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LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 7)

LA MIA PRIMA VOLTA DA SISSYBOY (Parte 7)
Non si fece attendere molto, lo sentii gemere e nekko setsso momento sentii il suo cazzo vibrare nel mio culo. Lo sentii muoversi all’indietro, quasi come se avvesse sparato un colpo e ci fosse il rinculo, mentre un primo fiotto di sborra trovava la strada tra le mie viscere.

Senti la sborra penetrarmi violentemente mentre il suo cazzo dava ancora due o tre spinte per svuotarsi del tutto nel mio culo.

Le sue mani mi strinsero i piccoli seni mentre si avvinghiava a me sempre piu stretto e gemeva.

-Sei la mia puttanella, la mia troietta. Ti sborrero’ neò culo tutte le volte che vorrai. Promettimi che nessuno avra’ mai il tuo culo senza il mio permesso. Giuramelo, solo io ti devo inculare….ohhh – e cosi’ dicendo continuava a sborrarmi dentro.

Poi tolse il cazzo dal mio culo, io mi sollevai leggermente per facilitare l’uscita del cazzo e una scoreggia seguita da un fiotto di sborra gli inondo’ la pancia.

Mi sedetti sul sedile stremato dalle sue spinte edal suo cazzo. Lui si puli’ la pancia, tiro’ su i pantaloni e disse:

– Ora andiamo, ho una sorpresa per te, vedrai che ti divertirai.-

Mise in moto la macchina e parti’. Arrivammo in un albergo sulla Pontina, parcheggio’ lamacchina ed entrammo.

Alla reception disse che ero suo figlio. Il portiere mi diede uno sguardo non mlto convinto, ma non disse nulla e gli consegno’ la chiave della stanza 69, un bel numero.

Entrammo nella stanza e lui mi disse di fare una doccia e che mi averbbe raggiunto dopo.
Entrai nel bagno, mi spogliai e mi buttai sotto la doccia.

Mentre mi lavavo per bene, lo sentii entrare. Era nudo e aveva il cazzo moscio.

– Inginocchiati –disse – e famelo venire duro, prendilo in bocca –

Non me lo feci dire due volte, e mentre l’acqua scrosciava, mi inginocchiai e aprii la bocca.
Lui mi prese la testa fra le mani e la diresse verso il suo cazzo moscio. Lo presi con la mano destra e lo misi in bocca, era morbido e caldo.

Cominciai a leccarlo con la lingua fin dentro la cappella e a succhiarlo mentre gli toccavo le palle e lui spingeva la sua testa contro la sua pancia.

Non ci volle molto precheì diventasse duro e lo sentisi arrivare sino a toccarmi l’ugola.

Le spinte diventarono sempre piuì forti e veloci.
Stava scopando la mia bocca quasi come fosse il mio culo.

La cappella sbatteva contro l’ugola, e si infilavanella gola ostruendola e facendomi tossire ma le sue spinte non si fermavano, poi ad un tratto lo tolse dalla bocca.

Io rimasi in ginocchio con la bocc aperta, mentre lui stringendosi il cazzo con la mano siistra diceva.

– Oddio non voglio sborrare ancora, vieni qui amore, ti voglio sborrare nel culo. –
Cosi’ dicendo mi prese in braccio, mi sollevo’ di peso e mi disse di aprire le game e di metterle intorno alla sua vita.

Mi appoggio contro le piastrelle della doccia e poi sentii il suo dito medio penetrarmi il buchetto del culo.

Io strinsi di piu’ le gambe intorno alla sua vita mentre il mio cazzetto che era diventato duro gli sbatteva sullo sterno.

Mi sollevo’ ancora un po’ e poi lo sentii prendere ilcazzo e puntarmelo sul buchetto del culo.
Spinse dentro con forza e lo sentii entrare prepotentemente nel mio culo, ma non duro’ molto, dopo due spinte sentii di nuovo il cazzo vibrare e inondarmi il culo di sborra mentre lui gridava come un ossesso.

– Ti inculo, ti inculo, sei mio ti sborro dentro, ti inculo.
Rimanemmo sotto la doccia avvinghiati per qualche minuto fino a che il suo cazzo moscio scivolo’ fuori dal mio culo mentre io gli pisciavo sulla pancia. Il mio piscio allora si mischio’ alla sborra che mi usciva dal culo e cadeva sul piatto doccia formandodei ghirigori gialli e cremosi.

– Lavati bene – disse – e riposiamoci un po’, fra poco arrivera’ la tua sorpresa! –

Non avrei mai immaginato quello che sarebbe successo dopo.
(continua)

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La mia passione per le BBW

Fin da quando ero un bambino sono stato sempre attratto dalle donne bene in carne, le cosidette BBW. Forse il motivo è dovuto al fatto che la mia dolce tata lo era mentre la mia matrigna era invece magra come un grissino, o forse perchè la prima donna che ho visto nuda era la mamma di un mio amichetto ed anch’essa era “enorme” agli occhi di un bambino di sei anni. Sia ben chiaro non è che mi ha m*****ato o altro perchè l’ho vista di sfuggita a casa sua mentre si toglieva il costume forse dimentica del fatto che io ero stato invitato dal mio amichetto per giocare.
le ipotesi possono essere molteplici ma il risultato è sempre lo stesso: sono sempre stato attratto dalle BBW ed oggi, che ho 40 anni suonati, sono le mie “prede” preferite.
Mia moglie è una mamma, una bravissima amministratrice, un’ottima impiegata con successo (è un manager), volendo è anche una brava cuoca ma … non è una brava amante.
Il poco sesso che facciamo è per me insoddisfacente rappresentato dalla classica posizione del missionario senza mai una variante per non dire altro tipo un bocchino o l’inimmaginabile anale.
Ogni volta io ci provo anche se so quale sarà la sua risposta ma lo devo fare per … immagine.
Infatti quello che non posso fare con lei lo faccio con le mie amate BBW e, volendo essere cattivo, grazie anche all’aiuto della mia gelosa mogliettina perchè molte delle sue amiche rientrano in questa categoria, al contrario di lei. C’è chi lo è diventato dopo aver fatto un figlio incapace di perdere i chili accumulati durante i mesi della gestione, chi lo è diventato per golosità e chi lo è di natura.
Tra tutte queste preferisco quelle che rientrano nella seconda categoria perchè incapaci di res****re alle tentazioni, mentre le ultime sono più sicure di sè ed è più difficile convincerle. ma quando ci riesci … hai fatto tredici!
Dopo che mi sono fatto la sua miglior amica, che giornata indimenticabile è stata per noi due, deve essersi sparsa la voce perchè le occasioni sono rimaste invariate ma non … quelle divertenti.

FRANCESCA
La conosco da circa quindici anni, cioè da quando ho conosciuto mia moglie che me l’ha presentata come la sua amica del cuore, e mi ha sempre attizzato ma non potevo certo farmi avanti. Vederla quasi tutte le settimane era diventata una routine. Uscivamo per le vie di Roma per fare una passeggiata, o magari in qualche centro commerciale, e lei era quasi sempre presente (da sola). Più volte si è scusata per questo ma non mi ha dato fastidio, anzi. Il più delle volte, soprattutto nei centri commerciali, prendeva a braccetto mia moglie e d iniziavano a chiacchierare delle amiche, di quello che le era successo, oppure raccontava l’ennesima dieta miracolosa che si infrangeva davanti al primo gelato. Ebbene loro camminavano ed io restavo indietro godendomi la vista di quel culone messo in contrasto con quello di mia moglie.
Finalmente dopo tanti anni l’ho incontrata “casualmente” all’ora di pranzo mentre camminava per andare a casa.
“Ciao Francesca” le dico quando arrivo abbastanza vicino
Lei si ferma e cerca di capire da dove veniva quella voce. Quando mi ha visto mi ha abbracciato come fanno le vecchie amiche chiedendomi cosa stavo facendo da quelle parti
“sono andato da un cliente e sto cercando un posto dove pranzare. Mi vuoi fare compagnia? Mi farebbe piacere!”
“certo Luigi lo sai che quando si tratta di mangiare io non mi tiro mai indietro ahahah”
“dai andiamo allora ma andiamo in un posto tranquillo. Ho il rimborso spese quindi sfruttiamolo!”
Mi ha portato in un ristorantino lì vicino ben accogliente con pochi tavoli occupati (dopo ne ho capito il motivo).
L’ho portata al tavolo più appartato possibile ,vicino al muro, facendola sedere di fronte a me ed ho ordinato subito una bottiglia di acqua ed una di vino bianco frizzantino. Dopo aver ricevuto le ordinazioni il cameriere ci ha lasciati tranquilli dandoci la possibilità di parlare tranquillamente.
“Allora Francesca cosa mi dici di nuovo? E’ un po’ di tempo che non ci vediamo! Novità per il lavoro?”
“Lascia perdere Luigi è meglio non parlarne. Per una come me ci sono poche possibilità! Sai tutti cercano più la bella presenza che l’esperienza. Alla fine mi toccherà accettare il lavoro che mi ha offerto mio fratello, ma proprio non vorrei farlo. Mi sembra che lo faccia più per misericordia che per reale necessità.”
“Pensavo che avresti avuto meno difficoltà e proprio per, scusami, la tua presenza. Una donna come te da subito un’immagine di serietà a qualunque società! E poi perchè ti sottovaluti così tanto? Tu sei una bellissima donna e se non fossi la miglior amica di mia moglie … ci avrei fatto un pensierino! Mi raccomando però questo non dirlo a lei”
“come sei gentile Luigi, anche se so che lo dici solamente per amicizia!
“guarda Francesca se pensi questo mi offendo. Io sono sempre serio, mi conosci ormai da tanto tempo e lo sai. Tu promettimi di non dire nulla a mia moglie ed io ti offrirò oltre al pranzo anche il … gelato da gustare a casa tua!”
Francesca è rimasta a bocca aperta nel sentire queste parole. Ho visto la sua lotta interiore per rifiutare l’invito ma sapevo che avrebbe accettato visto che rientra nella categorie delle golose. Non riescono a res****re alle tentazioni!
Il cameriere finalmente portò i primi, avevo fame veramente, sbloccando almeno per il momento la situazione. Assaggiai i spaghetti allo scoglio che avevo ordinato e notai che Francesca stava ancora pensando.
“Guarda” le dissi “se ti ho offeso, perdonami. Ti chiedo solamente di non dire nulla a mia moglie, anche per il suo bene. Cosa farebbe? Il mondo le crollerebbe addosso per un tentativo andato male. Comunque i spaghetti sono fantastici. Assaggiali!”
Francesca lo fece quasi controvoglia ma poi, sentito il sapore, cominciò a mangiare di buon gusto.
Devo dire che pur sapendo come sarebbe andata a finire ero sulle spine. E se mi sbagliavo? Decisi di tornare alla carica dicendole “il dolce lo prendiamo qui o preferisci prenderlo a casa?” Lo so sono una carogna ma nella vita a volte bisogna comportarsi come tale per vincere.
Lei mi guardò con gli occhi tristi e alla fine parlò dicendo:
“preferirei prenderlo a casa mia ma ancora non sono sicura se parli seriamente o se mi stai prendendo in giro!”
Udite quelle parole mi tolsi una scarpa e alzai il piede mettendolo direttamente in mezzo alle sue gambe e le dissi “hai ancora dubbi?”
“chiedi il conto, e fai presto” mi rispose sorridendomi
Anche se casa sua fosse stata lontana qualche chilometro ci avremmo ben poco ad arrivarci. Francesca camminava talmente veloce che facevo fatica a starle dietro.
Entrai nell’ascensore dietro di lei e subito le palpai il facendola ansimare. Cazzo, erano anni che lo volevo fare ed ora me lo potevo godere.
Lei si girò e mi mise la mano sul pacco e dopo aver sentito la consistenza si passò la lingua sulle labbra gustandosi il momento, ma mai quanto me.
Appena chiusa la porta di casa le nostre bocche si unirono per la prima volta. Le lingue si cercavano e si sfuggivano cercando di esplorare il più possibile la bocca altrui sentendo i sapori del pranzo appena fatto. Le mani erano alla continua esplorazione del corpo altrui facendo aumentare la già consistente eccitazione. Mi ritrovai con i pantaloni calati senza quasi accorgermene e con il cazzo impugnato dalla sua mano che lentamente lo massaggiava mentre ansimava a causa della mia mano che era arrivata finalmente, e devo dire con qualche difficoltà, dentro le sue “mutandine”.
“Andiamo in camera da letto che staremo più comodi” mi disse con voce roca
La seguii togliendomi la giacca e sbottandomi intanto la camicia. Appena entrati mi spogliai completamente e velocemente per farle capire quanto la desiderassi e le dissi di spogliarsi lentamente per darmi la possibilità di gustarmi la vista del suo corpo passo dopo passo.
Quando vidi le sue enormi poppe pensai che dovevo assolutamente farmi fare una spagnola ma quando si tolse le mutande rimanendo completamente nuda e vidi la sua succosa e fica dovetti fare uno sforzo per non godere all’istante.
Salì sul letto e si attaccò al cazzo succhiandolo con maestria segno che almeno in questo non era una santarellina. Sicuramente qualche ragazzo l’avrà avuto e quella è la cosa più comoda da fare in una automobile per una donna come lei e a noi uomini piace tantissimo!
“fermati e sdraiati sul letto” le dissi all’improvviso e lei obbedì all’istante capendo le mie intenzioni.
Le presi i seni in mano giocando con quegli enormi boccioli rosa che erano i suoi capezzoli facendola eccitare ancora di più. Quando la mia mano scese verso il pube la vidi tremare dal desiderio ed un “oohhhh” uscì dalla sua bocca socchiusa a forma di O quando le toccai per la prima volta il clitoride. Dopo un leggero massaggio i lamenti aumentarono insieme ai movimenti del suo corpo (o dovrei dire del letto) e godette lanciando un urlo liberatorio prolungato.
Le misi il cazzo in bocca e scesi a leccarle la fica grondante di umori e lei si concentrò sui movimenti della mia lingua sul clitoride e si adeguò al mio ritmo. Mentre godeva per la seconda volta le affondai tutto il cazzo in bocca perché sentiva che stavo per godere cosa che feci inondandole la gola con spruzzi di bollente sborra e lei non potè far altro che ingoiare.
L’eccitazione era talmente tanta che il cazzo mi rimase in tiro come se niente fosse accaduto il che mi diede la possibilità di cambiare posizione ed infilarlo decisamente in quella accogliente ed umida caverna .
I suoi gemiti di piacere erano per me un afrodisiaco per non dire dei suoi incitamenti a spingere sempre di più e più forte.
“mettiti alla pecorina” le dissi con il fiatone e lei fu ben felice di farlo
Vedendo quel culo enorme davanti ai miei occhi mi sentii veramente felice. Mi sentivo come mai era capitato precedentemente.
Mentre la stantuffavo il suo corpo sballottava all’impazzata ed io quando le allargai le chiappe e vidi quell’invitante buco marrone che era il suo ano non riuscii a trattenermi per molto.
Per non correre rischi, non penso che prendesse la pillola e non avevamo nessun profilattico, fui costretto ad uscire velocemente dicendole
“girati, veloce”
E feci appena in tempo a vedere la sua faccia per dare il via libera al mio orgasmo e godere urlando per l’immenso piacere innaffiandole il viso e le tette.
Rimanemmo per qualche minuto distesi sul letto chiacchierando e stuzzicandoci ma ormai era tardi e la dovetti salutare.
Davanti alla porta mi chiese se ci saremmo mai più rivisti come amanti ed io le risposi
“Francesca, non sono Paganini. Concedo volentieri i bis. Ma sappi che ogni volta voglio di più. Quindi sai fin da ora cosa mi aspetterò da te”
“luigi , il sesso anale non l’ho mai fatto e non credo che lo farò mai tanto meno con un cazzo del tuo calibro”
“pazienza allora” ed uscii baciandola sulla guancia

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Luciana, la nuova collega (Capitolo 2)

Suona la sveglia. E’ ora di alzarsi. Allungo la mano per spengerla. Mi sento strano ho come un peso sullo stomaco. Provo a tirarmi su quando sento il peso più vivo. Apro gli occhi ed ecco vedo la testa di LUCIANA. Non ho sognato. E’ qui vicino a me con la mano appoggiata sul mio ventre. Non ho sognato. Nella penombra intravedo il suo corpo nudo e voluminoso. Mi sto eccitando al ricordo della nottata appena conclusa. Si muove, si sta svegliando. Avvicino le mie labbra al lobo del suo orecchio e
“Buongiorno dormigliona è ora di alzarsi”
“Si lo sento che si sta svegliando” dice lei guardandomi negli occhi con un sorriso famelico. “il tuo amico Fritz si sta …svegliando, Anzi direi che è più che sveglio.”
Effettivamente ho una erezione non indifferente. Mi sembra di essere tornato indietro con il tempo quando ero un affamato di sesso. Possibile che lei mi faccia questo effetto? Mi sento contento ma non per l’erezione ma bensì per il piacere di svegliarmi con accanto una donna diversa dalle solite.
Non sono mai stato un play boy ma ho avuto le mie avventure, post divorzio, avventure di una notte e via basate solamente sul sesso con un risultato di infelicità ed insoddisfazione. Ora non è così. Sto accanto a quella che una volta avevo descritto come un barilotto, come una donna senza forma, e che in una notte mi ha fatto ritrovare il piacere del sesso e, soprattutto, della compagnia di una donna.
“E’ tardi. Dobbiamo prepararci per andare al lavoro. Questo discorso lo riprenderemo questa sera” affermo coccolandola un po’ e dandole un bacio.
“Va bene. Vado nella mia camera a prepararmi. Ci ritroviamo al bar tra mezz’ora anzi un’ora. Ho proprio bisogno di una bella truccatina. Guarda che occhiaie!” dice ridendo mentre con una naturalezza incredibile si avvia verso la porta ricoperta da un accappatoio dell’albergo.
Entro in doccia e ripasso tutti i momenti vissuti in sua compagnia; non solo quelli della notte ma tutti e non trovo un momento in cui mi sia passato in testa il ricordo di quella stronza di Daniela. Capisco che questa avventura è diversa dalle altre. Mi sento veramente felice dopo molto tempo.
Quando ci incontriamo al bar, almeno all’inizio, cerchiamo di mantenere un’aria professionale ma non ci riusciamo. I nostri sguardi parlano da soli. Sarà dura passare la giornata al lavoro. Infatti i minuti passano lentamente, sembra una tortura. Comunque riusciamo a controllarci e alle 16.00 concludiamo il nostro lavoro, salutiamo i colleghi e torniamo verso l’albergo. Potremmo tornare a Roma ma ormai le stanze sono prenotate per la notte e, sinceramente, non ci pensiamo per niente. Entriamo in quella che ormai è diventata la nostra casa ed iniziamo a baciarci in modo a****lesco come se la vita di uno dipendesse dalla bocca dell’altro. Ci buttiamo sul letto e continuiamo a giocare con le nostre lingue che si inseguono toccandoci in tutto il corpo eccitandoci sempre di più. Si iniziano a sentire gemiti di piacere da parte di entrambi e mi ritrovo a leccare il suo seno a succhiare i suoi capezzoli mentre lei ha in mano il mio sesso che sembra veramente un bastone. Lentamente ci spogliamo a vicenda e ci ritroviamo nudi alla luce del tramonto che entra dalla finestra. E’ bellissima. Ha un cespuglio ben curato color castano che le ricopre la fica. Ha gli occhi chiusi come sempre quando vive questi momenti (ormai la conosco) e sembra … lontana. Vive in modo particolare il sesso. E’ contenta delle mie attenzioni e lo dimostra con continui gemiti e urletti di piacere che fanno sciogliere il mio cuore.
Ha il mio sesso in mano che sega lentamente passandosi la lingua tra le labbra pregustando il momento in cui lo farà entrare nella sua bocca. Le piace fare i pompini. Anche questo ho capito. La bacio sulla bocca e bacio dopo bacio arrivo alla sua fica gocciolante già di piacere.
“Si………amore……….così…………non ti fermare…..leccamela…..cosììììììììì” grida mentre si avvicina il suo primo orgasmo”siiiiiiiiiiiiiii ………daiiiiiiiiiii………godooooooooooo” E’ una furia. La sua mano mi trattiene la testa tra le cosce mentre inizia a muovere il suo bacino sempre più velocemente fino a quando non la sento godere. Sembra una fontanella per quanto sta godendo.
Sono eccitato al massimo ed ho bisogno di sfogarmi. Entro in lei in un colpo solo e con un ritmo incalzante e veloce sento che anch’io sono al capolinea
“Siiiiiiii Luciana ……. Ti chiavo … ti scopo …ti sfondo…..prendi questo ……….ohhhhhhhhh ……….dai manca poco ……..”
“Silvioooooooooo ……….sto venendooooooooo…….godooooooooooooo”
“Luciana ……………godooooooooooooooooooooooooooooooooooooo” il nostro orgasmo scoppia insieme in un modo incredibile. Mi sento più leggero dell’aria. Mi sento volare. Ci baciamo fino a quando i nostri cuori si calmano. Siamo ancora abbracciati e ci guardiamo negli occhi sorridendo.
“Per questa sera va bene anche una pizza” dice lei” intanto il pesce già l’ho preso” e scoppia a ridere.
“Senti Luciana andiamo dove vuoi, a mangiare quello che vuoi, basta che il pesce lo mangi anche questa notte” incalzo io
“Perché hai dei dubbi?”
“No. Assolutamente.”
“bene allora prepariamoci che ho una fame che non ti dico”
Uscendo dall’albergo ci avviammo verso il porto
“Senti Luciana …… vorrei dirti tante cose ma ho paura di non aver il tempo materiale per farlo. L’unica cosa che devo dirti assolutamente è che sei bellissima, che mai ho provato una gioia così intensa nel fare sesso, che mi hai veramente stregato”
“Magari non era proprio quello che speravo di sentirti dire ma ho capito il tuo messaggio. Non ti preoccupare. Napoli è Napoli e Roma è Roma. Viviamo tranquillamente quest’ultima serata e poi … amici come prima. Non ti preoccupare sono abituata a questo.” Mi risponde tranquillamente con un sorriso sulle labbra che mi disarma.
“No cosa hai capito. Napoli è Napoli e Roma potrà, anzi, dovrà diventare Napoli. Dovremo stare attenti a come ci comportiamo con gli altri, non possiamo far capire nulla, ma … ho capito che mi sono innamorato di te e non riesco a pensare ad un futuro senza la tua presenza.”
“Silvio non c’è bisogno che mi dici ciò. Credo nella tua sincerità ma con il passare di pochi giorni la vedrai in modo diverso. Comunque ho intenzione di godermi questo periodo il più possibile.”
“Ma … Luciana … mi dispiace per quello che pensi. Sono una persona seria e so quello che dico. Non ho intenzione di discutere e litigare per questo motivo. Mi accontento, per ora, della tua intenzione e poi sarai te a vedere le cose in modo diverso. Comunque siamo arrivati.”
Dopo aver mangiato un antipasto e una pizza accompagnati da una birra alla spina torniamo lentamente verso la “nostra dimora” con l’intenzione di divertirci un po’ insieme. Comunque quella piccola discussione era dimenticata ed il nostro comportamento, i nostri sguardi erano un chiaro invito ad una notte di passione.
Entriamo nella nostra stanza da letto, perchè tale è diventata, già pronti a riprendere il discorso da dove l’avevamo lasciato. Luciana mi comunica che ha assolutamente bisogno di una doccia e, allo stesso tempo, mi stizza l’occhiolino per chiarire che quello è un invito.
Quando sento lo scroscio della doccia mi spoglio ed entro in bagno dove, tra il vapore, vedo Luciana intenta a lavarsi ed entro già con un membro che … mi lascia perplesso. Non sono uno che si vanta ma veramente non sono mai stato in tiro come in questi giorni. Sembra quasi che abbia una prolunga. Prendo il bagnoschiuma e con delicatezza inizio a carezzarla partendo dal centro della schiena per poi allargarmi verso le scapole con movimenti circolari. Passo poi sul davanti dove inizio a massaggiare il seno trovando già i capezzoli duri. Intanto la vicinanza si è accorciata ed il mio membro incontra lo spacco del suo bellissimo culo. Luciana inizia a gemere in modo sommesso ma quando le mie dita incontrano le labbra vogliose della sua fica ed pollice comincia a titillare il clitoride la sua eccitazione ha il sopravvento facendola giungere all’orgasmo in pochi secondi. Non contento la giro facendola appoggiare al muro ed inizio a leccare quella fica che è diventata ormai un bisogno assoluto per me.
“Silvioooo ……. sssssssssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii …………… leccamela tutta …………. nessuno mi ha mai fatto gooooooooooooodere come te ……… siiii continaaaaaaa …….oooooohhhhh”
Certo non avevo bisogno del suo incitamento comunque continuo fino a quando non la sento venire per la seconda volta. Mi alzo velocemente ed entro in lei con un colpo solo toccando il suo utero
“Luciana sei mia non ti lascerò mai” dico stantuffandola con colpi alternati per prolungare al massimo il nostro piacere e la mia durata
“OOOOOOOOhhhhhhhhhhhhh …… sssssssssiiiiiiiiiii ………..più forte …………cosìììììììììììììììì ……….siiiiiiiii ………..cosìììììììììììì ….. dammelo tutto …. come è durooooo”
“te la rompo sta fica ……..tiè tiè …. sììììììììì ……. te rompo tutta……”
“ohhhhhhh godo ……… godo …….”
“Lucianaaaaaaaaaaaaa ” urlo quando vengo dentro di lei con l’impressione di pisciare per la violenza e la quantità dei fiotti di sperma che escono dal mio cazzo. Sono sfinito e mi appoggio alla parete per riprendermi ma Luciana è ormai partita, invasata e non so come ma mi ritrovo la sua lingua che ripulisce piano piano il mio cazzo leccandolo con cura per poi ingoiarlo in un sol boccone. La sua testa inizia un andirivieni mentre succhia la cappella facendomi ritrovare in paradiso per la goduria che provo. Le dico comunque di calmarsi per poter terminare la doccia e continuare sul letto.
Continuiamo a giocare con le mani massaggiando il corpo altrui ed aumentando la passione ed il desiderio ma sempre con leggerezza e senza toccare i punti più sensibili. E’ veramente molto bello. Non avevo mai vissuto una esperienza così neanche quando, appena sposati, io e Daniela scopavamo come dei ricci scoprendo sempre qualcosa di nuovo e/o di meglio riuscito. Il desiderio di Luciana e del suo corpo erano sempre in aumento e, dai suoi movimenti ho la certezza che questo sia contraccambiato.
Usciamo dall’interminabile doccia e mi ritrovo supino sul letto nella classica posizione del sessantanove intenti entrambi a dare più piacere possibile al compagno. Ho la sua fica sulla mia bocca e la mia lingua continua a titillare il clitoride mentre con le mani allargo bene i glutei per poi iniziare un cullilingua che termina sull’ano.
“Silvioooo siiiiiiiiiii ancora” sento gemere Luciana nonostante continui a succhiarmi la cappella, le palle, a leccarmi lungo l’asta “ oohhhhhhhhhh ……… che bello ……… ooooooooohhhh”
Quando la lingua sfiora l’ano sento Luciana irrigidirsi per poi, tranquillizzata, rilassarsi e gustarsi questa forse nuova esperienza.
I suoi gemiti aumentano di volume ogni volta passo su quel buchetto inviolato fino a quando non tento di infilarci dentro la mia lingua “OOOOOOOOhhhhhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiii ancora ancora oohhhhhhh godooooooooooo …….. cielo sto arrivando siiiiiiiii” dice lei mentre il suo corpo sussulta e la fica inizia a sgocciolare come un rubinetto per i liquidi che perde.
Non ho alcuna intenzione di godere nella bocca quindi la faccio alzare e dopo averla messa a novanta gradi inizio a scoparla con un andatura e con colpi selvaggi che facilitano anche il mio godimento
“Lucianaaaaaaaaaa ti amoooooo ti amoooooooo”
“Anch’io Silvio anch’io” mi risponde Luciana con le lacrime agli occhi.
Distesi sul letto ci abbracciamo guardandoci in faccia e baciandoci con dolcezza.
“Luciana” dico io dopo aver recuperato il fiato “dobbiamo assolutamente trovare il sistema per continuare a vederci a Roma senza far t****lare nulla almeno all’inizio. Ho l’intenzione di conoscerti meglio per vedere se sarà il caso di tramutare questa … come dire … relazione in qualcosa di più serio e duraturo. La mia intenzione è questa ma non vorrei correre troppo.”
“Silvio mi devi scusare se prima ho creduto alla tua sincerità ma ho dubitato della possibilità di un … futuro insieme. Vedo nei tuoi la gioia per avermi detto questo. Domani studieremo qualcosa ma ora dormiamo che sono, anzi mi hai, veramente distrutta”.
Il giorno successivo torniamo a Roma. Certo il viaggio di ritorno è molto diverso dall’andata anche se c’è ugualmente un po’ di tristezza dovuta alla fine di questo momento magico vissuto a Napoli. Arriviamo a casa di Luciana verso le undici e cerchiamo di risolvere i problemi riguardanti il comportamento con gli altri ed il luogo dove incontrarci. Decidiamo di comune accordo di mostrare una conoscenza più profonda di prima, dovuta alla trasferta appena fatta, ma non troppo. Una cosa giusta. Ogni tanto prendere un caffè e/o un panino insieme ma possibilmente in compagnia. Mentre stabiliamo che il punto di incontro sarà vicino ad un bar all’angolo con Via Cipro che si trova ben distante sia dal luogo di lavoro che dalle abitazioni dei nostri colleghi. Poi si vedrà. E’ ormai ora di pranzo.
Vorrei andare a pranzo fuori ma dietro sua insistenza, ed in parte anche la mia curiosità, rimaniamo a casa. Mette l’acqua a bollire e viene vicino a me con negli occhi una grande tristezza che non riesce a mascherare con i suoi scherzi e le sue battute. E’ la prima volta che siamo tristi insieme e spero vivamente che sia l’ultima. Mangiamo il pranzo (spaghetti al pesto, carne e insalata) tentando di superare questo momento di impasse ma …. è difficile.
Dopo aver messo i piatti nella lavastoviglie mi raggiunge in salone dove sono intento a guardare la tv.
“Mica sarai uno che non fa altro che guardare la televisione” mi dice sorridendomi
“Assolutamente. Ti stavo aspettando.”
“Cosa vorresti fare?”
“Guarda in futuro qualunque cosa. Ma ora vorrei farmi una bella …. partita a scopa!” rispondo sorridendole “se perdi ti darò la rivincita”.
“Va bene accetto” mi risponde Luciana prendendomi per mano conducendomi verso la camera da letto.
Seduti sul letto cominciamo a spogliarci ritrovando così quell’atmosfera che sembrava essere rimasta a Napoli. La nostra voglia è talmente tanta che mi ritrovo a leccare la fica di Luciana che trovo sempre più invitante. Ho deciso di regalarle il primo orgasmo della giornata dedicandomi unicamente a lei senza nulla ricevere in cambio. Luciana all’inizia quasi si arrabbia di questa mia decisione. Vorrebbe ricambiare quello che sta ricevendo ma alla fine è costretta ad accettare essendo i miei baci sempre più vicini al clitoride che vedo ingrossata come non mai.
“Silviooooo siiiiiiiiiii sei il miglioreeeeeee sei incredibile sei magicooooooo” geme Luciana sentendo avvicinarsi l’orgasmo
con le mani le massaggio i seni e strizzo i capezzoli che sono turgidi e che accettano ben volentieri questa mia attenzione. Quando la sento sul punto di arrivare mi fermo scendendo con la mia bocca all’altezza dei suoi piedi che inizio a leccare e baciare.
“Mi fai il solleticoooo” mi dice lei un po’ contrariata. Non so se per il mancato orgasmo, per il solletico o per tutti e due. Io continuo ad ignorare volutamente la fica ed a leccare e baciare i suoi piedi per salire con lentezza sulle caviglie. Sento Luciana rilassarsi. Inizia a piacerle questa esperienza che è nuova anche per me. Mai avrei pensato di ritrovarmi a leccare dei piedi. Non sono un feticista. Ho solamente l’impulso, la voglia, di prolungare al massimo il piacere della donna che amo per poi portarla all’orgasmo violentemente. Allungo una mano verso il seno ma non riesco ad arrivarci. La infilo quindi sotto il bacino per poterle stringere i glutei alternativamente.
“Silvioooo cosa mi stai facendoooo. Sto impazzendo.” Riprende a gemere Luciana aprendo poi le gambe per invitarmi verso il suo fiore che vedo bagnato come non mai. Questo movimento mi colpe di sorpresa. La mano scivola sull’ano. Un sussulto ed un “oohhhhhh” sono la risposta di Luciana. Mentre continuo a risalire con la bocca (sono ormai sui polpacci) sento quasi l’ano aprirsi ed invitare la mia mano ad essere più ardita. Punto il dito indice sull’ano cominciando a stuzzicarlo. Lo sento cedevole ma non voglio ancora tentare nulla. Allungo l’altra mano sulla vagina della mia amata e, incontrato il clitoride, la massaggio con lentezza stando ben attento a non far godere ancora Luciana
“Silvioooo bastaaaaa fammi godereee non ce la faccio piuuuuuuuuuù dammi il tuo cazzo sfondami fai quello che vuoi ma fammi godereeeeeeeeee” Luciana sta partendo non si controlla più. Mentre le mie labbra baciano la clitoride, la lingua la leccano, infilo due dita nella fica di Luciana e …. L’indice nell’ano. Sento Luciana godersi l’orgasmo tanto atteso. Non si è nemmeno accorta che un dito nel suo culo che fa avanti e indietro mimando un rapporto anale.
“OOOOOOOOHHHHHHHHHHHHH Silviooooooooooo godoooooooooooooo” geme mentre il corpo sussulta “ godooooooooooooooooooo”
La mia bocca è ormai piena dei tuoi dolcissimi umori. Mi rialzo e la bacio facendoglieli assaggiare. Ha il viso sconvolto e lacrime che scendono dai tuoi occhi. Mi guarda ma non riesce a parlare. E’ ancora sconvolta dall’orgasmo, che in seguito definirà come il più forte mai avuto fino a questo momento. Sento la sua mano appropriarsi del cazzo. Inizia a segarlo per sentire la sua consistenza e la bocca scende con una lentezza esasperata per contraccambiare la attenzioni ricevute. E’ fantastica. Il tocco della sua lingua sul glande mi fa venire i brividi. Sento ora il palato sulla cappella mentre scende ad ingoiare tutto il cazzo che può entrare nella sua bocca vellutata. Cerco di fermarla. Non ho intenzione di venire così ma ormai è troppo tardi. Sento un fuoco che risale dalle palle per poi esplodere mentre continua a succhiare per non perdersi nulla del mio seme.
“Lucianaaaaaaaaaaa ti amo ti amo ti amo ohhhhhhhh godooooooooo” grido mentre sborro nella sua bocca. Quando risale ha voglia di baciarmi. Si vede. Ma non sa se la cosa mi possa contrariare. Non vuole rovinare questo magico momento. Avvicino le mie labbra alla sue e la bacio. Sento per la prima volta il sapore del mio seme, leggermente salato. Penso che non ho mai avuto una donna come lei e spero che sarà sempre accanto a me. Siamo sconvolti. Per qualche minuto non riusciamo a parlare timorosi di interrompere l’atmosfera magica che stiamo vivendo.

