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Erstes Mal Fetisch

Feuchte Träume von nici ^.^

Hi, ich habe erst vor kurzem diese siete gefunden und finde sie echt toll. vor allem die stories sind teilweise echt schön und geil. ich wollte auch mal kurz rzählen wie ich es mir selber mache.

also ich bin 19 jahre alt*grins* und heiße Nicole, ich gehe noch zur schule und hatte noch nicht so viele erfahrungen mit jungs. mein erstes mal war vor ungefähr 2 jahren und es war nicht sehr gut 🙁 (( aber masturbieren tue ich seit ich 11 bin und es wurd mit der zeit immer schöner und besser. ich habe damals angefangen mit der flachen hand über meine muschi zu reiben und habe sie bis ich gekommen bin immer fester an mich gepresst. im moment finde ich es sehr geil, wenn ich morgens aufwache und einen heißen traum hatte, und es mir dann sofort selber mache. dafür genügt es schon wenn ich mir 2 finger in die muschi stecke und heftig an meinem kitzler reibe. ich habe dann meißtens von ziemlich harten sex geträumt, mit 2 oder mehr männer, die mich hart nehmen. die fantasie macht mich sher an. manchmal(offt)^.^ träume ich auch von mädchen mit denen ich dann intim werde, ich stelle mir dann vor wie sie mich streicheln und ich ihren körper liebkose. dann mache ich es mir eher sanft und langsam. dann nehme ich mir auch richtig zeit dafür. dann mache ich es mir auf meinem bett gemütlich, zünde alle kerzen im raum an und lege mich hin. dann fange ich langsam an meinen körper zu streicheln, berühre leicht meine nippel und fahre mit einer hand an meinen innenschenkeln entlängs. ich brühre mich nun mit einer hand zwischen meinen beinen und streichel sanft über meine muschi. sie ist dann meißtens schon ziemlich feucht und ich kann leicht mit einem finger eindringen. langsam massiere ich meine kleinen brüste und streichel meine nippel. dann stecke ich mir 2 finger in die pussy und nehme di anderes hand um an meinem kitzler zu spielen. nach kurzer zeit wrde ich so geil, daß ich dann meinen vibrator nehme und ihn mir in muchi schiebe, dann bin ich schon kurz davor zu kommen. manchmal finde ich es auch schön, wenn ich mir noch einen finger in meinen po stecke, es ist dann ein etwas verruchtes gefühl in mir, daß ich mich etwas pervers fühle und das macht mich noch geiler.

ich würde mich sehr freuen, wenn ihr mir mal eure fantasien und techniken schreibt, amliebsten nur von frauen. also bis bald eure Nici^.^kuss

ps: letztens habe ich cybersex gemacht und es war echt gut. habt ihr auch schon mal cs gehabt? wie wars?

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Racconti Erotici

.Orchidea elvetica – sesta parte.

Fabio sentendomi venire, scostò dal suo viso la ragazza e nel palesare quel che era successo, andò su tutte le furie.
Io avevo candidamente supposto che avesse acconsentito allo scambio senza remore, spogliandosi di ogni gelosia per il piacere del sesso e per costruire qualche buona amicizia.
Avevamo abbracciato lo statuto dell’associazione e Fabio stava per contravvenire nel peggiore dei modi ad uno dei punti cardine non solo del regolamento,ma dello scambismo.
“Oi, ma che ti prende?!” urlò il moro di fronte all’ incollerita reazione di Fabio; quest’ultimo senza dire una parola, smontò dal letto e gli diede una spinta.
Io e la ragazza ci scagliammo verso di loro per dividerli e in cuor mio stava gemmando un senso di smarrimento ed imbarazzo da levare il respiro.
La lite fu alquanto chiassosa e mise in allarme le camere adiacenti, le cui anime piombarono celermente sul posto per sedare quanto stava accadendo.
Fabio dall’alto del suo ben allenato metro e novanta di taglia, era un soggetto piuttosto problematico da domare:fronteggiando il moro,afferrò un abat-jour e sradicandola dalla presa, colpì l’uomo in pieno volto spedendolo a terra, ferito.
Successivamente , un uomo piuttosto rotondo cercò audacemente di interporsi tra i due per evitare che Fabio potesse infierire ulteriormente sul rivale esanime, ma lui di risposta gli prese la testa tra le mani e gli assestò una testata in pieno volto forte come la martellata di un fabbro.
“FABIO TI PREGO, BASTA!” fu l’unica cosa che mi uscì di bocca e lui esordì con un’assoluta novità nel nostro rapporto: mi prese per i capelli e mi diede una sberla da un megatone.
Crollai come un burattino cui vengono recisi i fili; quando il cervello si riavviò, la prima cosa registrata dai miei organi di senso, fu il calore di una coperta. Ero in un letto ed il tepore piacevolissimo che avvertivo, stava per rimandarmi da Morfeo.
Quando avvertii una sensazione di bruciore e gonfione alla guancia sinistra, aprii lentamente le palpebre e vicino a me, una donna ed un uomo si animarono chiedendomi:“Si sente bene,signora?”.
Un bell’uomo brizzolato dagli occhi chiari con un piacevole accento calabrese, poggiò le dita ai lati della mia gola e guardando l’orologio mi chiese: “Ha capogiro? Dolore alla testa o nausea?” ed io risposi “No, solo un gran male al viso e un po’ di acufeni”.
Dopodiché la donna lì vicino, disse “Signora, quando si sente meglio, ho bisogno di fare quattro chiacchiere con lei.”
Io di risposta dissi: “ La prego mi perdoni, non pensavo potesse…” e lei interrompendomi “Signora, lei non c’entra niente, infatti abbiamo allontanato suo marito che è stato denunciato. Sono avvocata e mi occupo di molti casi di violenza sulle donne e ho visto tante persone come lei caricarsi delle colpe dei propri mariti. Non si colpevolizzi per cose che non ha commesso, anche lei è una vittima in questa situazione.”
Io replicai: ”Guardi, è la prima volta che lo fa, ha solo perso la testa…” e lei prima che potessi proseguire, affermò: “Si inizia con una prima volta e poi non c’è più fine. O meglio, la fine c’è, ma non è per niente lieta. Mi ascolti: pensi bene al suo matrimonio e valuti se è il caso di continuare a vivere con suo marito. Consideri che il suo coniuge era talmente alterato, che in attesa che arrivassero le forze dell’ordine, siamo stati costretti a chiuderlo in uno stanzino che tra le altre cose, ha devastato in preda ad una furia inaudita.”
A quel punto miss Esame di Coscienza, fece un gelido scanning del mio rapporto di coppia: Fabio era tirannico, possessivo e collerico.Un mix che lo rendeva pericoloso.
Tutte le mie amicizie, maschili e femminili, le smarrii nel giro di un anno di fidanzamento per sua volontà.
Le scenate di gelosia per presunti sguardi ad altri uomini o donne, si sprecavano.
Gli episodi rissosi per bisticci futili con il vicinato o in auto, erano ignobili manifestazioni del suo testosterone deragliato.
Mi sentivo ottusa ad aver confidato che con lo scambio di coppia,lui fosse finalmente cambiato. Gli uomini raramente cambiano e una belva antropica come Fabio non si poteva ammansire.
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“Giulia, dove cazzo sei?!” risuonava nella mia mente.
Il mio più grande pregio (…o difetto) era quello di essere ostinato: difficilmente nella mia vita mollavo di fronte a qualche difficoltà.
Sono il classico soggetto cui è meglio non sottoporre un rompicapo, perché potrei dire “goodbye, sonno!” nel tentare di risolverlo.
Decisi dopo 2 settimane, di fare la follia di andare da Giulia per chiarire la faccenda di persona e non nascondo che un suo addio, sarebbe stata una desolante freccia nel petto per me.
Dopo una buona doccia che mi ha levato di dosso i residui di 8 ore di segatura e sudore da lavoro, mi fiondo in direzione Cinisello Balsamo, dove Giulia risiede.
Parcheggiato il mio macinino Renault nei pressi della sua palazzina, passo dinanzi ad un’auto parcheggiata che attira subito la mia attenzione, considerando che non solo era stata vandalizzata da due vistosi buchi circolari in una fiancata, ma era anche l’auto di Giulia.
“No, qui non è stato usato un trapano o un piccone. Questo ha proprio l’aria di essere opera di una cannonata. Qualche John Wayne di periferia, ha tirato fuori il ferro.”
Restai allibito e non ci voleva Maigret per collegare l’accaduto con l’ sms che l’aveva scossa tanto due settimane fa.
All’improvviso un tremulo “ciao” mi coglie alle spalle.
Mi voltai ed era lei, intorpidita come una bambina che è in attesa di una sfuriata incancellabile dopo una marachella.
Io per la sorpresa, mitragliai un: “Giulia scusami, erano giorni che tentavo di chiamarti, ma senza nemmeno una risposta da parte tua, mi ero preoccupato da morire…”
Lei non fiatò, mi corse incontro e mi stritolò tremando come un ufficio nipponico durante un sisma.
La paura le aveva fatto visita e ciò che le aveva portato in omaggio, non era nulla di gradevole.
Entrammo a casa sua e ci stringemmo sul divano a corde vocali disattivate.
Quell’abbraccio mi faceva bene perché anche io sciaguratamente, avevo ricevuto la stessa ospite…(continua)

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BDSM Erstes Mal Fetisch Gay Gruppen

Arschfick im Wald mit Geschmack

Arschfick im Wald

Es ist schon einige Jahre her, ich war gerade mal Anfang 20, und mit meinem Fahrrad in einem Wald unterwegs. Plötzlich verspürte ich einen nicht aufzuhaltenden Drang zum Kacken. Nachdem ich den
Waldweg verlassen hatte, suchte ich mir eine geeignete Stelle um meinen Darm zu entleeren.
Ich fand eine kleine Lichtung, die mir geeignet erschien. Meine kurze Hose und meine Unterhose zog
ich aus, damit ich sie nicht mir meiner Kacke verschmutzen würde.
Ich bückte mich und versuchte meine Kackwurst aus meiner Rosette rauszudrücken. Gerade als sich die Rosette öffnete um die Scheißwurst ins Freie zu lassen, spürte ich wie sich zwei kräftige Pranken meinen Arsch packten und ich wurde nach hinten gezogen. Ich wußte nicht wie mir geschah, denn irgend etwas drang in meinen Arsch ein und preßte gegen die Wurst. Eine neue Wurst füllte mich aus.. Hinter mir hörte ich nur ein geiles Grunzen und merkte wie mein Arschloch langsam überfüllt wurde. Der erste Schmerz wich einem geilen Gefühl – so etwas hätte ich mir in meinen kühnsten Träumen nicht gedacht. Jetzt merkte ich aber, das sich ein herrlicher erdiger Gestank mit der Waldluft vermischte.
Anscheinend war an dem Kolben, der in meinem Arsch steckte doch einiges von meiner Kacke ins Freie gelangt.
Obwohl ich noch nie einen Arschfick erlebt hatte, wußte ich nun doch woran ich war und preßte meine Arschbacken dem zustoßenden Fickbolzen entgegen. Von meiner Scheiße gut geschmiert stieß mein Waldficker immer wilder in mein verschissenes Arschloch. Ich konnte mich kaum noch auf den Beinen halten. Da explodierte auch schon der harte Schwanz in mir und lud eine unkontrollierte Ladung Sperma in meine Lehmkuhle.
Nun wurde mein Arschficker aber richtig frech und zwang mich seinen mit Scheiße beschmierten Schwanz mit meiner Maulfotze sauber zu lecken. Ein einmaliges, aber sehr schönes Erlebnis.
Da ich mich noch nicht richtig ausgekackt hatte, hatte mein Ficker nun etwas vor:
Er steckte seinen nun sauberen Schwanz, der schon etwas erschlafft war noch einmal in mein jetzt geweitetes Arschloch. Ich wußte zuerst nicht was das sollte. Aber ich sollte schnell eines Besseren belehrt werden. Denn nach ein paar zaghaften Bewegungen seines Schwanzes war er wieder bis zum Anschlag in meinem Darm verschwunden. Plötzlich wurde mir ganz warm im Darm und fühlte wie ich langsam mit der Pisse von meinem Ficker gefüllte wurde. Ein unbeschreibliches Gefühl der Darmfüllung. Wenn nicht sogar der Darmüberfüllung. Ich bekam die Anweisung die Rosettenmuskeln zu schließen und langsam verließ der erschlaffte Schwanz meinem Darm. Ich hatte so einen Druck, daß ich es kaum noch aushalten konnte mich nicht zu entleeren.
Als ich mich umdrehte um zu sehen wer mich denn da so unvermutet in den Arsch gefickt hatte, sah
Ich hinter mir eine Typen auf dem Waldboden liegen, der mit der üblichen Fahrradkleidung bekleidet war. Er herrschte mich an: Los entleere Dich sofort auf mir. Das ich es sowieso nicht mehr aushalten konnte beugte ich mich über ihn und mit einem lauten Geräusch entleerte ich meinem Darm mit dem
Gemisch aus meiner Scheiße und seiner Pisse auf seinem gesamten Körper. Welch ein Geruch. Ich werde weiter berichten
Mein Arschficker schien das zu genießen. Er verschmierte alles auf seinem Körper – sagte “Dankeschön” und verschwand von der Lichtung.
Ich hatte meinen heimlichen Arschficker aber doch erkannt. Es war mein Nachbar aus unserer Straße, 5 Häuser weiter. Ein gestandener Familienvater von vielleicht 55 Jahren. Wir haben uns dann noch oft im Wald getroffen, um unsere schweinischen ´Phantasien auszuleben. Ich werde darüber berichten….

