essere l’ultima a subire la tortura della capra ebbe anche l’ansia e l’angoscia di dover attendere un sacco di tempo e questo fu per lei tremendo.
Terminato il supplizio Maria disse loro che siccome si era comportate bene meritavano un premio: si mise a cavalcioni e si mise a pisciare in mezzo alla stanza e poi disse che come premio per essersi comportate bene avrebbero avuto l’onore di assaggiare la pipì della loro padrona. Le tre schiave per paura di punizioni forti si misero a pulire il pavimento leccando tutta la pipì tra conati di vomito. Una volta finito di pulire il pavimento vennero fortemente redarguite da Maria in quanto leccare la pipì della loro padrona doveva essere una gioia e dovevano ringraziarla di avere dato loro questo onore e che per questo affronto sarebbero state severamente punite, ma questo sarebbe avvenuto l’indomani prima di andare via dalla villa di Peter in quanto avrebbero dovuto stare nell’ansia di quella che sarebbe stata la punizione per tutta la notte fino a quandp non si fossero svegliate.
http://www.padronebastardo.org
Ti ricordi di Mario?
Gianna mi fa questa domanda a tavola mentre ceniamo. Io stavo guardando i tigì della sera. La guardo. Lei guarda nel piatto e mangia, ma io che la conosco sento che è tesa.
-Che c’ entra Mario?- le chiedo guardandola.
-Oggi mi ha rintracciato su facebook e mi ha chiesto l’amicizia… Ovviamente gliel’ho data- mi risponde Gianna. Ma io sento che c’è di più.
-Allora?…-
-Allora niente, solo che dopo quasi trent’anni ci ritroviamo su facebook… a quei tempi ci sentivamo col ‘baracchino’ (la radio sulla banda cittadina. nda), ricordi?… Me lo volevi far trombare… Era uno di quelli che avevi trovato sulla ‘Coppia moderna’… Ricordi?…-
Io tacevo e ascolto guardandola e annuendo. Ora mi è tornato in mente bene. Era un bell’uomo, ma poi non ne facemmo di niente e non so perché lui poi dopo i primi contatti per baracchino e un breve incontro in Passeggiata a Viareggio non si fece più vivo. Gianna mi fissa. Ha uno sguado strano: un pò ironico, furbesco. Sento che sta per dirmi qualcosa di particolare.
-Me lo scopai…- dice continuando a guardarmi negli occhi. Per un pelo non mi strozzo. Sento subito il cuore battere forte e il respiro farsi affannnoso. Com’era possibile che non mi avesse detto niente? Praticavamo i primi single e non ci sarebbe stato niente di male se me lo avesse detto. Io a quel tempo ero sempre in trasferta e sapere che un uomo veniva a casa a trombare la mia Gianna mi avrebbe reso felice. Invece ora mi confessa che c’era stata di nascosto. Corna vere, quindi! Ma che troia!!
-Ma perché non mi dicesti nulla?- le chiedo fra l’incazzato e il perplesso.
-E’ stato un modo per affrancarmi delle tue scelte. Eri tu, ricordi? a scegliere i maschi da portarmi a conoscere? Ricordi? Me li presentavi come se fossero tuoi vecchi amici e io dovevo fingere di crederci… Certo, quelli che mi piacevano li scopavo, ma in un certo senso eri tu a dirigere. Con Mario mi sono vendicata. Con Mario ti ho tradito davvero, diventasti un vero cornutone, sai?… Ma che hai?… Sei sbiancato… Sei emozionato?… Deluso?… Non dirmi che non godi anche di queste corna, perché sei così cornuto che accetti anche il tradiemnto vero… Ti basta pensare alle corne che subito ti ecciti, vero impotentone cornuto?-
Ora il suo sguardo è quasi beffardo, ironico, ammiccante. Mi conosce, la troia! sa che sono cornuto nell’anima e che manderò giù anche questa. Anzi! Ora che so di essere un vero cornuto sono ancora più esaltato. Cornuto tradito, incredibile per chi pratica la trasgressione, eppure sono anche questo e lo scopro ora, da vecchio!
-Ci siamo piaciuti subito io e Mario,- prosegue Gianna: -Quando tu ci lasciasti soli, come facevi sempre per farmi affiatare col singolo di turno, lui si mostrò incredulo e si scusò per aver accettato la tresca. Disse che ora che mi vedeva come un angelo costretto al peccato capiva che doveva rinunciare perchè -disse prorpio così- non se la sentiva di profanare un fiore. Mi fece subito innamorare quella frase detta con tanta spontaneità, sai cornuto? Decisi di farmelo, ma di farmelo da sola… Gli chiesi il numero di telefono e lui mi dette fugacemnete il suo biglietto da visita. Il lunedì quando tu partisti per il tuo solito giro in trasferta lo chiamai. Ci vedemmo il giorno stesso. Iniziammo a frequentarci come due fidanzatini. A te non dicevo niente. Ma un mese dopo non ne potevo più e lo feci venire a casa. Quel giorno, cornutone mio, Mario mi fece impazzire. E naturalmente io feci impazzire lui. Mi disse che non credeva che una donna giovane come me conoscesse così bene l’amore più spinto. Ci feci tutto… ma prorio tutto tutto. Quella notte tenni a dormire e dopo quella notta anche altre notti… Tu tutte le sera chiamavi, ma io ero nel letto con lui fra le sue braccia, o in salotto nuda con lui nudo ed eretto. Lui mi tenva stretta stretta mentre parlavo con te e ti facevo le moine; spesso era dentro di me. Mi eccitava parlare con te del più e del meno mentre avevo lui piantato nella mia vulva o spesso nel mio culo… Già, il culo… Lo faceva impazzire il mio culo… Ti ricordi quando mi volevi far fare sesso al telfono? Ebbene, io il sesso lo facevo davvero mentre tu ti segavi nella tua stanza d’albergo, ma era Mario che mi trombava. Per lui era un supplizio trombarmi senza farsi sentire da te, ma era un maschione vero, non un segaiolo come te e reggeva anche due ore di seguito, sai cornutone?… non come te che appena me lo mettevi schizzavi quattro gocce. Lui quando mi veniva dentyro poi avevo un reflusso così copioso che mi dovevo mettere gli slip con l’assorbente-
Sono allibito, ma eccitato. Incredulo. Sento una strana sensazione al pene, quasi una rivitalizzazione. L’emozione delle corna, seppure lontane nei decenni, mi sconvolge come se me le facesse ora. Gianna ride, ride forte, ride a crepapelle. Ora io mi sego, sempre seduto al tavolo… Lei ride e scuote la testa.
-Che cornuto che sei Mauro, che cornuto!!… A proposito, voglio rivederlo! ma stavoilta solo come amico. Ora c’è Marco… Ma volglio rivederlo. Se non ricordo male anche lui ora dovrebbe avere una sessantina di anni, ma dalla foto su facebook ne dimostra meno…-
Il vecchio amico di Giulia
Racconto trovato in rete su xhamster.
Giulia aveva appena lasciato la casa di Roberto, si sentiva finalmente libera, dopo tre anni di una bella storia aveva bisogno di respirare, infondo a 22 anni si ha l’esigenza di fare nuove scoperte, di divertirsi e di conoscere persone nuove. Roberto con lei era sempre stato gentile, dolce, un amante rispettoso ma poco esperto, poco attento alle voglie di una ragazza bella e in fiore come Giulia, che sbocciava rigogliosa al sole della tarda primavera.
La prima cosa che la giovane fece appena arrivata a casa fu mandare un messaggio a Mario.
“Sono libera.”
Mario era un gentile signore di 65 anni che abitava nello stesso quartiere di Giulia, single da ormai dodici anni dopo una lunga convivenza finita male, aveva visto la piccola Giulia crescere, farsi donna e diventare ogni giorno più bella.
Ogni giorno la incontrava per strada, dal panettiere, al supermercato, non mancava mai di farle scorrere un’occhiata più che apprezzativa su quel corpo stupendo, coperto da corti vestiti, minigonne o jeans aderenti, non che ci provasse sperando in una sua risposta, era più che altro l’istinto di un uomo non più giovane che ormai si sentiva sulla via del tramonto, deluso dalle donne e dalla vita e che si beava alla vista di una splendida fanciulla.
Un giorno però la situazione cambiò, era piena estate, Mario scese al mare per fare un bagno quando intravide Giulia sulla spiaggia in compagnia del fidanzato, vederla in costume certo era un’altra cosa, alta, snella, la pelle abbronzata, il seno pieno sodo che riempiva il reggiseno, il ventre piatto, il sedere tondo, i capelli neri bagnati che si appiccicavano a quella bellissima schiena e gli occhi verdi come smeraldi, ridenti e luminosi, una vista da togliere il fiato. Mario la adorava con gli occhi senza tralasciare un centimetro di quel corpo meraviglioso, era come pietrificato, Giulia, che stava ridendo con Roberto si sentì all’improvviso gli occhi di qualcuno addosso, spostò un po’ la testa e vide Mario che la guardava, fu una sensazione strana, conosceva quell’uomo da tempo, era sempre stato gentile con lei, ma in quello sguardo lei notò qualcosa di diverso, qualcosa che le accese un brivido lungo la schiena, quell’uomo la stava desiderando, la stava facendo sentire bella come mai prima.
Mario vide che Giulia lo aveva notato, cercò di svegliarsi da quello stato di incanto in cui era caduto facendo finta di nulla, le sorrise, la salutò con la mano, Giulia rispose distogliendo lo sguardo, ma da quel giorno le cose tra loro cambiarono.
Spesso Mario scendeva alla spiaggia per vedere Giulia, si era fatto un po’ più intraprendente, se gli capitava di incontrarla tra le cabine le lanciava uno sguardo malizioso o un sorriso di intesa o le diceva qualche frase lusinghiera. Ogni giorno che passava il loro rapporto si intensificava, si ritrovavano a chiacchierare, lei aveva finito per confidargli le sue perplessità riguardo alla sua storia con Roberto, Mario non faceva che ripeterle che avrebbe fatto qualunque cosa pur di avere una fidanzata bella come lei e che se Roberto non la rendeva felice allora non capiva niente, le consigliava di lasciarlo per poi aggiungere ridendo che avrebbe potuto consolarla lui.
Flirtavano, ma per gioco, lei sapeva di eccitarlo, sapeva che lui l’adorava, la cosa le piaceva, iniziò così a provocarlo fingendo ovviamente di non rendersene conto, quando lo vedeva arrivare si spalmava la crema abbronzante su tutto il corpo con una sensualità da togliere il fiato, a volte si stendeva a prendere il sole e toglieva il pezzo sopra del costume rimanendo in topless.
Al povero Mario restava solo una doccia fredda per tenere a bada i bollori, incapace di trattenersi davanti a quell’esibizione sfrontata ma meravigliosa, la cosa andò avanti per tutta l’estate, mentre il rapporto tra Giulia e Roberto pian piano si andava sgretolando tra liti e incomprensioni.
Venne l’inverno, a Mario capitò meno spesso di incontrare Giulia che nel frattempo aveva ripreso l’università, aveva meno tempo libero, ma nonostante gli esami e gli impegni Giulia ogni tanto si fermava a pensare a Mario.
Si rendeva conto che quell’uomo era davvero troppo vecchio per lei, senza contare il fatto che anche fisicamente non era per nulla attraente, ormai i segni del tempo si erano fatti sentire, i capelli in parte erano cominciati a cadere, i baffoni grigi coprivano parte delle rughe del volto, sul torace ormai privo di tonicità si estendeva una massa di peli grigi, il ventre era ormai rilassato, nulla avrebbe dovuto attirarla in Mario, eppure lui la faceva fremere solo con uno sguardo o una parola, non si era mai sentita così prima e vederlo di meno peggiorava la cosa.