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La Figlia Del Mio Collega!

Lo ammetto, rimasi sorpreso! Sapevo che Franco aveva una figlia, ma che fosse cosí bella, questo lo aveva omesso. Quando Lei aprí la porta, cercai di rimanere impassibile, ma non fu per niente facile, visto come era vestita (svestita?). Un pantaloncino nero corto aderente che lasciava poco all’immaginazione e una maglietta cortissima elasticizzata che modellava perfettamente il suo fisico. Il pantalone era talmente stretto che sembrava fosse di una taglia di meno e forse lo era. Aderiva alla sua fica cosí bene, che riuscivo a vedere lo spacco delle grandi labbra. La maglia avvolgeva i suoi seni decisamente piccoli, probabilmente non andava oltre una seconda, ma era talmente stretta che potevi intravedere i suoi capezzoli e delle piccole curve. Notai anche che aveva delle ciabatte da mare ed era alta quasi quanto me. Che topa, pensai. Ed anche il viso faceva la sua parte. Pulito e per niente pesante. Capelli abbastanza corti, che solo chi sá di essere bella o comunque particolare, puó permettersi. Mi domandavo come poteva essere venuta fuori un fica del genere, una ragazzina capace di fartelo diventare duro solo a guardarla, da Franco e sua moglie! Chiariamo subito, non voglio sembrare cattivo, perché Franco & Veronica erano una coppia stupenda, delle bravissime persone, gentili e cortesi con tutti, peró… peró fisicamente bisognava essere onesti, non erano proprio belli, anzi! Ed allora come poteva essere venuto fuori un gioiellino simile? Ma come ho detto prima, nonostante il mio stupore feci, finta di nulla, cercai di mantenere le distanze e mi presentai:
-“Buongiorno, sono Chase, un collega di Franco. Lui é in casa? Dovremmo parlare e fare alcuni lavori insieme”.
-“Buongiorno a Lei. Sono Miriana. Mio padre mi aveva avvisato che sarebbe passato, qualche minuto e arriva. É sotto la doccia. Prego entri” Rispose lei.
Chiuse la porta e mi invitó a seguirla nel salone ospiti. Ora potevo vederla anche da dietro. Aveva dei fianchi stretti e un culo da paura. Le sue gambe poi sembravano ancora piú lunghe, viste da questa prospettiva. Ma questa dovrebbe fare la modella, dissi a me stesso.
-“Si sieda. Mio padre sará qui a minuti. Le porto qualcosa da bere intanto?” Mi domandó.
-“No la ringrazio, ho pranzato da poco” Risposi cercando di non osservarla piú del dovuto.
-“Vá bene, peró mi faccia un favore, non mi dia del Lei. Ho solo 19 anni!” Disse Miriana regalandomi il primo sorriso da quando ero entrato.
-“OK, a patto che tu faccia lo stesso. Se mi dai del Lei mi fai sentire vecchio” Risposi io ricambiando il suo sorriso.
-“Che parolone vecchio. Quanti anni avrai Chase? 30? 35?”
-“Abbastanza per essere tuo padre” Dissi sorridendo di nuovo.
-“Si….. ma mio padre non é atletico come te….. che forse vai anche in palestra a differenza di lui…..” Rispose Miriana.
Non sapevo che dire a quello che era a cavallo tra un complimento ed un modo sottile per dire “guarda che se ci provi, io ci stó”. Per fortuna dalle scale scese Franco, che interruppe il nostro mezzo flirtare salutandomi:
-Ben arrivato Chase. Vedo che hai giá conosciuto mia figlia”
-“Si, ci siamo giá presentati. Non mi avevi detto di avere una figlia cosí bella!” Risposi in tono ironico guardando Miriana che diventó rossa.
Cosí dopo aver parlato del piú e del meno, discusso su qualche pettegolezzo aziendale, iniziammo o meglio iniziai, a lavorare! Il pomeriggio passó velocemente, dovevo semplicemente cambiare dei rubinetti ormai obsoleti e rovinati della cucina.
La sera non feci altro che pensare a Miriana. Qualche ventenne me l’ero scopata, ma questa ragazzina mi aveva davvero colpito e non capivo il perché. Provai a non pensarci piú, cercavo e dovevo rimuoverla dalla mia testa, una ragazza di 19 anni non poteva avere tutto questo potere su di me. E poi se anche fossi andato a fondo, se anche fossi riuscito ad arrivare nel posto suo piú intimo? Era pur sempre la figlia di un collega, avevamo amici in comune… no, no… troppe complicazioni! Decisi di abbandonare l’idea di portarmela a letto. Sfortunatamente (fortunatamente?) peró, a rendere arduo il mio percorso di “abbandono al programma”, ci si mise proprio Franco. Un uomo bravissimo nel suo lavoro e con le scartoffie, ma decisamente negato nei lavori manuali. Mi chiese se gli potevo fare delle piccole ristrutturazioni qui e lí, a casa sua. Montaggio di mensole, flessibili dell’acqua nuovi, impianti elettrici, tubi del gas e cose simili. Naturalmente, sottolineó, “ti pagheró e tu non dovrai fare questioni” mi disse un giorno. Come se lo facessi per soldi, pensai….. in fondo dovevo essere cristallino con me stesso: avevo accettato perché speravo che accadesse qualcosa con sua figlia, di preciso non sapevo cosa, ma intanto potevo vederla e per il momento andava bene cosí, mentre facevo chiarezza nella mia testa. Quei lavori in casa di Franco & Veronica mi avrebbero dato un pó di tempo per pensare! Cosí iniziai a frequentare sempre piú spesso la casa del mio collega ed ovviamente incontravo altrettanto spesso Miriana. Qualche volta da sola, qualche volta con i genitori. Vederla era una gran fatica, nel senso che fisicamente avrei voluto scoparmela in tutti i modi, ma psicologicamente ero frenato per i motivi di cui sopra. Ma nascondere o soffocare un istinto sessuale, non é facile! Me ne ero accorto io, se ne era accorta Miriana. Lei notava che la guardavo (spogliavo con gli occhi) ogni volta che ne avevo l’occasione, io notavo che lei trovava sempre un modo per starmi intorno! Le prime settimane furono abbastanza tranquille, ma poi piú passava il tempo, piú Miriana alzava la posta. I primi tempi si limitó a provocarmi con attegiamenti che ai piú potevano sembrare normali per una ragazza cosí giovane. Un pó come quando vedi una bella fica camminare in un centro commerciale, come se stesse sfilando. Lei faceva altrettanto, ogni sua mossa era calcolata, sapeva che qualcuno la guardava e quindi si muoveva di conseguenza. Quel “qualcuno” che la osservava, ero proprio io e lei lo sapeva! Lo sapeva quando ogni settimana accogliendomi in casa sembrava stesse al mare, visto il suo abbigliamento ridotto ai minimi termini. Lo sapeva quando mi dava una mano nei lavori, gli chiedevo un utensile e piegandosi nel prenderlo, la sua scollatura mi mostrava le sue piccole tette. E lo sapeva anche durante qualche cena a cui ero stato invitato dai suoi. Quando alle mie spalle, io seduto e lei in piedi, porgendomi i piatti mi strusciava dietro la testa le sue giovani e turgide tette. Per non parlare di quella volta che mi chiese di accompagnarla in un centro commerciale poco distante da casa sua. Entrando nella mia auto, si mise direttamente dietro e non sul sedile anteriore, sostenendo che voleva stare comoda ed avere piú spazio… si, certo… piú spazio per aprire le gambe! Durante quel breve viaggio, si mise proprio al centro dell’auto, una gamba a destra e l’altra a sinistra. Fu quella la prima volta che vidi la sua fica, non molto bene a dirla tutta, ma anche se notavo solo ogni tanto del pelo in fondo alle sue cosce, il mio pisello comunque lo sentivo indurirsi. Il primo mese passó cosí, con provocazioni piú o meno pesanti. Ma dopo un periodo di “riscaldamento”, inizió a fare davvero sul serio. La prima volta che ci andó giú duro, fu quella mattina che dovevo smontare un intero rubinetto del bagno. Sdraiato in terra, cercando di svitare un dado sotto il lavabo, vidi entrare Miriana.
-“Ti serve una mano Chase?” Disse
-“No grazie” Gli risposi senza darle troppa importanza. Ma notai che lei non si muoveva, rimase lí in piedi vicino a me. Cosí mentre provavo a svitare quel dado maledetto, la guardai da quella posizione supina a terra e vidi le sue lunghe gambe. E mentre salivo con lo sguardo, mi accorsi che la ragazzina non portava le mutandine. Pensavo che fosse la mia immaginazione, un’ombra, ma quando i miei occhi misero bene a fuoco quel panorama, ne ebbi la certezza. Miriana era senza slip! Allora deve essere un’abitudine la sua. Vidi la sua fica piena di peli e non sapevo se fossi piú eccitato da quel bosco nero che aveva in mezzo alle gambe o dalla sorpresa di vedere una ragazza cosí giovane non depilata nell’intimo, visto che andava di moda. Mi fermai per qualche secondo, a differenza di quella volta in auto, ora la vedevo chiaramente. Aveva davvero una quantitá esagerata di pelo e se c’era una cosa che mi faceva impazzire in una donna, era proprio la patata al naturale!
-“Sicuro di non volere aiuto?” Insistette Miriana e contemporaneamente a quelle parole fece un passo in avanti, poggió le mani sul lavabo e divaricó un pó di piú le gambe.
-“Certo… non ti preoccupare, se mi serve qualcosa ti chiamo” Risposi senza distogliere lo sguardo dalla sua fica e facendo finta di continuare a lavorare. Adesso che le gambe erano piú aperte e sfruttando il riflesso di luce della lampada che usavo per illuminare il sotto lavabo, notai anche un particolare. Dal suo fresco triangolo nero usciva un filo bianco! Non potevo crederci! Era talmente eccitata, aveva aspettato talmente tanto tempo per provocarmi in modo esplicito, che anche in “quei giorni” non aveva esitato a mostrarmi la sua fica pelosa con un assorbente interno! Mi stavo eccitando, sentivo il cazzo gonfiarsi negli slip. Voleva giocare? OK, giochiamo Miriana! Decisi di alzarmi, feci finta di andare a prendere un utensile nel garage del padre e mentre gli passai accanto, strusciai il mio pisello duro sul suo fianco. Forse non si aspettava una reazione da parte mia, di norma lei mi stuzzicava ed io rimanevo a guardare, perché quando le passai di lato, rimanendo per qualche secondo di piú sul suo fianco con la mia evidente erezione, divenne per la seconda volta da quando la conoscevo, rossa in viso. Quella giornata finí cosí, con il nostro breve spettacolo erotico che aveva eccitato entrambi, ma niente di piú. Ma come ho giá scritto, piú passavano le settimane, piú ci spingevamo oltre. In un’altra giornata, sempre intento nei lavori del bagno, lei alzó il tiro.
Quella mattina mi rimase particolarmente impressa, perché fece tutto con sua madre in casa. Io ero intento a cambiare un componente del gruppo vasca, quando Miriana arrivó all’improvviso sostenendo che doveva andare urgentemente in bagno:
-“Chase scusami, non la trattengo piú, me la stó facendo sotto” disse entrando avvicinandosi al water.
-“Non puoi andare di sopra? Avete due bagni e quello funziona alla perfez…” cercai di risponderle, ma non me ne diede il tempo. Mentre cercavo di terminare la frase, si avvicinó alla tazza del bagno, si tiró giú le mutandine, alzó la gonna ed inizió a farla davanti ai miei occhi. Doveva essere impazzita, Veronica poteva scendere da un momento all’altro. Ma a lei sembrava non interessare, il suo obiettivo era farmelo diventare duro. E ci stava riuscendo. Vederla sedere sul water, allargare le gambe ed osservare quel filo di pipí uscire dalla sua fica, mi stava facendo venire un’erezione. Continuava a farla senza problemi, come se io non ci fossi, sentivo il rumore della sua pipí cadere nell’acqua della tazza del cesso. Poi svuotata la sua vescica, si mise in piedi, prese un pó di carta igienica, pulí delicatamente la sua fica nera bagnata, tiró su le mutandine ed uscí come se niente fosse. Miriana mi stava facendo davvero impazzire. Adesso le palle mi si gonfiavano ed il cazzo diventava duro, anche solo vedendo una ragazzina pisciare!
Dovevo darmi una mossa, era evidente che aveva voglia di cazzo, ma non voleva fare il primo passo! O forse come tutte le ragazze giovani, gli piaceva provocare e niente piú. Poi ci pensai bene, altro che provocazioni, ogni occasione era buona per aprire le gambe… si, decisamente aveva voglia di cazzo! Il mio! I lavori in casa erano quasi terminati ed era meglio battere il ferro finché era caldo, anzi, era meglio sbattersi Miriana finché era calda!
L’occasione che presi al balzo, fu un pomeriggio che mi dedicai alla cucina. Durante tutto il giorno non la vidi per niente, nel senso che da quando mi aprí la porta, si eclissó completamente. Inizialmente pensai che visto che di scopare non se ne parlava, si fosse stancata di “giocare” e che di conseguenza avesse scelto altri passatempi. Quanto mi sbagliavo. A fine serata, prima di andarmene, andai a cercarla per salutarla. Mi diressi verso la sua camera e bussai alla porta:
-“Miriana, io ho finito, stó andando via, volevo salutarti. Posso entrare?” Gli dissi.
-“Certo che puoi entrare!” Mi rispose.
Cosi apro la porta ed entro nella sua stanza. E vedo lei….. completamente nuda! Non sapevo cosa fare. Per la prima volta la vedevo senza vestiti ed era uno spettacolo da infarto! Miriana davanti a me in tutto il suo splendore, in tutto il suo metro e settanta in un fisico che chiedeva solo di essere scopato.
-“Ma mi avevi detto che potevo entrare… ” Gli risposi cercando di prendere tempo. Di pensare. Volevo scoparmela in quell’istante, ma avevo il terrore che i suoi arrivassero.
-“Mi hai chiesto se potevi entrare. Ed io ti ho risposto di si. Non mi hai chiesto se fossi vestita o no!” Rispose lei.
Non faceva una piega! Quindi ora toccava a me muovermi, dopo una risposta secca come quella e con Miriana a portata di mano, se non ne avessi approfittato di quell’occasione, sarei stato uno stupido!
Mi avvicinai lentamente a lei, osservando ogni singolo centimetro del suo corpo. Ora vedevo chiaramente la sua fica pelosa, ne aveva davvero tanti, di peli! Poi alzai lo sguardo, finalmente anche le sue piccole tette erano ben visibili. Due piccole curve e due capezzoli ben pronunciati. Quando fui a pochi centimetri da lei, diedi un ultimo sguardo al suo fisico, poggiai una mano su un seno e l’altra sul suo collo. Avvicinai la sua testa alla mia e la baciai. Un lungo intenso bacio. Cercavo di mettere la lingua in ogni angolo della sua bocca. E mentre la baciavo con passione, spostai la mia mano sinistra dalla sua tetta alla sua fica. Sentivo il mio pisello gonfiarsi, durante quell’esplorazione di quel bosco nero che aveva in mezzo alle gambe. Dopo diversi minuti di baci e palpate varie, Miriana reclamava la sua parte di sesso. Timidamente mi slacció i pantaloni, si mise in ginocchio e li fece calare fino ai polpacci, poi fece lo stesso con gli slip. Il mio cazzo spuntó fuori subito sull’attenti, difronte al suo viso. Per un secondo ho pensato che lo prendesse in bocca, invece lo afferró con una mano, si mise di nuovo in piedi e continuó a baciarmi tenendo il mio pisello duro e dritto in mano! Ma io volevo svuotarmi le palle, da troppo tempo aspettavo quel momento. Cosí mentre ci baciavamo, tolsi la mia mano dalla sua fica e afferrai il suo polso cercando di muovere la sua di mano, con la quale stringeva il mio cazzo gonfio, su e giú lungo tutta l’asta! La guidai nel movimento, una volta, due, tre, poi mollai la presa lasciando che fosse lei a continuare a farmi quella sega. Sentivo la sborra che piano piano dalle palle, iniziava a salire su per il mio pisello! Intanto mentre ci baciavamo, mentre Miriana mi masturbava, misi di nuovo una mano in mezzo alle sue gambe. Riuscivo a sentire la sua fica umida e cercai di mettergli due dita dentro. Ma non appena cercai di farmi strada tra le sue grandi labbra, accadde l’imprevisto. Sentimmo una chiave girare nella serratura, la porta aprirsi ed una voce di donna chiamarci:
-“Miriana? Chase? Siete in casa?” Era Veronica, la madre.
Di corsa mi tirai su i pantaloni, ma non potevo coprirmi del tutto, avevo ancora il cazzo dritto con un principio di sborrata e non riuscivo a rimetterlo negli slip. Cosí lo lasciai spuntare fuori dalla chiusura lampo, corsi immediatamente al bagno e mi ci chiusi dentro. Miriana fece la stessa cosa, ma in camera sua. Quel pomeriggio ci andó di lusso. Quando venni fuori dal bagno, con il mio pisello che finalmente tornó in stato di riposo, raccontai che avevo appena terminato l’ultimo lavoro e che me ne stavo andando. Veronica fece una battuta sostenendo che avessi lavorato troppo, visto come ero sudato. Se solo avesse saputo. Quel giorno tornai a casa con un dolore alle palle tremendo, colpa dello sperma trattenuto per troppo tempo nelle palle e senza essermi scopato Miriana! Ma se il primo problema (la sborra nei testicoli) lo avevo risolto una spremuta di palle dentro una volgare tazza del bagno, per la seconda (fare sesso con Miriana) dovevo assolutamente trovare una soluzione! Cosí cercai di pranzare o comunque incontrare, piú volte possibile Franco nell’azienda dove lavoravamo. Volevo sapere, in un modo o nell’altro, quando la figlia fosse rimasta sola in casa. Certo, potevo invitarla fuori, un fine settimana da qualche parte, ma non volevo correre il rischio che qualcuno ci vedesse insieme. Ma andando a casa sua avevo la scusa dei lavori, che comunque erano quasi finiti, quindi era ora di concludere con lei. Finalmente arrivó la notizia che tanto aspettavo: Franco e Veronica decisero di trascorrere un Week End in montagna prima del caos Natalizio.
Mi presentai a casa sua un Sabato mattina e portai con me un regalo per Miriana. Mi accolse a casa sua come sempre mezza nuda. Ma faceva sempre effetto, anche se l’avevo giá vista senza vestiti, il vecchio gioco “vedo non vedo” eccita sempre.
-“Che cosa hai in mano?” Disse lei incuriosita.
-“Il tuo regalo di Natale che arriva con largo anticipo” Gli risposi.
Ma prima di darglielo, la presi per mano e la portai al piano meno uno di casa sua, dove aveva il camino. La feci sedere sul divano e accesi il fuoco. Sapevamo entrambi cosa stava per accadere. Una volta avviata la fiamma, mi misi dietro di lei ed iniziai a massaggiargli le spalle. Poi delicatamente infilai una mano dentro la sua maglietta, attraverso la sua ampia scollatura. Inizia a toccargli le tette, lentamente. Erano davvero turgide, forse perché erano piccole ed erano piú muscoli che seno. Gliela massagiavo con una mano, mentre con il pollice stuzzicavo il suo capezzolo. Sentivo il mio pisello spingere contro il divano, iniziava ad indurirsi. Dopo qualche minuto tornai di fronte a lei e gli diedi il regalo.
-“Questo é per te!” Gli dissi.
Miriana lo prese e lo scartó subito. Era un completo intimo molto sexy.
-“Speriamo mi vada bene. Ora lo provo!” Rispose Miriana.
Cosí mi fece sedere sul divano e si mise in piedi lei. Inizió a togliersi i vestiti, o meglio, piú che denudarsi stava facendo un vero e proprio spogliarello! Anche se duró molto poco, vista la poca stoffa che indossava. Si tolse la maglietta e vidi subito le sue tette, visto che non portava il reggiseno (se fossi cattivo, direi che comunque poteva farne a meno). Poi fece scivolare in terra la gonna e dato che come sempre non portava gli slip, anche la sua fica dannatamente folta di peli si palesó davanti ai miei occhi. Sentivo il cazzo esplodere nei pantaloni. Fece un passo indietro e tolse i piedi dalle pantofole. Poi tornó vicino a me, mi fece alzare ed inizió a spogliarmi. Prima la camicia, poi i pantaloni, ed infine i boxer. Ero visibilmente eccitato, un breve spogliarello di Miriana, una ragazzina di 19 anni e giá stavo a cazzo dritto! Completamente nudo davanti a lei, cercai di avvicinarmi, ma con una mano mi tenne a distanza e mi diede una leggera spinta per farmi sedere nuovamente sul divano. Mi tenne bloccato poggiando e spingendo un piede sul mio pisello ed il tallone sulle mie palle, mentre si metteva il reggiseno che gli avevo appena regalato. Poi prese gli slip, ed indossó anche quelli.
-“Che dici Chase? Mi stá bene?” Disse ruotando su sé stessa.
Gli stava benissimo, io sarei stato il primo a togliergli quel completo intimo, ma chissá quante palle avrebbe svuotato con quello addosso. Cosí mi alzai nuovamente dal divano, glielo tolsi di nuovo ed inizia a baciarla. Il mio pisello prese posizione in mezzo alle sue gambe e mentre continuavo a baciarla, lo strusciavo in mezzo alla sua fica. Sentivo le sue grandi labbra sopra il mio cazzo e l’attrito fece scivolare la pelle giú, lasciando uscire la mia grossa cappella gonfia. Ma Miriana al di lá dello spogliarello, prese poche iniziative, forse aveva avuto pochissime esperienze sessuali, o forse non ne aveva avute ancora per niente, magari si era limitata a masturbare e provocare i ragazzi che aveva frequentato. Cosí presi la situazione in mano. La feci mettere in ginocchio davanti al fuoco, io dietro e pronto a metterglielo in quel suo bel culetto. Prima gli infilai un dito dentro, poi due… entra ed esci per spianarmi la strada. Pensavo che quel foro fosse pronto, ma appena provai ad infilarci la mia grossa cappella dentro, Miriana fece un piccolo urlo. Piú vicino al dolore che al godimento. Ho subito capito che non era pronta per la mia mazza. Forse anche qui nessuno gli aveva rotto il culo ancora. Cosí gli misi la mia mano davanti alla bocca e poi infilai il pollice dentro. Glielo spostai in tutte le direzioni, lo volevo pieno di saliva. Lei mi diede un aiuto leccandolo. Quando fu del tutto umido, lo sfilai dalla sua bocca e lo misi dentro il suo ano. Con le restanti quattro dita afferrai le sue chiappe, quindi dentro e fuori dal suo buchetto con il pollice. Dopo cinque o sei ditalini nel suo culetto quasi pronto ad accogliere corpi ben piú grandi, afferrai con la stessa mano il mio cazzo sempre piú gonfio, feci scivolare la pelle in tiro sulla mia cappella ed uno schizzo di sborra incanalato lungo l’asta finí sul suo buco. Spalmai lo sperma intorno al suo ano ed provai finalmente ad infilare il mio cazzo dentro di lei. Scivoló come niente ed una volta nelle profonditá di Miriana, un gemito uscí dalla sua bocca. Cominciai a scoparla da dietro….. due, tre, quattro, cinque stantuffate nel suo buchetto, sentivo chiaramente le mie palle sbattere sul suo culo. E sentivo anche la sborra salire su per il mio pisello, stavo per venire. Ma il pieno di sperma glielo dovevo fare dentro la sua fica. Volevo vedere gli schizzi di sborra ornare i suoi peli, come la neve su di un albero. Cosí sfilai il mio cazzo ormai al limite e la feci mettere spalle a terra. La guardai per qualche secondo, era bellissima. La baciai di nuovo, poi a cavallo su di lei, con il mio cazzo dritto a pochi centimetri dalla sua fica, toccai ancora le sue piccole tette cosí fresche e sode che sembravo dire “schizzaci sopra Chase”. Ed infatti il momento di svuotarmi le palle era arrivato. Allungai una mano sul divano per prendere un profilattico, cercai di aprire la confezione quando Miriana me lo strappó via gettandolo nel camino.
-“Questo non serve, é giá da qualche mese che prendo le mie precauzioni” Disse lei.
E nel dire quelle parole, afferró il mio pisello e lo guidó verso la sua fica. La mia cappella gonfia si fece strada nella sua fica, prima un leggero strusciare dei suoi peli, poi le sue grandi labbra e successivamente dentro di lei tutto il mio cazzo dritto! Entrai delicatamente, scivolando facilmente nel suo buchetto. Era talmente bagnata e umida che accolse il mio pisello con scioltezza. Era ora di scoparla alla grande… davo colpi di bacino a ripetizione… uno, due, tre, quattro… sempre piú dentro, sempre piú giú… la sborra la sentivo salire lungo l’asta… ancora spinte dentro la sua fica… la sentivo ansimare, sentivo le sue labbra pulsare, stava godendo ed io c’ero molto vicino… spingevo sempre di piú, stavo per venire… ecco la sento… sento la sborra arrivare….. ci siamo… ancora una spinta, vengo… sborro… sento la prima lunga schizzata inondarla dentro e non riesco a trattenere un gemito… seconda schizzata… spingo ed arriva anche la terza, la quarta… perdo il conto, penso solo a venire, a svuotarmi le palle dopo averle torturate pensando a lei per mesi… vengo piú volte, ma quando sento che il mio vulcano stá per terminare la sua eruzione, sfilo il mio cazzo, lo prendo in mano ed afferrandolo con forza, lo spremo tirando in avanti la pelle cercando di aiutarlo per un’ultima sborrata. Volevo vedere le sue tette coperte del mio sperma. Parte un ultimo schizzo abbondante che a malapena gli colpisce i suoi seni, ma sufficiente per vedere le sue tette farcite di crema bianca. Rimasi qualche secondo a cavallo su di lei, ad ammirare quello splendido fisico che mi ero appena scopato e con il mio pisello che esalava gli ultimi battiti facendo cadere ancora qualche goccia di sborra sulla sua fica. Poi mi sdraiai al suo fianco ed entrambi rimanemmo per un pó a guardare il fuoco.
Quel giorno rimanemmo tutto il tempo insieme, la sera cenammo a casa sua come fossimo una coppia e scopammo una seconda volta. Avevamo parecchi arretrati! Nelle settimane successive ho continuato a frequentare la casa di Miriana, anche a lavori ultimati, il padre ogni tanto mi invitava a cena. Qualche volta capitava che ci scambiavamo occhiate di intesa anche davanti ai suoi genitori, ed una volta Franco fece anche una battuta: “se avessi qualche anno di meno, saresti il ragazzo perfetto per mia figlia”.
Ma io non avevo qualche anno di meno e non ero un ragazzo, ma un uomo. Avevo (avevamo) semplicemente passato dei bei momenti insieme con Miriana, una bella giornata a basa di sesso, che non dimenticheró mai!