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Laura und Clara Teil 3

Dritter Teil – Zwischenspiel

Ich döse noch ein wenig im Bett, zum Glück hab ich kein Kater, bin nur ein wenig übermüdet. Kurz nach halb vier muss ich dann aber aufstehen, die Blase drückt. Jetzt erst mal ne Dusche und eine Schrippe, ein wenig knurrt der Magen doch. Beim Duschen lasse ich mir noch mal den letzten Abend und besonders die Nacht durch den Kopf gehen. Eigentlich zu geil um war zu sein, denke ich mir. Zum Glück hab ich mein Handy und die Bilder und Videos, da ist eindeutig zu sehen, es war kein Traum, ich hab wirklich beide gehabt. Und dann liegt im Flur ja noch eine Videokassette, dessen Inhalt ich so gut kenne: langer, geiler und dreckiger Sex mit Laura.
Nach dem Frühstück schaue ich erst mal auf mein Handy, um mir noch mal die schönsten Filmmomente anzusehen. Dabei bemerke ich, dass Clara bereits viermal angerufen hat. Vielleicht sollte ich mich bei ihr melden, immerhin bin ich von jetzt auf gleich aus der Wohnung raus, ohne ihr was zu sagen. In dem Moment klingelt auch schon das Telefon, wenn man an den Teufel denkt…
Hi Clara, wie geht’s, ich hoffe der Morgen war nicht zu verkatert? Frage ich sie direkt. Hi, naja, hab noch einen leichten Kater und mein Stecher war plötzlich weg, kichert sie ins Telefon. Ja sorry, tut mir Leid, weiß auch nicht was mich da geritten hat. Hab in der Nacht plötzlich das Bedürfnis gehabt ne Runde um’n Block zu gehen, dummerweise hatte ich dann aber keinen Schlüssel und so bin ich dann irgendwie Nachhause gekommen, lache ich verlegen und hoffe sie nimmt mir das ohne weiter nachzufragen ab. Und tatsächlich tut sie dies. Naja dagegen können wir ja was tun, würde dir gerne einen Schlüssel geben. Hättest du Lust vorbeizukommen? Klar, entgegne ich ihr und freue mich auf ein besseres kennen lernen, immerhin bin ich ja noch Single und Clara is echt eine Süße.
Dann lass uns doch heute Abend um 20 Uhr mit Mani und Laura treffen und ins Kino gehen, hast Lust? Bei dem Gedanken läuft mir ein eiskalter Schauer über den Rücken und mein Schwanz zuckt ein wenig, wie wird Laura wohl reagieren, die geile Sau?
Ja klar, klingt super, dann können wir uns jetzt noch ein wenig erholen, spreche ich entspannt ins Telefon. Entspann dich, ich will heute Abend noch ein wenig Sport mit dir machen, wenn du verstehst was ich meine, Süßer, kichert Clara und verabschiedet sich dann.
Ich entspanne mich noch den Nachmittag über mit Nichtstun und mache mich dann langsam für den Abend fertig. Da kommt eine SMS von Laura: Hi, war ein toller Abend mit dir, hab Bock das zu wiederholen, solange du Manni und Clara nichts erzählst. Werde heute keine Unterwäsche tragen, Smilie, schon mal auf dem Kinoklo Sex gehabt? Smilie.
Ich weiß nicht recht was ich davon halten soll, die Kleine will mich entweder verarschen oder ist einfach nur geil. Für letzteres spricht die letzte Nacht.
Nein, antworte ich nur, aber mit dir werde ich das ändern, füge ich hinzu und schicke die SMS ab. Da keien weitere Meldung kommt, mache ich mich schließlich auf den Weg zum Kino. Clara ist schon da und hat ein wirklich süßes schwarzes Kleid an. Hi Süße, begrüße ich sie mit einer herzlichen Umarmung und einem Kuss, denn sie innig erwidert. Hi, strahlt sie und zusammen warten wir auf Laura und Mani. Zeitgleich bekommen wir beide dann eine SMS von Laura: werden nicht kommen, haben Schluss gemacht. Oh wie schade, fühlt Clara mit, während ich ein schlechtes Gewissen habe und inständig hoffe, dass es nicht an mir liegt. Na toll, das fehlte mir noch…
Laura hat mir erzählt das es schon länger nicht mehr läuft, aber das sie sich nun so schnell trennt, hätte ich auch nicht gedacht, erzählt mir Clara, während wir beide beschließen allein ins Kino zu gehen. Bei dieser Info fällt mir natürlich ein Stein vom Herzen, es hat mit mir maximal soviel zu tun, dass ich der Auslöser, nicht der Anlass war.
Wir bestellen uns Popcorn und Cola und schauen den neusten Kitschfilm, naja, was tut man nicht alles, um bei einer Frau zu laden…
Kurz bevor der Film anfängt, will ich mein Handy ausmachen und sehe noch zwei SMSn, die ich durch das stumme Vibrieren nicht bemerkt habe. Die erste ist von Laura und lautet: Liegt nicht an dir, ging mit Mani nicht mehr, trotzdem Bock heute zu ficken? Die zweite von Mani: Is Schluss mit Laura, Bock auf nen Männerabend?
Scheiße, scheiße, scheiße, geht es mir durch den Kopf, während ich das Handy ausmache und sich Clara in meinen Arm liegt. Gestern war die Welt noch in Ordnung, ok, ich hatte keine Freundin und keinen regelmäßigen Sex, aber dafür auch keine Probleme. Jetzt hab ich eine „So-gut-wie-Frendin“ Clara, eine geile Ficksau Laura, die vielleicht nur Sex will, was ja grundsätzlich nicht verkehrt ist und einen Kumpel, der Trennungsschmerz verarbeiten muss. Irgendwen muss ich vor den Kopf stoßen, so ein Dilemma…

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Racconti Erotici

La Signora Daniela

La Signora Daniela;

una donna di 61 anni, non piu’ soda come una volta, alquanto in carne ma con il suo fascino.
capelli corti e biondi chirissimi, occhi verdi, mani e piedi sempre smaltati per lo piu’ di rosso, labbra grosse e carnose sempre con un leggero rossetto e cotorno labbra magnifico, un seno grossissimo (una settima) ed un sedere grosso e provocante.
vive con il marito over 67 (quasi rincoglionito del tutto, scusate l’espressione) ed il suo cagnolino.

la conosco da anni, da quando sono andato a vivere da solo. abitiamo sullo stesso pianerottolo.
ogni volta che m’incontra, mi accarezza il viso ed il petto, non credevo che le interessassi. è successo tutto cosi per caso.
quando mi abbraccia mi fa sentire sempre quel suo bel corpone rovente, ma non avevo mai pensato a lei come compagna di giochi, solo tipo come una ZIA.

la cosa che mi ha poi fegato è stata questa mia ossessione per le donne piu’ grandi di me.
ho 30 anni, bel ragazzo (non disprezzando nessuno).
alto, moro, occhi castani, spalle larghe e petto all’infuori per tutti gli anni di nuoto fatti.
certo sono onesto, non ho la tartaruga, ma nemmeno la pancia (anche se a Napoli usiamo dire “uomo di panza uomo di sostanza”) ed in finale anche alquanto dotato.

appena quindici giorni fà, ebbi un problemino nel mio appartamento.
tornai a casa un pomeriggio e ho trovato l’appartamento praticamente allagato.
avevo appena fatto aggiustare l’impianto idraulico del bagno, ma se vede che il signore che è stato pagato profumatamente non aveva svolto il suo lavoro al meglio.
e comunque non voglio tirarla per le lunghe, vennero i pompieri.
e la Signora Daniela guardando la mia disperazione mi chiese se volessi essere loro ospite per quella notte.
io non avendo dove andare, accettai.
passai nel mio appartamento per prendere almeno il pigiama e qualcosina per la mattina dopo, chiusi tutto, ed entrai ringraziando sia la Signora Daniela che suo marito Alfredo.
la Signora Daniela mi abbraccio e mi disse: “ma stai tranquillo, ti capiamo è capitato anche a noi qualche anno fà. e siamo dovuti scappare da mio figlio. e poi tu sei di famiglia ahaha andiamo vatti a fare na doccia che tra un pò si mangia” tutto ciò in un bellissimo napoletano scandito ed un abbraccio strettissimo.

congedandomi dalla anziana coppietta e dal cagnolino rompi balle, mi allontano e mi dirigo in bagno.
abituato da sempre a dormire in pantaloncini e felpa, avevo dimenticato i boxer (che idiota).
comuque mi faccio coraggio ed esco dal bagno e mi dirigo verso la cucina, dove sento un odore di carne alla brace bellissimo.
ci sediamo dandoci il buon appetito e mangiamo tranquillamente.
noto che la Signora Daniela mi guarda in continuazione, mentre il marito gli dà giu’ con il vino.
appena finita la cena il Don Alfredo abbattuto dal vino, mi da la buonanotte saluta la mogliettona e si dirige verso la camera da letto.
io mi alzo e provo ad aiutare la Signora Daniela a sparecchiare, ma mi rendo conto di avere il pene troppo in libertà, ed il pantaloncino non nasondeva affatto le forme e le dimensioni.
non sò se la Signora Daniela ci fece caso, ma mi disse: “dai Andrea è meglio se ti poggi sul divano ci penso io qua”.
il divano nel salone che sarebbe stato poi il mio letto. comunque la ringrazio e mi vado a sedere sul divano.

sedutomi comodo sul divano ancora da idiota non mi resi conto che la punta del mio pene inparte fuoriusciva dalla gamba sinistra del pantaloncino.
la Signora Daniela appena finito di rassettare si accomoda sulla sedia appoggiata al tavolo difronte a me, e cominciq a parlarmi del piu’ e del meno. e farmi domande se sono fidanzato, a spiegarmi che la vita matrimoniale non è tutta rosa e fiori ma da le sue soddisfzioni, ma noto che continua a guardarmi tra le gambe, e li che mi accorgo della figuraccia.

io: “madonna mia, sucsatemi Signora Daniela. che figura di merda, e che mi sono dimenticato le mutande. e non mi sono reso conto”
Daniela: ” vabbè non ti preoccupare, potrei essere tua nonna, stai tranquillo. uno la sera preferisce le sue comodità. e poi sai da quanto non ne vedevo uno. poi uno così si vede solo nei film zozzi ahahah!

cambio colore, e mi metto composto. anche se alle parole della Signora Daniela inizia un pò un erezione incontrollata.
ma lei continua dicendomi:

Daniela: “sai poi io ho una certa età, anche mio marito la sua. se ogni tanto non prende una pillolina, non mi guarda neppure. ahahah. Ora vado a mettere il pigiama. Tu che fai ti addormenti?”

io: “veramente signora Daniela guardo un pò di TV, non ho proprio sonno”
Daniela: “allora metto il pigiamone e torno così facciamo due chiecchiere”

si incammina verso la camera da letto, nel frattempo il mio uccello era diventato di marmo pensando alla Signora che lo guardava quasi con la bava alla bocca.
la signora Daniela torna dopo qualche minuto, con un mega pigiamone di flanella, con una zip sulla giacca. si notava da qua ad un chilometro che non avesse il reggiseno, aveva dei capezzoli durissimo.

ricomincia a parlare del piu’ e del meno, poi cambia totalmente tono e discorso dicendomi.

Daniela: ” Andrea posso chiederti una cosa?”
io: ” Signora Daniela dopo quello che avete fatto per me chiedetemi tutto quello che volete”
Daniela: ” non è che ti metti comodo come prima? sai non mi dispiaceva” per nulla imbarazzata
io con una emerita faccia da stupido: “Signora Daniela, ma l’avete detto voi potreste essere mia nonna. poi di là c’è vostro marito che dorme, mica mi posso mettere con sto coso al vento?”

lei mi sorride e mi dice.

Daniela: “we l’hai detto tu, tutto quello che volevo. ahahah. dai e poi si potrei essere tua nonna, ma non lo sono. sono solo una vecchietta che vuole rifrsi gli occhi. a te che ti costa? e poi lo sai che a Napoli diciamo che le cose belle si fanno vedere”
Io: ” è vero che ho detto tutto, ma voi però mi cogliete alla sprovvista. è vero anche che le cose belle si fanno vedere (ed indicando i suoi seni) perchè quelle sono coperte? ahahah”
Daniela: “allora sei proprio nu zuzzus (maiale), ahahahah e vabbè io mostro solo dopo che ti sei rimesso comodo.”

nel frattempo la mia erezione era diventata sempre piu’ forte, e sapevo che appena messomi comodo mi sarebbe uscito totalmente dai pantaloncini, ma oramai non potevo tirarmi piu’ indietro.
mi appoggio con la schiena al divano, allargo le gambe ed il mio uccello svelta alto duro e turgido già scappellato da solo, con la cappella lucida e turgida.
a quel punto la Signora Daniela, guarda a bocca aperta, le piace da impazzire.