Una notte si sorprese a sognare di essere accarezzata da lui, si svegliò di soprassalto con un’incredibile voglia, a sorpresa lentamente iniziò a masturbarsi, chiuse gli occhi e immaginò di essere presa da Mario, fu bellissimo, meglio di ogni rapporto con Roberto, la cosa la fece riflettere, da lì ci furono tante occasioni per rimanere da sola a toccarsi pensando al suo spasimante maturo.
Dal canto suo Mario faceva lo stesso si era spesso trovato ad eccitarsi pensando a Giulia al mare in topless, con suo stupore aveva ripreso a masturbarsi come un ragazzino, si sentiva un po’ patetico ma almeno in quei momenti era come se fosse con lei.
L’inverno passò arrivando la primavera con le prime giornate di sole, fu quasi per caso che quel pomeriggio Giulia rientrò prima dall’Università, era sovra pensiero tutta intenta a concentrarsi su come avrebbe organizzato il pomeriggio per studiare quando si imbattè in Mario, i due si guardarono per un attimo senza parlare, Mario aveva la salivazione azzerata e a Giulia tremavano le ginocchia.
Poco dopo si trovarono ad un chiosco nel giardino vicino a prendere un frappè per fare due chiacchiere, era come se non fosse passato nemmeno un giorno, ridevano, facevano battute, tornarono a parlare di Roberto, della crisi del rapporto con lui, Mario la guardò seriamente e le disse che se lei stava male allora avrebbe dovuto troncare e poi aggiunse.
“Peccato non poter essere più giovane e renderti felice, non riesco a pensare ad altro!”
Era come se fosse crollato un muro, Mario prese coraggio, le disse tutto quello che provava per lei, Giulia rimase di stucco, ma era contenta di quella dichiarazione, poi Mario si congedò da lei dicendole che si era finalmente tolto un peso, che sapeva di non avere una chance con lei ma che almeno era stato sincero, le augurò buona fortuna e se ne andò.
Giulia non riuscì a pensare ad altro per tutto il giorno e per tutta la notte, il giorno dopo si alzò serena dal letto perchè sapeva ciò che doveva fare, prese coraggio andò da Roberto e ruppe la storia con lui, uscendo da casa sua si sentì leggera come una piuma e molto più sicura di sè, ora non si sarebbe di certo fermata era giunto il momento di osare.
Erano le due del pomeriggio, Mario era seduto in poltrona a fare parole crociate ancora confuso per il messaggio di Giulia quando il campanello suonò, chiese chi fosse, rimase alquanto stupito dal sentire.
“Giulia!”
Dopo pochi istanti lei era sull’uscio del suo appartamento, bellissima e sorridente, appena entrata in casa lei gli buttò le braccia al collo e lo baciò esordendo con un.
“Grazie!”
Mario rimase confuso, così Giulia ridendo gli spiegò del coraggio che lui le aveva dato con le sue parole, del fatto che aveva lasciato Roberto, dopo smettendo di sorridere ed abbassando la voce aggiunse.
“E poi ho capito che quello che davvero voglio ora è essere tua, voglio esaudire il tuo desiderio di me.”
Ci fu un lungo momento di silenzio e stupore seguito dall’imbarazzo, Giulia sentì le guance arrossire ed abbassò lo sguardo, Mario si sentì a disagio, ma ormai era partita per la tangente e nulla l’avrebbe fermata così la ragazza aggiunse.
“Mario voglio fare l’amore con te, lo voglio fare ora… sempre che tu mi voglia ancora”.
Mario si sentì come sulle montagne russe, il cuore che batteva all’impazzata, con voce roca rispose.
“Certo che ti voglio ancora.”
Ma poi aggiunse.
“Voglio solo che tu sia sicura, sono più vecchio di te, so benissimo che puoi pretendere di meglio, ho gli specchi in casa e vedo quanto tu sei bella, non voglio che tu faccia niente di cui ti potresti pentire.”
Giulia sorrise e gli rispose.
“Sono sicurissima.”
Dopo poco si ritrovarono nella camera da letto di Mario, c’era una quiete perfetta ma Giulia era tormentata, aveva rassicurato Mario ma in realtà era molto imbarazzata, mentre lui la spogliava lentamente lei non sapeva che pensare, sentiva l’eccitazione montare ma aveva anche paura, quando rimase nuda davanti a lui si sentì davvero nuda e i suoi occhi che la guardavano intensamente erano come di fuoco, lui la fece stendere contemplandola ancora, era bellissima un fiore fresco e delicato tutto per lui.
Poi iniziò a spogliarsi, Giulia era come ipnotizzata dai suoi movimenti, ogni indumento che lui si toglieva lasciava vedere un corpo ormai vecchio, la pelle cadente, i peli abbondanti e grigi, i capezzoli penduli, la pancia prominente, il pube ingrigito, il pene violaceo, anche i testicoli avevano perso tonicità.
“Oddio” pensò con terrore Giulia quell’uomo non era bello, la luce di quel pomeriggio lasciava vedere cose che la disgustavano, lui ruppe il silenzio.
“Prendi la pillola, vero?”
Lei si lasciò sfuggire un debole.
“Sì.”
Lui le sorrise maliziosamente aggiungendo.
“Molto bene.”
Era in preda al panico, era nuda sul letto di un uomo di 65 anni per nulla attraente, un uomo che le si stava avvicinando nudo per poterla toccare e scopare, l’idea di dovergli aprire le gambe per permettergli di penetrarla con quel pene disgustoso la terrorizzava.
Dov’era finita la sua sicurezza?
Tutta quell’eccitazione?
Solo ora si rendeva conto di essere giovane e bellissima in preda ad un anziano dall’aspetto piuttosto repellente???
Ma dove era finito il suo buon senso?
Che avrebbe fatto?
Si sentiva paralizzata, nonostante il disgusto i suoi capezzoli erano ritti e duri, Mario li notò sorridendo in una maniera tale per cui lei lo vide porco come non mai, altro che amante appassionato davanti a lei aveva un vecchio porco laido che voleva solo godere del suo meraviglioso corpo giovane e fresco.
Che fare???
Mario avvertì che in Giulia era cambiato qualcosa, la vide nervosa impacciata, non voleva spaventarla ma di certo non se la sarebbe fatta scappare, ormai era eccitatissimo ed era passato troppo tempo dall’ultima volta che era entrato nel corpo di una donna, poi Giulia era un bocconcino troppo prelibato, era bellissima, lui non ne poteva più, voleva solo toccarla godere di lei e farla godere così gentilmente le accarezzò una guancia e le sussurrò.
“Non preoccuparti piccola, rilassati chiudi gli occhi non devi fare nulla penserò a tutto io, sei bellissima.”
Giulia capì che non poteva evitarlo infondo era lei che si era proposta, ormai capiva che Mario era troppo arrapato per fermarsi, così fece un profondo respiro, cercò di calmarsi, stette ferma lasciandolo fare.
Lui si sdraiò accanto a lei stando sul gomito accarezzandole i capelli e guardandola in volto, con un sorriso rassicurante prese a baciarle la fronte, la guancia, l’orecchio, il tutto molto lentamente e dolcemente pian piano scese a baciarle il collo, mentre con la mano le sfiorò un seno, si avvicinò ancora con le labbra al suo orecchio sussurrandole.
“Sei un angelo, ti rendi conto di quello che mi stai facendo? Non sono mai stato così eccitato in tutta la mia vita.”
Quelle parole le riportarono i brividi lungo la schiena, si inarcò alla sua mano esploratrice, Mario si fece più audace scendendo a baciarle i seni, succhiandole i capezzoli duri, due adorabili bottoncini rosa scese ancora con la bocca baciandole quel ventre piatto perfetto, accarezzandole i dolci petali tra le sue gambe, poi più giù sui fianchi, le cosce…. finchè gentilmente con le mani le aprì le ginocchia.
“Voglio baciarti la fica Giulia, apriti per me.”
A quella frase Giulia non potè trattenere un gemito ed obbedì, la bocca di Mario fu sulla sua vagina, la leccò lentamente, poi la succhiò, la baciò, le diede tante emozioni, Giulia poteva vedere le sue cosce oscenamente aperte, la testa con pochi capelli di Mario in mezzo, non aveva vinto del tutto la repulsione per lui ma quella cosa le piaceva un sacco come le piacevano le sue mani su di lei, poco dopo sentì salire l’orgasmo, travolgente, dirompente, venne nella bocca di Mario mentre lui si beava del suo dolce nettare, dopo alcuni istanti si calmò ansimando, Mario fu su di lei baciandole ancora il collo la guancia e sussurrandole.
“Tutto bene piccolina? E’ stato così bello per me spero anche per te.”
Giulia sorrise annuendo, mentre Mario si inginocchiò davanti a lei, era paonazzo in volto, il suo pene era eretto, scuro, pulsante, Mario si passò una mano sulla fronte poi le disse sorridendo.
“Però ora ti voglio davvero ho bisogno di penetrarti.”
Giulia capì che il momento era arrivato, quell’uomo vecchio stava per penetrarla, guardò ancora il suo addome flaccido e grasso, i suoi peli grigi, poi fece un cenno, capendo che non si poteva più rimandare, con la voce roca di desiderio Mario le disse.
“Apri bene le gambe per me, piccola.”
Lei ubbidì in silenzio, lui si piazzò in mezzo le toccò le labbra della vagina che erano bagnate, si passò quegli umori sulla cappella gonfia, guardò ancora un attimo quella giovane fica perfetta, le labbra gonfie e piccine, i peli del pube ben tagliati e neri e là in mezzo un clitoride eretto e pulsante, era perfetta. Ancora più eccitato dai quei pensieri da quella vista Mario volle assolutamente entrare in lei, così avvicinò il bacino al pube di Giulia, la cappella del suo cazzo era calda, gonfia, pulsante, appena Giulia la sentì toccare le sue labbra vaginali trasalì, Mario spinse lentamente, le labbra di quella vagina contro la volontà di Giulia si aprirono come petali di un fiore per far entrare quell’uomo. Piano piano sentiva quella lenta penetrazione, Mario aveva uno sguardo appannato dall’eccitazione, una smorfia di piacere gli segnò il volto vecchio non potè trattenere un gemito di godimento.
“Ahhhhh.”
Giulia pensò che fosse un gran porco, che si stava godendo una bella scopata con una giovane donna, ma per assurdo a quel viscido pensiero aprì ancora di più le gambe per agevolarlo nella penetrazione, si sentì colare tra le gambe, Mario entrava con calma ma senza fermarsi, ce l’aveva al massimo, grossissimo, durissimo come mai prima nella vita, quella giovane fichetta era un guanto che aderiva al suo arnese, la cosa gli dava un piacere infinito, tra quelle bellissime gambe c’era il paradiso, un paradiso stretto, caldo, umido, giovane, quant’era che non penetrava una fica e poi che fica, che corpo, era fantastico.
Giulia si sentiva riempire dalla virilità di Mario, lo sentiva grosso quasi le faceva male per la dimensione, improvvisamente lui si fermò, sentì i suoi testicoli penduli toccarle le labbra esterne, capì che lo aveva infilato tutto, Mario si abbassò su Giulia stendendosi su di lei, i loro due corpi ora aderivano perfettamente, quello vecchio di lui la schiacciava su quel materasso, il suo pene duro le riempiva la fica, sentiva i suoi peli grigi sfregarle contro il seno e la pancia mentre il suo ventre rilassato schiacciava il pube.