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Luciana, la nuova collega

Ho 44 anni mi chiamo Silvio e vorrei raccontarvi cosa è successo ultimamente nella mia vita.
Lavoro da più di 20 anni come ragioniere (capocontabile) presso una società impiantistica. Questa con il passare del tempo ha acquisito sempre più lavori tanto che è stata presa la decisione di assumere un nuovo impiegato in amministrazione.
Sono stato chiamato dalla Direzione per chiarire e delineare il lavoro che doveva essere svolto dal nuovo collega e dare eventuali altri consigli (esperienza, età …).
L’unica condizione che ho posto è stata quella del sesso: non doveva essere assolutamente una donna!
Alla domanda del Direttore Generale del motivo della mia avversione all’assunzione di una eventuale collega ho spiegato che in amministrazione eravamo tutti uomini e quindi una donna avrebbe creato delle distrazioni che era meglio non avere ed, inoltre, una donna ha delle esigenze naturali che avrebbero potuto creare problemi futuri come per esempio la maternità, la casa …
Non voglio assolutamente passare per maschilista (sono convinto che la donna è pari all’uomo se non superiore) ma una donna in mezzo a quattro uomini non sarebbe passata … inosservata!
Dopo i vari colloqui finalmente mi viene comunicato che la Direzione ha trovato la persona giusta, rispondente a tutti i requisiti richiesti (o quasi).
Il lunedì vengo chiamato in Direzione e mi viene presentata la NUOVA COLLEGA di nome Luciana.
Questa è una ragazza bassa, robusta, porta gli occhiali, ha capelli castani non curati: è in poche parole una ragazza che sicuramente non attira l’attenzione se non per la sua somiglianza ad un barilotto che cammina.
Dopo averla presentata ai colleghi (Marco, Francesco ed Enrico), le indico dove, e come, sono archiviati i vari documenti e la porto alla sua scrivania mettendomi a sua disposizione per eventuali chiarimenti sul lavoro da svolgere.
All’ora di pranzo vengo invitato a pranzo dal Direttore Generale che tra una portata e l’altra inizia a parlare di lavoro (ogni volta è così con lui) e finisce col dirmi:
“Sei contento della scelta fatta! E’ vero che preferivi un uomo ma è anche vero che quella … come si chiama .. ah! si Luciana può essere considerata una mezza donna! Ammazza quanto è brutta! Però devo dire che è sicuramente la persona più intelligente e preparata che si è presentata al colloquio.”
“Effettivamente è così però non è detto che un domani questa rimanga incinta lasciando l’amministrazione in difficoltà” rispondo io mettendo in risalto la mia paura principale.
Passano due mesi e Luciana oramai è entrata a far parte della società a tutti gli effetti. E’ molto semplice e simpatica, sa stare agli scherzi e … ha sempre la risposta pronta ad ogni battuta un po’ pesante! Nel lavoro poi devo dire che è stato senz’altro un ottimo acquisto tanto che ho iniziato a darle qualche lavoro più impegnativo per vedere come se la cava.
Con il passare del tempo, però, e con l’avvicinarsi della primavera, noto un leggero cambiamento di Luciana soprattutto quando non si sente osservata.
Infatti quando è presa dal lavoro ha un’aria leggermente imbronciata mentre quando è alla presenza di uno di noi cambia faccia, diventa allegra, ma sono convinto che è una maschera che si è creata per …
Quale motivo può avere una ragazza per presentarsi come non è in realtà? Inizio a preoccuparmi maggiormente quando inizio a notare degli errori nel suo lavoro.
Decido allora di parlane a quatt’occhi e colgo l’occasione di una trasferta a Napoli per portarla con me e cercare di capire cosa può essere successo,
Partiamo da Roma alle sei di mattino e durante il tragitto iniziamo a parlare del più e del meno fino a quando non decido di entrare nell’argomento.
“Senti Luciana uno dei motivi per cui ho deciso di portarti con me è dovuto al fatto che ultimamente ti vedo cambiata, diversa. A volte anche distratta. Cosa è successo? Non vorrei essere invadente ma sono preoccupato. Spero che non siamo problemi in famiglia,”
“Non è successo nulla. Non è vero che sono cambiata o … distratta.”
“Guarda che non ho nessuna intenzione di … Insomma mi preoccupo perché questo cambiamento è stato troppo repentino. Fino a qualche giorno fa si sentiva la tua presenza, la tua risata, prendevi il caffè con i tuoi colleghi mentre ora … sei sempre sola, si vede che sei turbata e rimani sempre sola anche durante la pausa di pranzo. Non puoi dirmi che non è successo nulla. Sono molto più grande di te e capisco quando una persona è disturbata.”
“No …… vedi …. come posso …. No no non è successo nulla che tu possa fare anzi ti ringrazio del tuo interessamento ma … forse è meglio che ti comunichi che sto pensando di cercare un nuovo lavoro!”
A queste parole sono rimasto scioccato, mi sono rivolto verso lei e … vedo le lacrime che scendono dai suoi occhi nonostante che lei si trattenesse dal piangere.
Non so cosa fare. Tutto mi aspettavo tranne questo. Ora cosa faccio? La fortuna ha voluto che a pochi chilometri di distanza ci fosse un’area di servizio in cui mi fermai per cercare di far calmare Luciana che nel frattempo aveva iniziato a piangere.
Dopo un periodo per me interminabile finalmente si è calmata e siamo scesi a fare colazione e, non sapendo come comportarmi, ho deciso di accompagnarla all’automobile parlando di tutto tranne che dell’argomento precedente ma lei rimaneva muta.
Il resto del viaggio si è svolto in assoluto silenzio con Luciana che lentamente riprendeva il controllo di se stessa.
Arrivati a destinazione non abbiamo avuto più il tempo di pensare ad altro se non al lavoro e giunte le 18.00 siamo andati in albergo (già prenotato).
Entriamo nell’ascensore in assoluto silenzio,e mi sento turbato:
“Luciana scusami non volevo che succedesse questo. Senti facciamo finta che non sia successo nulla. Andiamo a mangiare una pizza insieme. Siamo soli in questa città e sinceramente non mi va di mangiare da solo. Anzi sono convinto che non riuscirei a mangiare nel pensare che tu sei chiusa sola nella tua stanza. Fammi questo piacere.”
Ma guarda in che cazzo di situazione mi trovo! Avevo già deciso di chiamare Simona l’”amica” di Enrico (200 euro ma spesi bene) ed ora sto chiedendo, anzi sto pregando Luciana di uscire con me.
“Silvio ti ringrazio dell’interessamento ma è meglio che esci da solo. Magari vai a salutare Simona!” mi dice lei con un’occhiata che mi gela.
“Simona! E chi è sta Simona?”
“è l’amica di Enrico 200 euro tutto compreso!”
“ e tu che ne sai? Mi spii?”
“no assolutamente. Non è che … come faccio a …. Senti vuoi veramente uscire con me? Con il barilotto che cammina? Non penso che ti convenga non sono la donna giusta che ti può fare compagnia. Non ti divertiresti.”
Resto a bocca aperta. Sento l’ascensore che si ferma al nostro piano. Vedo lei che si incammina verso la sua stanza
“Luciana. Esci con me! Andiamo a mangiare questa benedetta pizza e poi …”
“e poi?” mi interrompe lei
“e poi … mi dirai tutto quanto a partire dal motivo per cui sei cambiata per arrivare a … Simona”
“Va bene allora. Ci vediamo tra un’ora.” Mi saluta ed entra nella stanza.
Mi metto sotto lo scroscio della doccia più per riprendermi che per altro. Mi rado con cura prendo una camicia pulita e un paio di jeans vecchiotti e scoloriti ed esco.
Nell’attesa mi siedo al banco del bar ed ordino una birra.
Come tutte le donne Luciana non è da meno. Con una buona mezz’ora di ritardo la vedo uscire dall’ascensore vestita con i soliti pantaloni neri, una maglietta bianca che mette in risalto in seno (sarà una quarta) e .. un po’ di ciccia.
Il suo saluto è diverso dal solito mi bacia con leggerezza una guancia e si scusa per il ritardo.
L’imbarazzo passa in due secondi poi prendo la sua mano guidandola verso l’uscita e la pizzeria.
Troviamo un tavolo un po’ appartato all’interno del locale (per fortuna non fa un caldo eccessivo) ordiniamo birra alla spina e due pizze ai funghi.
“Allora Silvio prima di iniz”
“SH! Silenzio” faccio io con un tono diverso ed ironico “non è questo il momento di parlare! Mangiamo in santa pace. Avremo tutta la notte per parlare e chiarire quanto è successo. Ora voglio solamente mangiare una pizza con una collega che si è fatta tutta bella per me”
“Perché mi prendi in giro” dice lei ridendo “anche tu sei diverso dal solito ma non per questo … più bello! AH AH AH”
“Lo sai cosa dicono i brutti? La bellezza non è quella esteriore ma bensì quella dell’anima”
Continuiamo a scherzare e ridere per tutta la durata della cena, che concludiamo con una meravigliosa torta della casa e usciamo abbracciati dal locale come due fidanzatini.
L’atmosfera è diversa ora. LEI E’ DIVERSA! E’ tornata quella di una volta. Spiritosa e divertente.
Ci avviamo verso Piazza del Municipio continuando a stare abbracciati e sereni, tutto è dimenticato (o quasi).
Continuiamo a passeggiare fino a quando non troviamo una panchina un po’ isolata dove ci mettiamo seduti e, anche se controvoglia le dico
“ora devi pagare pegno. Sputa il rospo. In questo momento sono e sarò solamente un tuo amico che ti vuole bene e ti vuole aiutare”
“non so come iniziare ma è giusto che tu sappia tutto quanto anche perché lo meriti … nonostante tutto”
“perc”
“SH! Silenzio!” dice lei scimmiottandomi “ascolta solamente e poi potrai farmi delle domande. Ma non è detto che avranno risposta. Dunque partiamo da uno dei problemi principali. Dal mio posto di lavoro si sente tutto quanto. Si sentono anche le battute e i commenti che fanno quei tre stronzi nei miei riguardi … quei stronzi che poi con una faccia da cazzo mi invitano a prendere un caffè con loro. All’inizio non era così mi sembravano contenti della mia compagnia ma poi…hanno iniziato ad andare sul pesante … ad allungare le mani “involontariamente” , casualmente una volta mi sono sentita la mano di Francesco sul culo e quando mi sono girata ha fatto l’offeso per come l’ho trattato, un’altra volta stavo prendendo il caffè quando mi sono sentita il coso di Marco in mezzo alle chiappe e … insomma scusami per le volgarità ma il problema è che non voglio essere presa come un oggetto sessuale. Poi l’altro giorno ho sentito Francesco vantarsi di quello che ti ho raccontato dicendo anche c’ero stata! Marco addirittura ha detto che me l’ha messo nel culo e tutti a ridere. Enrico se ne uscito dicendo che me portavi con te solamente perché così non chiamavi Simona e risparmiavi 200 euro. Io sono una donna non bella, anzi un barilotto che cammina come hai detto una volta, ma non è giusto che ….” E scoppia a piangere a singhiozzi “non è giusto” ripete.
Devo dire che il suo sfogo mi aveva toccato. Mai mi sarei aspettato un comportamento del genere da parte di quei cretini. Per cosa poi? Sono tutti felicemente sposati con delle ragazze molto belle, di certo più attraenti di Luciana, con un corpo molto più seducente e piacente. E loro cosa fanno? Ci provano con Luciana? E’ proprio la fine del mondo.
“Luciana senti … l’uomo è fatto così .. è stronzo di natura e con le ragazze, ci prova sempre.”
“Non è vero! Tu non sei come loro. Hai iniziato con quella battuta, anche un po’ offensiva, del barilotto che cammina ma poi sei cambiato. Non ho più sentiti commenti del genere dalla tua bocca. Sei sempre gentile e mi fai sentire donna. Una donna come tutte le altre e non … una cicciona da prendere in giro.”
Effettivamente con il passare del tempo avevo scoperto che la sua vicinanza aveva un effetto insolito in me. Mi sentivo più sereno e tranquillo. E pensavo sempre di meno a Daniela (la mia ex moglie) che, dopo dieci anni di matrimonio, mi aveva lasciato per un ragazzo ventenne conosciuto in palestra. Per fortuna non c’erano figli.
Le sue lacrime continuavano a scendere lentamente dai suoi occhi ma il pianto era terminato. Aveva un’aria sconvolta. Si vedeva che soffriva della situazione.
“E’ per questo motivo – continua lei – che ho preso la decisione di cambiare aria. Cercare un nuovo posto di lavoro. Magari anche in una altra città.”
“Questo non è giusto! Non ti devi ritirare dalla battaglia. Non dargliela vinta. Ci penserò io a …”
“No. Tu non devi fare nulla. Sarebbe peggio. Mi farebbe sentire male.”
“Ok d’accordo ma resisti.”
Si erano fatte ormai le due del mattino e stavamo ancora là seduti su quella panchina. Il freddo iniziava a farsi sentire e si vedeva chiaramente che Luciana rabbrividiva continuamente.
“Dai è ora di andare” dico io alzandomi e abbracciandola per riscaldarla.
“Grazie di tutto sei stato molto gentile. Avevo veramente bisogno di sfogarmi e non avevo nessuno con cui parlare.”
Torniamo nell’albergo e davanti alla sua porta lei mi abbraccia dandomi un bacio casto sulle labbra e salutandomi.
Entrato nella mia stanza vado direttamente al bagno (la birra ed il freddo avevano fatto il loro effetto) e mi distendo sul letto. Nonostante i pensieri che vorticavano nella mia mente crollo in un sonno profondo ma agitato. Mi sogno infatti di essere ancora insieme a lei iniziando a baciarci. Ad accarezzarci fino a quando … suona la sveglia. Sono già le sette. Mi sveglio eccitato da morire con un’erezione da paura. Mi butto nella doccia (fredda) e solamente dopo diversi minuti i miei bollori passano lasciandomi pensieroso ed … insoddisfatto.
Alle otto e trenta sono nell’hall dell’albergo ed aspetto, con ansia, lei Luciana e quando esce dall’ascensore ho quasi un colpo al cuore. Mi devo controllare. Devo nascondere la felicità che provo nel vederla. Cosa mi sta succedendo? Questa sera devo andare assolutamente da Simona. Mi ritrovo di nuovo con un cazzo marmoreo ed ho solamente incontrato i suoi occhi, il suo sguardo. Facciamo colazione e ci dirigiamo a lavoro. In questa giornata ho cercato di mantenere le distanze ma ogni volta che vedo i suoi occhi mi sento mancare un colpo al cuore. E’ bellissima!!! Sorridente e rilassata come era qualche tempo fa. Durante la pausa di pranzo ho cercato di parlare di lavoro, dei controlli che dobbiamo ancora fare per terminare il lavoro e tornare a Roma. Alla fine del pranzo mi sento dire
“Questa sera tocca a me pagare. Magari andiamo a mangiare pesce.”
Alla mia reazione a questo invito Luciana mi guarda intensamente e
“Scusa. Forse volevi andare da solo. Ho dato per scontato che avremmo cenato insieme ma non voglio assolutamente che ti senta obbligato ad uscire con me.”
“No no. Mi hai solamente preceduto. Ti stavo invitando io. Comunque non esiste che paghi tu. Pago io.” Rispondo pensando che Simona era saltata ma che ero felice di uscire di nuovo con lei.
Il pomeriggio passa lentamente e sembra non finire mai per la voglia che ho di trovarmi di nuovo solo con lei. Alla fine devo comunicare alla Direzione che, purtroppo, il lavoro richiede almeno un giorno in più di trasferta.
Quando usciamo dall’albergo per andare verso il ristorante consigliatoci dai colleghi della filiale sembriamo veramente una coppia in viaggio di nozze. Mano nella mano, felici di stare insieme, ridendo e scherzando come due piccioncini.
La cena è stata deliziosa. Ad un antipasto di mare hanno fatto seguito un risotto alla crema di scampi (molto leggero e gustoso) ed una spigola ai ferri che era di una tenerezza paurosa. Mai mangiato un pesce così. Il tutto accompagnato da un vino bianco suggerito dal cameriere, una panna cotta ed un caffè. Il prezzo è stata l’unica cosa negativa.
“Torniamo alla nostra panchina?” mi chiede lei guidandomi verso la meta.
Continuiamo a camminare mano nella mano e quando la guardo, sempre più spesso, la vedo sempre più bella. Ogni secondo che passa scopro qualcosa di nuovo in lei che mi attrae.
Giunti alla panchina continuiamo a parlare,scherzare e ridere parlando di tutto e di tutti.
“Sai – mi dice lei ad un certo punto – sono anni che non passavo un giorno così bello e spensierato. Sono anche fortunata sto con un bel uomo e mi sento invidiata da tutte le ragazze che abbiamo incrociato. Avranno pensato che stavamo flirtando.”
“E chi ti dice che non sia così?”
“Silvio ti prego non prendermi in giro. Non sono sicuramente il tuo tipo di donna. Forse sono divertente ma certamente non sono una bellezza.”
“Guarda io sto parlando seriamente. Anche io sono contento di stare con te in questo momento. La tua vicinanza mi rende veramente felice. Se non fossi una mia collega …. Mi comporterei in modo diverso, forse. Oggi in te sto scoprendo una donna fantastica e ….” Mi blocco di colpo perché anche io sono sorpreso da quello che ho detto. Dopo diversi anni arrossisco come un quattordicenne.
“e” dice lei guardandomi con i suoi occhi che scopro sempre più belli e profondi
“ e desiderabile. Ora te l’ho detto. Non volevo dirtelo ripensando a quello che hai sentito da quello scemo di Enrico. Non avrei mai creduto io stesso a quello che ti ho appena detto ma è così. In questi due giorni ti ho visto piangere, ridere, scherzare, tornare ad essere una ragazza felice. Non capisco come hai fatto ma mi hai incantato. Forse è meglio che torniamo all’hotel. Chiudiamo qui la giornata e dimentichiamoci di tutto. Come abbiamo fatto ieri.”
Mi sto alzando quando vedo Luciana che avvicina le sue labbra alle mie e sento la sua lingua forzare le labbra che apro prontamente sciogliendoci in un bacio di una dolcezza mai provata.
Terminato questo bacio iniziamo a sfogare la nostra voglia cercandoci con sempre più foga mentre le nostre lingue lottano tra di loro.
Quando rimaniamo quasi senza fiato ci stacchiamo guardandoci fissi negli occhi e vediamo il desiderio che ciascuno ha dell’altro.
In un silenzio carico di intensità ci dirigiamo verso un taxi fermo nella piazza e ci facciamo trasportare all’albergo.
Nel taxi continuiamo a baciarci dolcemente sapendo già come finirà la serata.
Nell’ascensore le uniche parole che escono dalle bocche sono solo “da me o da te?”
Entriamo nella mia stanza (che avevo prenotato matrimoniale in previsione di Simona) e iniziamo a spogliarci a vicenda scoprendo piano piano le nostre nudità. Luciana ha seno bellissimo con due capezzoli già ben eretti per l’ eccitazione e che inizio a succhiare come un indiavolato.
Lei mi sbottona la camicia, la toglie iniziando a gemere per il piacere che prova e le sue mani iniziano a slacciare i pantaloni che presentano un bozzo ben evidente per quanto anche io sia eccitato e che cadono con una certa difficoltà.
Ci calmiamo un secondo solamente per liberarci di tutti i vestiti e rimasti nudi si inginocchia prendendo in mano il mio sesso segandolo dolcemente portandolo poi nella sua bocca.
“Uhm Luciana …… Sì ……. così brava …….. fermati un secondo ….. uhm …. Andiamo sul letto” dico io bloccandola un secondo e distendendola sul letto “vieni qua …brava così continua a giocare che ora penso a te” le dico mettendomi nella classica figura del sessantanove. E’ completamente fradicia. Con la lingua inizio a separare le grandi labbra cerco il clitoride che trovo gonfio. La stanza risuona di gemiti di piacere
“Siiiiiiii…………così…..leccami…..così…..ancora…….vengoooo!!!” dice lei che si scioglie nel suo primo orgasmo
“Ah … Ah … Luciana ……….. sto venendo ……” l’avverto io continuando a leccare la sua fica che è ormai diventata un lago “sto venendo ………” Luciana continua ad ingoiare ed a risucchiare il cazzo mentre la lingua continua ad accarezzarmi l’asta fino a quando non esplodo il mio orgasmo nella sua bocca.
Sorprendentemente il mio sesso continua ad essere sempre duro, anzi quasi più duro di prima. Sono anni ormai che non riesco ad avere due rapporti di seguito.
Mi alzo da quella posizione e guardandola negli occhi entro in lei con una lentezza ricercata per gustarmi al massimo quei momenti.
“Ohhhhhhh …. Sì …… così ….. come è lungo e duro ………..ti sento …..ti sento …….ohhhhhhhh godoooooooooooo sì ancora” Luciana è ormai partita. Il secondo orgasmo è ancora più violento del primo. Mi guarda con dolcezza e con le lacrime agli occhi per la felicità. Ed anche io sto lacrimando. E’ tutto troppo bello per essere vero! Le sensazioni che provo sono nuove sembra quasi la prima volta che faccio l’amore. Il ritmo che ho imposto è lento ma mi permette di sentire tutto di lei e godo solo a guardarla. Mordicchio leggermente i suoi capezzoli facendola saltare dal piacere. Mi sento un leone. Sento una capacità di controllare il mio orgasmo come non mai. Cambio posizione mettendola alla pecorina. Il suo culo è enorme. Ha due natiche che sembrano due prosciutti ma … sono belli. Mi piacciono. Entro in lei lentamente
“Si …….scopami ……… che bello ………sei incredibileeeeeeeeee …….. siiiiiiiii ……….godoooooooooo.” E’ arrivata per la terza volta sculettando in modo quasi comico ma eccitante allo stesso tempo. Aumento il ritmo mandandola in estasi. Sono attratto dal suo culo me lo vorrei fare ma forse è troppo. Decido comunque di mettere un dito sull’ano per sentire la sua estaticità ma come prevedevo ……. non accetta si sposta in avanti facendo uscire il mio organo
“No Silvio non l’ho mai fatto non mi sento pronta” mi dice “tutto quello che vuoi ma non quello”
Stupido! Stupido! Ho rovinato l’atmosfera. Lei, come se avesse letto i miei pensieri mi prende il cazzo in bocca iniziando un pompino meraviglioso. Inizio a perdere il controllo sono sempre più eccitato “ Si …..Luciana …… in gola tutto in gola ……… bevilo tutto …….. Siiiiiiiiiiiiiii ………..godoooooooooooooo” dico io esplodendo per la seconda volta nella sua bocca con una violenza superiore alla prima. Mi sembra di non finire mai di godere.
Luciana mi ripulisce bene il cazzo e poi mi bacia con ancor il mio seme nella sua bocca. Non avevo mai assaggiato la mia sborra e devo dire che non la trovo di mio gradimento ma l’accetto volentieri.
“Silvio. Grazie. Non avevo mai fatto una scopata come questa. Sei stato incredibile.” Mi dice appoggiando la testa sul mio petto
“Luciana non avevo mai goduto così. Il merito è tutto tuo. Se fosse possibile ricomincerei anche subito ma come vedi l’amico Fritz è morto” rispondo io sorridendo e stringendola a me.
“Penso che sia giunto il momento che io torni nella mia stanza”
“Ma che dici. Tu dormi con me. Non si sa mai”
Ci addormentiamo abbracciati, stanchi ma felici.