Daniela: “mamma mia del camine, ragazzo a zia ma tu fai male. beate alle tue donne che se ne vedono bene. è vero che non sei fidanzato? ma sicuramente fai il porco con qualcuno”
Io: ” ahahahah come siete esagerata nei commenti Signora Daniela. non mi posso lamentare delle misure, piace lo sò bene. in quanto a dolore non dovreste chiedere a me ahahah. in effetti non sono fidanzato ma mi vedo con una donna sposata di 41 anni. che è molto presa da me. anche a me lei piace tantissimo, e stare con lei mi fà un bell’effetto”

intanto la mia mano inizia ad andare su e giu’ sull’asta durissima, e la Signora Daniela inizia a mordersi le labbra. uno di quei gesti che a me fa perdere completamente la testa.

Io: “allora? che devo aspettare ancora? su vediamo qusto ben di dio.”
Daniela: “guarda che se le vedi non resisti e devi continuare quello che fai. come le tiene la tua zoccoletta 41enne? grosse così?”

e dicendo questo tira giu’ la zip del pigiama, e ne tira fuori una quella sinistra. grandissima, con un capezzolone enorme durissimo, ed inizia a toccarselo.
allora io sbigottito da quella magnifica tetta, continuo ad andare su e giu’, mi insalivo la mano sinistra e mi spalmo la saliva sul glande, facendo scivolare meglio le mani.

Io: “azz Signora Daniela ed io stavo messo bene? voi state inguaiata, nel senso buono della parola. una zizza (tetta) così manco nei porno si vede. la mia signora le tiene belle grosse e toste, ma non grosse come le vostre. qua si perde la testa”

mentre continuo sempre ad andare su e giu’ piu’ velocemente, lei si bagna l’indice della mano sinistra con la salviva e comincia a giocare con quel magnifico chiodino. e l altra mano nel pnatalone del pigiama fulla passera.

Daniela: “mamma mia bello di zia, beata sta signora che ti fa come vuole lei. ma che te lo fai con due mani? chissa che profumino e che sapore ha? dai quando hai finito facciamo un bel caffè, vorrei vedere come arrivi fino alla fine. chissà che effetto fà ad una vecchia come me?”

Io: “ma quale vecchi Signora Daniela, voi state benissimo. si la mia signora se ne vede proprio bene, fa cose di pazzi con sto coso (e lo sventolo per bene). perchè a voi non vi viene voglia di assaggiarlo? giocarci? se volete a disposizione, ormai se non esplodo non si ammoscia ahahah”

Daniela: “magari a zia, mi ci tufferei sopra. guardalo là quanto è grosso dai vai piu’ veloce fai velice a questa vecchietta”
nel frattempo inizia a mordersi e leccarsi il capezzolo sinistro.

io: “mamma mia Zia Daniela chissà come ci sta bene in mezzo a quelle zizzone. così vuoi proprio che spruzzo tutto? e poi che si fa?”
Daniela: “e che si fà, tu inizia a spruzzare fammi vedere bene bene. ti piacerebbe meterlo qua in mezzo e?? secondo me impazziresti”

e nel frattempo aveva tirato fuori anche la tetta destra stringendole per farmi impazzire.
io ero sull’orlo di un eiaculazione spaventosa.
allora mi alzo e mi dirigo verso di lei, che vedendomi arrivare sempre con l’uccello in mano durissimo inizia ad arrossire.
sono in piedi alla sua sinistra, lei sempre seduta al tavolo.
inizio a sbatterle l’uccello sulla tetta sinistra, lei immobile continua a mordersi le labbra e a leccarsele.
lo sbatto sempre piu’ forte, per farle sentire bene i colpi sulle tettone.
poi lo prendo con la mano sinistra e lo avvicino al suo viso, lei continua a guardarmi e guardalo.
lo porto a pochi centimetri dalla sua bocca, sotto il suo naso.

io: “volevate sentire com’è tosto? vi piace allora l’odore? “
Daniela: “non fare cosi a zia, se no va a finire che non resisto. e ti salto addosso. non hai un cazzo ha una pietra, che profuma di uomo. ma se spruzzi da così vicino va a finire che mi bagni, e già sono bagnata.”

cosi dicendo mi fa vedere la mano tirata fuori dai pantaloni del pigiama, fradicia di succo di donna e se le lecca e poi me le fa leccare.
aveva avuto un orgasmo gustosissimo.
il suo respiro sul mio uccello era molto piu’ forte ed io non resistevo piu’.
a quel gesto l’eccitazione è alle stelle, continuo a schiafferggiarle la tetta con l’uccello ed aumento la frenesia della mia mano andando sempre su e giu’.
sono quasi al culmine e lei se ne rende conto.

io: “zia non resisto piu’, ora ti faccio una bella doccia. mi hai fatto solo schiattare ma non hai voluto fare nulla, ora sarai punita”

e da quelle parole iniziano ad uscire dal mio glande numerosi schizzi di sperma bollente e cremoso, che le vanno sul viso e sulle tettone. lei dalla sorpresa rimane a bocca aperta e qualche schizzo le va anche in bocca.
approfitto della situazione, lei ancora a bocca aperta le poggio il gande in bocca, con la mano destra le spingo la testa sul mio uccello e con la sinistra le martorizzo la tetta sinistra.

Daniela: “mamma mia a zia, e quanta roba, e che sapore meraviglioso. (e conitnua a metterselo in bocca) lo amo, lo voglio sempre. e che mi sono persa, perchè non te l’ho fatto io? ma che stronza che sono.”
Io: “zia allora ti piace tantissimo? (spingo sempre piu’ a fondo) lo vuoi dentro di te? (lei annuisce) no, non te lo dò. mi hai fatto segare quando eri tu che dovevi darti da fare. ora lo avrai solo quando io vorrò, ora però…..”

mi abbasso tra le sue gambe, le sposto un pò il pantalone nel frattempo lei immobile ed incredula.

Io: “fammi assaggiare meglio qua sotto”

le dò una forte annusata, ed una sola ma immensa leccata. un sapore stupendo forte, di una donna che ai suoi anni, ma ha ancora il sapore di DONNA VERA.

mi alzo, rimetto a nanna l’uccello, le dò un bellissimo bacio appassionatissimo, perchè sono stato veramente bene.
la sua lingua nella mia bocca sembrava impazzita.

Io: “Buona Notte Signora Daniela”

e mi stendo sul divano per dormire.
lei mi raggiunge, si inginocchia al divano, con la mano destra afferra delicatamente il mio uccello e mi dice in un orecchio.

Daniela:” non credere che finisca così. dopo che mi avrai posseduto come si deve potrai anche non salutarmi piu’ ma ti desidero da impazzire. notte”

lei si dirige nella sua camera e va a dormire.

da quel giorno come vanno le cose con Daniela?
non male, ma questa è un ‘altra storia.

spero vi piaccia.

ciao a tutti Andrea John2783

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La mia titolare Elena

“Tante che un giorno presi un perizoma nero e inizia ad annusarlo il cazzo divenne durissimo e la voglia di segarmi prese il sopravvento calai i pantaloni e lo…”

Trasferito per lavoro arrivo in una cittadina del sud Italia …
Mi presento al lavoro e subito la titolare mi dice che per la stagione estiva avrei dormito in un suo appartamento al piano terra .. Proprio sotto di lei … Il lavoro era tanto le giornate correvano in fretta lei la mia titolare donna molto bella dal corpo che non riesci a non guardare … Sempre in tiro con mini e tacchi … Io super sportivo ed ex nuotatore quindi tanto attivo … In comune dividevano la lavanderia .. Premetto non ero mai stato attratto dal l’intimo femminile .. Ma la signora stendeva di quelle mutandine che era impossibile non notarle … Inizia a curare cosa indossava e la cosa mi eccitava sempre più .. Tante che un giorno presi un perizoma nero e inizia ad annusarlo il cazzo divenne durissimo e la voglia di segarmi prese il sopravvento calai i pantaloni e lo feci in lavanderia sborrando ovunque .. Appesi di nuovo l’intimo e tornai in casa .. La cosa andò avanti per tutta l’estate impazzivo letteralmente ..

Più la conoscevo e più mi eccitava … Era un ossessione quell’intimo forse non ha un paio di mutandine non sborrate da me .. Tante che un giorno decisi di venire sopra ad una di queste e la appesi così sporca di calda sborra … Nel frattempo incrociai la signora che scendeva per stirare … Mi vide un po’ strano e mi chiede se andava tutto bene .. Risposi che era tutto ok e le disse complimenti per l’intimo … Lei stupita mi disse .. Ti piace .?? Io dico certo e proprio una donna di classe … Dicendo chissà addosso come lo porta bene … La cosa fini lì con un suo sorriso …. L’indomani ci troviamo al lavoro si scherza con qualche battutina ma nulla di più la sera torno a casa e scendo in lavanderia per vedere se ci fosse qualche mutandine da sborrare .. Ad un certo punto sento la porta aprirsi era lei ..in accappatoio .. Subito mi dice sono scesa a prendere qualcosa da mettere e io perché è nuda e lei dice certo …. Io le dico le starebbe bene un completino nero così abbronzata .. Senza perdere tempo si infila un mega perizoma e mi dice ti piace questo togliendosi l’accappatoio .. Rimango di gesso… Poi mi dice .. Profuma della tua sborra … Inizio a gonfiarmi il cazzo mi esplode poi le dico di scusarmi ma non ho resistito .. Allora si toglie le mutandine me le mette in mano e mi dice di segarmi davanti a lei e di venirle in bocca … La stagione era agli sgoccioli e io sempre più voglioso di quella signora .. Ora oltre alle mutandine mi segavo con i suoi collant ma sapendo che lei sapeva cosa facevo sempre più spesso mi metteva alla portata lingerie da capogiro … Uno degli ultimi giorni venne a casa da me tirata da gran troia …inizio parlando del lavoro poi ad un tratto chiese se ero eccitato e disse ti andrebbe ti scoparmi con gli occhi ..?? Io gli dissi che avrei preferito farlo col cazzo ma rispose che si eccitava vedermi mentre mi segavo col suo intimo … E poi lei le corna al marito non le faceva … Non l’ho mai scopata ma situazioni così erotiche non le avevo mai provate grazie signora Elena .

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Hardcore

mein erstes mal mit einem mann

zum zeitpunkt der geschichte war ich 19jahre, 1,68m, 58kg
ich weiß auch nicht wieso aber ich wollte vor einigen jahren mal wissen wie ich auf männer wirke.
es war sommer und ich bin in einem park gegangen der viel von schwulen besucht wird. dort gibt es einen see wo ich mich hingestellt und aufs wasser geschaut habe. dabei habe ich bemerkt wie jemand im gebüsch steht, mich beobachtet und sich einen runterholt. ich habe ihn gefragt ob ihm gefällt was er sieht, was er bejahte und mich fragte ob ich mitmachen will. worauf ich sagte das ich es hier nicht machen möchte. er fragte mich ob ich mit zu ihn komme und wir uns dort ein wenig vergnügen. ich habe kurz überlegt und dann zugesagt.
ich war neugierig wie es mit einem mann ist, denn bis dahin hatte ich nur sex mit frauen. irgendwas muß ja daran geil sein nen anderen schwanz zu spüren und zu blasen.
ich war natürlich sehr aufgeregt als ich zu ihm ging. als wir bei ihm zuhause angekommen sind haben wir uns ausgezogen und ich habe selbstverständlich nur auf seinen schwanz geschaut. er hat gemerkt das ich unsicher war und hat mich erstmal gestreichelt und dann ging er langsam runter und hat mir denn schwanz geblasen. das hat er mit soviel freude gemacht das ich auch lust verspürt habe und auch seinen blasen wollte.
der schwanz war nicht so groß, kleiner als meiner. ich denke mal so vielleicht 14-15 cm lang und 3-4 cm dick, aber schön gerade.
also habe ich ihn gesagt das ich jetzt seinen schwanz blasen möchte. ich habe es genauso gemacht wie er es bei mir gemacht hat und ich es von den frauen kenne. es war schon ein seltsames gefühl als ich die eichel in den mund schob, so weich und warm aber sehr angenehm. es gefiel mir sehr und ich habe ich schön geblasen, gesaugt und mit meiner zunge an seiner eichel gespielt. es schien ihm zu gefallen. irgendwann sagte er das er mich gerne ficken möchte. mein herz fing an zu rasen, aber auch das wollte ich probieren. schließlich hatten einige meiner exfreundinnen auch spaß daran in den arsch gefickt zu werden und schwulen gefällt es ja auch. also sagte ich zu. aber er sollte vorsichtig sein, da ich bisher noch nicht mal nen finger drin hatte.
er fing an mir mein loch zu lecken, was ich bis dahin noch gar nicht erlebt hatte. das war schon sehr geil und es machte mich sehr heiss. nach einer weile des leckens wollte er mich endlich ficken. er zog sich ein kondom über seinen harten schwanz und setzte seine eichel an mein loch an. ich weiß nicht ob ich vorher schonmal so aufgeregt und angespannt war. er drückte gegen mein loch und versuchte seinen schwanz einzuführen. ich spürte nur wie sich mein loch dehnte und ein schmerz mich durchfuhr. jedenfalls war es so unangenehm das ich ihn sagte das er aufhören soll. natürlich war er enttäuscht, aber er hat sich zurückgezogen. ich habe ihm gesagt das er sich vor mir abwichsen und mich anspritzen kann, wenn er mag. das angebot hat er natürlich angenommen. er stellte sich vor mich und wichste sich bis es ihm kam und er mich mit seinem warmen saft angespritzt hat. was für mich bis dahin auch neu war, da ich ja nur mein sperma kannte. dann hat er sich hingekniet und mich abgeblasen bis ich alles in seinen mund gespritzt habe.
nach diesem erlebnis hatte ich blut geleckt und ich wollte unbedingt mehr erfahren.