Tutto ciò che più le dava fastidio di lui ora era in pieno contatto con il suo corpo delicato, stranamente si sentì bagnare ancora di più, quel senso di fastidio le dava piacere, era uno strano mix di eccitazione e repulsione che le dava sensazioni fisiche e spirituali fortissime e uniche, Mario le sussurrò all’orecchio.
“Grazie per esserti donata a me, per avermelo lasciato fare.”
Poi si spostò sulle sue labbra baciandola con passione, addirittura baciata così intimamente da un vecchio… era il massimo, le piaceva, lo lasciò fare finchè lui non si staccò dalle sue labbra e le sorrise.
“Ti sei abituata alla mia presenza dentro di te o ti fa ancora male?”
Chiese lui.
“No, ora è ok.”
Rispose sommessamente lei.
Come rinfrancato da quelle parole Mario si tirò su sui gomiti, prese a muovere il bacino lentamente, iniziò a scoparla, si sentì benissimo era la cosa più bella del mondo, aveva sotto di sè una ragazza giovane stupenda, la stava scopando, stava cogliendo quel bocciolo e si sentì immensamente fortunato, quella piccola fica era strettissima ma molto umida, il suo cazzo ci scorreva alla grande, la guardava incapace di togliere gli occhi da quel viso meraviglioso o da quei seni pieni e sodi, Giulia aveva davvero un corpo da dea, gustarselo così alla sua età non era cosa comune, la piccola ad ogni colpo emetteva un piccolo gemito, tenerissimo, i suoi seni sobbalzavano appena e le sue guance erano rosse per l’eccitazione, uno spettacolo divino per un uomo della sua età, doveva chiavarsela e godersela.
Giulia dal canto suo era paralizzata ma eccitata, voleva solo donargli il suo corpo, lasciarlo fare, provava sensazioni positive anche se lui non era nè giovane nè bello, l’unica cosa che contava in quel momento era stare così, sotto di lui a gambe aperte a permettergli di farle quelle cose, voleva che lui la sporcasse, era troppo eccitante!
Mario inizio a gemere su Giulia mentre se la scopava, aveva un gemito roco di una persona che sta godendo, di un vecchio porco in calore, era una cosa che faceva impazzire Giulia, quel respiro affannoso quel rantolo non facevano che eccitarla di più, Mario aveva un bel ritmo ma in quella stanza presto si mise a far caldo, l’odore del sesso era forte e inebriante, piano piano la fronte di Mario si imperlò di sudore così come il torace villoso, le spalle, la schiena, in poco tempo Mario fu una maschera di sudore, Giulia provò ancora più disgusto ma di nuovo quel disgusto si trasformò in eccitazione, si inarcò verso Mario che la stava schiacciando alla grande, l’uomo prese quel gesto come un invito, si abbassò nuovamente sulla ragazza stendendosi su di lei, i loro corpi aderirono ancora ma questa volta il sudore di Mario bagnò completamente la pelle morbida di Giulia, la baciò ancora, lei sentì il suo sudore sul volto mentre il bacio aveva un sapore salato, continuava a gemere su di lei come un cinghiale in calore imbrattandola del suo sudore.
Poi si sollevò ancora sui gomiti continuando a scoparla in un dolce ritmo, il sudore che si era accumulato sulla fronte rugosa di Mario iniziò a colare su Giulia, una goccia sul collo, una sul capezzolo, una sulla spalla, una sul naso, era completamente sua piena dei suoi umori, lui la stava guardando con bramosia mentre se la chiavava per benino, incapace di trattenersi oltre Giulia esplose in un orgasmo che la portò in alto come se stesse volando, sentì le labbra della sua fica contrarsi sul cazzo di Mario, sentì che dal ventre scendeva un liquido caldo, i capezzoli si fecero sensibili all’aria ed ebbe l’impressione che il suo seno gonfiasse, non trattenne i gemiti socchiuse gli occhi dimenandosi sotto il corpo del vecchio, Mario la guardava eccitato e soddisfatto, l’aveva fatta godere.
“Sì piccola, godi così tesoro, brava la mia piccolina.”
le sussurrò mentre lei si contorceva sotto di lui, le spostò teneramente una ciocca di capelli dalla guancia e continuò.
“Prendilo tutto piccolina, te lo do tutto, prendilo che ti fa bene.”
Continuò a scoparsela mentre Giulia tornava in sè dopo quel fantastico orgasmo, era incredibile come Mario durasse nell’amplesso, quando lo faceva con Roberto il rischio era quello che lui godesse senza nemmeno averle acceso una fiammella ma con Mario era totalmente un’altra cosa, aveva già goduto grazie alla sua sapiente lingua ed ora con il suo randello ben piazzato nella fichetta si sentiva sconvolta, non sapeva se sarebbe durata ancora a lungo ormai era un tutt’uno con Mario, lui spingeva con il suo arnese dentro di lei che le aveva aperto il suo corpo, era piena dei suoi umori nella fica, aveva la pelle bagnata del suo sudore, qualche pelo del suo torace era appiccicato ai suoi seni, alla sua pancia, per non parlare della saliva che si erano scambiati con i baci e dei grigi peli pubici di lui che sfregavano contro quelli neri di lei.
Era tutta sua e tutto sommato non era male, pensò Giulia in preda all’estasi, Mario continuò a spingere dentro di lei a ritmo cadenzato, godendo, gemendo, facendola ansimare, poi improvvisamente con voce roca le disse.
“Non ce la faccio più, devo venire tesoro.”
Lei gli sorrise e lui aggiunse.
“Voglio riempirti del mio seme, lo voglio versare nel tuo ventre.”
Giulia come tacito assenso aprì bene le cosce, offrì ancora di più la sua fica ai suoi colpi poderosi, Mario gemette più forte ed aumentò il ritmo, Giulia lo guardava, vide che gli piaceva quello che le stava facendo, aveva il viso beato di un uomo che gode, dopo qualche colpo di reni ben dato Mario gemette più forte, quasi urlò con voce roca.
“Ahhhhhh.”
Giulia lo sentì in profondità, sentì quell’enorme cappella eruttare il suo seme in lei, si sentì invadere nell’utero da un liquido caldo, denso, copioso, Mario continuava a gemere.
“Ahhhhh.”
Mentre si abbassava su di lei la schiacciò totalmente sul letto, mentre con le natiche dava gli ultimi colpi in quella vagina giovane e fresca, si placò ansimando e rilassandosi su di lei, Giulia aveva il ventre pieno di un liquido caldissimo, sentiva la fica piena di umori e sentiva il cazzo del vecchio ben piantato nel suo pancino, i suoi profondi respiri le solleticavano il collo, dopo poco lui alzò il volto, la guardò negli occhi e le disse.
“Ti amo.”
Poi scese a baciarla con dolcezza, Giulia ricambiò il bacio, era bello averlo ancora dentro mentre la baciava, Mario si rialzò sui gomiti e scese a baciarle entrambi i seni succhiando bene i capezzoli eretti.
“So che prendi la pillola ma in questo momento voglio fingere di fecondarti, la trovo una cosa molto bella e molto intima.”
Giulia sorrise imbarazzata ma aveva capito quello che lui intendeva dire, lui avrebbe voluto marchiarla come sua per sempre, in un certo senso lo aveva fatto, non aveva mai permesso a nessuno di venirle dentro, non si era mai data ad un uomo senza il preservativo, non aveva mai mischiato i liquidi del corpo in maniera così intensa con un’altra persona, non aveva mai goduto così tanto in vita sua, Mario era vecchio e brutto, ma la faceva godere come nessun altro al mondo, per ora non contava niente altro.
Mario si mosse estraendo il pene che si stava afflosciando dalla sua vagina, nel sentirlo uscire dal suo corpo Giulia provò un’improvviso senso di vuoto, di frustrazione, si alzò per guardarsi tra le gambe vide che tra le cosce scorreva un liquido denso, biancastro, il misto tra i suoi umori vaginali e lo sperma di Mario, anche i peli del suo pube erano imbrattati da qualche gocciolina bianca, sorrise e tornò a sdraiarsi mettendosi una mano sul ventre, godendosi il calore che lo sperma del vecchio Mario le aveva diffuso nella pancia e nel corpo, Mario notò quel gesto, si sdraiò accanto a lei mettendo la sua mano callosa e rugosa su quella delicata della ragazza.
“Se mi dai un’oretta di tregua, torno a cavalcarti.”
Ammiccò lui con un sorriso malizioso sorridendo e baciandolo sulle labbra, lei rispose.
“Non vedo l’ora tesoro alla mia fichetta manca già il tuo cazzo meraviglioso.”
E appagati restarono una nelle braccia dell’altro per poi riprendere a fare l’amore.
Le sorprese di una mamma
Il mio amico Mirko ultimamente tendeva a frequentare sempre più spesso casa mia, spesso con pretesti alquanto improbabili quali “studiare insieme”, “prendiamoci un caffè”, “vediamoci la partita” e balle simili. In realtà, sapevo che aveva sparlato con altri conoscenti di quanto fosse insolitamente attratto da mia madre…Mia madre Antonella ci ha praticamente visto crescere insieme e verso i miei amici è sempre stata gentile ed ospitale. Nessuno la aveva mai di fatto vista come un obiettivo sessuale, fin quando, verso i 20 anni, Mirko non l’aveva presa di mira. E oggettivamente non potevo biasimarlo! Mamma, 46 anni, era una donna a dir poco conturbante e senza dubbio sexy. Capelli neri, lunghi e lisci, un metro e 75 con una quarta di reggiseno spesso velata solo da scollature provocanti, e un fondoschiena non propriamente a mandolino, piuttosto largo, il che le conferiva una certa rotondità, non esagerata e quasi arrapante… Dal punto di vista del comportamento era rimasta una moglie fedele e impegnata nel lavoro, senza grilli per la testa, finché Mirko non riuscì a farmi cambiare parzialmente idea su di lei. Tornando alla narrazione, lui rimaneva uno dei miei amici “storici”, le cui continue visite però mi insospettivano non poco. Oltre a saperlo da altre persone, avevo avuto la riprova definitiva quando, un giorno, lo colsi con le mani nel sacco, che spiava mia madre dalla serratura del bagno! “Squallido!” gli urlai, e lui si girò spaventato verso di me, conscio di aver fatto una figuraccia. Onestamente non mi disturbava granchè l’idea che Mirko spiasse mamma, però era oggettivamente una scena triste, degna dei film di Pierino! Successivamente mi chiese scusa, però in privato mi spiegò che effettivamente mia madre rappresentava per lui un desiderio sessuale inarrivabile; apprezzai moltissimo il fatto che me lo fosse venuto a dire personalmente. In ogni caso gli dissi che sarebbe stato arduo, se non impossibile, portarsi a letto Antonella.Tuttavia provavo un minimo di fastidio, e non gli rivelai che mamma quando entrava in bagno tendeva a lasciare la porta chiusa, ma non a chiave…Nei giorni seguenti, continuando a bazzicare casa mia come una presenza costante, non ebbi modo di notare altri episodi del genere fin quando, ancora eccitato come un toro, Mirko si appoggiò nuovamente contro la serratura, e poco dopo gli venne in mente di aprire la porta.
“Antonella scusami… pensavo che fosse libero!” Mamma si stava facendo il bidet! La figa rasata era visibile tra le cosce, condite da un filo di cellulite cui lui non fece minimamente caso. Mi riferì che mamma lo aveva guardato quasi furiosa, e lui chiuse immediatamente la porta. “Certo che tua madre è veramente una gnocca incredibile… scusa se te lo dico, ma se potessi la spaccherei in due!”