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Con la vicina di casa

Da un paio di anni accanto a casa mia è venuta a vivere una giovane coppia con 2 figli. Ma ovviamente io vi parlo solo di lei: si chiama Laura, molto alta, seno abbondante, e con quei giusti fianchi che gli rendono quel culo perfetto. Diciamo che gli ho dedicato molte seghe a lei. Un giorno rimasto solo in casa mi misi su xhamster per smanettarmi un pò con i video e alzai il volume (mi piace farlo quando so che i miei sono abbastanza lontani da non poter rientrare subito e scoprirmi). Così ero a smanettarmi quando sento la voce della mia vicina nel atrio del palazzo. Guardo dal occhilino e vedo lei che stava lavando a terra e che visione a vederla piegata con quel bel culone così decisi di passare la mia sega dai video a lei. Improvvisamente mi bussò così subito mi rialzai la mutandina col pantalone del pigiama e la aprii. Mi chiese se avessi la cera così io gli dissi di venirla a prendere nel bagno facendo cenno di seguirmi. Venendo nel bagno passò davanti alla mia camera dove avevo dimenticato il computer con i video porno e il volume aperto, vedendoli disse lei << ah vedo che ti ho disturbato nel tuo meglio>> io mi resi conto che aveva visto il pc e dissi << scusa>> e andai a chiudere il computer facendomi una stretta di cazzo con la mano>>. Lei vedendo questo gesto riaprì il computer e disse << fammi vedere se almeno hai bei gusti>> e vide nella ricerca scritto <<GIOVANE VICINA SI SCOPA RAGAZZO>> e disse <<ah, però>> a questo punto mi venne l’istinto e gli misi una mano sul culo e l’altra la inizia a palpare il seno. Lei si scostò e si avviò verso la porta mentre io rimasi in camera mia deluso sentendo la porta sbattere bruscamente e pensando che si fosse arrabbiata e andata via e invece la vedo entrare nella camera con i leggins abbassati!. Disse << la porta va chiusa>> e mi fece occhiolino così subito gli tolsi maglia e reggiseno e mi buttai con la testa nelle sue tette magnifiche. Lei mi fece cenno di andare sul letto così la portai in camera dei miei genitori dove si tolse definitivamente anche i leggins e le mutandine. Non credevo ai miei occhi avevo la mia vicina sul letto a gambe aperte così mi lanciai con la mia lingua nella sua bella vagina. La sentivo bella calda, bagnata lei prese il mio cazzo in mano e se lo mise in bocca e con quelle labbra carnose mi leccava dalla cappella fino ad arrivare alle palle (era davvero un succhiotto bellissimo) poi iniziò a succhiarlo in un modo focoso da impazzire dovetti staccarla dal cazzo e glielo misi dentro. Mentre glielo infilavo la baciavo sul collo e poi iniziammo a slinguazzare mentre lo prendeva tutto dentro e godeva ma non vedevo il momento era arrivato l’ora del culo (sarebbe stata la mia prima volta che avrei penetrato un culo) che tanto desideravo sopratutto il suo. Ma il tempo di infilarlo e sborrai ma non volevo arrendermi così con la sua voglia anche aspettammo qualche minuto che mi venne di nuovo bello eretto e la presi da dietro e finalmente me la inculai. Inculavo forte mentre la sentivo godere e godevo insieme a lei. Feci una bella mezz’oretta circa anale abbondante fino a quando non la sborrai in faccia. Lei però riprese il mio cazzo che ormai aveva sborrato già 2 volte e se lo rimise in bocca regalandomi un ultimo pompino focoso e darmi la visione della sborra che usciva dalle sue labbra. Dopodichè si rivestì velocemente e uscì per non rischiare ad un eventuale rientro dei miei genitori.

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La mia matrigna mia ha scoperto mentre mi stavo ma

Vivo con una matrigna di 53 anni, io ne ho 30, e lei è una donna che mi ha sempre attizzato perchè è proprio come piace a me fisicamente:
formosa, con una quarta di seno almeno, gambe affusolate ma non secche, un bel sederone e sopratutto dei piedi fantastici, e questo a me fa impazzire perchè io adoro i piedi femminile e il feticismo in generale.
Una sera eravamo in casa, lei in cucina con una sua amica di circa 48 anni anche lei molto attraente, e sopratutto entrambe vestite molto sexy, probabilmente per poi uscire a divertirsi come fanno solitamente, indossavano sandali molto eleganti neri e tacchi a spillo almeno da 12.
Io nel frattempo vado in bagno e vedo che sul termosifone lei ha lasciato le sue autoreggenti nere, quelle che indossava durante la giornata, cosi le prendo le annuso e poi mi masturbo fino a sborrargli dentro.
Prima di uscire, dopo circa un oretta, la sua amica viene prima a salutarmi e cosi la vedo con questi tacchi altissimi e devo essere sincero, mi fa un sesso incredibile anche lei, non passano certo inosservate entrambe, sicuramente non andavano a casa vestite cosi!!
Cosicchè saluta me e se ne va via da sola, la mia matrigna come immaginavo se ne va in bagno insomma si prepara per andare a letto, non esce come pensavo.
Ed io son gia con l’ansia perchè penso: avrà visto le autoreggenti oppure no?
beh solo un cieco nn avrebbe notato!
Ed aspetto… lei sta 10 minuti buoni nel bagno, poi la sento uscire e………. incredibile sorpresa:
entra in camera mia e sotto la vestaglia azzurra vedo che indossa le calze nere, quelle calze nere e in fondo sono ancora bagnate di sperma si vede.
Io mi sento imbarazzato tanto da aspettarmi un ceffone o altro.
Invece no, si siede sul letto proprio dietro di me e io le dico: tutto bene, vai a letto?
lei risponde: si tra un pochino….. tu cosa fai?
poi un attimo di silenzio………
ehm niente parlo con degli amici su internet, solite cose….
e lei: ah si chissà quante cose avrai da raccontare a questi tuoi amici, sei sempre li attaccato ai tuoi computer!
sono in evidente imbarazzo io, cavolo con la coda dell’occhio guardo in basso e si vede bene la calza sporca e bagnata del mio sperma di mezzora fa. ma non so che cosa dire pero.
Piu o meno passano 3 o 4 minuti in silenzio solo la voce del film che stavo guardando.
Poi si alza e mi dice con un sorrisetto quasi sarcastico: dai ti lascio alle tue cose, io vado a dormire, intanto ora voglio capire come funziona e che effetto fa.
ed io: effetto fa cosa?
Lei mi da una pacca sulla spalla e rispondo: lo sai bene caro furbacchione! non pensare di divertirti solo tu sai! poi facciamo due chiacchiere intanto magari rimetti a posto le cose dove le ho messe io, con quello che costano, se non ti è troppo disturbo!
lo sai che non si curiosa nelle cose intime delle donne?
Io muto e testa china……….. credo si riferisse ad una scarpa nuova che ho preso oggi, credo che la cercasse ma io l’avevo nascosta perchè era talmente imbrattata che non potevo rimetterla al suo posto.
e poi le calze indosso sporche……… boh non so che dire. ma ora sono eccitatissimo
beh a dire il vero dopo che ho visto il suo piede anzi la scarpa poggiata li e il suo odore di calza indossata mi è salito fino in gola è stato un attimo avere una erezione senza nemmeno accorgermi e lei allora abbassa lo sguardo proprio li!
Non ho nemmeno fatto in tempo ad accorgermi della cosa è stata automatica e lei visto che si è accorta mi chiede cosa avesse provocato quella reazione. Io rosso da paura in faccia e impacciatissimo dico che questa specie di scena a me fa eccitare, che adoro la donna che si veste elegante e attraente, ma lei credo abbia gia capito che io volevo proprio quel tipo di situazione particolare per eccitarmi cosi tanto, cosi mi dice di stare tranquillo e che sarebbe rimasto un nostro segreto, ma che era molto curiosa perche’ voleva sapere che cosa si prova sessualmente a fare o vedere quel tipo di cosa, dice di non capire come una donna possa fare eccitare un uomo cosi tanto da fare diventare il pene completamente eretto solo guardando o toccando una calza di nylon o delle scarpe sexy.
Mi ha chiesto se mi piaceva guardarla con indosso il collant e sopratutto quei sandali perchè aveva notato che ultimamente sparivano piu di frequente o li trovava “strani” e se desideravo masturbarmi o toccarla, dice di voler capire questa mia ostinazione a prenderle di nascosto le sue scarpe e masturbarmi di notte, quindi vuol dire che sapeva tutto gia da chissa quanto tempo, mi dice anche che qualche volta aveva notato che sotto i miei vestiti indossavo il suo perizoma oppure che sotto le coperte avevo le sue calze per sentire il suo odore, insomma sapeva quasi tutto, incredibile.
Insomma che ho fatto cenno di sì con la testa quindi lei si mette seduta sul mio letto, accavallando le gambe con queste calze davvero molto arrapanti e intanto si era sfilata i sandali, dicendo di prenderlo pure e tenerlo in mano, che lei si sarebbe lasciata guardare solo con indosso il reggiseno e il collant, poi scherzando mi dice: il perizoma non l’ho messo perchè non lo trovo, magari tu sai dove sta? Io ero pazzo guarda un misto di eccitazione e un po di vergogna, ma tanto ormai eravamo li a parlare di ste cose, e non avevamo bevuto nessuno dei due quindi il discorso era reale.
A quel punto vedendo che io non sapevo che fare e che dire, mi abbassa un po gli slip e mi infila il sandalo proprio sul pene che stava scoppiando, non ho fatto nemmeno in tempo a respirare che sono venuto, sporcando la sua mano, il sandalo e pure me!
A quel punto mi guarda e dice: accidenti che reazione flash, adesso capisco l’effetto che ti fa sta cosa, bene comincia a diventare una cosa interessante e curiosa, spero non ti sei imbarazzato troppo visto che è un po che ti tengo d’occhio, però sono contenta che l’effetto che ti faccio è notevole!
Io non ho parole, poi uscendo si gira e mi dice ancora: a proposito poi potrei riavere il mio perizoma nuovo, vorrei indossarlo pure io!!! e mi fa l’occhiolino!
io sono rimasto di legno ma ora dopo un po ho cominciato a rilassarmi e a essere sincero sono contento di avere rotto il ghiaccio con lei!

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Alessia la dea del sesso

Racconto trovato in rete su xhamster.

Mi ero trasferito alla fine di agosto a Milano per motivi di studio, all’inizio è stato un gran trambusto, lo spostarsi da una piccola città di provincia ad una grandissima città con i suoi ritmi frenetici ma il fatto che non conoscevo nessuno pesava ancora di più, andai ad abitare in un’appartamento piccolo ma almeno avevo la mia autonomia. Il palazzo era abitato da famiglie, c’erano certe madri di famiglia che mi capitava di incontrare per le scale e mi facevano eccitare, più di tutte mi eccitava una bellissima ragazza thai, capelli neri, carnagione mulatta, un fisico giunonico da far paura, due tette grandi ma che alla vista davano l’idea che nonostante la prosperosa misura erano seni turgidi da accarezzare e stringere tra le mani, inutile dire che da quanto l’avevo visto mi ispirava una grande voglia di sesso senza limiti, una vacca da prendere e da montare con grande voglia, la mia prima impressione fu data non solo dagli abiti succinti che vestiva quotidianamente che mettevano in risalto le sue strabilianti forme ma anche dalla grande mole di amicizie maschili che mi capitava di incrociare assieme a lei sulle scale.
All’inizio mi concedeva solo un saluto ma pian piano iniziammo a scambiare qualche battuta sul più e sul meno, la situazione galeotta si presento un sabato mattina tornando dalla biblioteca dell’Università, ero andato a studiare in vista del primo esame, la vidi, Alessia con le borse della spesa saliva le scale, vedendola affaticata colsi l’occasione al balzo e gli chiesi se potevo darle una mano.
“Oh grazie menomale sono molto stanca.”
“Su dammi qua le porto su io.”
Nel modo in cui mi porse le borse si abbasso un pò e potei intravedere lo spacco delle sue meravigliose tette, mi venni duro all’istante, salimmo nel suo appartamento e mi chiese di entrare.
“Dai ti offro qualcosa per sdebitarmi.”
Inutile dire che accettai senza troppi convenevoli, l’occasione per stringere un rapporto con lei era troppo ghiotta, ci sedemmo un’attimo nella suo salotto, io ero ancora in erezione, sia per la vista di poco prima, sia perchè adesso me la ritrovavo davanti.
“Prendiamo una birra?”
Mi disse
“Si dai oggi è sabato, dopo una settimana di stress ci vuole.”
“Eh si lavoro tutta la settimana.”
Andò in cucina a prendere la birra, io nel frattempo mi massaggiai la patta dei pantaloni noncurante lei potesse tornare da un momento all’altro, ero troppo eccitato tanto da non accorgermi che lei era tornata e mi guardava con un sorriso sornione, aveva abboccato, nonostante tutto si sedette e mi verso la birra nel bicchiere. Mentre sorseggiavamo la birra lei inizio a farmi a un piedino, la guardai come se volessi spogliarla, posai la birra sul tavolo e mi alzai, andai in fronte a lei e iniziai a toccarle le tette, erano sode nonostante la grande taglia.
“Alessia mi fai impazzire.”
“MMM lo so fin dalla prima volta che ti ho visto, ho capito che mi volevi scopare da come mi guardavi.”
Mentre diceva questo mi sbottonò i pantaloni, inizio a segarmelo mentre io scostavo le bretelle del top che indossava, lo abbassai, presi i seni e li tolsi dal reggiseno, erano favolosi, nello stesso istante me lo prese in bocca, un pompino da favola, la sua lingua giocava con la mia cappella.
“MMMMM sei proprio una porca fantastica.”
“Siii sono una porca, dai andiamo in camera voglio che mi monti, fai uscire la troia che c’è in me.”
Mi prese per il cazzo e andammo in camera sua, era fantastica con quel corpo formoso, le tette penzolanti mi guidava verso camera sua, neanche il tempo di entrare in camera la presi la sbattei sul letto a pancia in su e gli tolsi gli short e le mutandine, avevo davanti la sua fica che era già un lago di piaceri, iniziai a sgrillettare il clitoride, mi abbracciò, iniziammo a fare un 69 aveva il mio cazzo in bocca mentre infilavo a poco a poco tutta la mano nella sua figa bagnatissima, ogni tanto la sentivo mugolare, era un gran piacere, dopo un pò la misi a pecorina mentre la tenevo per le tette era una vera troia da monta
“Siii troia sei fantastica.”
“Siii sono una troia, scopami scopami, si cosi mi piace ancora, lo voglio nel culo.”
A quella parola non resistetti mi sputai sul cazzo e glielo ficcai piano piano dentro, più entrava e più aumentavo il ritmo.
“Sei una vacca da monta.”
“Siii che bello, è vero che mi scoperai ogni volta che mi verrai a trovare?”
“Certo puttana, ho certe fantasie per te in serbo, questo è solo l’inizio.”
“MMMMMM siii che fantasie?”
“Con il tempo vedrai…”
Dopo un pò che gli avevo trapanato il culo già aperto di suo stavo per sborrare, la presi per la testa e la girai verso di me.
“Vieni qui troia succhia che ti sborro tutto in bocca troia.”
Inizio a segarmelo, a leccare la cappella come se fosse un gelato, quando stavo per venire glielo ficcai in bocca, sborrai come non mai, lei lo prese ed inizio a fare dei gargarismi e a ingoiare tutto proprio come una vacca.
Quando ebbe finito andammo a fare una doccia assieme, notai che si porto un dildo, sotto la doccia ci insaponammo e iniziammo a limonare, presi il dildo che aveva nelle mani e glielo ficcai nella fica mentre succhiavo i suoi capezzoli, venne un’altra volta, finita la doccia mi masturbò, non lo prese in bocca nonostante io la invitassi a farlo, non voleva diceva che doveva fare una cosa,dopo un pò venni e lei prese la sborra se la passo tra le mani e se la spalmò in faccia.
“La sborra è la migliore crema per mantenere la pelle giovane.”
Ci asciugammo, dopo 5 minuti si asciugò la faccia poi ci rivestimmo, l’aiutai a sistemare la spesa, mi accompagnò alla porta e mi diede un bacio, mi disse.
“Sei stato bravo, vorrei proprio scoprire le tue fantasie.”
“Ehehehe domani mattina sali su da me e vedrai.”
Me ne andai e salii al piano di sopra dove c’era il mio appartamento.
L’indomani mattina mi svegliai di buon umore dopo la mattinata passata il giorno prima, mi misi a studiare per qualche oretta quando mi citofono Alessia, la vidi dallo spioncino della porta era vestita come se dovesse uscire, era più bella che mai, una canotta elegante rossa, una gonna nera, in più era truccata con le sue belle tette come al solito in risalto, per quanto non stetti molto a guardarla dallo spioncino notai che era un pò giù, l’accolsi con un sorriso cercando di farla stare serena, era imbronciata, andammo in camera mia, i miei coinquilini quel week end erano ritornati nelle loro città, ci sedemmo sul letto.
“Che è successo Alessia?”
“Niente, mio marito mi aveva promesso che mi portava a pranzo fuori e invece è andato a giocare a pallone con i suoi amici.”
“CHE STRONZO!!!”
Mi aveva promesso che oggi stava tutto il giorno con me, mi ero messa pure l’intimo adatto invece sto stronzo preferisce giocare a pallone.
“Sono venuta per chiederti se potevamo pranzare assieme?”
“Ma certo a patto che oggi cucino io, tu sei la mia ospite.”
Mi sorrise, mi abbraccio forte mentre io sentivo le sue tette stringersi sul mio petto, allentò la presa e inizio ad accarezzarmi il pacco.
“Lasciami fare ti voglio dare un gran bel regalo.”
Mi tolse i pantaloncini che indossavo e i boxer, inizio a segarmelo tutto, poi si tolse la canotta, aveva un reggiseno di pizzo rosso, non potei fare altro che prenderla e baciarla volgarmente mentre la stringevo per i capezzoli, ci stavamo eccitando nonostante tutto.
“AHAHAH ti ho detto che oggi faccio io, sono tua, sono la tua porca, la tua zoccola, c’è qualcosa in te che mi fa sentire cosi donna di letto, ma la cosa mi piace e voglio dimostrartelo.”
Rimasi in silenzio ma con lo sguardo gli feci capire che avevo intuito quello che voleva dirmi anzi la cosa mi piacque molto, si tolse il reggiseno e me lo sbatte in faccia, poi si mise in ginocchio davanti a me prese il mio cazzo e le lo mise tra i seni, era favolosa, porca, sorrideva con malizia ogni tanto leccava con la lingua, era tremendamente porca cosi porca che quando suonò il suo cellulare dopo aver risposto continuo a farmi la spagnola, era suo marito rimasi stupito.
“Si pronto amore… ma no tranquillo mi sto riposando, no no tranquillo non ci sono rimasta male, ma era da molto tempo che non vedevi i tuoi amici? Non ti preoccupare per me, si si ok questa sera andiamo al cinema, dai adesso stacco che ho sonno.”
Chiuse il telefono giusto in tempo perchè stavo per venire.
“Dai sborrami in faccia… alla faccia di quel cornutone di mio marito, fammi sentire donna… quel coglione mi ha lasciato per gli amici e io gli metto un bel paio di corna, dai che non finisce qui lo faccio diventare cervo a primavera.”
“SIIIII ecco sborro troia è tutto per te, sei una grande troia.”
Gli sborrai sul seno, vennero fuori grandi fiotti, ero terribilmente eccitato dalla sua porcaggine, dopo un pò lei si asciugò la sborra con il fazzoletto e tornò a letto, ci baciammo ancora per molto tempo, dopo iniziammo a scherzare e a chiacchierare, mi racconto che suo marito non la scopava molto quindi si era fatta vari amanti e continuava a darci dentro con nuove esperienze, mi racconto che una volta si scopò 2 neri conosciuti mentre cercavano di vendergli qualche calzino in cambiò di qualcosa. Dopo aver chiacchierato un pò con loro i 2 neri avevano notato che lei guardava spesso la loro patta dei pantaloni, infatti lei stava già fantasticando sui loro enormi cazzi, si era lasciata prendere e dopo averli portato a casa si era fatta fare di tutto, lei era maledettamente porca e maledettamente insoddisfatta da quel marito di 15 anni più grande di lei che raramente la faceva sentire donna, questa cosa non gli piaceva anche se era felice con lui non si sentiva apprezzata come donna nonostante a molti ispirava grande sesso.
Mi raccontò che ancora adesso gli capita di scopare con quei due negri, che qualche volta si era lasciata andare a qualche gang bang con i loro amici, frequenta privè dove andava a soddisfare le sue voglie con ragazzi più giovani o con donne, a lei piace molto lesbicare, questa cosa mi piacque molto non l’avevo mai fatto con due donne quindi gli chiesi di potermi organizzare un’incontro a 3 con qualche altra sua amica, mi rispose si, si poteva fare, doveva vedere chi era disponibile.
Passammo la mattina e il pomeriggio insieme in cui scopammo come matti, facemmo sesso in tutti i modi mettendo la panna nelle sue tette, nel mio cazzo, ci leccammo a vicenda, fu una giornata memorabile, lei era diventata la mia porca ed io il suo stallone che la soddisfaceva, scese a casa sua verso le 19:00 con la bocca ancora pregna della mia sborra, voleva baciarlo cosi, voleva umiliare il suo cornuto.

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Ho rubato la ragazza a mia sorella (Parte 1)

Sono passati anni da quando Giacomo ed io abbiamo lasciato le nostre famiglie. Creai una vera agitazione nella nostra cittadina conservatrice. Mentre le nostre famiglie non rifiutarono il fatto, capinno che a causa della nostra sessualità noi non avremmo più potuto vivere in quella città. Era stato divertente vedere l’espressione sulla faccia di quella puttana di mia sorella quando Giacomo le disse che l’aveva scaricata per stare con me.

Erano i tardi anni novanta, la piccola città nella quale vivevo era totalmente cattolica e conservatrice. Era stato difficile quando arrivato alla pubertà cominciai a guardare i ragazzi invece delle ragazze. Io mi masturbavoi pensando agli eccitanti ragazzi della scuola e mi sentivo colpevole. Ero assolutamente il ragazzo medio, circa un metro e settanta, capelli ed occhi castani e mi tenevo in buona forma dato che facevo parte della squadra di nuoto del mio quartiere; ero quel tipo di ragazzo che ragazze notano.