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Racconti Erotici

il lento scivolare di una coppia verso la sottomis

chi mi volesse contattare può scrivere a [email protected]

L’indomani proseguì la parte finale dell’addestramento delle due donne madre e figlia, ma non per questo il trattamento che avrebbero dovuto subire sarebbe stato più clemente da parte di Marco.
Egli disse subito alle due donne che avrebbero dovuto scopare e fare l’amore insieme. La loro reazione nei suoi confronti fu quello di abbassare la testa ed obbedire ben sapendo quello che avrebbero subito se avessero osato ribellarsi, ma l’umiliazione e la vergogna nei loro volti era palpabile a occhio nudo.
Una volta spogliate e accomodate in un enorme letto matrimoniale, posto all’interno di un enorme salone, Marco disse alla madre di cominciare leccando i capezzoli e le tette della figlia. Mentre la donna faceva questo era chiaro il senso di vomito per quello che stava facendo. Per la figlia la situazione fu ben peggiore il suo corpo aveva delle reazione che contratavano con quelli che erano i suoi sentimenti e il suo sentire, infatti i capezzoli diventarono dritti dall’eccitazione e la passerina era diventata un lago. Marco si accorse subito della reazione della fighetta della ragazza e disse con tono beffardo:” guarda te troia ti facevi tanti problemi per tua figlia e guarda che troia hai generato gli piace scopare con sua madre”, la donna abbassò il capo, avrebbe voluto rispondere per le rime, ma sapeva benissimo di non poterlo fare a pena di pesantissime punizioni e umiliazioni.
Marco a questo punto ordinò alla madre di leccare la passerina e di farlo con impegno, perchè se non avesse dimostrato impegno sarebbe stata punita in modo molto severo. La donna allora si piegò sulle ginocchia e cominciò a sollecitare in modo violento il clitoride per cercare di far venire in fretta la figlia e mettere fine a questo supplizio. Marco si accorse subito però di questo tentativo da parte della donna e le dice che sarà sicuramente punita per questo tentativo di accorciare i tempi e le ordina di cominciare mettendo la lingua dentro alla fighetta della figlia. Scuotendo il capo cominciò a fare come le è stato ordinato, mettendo la lingua dentro alla passerina della figlia come fosse un piccolo cazzo, stimolando poi le labbra. La ragazza cominciò a urlare come una pazza per il godimento che stava provando e a questo punto Marco concesse alla donna di stimolare il clitoride della figlia che ebbe un orgasmo in pochissimo tempo.
Marco allora ordinò alla madre di prendere il posto della figlia che avrebbe dovuto far godere la madre. Questa sia per la giovane età, sia per il terrore o forse per tendenze lesbo che non aveva mai manifestato alla madre cominciò a leccare i capezzoli di questa come un assattanata, arrivando anche a morsicarle i capezzoli cosa che provocò una risatina da parte di Marco. La ragazza poi scese penetrando nella figa della madre come questa fosse un piccolo cazzo cosa che provocò in questa degli spasmoi incredibile che provocarono una produzione di umori in quantità industriali cosa che indussero la ragazza a leccare il clitoride, fino a morsicarlo cosa che fece avere alla donna un orgasmo molto intenso. Tutta questa scena fece dire a Marco ridacchiando:” la troia aveva la figlia lesbica e non lo sapeva” e la donna rendensoi conto che la cosa era probabilmente vera fu ancora più umiliata, perchè mai avrebbe pensato una cosa del genere e soprattutto di venirlo a sapere in un contesto così umiliante.
Per la donna la giornata però non era finita in quanto avrebbe dovuto essere punita per aver tentato di fare la furba col tentativo di accellerare la venuta della figlia leccandole subito in modo violento il clitoride. Marco le disse è la seconda volta in due giorni che tenti di fare la furbetta, ti prometto che da domani sarai la schiava perfetta che vuole il barone cioè il tuo proprietario insieme a tua figlia e che la punizione che subirai oggi te la ricorderai per tempo.
Marco pose subito degli anelli di quelli che si usano per fissare le tende e che stringono molto sui capezzoli della donna che cominciò a urlare come una pazza dal dolore che stava subendo. Il supplizio durò fino qualche minuto fino a che marco con frustino da equitazione diede due colpi secchi agli anelli che si sfilarono dai capezzoli della donna. Il dolore che aveva subito la schiava furono tremendi le sembrava quasi che si staccasero i capezzoli dal suo corpo e si mise a piangere implorando pietà affermando che non avrebbe più osato ribellarsi, ma a Marco ciò non fu sufficiente in quanto voleva dare il colpo definitivo all’orgoglio della donna. Marco fece bere tre litri d’acqua alla donna imponendole di non fare pipì per tre ore. La prova fu tremenda dopo circa un ora lo stimolo urinario cominciò a divenire sempre più impellento e trattenerlo le faceva venire dolori alla pancia sempre più forti. Marco per rendere ancora più difficile la punizione dopo circa un ora comincia a titillare il griletto per aumentare lo stimolo e rendere la resistenza ancora più complicata e la cosa produsse i suoi effetti, infatti la donna dopo mezzoretta si fece la pipì adosso, urinando sul pavimento.
La reazione di Marco fu furente chiedendo alla donna su come si fosse permessa di lordare col suo piscio quei marmi. Lei rispose con un goffo mi scusi padrone di non essere all’altezza di come lei voleva una misera cagna me. Marco rispose semplicemente rispondendo che non se la sarebbe cavata così facilmente pronunciando quelle parolee che prima di essere riconsegnata al suo padrone avrebbe subito punizioni per un giorno intero.

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Gay Gruppen Hardcore

Überraschung im Campingurlaub

Von mir selbst geschrieben…

Es ist schon einige Jahre her, als meine Frau Sabine und ich Campingurlaub in der Toskana machten. Wir hatten eine schöne Fahrt, das Wetter war auch gut als wir am späten Nachmittag auf dem Campingplatz ankamen. Wir bauten unser Zelt auf und danach beschloss ich erst einmal duschen zu gehen.

Ich schnappte das Duschgel und ein Handtuch und begab mich zu dem Duschgebäude. Es war vollständig aus Holz und was mir auffiel, es gab keine Trennung nach Geschlechtern, jeder konnte die Kabinen frei nutzen. Außer mir schien noch niemand im Gebäude zu sein. Die meisten waren wohl noch baden, unterwegs oder faulenzen. Ich schloss mich in eine der hinteren Kabinen ein und begann zu duschen.

Es dauerte nicht lange, als ich hörte, wie jemand in die Nachbarkabine kam und ebenfalls zu duschen begann. Davon neugierig geworden, wollte ich wissen, um wen es sich handelte. Da das Gebäude aus Holz war, hatten Vorgänger von mir bereits ganze Arbeit geleistet und schon einige strategisch wichtige Löcher gebohrt. Eines in Höhe des Oberkörpers, eines in Höhe der Hüften und eines, durch das man von ganz untern nach oben schauen konnte.

Was ich mir erhofft hatte, traf tatsächlich zu. Es war eine Frau mittleren Alters, mit schulterlangen dunklen Haaren, nicht zu schlank oder zu dick, mit recht großen, schon etwas leicht hängenden Brüsten, großen hervorstehenden Brustwarzen und einer Fotze, die um den Schlitz herum sauber rasiert war, darüber aber noch ein kleines Büschel dunkler Haare aufwies. Sie war gerade dabei sich einzuseifen.

Sofort stellte sich mein Schwanz auf und ich begann ihn kräftig zu wichsen, während ich weiter durch das Loch sah. Ich ging in die Hocke um durch die mittlere Öffnung einen direkten Blick auf ihre Fotze zu bekommen. Sie war gerade dabei ihr Loch mit einem Waschlappen zu reinigen und fuhr sich mehrmals durch die offene Spalte. Ich wurde dabei vor Geilheit halb verrückt und kurz darauf spritzte ich kräftig in das Duschwasser unter mir ab. So toll hatte ich mir den Urlaubsbeginn nicht vorgestellt.

Es dauerte nicht lange, bis sie fertig war, sich abtrocknete und ich dabei auch kurz einen Blick auf ihre hintere Öffnung erhaschen konnte. Danach verließ sie die Kabi-ne. Ich duschte mich jetzt auch fertig und verließ, um ein geiles Erlebnis reicher, das Duschgebäude. Ich war noch nicht weit in Richtung unseres Zelts gegangen, als ich von hinten plötzlich mit „Hallo“ angesprochen wurde. Ich drehte mich um und erkannte die Frau, die eben noch neben mir geduscht hatte.

Sie sagte ohne Umschweife: „Sie haben doch eben neben mir geduscht und mich dabei beobachtet, oder?“. Ich war so perplex, dass ich nur stottern konnte: „Äh, ja, a-ber ….“ Sie: “Wenn sie mich dabei beobachtet haben und mich nackt gesehen haben, dann ist es jetzt wohl auch mein gutes Recht sie ebenfalls nackt zu sehen und be-obachten zu dürfen.“ Ich stand nur sprachlos da. Aber das war noch nicht alles, sie setzte sofort nach. „Und da sie mich nun nackt kennen, mein Mann aber ihre Frau noch nicht, ist es doch wohl auch klar, dass er sie zum Ausgleich auch nackt sehen darf, oder?“

Ich wusste überhaupt nicht, was ich sagen sollte und das nutze sie aus, um mir nun im Befehlston die knappe Anweisung zu geben „Heute Abend kommt ihr beide um genau 21:00 Uhr in unseren Wohnwagen und zwar pünktlich. Wenn ihr nicht kommt, informiere ich die Platzleitung, dass ich von Dir in der Dusche sexuell belästigt wurde und Euer Urlaub ist zu Ende, bevor er richtig begonnen hat “. Sie beschrieb noch kurz den Weg zum Wohnwagen und ging wortlos weiter.

Da stand ich nun und wusste nicht, wie mir geschehen war. Ich ging zu unserem Zelt zurück und Sabine fragte mich, wo ich denn solange gewesen war.

Noch immer unter dem Eindruck des gerade Erlebten erzählte ich ihr stockend, dass ich in der Dusche durch ein Loch eine Frau beobachtet hatte und was mir eben auf dem Rückweg passiert war. Zuerst sagte Sabine „Die spinnt doch, die Alte. Da gehen wir nicht hin“. Doch je mehr wir darüber sprachen, mussten wir uns eingestehen, dass sie dann doch zum Platzwart gehen könnte und wir zumindest ziemlich Ärger bekommen würden, da anzunehmen war, dass man den Anschuldigungen der Frau glauben könnte.

Wir beschlossen also, zumindest mal hinzugehen, vielleicht konnte man ja in einem Gespräch alles klären. Bei mir war aber auch eine gewisse Erregung vorhanden, da die Frau so einen dominanten und zielgerichteten Ton hatte, der mich neugierig machte.

Kurz vor 21.00 Uhr machten wir uns auf den Weg. Der Wohnwagen war ganz am Ende des Campingplatzes, direkt an einem Pinienwald. In unmittelbarer Nähe waren keine anderen Camper. Ich klopfe kurz und hörte eine männliche Stimme „Herein“ rufen.

Sabine und ich traten in den Wohnwagen und die Tür wurde sofort hinter uns ver-schlossen. Ich registrierte noch, dass die Fenster mit dichten Gardinen geschlossen waren, als ich wieder die Stimme der Frau hinter mir hörte „So, da seit ihr ja und noch dazu pünktlich. Das ist sehr gut.“ Ich wollte gerade ansetzen etwas zu sagen, als ich von dem Mann sofort unterbrochen wurde: „Ihr wisst ja, warum ihr heute Abend hier seid“.

Zu Sabine gerichtet sagte er „Dein Mann hat meine Frau nackt in der Dusche beo-bachtet und wir wollen für uns jetzt nur das gleiche Recht in Anspruch nehmen. Stellt Euch mal nebeneinander aufrecht hin und legt Eure Hände dabei in den Nacken“. Meine Frau wollte protestieren, bekam aber sofort über den Mund gefahren „Ihr werdet jetzt alles tun, was wir von Euch verlangen, wenn ihr dies nicht macht, bekommt ihr ziemlich Ärger, weil wir Euch sonst wegen der Geschichte in der Dusche anzeigen“.