Ero basito. Praticamente Mirko aveva avuto la visione in diretta della figa di mamma….Tuttavia la colossale figura fatta dal mio amico, benché gli avesse dato da masturbarsi per mesi, comportò che non si fece vedere a casa per un bel po’. Qui avvenne l’imponderabile. Mamma iniziò a chiedermi che fine avesse fatto Mirko, con domande tipo “la sua mancanza ormai si sente”, “chissà come mai non si fa più vedere”… E soprattutto aveva preso una nuova abitudine: notavo che, sotto i suoi pantaloni, indossava spesso dei perizoma! Un indumento che non le avevo praticamente mai visto indossare!
“chissà se quell’ a****le sta riuscendo nel suo intento”, pensai, ma poi razionalmente pensavo fosse impossibile che mia madre si concedesse in questo modo a un 20enne, è roba da film!
Ciononostante decisi di riferire a Mirko le frasi che lei mi aveva rivolto, stimolandolo involontariamente a ins****re con Antonella.
Il fattaccio avvenne alcuni giorno dopo: il mio amico aveva trovato coraggio di ripresentarsi a casa, lo aspettavo ad una data ora, prima che mamma decise di spedirmi a fare una commissione proprio in quell’orario.
E’ troppo strano, pensai. Soprattutto perché non svolgevo commissioni da anni, sapeva quanto mi scocciassi a fare questo tipo di cose.
E allora decisi, non so come, di farle credere che ero uscito, nascondendomi in realtà in un ripostiglio di casa. La mia mente aveva partorito uno strano piano di cui non riuscivo a riconoscere la motivazione: sebbene mi desse fastidio il fatto che Mirko si arrapasse pensando a mamma, volevo conceder lui un’opportunità, ma soprattutto volevo comprendere se questa fantomatica “commissione” imposta da mia madre avesse a che fare col fatto che lui stava per arrivare.
“Che mente malata la mia!”, riflettei.
Le cinque giunsero e Mirko, qualche minuto dopo, bussò.
Mamma, sebbene non fosse sotto la doccia, andò ad aprirgli in accappatoio…
Lì capii che la mia mente perversa aveva fottutamente ragione.
“Ciao Mirko, purtroppo al momento Giulio non è in casa.”lo accolse.
Lui, paralizzato dalla visione di Antonella in tenuta molto domestica, stava per ritornare indietro, quando mamma lo tirò per un braccio dentro casa: la discussione successiva fu incredibile.
“Sei tornato per continuare a spiarmi nel bagno, maiale?”
“….”
“E ti è piaciuta la mamma del tuo amico mentre si puliva?”
“Scusami, ma non ce la faccio più.. sei il mio sogno erotico ormai!”
“Davvero?” Lusingata, mamma gli sorrise sinistramente.
“Vieni con me”, lo prese per mano, lo condusse sul divano e a quel punto decisi di uscire.
Dovevo vedere cosa stava succedendo.
Mirko si era seduto sul divano, incredulo di avere davanti a sé le gambe depilate e lunghe di mamma, che se le toccava lentamente, a un ritmo esasperante.
“Quindi ti vuoi scopare la mamma del tuo amico…” e si buttò al volo sulle labbra di lui.
Si baciarono a lungo, approfonditamente, con le lingue che si univano lussuriosamente mentre mamma gli toccava i pantaloni..
“Antonella ti voglio nuda!” disse Mirko con la bava alla bocca.
E lei si staccò, proferendogli qualche parola, sussurrandola lentamente:
“Puoi solo vedere… nel frattempo fammi vedere il tuo cazzo…” e lo tolse dai jeans, svettante e già lucido. Lo toccò con due dita, in maniera lieve sulla punta, mentre Mirko iniziava a fare versi goduriosi.
“Preparati allo show di una VERA donna!”
Mise una sedia davanti a lui e iniziò a fare passi lenti, sinuosi volti a provocare il mio amico.
Mamma stava iniziando uno spogliarello che mi provocò un’erezione assurda.
Poco dopo tolse l’accappatoio e, fossi stato in Mirko, sarei venuto anche io.
Indossava sotto un perizoma nero, sottile all’estremo, che mentre si voltava mostrava l’interezza del suo culo, toccandoselo con la mano, mentre sopra un reggiseno di pizzo nero a stento conteneva gli enormi seni.
Si muoveva in maniera sensuale oltre ogni previsione, chinandosi regolarmente per mostrargli tutte le sue grazie, appoggiò uno dei tacchi accanto a lui, mostrandogli la vagina scostando il perizoma.
Prese il dito di Mirko e lo infilò dentro, provocando rumori che mostravano evidentemente quanto fosse bagnata. Mentre lui procedeva, lei gli toccava le labbra sfiorandole appena, e spingendo col bacino contro due dita che spingevano furiosamente.
Si staccò di colpo, abbassando prima il perizoma e poi togliendosi il reggiseno.
Si piegò nuovamente a 90 di fronte a Mirko, poggiandoli delicatamente le tette in faccia.
“Leccamele” e non se lo fece ripetere.
Mordicchiava delicatamente i capezzoli di mamma, titillandoli con le dita , e lei lo guardava soddisfatta, ignara del figlio dietro l’angolo che osservava la scena, e che mai avrebbe immaginato che la madre fosse una simile troia!
Si baciarono di nuovo, con trasporto, quando mamma iniziò a masturbare con estrema lentezza il pene di Mirko che a tratti sarebbe scoppiato…
“Antonella non ti posso scopare?” disse sudando.
“non esiste, se torna Giulio che faccio?”
“Non lo so, prova con un pompino”
Risero entrambi. Mamma si inginocchiò di fronte a lui e mise il cazzo fra le sue tette.
Iniziai a masturbarmi: mia madre Antonella, la sua quarta di seno che conteneva il pene di un mio amico, la sega spagnola lenta che gli stava facendo, era tutto troppo eccitante.
“Che tette eccezionali che hai… voglio sborrarci sopra!” Disse infoiato.
“Sinceramente preferisco sentire il sapore dello sperma” fu l’incredibile risposta di mamma!
Mirko propose di scoparla ancora, ma lei rifiutò, dicendo che “una donna sposata non si può far fottere da chiunque!”
Che zoccola!
“Comunque se vuoi tornare un pompino non te lo negherò certo” disse, ghignando, e continuando ad alzare e abbassare i seni sul suo pene.
Poco dopo Mirko si alzò e, con mamma ancora inginocchiata, le mise il cazzo in bocca.
“Ohhhh quanto ho sognato un pompino da te!”
Lei sfiorava lentamente la cappella con la lingua, passandola lungo tutta la circonferenza, e andando via via sempre più verso la base dell’attrezzo.
Mamma sembrava una pompinara nata…
Ma non durò molto: poco dopo Mirko iniziò a masturbare la parte del pene rimasta libera dalle fauci di Antonella, e le venne copiosamente in bocca mugolando in modo a****lesco e ingoiando la sborra, con qualche goccia che scendeva lungo il collo.
Rimasi incredulo.
Chissà che prossimamente non mi convenga provarci con la mia stessa madre….
La storia di Natasha
Fino a pochi mesi prima Natasha era stata una bellissima modella russa. Le sue foto erano sui giornali di moda di mezza Russia ed avevano fatto il giro del mondo. Poi aveva conosciuto Hugh Brandon, il magnate di una multinazionale petrolifera, con lui si era trasferita in Canada, in una principesca lussuosa villa. La differenza di età (25 lei, 55 lui) non rappresentava affatto un problema: ben più importante per la bella Natasha era la relazione con i costosissimi gioielli che amava indossare ed esibire. Era bellissima: 1.80 di altezza per 59 chili, lunghi capelli biondi e lisci, gli occhi azzurri, un culo da favola. Alle feste poteva passare per la figlia di qualche invitato, invece era la moglie rispettata dell’uomo di gran lunga più potente del gruppo. Mr. Brandon vedeva che gli altri uomini la guardavano con chiari ed evidenti desideri, mentre le altre donne, come una gran puttana di classe. L’occasione per tutti fu la festa di compleanno del gioielliere, il fornitore degli anelli d’oro, dei bracciali e dei collier di diamanti che Natasha indossava. Pochi intimi, tutti vestiti eleganti, le donne molto raffinate, gli uomini in rigoroso smoking. Natasha era letteralmente vestita da sballo, tutta di nero: abito corto aderente in pelle, collant sorrette da giarrettiera di catenelle dorate, scarpe con tacchi a spillo di 12 centimetri, uno string di diamanti che dietro le copriva appena il buco del culo, le unghie rosse attaccate, lunghissime, a sembrare vere. E poi gli altri gioielli: tutta una serie di bracciali e di anelli sfolgoranti, di gran valore ed effetto, oro e diamanti che luccicavano con le luci spente, che davano luce e colore a tutto ciò che c’era intorno. La bocca rossa ed un trucco forte, acceso, sugli occhi, poi i lunghi orecchini d’oro che penzolavano quasi fino alle spalle e poi, quel maestoso collier, un neklace tutto ricoperto di diamanti, un bagliore immenso che esaltava tutta la luce del suo viso evidenziandone quella bocca rossa carnosa, perfetta, e i lunghi capelli biondi, lisci, setosi, vellutati. Cento, forse centocinquanta milioni di euro: tanto sarebbe costato scoparsela, con tutti quei gioielli. E Edward Glass ce l’aveva duro da un pezzo, quella sera poi, era il suo compleanno. L’occasione era propizia perchè Mr. Brandon, dovette presto abbandonare la festa, causa improrogabili affari di lavoro. Natasha insistette per accompagnarlo, ma Mr. Brandon disse che si sarebbe divertita di più restando a quella festa. E così Natasha restò e appena Edward lo seppe, si sentì tra i pantaloni qualcosa di grosso che sembrava crescere ancora di più. La festa andò avanti tra vino e champagne e tutti erano particolarmente su di giri. La musica faceva il resto. Anche Natasha aveva bevuto parecchio e dall’alto del suo metro e novantadue non stava più in piedi. Con una scusa qualunque Robert chiese a Natasha di salire su in camera, dove c’era un tavolo da biliardo ma soprattutto la cassaforte con i gioielli. La convinse con la scusa dell’imitazione di una collana, quella che pare appartenuta alla regina Maria Antonietta, prima che venisse decapitata. Natasha non potè res****re alla tentazione di vederla e di indossarla. Su per le scale, Edward l’aiutava a salire cingendole i fianchi, nemmeno per un attimo poté distogliere lo sguardo dall’incantevole visione di quelle chiappe che si muovevano lentamente, con il buco del culo appena oscurato dallo string di diamanti. Entrarono nella camera e lui era ormai in preda all’agitazione, mentre lei era completamente esaltata dall’idea di indossare quella collana. Lui gliela diede, lei restò senza fiato per ciò che vedeva, una cosa così bella che lei, pur amante dei gioielli, non aveva mai visto. Chiese di indossarla e lui rispose che avrebbe accettato solo se in cambio, dato che era il suo compleanno, lei avesse accettato di ballare un lento con lui. Affare fatto. Nel frattempo Edward si era tolto lo smoking ed anche la camicia, era rimasto a petto nudo e non era un bella visione. Un metro e sessanta di altezza, cioè 30 centimetri più basso di lei, una pancia abnorme da tre strati rigonfianti, completamente calvo e per giunta con il corpo completamente ricoperto da una folta peluria. Era talmente peloso che anche la schiena e soprattutto le spalle, avevano peli lunghi dappertutto, spietatamente ancora neri nonostante i 50 anni che scoccavano più o meno in quell’istante. Ma Natasha, tutta ricoperta di oro e diamanti e con in più, adesso, quella straordinaria collana dal valore inestimabile, gli mise le braccia intorno al collo e lui, subito, ai fianchi. Forse per la bella Natasha era ancora un gioco, bella e ricca com’era, ed ecco che con le mani e le unghie rosse lunghissime gli accarezzava persino la nuca e le spalle, eccitandolo di più, come una bestia. Edward rispose facendo scendere le sue mani lungo le cosce, poi sulle natiche e lei, compiacente e divertita, ancora un po’ ignara di quanto stava per accadere, gli sorrideva compiaciuta con la sua bocca pennellata di rosso fuoco. Fu un attimo. Robert la girò e riuscì a chinarla sul tavolo da biliardo, si scese i pantaloni e glielo ficco’ nel culo prendendo la rincorsa. L’urlo di Natasha fu subito soffocato dalle mani forti di Edward che trovò subito la posizione per afferrargli il collo e stringerla con tutta la forza. Iniziò a scoparla come un forsennato urlandogli “Troia, puttana, adesso stai zitta, zoccola, ho le palle piene, devo sfondarti!” e Natasha impietrita e frastornata non poteva più muoversi. Si sentivano solo i rumori dei suoi braccialetti che cozzavano l’uno contro l’altro e le urla di piacere di Edward che l’aveva passata con un cazzo duro e robusto e se la stava scopando a sangue. Si fermò giusto un attimo prima e, appena Natasha cercò di muoversi, lui strinse ancora più forte il suo collo, poi ebbe in un urlo liberatorio e feroce, giunto che fu al culmine dell’orgasmo. Uscì tanto di quello sperma che lo string di diamanti della bella Natasha sembrava brillare di nuove pietre preziose.