Alle elementari ero un anno avanti e perciò ero alla pari di mia sorella che aveva un anno di più. Mia sorella ed io non andavamo molto d’accordo, Alice era una cagna puro e semplice. I miei genitori allora non lo capivano ma ora lo sanno. Ero all’ultimo anno quando Alice portò a casa Giacomo ed il mio cazzo per poco non sparò nei miei pantaloni. Giacomo era un giocatore di calcio, alti più di un metro e ottanta, capelli scuri ed occhi di un bel verde smeraldo, al solo guardarlo il mio cuore si fuse. Giacomo era un gran bel ragazzo ed io non riuscivo a capire cosa trovava in una cagna come Alice.

Successivamente Giacomo sembrò voler passare più tempo con me che con Alice, veniva a casa ed andavamo in giro insieme. Andavamo al cinema, a giocare a bowling, a mini golf. Lui veniva a vedere le mie gare di nuoto. I miei genitori ci venivano ma Alice non l’aveva mai fatto e Giacomo stava seduto con loro a fare il tifo per me.

I tempo passato con Giacomo l’attrazione per lui andò oltre la semplice attrazione fisica. Lo volevo romanticamente, volevo stare con lui e solamente con lui. Quando arrivava, mi vedeva, mi salutava con una carezza sulla schiena mi faceva sentire troppo bene, e ancora meglio se mi dava un grande abbraccio. Quando mi circondava con le sue braccia, mi cedevano le ginocchia e mi sentivo uno strano buco nello stomaco. Lo volevo dannatamente.

Era aprile ed eravamo in vista del diploma. Alice stava passando il fine settimana con un’amica ed i suoi genitori. I miei genitori erano fuori città per il fine settimana per un evento del lavoro di mio padre. Giacomo lo sapeva, chiese se lui poteva stare da me per il fine settimana ed i miei genitori dissero che andava bene.

I miei genitori partirono venerdì. Mia madre lasciò il numero dell’albergo in cui sarebbero stati nel caso avessi avuto bisogno di qualche cosa. Poco dopo che se ne furono andati Giacomo arrivò, Guardammo un paio di film ed ordinammo una pizza per cenaì. Dopo cena Giacomo eravamo seduti sul pavimento del soggiorno un di fronte all’altro, quando improvvisamente lui parlò di Alice.

“Penso che la scaricherò.”
Nessuna sorpresa là e se le dicerie erano vere Alice se la stava spassando.
“Perché la scaricherai? ” Chiesi non volendo lasciar cadere la cosa.
“Lei vuole solo sesso da me ed io non ho voglia di darglielo. Se solo sapesse!”
“Se solo sapesse cosa?”
“Nick, posso fidarmi di te? Ho un grande segreto che ho bisogno di dire a qualcuno perché non posso tenerlo più a lungo.”
“Chiaramente puoi, cos’è?”

Giacomo cominciò a piangere, le lacrime cominciarono a scendere sulle sue guance facendogli brillare ancora di più gli occhi verdi. “Ho cominciato ad uscire con Alice perché c’è qualcun’altro che mi piace e pensavo che uscendo con lei avrei potuto stare vicino a quella persona, e quindi l’ho fatto. Ho conosciuto meglio quella persona e penso che probabilmente me ne sono innamorato.”
“Giacomo non c’è niente di sbagliato. Dille quello che senti.”
“Non è una ragazza. Non è una ragazza. Non mi sono mai piaciute sessualmente ragazze. Io sono gay e non so cosa dirà se gli dico che l’amo.”

Giacomo era gay? Nella mia testa si formò improvvisamente un’immagine, che Giacomo fosse il mio boyfriend, di noi due che andavamo da qualche parte insieme a vivere felici e contenti. Spinsi via quei pensieri, misi una mano sulle spalle di Giacomo, lo tirai a me e lo tenni stretto. Lui continuò a piangere sul mio torace. Io volevo sapesse che andava tutto bene, che ero ancora suo amico, che gli volevo bene, che potevo capire il suo dolore. Il mio cuore si stava spezzando nel vederlo così.

“Giacomo, non lo dirò a nessuno.” Dissi. “Ma chi è il ragazzo di cui sei innamorato?”
“Prometti di non incazzarti?”
“Promesso.”
“Sei tu Nick.”
Non posso descrivere la sensazione che ebbi sentendo che Giacomo, il ragazzo con cui da tanto avrei voluto essere, era innamorato di me. Il mio cuore correva. Le mie braccia lo strinsero ancora più strettamente. Feci correre le dita tra i suoi capelli. Ora tutto aveva senso, ecco perché Giacomo passò più tempo con me che con Alice. Perché veniva sempre alle mie gare di nuoto ed i suoi abbracci.

“Non sei arrabbiato?” Chiese vedendo che non lo allontanavo da me e non gli gridavo di lasciare la mia casa.
“No Giacomo, non lo sono. Non posso essere arrabbiato con te per essere innamorato di me. Io non posso essere arrabbiato perché anch’io sono innamorato di te.”
Giacomo si sedette e mi guardò diritto negli occhi, non disse niente per un secondo. “Anche tu sei innamorato di me?”
“Sì. Anch’io sono gay. Quando Alice ti ha portò a mi sono sentito attratto da te, dapprima pensai che non era nulla, che non fosse niente di più di quello che sentivo per gli altri ragazzi della scuola, ma divenne molto di più quando cominciasti a passare tutto quel tempo con me. Tu non sa quello che voleva dire per me vederti a tutte le mie gare di nuoto. Tu non hai idea di come mi fai sentire quando mi abbracci. Giacomo io ti ho desiderato più di qualsiasi altra cosa nella mia vita.”
Giacomo riprese a piangere. “Oh Nick. Non sai cosa vuole dire per me. Sapere che anche tu mi ami .”
Si precipitò di nuovo nelle mie braccia ed io lo tenni così per un po’, poi gli alzai il mento e lo fissai nei suoi begli occhi. Mi chinai e lo baciai. Fu un lungo bacio sensuale. Quando interrompemmo il bacio Giacomo mi sorrise. Ci baciammo di nuovo e restammo così, poi ci alzammo, andammo in camera, ci sdraiammo sul letto e restammo così per un po’.
Cominciammo a toglierci i vestiti e quando fummo nudi guardammo i nostri corpi. Il corpo di Giacomo era bello, il torace liscio e la piccola striscia che conduceva ai peli pubici, il suo cazzo sull’attenti. Strofinammo insieme i nostri uccelli e prima che ce ne rendessimo conto, avevamo preso in bocca il pene dell’altro.

Dopo un po’ Giacomo smise di succhiare e disse. “Nick puoi mettermelo dentro?”
“Posso andare nella stanza di Alice e vedo se ha dei preservativi. E avremo bisogno di qualche cosa per lubrificare.”
“Nick, io sono vergine.”
“Anch’io lo sono, Giacomo.”
“Allora non avremo bisogno di preservativi, non dobbiamo preoccuparci di malattie contagiose.”
“Ok, allora il lubrificante, torno subito.”

Andai in bagno e trovai della vasellina; tornai nella mia stanza e feci sdraiare Giacomo su di un fianco. Cominciai a lubrificargli il sedere di Giacomo e ne misi un po’ su di me. Inserii un dito nel suo buco per allentarlo. Lo sentii lamentarsi un po’. Appoggiai il cazzo al suo buco e spinsi. Era così bello e caldo e stretto. Giacomo si lamentò e disse: “Per favore mettimelo dentro Nick.”
“Ok Giacomo.” Dissi e cominciai a muovermi lentamente dentro di lui. Lo sentii lamentarsi, cominciai ad andare a tutta velocità e Giacomo non protestò. Mi mossi sempre più velocemente e Giacomo continuò a lamentarsi. Gli girai la testa e lo baciai mentre continuavo a fare l’amore con lui. Prima che me ne rendessi conto stavo sborrando dentro di lui.

Dopo essere venuto mi estrassi e Giacomo si sdraiò sulla schiena. Il suo cazzo era ancora duro, mi chinai e glielo succhiai. Giacomo eruttò sperma nella mia bocca. Il gusto era buono da morire, era caldo e dolce, era il sapore di Giacomo. Dopo aver bevuto la sua sborra mi sdraiai accanto a lui e tirai le coperte su di noi. Ci sorridemmo l’un l’altro e ci guardammo l’un l’altro negli occhi. Ci baciammo ripetutamente e ci addormentammo nelle braccia dell’altro.
Sarebbe stato un bel fine settimana.

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Luciana, la nuova collega (Capitolo 3)

Oggi torniamo a lavoro dopo la trasferta a Napoli che ha fatto sbocciare il nostro amore.
Questa notte ho dormito nel mio letto ed ho sentito molto la tua mancanza anche se avevo bisogno di riposare dopo questi giorni di sesso sfrenato.
Mi attende una giornata pesante a lavoro con la classica riunione settimanale con gli altri dirigenti ed un incontro a quattr’occhi con il Direttore Generale per riferire del controllo fatto a Napoli.
Dopo aver subito le solite battute da parte dei colleghi (ti sei riposato in questi giorni di vacanza a Napoli, eh?) e di Enrico in particolare (Hai presentato i miei saluti a Simona?) e finite queste interminabili riunioni, ho finalmente la possibilità di entrare nel mio ufficio e di vedere Luciana per la prima volta. E’ vestita come sempre con capelli raccolti in una coda non tanto lunga e forse è leggermente più truccata del solito (occhiaie?). Anche lei mi ha visto ma ha continuato a lavorare anche se io so che è una finzione.
Inizio il mio lavoro giornaliero cercando di non distrarmi troppo ma è molto difficile. Il mio pensiero è sempre rivolto a lei ed al ricordo di questi giorni passati insieme. Alle undici invito i colleghi a prendere un caffè con la speranza che venga anche lei, ma non riesco nel mio scopo. Chiede a Marco la gentilezza di portargli un caffè perché in questo momento non può muoversi dalla scrivania presa com’è nel suo lavoro. Quasi la odio per questa delusione ma capisco quanto può essere stato difficile per lei prendere questa decisione. Finalmente alle 17.30 questo giorno lavorativo termina. Mi preparo per andare all’incontro con Luciana nel punto prestabilito sentendomi come un quattordicenne al primo appuntamento.
Il viaggio è interminabile per via del caotico traffico che incontro ma, dopo circa quarantacinque minuti, la vedo in attesa vicino al bar.
Fermai l’automobile giusto il tempo necessario perché lei salga, per un bacio fugace e mi avviai verso dei luoghi più solitari.
“ciao amore, finalmente soli”
“ciao mio cavaliere” risponde con un il suo abbagliante sorriso “finalmente è finita. Non ce la facevo più di vederti senza aver la possibilità di baciarti e accarezzarti ma bensì attraverso un vetro. Mi sembrava di vederti in un acquario”
“Spiritosa. Pensi che per me sia stata una passeggiata? A proposito perché non sei venuta al bar con tutti noi ma hai preferito rimanere da sola? Ti ho quasi odiato per questo!”
“Ho avuto paura. Bastava un contatto lieve e avrei perso la testa. Comunque dove mi stai portando? La mia casa è dall’altra parte della città, l’automobile è posteggiata in Via Cipro, tu abiti a Centocelle e qui stiamo sull’Aurelia. Qualcosa non mi quadra!”
“Un anno fa ho affittato una casa a Fregene ed è dove stiamo andando. Più tardi mangeremo una pizza e poi torneremo nei nostri appartamenti.”
“Ok. Non lo sapevo. Ma non penso che sono la prima a “usufruire” della tua alcova.”
“Certo non la prima ma sicuramente l’ultima”
Quando Luciana ha sentito la mia risposta è ammutolita. Pensavo che fosse per l’ammissione che avevo fatto circa l’utilizzo di questa casa ma non era così. Infatti sentii la sua mano sulla patta e, al semplice contatto, mi sentii eccitare in un modo pazzesco. Quando poi iniziò ad abbassare la cerniera e prese in mano il mio cazzo ebbi il timore che non sarei riuscito a controllare l’automobile. L’Aurelia era trafficata come sempre e questo servì forse per bloccare Luciana nelle sue intenzioni.
“Sei impaziente?”
“E’ tutto il giorno che me lo sogno, senza considerare la notte, e sinceramente non vedo l’ora che arriviamo altrimenti potrei fare una pazzia”
“Calma, calma. Siamo ormai al bivio e tempo cinque minuti arriveremo a casa e sarai padrona di farci quello che ti pare. E’ tutto tuo, solamente tuo.”
Entriamo a casa e, finalmente, ci diamo il primo vero bacio della giornata. Uniti in quel bacio appassionato ci spogliamo gettando i vestiti dove capiti. Una tua mano raggiunge il mio cazzo già eretto e comincia a giocarci segandolo lentamente. Le mie invece sono intente a pizzicarti i capezzoli presto accompagnate dalla lingua che li lecca alternativamente. Dopo esserti spogliata completamente ti inginocchi per fare altrettanto con i miei pantaloni e mutande che getti in mezzo agli altri vestiti. Sento il calore della tua bocca quando ti avvicini al cazzo e lo imbocchi. Di colpo mi vengono in mente tutti quei racconti erotici che ho letto dove viene affermato che questa è una posizione di dominio. Avevo sempre pensato che erano cazzate ma devo ammettere che ora mi sento il tuo padrone. Questi pensieri, ma guarda che cazzo sono andato pensare, vengono interrotti dall’orgasmo che mi giunge all’improvviso.
“Sì Luciana …… Sì lucana ……. Cosìììì …… ti sborro in golaaaaaaaaaaaaaaa”
Tu continui a succhiare anche dopo per non perderti neanche una goccia del mio seme. Ti rialzi e mi baci con foga.
“Vieni è giunto il momento che ti mostro la casa” dico prendendoti per mano
“Dopo. Adesso mostrami solo la camera da letto.”
Ci sdraiamo sul letto e inizio a baciarti il tuo voluminoso seno e ti strizzo i capezzoli sempre più forte. Ormai ho capito quanto ti piace e mi sento debitore nei tuoi riguardi per il meraviglioso pompino che ho appena ricevuto. Abbassa lentamente una mano mantenendo sempre il contatto con la pelle per farti pregustare quello che ti aspetta. Raggiungo la fica che trovo bagnata dai tuoi umori e inizio a stuzzicare il clitoride
“mmm mmmmm”
Mentre continuare a succhiare i tuoi capezzoli abbasso lentamente anche l’altra mano ed infilo due dita in quella caverna infuocata che è la tua fica. Sei già un lago ma non ho alcuna intenzione di farti venire.
“Silviooo …. Mmmmmm ….. sìììììììì …… così”
Scendo con la testa a baciarti i piedi, a soffiare sulle caviglie, a torturare le tue gambe salendo ogni tanto verso il palpitante sesso; smetto di titillare il clitoride per strizzare prima le tue zinne per poi passare infilarci un dito in bocca che subito inizi a succhiare come se fosse il mio cazzo. Il mio sesso si ingrossa sempre di più personificandosi con quel dito. La mia lingua è ormai giunta sulla fica che inizio a leccare e succhiare mentre, nel frattempo, le dita che hai dentro sono ormai tre
“Silviooo …. Mmmmmm ….. sìììììììì …… così …… continuaaaa ……… ……… di più di più ”
Mi alzo portando a contatto il cazzo con la vagina, alzo le gambe che appoggio sulle mie spalle ed entro in te con una spinta poderosa che subito fa sgorgare il tuo orgasmo
“OOOOOOOOHHHHHHHHHHHHH Silviooooooooooo godoooooooooooooo” gemi mentre il corpo inizia un movimento sussultorio sempre più veloce ed accentuato “ godooooooooooooooooooo” mentre io martello la tua fica con colpi sempre più veloci e poderosi “sìììì Silvioooooo più forte più forteeeeee” continui ad urlare.
Mentre abbasso le tue gambe che iniziano a pesare, ti bacio dicendoti “Luciana ti amo ti amo” e continuando a scoparti con più lentezza per far durare il più possibile questo momento “ti amoooo”.
Sento che ormai sono giunto al capolinea mi sdraio su di te e metto il dito che per tanto tempo hai succhiato a contatto con il tuo ano e, quando comincio a martellare di nuovo con affondi veloci, te lo infilo dentro con estrema lentezza fino a quando non sento il dito a contatto con il cazzo facendomi scoppiare in un incredibile orgasmo
“Lucianaaaaaa …… godoooooooooooo …… ti amoooooooooo”
“Silvioooooooooo ancoraaaaaaaaa sìììììììììììììì godooooooooooooooooooo”
Godiamo insieme urlando i nostri piaceri e il nostro amore senza preoccuparci dei possibili vicini ma felici di stare insieme.
Spossati come siamo rimaniamo distesi sul letto parlando di noi, delle nostre sensazioni, del nostro amore che si solidifica sempre di più.
Alle nove andiamo a cena in una pizzeria che incontriamo lungo la strada ma la tristezza ci ha orami raggiunto e mangiamo poco, anzi tu nulla.
Tornati a Roma ci salutiamo dandoci l’appuntamento per l’indomani.

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Giorgia, la manager che diventa mia schiava 2

chi mi volesse contattare può scrivere a [email protected]

Qualche giorno dopo Giorgia sarebbe dovuta partire per le vacanze, come ogni anno quindici giorni in un campeggio di Rimini. Le ordinai che avrebbe dovuto stare in castità forzata per tutta la vacanza, ossia non poteva nè scopare col marito, nè masturbarsi, nè toccarsi, nè darsi piacere in alcun modo. Giorgia mi disse che per quanto riguardava il marito non ci sarebbe stato nessun problema, invece il divieto anche di toccarsi e masturbarsi sarebbe stato molto duro data la mole di bei ragazzi che popolavano quelle spiaggie e che spesso la eccitavano e quindi di notte cercava di sfogarsi con la masturbazione. Le risposi che non mi interessava e che doveva obbedire, lei con un gesto del capo quasi rassegnata disse di si. Le dissi però altre due cose che la mia ragazza aveva una casa vicino a Rimini e che quindi l’avrei tenuta d’occhio e che avrebbe dovuto indossare un costume bianco in quanto tutti avrebbero dovuto vedere la sua eccitazione montante se si fosse manifestata. Anche a questa richiesta mi fece di si con un gesto del capo al quale io sbottai dicendo che una schiava deve provare entusiamo ad obbedire al suo padrone e che avrebbe dovuto dire grazie padrone che si occupa della mia educazione. Giorgia ormai rassegnata affermò quanto gli avevo ordinato di dire.
Partita per le vacanze i primi giorni passarono come nulla fosse tra attività sportiva, giochi a carte e le classiche attività ludiche che si fanno in campeggio. Dopo qualche giorno però la castità forzata si faceva sentire e si vedeva Giorgia fare spesso la doccia, spesso fredda, la si scorgeva poi spesso camminare avanti e indietro nervosamente per la spiaggia segno che la sua resistenza cominciava a diventare sempre più difficile.
Per metterla ancora di più alla prova decisi di assoldare un mio amico palestrato affinchè la provocasse, questi stette al gioco e si divertì anche molto. Faceva finta di essere un semplice bagnante che passava di là e si fermava a guardarla puntandola sia con sorriso ammicante, sia puntandole le tette. L’astinenza forzata che ormai durava da una settimana e la non soddisfazione sessuale che provava in precedenza col marito furono un mix pazzesco: assistetti a un tipo di scena che non avevo mai visto, quando il mio amico la puntava si vedeva lo slip bianco del costume di Giorgia inumirsi dei suoi umori e lei imbarazzata tra le risatine dei spiaggianti, del marito e delle amiche andava a cambiarseli piena di vergogna.
Questa cosa proseguì per giorni e la sensaibilità di Giorgia a queste provocazioni diminuiva di giorno in giorno a un certo punto bastava che qualsiasi uomo mediamente piacente la guardasse negli occhi che si vedeva inzupparsi lo slip con i suoi umori intrisi di eccitazione.
Quando mancarono due giorni al ritorno a casa mi mandò un sms implorando pietà, dicendomi che non ce la faceva più descrivendo quelle scene che già conoscevo, ma le dissi che non se ne parlava proprio, allora lei mi chiese quale sarebbe stata la punizione in caso non fosse riuscita ad obbedire e ovviamente le dissi che sarebbe stata una sorpresa, che non glielo avrei potuto dire, ma sarebbe stata molto severa e si sarebbe pentita amaramente di quello aveva fatto permettendosi di disobbidre al suo padrone.
Il giorno dopo venni a sapere che aveva disobbdito al mio ordine della castità forzata, che non ce l’aveva fatta, poi lei con gesto di sincerità che apprezzai lo confessò in un sms chiedendomi pietà. Le dissi che non se ne parlava proprio e che al ritorno dalle vacanze sarebbe dovuta venire a casa mia con una spugna di ferro di quelle che si usa per pulire le pentole strumento col quale sarebbe stata punita.

http://www.padronebastardo.org

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La Svolta (Racconto trovato in rete)

La Svolta di solealtramonto

Scritto il 24.10.2013 | Visualizzazioni: 1.946 | Votazione 9.6:

Anna e Dario sono una coppia di mezza età. Lui 52 anni, alto 178, leggermente sovrappeso, moro, occhi castani, capelli neri ma alquanto brizzolati. Non vi sono dubbi che è ancora un uomo interessante.
Lei 48 anni, alta 166, peso 61 chilogrammi, seno una bella terza che ancora può fare a meno del reggiseno, un sederino rotondo che a vederlo fa venire dei pensieri sicuramente non casti, carnagione chiara, bei occhi grandi di un verde smeraldo, capelli una volta castani ma ora, dopo l’opera del parrucchiere, non si sa più di che colore sono. Attualmente neri con dei colpi di sole che donano lucentezza al viso e ne accrescono la sua femminilità. Decisamente ancora una gran bella donna.
Sono sposati da ventisei anni. La loro vita è stata serena ed allietata dalla nascita di due figli. Il più grande, nato un mese dopo le loro nozze, ha ventisei anni, la piccola ne ha ventiquattro.
Causa studio sono andati a studiare fuori Italia. Laureati non sono rientrati nella casa paterna. Il maschio lavora in America. La femmina in Finlandia.
La loro svolta inizia un anno fa. I loro rapporti intimi si sono raffreddati e il feeling comincia a risentirne. Nervosismo da parte di entrambi, musoni, liti per cose decisamente futili, insomma tante manifestazioni che lasciano intuire la presenza di un rapporto non più saldo e sul punto di lacerarsi.
Una sera, dopo avere fatto l’amore con poco trasporto da parte di entrambi, è Anna che, preso il coraggio a quattro mani, affronta il problema.
“Caro Dario, noi ci siamo amati veramente. A te mi sono data con tutta me stessa. Sei stato tu il mio primo uomo. Tu mi hai deflorata e ti sei presa la mia verginità. Ti ricordo che sei stato tu che con una spugna, imbevuta d’acqua fresca, hai ripulita la mia fica sporca di sangue del nostro primo rapporto completo e il tuo sesso con le tracce del mio sangue e dei i miei succhi di donna.
Pure tu mi hai amata. Sei sempre stato carino, fedele, affezionato, mi hai sempre protetta col tuo amore caldo e sincero. Mi hai iniziata all’arte del sesso. Io ti ho seguito in tutto tanto che sono rimasta incinta e ti ho sposato col pancione. Il nostro amore era cosi avvolgente che sono stata ben felice di esaudire le tue voglie e desideri che, provati, sono stati per me appaganti e spesso ti ho chiesto di ripeterli.
Abbiamo fatto tutto sempre in comune accordo. Mi ricordo quanto sei stato carino e delicato quando mi hai chiesto di farlo analmente. Avevo paura che mi facessi male. Mi hai lubrificato il buchino per diversi giorni. Le tue dita mi hanno allargato l’ano con tanta pazienza e alla fine, anche se la prima volta ho sentito dolore e bruciore, il godimento è stato intenso sia per te ma pure per me.
Mai avrei preso in bocca il cazzo di un altro uomo. Quando me l’hai chiesto non ho battuto ciglio e grazie a te ho appreso quanto è delizioso fare pompini e bere il succo prodotto dai tuoi coglioni.
Potrei continuare ancora, ma tu, essendo intelligente, mi hai capita. Possiamo fare finire il nostro amore nell’indifferenza del rapporto come abbiamo fatto poco fa? Io, il tuo amore lo voglio ancora! Voglio fare sesso con te come l’abbiamo fatto in tutti questi anni godendo e soddisfacendoci a vicenda! Dobbiamo rimuovere la cenere che ci sta patinando e fare riaccendere la fiamma della nostra carica erotica. Sbaglio? Che ne pensi se provassimo a fare qualche trasgressione? In giro se ne sentono e se ne vedono tante. In alcuni siti visitati di nascosto sia da te che da me, anche questa è una nostra inconcludenza, ho visto che ci sono una miriade di proposte esplicite. Non pensi che insieme potremmo cercare qualche annuncio che faccia al caso nostro? Mi auguro che queste mie parole non ti adombrino. Ricordati che ti amo e voglio vivere assieme a te le gioie che la vita ci può ancora dare! Se ti ho fatto questo discorso è perché desidero salvare il nostro amore!”.
Le parole di Anna fanno rivivere a Dario la vita insieme alla sua donna. Anche se non si aspettava la richiesta finale tuttavia non può disconoscere che ha ragione. Pure lui aveva pensato di far rifiorire il loro rapporto con qualche iniziativa intraprendente. Rinfrancato dal discorso di lei dice: “amore mio, hai ragione! Siamo stati due sciocchi a ridurci in questa situazione. Non ti nascondo che spesso ho pensato di farti qualche proposta trasgressiva ma mi sono fermato per paura di offendere la tua sensibilità. Ti sono grato per avere affrontato il problema. Insieme troveremo il modo di risolverlo e di riportare il giusto calore nel nostro rapporto. Non ti nascondo che quando, tre mesi fa, siamo stati a Milano volevo proporti di andare in un privè. Non l’ho fatto per timore di recarti offesa. In città c’è qualche club ma non mi fido, potremmo essere riconosciuti. Dimmi tu come possiamo fare!”.
“Io non pensavo di andare in un privè. Se potessimo trovare una coppia con i nostri stessi problemi potremmo iniziare a conoscerci, scambiare i nostri pensieri, manifestare i desideri e poi, senza forzare, aprirci ad un nuovo rapporto con loro”.
“La tua proposta mi sembra sensata. Io sono disponibile e pronto a cercare, insieme a te, ed incontrare un’altra coppia. Ti dico di più, sono pure disposto ad accettare tra noi anche un uomo con il quale vederti intrattenere. Sicuramente non sarà facile, troveremo delle difficoltà, ma rimanendo uniti possiamo farcela”.
Spontaneamente si stringono e si baciano con trasporto come ormai di rado capitava.
Anna, contenta che il marito abbia capito i suoi desideri, dimentica del magone e sentendosi leggera come una farfalla, dice: “caro ti andrebbe di rifare l’amore visto che poco fa non c’è piaciuto?”.
La risposta di Dario è: “sì! Se questa è la cura che dobbiamo seguire dobbiamo farla con la mente sgombra e senza imbarazzi. Sono d’accordo con te! Mettiamoci un poco di peperoncino e aspettiamo i benefici. Del resto, ad aprirci come coppia, non saremo i primi e neppure gli ultimi”.
Cosi dicendo abbraccia la sua donna e inizia a carezzarla dappertutto. Lei, sentendosi desiderata, si scioglie alle sue carezze e si offre senza più ritrosie. Le sue cosce spontaneamente si divaricano offrendo il fiore, non più asciutto, alle mani del suo uomo. Le sembra di essere ringiovanita di venti anni. Fanno l’amore a lungo e con intensità come da molto non succedeva. Dopo, con i sensi appagati e soddisfatti di come hanno goduto, esausti giacciono facendo aderire i loro corpi. Dario, tenendola sempre stretta, dice: “grazie amore! Mi sa che la cura inizia a dare i suoi effetti. È stato molto bello! Era da molto che non godevo cosi! Non dobbiamo fermarci! Abbiamo ancora molto da gioire insieme!”.
La bacia, la carezza e la stringe a se con voluttà e desiderio. Pure lei ricambia le effusioni ed entrambi incuranti di avere i corpi nudi appiccicati dal sudore e anche dai succhi femminei e maschili versati, si rilassano. In questo stato Morfeo li prende tra le braccia e li culla fino all’alba.
Nei giorni a seguire confabulano per trovare di mettere i pratica il loro disegno. Passano in rassegna tutti i loro amici, sia coppie che singoli, ma non riescono a individuare chi possa prestarsi al loro desiderio. Si collegano, questa volta insieme, con siti particolari. Si rendono conto che il loro problema è comune a molti altri. Evitano di fare un profilo tutto loro e si limitano a rispondere ad alcuni annunci. Non vanno aldilà dei primi approcci. Si rendono subito conto di non trovare la giusta sincerità. Finalmente una sera pensano di avere trovata la coppia giusta. È una coppia della stessa città. Si mettono in contatto. Si scambiano il numero di cellulare, per l’occasione Dario ha comprata una scheda nuova. Definiscono i particolari decidendo d’incontrarsi nel fine settimana in un hotel sul mare. La delusione loro è grande quando il giorno prima dell’incontro ricevono una telefonata dal lui che li informa del ripensamento della sua lei. Se vogliono lui è disponibilissimo ad incontrarsi con loro. Declinano l’invito. Riflettendoci su si rendono conto di essere caduti in un trabocchetto. Al telefono rispondeva sempre e solo il maschio. Loro, nella sincerità che li contraddistingue, si alternavano al cellulare. Prima esperienza decisamente negativa.
Siccome è il mese giugno, Dario per dimenticare la delusione sua e di Anna prenota una settimana all’isola del Desiderio.
È un’isola vulcanica che si trova nel Tirreno. La conoscono bene per esserci stati diverse volte. In quest’isola Anna si è messa per la prima volta in topless e seguendo l’esempio di alcuni stranieri non ha disdegnato di prendere il sole e fare il bagno nuda.
Durante il tragitto in auto per recarsi al porto e imbarcarsi discutono sul comportamento poco sincero della coppia contattata. Si rendono conto che le possibilità di fare l’incontro giusto è molto piccola. Nondimeno sperano di potere essere più fortunati in futuro.
S’imbarcano e dopo un’ora e venti arrivano a destinazione. Prendono possesso della villetta che il residence ha messo a loro disposizione. È una villetta bifamiliare con due appartamenti a schiera. Nel retro ci sono due terrazzini con un piccolo prato e qualche alberello divisi da una siepe alta meno di un metro.
Mettendosi nel terrazzino possono essere visti solamente da coloro che abitano l’appartamento attiguo. Per il resto la loro privacy è assicurata da alberi che circondano la villetta.
Dopo avere scaricate le valigie e rassettato vanno a pranzare in una trattoria dove altre volte sono stati.
Al rientro mettono i lettini e le sdraio nel terrazzino. L’appartamento attiguo è abitato in quanto sono stesi delle asciugamani. Al momento però non vedono nessuno. Anna, per prendere il sole, sceglie un bikini a sfondo azzurro con tanti piccoli quadratini. Lo slip è un minuscolo perizoma. Sicura di non essere notata non mette il reggiseno. Se lo può permettere perché ha un seno sodo e piacente. Dario ha indossato un costume a slip. È sdraiato sul lettino accanto e sta leggendo un libro. Lei nel distendersi dice: “Dario, se per caso qualcuno dei vicini rientra avvertimi che rimetto il reggiseno”. “Stai tranquilla e non crearti problemi!”, le risponde il marito.
Si stende sul lettino e, stanca del viaggio e scaldata dai raggi del sole, si assopisce. Anna, nel suo dormiveglia, viene destata dal sentire parlare Dario. Aprendo gli occhi nota, con meraviglia, Dario che in piede vicino alla siepe parla col vicino. Questi è pure in piedi e sicuramente avrà notato il suo seno nudo. Pensa: “mi copro o faccio l’indifferente?”. Considerando che Dario non l’ha avvisata opta per l’indifferenza. Alzatasi ed avvicinandosi ai due dice: “buongiorno, sono Anna”. “Io sono Oscar” è la risposta del vicino mentre le stringe la mano. Nel frattempo suona un cellulare ed il vicino si allontana.
Anna volgendosi verso il marito dice: “perché non mi hai detto niente? Quel signore mi ha vista con le tette di fuori e tu non mi hai avvertita. Perché?”.
La risposta di Dario è: “il perché è semplicissimo, le cose belle si possono mostrare! Lui ha ammirato ed ha gradito il tuo seno. Potevo io negargli la dolce visione delle tue mammelle e dei capezzoli? Suvvia, siamo al mare e non è il caso di sottilizzare. In fondo osservandoti non si è scandalizzato di vederti senza reggiseno”.
Un leggere sorriso affiora sulle labbra di Anna che si rende conto di essere stata alquanto sciocca. Nel frattempo ritorna il vicino che scusandosi per essersi allontanato dice che era la moglie a chiamarlo.
Anna, avendo sete, si dirige verso l’interno. Riflettendo si ferma e dice: “vi va un bicchiere d’acqua fresca?”. “Sì!”. Rispondono contemporaneamente Dario ed Oscar. Quest’ultimo aggiunge: “gliene sono grato”. Questi osservandole il bel culetto tondo che il perizoma lascia generosamente in vista non riesce a trattenersi dal leccarsi le labbra. Dario nota l’interesse e un sorrisino sornione gli affiora sulle labbra. Anna, ritenendo ormai non sensato indossare il reggiseno, riempie i tre bicchieri ed esce sul terrazzino. Il primo bicchiere l’offre al vicino, il secondo al marito, il terzo lo prende per se.
Il vicino nel rendere il bicchiere ringrazia e dice: “come detto mi chiamo Oscar e sono di Trieste. Sono solo perché mia moglie Elena causa di lavoro le hanno ritardate le ferie di qualche giorno. Io sono sceso in macchina portandomi dietro il gommone. Elena arriverà posdomani facendo in aereo da Trieste a Napoli e poi con la nave proseguirà fino all’isola del Desiderio. Non possiamo fare a meno di venire ogni anno in questo posto meraviglioso. Conoscendo bene Elena penso che legherà bene con la signora.”.
“Chiamami Anna, penso che possiamo darci del tu”. “Senz’altro!” è la risposta di Oscar.
Siccome desiderano fare il bagno decidono di andare nella spiaggia di Gelso. Il vicino è sdraiato sul lettino ed allora Dario gli chiede se vuole aggregarsi a loro. Ringraziandoli, per la cortesia, accetta l’invito e propone di andare con il gommone che è arenato nel porticciolo invece di andare in macchina.
Sono nella barca di Oscar che è al timone e illustra la natura dei scogli. Anna segue attentamente quello che dice e si rende conto di trovarsi di fronte ad una persona distinta, compita ed esperta di mare. Dario, pure lui ha legato bene con Oscar, osserva Anna e vedendola splendidamente serena ne è contento. All’altezza di una splendente caletta raggiungibile solamente via mare e che si trova, in linea d0aria, a un centinaio di metri dalla spiaggia di Gelso, Oscar propone di fermarsi li. Avuto l’assenso degli amici dirige il gommone verso la spiaggia. È un posto meraviglioso. Il mare limpido, calmo e trasparente invita a immergersi. Anna leva il pareo, si guarda intorno, ed allora toglie pure il reggiseno. Osservando Dario che sorride comprende che lui approva la sua decisione. Se non ci fosse Oscar sarebbe tentata pure di levare il perizoma.
Mentre Oscar blocca il gommone lei si tuffa nel mare. Dario la segue. Iniziano a nuotare e dopo un poco si abbracciano e si baciano. Lui la tocca tutta e la bacia ovunque. Lei risponde ai suoi baci e alle carezze e non protesta quando lui le sfila il perizoma. Riflettendo deve dare ragione a Dario, cosa le nasconde il perizoma? Il culo le si vede tutto, il pube idem, solamente la spacca della fica è celata.
Ora galleggiano e parlano. Allora Dario dice: “Anna, mi pare che tu piaci ad Oscar. Lo suppongo dall’avere veduto come ti guardava quando eri nel terrazzino e come ti ha guardata in barca. Se è come penso io incoraggialo. Per conto mio mi sento pronto … e sarei ben contento di vederti mentre ti intrattieni con lui”.
Gli occhi di Anna brillano. Oscar gli piace. Iniziare una trasgressione con lui le farebbe piacere. Nondimeno risponde a Dario: “e tu tesoro cosa fai mentre io, eventualmente, mi intrattengo con lui?”.
“Ma che diamine! Ma vi osservo e .. se è il caso partecipo … facendoti godere un doppio piacere. Ora ci sarà la prova generale”. “Che prova?”, bisbiglia Anna. “Dobbiamo vedere l’espressione che fa Oscar vedendoti uscire dal mare senza nulla addosso”. Se gli piaci, e sono sicuro che gli piaci, è fatta, altrimenti … è la seconda che va buca”.
Oscar che li aveva osservati vedendola uscire dall’acqua senza nulla addosso rimane abbagliato e non può trattenersi dall’osservarla leccandosi le labbra. Quando le è vicina, incurante dal poter essere udito da Dario, dice:” Anna, sei splendida! Sei favolosamente affascinante! Avevo visto che avevi un seno meraviglioso ma … il resto … non è da meno … sei … ”.
Non osa andare avanti temendo di potere rovinare, con le parole, la realtà insperata del momento.
Sono seduti sulla rena ed allora Dario, ritenendo opportuno che sia arrivato il momento, informa il nuovo amico delle loro intenzioni. Gli racconta tutto, gli anni trascorsi felicemente, la crisi dell’ultimo periodo e anche la fallita esperienza con la coppia di qualche settimana addietro. Quando smette di parlare Oscar li guarda e poi dice: “mi dispiace che non c’è Elena, stasera saremmo stati veramente bene in quattro. Ma se avete pazienza possiamo rimandare tra due giorni. Pure noi siamo alla ricerca di nuove esperienze ma abbiamo trovato solamente delusioni. Anna mi piace, è bella e sarà per me un onore ed un vero piacere potere godere delle sue fattezze. Sono sicuro che pure a te piacerà la mia Elena ed io sarei veramente felice di vederla godere tra le tue braccia. Appena arriviamo al residence vi faccio vedere delle foto di Elena che ho nel PC.
Il sole sta tramontando quando rientrano nel residence. Fanno una doccia ed appena Oscar li vede l’invita a vedere le foto della moglie.
Oscar preparando il PC nel terrazzino l’informa che ha parlato con la moglie che si è dimostrata disponibile. Un sospiro di liberazione esce contemporaneamente dalle labbra dei due coniugi.
Elena è una vera bella “mula” triestina. Alta non meno di 170, carnagione chiara, capelli biondi che le cascano sulle spalle, cosce sode, culo meraviglioso, pube completamente glabro per averlo depilato, un tattoo di farfalla sulla natica destra e uno di coccinella nel ventre proprio sopra la piega del pube. Ma quello che più strabilia Dario è il seno. Due mammelle belle grosse e sode con due capezzoli marrone scuro che si ergono dritti su una areola consistente. “Che seno bellissimo! Sarà sicuramente almeno una quarta”. Esclama con enfasi. “No, è una sesta!”, Corregge Oscar. Ora è la volta di Dario a leccarsi le labbra a vedere quella bella donna che gli si offre nel PC. Oscar osservando con quale cupidigia Dario guarda le foto della moglie e vedendo pure l’interesse di Anna, ritiene che sia il momento opportuno per rompere tutti gli indugi e sorridendo apre una foto della moglie che con le cosce divaricate mostra la meravigliosa orchidea che ha tra le cosce. “Ma che fica carnosa e meravigliosa!”. Non riesce a trattenere Dario. Poi, per paura di avere esagerato si scusa. “Non preoccuparti! Sono contento che Elena ti piace! Spero che piaccia pure ad Anna”. Dice Oscar mostrandosi soddisfatto dell’interesse che i nuovi amici hanno mostrato verso la sua donna.
Anna è rimasta abbagliata dalla naturalezza che Elena mostra nel farsi fotografare. Conviene che è una bella donna e che Dario sarebbe felice di potersela scopare.
Cenano nel terrazzino. Anna ha cucinati bene i pesci che nella mattinata Oscar aveva pes**ti. Naturalmente il tema dei loro discorsi è accentrato sull’argomento trasgressione. La serata è tiepida e fa tendere alle confidenze. Il vinello bevuto li rende allegri. Lo sguardo penetrante di Oscar sul seno di Anna, generosamente messo in mostra da un civettuolo e scollato top fa accaldare ancora di più la già calda Anna. Ormai non ci sono dubbi. L’espressione del viso di Oscar fa capire che brama di metterle le mani addosso. Dario sorride nel vederli col viso acceso di desiderio.
Anna oltre al top rosso indossa una minigonna bianca con un piccolo spacco sulla coscia sinistra. Abbassandosi per prendere i piatti dove mettere la frutta, la gonna si solleva ed Oscar non può non notare che sotto non ha nulla. Vede distintamente i glutei e al centro la fessura della natura femminile libera da strisce del perizoma.
L’espressione del suo viso fa capire di gradire e molto quello che vede. Allora Dario, comprendendo che è giunto il momento di rompere gli indugi dice: “ascoltatemi: considerato che Elena viene posdomani penso che oggi possiamo iniziare con un bell’antipasto. Visto che tu, Anna, piaci a Oscar il quale ti desidera, e che tu, Oscar, piace ad Anna che sarebbe ben contenta di averti tra le braccia, io, contentissimo di sapere che vi piacete, siccome debbo andare a comprare della malvasia, vi lascio il campo libero. Iniziate a dare sfogo alle vostre voglie e quando rientro mi unisco pure io”. È una scusa per lasciare soli Anna ed Oscar. Pensa che Oscar senza l’imbarazzo di avere il marito tra i piedi possa essere più libero ed intraprendente.
Appena Dario si allontana Anna si avvicina ad Oscar e gli dice: “Sia io che tu sappiamo quello che vogliamo. Considerato che Dario, volutamente, ci ha lasciati soli, iniziamo a conoscerci”. Lui respira profondamente e insinuando la mano sotto il top inizia a stringerle le mammelle e capezzoli mormorando: “che belle tette che hai, sono tutte da mordere e da leccare”.
“E perché non li mordi? Perché non le lecchi? Chi te lo proibisce?”.
In un attimo il top finisce a terra. Lui inizia a palparle le tette e a succhiarle i capezzoli. Qualche minuto dopo la gonna va a fare compagnia al top. Anna è completamente nuda. Lui la scruta a suo piacimento. Le sue mani, dopo aver deliziato le tette, vanno alla ricerca della calda femminilità che è di già tutta bagnata. Anna, nel percepire le dita dell’uomo che scorrono nella fenditura umida si eccita ancora di più e la sua schiena viene percorsa da brividi di piacere.
Le mani di lui ora le cingono le natiche. Gliele massaggia per qualche attimo e poi le dita iniziano a scorrere in su e in giù nel solco dei glutei. Poi insiste e continua fino a trovare l’altro solco che nasconde l’antro della meraviglia.
Le loro bocche si uniscono, i loro palpiti si confondono, i loro sessi sono preda delle loro mani. Anche se ancora Oscar indossa maglietta e pantaloncini le mani di Anna si sono insinuate dentro i pantaloncini tirando fuori il nerbo palpitante. Si toccano con voluttà e si desiderano. È in questa situazione che li trova Dario rientrando. Vedendoli sorride e dice: “ma siete ancora sul terrazzino? Non vi rendete conto che siete nudi e state dando scandalo?”. Sorride di cuore vedendo la moglie che stringe tra le mani il cazzo duro dell’amico mentre questi le palpa le intimità. La sua gioia è vera nel vedere Anna libera da ogni preoccupazioni.
Destata dalle parole del marito Anna emette un profondo sospiro e prendendo per la mano Oscar lo guida in camera da letto. Ha la voglia di conoscere bene la cosa dura che ha avuta tra le mani. Più che lui è lei che lo denuda. Non deve faticare molto perché levata la maglietta e fatto scivolare il pantaloncino può prendere nuovamente tra le mani quel meraviglioso membro duro e palpitante. L’osserva e conviene che è lunga e decisamente robusta. Per dirla in poche parole “veramente una bellissima minchia!”.
Non resiste e la prende in bocca. Succhia e lecca quel duro arnese, mentre i succhi della vagina le colano tra le cosce. A questo punto è lui a prendere l’iniziativa. La fa distendere sul dorso e dopo averle leccata la fica prende in mano il cazzo e inizia a farlo scorrere lungo tutta la fenditura fermandosi e indugiando in alto sulla clitoride e in basso sull’ano. Lei, oltre a sbrodare, ansima di piacere e non nasconde di essere ansiosa di essere infilzata. I suoi gemiti aumentano quando percepisce che il cazzo inizia a penetrarla dentro la fica. Lui lentamente lo fa scorrere dentro e imperterrito continua fino a quando i suoi coglioni iniziano a sbattere sul culo di lei. Allora incomincia un avanti indietro che la porta a godere come una baccante.
Lei viene un’infinità di volte ma lui no. Poi la fa girare e la mette a pecorina. Il suo cazzo nuovamente dentro la calda vagina di nuovo riprende a fare entra ed esce. Ad ogni colpo la sente ansimare di piacere mentre lui oltre a scoparle la fica le strizza tette e capezzoli.
Dario, entrando nella stanza li trova in questa posizione. Lo sentono ma continuano nel diletto. Non si spostano di un millimetro. Lei percepisce il cazzo che le entra ed esce dalla fica e non fa nulla per nascondere il suo godimento. Sente che gli sbatte sul collo dell’utero e ciò aumenta il suo piacere.
Dario nel vedere la sua Anna che emette grugniti di piacere mentre Oscar se la tromba a pecorina si eccita terribilmente. Inizia a denudarsi e si gode lo spettacolo che gli offrono. Vede il cazzo dell’amico che entra dentro la vulva oscenamente aperta della sua donna e un sentimento strano l’assale. Prova un sentimento fino ad ora sconosciuto. È come una fitta di gelosia ma nel contempo di compiacimento. “Come si può essere gelosi e contenti?”, si chiede mentalmente. Sente i lamenti di piacere della moglie mentre il cazzo di Oscar si sfila quasi completamente dalla fica per poi subito dopo entrare violentemente di nuovo tutto dentro. Allora è felice! Lei ad ogni colpo ansima di piacere ed emette grida di puro godimento. Li osserva e non riesce a trattenersi. È inconsciamente che inizia a menarsi il cazzo. La vede che muove il tronco come a volere sempre più dentro il cazzo, contemporaneamente cerca le mani di lui, e trovatele le conduce sulle sue tette. Oscar la trapana nella fica mentre con le mani le delizia mammelle e capezzoli che sono tremendamente inturgiditi e maestosamente eretti. Lei spinge con violenza il corpo sul ventre di lui come a dirgli di infilzarla con più violenza. La sua eccitazione raggiunge alte vette quando l’uomo inizia a sbatacchiarla con foga. È in questo momento che Dario si avvicina a loro porgendo il suo pene eretto all’avida bocca di Anna. Lei sta gridando tutto il suo godimento quando si trova in bocca il cazzo del Marito.
Allora, in preda alla voglia sconvolgente di godere esclama: “BELLISSIMO!! Un cazzo nella fica e uno nella bocca mi mandano in estasi”.
Dario allora dice qualcosa a Oscar. Con suo rincrescimento, lei lo sente sfilarsi da dentro di lei. Sta per protestare ma si ferma vedendolo che si sdraia sul letto. Allora intuisce cosa vogliono farle.
Si posiziona su Oscar a smorza candela e si impala sul meraviglioso cazzo eretto. Ora è lei che si muove come meglio vuole. È lei che decide come e dove farselo arrivare. Poi le mani di Dario la guidano ad assumere una certa posizione. Capisce quello che vuole farle e la sua libidine si esalta ancora di più. Sente le dita del marito cogliere gli umori dalla fica e ungerle il buco del culo. Un suo dito entra dentro con facilità (del resto Dario sa che non l’ho vergine in quanto diverse volte l’ha inculata), poi ne ficca dentro due. Li fa ruotare e poi li sfila lentamente. Quindi lei percepisce il cazzo che incomincia a pressare nello sfintere. Lui pressa adagio, ma è lei che muovendomi sopra Oscar facilita l’accesso dentro il suo culetto. Sospira e geme e si sente ai sette cieli. Un poderoso cazzo che le striscia dentro le pareti della fica e la estasia e un altro che le dà altrettanto godimento penetrandola nel retto. Miagola e grida come una gatta in calore. Senza reticenza li esorta a darle il massimo del piacere. Grida loro: “così! più forte! Ancoraaaa! Belloooooo! Continuate! Continuate a lungo! Minchia! Mi piace! Mamma mia come sto impazzendo! Minchiaaaa come è belloooo!”.
Tutta sudata e simile ad una baccante nell’estasi della danza, gode con tutti i sensi le gioie che i due maschi le stanno elargendo con gran piacere pure da parte loro.
Al sommo del godimento la sua fica inizia ad avere delle violente contrazioni che le danno l’impressione che il cazzo dentro la vagina ora le sta stretto per subito starle largo. Percepisce che pure il pene dentro il suo canale di donna incominci ad avere delle belle impennate che accelerano il suo stato eccitativo. Pure dietro sente le stesse sensazioni mentre i capezzoli durissimi sono possesso ora della bocca di Oscar ora delle mani di Dario.
Al massimo del godimento e mentre grida oscenamente tutto il piacere di donna che prova, loro quasi contemporaneamente la inondano nella fica e nel retto scaricandole dentro tutta la calda produzione dei loro coglioni.
Stanca e soddisfatta si rilassa sul letto mentre il seno continua a palpitarle. Dopo alcuni minuti si alza e va in bagno. Dopo avere pisciato sente la necessità di fare una doccia. Loro la raggiungono e fanno la doccia insieme a lei. Inutile dire che più di una doccia è uno strofinare di corpi.
Rinfres**ti si siedono nel terrazzino incuranti di essere nudi. Sorbiscono il gelato che Dario ha comprato insieme alla malvasia che bevono dopo il gelato. Il liquore riscalda le loro viscere. Siccome è tardi si salutano e vanno a dormire.
Anna dorme saporitamente come non le accadeva da tempo. Pure Dario dorme bene. Si svegliano che sono quasi le 7,30. Si alzano vanno nel terrazzino. Sul tavolo tenuto da una pietra c’è un foglietto. Anna lo prende e legge: “grazie per la bella serata! È stato veramente bello! Io sono andato a pescare. Ritorno verso le 9,00. Aspettatemi che organizziamo la giornata insieme. Fatta colazione decidono di andare a fare un bagno nel laghetto del fango.
Di comune accordo decidono di ritornare nella caletta. Preparano dei panini e poco dopo sono sul gommone.
La spiaggia è deserta. Ormai non ci sono più pregiudizi. Tutti e tre sono nudi. Sguazzano nel mare e si divertono come bambini. Dario ed Oscar la cercano in continuazione e lei non riesce a distinguere chi dei due le fa più avances. Per quasi un’ora stanno in acqua e per la prima volta Anna prova di essere scopata in contemporanea in fica e nel culo stando in acqua. Si sente illanguidire e non lesina baci e carezze ai due uomini. Oscar, da buon pes**tore, sa che hai pesci piace lo sperma. Essendo sul punto di venire si sfila spargendo il suo seme nel mare. Istantaneamente un branco di pesci si dirige a ingoiare il seme dell’uomo. La meraviglia di Anna è molta. Non sapeva che hai pesci piacesse lo spacchio. Pure Dario si sfila dal suo culo e la razione di pranzo è doppia per il branco di pesci affamato.
Fatti fuori i panini si distendono sulla rena all’ombra di un ombrellone. Stanno cosi per un bel po’ e poi Anna si alza. I due uomini sono rilassati e i loro sessi giacciono inerti sui rispettivi coglioni.
Le viene il desiderio di fare in contemporanea ad entrambi un bel pompino. È come il volerli ringraziare del piacere che le hanno dato. Succhiare il cazzo le piace. Le piace pure ingoiare lo sperma di Dario. Un’idea le balena: “che sapore ha lo spacchio di Oscar?”.
Allora prende in mano le due minchie e inizia a deliziarsi e a deliziarli a lungo menandoli. Li lecca e succhia unitamente alle palle. Loro, ormai desti, le stuzzicano fica, clitoride, culo, tette ed lei gode come una pazza. I due cazzi nella bocca s’ingrossano molto e lei non riesce quasi più a tenerli stretti tra le labbra. Qualche goccia di sborra le scorre sulla lingua ed allora la sua fica allenta lo sfintere e le mani dei due maschi vengono inondati oltre che dai suoi succhi femminei anche dal suo piscio.
È una sua caratteristica di non riuscire a trattenere il piscio quando viene percorsa in contemporanea dagli orgasmi vaginale e clitorideo. Anche questa volta la sua uretra si contrae liberando copiosi schizzi di urina.
È come un segnale perché subito dopo i due maschi vengono. Prima uno e subito dopo l’altro. A lei non importa chi è stato il primo a venire poiché si crogiola col piacere che le hanno dato. Alla fine anche lei, come il branco di pesci, ha potuto gustarsi la sua parte di spacchio.
Rientrati la stanchezza è tale che vogliono riposare. Quando si ridestano siccome c’è ancora il sole Anna, lasciati i due compagni, indossa un costume intero e va nuovamente nel lago del fango. Poco dopo viene raggiunta dai due.
La sera cenano verso le 21,00 e subito dopo vanno a dormire.
La mattina è Anna che prepara il caffè per tutti. Oscar non è andato a pescare. Verso le 13,00 deve arrivare Elena ed allora decidono di andare nella spiaggia nera e trascorrere la mattinata.
Per pranzare aspettano che arrivi Elena. Al porto vanno tutti e tre. Quando Elena scende dalla nave Dario rimane come inebetito. Anche Anna è sorpresa. Se nelle foto Elena sembrava una bella donna di presenza è ancora più bella. Il vestito leggero di cotone che indossa se da un lato nasconde le sue fattezze nello stesso tempo evidenzia un corpo che possiede una carica erotica superiore alla norma. Abbraccia e bacia il marito ma lo stesso fa con Anna e con Dario. “Migliore presentazione non poteva esserci” pensa Dario.
Pranzano in trattoria ed Elena confessa candidamente di essere informata come suo marito si sia sollazzato piacevolmente con Anna. Avvicinando confidenzialmente le labbra all’orecchio di Anna le dice: “Oscar mi ha detto per telefono che sei una donna fantastica! Testualmente mi ha detto che hai una fica caldissima e che sei impazzita di goduria quando ti hanno presa a sandwich. Nel pomeriggio debbono riservare lo stesso trattamento a me! Non ho pensato ad altro durante il viaggio. Mi ha detto pure che Dario ha una bella fornitura e che sicuramente mi farà godere”. Queste parole semplici e senza ipocrisia fanno capire ad Anna che tipo di donna sincera è Elena.
Dario nel frattempo non riesce a staccare gli occhi dal seno di Elena. Le due mammelle sono generosamente esposte e lui le ammira e le fissa con cupidigia. Il suo desiderio esplode in una meravigliosa erezione della sua minchia.
Ritornati al residence sentono la necessità di riposarsi per un’oretta. Anna e Dario si ritirano nella loro stanza, Elena e Oscar entrambi nudi sono sdraiati sui lettini nel terrazzino. Anna sta caricando la moka quando viene chiamata da Elena che l’ha sentita gironzolare per casa. Essendo nuda si affaccia timidamente nel terrazzino. Vedendo gli amici distesi nudi sui lettini esce senza esitazione e chiede loro se desiderano un caffè. La risposta è affermativa e subito dopo porta in un vassoio caffettiera, quattro tazzine e lo zucchero. Pure Dario si è alzato e mai il caffè è stato cosi buono preso in costume adamitico.
Il pomeriggio lo trascorrono nella caletta ormai diventato loro rifugio. La presenza di Elena porta allegria e il divertimento in acqua assume contorni da acrobazie circensi. Dario ha il suo daffare ad assecondare la nuova amica. Ogni occasione è buona per stringerle le tette e toccarle natiche e fica. I loro corpi aderiscono e il desiderio di conoscersi a fondo li libera e senza indugi i loro sessi s’intrecciano in un amplesso che li fa palpitare di desiderio. Oscar, con la presenza della moglie, è diventato più espansivo e si sollazza con Anna regalandole momenti di intensa eccitazione. Poi si ritrovano insieme sulla spiaggia e i loro corpi s’aggrovigliano in modo tale da non sapere più con chi stanno abbracciati. Ad un certo momento Anna si trova abbracciata stretta all’amica mentre uno dei maschietti le lavora il culo. È Oscar che le fa l’omaggio di una bella inculata poiché, vede dietro alle spalle di Elena, Dario che è intento a dare all’amica lo stesso godimento che le sta dando Oscar.
Sono sfiniti e soddisfatti quando rientrano nel residence. Ma la loro stanchezza è di breve durata. Il dopo cena è la continuazione di quanto iniziato in spiaggia. Sono nella villetta di Elena ed Oscar. Tra loro si è instaurata una tale complicità che nessuno si meraviglia quando Elena fatta scivolare la vestaglietta allarga le cosce e chiede a Dario di deliziarla. Lui si avvicina vede quella meravigliosa fica carnosa e palpitante di desiderio e senza pensarci le massaggia con le mani le grandi labbra e poi le strizza la clitoride turgida e che si erge fuori dalla vulva come un piccolo cazzo. Inizia a leccarla per tutta la lunghezza. Contemporaneamente le sue mani cercano il meraviglioso seno ed incomincia a strizzarle le tette e i superbi capezzoli. Oscar ed Anna li osservano ed eccitati da quanto vedono si trastullano menandosi vicendevolmente. Dario si riempie le mani di quel corpo fantastico. Il seno possente l’attrae e avvicinandosi inserisce il suo cazzo tra le due mammelle. Per un poco si fa sollazzare con una spagnola. Poi senza più indugiare, vista pure la richiesta della donna, lentamente fa scorrere il suo poderoso cazzo nel fica di lei. Inizia ad andare dentro e fuori. È un continuo entrare ed uscire che fa toccare alla donna sensazioni di alto godimento. Ora lei non riesce a nascondere il suo piacere e inizia a gemere e ad ansimare. Gemiti e ansimi si alternano con sempre maggiore tonalità fino a quando non potendone più inizia a gridare senza ritegno il suo godimento. Nello stesso tempo Dario è arrivato ed estratto il cazzo da dentro l’antro infuocato le scarica sul pube sulla pancia e sulle tette la produzione dei suoi coglioni. Anna ed Oscar non sono nella stanza. Sono sul letto nell’altra villetta e pure loro si stanno dando da fare e godono come ricci.
I giorni che stanno insieme sono intensi. Si divertono e si sollazzano alla grande. In tutto questo scopare la cosa bella è che anche le due coppie riescono a fare sesso tra loro. La sera prima della partenza di Anna e Dario la festa assume un andazzo che apre ad Anna nuovi orizzonti. Sta scopando con Dario quando Elena le si avvicina, la prende tra le sue braccia ed inizia a baciarla sulla bocca. Lei no si scandalizza. Come se aspettasse questa mossa ricambia totalmente le effusioni dell’amica. I loro corpi s’intrecciano. Le loro bocche vanno alla ricerca dei capezzoli dell’altra. Le lingue inumidiscono ogni centimetro di pelle. Al culmine del desiderio assumono la posizione di 69 e le due donne cosi possono conoscere il gusto e il sapore della rispettiva amica. Mentre sono nella posizione di 69 Dario mette il suo cazzo nella fica della moglie e cosi Elena mentre si diletta con la fica di Anna può deliziare pure Dario con un pompino. Lo stesso fa Oscar dall’altra parte e alla fine le due donne hanno il viso imbrattato di succhi femminei ma pure di delizioso spacchio.
Si lasciano con le lacrime agli occhi e si danno appuntamento per l’ultima settimana d’agosto a Trieste perché vogliono riprovare le gioie che hanno godute.
Da quel momento il rapporto tra Anna e Dario ha un’impennata. Sono ritornati più innamorati di prima. Sembrano due fidanzatini che non aspettano il momento di toccarsi e scopare. Tra loro il sesso non è più monotono. Basta che pensano a quello che hanno goduto nell’isola del Desiderio che la loro fantasia si accende e i loro freni inibitori scompaiono. In più Anna ha consapevolezza che essere bisex non è un male ma un godere ancora meglio il sesso.