Meine Frau schaute verlegen und verärgert zu mir rüber, ich zuckte aber nur mit den Schultern und merkte gleichzeitig, wie mein Schwanz langsam hart wurde. Die Situation erregte mich. Noch nie war ich, geschweige denn meine Frau in einer derartigen Situation: Wir sollten wildfremden Leuten bedingungslos gehorchen. Schon wieder kam die Befehlsstimme, diesmal von der Frau „Zum letzen Mal: Nebeneinander hinstellen und die Hände in den Nacken“.

Leicht zögernd kamen wir nun dem Befehl nach. „Na also, geht doch“, hörte ich die Frau sagen. Beide gingen jetzt langsam um uns herum und betrachteten uns einge-hend. Dann sagte die Frau „Ihr zieht Euch jetzt beide komplett aus und stellt Euch dann wieder genauso hin. Du fängst an“ sagte sie zu Sabine, die wieder protestieren wollte. Eine Ohrfeige stoppte sie aber sofort. Wortlos begann sie sich auszuziehen. Zuerst die Sandalen, dann das Kleid, den BH und den Slip, sonst hatte sie sowieso nichts an. Vollkommen nackt stellte sie sich wieder neben mich und legte brav die Hände in den Nacken.

Sabine ist 35 Jahre alt, etwa 1,70 groß, hat dunkelblonde mittellange Haare, eine ganz passable Figur, recht große Brüste (die mittlerweile aber auch ein wenig hän-gen), einen kräftigen Hintern und eine dicht behaarte Fotze. Alles in allem sieht sie recht gut aus. Und so musste sie sich nun vor den fremden Leuten präsentieren.

Danach war ich dran. Ich zog mich auch ganz aus und konnte dabei meinen halbsteifen Schwanz nicht länger verbergen. „Schau mal an, der geile Bock ist ja schon spitz. Das scheint Dir auch noch zu gefallen, was. Stell dich sofort wieder hin“ sagte sie zu mir. „Ab jetzt werdet ihr uns nur noch mit „Herrin“ und „Meister“ ansprechen, ist das klar?“ Wir nickten nur kurz, so eingeschüchtert wie wir waren.

Da standen wir nun in dieser erniedrigenden Pose und wurden wieder genau begut-achtet und gemustert. „Die Beine weiter auseinander“ kam der nächste Befehl, den wir sofort befolgten. Als nächstes wurden wir intensiv abgegriffen und befingert. Die Herrin griff mir an die Eier, knetete sie durch und zog meinen Sack lang. Dann griff sie mit einer Hand um meinen harten Schwanz und zog plötzlich mit einem festen Ruck die Vorhaut bis zum Anschlag zurück, was höllisch weh tat. Sie fingerte an der Eichel herum, wichste mich leicht an und schlug mir dann mit der flachen Hand auf den Schwanz, sodass ich vor Schmerzen zusammenzuckte.

Sabine ging es nicht viel besser. Unser neuer Meister griff ihr zuerst an die Brüste, hob sie an und ließ sie wieder fallen, knetete sie durch, zwirbelte dann an ihren Brustwarzen und zog sie kräftig lang. Meine Frau stöhnte und hatte dabei einen schmerzverzerrten Gesichtsausdruck. Dann griff er mit der flachen Hand zwischen ihre Beine und rieb an ihrer behaarten Möse. Er drang mit zwei Fingern in ihr Loch ein und zu meinem Erstaunen hörte ich ihn sagen „Was spüre ich denn da, die Sau ist ja nass an der Fotze. Scheint doch nicht so unangenehm zu sein“. Ich schaute zu meiner Frau rüber, die etwas verlegen einen roten Kopf bekam. Dass sie die Situation offensichtlich auch erregte war für mich eine vollkommen neue Seite an ihr.

„Dann werden wir mit euch beiden Sklaven ja noch ganz schön Spaß haben“, hörte ich die Herrin jetzt sprechen. „Dass ihr für Euer ungezügeltes Verhalten bestraft wer-den müsst, ist Euch ja wohl hoffentlich klar. Wisst Ihr überhaupt, was echte Sklaven immer sind? – Glatt rasiert!“ gab sie sich selbst gleich die Antwort. „Und ihr habt noch ganz schön Haare da unten“. Dabei griff sie an die Fotze von Sabine und zog sie an den Schamhaaren, dass sie nur noch laut „Auuuh“ rufen konnte.

Der Meister pflichtete der Herrin bei und sagte „Deswegen werden wir Euch beiden als allererstes die Schamhaare entfernen. Leg Dich aufs Bett und mach die Beine breit“ sagte er zu meiner Frau, die dem Befehl zu meiner Überraschung sofort und ohne Zögern nachkam. Der Meister begann zunächst mit einer Schere ihr die gröbsten Haarbüschel rund um ihr Loch abzuschneiden. Die Herrin seifte dann die Fotze meiner Frau ein und begann sie glatt zu rasieren. Als sie damit fertig war, musste Sabine ihre Schamlippen in die Finger nehmen und ihr Loch weit auseinander ziehen, damit man alles genau betrachten konnte. Der Meister ging ganz nah ran an ihr Loch und begutachtete die nun kahle Öffnung. Er führte zwei Finger in sie ein und wichste sie leicht. Mit dem Daumen rieb er über ihren Kitzler. Sabine begann zu meinem Erstaunen leicht zu Stöhnen.

Als nächstes musste ich mich hinlegen und wurde von der Herrin kahl rasiert und dies nicht ohne dabei von ihr fest am Schwanz festgehalten und dabei immer leicht angewichst zu werden. Nachdem wir beide glatt rasiert waren, kam der nächste Befehl, zuerst wieder an Sabine. „Stell Dich mit dem Gesicht zu Wand, beug Dich weit nach vorn und zeig uns mal Dein Arschloch. Los, schön die Arschbacken weit auseinander ziehen und dann festhalten“. Meine Frau zögerte kurz, war sich aber der Nachdrücklichkeit unserer Peiniger bewusst und kam dem Befehl dann doch nach. Es war auch für mich total neu, sie in so einer Position zu sehen. Tief vorgebeugt, ihre beiden weit geöffneten Löcher schamlos präsentierend stand sie da und dies vor uns bis heute noch vollkommen unbekannten Leuten.

Der Meister setzte nach „Bist Du schon mal in den Arsch gefickt worden?“ „Nein“ ant-wortete meine Frau wahrheitsgemäß. Ich hatte sie zwar schon ein paar Mal dazu be-wegen wollen. Sie hatte es bisher aber immer abgelehnt. „Wir werden sehen, ob wir später vielleicht etwas dagegen unternehmen werden“ entgegnete der Meister.

Plötzlich zuckte ein Blitzlicht auf. Der Meister begann Fotos von meiner Frau aus allen Blickwinkeln zu erstellen. Er machte auch nicht vor Detailaufnahmen der weit geöffneten Löcher halt. Mir war total unwohl zu Mute.

Mittlerweile waren schon ca. 2 Stunden vergangen und die Herrin meinte, dass es für den Anfang reichen würde.

Zum Abschluss des ersten Tages wollten sie sich nur noch etwas Schönes gönnen. Sie würden gern mal zusehen, wie meine Frau mir einen Blasen würde. „Los knie Dich hin und fang an, Du Schlampe. Blas Deinem Alten den Schwanz und schluck die ganze Soße. Wehe es geht etwas daneben“. Das ganze Reden der beiden machte mich dabei schon scharf und mein Schwanz richtete sich wieder auf. Meine Frau wagte keine Widerrede und kniete sich vor mich hin. Langsam nahm sie meinen Schwanz in die Hand, zog die Vorhaut etwas zurück und begann mit der Zunge um die Eichel zu spielen. Wieder blitzte der Fotoapparat und jedes Detail wurde aufgenommen. Nun nahm meine Frau meinen Schwanz vollends in den Mund und begann daran zu saugen. Durch das heute Erlebte war ich ziemlich erregt, so dass sie sich nicht lange bemühen musste und ich ihr recht bald eine kräftige Ladung in den Mund spritze. Sie schluckte alles runter wie befohlen und leckte noch meinen Schwanz sauber.

„So, für den Anfang war das schon ganz gut. Wir haben aber noch einiges mit Euch vor. Morgen Abend seid ihr wieder pünktlich um 21.00 Uhr hier. Unterwäsche ist Euch ab jetzt nicht mehr erlaubt, damit ihr Euch jederzeit schnell nackt machen könnt. So und jetzt haut ab“. Die Tür wurde geöffnet, unsere Sachen flogen raus und wir machten auch, dass wir raus kamen. Wir zogen uns draußen schnell an, in der näheren Umgebung war aber zum Glück niemand zu sehen, und gingen dann zu unserem Zelt.

Zuerst waren wir beide sprachlos. Dann dachten wir daran am nächsten Morgen ein-fach abzureisen, aber irgendwie hatte uns der Abend doch gefallen, auch wenn das Erlebte für uns beide vollkommen neu war und wir uns unsere devote Ader gegenseitig bisher nie eingestanden hatten. Auch Sabine hätte ich bis heute nie zugetraut, dass sie die Tatsache ohne Widerrede Befehle ausführen zu müssen und erniedrigt zu werden dermaßen erregen könnte.

Wir beschlossen am nächsten Abend wieder hinzugehen.

(Fortsetzung gibt`s noch nicht – falls gewünscht und wenn ich Zeit dazu habe, dann gern)

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Racconti Erotici

Mia moglie Laura di ritorna dalle ferie.

Racconto trovato in rete su xhamster.