IL sogno di Gianna
E’ molto presto stamani, le 5 passate da poco.
La Gianna dorme profondamente.
Un’ora fa l’ho sentita muovere: si era svegliata, certo dopo un sogno.
Ho allungato la mano e ho trovato le sue natiche calde.
Gliele ho accarezzate. E’ un gesto delicato che faccio sovente, come per chiederle se vuole essere soddisfatta in qualche modo. Se si scansa, lascio perdere, ma se sta ferma continuo.
E’ stata ferma e io ho seguitato a carezzarle il culo e i fianchi. ha sospirato, Gianna; un sospiro di gradimento e di soddisfazione.
La mano s’è imtrodotta fra le sue natiche formose e il dito medio ha cercato il buco del culo.
Ho iniziato un delicato titillamento progressivamente sempre più indiscreto.
Gianna ha spinto il fuori il culo, verso di me come faceva per farsi trombare quando ero ancora potente. Ora il culo era del tutto scoperto e proteso.
Ho ritirato il dito insalivandolo per facilitare la penetrazione e quando le ho ricercato il buco del culo, ha fatto un gemito prolungato: aveva decisamente voglia.
Ha il buco del culo molto tonico e resistente mia moglie, ma anche disponibile e -con le dovute attenzioni- pronto ad accogliere un bel cazzo.
Il titillamento ha lasciato il posto alla penetrazione e tutto il dito è entrato dentro. Lo muovevo decisamente come per incularla.
S’è voltata verso di me. “Mauro…” ha sussurrato: “Ti va di leccarmi?”
“Sei eccitata, vero?”
“Si, tanto… Hoo fatto un sogno erotico… Ho sognato un cliente che è già venuto al negozio e che mi piace…E’ un bell’uomo e mi sa che anch’io gli piaccio… Ho sognato che ci uscivo proprio con quell’intenzione, sai?… Mmmmmmmmmmmmm”
Scivolo sotto le lenzuola e mentre lei si è messa sdraiata divaricando le cosce, ho preso il mio cuscino e l’ho spinto sotto il suo culo sollevandoglielo, per poterla leccare meglio.
Appena sono arrivato alla vulva, ho sentito il fortissimo odore buono del sesso eccitato. Era già mezza.
Che bello! Lei, come fa sempre, mette una mano sulla mia testa e mi guida nei movimenti.
C’è voluto poco per iniziare a sentirla smaniare e muovere il bacino. La sua mano mi teneva la testa premuta forte sulla vulva eccitata, scivolosa, odorosa di umori.
Movimenti sempre più veloci, poi: “Oddio!! fermati sennò vengo subito…”
“Troia,” sibilo: “Troia, hai voglia davvero di lui, lo sento… Ma sai una cosa? Al club in rete che io frequento, ci sarebbe un bell’uomo che vorrebbe conoscerti. Che dici? Se gli dicessi di farsi avanti?”
“Mmmmm, e com’é? Lo hai visto su Skype?”
“E’ un bell’uomo, credimi… Che faccio? Lo invito…?”
“Ruffiano!… Cornuto ruffiano… Cornuto!… Ma lo sa quello, che tu sei un cornuto che vuoi farti trombare la moglie perché sei impotente e solo segaiolo?”
“Si, Gianna, lo sa. Ma sai è un tipoo molto corretto e per bene… Magari potresti conoscerlo come amico… Poi… Se vi piacete… Perché no?!”
Gianna allunga la mano vero di me e sente che ho il pene eccitato, barzotto. Ormai il mio pemne, ridotto dall’atrofia dei corpi cabernosi non è più in gtrado di soddisfare una donna, ma se titillato e massaggiato da sempre lo stesso piacere di una volta.
“Senti senti com’è eccitato il mio cornutone…” mi dice pizzicandomi il piccolo membro: ” Hai voglia di corna fresche, vero porco cornuto?” Le piace darmio del cornuto. E’ una sicula e attribiuisce molti significati a quell’aggettivo. Il cornuto per lei non è più maschio.
La rilecco con decisione per tenerla eccitata. Sento bene che essendo eccitata e vogliosa del maschio smania, respira forte, geme, si agita, contrae il pavimento pelvico, stringe e rilascia le natiche e cola molti umori nella mia bocca, che li risucchia avidamnete, mentre gemo e le tengo il medio infilato nell’ano. Un tempo dicevo che se fossi diventato impotente mi sarei ucciso, oggi sono felice della mia impotenza e del rimpicciolimento del pene, perché mia moglie deve cercare il maschio e io godo proprio delle corna; ma delle corna vere, non quelle che taluno si procura nel privé o nei parcheggi delle periferie. A me piace da morire che mia moglie prenda un’infatuazione per il maschio; che sia coinvolta. Così le corna le sento davvero.
Percepisco che il suo orgasmo si sta avvicinado. Sguscia come una serpe, sobbalza sul letto spingendo in avanti il pube con la vulva violacea e viscida e mi preme forte la faccia sulla vulva, che ora cola abbondantemente.
“Oddio Mauro!! che voglia di cazzo che ho mmmmmmmmm…”.
“Ma lo tromberesti il mio amico se fosse qui?” farfuglio con la bocca immersa nel suo sesso.
“Mmmmmmmmm…Siiiiii. Dai!…daiii!… Lecca cornuto, daiii che vengoo! Dai!!! Daiiii!…eccolooooooooooooo” e si contorge come una serpe sgambando e scuotendo la testa a destra e sinistra, smaniando forte con la bocca aperta quasi non riuscisse a respirare.
Mi allaga la bocca e sobbalza nel letto con forti scossoni, che man mano vanno scemando.
Poi sospira diverse volte e infine il respiro le si fa man mano più lento.
Mi masturbo veloce e il pene semimoscio sussulta fra le sue chiappone, dato che s’era nel frattempo rigirata per rigettarsi nel sonno ristoratore, che dura tutt’ora.
Il semino l’ho gettato. In giornata, magari stasera stessa la riecciterò per portarla nel giusto stato d’animo per farle accettare l’idea di conoscere un uomo per farsi trombare. Ieri l’altro lui mi ha mandato le foto che gli avevo richiesto. E’ un bell’uomo alto, brizzolato, simpatico, con un bel sorriso e… un cazzo davvero maestoso: largo, nodoso, con una bella cappellona e due coglioni che promettono trombate multiple. Il massimo che un vecchio cornuto impotente come me possa offrire alla giovane moglie insoddisfatta e vogliosa di maschio.
Con la vicina di casa
Da un paio di anni accanto a casa mia è venuta a vivere una giovane coppia con 2 figli. Ma ovviamente io vi parlo solo di lei: si chiama Laura, molto alta, seno abbondante, e con quei giusti fianchi che gli rendono quel culo perfetto. Diciamo che gli ho dedicato molte seghe a lei. Un giorno rimasto solo in casa mi misi su xhamster per smanettarmi un pò con i video e alzai il volume (mi piace farlo quando so che i miei sono abbastanza lontani da non poter rientrare subito e scoprirmi). Così ero a smanettarmi quando sento la voce della mia vicina nel atrio del palazzo. Guardo dal occhilino e vedo lei che stava lavando a terra e che visione a vederla piegata con quel bel culone così decisi di passare la mia sega dai video a lei. Improvvisamente mi bussò così subito mi rialzai la mutandina col pantalone del pigiama e la aprii. Mi chiese se avessi la cera così io gli dissi di venirla a prendere nel bagno facendo cenno di seguirmi. Venendo nel bagno passò davanti alla mia camera dove avevo dimenticato il computer con i video porno e il volume aperto, vedendoli disse lei << ah vedo che ti ho disturbato nel tuo meglio>> io mi resi conto che aveva visto il pc e dissi << scusa>> e andai a chiudere il computer facendomi una stretta di cazzo con la mano>>. Lei vedendo questo gesto riaprì il computer e disse << fammi vedere se almeno hai bei gusti>> e vide nella ricerca scritto <<GIOVANE VICINA SI SCOPA RAGAZZO>> e disse <<ah, però>> a questo punto mi venne l’istinto e gli misi una mano sul culo e l’altra la inizia a palpare il seno. Lei si scostò e si avviò verso la porta mentre io rimasi in camera mia deluso sentendo la porta sbattere bruscamente e pensando che si fosse arrabbiata e andata via e invece la vedo entrare nella camera con i leggins abbassati!. Disse << la porta va chiusa>> e mi fece occhiolino così subito gli tolsi maglia e reggiseno e mi buttai con la testa nelle sue tette magnifiche. Lei mi fece cenno di andare sul letto così la portai in camera dei miei genitori dove si tolse definitivamente anche i leggins e le mutandine. Non credevo ai miei occhi avevo la mia vicina sul letto a gambe aperte così mi lanciai con la mia lingua nella sua bella vagina. La sentivo bella calda, bagnata lei prese il mio cazzo in mano e se lo mise in bocca e con quelle labbra carnose mi leccava dalla cappella fino ad arrivare alle palle (era davvero un succhiotto bellissimo) poi iniziò a succhiarlo in un modo focoso da impazzire dovetti staccarla dal cazzo e glielo misi dentro. Mentre glielo infilavo la baciavo sul collo e poi iniziammo a slinguazzare mentre lo prendeva tutto dentro e godeva ma non vedevo il momento era arrivato l’ora del culo (sarebbe stata la mia prima volta che avrei penetrato un culo) che tanto desideravo sopratutto il suo. Ma il tempo di infilarlo e sborrai ma non volevo arrendermi così con la sua voglia anche aspettammo qualche minuto che mi venne di nuovo bello eretto e la presi da dietro e finalmente me la inculai. Inculavo forte mentre la sentivo godere e godevo insieme a lei. Feci una bella mezz’oretta circa anale abbondante fino a quando non la sborrai in faccia. Lei però riprese il mio cazzo che ormai aveva sborrato già 2 volte e se lo rimise in bocca regalandomi un ultimo pompino focoso e darmi la visione della sborra che usciva dalle sue labbra. Dopodichè si rivestì velocemente e uscì per non rischiare ad un eventuale rientro dei miei genitori.