Sole al tramonto

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La crociera by senior 02

La feci girare e, abbracciandola le infilai il cazzo tra le cosce, le mie mani a coppa sui suoi seni, la mia bocca sul suo collo su cui davo piccoli ma innocui morsi, lei muoveva il culo contro il mio ventre, sentiva il mio cazzo tra le cosce contro la fica
Il mattino successivo ci ritrovammo in piscina, la giornata era tutta impegnata per la navigazione.
Franco ed io eravamo impegnati nelle solita conversazione sul calcio, con le varianti della crisi e della politica, ma nessun cenno alla nottata. Del resto non se ne poteva parlare in costume da bagno visto l’effetto che avrebbe causato ai nostri membri.
Mia moglie e Clara parlavano poco più in là, a bassa voce , che non riuscivo a sentire quello che si dicevano.

Sai Ester, diceva Clara, ieri siete stati fantastici. Lo sai che hai proprio un bel seno, scommetto che ne avrai avuto di apprezzamenti, e rise.

Certo è dal liceo che ne ricevo e non ti dico quanti palpeggiamenti. L’ultimo è stato un cardiologo che dopo l’elettrocardiogramma ha continuato a farmi stare a torso nudo per più di un quarto d’ora ripassandomi lo stetoscopio sotto i seni più volte e strusciandomi i capezzoli con le mani tanto da farli indurire; quando poi mi ha detto che avevo un bel seno e mi ha chiesto come mi toccasse mio marito, mi sono rivestita lanciandogli un’occhiataccia.

Non parlarmi dei medici, sapessi che esperienze ho avuto, replicò Clara. Ma torniamo a noi, la chiavata che ti sei fatta con tuo marito stanotte ci ha eccitato tanto che quando siamo stati in cabina Franco mi ha voluta di nuovo e mi ha anche inculata come ha visto fare a tuo marito. Certo che Marco ci sa fare, sei proprio fortunata a farti menare da un uomo con un cazzo così.

Uhé, ma che ti piace il cazzo di mio marito e me lo dici pure?

Perché a Franco non sono piaciute le tue tette? E mentre mi chiavava mi diceva che gli sarebbe piaciuto toccarle!

Risero entrambe.

Se sei d’accordo stanotte vorrei fare una variante, riprese Clara, noi abbiamo un paio di falli, uno piccolo e un altro più grande, più o meno delle misure di Mauro. Ora spesso io mi faccio penetrare in culo da quello più piccolo, mi da meno fastidio anche perché contemporaneamente Franco mi è col cazzo dentro la fica. E’ una sensazione stupenda essere penetrata avanti e indietro e poi se facciamo vedere il video su internet fa più scena.

E mi chiedi il permesso? Del resto sono cazzi tuoi! E risero.

Veramente volevo che a ficcarlo dentro, quello artificiale fosse tuo marito. Mi fa illudere che sia il cazzo di un altro uomo a sfondarmi il culo, naturalmente Franco farà la stessa cosa a te.

Non vedo eccessivi problemi, l’interruppe Ester, sai che non voglio un nostro eccessivo coinvolgimento nella vostra chiavata, e questo non mi sembra tale.

Il fatto è, riprese Clara, che per dare un po’ più di veridicità alla scena tuo marito verrebbe inquadrato, ma sempre con la mascherina, e dovrebbe anche carezzarmi le tette.

E no,questo mi sembra eccessivo! Ester cominciava a spazientirsi.

Va bene, va bene come non detto. Del resto ero anch’io un po’ contraria, ma Franco ha insistito tanto, pregustando il dopo quando sarebbe stato lui a palpeggiarti le tette, gli piacciono molto e non fa nulla per nasconderlo. Vorrà dire che tuo marito muoverà solo il braccio per simulare il palpeggiamento, riprendendo la scena di lato non si vedrà che è per finta.

La giornata trascorse piacevolmente bene, cenarono assieme ed assieme andarono a gustarsi lo spettacolo di cabaret. Finalmente si ritirarono nelle rispettive cabine per prepararsi.

Preparati per bene, porto anche la nostra videocamera. Faremo tutte le riprese di là, con una fissa e l’altra in mano, poi ci scambiamo i filmati, le dissi mentre stava scegliendo la mise opportuna , subito dopo la registrazione facciamo le copie e poi ognuno eliminerà le proprie scene dalla videocamera dell’altro.
Ester, dopo tanto scegliere decise che il babydoll e il perizoma erano la miglior accoppiata, indossò una vestaglia da camera per andare nella cabina a fianco, io la solita canotta e pantaloncini.
Entrammo nella cabina dei nostri complici, che ci aspettavano seminudi, con i soli slip. Ester si tolse la vestaglia (ma non mi aveva detto ieri che si vergognava di essere vista seminuda “ a freddo”??) ed io mi svestii tenendomi solo gli slip. Franco sgranò letteralmente gli occhi alla vista delle nudità di mia moglie.
Piazzammo i faretti, quello sbilenco era stato riparato, e la mia telecamera fissa che inquadrava la parte del letto che reputavamo più calda, Franco consegnò la sua a mia moglie, riservandole sguardi pieni di desiderio e inavvertitamente, nel farle vedere il funzionamento, strusciò più volte il braccio sul suo seno.
Clara si mise sul letto in posizione ed io di fianco a lei che dovevo mimare la scena per vedere come sarebbe venuta.

E no, si vede che quel braccio si muove nel vuoto, se proprio non volete evitiamo questi movimenti, non vorrei sprecare il filmato, disse Franco un po’ contrariato.

Beh effettivamente è come dice Franco, se sei d’accordo prova a toccarle il seno, solo un po’ e poi vediamo la differenza, disse Ester.

Ma brava la mogliettina, se sei d’accordo ha detto, già, se sei d’accordo tu, visto che sei già disponibile a farti palpeggiare. Ma insomma cosa le stava succedendo? Siamo in ballo e balliamo, pensai e cominciai a carezzare il seno di Clara, inizialmente un po’ riluttante, ma solo inizialmente.

E’ tutto un’altra cosa, esclamò contento Franco, adesso Ester vai dall’altra parte e controlliamo l’inquadratura di Mauro che accarezza i seni con una e con l’altra muove il fallo finto.

E’ contento,pensai, lo stronzetto se ne frega che sto palpeggiando la moglie, lui pensa solo a dopo quando farà lo stesso con la mia. E pensare che io la moglie l’inculerei volentieri senza il fallo finto. E’ una cosa a cui devo pensare, dai suoi fremiti e dal fatto che i suoi capezzoli si sono induriti devo piacerle non poco.

Beh l’inquadratura non è quella giusta, sia se inquadriamo solo il seno che quella superiore con la mano sul fallo si vedono gli slip di Mauro, esclamò il “regista”.
Stavolta non attesi le obiezioni dell’aiuto regista e mi sfilai subito gli slip, mettendo in evidenza il cazzo già duro e perfettamente verticale. Notai lo sguardo di desiderio di Clara che, visto il movimento, si era volta verso di me; ed anche il leggero rossore di Ester e il viso di Franco che sembrava essere stato preso da un leggero tic all’estremità della bocca; il tutto sinonimo di un leggero disappunto dei “registi” mentre l’attrice era decisamente contenta.
Finalmente le prove erano finite e, dopo aver messe le mascherine, si iniziava a fare sul serio.
Iniziarono con Franco che abbracciava Clara e la baciava appassionatamente, con le mani di entrambi che accarezzavano l’altrui corpo. Poi Franco fece sedere la moglie sulla sponda del letto e le infilò il cazzo in bocca (che fantasia!!!) e cominciò a farsi spompinare. Clara lavorava con lena il cazzo (o meglio il cazzetto!) del marito, ma questi era completamente passivo, non aiutava la moglie ad eccitarsi carezzandola. Subiva semplicemente passivo il pompino della moglie, che dopo un po’ si stufò e prese l’iniziativa; lasciò il cazzo del marito e salita in piedi sul letto, prese la testa del marito tra le mani e se la ficcò tra le cosce per farsi leccare la fica dopo aver spostato di lato il lembo di perizoma che la copriva . Al poveretto non restò altro che assecondare la moglie.

Quando Clara si sentì pronta si mise a gattoni sul letto offrendo il culo e la fica alla penetrazione. Fu a questo punto che entrai in scena, con un cazzo grosso e duro tra le gambe e un piccolo fallo artificiale in mano emi posi di lato a Clara, iniziando a massaggiarle il seno ricevendo un’occhiata di gratitudine.
Franco si pose in ginocchio dietro la moglie, e con l’obbiettivo che riprendeva la cappella del cazzo e la fica in primo piano iniziò la penetrazione.
Lubrificai ben bene il fallo e, anche se non previsto, allargai con le mani le belle chiappe di Clara e, dopo averne lubrificato la zona attorno al buco, lentamente la penetrai.
Ester aveva ripreso il tutto, lentamente girò attorno al letto fino a porsi all’altezza della testa di Clara che godeva da matti, la mia mano che le eccitava i capezzoli, il fallo che si muoveva nel culo, in vagina il cazzo del marito che per effetto della doppia penetrazione le sembrava grosso a dismisura, il mio cazzo appoggiato sul fianco.

Ancora, ancora, forza spingete,che bello che bello, ancora è bellissimo, vorrei un cazzo in bocca, vi prego datemi un cazzo in bo … e venne emettendo il suo urlo. Per fortuna avevamo acceso lo stereo che copriva un po’ i gemiti e l’urlo di Clara.

Poco dopo venne anche Franco e, dopo averle sfilato il fallo dal culo, la scena si concluse col primo piano della fuoriuscita di sperma dalla fica.
Era appena uscito dal bagno dove si era ripulito il cazzo quando Ester gli diede la videocamera, impaziente ed arrapata per iniziare finalmente la sua parte.
Il babydoll trasparente era attraversato dalla luce dei faretti, si vedevano i sui capezzoli turgidi che sembravano volessero bucare quel sottile strato di stoffa, Ester, già ad un buon punto di eccitazione, mi si avvicinò e cominciò a strusciarsi contro il mio corpo. La feci girare e, abbracciandola le infilai il cazzo tra le cosce, le mie mani a coppa sui suoi seni, la mia bocca sul suo collo su cui davo piccoli ma innocui morsi, lei muoveva il culo contro il mio ventre, sentiva il mio cazzo tra le cosce contro la fica. La distesi sul letto supina, le sfilai gli slip, le allargai le gambe e gliele alzai, mi inginocchiai e con le sue cosce poggiate sulle mie spalle avvicinai la bocca alla fica per leccarla; era già abbastanza bagnata, la penetrai leggermente con la lingua, la leccai fino all’orifizio anale; mi alzai, le feci appoggiare la testa al cuscino, le sollevai nuovamente le gambe e le appoggiai sulle mie spalle, poco alla volta le spingevo verso di lei avvicinandomi al suo viso, facendo leva con le braccia sul letto per non gravarla del mio peso; arrivai al suo viso e la baciai lungamente in bocca; durante il bacio con una mano afferrai il cazzo, glielo misi in culo e la chiavai, ma solo pochi colpi altrimenti sarei venuto subito.
Mi rialzai e la feci mettere gattoni nella posizione che avevamo convenuto.

Franco aveva nel frattempo dato la videocamera a Clara ed a un mio cenno si avvicinò nudo con il fallo in mano. Aveva di nuovo il cazzo in tiro, si posizionò di fianco a mia moglie ed iniziò a massaggiarle i seni. Allargai le natiche di mia moglie e le spalmai di nuovo il lubrificante, e ad un mio cenno Franco le infilò il fallo in culo. Iniziai a strusciarle il cazzo sulla fica ormai bagnatissima, iniziò a gemere di piacere ed appena raggiunse l’orgasmo fece un piccolo movimento con le gambe per avvisarmi, le appoggiai la cappella sulle grandi labbra e iniziai a penetrarla. Il cazzo avanzava poco alla volta, la vagina sembrava essersi ristretta, ma era solo la presenza del fallo in culo che premeva sulla parete. Avvertivo maggior calore rispetto al solito e venni anch’io abbastanza presto. Sfilai il cazzo dalla vagina, tamponai la fuoriuscita dello sperma con un fazzolettino e stanco, mi distesi a fianco a mia moglie coprendole con un braccio i seni nudi.

Cazzo questa sì che è una signora chiavata, sbottò Clara. Mi dici dove hai studiato così bene che ci mando anche Franco!

Ridemmo tutti, anche Franco che però era arrossito e come un allocco era ancora nudo col cazzo in tiro.

Ehi, metti il pistolino a cuccia e rivestiti, lo richiamò la moglie, dobbiamo ancora dividere i filmati.

L’operazione fu abbastanza semplice e veloce, ci salutammo e ci ritirammo nella nostra cabina.
Ma che tenevi oggi, iniziò Ester, hai messo in campo un cazzo fantastico, le tette e il culo di Clara, con il fuori programma delle mani sulle sue chiappe, ti hanno eccitato tanto?

Meglio per te, risposi, mi sembra che hai apprezzato parecchio!

Già, ma intanto Clara ti voleva saltare addosso, lo ha fatto capire sia mentre scopava col marito che poco fa prima di uscire. Quando ci riprendeva con la videocamera ho notato che si mordeva il labbro inferiore e scommetto che i primi piani sono principalmente per il tuo cazzone.
In effetti, dando una scorsa veloce al filmato fatto da Clara la maggioranza delle inquadrature erano per me; ma c’era anche quella fatta con un po’ di malizia che riprendeva mia moglie durante i palpeggiamenti di Franco, si mordeva il labbro inferiore!!!

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la loro storia ed io nel mezzo