Sono ormai alcuni anni che con mia moglie Laura ci concediamo un po’ di simpatiche ed eccitanti divagazioni sul tema sesso, abbiamo sperimentato lo scambio di coppia, la frequentazione di Club Privé e anche qualche intrigante situazione pubblica tipo discoteca, spiagge nudiste, ma mai avevamo vissuto un’esperienza come quella che ci è capitata la scorsa estate. Avevamo trascorso alcuni giorni a girovagare allegramente fra Austria e Ungheria, avevamo visitato la splendida Vienna e l’affascinante e conturbante Budapest, poi un paio di giorni un po’ noiosi sulle spiagge del lago Balaton per dirigerci successivamente alla volta della Croazia. Percorsa un’autostrada di recentissima inaugurazione siamo giunti al punto di dogana con la Croazia, alla frontiera ci viene richiesta la carta verde di assicurazione internazionale da uno scorbutico militare croato, io e Laura ci siamo guardati negli occhi scoprendo che nessuno dei due aveva pensato di procurarsi il documento ormai necessario solo in caso di viaggio in paesi non comunitari. Abbiamo cercato di essere simpatici, di dimostrare la nostra buona fede, il militare non ci considerava neppure, ci fece capire che stava per multarci per oltre 1000 euro e minacciava anche il possibile sequestro della vettura, a quel punto la situazione era veramente delicata e non sapevamo che pesci prendere. Intanto il militare era stato raggiunto da due colleghi, fra loro se la ridevano sulla nostra situazione, non sapevamo che fare, ad un certo punto con un po’ di disgusto ho notato che il loro parlare incomprensibile era alternato a numerosi sguardi e sorrisetti alla volta di mia moglie e la cosa si faceva via via più insistente. Improvvisamente il capo si avvicina e in perfetto italiano mi chiede cosa avevamo deciso di fare, chiesi se potevo pagare con carta di credito per evitare il sequestro della vettura, come se niente fosse il militare mi propose senza mezzi termini di far divertire lui e i suoi amici con mia moglie e di chiudere lì la vicenda, la situazione creatasi mi apparve estremamente eccitante e vantaggiosa. Non risposi, mi girai verso Laura che mi guardava con uno sguardo interrogativo, era molto sexy, aveva i capelli biondi sciolti sulle spalle, una gonna estiva che lasciava in vista le sue gambe abbronzate e affusolate su dei sandali con tacco alto, una camicetta bianca allacciata in vita che avvolgeva il seno meraviglioso lasciato libero, Laura era molto attraente. Dissi al militare di aspettare un attimo, le spiegai senza giri di parole cosa mi aveva proposto e lei rimase a bocca aperta, non disse nulla sul momento poi mi guardò in un certo modo, fu sufficiente per capire che stavamo per vivere un’esperienza incredibile, risposi che si poteva fare e lui fece segno agli altri due di andare ai punti di controllo. Prese mia moglie per mano e fece cenno a me di seguirli, mi fece fermare all’angolo fra un container e la strada dicendomi di controllare che non arrivasse nessuno, loro si misero dietro a qualche metro da me, li guardavo come guardassi un film, era una situazione irreale. Laura era tesa come una corda di violino, lui con modi grezzi ci mise poco a sciogliere la situazione, l’appoggiò alla parete del container, le mise la lingua in bocca e le infilò una mano sotto la gonna, lo vedevo muoverla alla ricerca dello slip, capii benissimo quando le infilò le dita nella figa, lei mugolò portando la testa all’indietro. Lui si sbottonò i pantaloni e ne tirò fuori un cazzo ancora non duro, le prese la testa staccandosi da lei e gliela portò all’altezza dell’uccello, Laura si inginocchiò, cominciò a succhiarlo e leccarlo con avidità, ci mise poco a svuotarle in bocca una sborrata colossale che la imbrattò anche nei capelli. Laura rimase lì a carponi, lui si mise a posto il cazzo e chiamò un collega, passandomi a fianco mi sorrise e mi diede una pacca sulle spalle, il secondo arrivò scambiando una risata col primo, si avvicinò a Laura e le slacciò la camicetta, le palpò le tette morbide e abbondanti, poi la girò e la spinse contro il container. La sistemò allargandole le gambe, si tirò fuori un cazzo duro e grosso, lo spinse all’altezza del culo cercando la figa e glielo ficcò dentro con un sol colpo, lei quasi nitrì per il piacere e lui cominciò a darle colpi violenti mentre parlava dicendo cose incomprensibili, quando si girò verso di me ebbe cura di parlare in italiano per dirmi.
“Sapessi com’è bagnata questa troia! Fatti una sega mentre la scopo, coglione!”
Mi andò il sangue alla testa, cominciai a masturbarmi, andò avanti per un quarto d’ora sempre nello stesso modo e con la stessa violenta cadenza di colpi, Laura godette, urlò il suo piacere come una cagna e quando lui la girò per sborrarle addosso lei si mise carponi e si fece piovere lo sperma sul viso e sulle tette leccando poi l’uccello dell’uomo. Lui si ricompose ridendosela e dicendomi che una troia così poteva essere solo italiana, le diede una sculacciata e poi andò a chiamare il terzo, era un ragazzino di vent’anni, arrivò vicino a Laura eccitatissimo e spavaldo. Lei era appoggiata alla parete, lo slip era scivolato attorno a una caviglia, la gonna fermata con un giro alla cintura, le tette fradicie e scoperte alla vista del ragazzo, era splendida e affascinante allo stesso tempo, aspettava soltanto di essere presa ancora una volta. Il ragazzo faceva il duro ma si capiva bene che non stava nella pelle, era impacciato, riuscì a tirare fuori il cazzo in tempo per sborrarle come un fiume ancora una volta in bocca e sul seno, neanche fece in tempo a penetrarla, si asciugò il cazzo con i capelli di lei con fare umiliante, mi guardò strafottente e se ne andò. Ora eravamo soli io e Laura, avevo il cazzo duro in mano e la voglia di svuotarglielo addosso, lei cercò di riassettarsi alla meno peggio, mi avvicinai, incrociammo lo sguardo ma mi sentii mettere una mano sulle spalle, mi girai ed era il primo militare che mi guardava sferzante, mi scostò, si avvicinò a mia moglie mentre lei lo guardava un pò stranita, la fece accovacciare per infilarle di nuovo l’uccello mezzo moscio in bocca, poi lui mi guardò e mi disse.
“Mi ero dimenticato del culo.”
Laura succhiava di fianco a me un cazzo che si gonfiava sempre di più, era avida e aveva sentito quello che lui mi aveva detto, quando fu duro fu lei stessa che si girò, guardò verso l’uomo e gli prese l’uccello in mano, lo diresse verso il buco del culo e lo posizionò, poi guardandolo come una mignotta lo pregò di fotterla, con un sol colpo la impalò, lei cacciò un grido di dolore misto a piacere. Prese a incularla con una violenza inaudita mentre io mi masturbavo a meno di un metro da loro, il militare mi guardò con un ghigno beffardo, la fronte era madida di sudore, le tirava i capelli per far aumentare l’inclinatura, non finiva più di incularla, Laura ora ne traeva solo piacere e cominciò a godere furiosamente scuotendosi sulle gambe e gridando in continuazione.
“Siiiii ancora non smettere.”
Lui le sborrò nel culo con dei colpi tremendi, lei tremava come una foglia, rimase in quella posizione per alcuni minuti, era stremata, sfiancata, con le gambe larghe, mentre lui se ne andava come se nulla fosse sudato come un maiale mi disse.
“Gran troia, potete andare.”
Laura era ancora girata a pecora, non parlava, il suo volto raccontava il piacere dell’esperienza vissuta, io non seppi trattenermi e le sborrai sulla schiena, risaliti alla meno peggio in macchina rimanemmo in silenzio per alcuni chilometri, ci fermammo a una fontanella a ripulirci un poco, per giorni ogni volta che abbiamo scopato le ho raccontato quello che le avevo visto fare godendo in continuazione di quell’esperienza.

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Voyeur

Ein Spiel Zwischen Frauen 2

Dies ist eine Fortsetzung, bitte liest euch erst “Ein Spiel zwischen Frauen 1” durch !

Ein paar Tage später…

Ich kam grade aus dem Fitnesstudio nach Hause, schloss die Tür auf nd rief meine Mutter. Doch meine Mutter war nicht da. Also beschloss ich erstmal jetzt zu duschen und es mir gut gehen zu lassen. Ich packte meine Sporttasche in mein Zimmer und zog mich und ging ins Badezimmer um die Dusche schonmal anzustellen.
“Wo ist den das Vanilleduschshampoo ?” dacht ich nur.
Ich schaute im Schrank nach, flup da ist es ja !
Ich genoss das warme Wasser auf meiner nackten Haut und schaümt mich mit dem Shampoo ein: erst die Titten, den Bauch, meine Beine, meinen Po und meine Vagina.
Ich fühlte sofort den feuchtwarmen Schaum an mein Schamlippen. Vorsichtig nahm ich einen Finger und umkreiste damit mein Loch. ” Ohh, wie schön das ist. ” dachte ich nur. Langsam öffneten sich die Lippen und ich konnte ganz einfach mit einem Finger hinein. Ich spielte ein wenig mit mir selbst. Mit der anderen Hand nahm ich den Duschkopf aus der Halterung und stellte ihn auf “Massage” und hielt den Kopf an meine Brüste. Das warme Wasser fühlte sich super an meinen Nippeln an und diese wurden sofort hart. In der Zwischenzeit konnte ich nun schon drei Finger immer wieder in meinem Loch versenken und zu Vorschein bringen. Jedesmal wenn ich meine Finger in mir hatte wurde ich geiler, ich nahm den Duschkopf von meinen Brüsten weg und zog ihn hinunter zu meiner mit Fingern ausgestopften Möse.
Der Massagestrahl pulsierte an meinen Schamlippen und so allmählich lief jetzt auch schon der erste Mösensaft aus. Im Stehen konnte ich diese Prozedur nicht mehr aushalten und saß mich mit der dem Duschkopf hin. Meine Beine in gespreitzter Stellung, und der Strahl direkt an meiner auslaufenden Pussy. Das erste Stöhnen kam aus mir raus und meine Finger wurden immer schneller. Ich schaltete die Brause ab, sodass ich nun beide Hände frei hatte. Mit der linken Hand spreitzte ich meine Schamlippen umd mit den Fingern der rechten Hand fingerte ich mich selbst wie wild. Mein Herzschlagquote erhöhte sich drastisch, mein Atmen wurde schneller genauso meine Handbewegungen! Mir lief jetzt durchgehend mein eigener Saft aus meiner Muschi den ich mit Genuss, mit meinen Fingern,aufsammelte. Meine Hand wanderte zu meinem Mund, wo ich schon gierig nach dem Saft wartete. “Lecker” sprach ich mit mir selbst. Nun war es soweit, mein Orgasmus kam immer näher und näher. Mein Körper verkrampfte ruckartig und ich schrie: “ohhhhh, jaaaa”!
Zeitgleich rutsche ich an der feuchten Fliesenwand weg, wo ich mich mit meinem Rücken anlehnte.
Ich spritzte wieder los, wie bei der Aktion mit Carthrin, doch diesmal war es nun ein gebündelter Strahl der durch mein Wegrutschen nach oben schoss !
Mein geiler Strahl spritzte gegen die andere Wand und die Tropfen prallten zurück, direkt in mein Gesicht und auf mein Körper. Langsam und erschöpft zog ich meine Finger aus mir hinaus und lag einfach nur müde in der Dusche. Nach ein paar Minuten Erholung schaltete ich Dusche wieder ein wusch mein Körper. Besonders gründlich natürlich mein klebrige Vagina und mein Gesicht.
Als ich fertig war zog ich mich an und setzte mich ins Wohnzimmer, wo ich beschloss erstmal gemütlich den Fernseher anzuschalten. Ich schaute und schaute schaltete ab und zu mal um, bis es aufeinmal klingelte!
Nicht die Haustürklingel, Nicht mein Handy oder das Haus telefon, Nein es war ein anderer Ton. Ich stand auf und folgte dem Ton Ich ging aus dem Wohnzimmer hinaus in die Küche. Aus eine Hängeschrank, wo eigentlich nur die Kochbücher und Rezepte meiner Mutter ligen, kam der Ton. Ich machte voller Spannung die Schranktür auf und da sah ich es: ein Handy, das klingelte. Ich nahm es in die und nahm den Anruf an: ” Hallo, wer ist denn da?” meldete ich mich. Piep, piep,piep, aufgelegt. “Mhhh, wer war das und warum hatte er oder sie aufgelegt. Ich ging mit dem Handy in der Hand wieder ins Wohnzimmer zurück, wo ich mich auf Sofa hinsaß. ” Hmm, das Handy kenn ich garnicht, das Handy von Mama ist ein ganz anderes”, fiehl mir auf. Ich durchstöberte ein bisschen das Handy und nach paar Minuten fand ich auch wonach ich gesucht habe: nach den Besitzerinfos. Das Handy war von meiner Mutter, wohl ihr Zweithandy von dem ich nichts wusste. Ich klickte auf ” Kontakte” und sah nur Frauennamen: Franziska H., Helga A., Betinna V., usw. !
Ich ging alle Namen durch bis ich den Namen meiner Mutter fand. Das war so ein Tick von ihr, dass sie ihre eigene Nummer in ihre Kontaktleiste speicherte. Ich klickte auf ihren Namen un sah ihre Nummer, sie kam mir bekannt vor !
Ich holte mein Handy aus meinem Zimmer um ihre Nummer mit meinen Konntakten zu vergleichen. Kein Treffer, Aber ich hatte ja noch ein paar Nummer die ich nicht kannte, die aber von meinem Handy automatisch gespeichert wurden. Ich schaute alle Nummern durch bis ich zur SMS kam die mir mein geiles Abenteuer mit Cathrina brachte. Die Nummer stimmte überein ! “Sollte das heissen, das meine eigene Mutter mir einen Lesbenporno via SMS geschickt hatte? “, waren meine Gedanken. ” Warum ? Wollte meine Mutter mich zu Lesbe machen? ” überlegte ich.
Ich beschloss das Handy bei mir zubehalten und meine Mutter darauf anzusprechen, aus Wut und Neugier und weil mich das irgendwie auch geil machte!
Abends dann kam meine Mutter wieder. ” Nancy, hi ich wieder da !” schrie sie als Begrüßung. “Hi, ich bin im Wohnzimmer !” schrie ich zurück. Meine Mutter kam vollgepackt mit drei Tütten ins Zimmer hinein, “Na du,wie war dein Tag? fragte sie mich. ” Ja ganz okay, was hast du denn da alles mitgebracht ?”
” Ach ein paar Sachen aus der Innenstadt, ich war noch nach der Arbeit ein bisschen shoppen. “
“Hast du auch was für mich dabei ?”
“Ja, klar hier schau selbst die rosa Tüte ist für dich !”
Ich nahm die Tüte und schaut hinein: ein schwarzes Oberteil aus Seide oder sowas ähnlichem und zwei BH’s in schwarz und weis. “Danke, Mama!” Ich bemerkte wie sie noch eine kleine schwarze Tüte in der Hand, versteckt zwischen den beiden anderen grossen Tüten, hielt. Sie ging in ihr schlafzimmer und packte die Sachen weg und zog sich um.
Ich fragte sie wann wir essen würden. ” so in einer halben Stunde!” sagte sie. “Ja ok. ” gab ich zurück.
Ich ging in mein Zimmer und zog meine neuen Sachen an.
Die BH’s sassen spitze, sie brachten meine Titten noch größer zum vorschein. Nach einer halben Stunde ca. rief meine Mutter dann zum essen. Wir aßen zusammen und quatschten über dies und das, bis ich nach ein paar Minuten das Handy rausholte und ihr zeigte.
“Na, kennst du das?” fragte ich sie mit frecher Stimme.
“Wo hast du das her? Gib das sofort wieder her!” sagte sie mich. Ich erzählte ihr die ganze Geschichte: dass ich wüsste dass das ihr Handy ist, dass die SMS von ihr kam usw. …