Un giorno quasi sotto a natale mia moglie era andata a giocare a carte a casa di suoi amici, visto che sono più piccoli di me non trovavo l’esigenza di andarci e dissi che sarei rimasto a casa, da qualche giorno avevo notato mia moglie sempre con il pc acceso attaccato al telefono, all’inizio non pensai a niente di malvagio in questo, però quella sera rimanendo da solo a casa accesi il suo pc per dargli un occhiata. La prima cosa che feci fù andare nelle sue cartelle di foto, ok le solite foto già viste, poi c’era una cartella scitto cell, e subito la aprii, c’erano delle comuni foto scaricate forse da internet con dei tatuaggi visto che mi diceva che se ne voleva fare uno nuovo, poi man mano scorrevo vidi delle sue foto con lei senza reggiseno davanti allo specchio del nostro armadio cioè dei “selfie”, aprii quelle foto ed erano 3 o 4 e rimasi sbalordito che mia moglie si era fatta fatta delle foto del suo seno ma soprattutto per chi erano quelle foto? in quel momento cercai altre foto compromettenti in quella cartella ma niente, così andai a vedere nel cestino del pc, in piccolo formato mi apparvero delle foto dove si vedeva lei in foto vecchie con un suo vecchio fidanzatino e trovai delle altre dove c’era un cazzo…subito ripristinai le foto sul pc per poterle aprire in formato più grande per capire se mi ero sbagliato a gurdare o avevo visto bene, appena aprii queste altre foto vidi benissimo delle sue vecchie foto di qualche anno prima con il suo primo amore e poi delle altre di un bel cazzo in evidenza con una grande capella…in quel momento iniziai a tremare,. la stessa situazione di eccitamento ed emozionato che mi avevo preso qualche mese prima nel sentire sua madre godere mentre faceva sesso…mentre tremavo ero eccitato perché dentro di me pensai che lei avesse inviato delle sue vecchie foto al suo ex ragazzo forse ricordandogli i loro momenti passati insieme e lui per ringraziarlo gli avesse mandato delle sue foto del suo bel membro duro per farle ricordare a lei di come si eccitava guardando le sue foto che le aveva inviato precedentemente cioè quelle sue con il seno fuori…tutto quel mio pensiero perverso che forse poteva essere vero iniziò a turbarmi misto dall’odio e dall’eccitamento mi masturbai pensando alle foto di mia moglie nuda che gli aveva mandato al suo ex e del cazzo duro di un ragazzo che ovviamente non si vedeva in volto ma che io immaginavo fosse proprio il suo ex ragazzo…e se lei con una scusa invece di andare a giocare a carte quella sera d’accordo con le sue amiche che la appoggiavano andò a trovare il suo ex e scoparono insieme? questo pensiero mi accompagno per tutta la notte fino a quando non la sentii rientrare, ovviamente era tardi, lei mi vide che dormivo e si mise a dormire..il giorno successivo mentre lei aggiustava l’albero di natale ers di domenica, lasciò il suo pc acceso, ed io che sapevo gia dove trovare le foto, feci finta che capitai per caso nella sua cartella di foto del pc dove c’era lei con il seno fuori davanti allo specchio e il cazzo di questo sconusciuto, io gli chiesi spiegazioni e lei mi disse, che gli autos**tti fatti da lei erano per lei, per rivedersi in foto se le sue tette stavano crescendo visto che con l’allattamento erano un po svuotate, e quelle del cazzo in piena vista erano delle foto che la sua amica gli aveva inviato con wastupp di un ragazzo che m*****ava la sua amica, ma il suo racconto non mi convinceva,in quel momento feci finta di niente… qualche sera dopo lei mi provocò a letto io preso dall’eccitamento per quello che avevo nella testa da molti giorni iniziai a leccarle la fica e di conseguenza lei mi fece un bel bocchino, non me ne ha fatti molti in verità non lo fa spesso ma quelle volte che lo fa mi fa impazzire, mentre mi leccava il cazzo spontaneamente gli chiese se gli piaceva e se volesse leccarlo un altro in quel momento che non fosse il mio, la sua faccia fù sbalordita e sorpresa ma non piacevole allora non dissi più niente, continuai a scoparla facendola godere ma con dentro di me quel pensiero ed eccitazione che lei mi avesse in qualche modo tradito con il suo ex…
Vinroger di xHamster
Caro vinroger,
quando ricevetti un tuo messaggio qui su xhamster pensai ad uno dei soliti ‘donatori d’organo’ che pullulano sui siti cockold in cerca di cornuti segaioli come me che amano vedere la loro mogli trombate. Indendiamoci, anche io sono un cornuto segaiolo, ma in più sono impotente da diversi anni. Ma mia moglie non è affatto una mogli sweet, che si dona facilmente al primo venuto scelto dal marito cornuto. Mia moglie non accetterebbe mai di incontrare un uomo allo scopo di ‘doverci’ fare una trombata. Lei a causa della mia impotenza prolungata soffre della mancanza dell’uomo; di un uomo che la stringa fra le braccia, che la baci, che la faccia godere come lei sa godere quando viene penetrata da un vero maschio che abbia saputo conquistarla con garbo, stile, simpatia. Tu, vinroger, sei stato in gamba e ci sei riuscito. Si! hai conquistato prima me col tuo stile, il tuo garbo e il tuo bello scrivere. Ho capito subito che avevi le carte giuste. Ma in questo tipo di storie il gradimento reciprico è d’obbligo. Non dovevi piacere solo a me ma soprattutto a lei, mia moglie. Dopo qualche scambio di mail dove anche tu hai capito che avevi da fare con un vecchio marito impotente ma corretto, che effettivamente cercava un possibile amante per la moglie cinquantatreenne, hai mandato una bella voto volto. Io, conoscendo i gusti di mia moglie, ho fatto si che tu mi potessi chiedere amicizia su facebook, dove c’è anche lei. Sei stato meraviglioso nel parlare con me di un’antica conoscenza da colleghi. Io sarei stato un tuo ispettore e tu un mio giovane agente che ora, dopo anni, mi ritrovava in un socialnetwork. Lei c’è cas**ta, perché io ho conosciuto per lavoro centinaia dio collaboratori. Vero anche che prima le avevo parlato di aver rincontrato un mio vecchio allievo e quindi non ha avuto sospetti su questa strana amicizia. Post dopo post è nata la vostra amicizia. Lei ha cominciato a parlarmi delle vostre chat e di come ti trovasse simpatico e affascinante. Da parte mia, da buon ruffiano, ho preso a leccarla tutte le sere con molta passione per crearle la giusta tensione erotica. Sentivo che c’era qualcosa di diverso nei suoi orgasmi: molto più bagnata e mentre mi veniva in bocca si scuoteva tutta. Sentivo bene la sua crescente eccitazione. Sapevo che pensava a te. Poi ho finto gelosia chiedendole di non chattare più con te, ma lei ha subito puntato i piedi. Ha detto che avrebbe fatto quello che voleva e di non scocciarla. Io avrei si saputo, ma avrei dovuto farmi i cavoli miei e star fuori dalle s**tole. La mia finta gelosia nascondeva la mia crescente emozione. Sapevo che finalmente sarei stato di nuovo cornuto e tutto grazie a te Vinroger. Ha cominciato a tenere sempre con se il cellulare dove arrivano di contiuno ti tuoi messaggini. Qualcuno l’ho letto. Bravo! nessuna volgarità ma tanto sovoir-faire. Questo le ha fatto capire che non sei ‘uno che vuole solo quello’. Poi finalmente quando hai capito che era pronta l’hai invitata fuori. Lei ha subito accettato. Non ne vedeva l’ora. Sei venuto a prenderla a casa. Lei non ha voluto che noi ci incontrassimo. Voleva tradirmi in maniera classica. E anche io sai caro amico, amo più le corna vere che i giochini a tre. Me l’hai riportata a casa alle una di notte. Era raggiante, felice, allegra, emozionata. Sei stato in gamba a non provarci subito. Bravo! hai deciso di attendere così l’hai conquistata totalmente. Ma l’hai baciata. L’hai baciata proprio come piace a lei. Quel bacio l’ha rapita, sconvolta. Appena in casa è corsa in bagno. Ho sentito la sua lunga pisciata, tipica di quando lei si eccita. Mentre orinava seduta sul bidet ho preso le mutandine da lei gettate nel cesto della biancheria sporca che è nell’antibagno. Dalle mutandine emanava fortissimo l’odore della sua vulva eccitata e erano fradice, mezze. Le ho nascoste senza che lei se ne sia accorta. Quando si è addormentata le ho riprese e portate al naso odorandole a lungo. E qui hai fatto il primo miracolo. Mi sono eccitato, mi si è quasi inturgidito, consentendomi di farmi una sega goduriosa come non facevo da tempo. Poi, malandrino, l’hai fatta attendere dieci giorni prima di fissare un nuovo appuntamento. Appuntamento al quale lei pensava in ogni minuto dalla giornata. Ma lei ti ha fregato sul tempo. Quando l’hai chiamata per invitarla fuori lei ti ha invitato a casa. Quando le hai chiesto di me lei ha detto che sarei stato via forse tutta la notte. Ma io era giù in tavernetta, al buio, pronto a percepire ogni rumore, ogni voce, ogni sospiro. E avete parlato, riso, giocato, fatto rumore coi vostri passi; prima vi ho sentito muovere con le scarpe poi scalzi… diretti verso la camera. Vi ho immaginati mentre vi spogliavate e vicenda avviandovi verso la camera da letto. E io di sotto vi seguivo con la testa all’insù e l’udito attento. Mi batteva forte il cuore per l’emozione. Pensare che mia moglie stava per trombare sopra la mia testa mi ha fatto impazzire di gelosia mista a libidine. Ero esaltato per quanto stava succedendo tra voi. Poi la musica è iniziata: letto scosso che sbatte al muro; gemiti goduriosi; sussurri d’amore, grida di donna infoiata, incitazioni maschie le tue e troiesche quelle di mia moglie che tu hai mandato in calore. Immaginavo ogni cosa dai colpi che sentivo, ma c’era ben poco da immaginare dato che sentivo proprio tutto tutto. Infine lei ha orgasmato. Un urlo strozzato e selvaggio è uscito da suo petto: me la sono immaginata avvinghiata a te con le coscione in alto che ti strigevano alla vita e i suoi muscoli vaginali che pulsano risucchiandoti il cazzone in profondità mentre dalla gola emetteva uno straziante gemito. Ma tu hai voluto infierire su di lei e hai continuato la monta dandole un orgasmo dopo l’altro, come le onde del mare che si abbattono una dopo l’altra sulla riva spinte da un fortissimo Libeccio e ha goduto ancora e ancora. Non smettevi di trombarla facendola godere di continuo. Gemiti gutturali, ansiti forti, mugolii… Ma cosa le facevi? Poi eccoti! Ho sentito il tuo ruggito e alcuni violenti colpi del letto sulla parete. L’hai riempita di te. Immaginavo il tuo cazzone che immerso profondamente il lei spruzzava lo sperma nella pozza della cervice. Finalmente mia moglie riaveva dentro di se il seme del maschio, dato che io ho perso l’eiaculazione da tanti anni. Bravo! Bravo!
Ma non hai fatto godere solo lei: ho goduto anche io, si! anche io. Ho riavuto l’erezione persa da anni e sono venuto insiema voi, al piano di sotto.