Ciao a tutti mi ritrovo a raccontarvi un altra storia realmente a me accaduta
circa un mese fa mi trovavo con il mio amco marco a farci un aperitivo dopo il lavoro lui mi dice sai devo confessarti una cosa importante è segreta io risposi spara.. lui ho conosciuto una ragazza un paio di settimane fa molto bella e sopratutto giovane ..io e rosy ? (Rosy e la moglie sono sposati da 20 anni circa e due figli ) lui ..rosy? Che ti devo dire? Non ce piu attrazione tra noi no provo piu stimoli ormai siamo come fratelli attenzione gli voglio bene e la madre dei mie figli e l amo ancora ma sessualmente non sono piu attratto da lei forse perche ho trovato la novita ..io be posso capire ma non ti offendere ma rosy e ancora molto attraente e una gran bella donna (nel frattempo pensavo in mente e una gran figona e stupenda ha 45 anni bionda alta gran fisico e seno prosperoso una gran figa davvero ) cmq ritornando a noi gli dissi ma tu sai bene che se dovessi fare un passo falso sei fottuto sfasci una bellissima famiglia siete stati sempre di esempio per me da 10 anni che vi conosco vi ho sempre ammirato e stimato e rosy e sempre la donna che vorrei come fosse un giorno la mia bella signorile madre perfetta e moglie perfetta che cazzo stai combinando ? Lui .. lo so simone ma mi piace come scopa e poi mica deve durare per sempre ..io tu dici? Sai bene in che casini ti vai ad infilare ..lui sorride e dice mi stai facendo la predica per caso ?vedi che ho 50 anni tondi tondi parli tu che ne hai sempre una diversa ..io e vero hai ragione ma la mia non e una predica ma voglio farti ragionare e per quanto riguarda a me non ho famiglia sono singol e non soffre nessuno ma fai ciò che ritieni giusto la vita è tua pensaci ..cmq siamo rimasti a parlare un altro po mentre si fece l ora di cena e finì tutto li .Dopo qualche giorno mi invitarono a cena a casa sua quando arrivai mi accolse rosy con una grande gioia e i ragazzini cenato tra risate chiacchiere nel frattempo vedevo loro freddi tra le loro risate o perché ormai ero a conoscenza di tutto quindi notavo la differenza ma nel frattempo stesso guardavo rosy era bellissima solare dolce stupenda una gran bella donna e pensavo che coglione io me la sbatterei subito e una gran figa ma i miei pensieri alla fine erano s**turava da ciò che sapevo della sua storia dopo passata la serata stavo per andare via tra saluti e baci lei mi chiede? Sai perché è strano marco ? Io rimango spiazzato ma per fortuna viene a salutarmi anche lui è io di fretta scappo da quella domanda in aspettata mi dirigo in macchina penso che coglione lui povera lei avrebbe bisogno di una bella cavalcata magari fossi io a cavarsela ma poi mi dissi ma cazzo loro e mi ritirai a casa mia .l’indomani mattina ci siamo visti per la colazione con marco per lui tutto normale come nulla fosse ed io non gli dissi niente della domanda di rosy sulla sua stranezza a casa , siamo andati a lavoro e dopo qualche ora accendo Facebook e e ricevo un messaggio da rosy ..ciao Simone grazie per la bellissima serata di ieri sera era da percchio che non ce navi da noi mi sono divertita come sempre porti armonia a casa nostra TVB ..io risposi grazie a voi rosy anche io ve ne voglio sai bene che siete come una seconda famiglia per me è sempre un piacere stare in vostra compagnia quando volete riorganizzato ..lei si certo ma ricordi la domanda che ti fatto è poi è venuto marco e non hai risposto ? Io pensai cazzo eccola e mo che gli dico? Risposi a quale domanda ti riferisci? ..lei marco da qualche settimana e strano con me e freddo distaccato e persino non mi cerca più nel letto dice che stressato per via del tanto lavoro che avete e che rimane tra noi non vuole fare l amore mi porta a pensare che ci sia un altra te sai qualcosa? Io …ma che vai a pensare rosy da premettere che non mi ha raccontato nulla e poi è vero che si lavora tanto ..lei si come se fossi scema anzi lo sono perché lo chiedo a te sapendo che non mi racconteresti la verità se pure sapresti qualcosa io rispondo ma vedi che mi viene tutto di nuovo tutti si discorsi ..lei si va be ciao Simone bBuona giornata voi maschi tutti uguali cmq il mio intuito femminile mi fa sospettare qualcosa e non sono scema ok? Ciao io rimango come uno scemo ma guarda tu in che casini mi trovo senza motivo gli scrivo rosy ci sei? Ascolta e lei risponde per te non ci sono ciao ..io ok come vuoi ma sappi che stai sbagliando nei miei confronti Buona giornata anche a te lei scrive si si come no ? Io chiudo Facebook e mi rimetto a lavoro dopo un ora mi arriva una notifica di messaggio e lei che mi scrive perdonami con la faccina che piange non volevo essere scortese con te ma non ci sto capendo nulla mi sento confusa non capisco cosa sta succedendo e non so con chi sfogarmi tu non centri nulla TVB simone spero che mi perdoni io a leggere quelle parole gli avrei preso la testa a marco e spaccata al muro non solo è coglione ma tu guarda in che casini mi ha messo ma nel frattempo rispondo non devi scusarti di nulla magari avrai i tuoi motivi per reagire così ma io sono la persona sbagliata ..lei .hai ragione ma come ti dicevo e strano pensavo che tu sapessi qualcosa il perché si comporta ccosì visto che state sempre insieme o se ho sbagliato in qualcosa e magari te la detto ..io. no rosy non mi ha raccontato nulla e nemmeno di te dai magari è stressato sul serio per il nuovo appalto che l’impresa ha preso ..lei ti va di scriverci un po ho bisogno di sfogarmi poco fa gli ho scritto un messaggio ma lui niente non mi ha risposto io cretino gli risposi e di là con capo magari non può rispondere in realtà era nella scrivania difronte a me che faceva il coglione a messaggiare con la nuova cotta e mi sorrideva pure il coglione io gli risposi a rosy si certo sono qua possiamo messaggiare al momento sono libero. lei mi scrive ma rimane tra noi ok ? Magari sono solo mie paranoie ma ho bisogno di sfogarmi .io rispondo tranquilla non lo saprà nessuno ..lei .sai ieri sera ci siamo messi a letto io mio sono fatta trovate tutta sexy avevo comprato un completino piccante mi ero fattale foto pure ee inviate lui risponde sei bellissima amore mi arrapi tanto e poi la sera che lo indosso che cazzo fa? Mi dice sono stanco. e normale per te? Cazzo io mi immaginavo che foto gli avesse inviata bellissima per come è tutta in completino sexy mi veniva voglia di chiederle la foto ma andai sul suo profilo a vederla in costume cazzooo e magnifica anche se l estate l abbiamo passata insieme e quindi la vedevo sempre in costume ma adesso era maliziosa la cosa cmq rispondo che devo dirti rosy ? Non so che gli prende ..lei mi scrive be tu che avresti fatto al suo posto ? Io rispondo dopo aver visto la foto che dici sarei scappato di corsa da te per strappartelo da dosso e fatto l amore poi penso che cazzo ho scritto ? Mi correggo con la risata ahahaha scusa volevo dire se la mia donna avesse inviato la foto lei ride pure e scrive si si simone cmq e questo che volevo che facesse marco ed invece sono rimasta vogliosi desiderosa e con la bocca asciutta e prima di andare a letto mi sono chiusa in bagno e ho fatto da sola altrimenti non avrei preso sonno avevo troppa voglia io pensavo ma che cazzo tutte a me capitano ? Ste storie? Non mi sembra nemmeno vero ..lei mi scrive non voglio che mi stai immaginando con il completino sexy nel mio bagno che mi sditalino ..io rispondo rosy ma che ti prende che cazzo stai scrivendo ? Ma ti rendi conto di ciò che scrivi? Lei mi risponde con un esclamazione eee caro simone sai perché ti sto provocando ? Io rispondo di no ..lei . Perché voglio vedere se sei poco e coglione come il tuo caro amico marco che poco fa mi ha risposto al messaggio ma ha sbagliato il destinatario scrivendomi non vedo l ora che arrivi la pausa pranzo per venire da te ci vediamo al solito posto.. io guardo lui difronte a me sconforto in viso e mi dice ho combinato una minchiata simone io rispondo che hai fatto? Ho mandato il messaggio sbagliato a mia moglie e mo che faccio ? Io non stavo capendo più un cazzo lui difronte a me lei in chatt mi sentivo pressato come per miracolo viene la collega e mi dice simone ha chiamato il boss vuole che vai subito da lui io mi alzo di s**tto e scappo via, marco mi dice. che devo fare simone? io mentre esco dal ufficio gli dico cazzi tuoi io te lo avevo detto e chiudo la porta mi metto in macchina riapro Facebook e mi ritrovo la foto di rosy in completino sexy cazzo era stupendaaaaaaa e mi chiede mi hai vista? Vedi cosa rinuncia il tuo amico per una troietta ? Io rispondo ma che stai facendo rosy non devi reagire così non devi con me ..lei perché no? Dai poco fa mi hai detto che saresti venuto a strapparmelo da dosso e mi avresti scopata ..dai vediamo che sai fare? tanto tutti porci voi uomini .lo so che mi vorresti scopre da tempo ti sembra che non lo so come mi guardi .in questo momento devi avere il cazzo duro per me vero? Non sai quanto lo vorrei nel mio culo tutto possente come quella volta in spiaggia che a forza di guardarmi te diventato mostruoso e sei scappato in acqua ..io gli risposi tu sei fuori di te rosy calmati non sai ciò che dici in questo momento ..lei dai nella pausa pranzo perché non passi da me a scoparmi visto che sono sola che il tuo caro amico ha impegni con la troia e non ha tempo per me ..io gli rispondo rosy mi fai pena con me hai chiuso ..lei sei un pezzo di mera come lui dai vieni a scoparmi stronzo sono già tutta bagnata io le dissi ciao chiudo e stacco la conversazione arrivo dal boss e andiamo in giro per uffici dopo qualche ora mi trovavo solo verso casa, riapro Facebook e mi trovo le sue foto nuda in chatt con vari commenti cazzo era stupenda ,caldissima , figa depilata ,bagnatissima, mamma mia quanto me la sarei scopata ma non meritava tutto questo è quindi non ho nemmeno risposto alle provocazioni ma guardavo continuamente quelle sue bellissime foto ripeto era magnifica e l ora di ritornare a lavoro arrivo in ufficio e marco non è ancora arrivato passano le ore guardo e riguardo le sue foto e il cazzo mi si fa duro ogni volta ma ritornando all assenza di marco mi preoccupo e lo chiamo mi risponde e chiedo…ei ma dove sei ? Lui sono sotto casa mia rosy ma fatto trovare le mie cose dietro la porta non mi vuole parlare e infuriata non potresti chiamarla e farla ragionare un attimo?.. io .chiamarla io? Ma che dici ? E poi cosa dovrei dirle? Che sei un perfetto coglione ?..lui.digli ciò che vuoi ma ti prego fai qualcosa ..credetemi non sapevo cosa fare mi sembrava tutto un incubo apro Facebook lei e in linea gli scrivo rosy ci sei? Devo parlarti lei risponde dopo qualche minuto scrivendomi ..per te non esisto più dimenticati la mia famiglia o ciò che ne rimane della mia famiglia hai tradito la mia fiducia ti avevo come un fratello ma sei solo un pezzo di mera per te sono morta ciao poi mi riscrive dimenticavo le foto puoi tenerle per ricordo porco ..arriva l ora del cessa lavori mi metto in macchina e vado sotto casa sua la chiamo a telefono lei risponde ..che cazzo vuoi mi devi lasciare in pace ..io rosy ascolta ..lei .Non devo ascoltare nulla da te falso che sei che devi dirmi ? Continui a coprirlo come hai fatto in tutto questo tempo? Ti ripeto mi hai deluso ti credevo un uomo simone e invece sei come il tuo amico lasciami stare ..io dai rosy farmi spiegare sono sotto casa tua se ti calmi salgo e parliamo un po..lei allora non hai capito se sali ti spacco la faccia adesso vai via addio e chiude il telefono io richiamo lui gli dico marco non ne vuole sapere di ragionare mi dispiace ma tienimi fuori da questa storia ..lui bel amico che sei ok ciao e mi chiude il telefono anche lui ..io dico in me dispiaciuto ma si ma fate ciò che volete alla fine io non centro ..passano i giorni marco non si presenta a lavoro ha presentato la lettera di malattia , non mi risponde a telefono , lei che pubblica link su Facebook seguita con foto sue per fortuna non nuda ma tutta elegante ed a ogni foto i commenti vedi cosa ti sei perso ? E così via ..in ufficio tutti mi chiedono cosa avesse marco e se sapevo il perché delle foto e i commenti di rosy su Facebook io rispondevo che ne ero all oscuro di tutto come loro ..arriva la domenica mattina e trovo su Facebook nella home le sue foto del sabato sera trascorso con le sue amiche lei tutta sexy vestita bella come sempre con un bicchiere in mano in un locale vari foto con le amiche e ragazzi io penso in me chi sarà stato il fortunato tra questi che avrà goduto del tuo corpo ? Scorrendo tra le sue foto ne trovo una dove è da sola seduta gambe accavallate e bellissima e gli metto mi piace vediamo che fa? Dopo qualche ora mi scrive in chatt ..chi Ta dato il permesso di mettere mi piace sulla mia foto? Che succede hai ripensamenti ? Vuoi scoparmi? Adesso ti piaccio? Io rispondo rosy niente di tutto ciò ho solo trovato bella la foto e ho messo mi piace tutto qua ..lei a ok tanto sappi che stanotte qualcuno ha avuto To il piacere di possedere i e de stato magnifico dirlo al tuo amico e dirgli pure che mentre mi scopa vano alla pecorino come piaceva a noi gridava il tuo nome .si simone scopa mi simone farmi gridare simone io la interrompono scrivendo rosy adesso mi hai rotto il cazzo tu e tuo marito con la vostra storia non ne voglio più sapere di voi due e per concludere ti puoi scopre tutti quelli che vuoi a me stai sicura che poco importa io non centro nulla con te eri solo una amica quindi di ciò che fai tu non mi importa non sei ne la mia donna e ne altro quindi se pensi di farmi ingelosire sei fuori strada mi da solo fastidio vederti cosìpperché non è da te e perché c’è ‘hai con me alla fine che vuoi da me ? Lei.. voglio che mi scopi simone voglio essere la tua troia come lo è lei ..io sai che c’è? Hai rotto e lo eliminata lei continua per qualche minuto con varie cazzo te provocando mima vedendo che non reagisco alle provocazioni smette di scrivermi .passa la giornata si fa sera e raggiungo i miei amici al bar del mio amico per un aperitivo entro e mi trovo lei al bancone di spalle con la sua amica vestitino color salmone tacchi una gran bellissima caviglia seguita da un bel culo i miei amici gridano ciao Simone lei si gira di s**tto mi guarda io guardo i ragazzi e dico sto arrivando ho dimenticato il telefono in macchina riesco pensando che cazzo ci fa questa qua salgo in macchina si apre lo sportello e sale lei ciao Simone ti aspettavo da un po io scendo e dico rosy scendi dalla macchina non facciamo scenate non facciamo capire nulla alle persone .lei mi risponde io non scendo da qua e poi le scenate le stai facendo tu dai sali non fare il ragazzino parliamone
…CONTINUA…

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L’essere ubriaco rende la vista confusa

Salve lettori voglio raccontarvi un’avventura accaduta 2 mesi fa..
sapete che ho una comitiva d amici molto pazzi..e tra l’altro molto aperti mentalmente…ci divertiamo..sempre e in qualsiasi modo…
allora un amico decise di organizzare una festa in una sua casa al mare tra birre , cocktail , vino e tanta musica…
ci andammo tutti..coppie comprese..e in più vennero qualche altro amico e soprattutto amiche di Daniele ( il padrone di casa )
eravamo tutti vestiti casual ..le ragazze quasi tutte da belle maialine…
c’era Miry , Monica , ma chi superava tutte era Raffaella che venne con Francesco , aveva un vestitino molto trasgressivo verde che metteva in evidenza tutte le sue forme , soprattutto quelle del culo..

La festa inizia e tra gente che ballava coppie che limonavano tra i divanetti ( da premettere che la casa era una villa , 3 piani per 7 stanze a piano e 2 piani sotto terra che comprendevano il garage e il -2 una piccola palestra e qualche stanzetta per contenere viveri) io ed antonio iniziammo a bere tanto e a ballare insieme alle nostre amiche , ci strusciavamo e toccavamo , tanto che Marta ( un’amica 4 di seno e culetto tenero ) si girò verso di me dicendomi : quanto sei arrapato? hai bisogno di una scaricata eh?
Io : ahah no ma dai stiamo solo ballando , per ora ahah..
continuiamo a ballare tutti..
dopo un po’ vedo dall’altra parte dell’atrio gli amici che bevevano drink e birra da un imbuto..tutto d’un fiato..chi si bagnava , chi vomitava , la cosa più eccitante era vedere le amiche bagnarsi e per la maggior parte vedere i capezzoli turgidi perché non indossavano reggiseno…

iniziammo alle 22 , era più o meno l’1 di notte c’era gente che andava e veniva da bagni e stanze..quante scopate che vedevo tra le stanza..
mi siedo sul divano e dopo un po’ si siede raffa tutta incazzata..
IO : cosa succede Raffy?
Lei : guardalo è tutto ubriaco e sta ballando con quelle 2 troiette che manco conosce !
Io: su via è una festa , tutti ci stiamo divertendo , poi parli tu? ahahahah su via , sappiamo entrambi che t sai divertire e sinceramente non capisco perché non ti unisci a noi?
Lei : io sono venuta per divertirmi ma vedere lui così mi fa inca di brutto!
Io : allora lascialo fare tu va dall’altra parte che stanno bevendo come dannati con l’imbuto..vacci e divertiti ..tanto c’è gente e devi contenerti perché sei in coppia..
Lei : si lo so..ma se lui fa lo stronzo con quelle troie? io lo cornifico n’altra volta!
Io : dai sai che non lo farà mai..vatti a divertire!
Raffy mi dette un bacetto sulla guancia e sculettando andò dagli altri..la vidi bere a canna quasi 5 cocktail da quell’imbuto..poi iniziò a bagnarsi tutta e a non capire niente .. notai che anche lei non aveva reggiseno e in più aveva anche il culone bagnato..

quasi tutti i maschietti cercarono di provarci con lei , sopratuttp mentre si ballava..dopo un po’ io non vedo più francesco..faccio una passeggiata per riprendermi e sento una voce conosciutissima in una stanza , era fra che stava scopando con le due troiette!! C’era una a smorza candela e l’altra seduta sulla sua faccia che si faceva leccare..
Cazzo !! risposi tra me e me..chiusi la porta e scesi giù..raffy stava ballando e pian piano parecchi la stavano toccando , si stava infastidendo ..poi notò che il suo ragazzo e le tipe non c’erano più..cercò il mio sguardo , uscì dalla bolgia e mi portò via…
Dov’è lui? – tutta ubriaca e bagnata dai cocktail e dallo spumante –
Io : credo sia andato a darsi una rinfres**ta…
Lei : si certo!! vieni con me!!!

Mi porto su al terzo piano , ma per dirla meglio salimmo sul terrazzo ove c’erano qualche materasso e divanetto , qualchuno occupato da antonio e marta che ci stavano dando dentro!!

Lei : guarda so che quello sta facendo il porco e ora la pagherà!
Guarda antonio come la sta facendo godere! Ora tu mi devi sfondare! voglio la tua lingua qui ora!!

SI mise a novanta sul materasso si alzò il vestitino e vidi che era senza intimo!
si inclino appoggiando il petto al materasso mentre con tutte e due le mani si allargava il culo per farmi leccare il suo buchetto arrapato!!

Iniziai a leccarlo , infilando la lingua dentro come tanto amo fare..mi sono goduto quel gusto per un po’..poi mi stacco e :
Ora sfondami! non puoi capire come mi hai fatta sentire!!

Ero bagnatissimo e arrapato più del massimo..mi tolsi direttamente jeans e mutanda..puntai la cappella e lei subito spinse contro di me! Iniziò un ritmo così violento che mi piaccue tantissimo..godeva tantissimo dai colpi che le davo , la sculacciavo e sentivo che schizzava umori dalla sua bollente passera depilata!!
la sculacciai sino a farle venire il culo rosso!!

lEI : si sfondami più che puoi , lo sento tutto , mi sento bruciare!
in quel momento si fermo con il mio cazzo tutto dentro e iniziò a muovere il culo su e giù facendo anche dei cerchi..non so i fortunati come me , ma chi non lo ha mai provato , non saprà mai il godimento!!
sentivo la mia cappella che sfregava contro le sue pareti anali!!!
Godeva un casino ed io pure!

Poi facemmo una stupenda sessantanove me lo succhiava come se non facesse altro da anni , io la leccavo tutta e la penetravo la vagina con la lingua mentre avevo tre dita nel suo bel buco del culo!!

tutto d’un tratto : ragazzi come cazzo siete arrapati!! – era antonio che si stava facendo fare una spagnola da Marta!!

Dopo la sessantanove lei si mise su di me , prese il mio cazzo in tiro ancora e se lo fece scivolare nel buco( ormai dilatato ) del suo bel culone!
Sfondami , lo voglio sempre di più !!
RAffy era veramente eccitata!! così le dissi di rimanere rigida con il busto e portarsi in dietro leggermente , mentre io le tenevo le mani!!
e iniziai a farla sobbalzare dandole dei colpi così forti che la vidi piangere dal dolore e dal godimento!! le sua gambe tremavano io non mi fermavo ( d’altronde sotto effetto d’alcol si dura sempre un casino di più) sentivo schizzarmi sulla pancia ..era lei che veniva , sembrava avere un orgasmo dopo l’altro..
notai che stava crollando mentre diceva : ti prego fammi poggiare un po’..
così la misi di fianco e io tenendogli la gamba sinistra poggiata sulla mia spalla destra mi misi in una posizione molto più comoda..colpi ancora più forti..iniziò a graffiarmi e a godere tanto ma tremava ancora dai tanto orgasmi..mentre la impalavo sento alle mie spalle Fra!
Mi fermai!
Lui : Marco cazzo , ahahaha non sai che scopata mi sono fatto giù con quelle amiche di Daniele , sono delle dee!! vedo che anche tu ci dai dentro eh ?? mentre qui antonio e marta stanno a fumarsi una bella sigaretta.. ahahahaha chi è quella li Marco?

Per fortuna era ancora ubriaco io ero fermo ma sentii raffy che si alzo dal materasso e si mise in ginocchio , a novanta come nella prima posizione sul materasso ma..afferra le caviglie di francesco!!
IO penso tra me e me : cazzo ci ha sgamati e ora lei impreca dopo aver sentito da lui quelle cose?
Invece : Ehy marco sfondmi ancora!! voglio stare così mentre mi sfondi il culo!!
FRa : Minkia oh , questa ha proprio voglia..mi piace così ..anzi ora prendo la sedia così guardo tutto ,e tu signorina che non so tu chi sia mi tieni le caviglia!

Assurdo lui non l’ha riconosciuta!
Allora prendo coraggio e inizio a riscoparmi Raffa d’avanti a frà!!

La cosà mi eccitò tantissimo così mi precipitai verso lei e iniziai ad impalarla di nuovo…
Francesco guardava come scopavamo , ma soprattutto era quasi scioccato nel sentire gemere lei dai miei schiaffi e dai miei ritmi potenti!!
dopo un po’ vedo lui che sta quasi per crollare in un sonno profondo!
Io sto per venire , d’istinto mi viene da prenderla e alzarla dai capelli come una schiava d’avanti agli occhi del ragazzo!!
Si fa male si ma noto che si eccita un casino perché inizia a succhiarlo fino a farmi venire , avanti agli occhi di Fra , faccio vedere come la schizzo in bocca e la faccio ingoiare!!!
lei si alza e va a letto tremante e soddisfatta!!
Io guardo lui e poi antonio e marta..
Fra :cazzo , se stava Raffy a guardare , già il culo non me lo dà , in più se vedeva questo mi avrebbe chiuso completamente ogni speranza!

E con quelle parole si addormentò!!
io ero incredulo!
Antonio : ma non l’ha riconosciuta!!
Io : eh no!!
Anto: beh si dice di solito , occhio non vede cuore non duole.. ma qui?
Io : beh , l’essere ubriaco rende la vista confusa .. no?

ridiamo e io vado vicino raffy..ci fumiamo una siga e lei mi dice :
giuro che ho goduto troppo e mi sento male dai tanti orgasmi..quindi ti prego..voglio che tu mi scopi sempre!! e Antonio questo vale anche per te , ma solo quando voglio farlo in tre!!

Ridemmo tutto..la festa fu uno spasso..tutti si divertirono e tutti scoparono!! una vera comitiva di mattacchioni!

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Racconti Erotici

La sostituta: parte 2

Introduzione: Nella prima parte di questo racconto Marco confessa ha sua figlia Cristina la sua profonda solitudine legata alla scomparsa della moglie, e le racconta le pulsioni sessuali che ha nei suoi confronti. Con grande preoccupazione, le propone di diventare una sorta di sostituta, che oltre ad essere una figlia svolga le funzioni di una moglie, Cristina per paura di deludere e peggiorare ancora di più la situazione del padre, accetta ed inizia una relazione con lui.

Sono passati due mesi da quando Marco ha sverginato sua figlia Cristina, come previsto, dopo poco tempo tutto si è normalizzato, Cristina ha continuato la sua vita come se niente fosse, lo stesso può dirsi di Marco che effettivamente dopo quel fatidico giorno, si è come risvegliato da un lungo periodo di stasi, la tristezza e la solitudine improvvisamente sono scomparse via, lasciando il posto alla felicita di un rapporto che seppur contro natura risultava essere più profondo che mai. Cristina rispettando gli accordi presi, rimase a dormire nel letto matrimoniale di suo padre, quest’ultimo, seguendo alla lettera le promesse fatte alla figlia, non abuso della sua disponibilità. I rapporti sessuali, di solito avvenivano di mattina, prima di cominciare la giornata (se ne sentiva il bisogno), Marco chiedeva alla figlia “tesoro possiamo farlo?” lei premurosa acconsentiva sempre. Pochi minuti dentro la sua calda figa e poi immediatamente lo sperma fuoriusciva copioso e riempiva ogni anfratto del suo ventre, poi entrambi tornavano alle loro mansioni. Solo poche volte preso da un improvvisa eccitazione, Marco senti la necessita di interrompere questa consuetudine. infatti un giorno costretto a tornare in casa per prendere delle pratiche che gli servivano in ufficio, vide Cristina con le sue amiche sdraiate nel suo letto, <Cristina perché non sei ha scuola?> disse Marco sorpreso <papà oggi c’è sciopero non ti ricordi? Te lo detto ieri> la voce di Cristina era come sempre candida e tranquilla in armonia con il suo aspetto, quando poi Marco incrocio i suoi occhi azzurri ebbe una violenta erezione che lascio stupefatto anche se stesso, Il suo enorme cazzo pulsava dentro i suoi pantaloni, ansioso di essere liberato. Marco cerco di non farlo notare alle amiche di Cristina < si è vero mi sono dimenticato… puoi venire un attimo di là tesoro?> Cristina con pacatezza si congeda e incomincia a seguire suo padre per il corridoio fino ad arrivare in bagno. Marco chiude la porta, si slaccia la cintura e mostra il suo enorme cazzo alla figlia, Cristina non è sorpresa, aveva capito le intenzioni del padre fin dall’inizio, e quasi contemporaneamente si abbassa le mutandine, <facciamo presto ok?> <amore non ti preoccupare ho fretta anch’io, ti vengo dentro al primo colpo> detto fatto, e quando il cazzo raggiunge la massima profondità possibile, incomincia ad eruttare colate di sperma cosi abbondanti da riempire l’intera figa in pochi secondi. Cristina si rimette le mutandine e si sistema la gonna, torna dalle amiche che la vedono identica a prima senza sapere che dentro di lei c’è un intero lago di sperma paterno, Marco invece dopo aver preso i documenti che gli servivano torna in ufficio, si sente completamente appagato, ma è preoccupato per il comportamento tenuto “bisogna fare tutto con più prudenza, senza persone indiscrete tra i piedi” pensa tra se e se “per noi è normale ma gli altri non capirebbero mai”.

Mancano cinque giorni alle vacanze di natale, la gente gira felice per le strade imbiancate di neve, fermandosi ogni tanto ad ammirare le luci e gli addobbi natalizi più appariscenti. Dopo aver assillato suo padre per giorni Cristina è a casa e si gode le sue vacanze anticipate. Prima di intraprendere la relazione con la figlia, i periodi festivi erano per Marco quelli più dolorosi. Vedere tutti cosi felici, gli ricordava per contrasto la sua infelicità. Ma ora tutto era diverso, quel periodo buio era passato. Cristina sapeva che era lei la causa di quel cambiamento, e tutto ciò la rendeva immensamente orgogliosa. Prima dell’inizio delle festività alcuni parenti fecero le solite visite di circostanza, all’incirca due volte al giorno il campanello squillava e Marco si ritrovava di fronte una seccatura, che non temeva di prolungare la sua visita anche per ore. Tutto ciò lo esasperava a tal punto che un giorno parlo con Cristina della possibilità di trascorrere le vacanze natalizie fuori città, nella casa tra le montagne di un suo amico, che per sdebitarsi dei tanti favori gliela affittava per due settimane completamente gratis. Inutile dire che Cristina acconsenti con entusiasmo. Il viaggio fu faticoso e la strada imbiancata di neve non lo rese più semplice, ad ogni modo tutta la fatica fatta fu ricompensata ampiamente dalla bellissima vallata che si estendeva lungo tutto il fiume ghiacciato che affiancava la casa, in cui per due settimane nessuno avrebbe potuto disturbare l’insolita coppia.
Cristina una volta arrivata non perse tempo e incominciò ad esplorare l’abitazione, piuttosto grande ed interamente costruita in legno. Il padre invece si occupo delle valigie e noto con piacere che quelle della figlia erano zeppe di lingerie e indumenti intimi appartenuti alla moglie “ la mia bambina ha capito tutto” penso. Ed infatti Cristina che a prima vista sembrava una ragazza ingenua e un po’ svampita, ad un esame più accurato si dimostrava una campionessa di acume, a cui naturalmente non poteva sfuggire la motivazione principale di quel viaggio: per la prima volta avrebbe fatto del sesso col padre in maniera seria, niente più sveltine mattutine, o sborrate da un colpo solo dovute alla fretta e con la costante preoccupazione di essere scoperti.
La sua predizione si avverò due ore più tardi, verso le 9.00 la figlia si presento in reggicalze e senza mutandine con i suoi lunghi capelli biondi che coprivano una terza abbondante di seno incredibilmente sodo e candido, <papà sei pronto?> immediatamente il cazzo di Marco si mise sull’attenti <pronto per cosa?> faceva finta di niente ma i suoi occhi e la sua espressione lo smentivano <come per cosa? Mi hai portato qui, in un posto dimenticato da dio per niente?> Cristina si avvicina e incomincia a baciare il padre, fa sprofondare la sua lingua nella sua bocca con molta naturalezza, nel farlo ingerisce anche parecchia saliva, poi una volta finito gli sussurra in un orecchio <sono qui per te, fammi tutto quello che vuoi, io ti amo> tutto questo per Marco non era altro che la concretizzazione di tutte le sue speranze, quella che gli stava regalando momenti cosi intimi e profondi non era più sua figlia, e neanche la sostituta di sua moglie, era sua moglie basta, e come tale l’avrebbe trattata. <bene amore ho capito… su girati, facciamo un po di sesso anale> la richiesta sembrava bizzarra, ma comunque era in linea con il nuovo corso degli eventi. Cristina non se lo fece ripetere due volte, si mise sul letto e aspettò pazientemente che Marco si svestisse, poi ci fu la penetrazione, difficile immaginare una sensazione più strana di quella, nel medesimo tempo un dolore lancinante e un piacere indescrivibile, Marco si fece l’argo in quel stretto corridoio con spietatezza e si fermo solo quando raggiunse gli intestini della figlia. Dal punto di vista di Cristina, invece sembrava come se il padre si fosse fermato molto più il là, fino ad raggiungere lo stomaco. Quel palo di carne una volta entrato usci immediatamente per poi rientrare con ancora più violenza, Cristina accuso il colpo, un conato di vomito usci dalla sua bocca e si infranse contro il cuscino <santo cielo Cristina stai bene?!> Marco era seriamente preoccupato e stava per togliere il cazzo che in quel momento era completamente dentro le viscere della figlia, ma Cristina accorgendosene glielo impedì <no papà ti prego non è niente continua….continuaaa> Marco rassicurato esaudì le richieste della figlia e continuò se possibile ancora più violentemente di prima, ma stavolta non ci furono interruzioni, poi si arrivo al culmine,Marco dopo aver devastato il culo della figlia per trenta e passa minuti, era pronto a inondarlo di sperma, Cristina sapeva che sarebbe stato molto diverso da un comune coito vaginale, ed infatti nel momento in cui lo sperma esplose dentro di lei, gli sembro come se avesse preso il posto della poltiglia precedentemente vomitata! Una sensazione inedita ma stupenda che ben presto si trasformo in qualcosa di ancora più sorprendente, Cristina ebbe il suo primo orgasmo. Il primo giorno di vacanza fini cosi. I successivi anche se è difficile immaginarlo furono ancora più trasgressivi. Forse la consapevolezza di essere in un luogo isolato e inaccessibile non fece altro che acuire ancora di più gli istinti sessuali dei due, che si sentirono liberi di lasciarsi andare a pratiche sessuali estreme, che per quando difficile cercherò di narrare nella prossima parte di questo racconto.