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Racconti Erotici

Le sorprese di Giuliana

Una sera di maggio, mentre stavo al lavoro, dietro al mio pc, mi venne la voglia di non tornare subito a casa. Formato il numero di cellulare dell’amico fidato, gli proposi l’uscita non pianificata. Purtroppo lui era impegnato con la famiglia. Tentai allora telefonando ad un altro compagno di bivaccherie, e anche lui era impossibilitato.
Ormai mi dissi, c’e’ da fare i conti con le mogli, e non è più il tempo di organizzare seratucce, all’ultimo momento. Rimanendo sempre dell’opinione di non rientrare a casa, telefonai a mia moglie, abituata a queste improvvisate, gli dissi con voce da marpione: “stasera non rientro, esco con i soliti per una scorpacciata improvvisa”, con tono vagamente imbronciato mi chiese a che ora fossi tornato, “alla solita verso l’una o le due” risposi io pacatamente, come un bambino che vuole in qualche modo addolcire la pillola. “non ti aspetto sveglia…” aggiunse lei. Molte volte tornando da queste scorribande mangerecce, la ritrovavo sdraiata sul letto con abitini succinti e senza slip, quasi a farmi sentire in colpa. Ma io prontamente l’ho sempre sfiorata nel suo dormiveglia e alla fine, cedeva sotto i colpi dell’insistenza.
Quella sera, decisi di passarla da solo, in giro per qualche via di Roma, tanto per ritagliare un pò di tempo per me, c’erano ogni tipo di persone in giro, sicuramente sarà così sempre, ma non mi capita tanto spesso andare in giro senza meta e quindi accoglievo tutto come un nuovo evento. Entrai in una pizzeria da asporto, mi presi una pizza e mangiai nel parco di p.zzle Re di Roma.
Non essendo abituato a queste uscite solitarie, mi stancai facilmente, e dissi, “è inutile star qui, ora me ne torno a casa…”. Guardai l’orologio, erano appena le 23:00, quando ti annoi il tempo non passa mai… Presi l’auto e mi diressi verso casa, pregustando già la sorpresa, che facevo a mia moglie, e quasi quasi, mi stavo progettando una seratina erotica con relativa seduta di soft bondage.
Avete capito bene, soft bondage, infatti era già da un pò di tempo che avevo incominciato a bendare e o a legargli braccia e gambe, tanto per dare un po’ di fantasia ai nostri rapporti, sempre e comunque intriganti e divertenti. E lei ci stava, e si che ci stava, le era comodo immaginarsi legata e incappucciata, alla mercè di qualcuno o qualcosa, che la poteva prendere chissà da dove e come. Pensate che una volta mi ha chiesto di mettergli dei tappi alle orecchie. Premetto che una fantasia che la faceva eccitare tremendamente era quella di fare l’amore con più uomini, con la speranza di essere guardata da me, essere quindi al centro delle attenzioni; Un animo esibizionista, non c’è dubbio… E comunque anche io ero d’accordo su questa fantasia.
Questo pensiero, trovava fertile il campo mentre eravamo nel pieno dell’amplesso, ma finito il tutto, puff tutto svaniva, così come era venuto. Infatti più di una volta a freddo abbiamo pensato di organizzare qualche seratella con un singolo, ma i soliti problemi di luogo, di conoscenza della persona, e del fatto di non conoscere il tipo di comportamento che avremmo tenuto, abbiamo sempre mandato all’aria tutto. Rimanendoci sia io che lei però con un non so che di amara insoddisfazione. Il nostro sito messo su internet, ha comunque raccolto una miriade di singoli, e avevamo solo l’imbarazzo della scelta. Quasi non accorgendomi, mi ritrovo a girare per la traversa di casa.
Per pigrizia, non parcheggio l’auto in garage, tanto sotto casa c’era posto. Salgo la rampa delle scale, immaginandomela già come poteva essere vestita infilo le chiavi nella porta e l’apro dolcemente, senza quasi far rumore. La televisione era accesa su una trasmissione spazzatura di seconda serata, la luce della cucina accesa e di lei nessuna traccia. Dentro di me ho pensato, sono appena le 23:30 e già sta sul letto. Richiudo la porta dietro di me, questa volta con attenzione per non svegliarla. Mi tolgo la giacca, la poggio sulla sedia, le scarpe e salgo sulla rampa di scale che divide la zona giorno dalla zona notte. Appena giro l’angolo delle scale, intravedo dalla porta semi socchiusa, mia moglie adagiata al centro del letto con le mani legate alla spalliera in ferro battuto e la mascherina di pelle sul viso, acquistata qualche tempo fa in un sexy shop. Eccitato al massimo, ho pensato, “stavolta è rimasta proprio male che non sono venuto a casa…”.

Nemmeno finisco il pensiero vedo un tizio che inizia a leccargli la passera con veemenza. La prima reazione è stata quella di scendere giù in cucina prendere qualche arma da taglio e fare una strage. Il cuore mi batteva così forte da farmi avere un capogiro, ma incredibilmente la mia mazza aveva raggiunto dimensioni mai viste, tanto da comprimere le palle sul cavallo dei pantaloni, fino a sentire un triste dolore. Senza prendere avventate iniziative, mi sono soffermato non so quanto a pensare sul da farsi e nel contempo incominciavo a sentire i mugolii di mia moglie. Di mia moglie a fica aperta davanti ad un altro. Alzava il bacino per sistemarsi meglio la lingua ingorda dello stronzo, che la pressava ritmi regolari sia sul culo, sia sulla fica. Sembrava stesse leccando un gelato. Io paralizzato stavo li a vedere come un guardone, non sapevo che fare, ma vedere mia moglie così era un misto di eccitazione, paura, odio, e meraviglia. Un gemito ruppe la mia riflessione, era un gemito che chiedeva di sfiorargli tutto il corpo, di stringere lievemente i capezzoli, di penetrarla dappertutto. Voleva tutto ciò contemporaneamente. Quasi come un automa, sono entrato indicando con il dito di fare silenzio al partner, che vedendomi, era sobbalzato, per fortuna senza farsi scoprire dalla mia lei. Lo invitai con un gesto a continuare mantenendo il silenzio. Lui molto meravigliato, titubava sulla mia insistenza, evidentemente non si aspettava il mio ritorno e soprattutto questa reazione da parte mia. Gli presi la mano e la portai sul clitoride di lei, nel frattempo mi allontanai e mi sfilai i pantaloni. Il tipo mi guardava sempre più esterrefatto, mi avvicinai a lei e incomincia a sfiorarla dolcemente con una mano sola, in modo da non fargli capire che eravamo in due. Il tipo ormai convintosi sempre in ginocchio sul letto di fronte ai buchi di mia moglie leccava e sfiorava il clitoride con il suo medio ad intervalli brevissimi ma delicatamente.
Fu in quel momento che mia moglie disse “potesse vedermi mio marito…”. In men che non si dica, presi il mio uccello e appoggiandomi sul letto glielo misi in bocca. Rimase quasi ferma, quasi gelata. Non si spiegava come una bocca leccasse i suoi buchi, una mano titillava il clitoride, un cazzo in bocca e una mano sui capezzoli. Secondo me stava immaginando la posizione dell’altro e come potesse fare tutte queste cose contemporaneamente. Infatti serrò la testa del tipo in mezzo alle sue gambe, diede una strattonata alla corda che legava le sue mani per togliersi la mascherina di pelle che le copriva il viso, ma non ci riuscì. Le tolsi io il dubbio accarezzandogli i capelli le dissi “sono qui tesoro, non ti voglio rovinare questo momento, ma non lo rovinare nemmeno a noi, ora datti da fare, più sarai brava e meno mi incazzo…”. Sembrava volersi scusare ma sarebbe stato molto, molto stupido da parte sua, quindi fece finta di niente, almeno così sembrò!!! Incominciò a spompinarmi come non aveva fatto mai e ogni tanto sfilandoselo dalla gola mi chiedeva se la stavo guardando, alle mie ansimanti risposte affermative, lei aumentava il ritmo. Il tipo destreggiandosi abilmente con il nostro vibratore sul culo di mia moglie leccava, nel contempo, con un’insistenza ragguardevole. Lei sotto i colpi della sua lingua e soprattutto del vibratore che entrava ed usciva velocissimo, di pochissimi millimetri dal suo culo, si toglieva il mio membro dalla bocca per ansimare, per godere. Aveva le gambe tese, i piedi con le dita ripiegate, quasi a far scoppiare tutta la sua muscolatura, per non parlare dei capezzoli, duri come chiodi, ondeggiava il bacino per assestare a suo piacimento vibratore e lingua. Si tolse il mio cazzo dalla bocca e disse sottovoce: “ora guardami meglio…”, poi seguì a voce più alta: “.
Luca sfondami la passera come non hai mai fatto a nessuno e lascia il vibro ben infilato tra le chiappe”. Sicuramente è stato il giorno degli avvenimenti… Non l’avevo mai vista così porca, così vogliosa, cosi particolare. Il tipo incomincia a stantuffare sudando a ritmo di tre botte veloci e una lenta, mentre mia moglie sempre con il mio cazzo in bocca mi fa cenno di liberargli una mano.
Eseguo prontamente, chiedendomi cosa volesse fare. La risposta la ebbi immediatamente, incominciò a strofinarsi il clitoride come avesse una levigatrice orbitale, ad una velocità tale che il clitoride era diventato rossissimo, infuocato, ed a quella visione, gli inondai il viso di sperma. Il tipo dalla resistenza formidabile, a forza di speronate nella fica gli aveva fatto uscire il vibro dal culo, ed io in pausa fisiologica mi recai infondo al letto per rimetterlo al suo posto, piegandomi sotto le chiappe di lui, e la scena che mi si prospettò davanti fu un cazzo che stantuffava mia moglie, una fica aperta all’inverosimile, una mano che strusciava il clitoride e un buco del culo che pulsava sotto le sferzate.
Gli introdussi il vibro nel culo e subito dopo quella visione il mio pene si rialzo con una velocità di recupero mai vista. Mi venne un’idea, andai nello studio, presi la macchina fotografica digitale e la telecamera (cazzo la cassetta era finita), e s**ttai un po di foto. Il tipo ormai sfiancato si alzo in ginocchio sul letto e poi si mise seduto, mentre mia moglie sussurrava: “ancora..ancora… ancora un pochino…”.
Ormai al pieno delle mie capacità, la slegai, lasciandola bendata, mi sono steso sul letto, l’ho fatta accomodare sopra il mio membro, e coricatasi sul mio petto iniziò un letto ma inesorabile smorzacandela. Il tipo, a dirla tutta, era un poco in difficoltà, o almeno sembrava, tant’evvero che se lo fece rimettere su da un pompino lampo della mia lei, felicemente imperniata sul mio membro. Lampo perché appena lo sentì della giusta consistenza, indicò il suo buco del culo.
Pensate che una volta mi toccava mettermi in ginocchio per avere il culo di mia moglie, ora lei lo offriva volontariamente. Stentammo non poco per sincronizzarci ma quanto ciò avvenne, incominciammo a divertirci. La scena era questa: il tipo concentrato sul culo, io a vedere il mio cazzo che veniva risucchiato dalla sua vagina, la bocca di mia moglie semi aperta quasi in esclamazione che mugulava con un lamento di gola che non scorderò mai. Terminando il tutto con delle venute trabboccanti, sentimmo ancora mia moglie dire “ancora…ancora…ancora un pochino”.

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Anal

Die Patientin und Ich

Um es vorneweg zu nehmen – die Story ist auch Männlicher Sicht geschrieben! 🙂

Ich: “Mensch was für ein Tag..” denke ich mir.. “heute habe ich auch echt kein Glück mit den weiblichen Patientinnen gehabt..” schaue in meinen Terminplan
und sehe das ich heute noch eine weibliche Patientin habe.. Frau Thomas.. “Dann wollen wir sie mal in mein Behandlungszimmer rufen lassen” denk ich mir..
und geb den “Auftrag” an meine Arzthelferin weiter mit dem vermerk “Frau Thomas soll sich doch schon mal obenrum frei machen damit ich sie gleich richtig
abhören kann”.. klar war das bei mir meist nur ein Vorwand, aber da ich Frau Thomas noch aus vorherigen Behandlungen gut in meinen Gedanken behalten habe..
wollte ich ihre wahnsinns Brüste auch mal wieder in ihrer sexy Unterwäsche sehen.. und muss bei dem Gedanken daran frech grinsen.. ich warte einen Moment
bis ich mir sicher bin das im Behandlungszimmer alles bereit ist.. öffne die Tür zum Behandlungszimmer und begrüße sie “Schönen Guten Tag Frau Thomas freut
mich sie zu sehen, wie geht es ihnen heute? *fg*

Sie: “Hallo Herr Doktor. Ich würde ja sagen schlechten Menschen gehts immer gut, aber ich hab so ein schreckliches Kratzen im Hals” krächze ich & erröte.
Dieser wahnsinns Arzt, denke ich. Hoffentlich sieht er mir nicht an, wie anziehend ich ihn finde. Total peinlich. Jetzt sitz ich hier so entblößt & ihm
vollkommen ausgeliefert. *fg*

Ich: “Gegen Halsschmerzen und kratzen habe ich genau das richtige” schießt es mir sofort in den Kopf und muss grinsen. “Wie ich sehe haben sie sich schon
frei gemacht wie es ihnen meine Helferin befohlen hat” Das Wort “befohlen” extra etwas betohne und etwas lachen tu. “Dann wollen wir mal ihre Brust abhören
– das kann jetzt etwas kalt werden, aber das kennen sie ja sicher schon” sie angrins “Bitte schön Ein- und Ausatmen” sie dann beginn abzuhören und mit
meinem Blick ihre Titten anschaue. *fg*

Sie: “J…Ja” stottere ich aufgeregt. Oh man, jetzt fässt er mich gleich wieder an ohne auch nur annähernd zu wissen wie sehr mich das antörnt. Das Gefühl
seiner Hände auf meiner nackten Haut, lassen meine Nippel steif werden & ich spüre die Feuchtigkeit zwischen meinen Beinen & werde noch röter. Ich atme
tief ein & dann wieder aus. “Ist es…okay so, Herr Doktor?”