Asia e il cazzo di un rumeno
Le tre. Non che fosse tardi, anzi, a volte era rimasta in un locale ancora più a lungo, ma quella sera in effetti non aveva voglia di perdere altro tempo a guardare le solite facce che con il passare dei minuti si facevano sempre più insistenti nel cercare sul viso di chiunque un segnale che facesse capire loro che ci stavi. E poi c’era quel cavolo di vicolo da attraversare che non mi andava proprio giù di percorrere da sola. Alla faccia della privacy! Doveva ancora capire perchè certi locali finivano il più delle volte per essere ubicati in posti così fuori mano.
Ormai ero stufa di stare ancora lì, e visto che comunque non conoscevo nessuno che sarebbe potuto uscire con me e fare un pezzo di strada insieme, mi decisi ad uscire.
L’aria fresca mi colpì in pieno viso mentre gli occhi stentavano ad abituarsi all’oscurità quasi completa che c’era intorno.
Mi incamminai mentre la fievole luce blu dell’insegna si perdeva alle mie spalle.
Perso in qualche pensiero non si accorsi subito che nel punto più buio del vicolo c’erano due paia d’occhi che mi guardavano.
Me ne ne resi conto solo quando mi trovai davanti qualcuno che mi chiese una sigaretta.
Un sussulto, una strizzata d’occhi per capire chi avevo di fronte, e mentre il mio cervello metteva a fuoco una serie di particolari, mi resi conto che il tizio non era solo.
Un leggero scroscio proveniente dalla parte del muro mii fece realizzare che c’era un’altra persona, che stava pisciando.
Maledissi il buio, il vicolo e con un leggero groppo alla gola tirai fuori il pacchetto delle sigarette per offrirne una.
Il pacchetto mi fu tolto di mano e contemporaneamente mi venne chiesto del di accendere.
Presi l’accendino e tenendolo fermo con entrambe le mani protese verso il viso di chi avevo di fronte.
La fiamma illuminò dei tratti mascolini ed uno sguardo intenso che mi scrutava.
In quel momento arrivò il secondo mentre finiva di chiudere la patta dei pantaloni, reclamando dall’amico una sigaretta anche per sè. Dopo avere dato un’occhiata sprezzante alla marca, anche questo ne prese una. Anche qui la fiamma illuminò i tratti di un viso piuttosto virile e due occhi di un celeste scuro che sorridevano in modo vagamente crudele.
-Che ci fai qui a quest’ora?
-Sto tornando a casa.
Con aria beffarda mi fece fatto notare che lì, in quel vicolo c’era solo un motivo per passarci: il locale da cui ero appena uscita. Mi allontanai evitando di dare ulteriori spiegazioni ed al diavolo anche il pacchetto di sigarette rimasto in mano ad uno dei due, quando il tizio dagli occhi celesti, mi pose una mano sul culetto.
-Ma a casa ci vai da sola ? Non hai trovato compagnia?
Dare spiegazioni diventava sempre più difficile, ed oltre tutto la voglia di scappare da lì stava prendendo il sopravvento.
Eppure in fondo qualcosa mi tratteneva, e non era solo la mano del tizio che intanto mi stava tirando verso la parte più buia del vicolo, quella da cui pochi minuti prima era sbucato.
Stavo resistendo alla pressione ma avevo già fatto due passi in direzione del buio totale, e questo dette più vigore alla pressione di chi mi stava tirando verso la sua direzione.
-Vuoi vedere due cazzi come non hai mai visto? sono certo che a una troietta come te farà piacere.
E senza aspettare risposta mi sentì afferrare una mano che fu portata a contatto con un cazzo già fuori dai pantaloni.
Mentre le mie dita percepivano le dimensioni di un cazzo scappellato e già in tiro, una mano mi spingeva la testa verso il basso.
Il piacere di quel contatto e la voglia mista alla sensazione di leggera violenza che si era venuta a creare, fecero sì che mi accovacciai davanti a quel cazzo e cominciai con leggeri colpi di lingua ad assaporarne il gusto, ma non ci fu tempo per i preliminari: un colpo violento del bacino mi fece ingoiare tutto d’un colpo quella mazza di dimensioni senz’altro notevoli che raggiunse il suo massimo all’interno della mia bocca.
Mentre in quella posizione sentivo il cazzo dello sconosciuto entrare ed uscire dalla mia bocca, il cazzo dell’altro si avvicinò alle mie labbra.
Ora avevo due cazzi a disposizione e non mi feci pregare a prendere in bocca anche il secondo.
-Uhmm che bocca da troia che hai visto che avevo ragione sei proprio una troietta femminella. Ti piace il cazzo vero?
Dai, assaggiali tutti e due e poi dicci quello che preferisci.
E così dicendo, i due cazzi si alternavano nella mia bocca facendomi percepire le differenze nelle dimensioni e nel sapore.
Uno ben dritto, con una cappella proporzionata ai 20 centimetri dell’asta con un sapore iniziale di piscio, che mi fece capire a chi appartenesse, l’altro, leggermente ricurvo verso l’alto, ma di circonferenza ben maggiore del precedente, tanto da fargli pensare che un cazzo del genere poteva fare male seriamente.
Ma i pensieri volavano. Non c’era tempo per le riflessioni. Le esigenze di chi voleva scoparmi la bocca venivano prima di ogni altra considerazione.
Il primo a venire fu quello dal cazzo ricurvo.
Estrasse l’uccello mentre il primo schizzo di sborra eruttava ed andava a piantarsi sulla mia faccia seguito immediatamente da un altro e da un altro ancora.
Mentre la sborra lentamente colava sul mio viso, il secondo cazzo entrò in bocca reclamando la sua parte di piacere.
La pompa fu più lenta e meno violenta della prima.
Le sue mani mi tenevano per la nuca. Troppo assorto a seguire il ritmo di quella pompa che sembrava non dovesse finire mai.
Le sue mani mi tenevano ferma mentre il bacino ritmicamente si avvicinava e si allontanava dal mio viso. Poi improvvisamente sentì il cazzo vibrare nella mia bocca e mentre cercavo di allontanarmi il primo schizzo mi si piantò in fondo alla gola, seguito dal secondo e poi dal terzo. Sborra, tanta sborra, che non potei non inghiottire in un atto di sottomissione.
-Bevi tutta la sborra, troia. Dai che ti piace. Bevila tutta.
La voce era autoritaria e soddisfatta.
Ripulì il cazzo dalle ultime gocce.
I pensieri riaffioravano nella mia mente.
Da quanto eravamo lì? Possibile che nessuno fosse passato nel frattempo? Il cazzo ormai si stava ammosciando nella mia bocca e le ultime gocce di liquido mii dettero il senso del rimpianto: tutto era finito.
Mi rialzai svettando sui miei decolte’ 15 cm.
Mi sentiva spossata. Cercai di darsi un’aggiustata al mio vestito di pizzo nero con il retro traforato fino al culetto e feci un lungo respiro sperando che il cuore smettesse di battere come un tamburo.
Le voci di qualcuno che usciva dal locale, mi fecero fare dei passi per allontanarmi da quel luogo.
I due si misero ai suoi fianchi.
La luce presto si fece più intensa e sotto il riflesso giallognolo di un lampione mi fermai a guardare i due sconosciuti.
Entrambi denunciavano le loro origini.
Li guardai in modo quasi interrogativo.
Quello dagli occhi celesti si presentò come Lorenzo, l’altro disse di chiamarsi Adrien.ci stringemmo la mano.
-Ti sono piaciuti i nostri cazzi? Vero troietta.
Chiese, o forse affermò Adriano.
-Ti è piaciuto bere la mia sborra, vero?
La tua bocca è come quella di una troia.Sono sicuro che sei ancora piu puttana di quanto ci hai fatto vedere. E noi di cazzo te ne possiamo dare ancora, quanta ne vorrai. La nostra e quella dei nostri amici. Dove abiti?
Percepì un vago senso di pericolo.
I miei sensi ora erano tornati vigili e presenti.
Chi erano questi due? Dove potevano condurmi? Ebbi paura. Cercai di glissare. Lorenzo che sembrava il più sveglio dei due, sembrò capire.
-Ok..
Disse.
-Ti dò il mio numero di cellulare. Quando avrai voglia della mia sborra basterà che mi chiami.
Sei bella vestita da puttana.
Come un automa, ma anche sollevata per la piega che la cosa aveva preso, memorizzai il numero.
Arrivò il momento dei saluti. Ci fu una nuova stretta di mano e quella di Adrian fu più intensa. I miei occhi si piantarono nei suoi.
Ciascuno per la sua strada, io, con la certezza che quanto era avvenuto, non avrebbe avuto un seguito.
Giunta a casa, mi spogliai completamente.una doccia e solo il mio intimo. L’idea di essere una femmina puttana vestita di tutto punto lingerie, gonna scarpe con tacco trucco mi fecero eccitare ancora di più , il sapore acre della sborra in bocca, e la testa piena di pensieri, mi stesi sul letto,mi abbandonai ad una sega.
Il ricordo di quanto avvenuto nel vicolo poche ore prima, mi accompagnò per tutta la giornata successiva.
Era domenica, una giornata uggiosa di pioggia, e decisi di non uscire affatto, cullando nella memoria quell’esperienza che se da una parte lmi aveva sconvolto per come si era svolta, dall’altra mi eccitava al solo pensiero.
Più di una volta presi il cellulare con l’idea di fare il numero che Adrian mii aveva lasciato, ma decisidi evitare.
Adrian, dei due indubbiamente era quello che mi aveva intrigato di più con i suoi modi accattivanti e allo stesso tempo autoritari.
Un vero maschio, ma cosa sapevo di lui se non che aveva un cazzo di 22 centimetri e che sembrava sapesse leggermi fino in fondo all’anima? Poteva essere un clandestino, piuttosto che un malavitoso come se ne leggeva sulle cronache tutti i giorni. Eppure al solo pensiero un brivido mi correva lungo la schiena.
Alle 18 pensava già ad altro, al giorno dopo, al mio negozio di langerie agli ordini da fare. Alle 19 cancellai il numero dal cellulare.
Il lunedì volò pur in mezzo a mille difficoltà, ed alle 19 imboccai la strada di casa con in mano le buste della spesa.
Stavo infilando le chiavi nel portone quando sentì una presenza al mio fianco. Mi girai: era Adrian.
-Ehi troietta non mi hai chiamato!
Confusa, mi domandai ma come avesse fatto a scoprire dove abitavo? Era chiaro: mi aveva seguita.
-Che fai? non mi inviti a salire da te?
A volte la confusione che abbiamo nella testa, assopisce la nostra capacità di reazione, e poi vuoi perchè vedermelo lì con il suo giubbotto di pelle e l’aria da bullo tutto sommato mi faceva piacere, non pensai di inventarsi una scusa qualsiasi, tipo abito in famiglia, e senza pensarci sopra più di tanto, gli proposi di salire.
Entrammo in casa, e mentre mi davo da fare tra i fornelli, Adrian mi girava intorno, senza mancare di tanto in tanto di darmi una palpata quando su una chiappa, quando sull’altra.
Non capivo se questo tipo di attenzioni mi faceva piacere o meno, lo allontanavo in un sottile gioco di seduzione, ma non riuscivo ad oppormi in modo risoluto.
La preparazione del pasto andava avanti, aprì una bottiglia di di vino che avevo in frigo, e ne bevvero entrambi.
Adrian in realtà se ne servì altre due volte, e poi controllando a che punto erano i preparativi, chiese se poteva farsi una doccia.
Rimasi sorpresa, ma non seppi dire di no.
Il suo pensiero andò ad una qualche situazione di estrema precarietà in cui Adrian sicuramente viveva.
Lo accompagnai nel bagno, e gli porsi un accappatoio per asciugarsi.
Tornai in cucina e mentre dopo avere approntato la tavola mi preparavo a riempire i piatti, lo vidi apparire davanti, con il suo accappatoio bianco addosso, e scalzo. La vista dei lunghi piedi affusolati e maschi mi impedirono di offrirgli qualsiasi tipo di ciabatta. Tutto si svolse in modo tranquillo. Ogni tanto alzavo gli occhi su Adrian e vedevo i suoi piantati nei miei. Lo guardavo in modo forse enigmatico, come se lo stessi valutando, ma in base a cosa? non capivo.
La cena terminò e passammo nel salotto dove Adriano, seduto sul divano, si fece servire un’abbondante dose di cognac.
Ne bevve un lungo sorso e poi senza parlare fece il gesto di sedermi al suo fianco.
Immediatamente un suo braccio avvolse le mie spalle
Adrian mi guardava fissa, e ammetto che faticai non poco a sostenere quello sguardo.
Poi all’improvviso, la presa si fece più dura una pressione che mi portava la testa verso il basso: verso il ventre di Adrian, che con un colpo si aprì l’accappatoio mettendo in mostra il suo cazzo svettante.
A me non rimaneva che prederlo in bocca…Stavolta ebbi tutto il tempo di godersi la pompata.
Quel cazzo era davvero magnifico.
Perfetto nelle sue misure, lo avvolsi tra le labbra e lo feci scivolare fino in gola, per poi risalire verso la cappella più succosa che aveva mai avuto tra le labbra.
Le mani di Adrian che fino a quel momento avevano accompagnato i movimenti della mia testa, si spostarono sul mio corpo, cominciando a tirargli verso l’alto la canottierina e alzando con impazienza la gonna.
Io senza staccare la bocca dal suo cazzo, cominciai a collaborare, togliendomi quanto potevo, finchè, ormai quasi nuda, mi staccai da Adrian giusto il tempo di sfilare i pochi indumenti rimasti addosso.
Ero nuda, adesso.
E mi sentì ancora più nuda per lo sguardo che Adrian gli dedicò.
Senza pudore, senza la minima possibilità di potermi riparare.
Adrian mi guardava in modo spietato.
Mi fece alzare, mi fece girare, mi scostò la mano che pudicamente tenevo davanti a voler coprire la mia nudità in un gesto di pudore senza senso, e poi ancora lo sguardo di Adrian che senza parole continuava a guardarmi. Pose le sue mani sulle mie chiappe, le afferrò come fossero due frutti maturi e le avvicinò al suo viso, avendo cura di allargare tanto da mettere in mostra il buchino in modo quasi osceno.
La sua lingua affondò proprio lì, e cominciò asucchiare a leccare cospargendo di saliva tutto ciò che toccava.
Non capivo più nulla, un pensiero stava facendosi largo: il momento si avvicinava.
Quel cazzo tra poco mi sarebbe entrato dentro lo volevo con tutta mè stessa anche se temeva l’impatto.
Tutto avvenne in modo rapido, mi sentì tirare verso il basso dalle mani di Adrian. La cappella mi sfiorò il buco mentre la mano di Adrian indirizzava il cazzo.
Sentì la cappella farsi largo ed un dolore molto forte, la presa di Adrian sui miei fianchi si fece ancora più forte e mi costrinse di nuovo verso il basso.
-Dai, troia tra poco ti piacerà sei una perfetta puttana.
Adrian rimase fermo in quella posizione il tempo che il mio buchetto si abituasse, e quando percepì che le resistenze si stavano allentando, con un solo colpo lo ficcò fino alle palle tenendomi sempre per i fianchi.
rimasi senza fiato, ed un urlo uscì dalla mia bocca. Il dolore era forte, ma il cazzo ormai era entrato completamente. Lo sentì bisbigliare:
-Allora, troia, va meglio? Ti piace sentirti impalata dal mio cazzo, vero?
Senti come è grosso?
Senti le mie palle che ti solleticano il culo?
Sì, è entrato tutto perchè le troie come te lo prendono fino in fondo e ne vorrebbero ancora.
Ed ora fammi vedere quanto sei brava. Dai, fammi godere, vai sù e giù, fammi sentire che ti piace essere inculata da un cazzo grande come il mio.
Mi staccai dal suo petto, e mettendo i piedi sul divano, mi posi in modo tale da poter andare sù e giù su quell’asta che oltre a riempirmi tutto il culo, con la sua presenza, mii fotteva anche il cervello.
Ero senza difese, ad ogni movimento lo ficcavo sempre più dentro. Anche Adrian cominciò a muovere il bacino, sincronizzando i movimenti con i miei ormai in delirio.
-Ti piace, vero? Dì che lo vuoi, dì che ti piace, troia.
-Sì, mi piace…
-Chi sei tu?
-Sono una troia…
-No, sei la mia troia!
Vedrai ti trasformerò in una vera donna troia, ti vestirai come una puttana, e prenderai cazzo come una vacca.
E così dicendo, con colpi sempre più forsennati, Adrian affondava la sua verga non connettevo più, tentai di toccarmi l’uccello, ma Adrian mi prese le mani e girando le braccia, le tenne ben salde dietro la mia schiena. Ormai ero in totale balia di Adrian, che sembrava non voler smettere di stantuffare il buco del mio culetto. Poi con un ultimo colpo di reni, affondò, se possibile, ancora di più il suo cazzo mi senti riempire, schizzo dopo schizzo, della sua sborra, ed in quel momento anche il mio cazzo cominciò ad eruttare lanciando schizzi sul tappeto.Ero completamente sua mi aveva riempita tutta era l’inizio della mia trasformazione in una travesta puttana al servizio del suo uomo e dei suoi amici.
Era il mio uomo…ero la sua femmina…Geloso forse troppo delle attenzioni che tutti i giorni ricevevo dai maschietti fummo innamorati fino a quando una retata per spaccio di droga lo costrinse a tornare al suo paese…ci scrivemmo per un po…quel ragazzo dagli occhi cattivi ne aveva viste e vissute tante di cose brutte, mi lascio’ cosi senza dirmi ciao…ma con i mille ricordi del suo cazzo dentro di me.
Questo racconto risale all’ultimo natale trascorso ed anche all’ultimo passato in casa dei miei suoceri perché da aprile abbiamo cambiato casa e quindi non abitiamo più con loro, mio suocero per la settimana di natale aveva prenotato un viaggio, come spesso fanno, ed io al pensiero di non averli tra i piedi e di andare a rovistare nelle sue cose intime magari trovando qualcosa di più spinto era già qualcosa che mi faceva bollire dentro. Prima della partenza mia moglie mi confessa che mentre aiutava la madre a fare le valige gli vede in un borsello da viaggio sai dove si mettono gli spazzolini, ecc, delle pillole con sopra scritto cialis. quando la sera rientro a casa i miei suoceri erano già partiti dal pomeriggio, e mia moglie mi racconta l’accaduto dicendo di averli trovato queste pillole e di aver fatto una ricerca su internet e aveva riscontrato che si trattavano di pillole come il viagra, infatti mi disse che il padre prende molte medicine e che quindi col fatto che ha 59 anni ne avrà bisogno di quelle pillole, mentre mia moglie in maniera naturale mi raccontava questo nella mia mente tutte le fantasie su mia suocera che avrebbe fatto la porca con il marito in vacanza mi facevano eccitare e un po anche infastidire perché anche se è una cosa improponibile volevo tanto un giorno fargli sentire di quanto ero pazzo di lei e di quanto avrei voluta farla felice senza l’aiuto di pillole. La serata continuò cenai tranquillamente ma inizio a prepararmi un piano per come e quando iniziare una ricerca approfondita sulle cose intime di mia suocera…In quella settimana ne capitarono di occasioni, mia moglie un pomeriggio andò a fare spese con mia madre ed io rimasi solo a casa, avevo tempo un oretta, iniziai da andare giù in cantina non so perché ma nella mia fantasia c’era la voglia di trovare tipo una videocassetta o un cd di un loro video privato ma purtroppo così non è stato, trovai delle vecchie foto invece da lei da giovane, e vi dico che adesso ha un po più di forme in più che assolutamente non mi dispiacciono ma da giovane era magrissima ma sempre con un seno bello prosperoso e in evidenza e trovai delle foto di quando andavano in vacanza con lei in costume, e fù allora che mi venne l’idea che se l’estate dopo cioè questa che è appena passata saremmo andati con loro al mare l’avrei fotografata di nascosto in bikini o cmq in maniera dove risaltano le sue forme di certo non lo potevo fare nei giorni normali, sarei stato sgamato. Dalla cantina passai al loro bagno ma niente di che anche se notai un l’asciugamano vicino al bidè bagnato ed il sapone intimo che era ancora aperto è capì che mia suocera si era lavata le parti intime prima di partire, di certo noi maschi preferiamo la doccia, presi quell’asciugamano lo annusai e il fatto che lì si era asciugata la sua bella fica e magari anche il fondoschiena fece eccitare i miei neuroni e tutto il resto, si sentiva di donna ma non molto perché era bagnato, infine andai in camera da letto, sicuramente nella fretta del viaggio non ebbe modo di rifare il letto e lascio il suo pigiama ancora lì chiedendo poi a mia moglie di mettere a posto la sua camera, iniziai ad odorare la maglia del pigiama dava del suo profumo, poi quando presi i pantaloni per annusarli vidi che in mezzo ai pantaloni c’erano le sue mutande nere, un po sporche le presi le odorai fortemente dava un odore forte di pipì e non solo pensai dentro di me ” brutta porca” le odorai ancora e le rimisi come stavano, pensando che tanto mia moglie non sarebbe andata subito a rifargli il letto e a pulire la camera e quindi aspettai il momento più comodo e tranquillo per masturbarmi come si deve…passò anche quella serata mangiando con mia moglie ma con in mente un pensiero fisso, quasi da ossessionato, quello di ritornare nella sua camera da letto a sentire il suo odore di fica matura, la notte non riuscivo a prendere sonno quando vidi che mia moglie dormiva, erano quasi le 2 di notte, mi alzai zitto zitto dal letto e senza mettermi le pantofole per non fare rumore uscì dal mio appartamento e andai al piano di sopra nella sua camera da letto, faceva freddo e tremavo sia per il freddo che dall’eccitazione, mi misi nel suo letto dal lato dove dormiva lei sul suo cuscino, presi la sua maglia del pigiama piena del suo bel profumo e le sue mutande le avvicinavo al mio naso con una voglia matta che se in quel momento si trovava lì mia suocera gli avrei leccato come non mai fino a farla venire quella sua ficona che immagino calda e grande, così iniziai a masturbarmi mettendo le sue mutande sul mio pene e leccandole proprio sul punto dove si sentivano di più i suoi profumi di donna, arrivai ma non sulle sue mutande in un grande sborrata e ancora con le sue mutande vicino alla mia lingua, è stato un bel momento ero nel suo letto sentivo il suo profumo sul suo cuscino, proprio lì nella sua camera dove fa di tanto in tanto qualche bella scopata con suo marito e con le sue mutande con i suoi umori vaginali immaginandola di leccarle la fica e le leccavo le mutande e stata una delle più belle sborrate eccitanti della mia vita, mentre mi segavo me la immaginavo lei con le sue belle tettone che mi scopava o me lo prendeva in bocca e a voce alta per eccitarmi ancora di più le dicevo ” sei una porca, sei zoccola, quanto mi piace il tuo odore di fica”, tutto questo purtroppo non l’ho più fatto perché non è più stata fuori casa, ma il pensiero fisso del suo odore di fica, o le sue tette che tutte le mattine durante il caffè avevo davanti agli occhi mi continuavano a rimanere in testa, con un pensiero che prima o poi me la volevo scopare….LA STORIA CONTINUA…