Ich: “Sie machen das wirklich hervorragend Frau Thomas” und dabei auf die Auf- und Abbewegungen ihrer prallen Titten achte.. wobei mir auch immer mehr ihre
Nippel auffallen.. sofort schießt es mir wieder in den Kopf.. “was würde ich nur dafür tun um an diesen geilen Titten zu saugen.. oder sie einfach nur
massieren..” ich spüre schon wie es langsam immer enger wird unter meiner Hose.. beim abhören natürlich auch immer wieder die Haut ihrer wunderschönen
Brüste berühr.. “Das klingt wirklich nicht so gut Frau Thomas.. ich werd jetzt nochmal in ihren Hals schauen, also machen sie ihren Mund ganz weit auf
bitte” *fg*

Sie: Leicht lächle & brav weiter atme. Mit einem Seitenblick erkenne ich die Beule in ihrer Hose & muss grinsen. Auf ihren Befehl hin dann meinen Mund weit
öffne *fg*

Ich: “Wie gut mein harter Schwanz da reinpassen würde..” denk ich mir mal wieder.. “So Frau Thomas ich würde ihn dann jetzt einen Hustensaft verschreiben,
oder haben sie sonst noch irgendwelche Anliegen?” *sie lüstern angrins* *fg*

Sie: “Ja also ich hab so ein Ziehen im Unterleib, könnten sie vielleicht nochmal…abtasten?” lüstern zurückgrins *fg*

Ich: “Ja aber natürlich kann ich das noch machen Frau Thomas, aber die Handschuhe sind mir leider ausgegangen, also müsste ich sie so abtasten wenn das
okay für sie wäre? Ansonsten müssten sie sich doch bitte einmal untenrum frei machen, bitte” ein breites grinsen auf dem gesicht habe und spüre wie mein
Schwanz schon steinhart ist und mich regelrecht freu sie da gleich abzutasten *fg*

Sie: “Das mit den Handschuhen ist kein Problem, aber ich…naja also, ich hab kein Höschen an. Denn ich mag die Dinger nicht so gern, ist das ein Problem?”
*fg*

Ich: “das macht rein gar nix Frau Thomas, ihr Höschen hätten sie ja sowieso ausziehen sollen, damit ich da ihre Fot.. ähm Vagina richtig untersuchen kann”
*fg*

Sie: “Okay” hauche ich, weils mir die Sprache verschlägt. Ich ziehe meine Hose aus & lege mich hin. *fg*

Ich: ihre Beine etwas spreizen tu und schon seh das das da gleich ein feuchtes Erlebnis werden wird und mir von innen die Lippen lecken tu auch wenn es ein
wenig von außen auffiel *fg*
“So dann wollen wir mal Frau Thomas” sage ich und taste sie oberhalb ihrer Fotze ab und wander dann um ihre Fotze rum wo ich ihre feuchten Lippen ab und an
berühre.. “Ist das soweit noch okay Frau Thomas?” frage ich sie nomma bevor ich dann nach ihrer Antwort hinter her sag “Ich müsste ihre Vagina nun auch mal
von innen fühlen, wäre das soweit auch noch okay?” und in meinen Gedanken nicht meine Finger sondern meinen harten Prügel in ihrer Fotze seh *fg*

Sie: Kurz ihre Zunge hervorblitzen seh & mir denk, wie gern ich diese Zunge an meinem Kitzler & in meiner Fotze spüren würde *fg*
“Ja natürlich ist das okay” sage ich breit grinsend *fg*

Ich: “Okay Frau Thomas das find ich sehr gut” sage und dem Moment auch denke “Was habe ich da eben gesagt?” nimma klar bei meinem Verstand bin und nun 2
Finger zwischen ihre Scharmlippen schieb und dazwischen reib damit sie ein wenig feucht werden.. bevor ich sie dann ganz in ihre Fotze schiebe und sie
leicht fingere und es als abtasten hinstell *fg*

Sie: Leise aufstöhn, als sie ihre Finger in mich stecken & mich ihnen leicht entgegen beug. “Oh, entschuldigen.. aber das…naja, das fühlt sich..gut an”
stottere ich *fg*

Ich: “Sie brauchen sich nicht entschuldigen dafür, aber dafür das sie mich dort nicht schon letztens abtasten lassen haben” sag und sie ganz frech angrins
*fg*

Sie: “Was?” sie ganz erstaunt anschau *fg*

Ich: “Ich wollte ihnen damit nur sagen das es mir auch gefällt sie dort “abzutasten” ” etwas schneller meine finger in ihrer fotze beweg und weiter rein
schieb *fg*

Sie: “Oh” es stöhn, als ihre Finger weiter in mich eindringen & ihnen mein Becken entgegendrück. “Oh Gott ich will sie” rutscht es mir raus & als ich das
realisiere, laufe ich wieder mal tiefrot an *fg*

Ich: “Was haben sie da gerade gesagt?” nomma nachhak und meine Finger nomma schneller in ihrer Fotze beweg und mit meinem Daumen über ihren Kitzler reib *fg*

Sie: “Ich..will sie…schon so lange” sage ich zögerlich. Hin und hergerissen zwischen unbändiger Lust & Scham *fg*

Ich: “Soso das wollen sie also?” meine Finger aus ihrer Fotze zieh und sie genüßlich vor ihren Augen ableck *fg*

Sie: “Ja” sie genau beobachte & hoffe nichts falsches gesagt zu haben *fg*

Ich: “Sie schmecken wahnsinnig gut Frau Thomas” zu ihnen sage als auch schon mein Kopf zwischen ihren Beinen verschwindet und ich ihnen meine Zunge
zwischen ihre geilen Lippen schiebe *fg*

Sie: Überrascht einatme & meine Hand in ihren Haaren vergrabe & sie näher an meine Fotze drück *fg*

Ich: “Dieser geile Duft ihrer feuchten Fotze..” denk ich mir nur noch bevor ich ganz aus den Gedanken raus bin.. und mit meiner Zunge an ihrem Kitzler leck
und meine Zunge in ihren geilen Fickloch kreisen lasse bevor ich ihnen an ihrem geilen Kitzler sauge *fg*

Sie: An nichts mehr denken kann, ihre Hand nehm & sie auf meine Brüste leg *fg*

Ich: beginn ihre geilen Titten zu massieren und mit meiner anderen Hand noch ihre geile Fotze fingern tue bevor ich davon ablass und mich neben sie stelle..
“Frau Thomas sie haben da ja Probleme mit ihrem Hals, da kenne ich ein sehr gutes Mittel” meine Hose öffne, wo mein Schwanz sie auch gleich “anspringt”..
“Ich mag diese Unterwäsche im übrigen auch nicht so” und sie frech angrins *fg*

Sie: Ich grinse “ja ein besseres Mittel als das kenne ich auch nicht & dann haben wir ja was gemeinsam” nehme ihren geilen Prügel in die Hand und massiere
ihn ein bisschen, bevor ich genüsslich an ihm lecke wie an einem Lolly. Auch die Eier kommen in den Genuss & ich sauge leicht an ihnen. Dann nehm ich ihren
geilen Schwanz in meinen Fickmund & sauge fest an ihm *fg*

Ich: “Ja da haben wir etwas gemeinsam” *grins* leicht aufstöhn als sie meinen Prügel in ihren geilen Fickmund nehmen
Mit einer Hand hinter ihren Kopf fass und ihre Bewegungen schneller werden lass und ihnen leichte Fickbewegungen entgegen bring *fg*

Sie: Stärker saug, nebenbei an ihren Eiern spiel & mit den Zähnen über deinen Schwanz fahr, während die andere Hand sich in ihren Knackarsch krallt *fg*

Ich: “Oh Frau Thomas sie geile Sau” sie angrins und ihnen meinen Schwanz entzieh und mich auf sie zwischen ihre beine leg und mit meiner Eichel zwischen
ihren Scharmlippen reibe bevor ich ihn in ihre geile Lustgrotte schiebe *fg*

Sie: Aufstöhn als ihr geiler Prügel mich ausfällt, mich wieder in ihren Knackarsch krall & die Stöße intensivier *fg*

Ich: Ihnen meine Zunge tief in ihren Hals schiebe und sie intensiv küsse, während ich ihr prallen Titten massiere *fg*

Sie: Den Kuss erwieder, das Gefühl ihrer Hände auf meinen Brüsten genieß “so lang hab ich darauf gewartet, dass sie mich ficken, Doktor” *fg*

Ich: “Ich hätte sie am Liebsten schon bei der letzten Untersuchung so richtig durchgenommen, Frau Thomas” beginn fester zuzustoßen *fg*

Sie: “Wenn ich jedes Mal so eine Behandlung bekomme, komm ich jede Woche Doc” leise stöhn & ihren Stößen entgegen komm *fg*

Ich: “Dann lassen sie sich doch gleich für nächste Woche Donnerstag einen neuen Termin geben” stöhnend sag *fg*

Sie: “Nichts lieber als das” in ihr Ohr flüster & dann leicht in ihren Hals beiß *fg*

Ich: “Also nächsten Donnerstag” ihren leichten Biss an meinem Hals genieß und uns beide umdreh *fg*

Sie: Bei dieser Aktion ein bisschen lachen muss & dann beginn mich auf ihnen auf & ab zu bewegen *fg*

Ich: “Wieso müssen sie denn da lachen, Frau Thomas?” und ihnen feste an ihren Arsch pack *fg*

Sie: “Weil sie mich grade unglaublich beglücken, Herr Doktor” sie jetzt schneller reite *fg*

Ich: Ein paar Klappse auf ihren Prachtarsch geb und ihnen an ihren geilen Titten sauge und an ihren Nippeln knabbere *fg*

Sie: Stöhne, noch einmal schneller werd & spür, dass es mir bald kommt *fg*

Ich: Mein Schwanz beginnt auch langsam an zu pulsieren *fg*

Sie: Meine Fotze zieht sich schon leicht zusammen, ich reite sie intensiver *fg*

Ich: Mich in ihren Prachtarsch krall als ich spür das es mir kommt *fg*

Sie: Ich verkrampfe mich, spüre ihren Schwanz hart in mir pulsieren & komme stöhnend *fg*

Ich: spüre wie sich ihre geile fotze zusammen zieht und ihnen einen wilden kuss verpass *fg*

Sie: den Kuss erwieder & unglaublich befriedigt auf ihnen zusammen sack *fg*

Ich: über ihre geile nackte Haut mit meinen Händen streich *fg*

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Hardcore

Martin und Fabian #05

#05

Am nächsten Schultag – einem Freitag – waren nur vier Stunden Unterricht auf dem Stundenplan. Die Beiden verabredeten, dass sie das Wochenende gemeinsam verbringen wollten. Da Martins Zimmer im Obergeschoß eines kleinen Zechenhäuschens lag und er im Gegensatz zu Fabian keine nervenden Geschwister hatte, bot es sich an, dass der Große nach dem Unterricht mit zu Martin ging. In weiser Voraussicht hatte Martin seine alleinerziehende Mutter vorab gefragt – und die hatte auch nichts dagegen, dass ihr Junge einen Kameraden mitbrachte. Sie war sogar froh darüber, dass er endlich einen Freund hatte.
Der Unterricht – Englisch und Mathe – nahm beide so in Anspruch, dass an Wichsspielchen kein Denken war. Sie saßen also mit steifen Schwänzen da, konzentrierten sich auf den Stoff und warteten auf das Ende des Unterrichts.
Endlich schellte es zum Schulschluß und beide packten ihre Sachen zusammen. Dabei berührte Fabian wie zufällig die Beule, die Martins Hose vorn spannte.
„Mensch, ich freue mich schon unheimlich darauf, wieder Deinen geilen Saft zu schlucken,“ flüsterte er, „hoffentlich stört uns keiner, wenn wir nachher ‚Hausaufgaben’ machen.“ Dabei grinste er unverschämt.
„Keine Angst, meine Mutter hat Spätdienst im Krankenhaus und kommt erst morgens wieder nach Hause. Sie ist Krankenschwester, weißt Du?“ flüsterte Martin ebenso leise zurück.
„Ich habe die ganze obere Etage für mich, und da gibt es sogar ein kleines Bad. Ist ganz praktisch, wenn ich mir morgens schnell einen runterhole.“ Er grinste ebenso frech zurück.
Da beide immer mit den Fahrrädern zur Schule fuhren, schafften sie die paar Kilometer schnell trotz der ‚Behinderung’ in ihren Hosen und begrüßten Martins Mutter, die schon das Mittagessen in der Küche für beide vorbereitet hatte.
Die gab ihrem Sprössling einen kleinen Kuß auf die Nase und sagte: „Ich fahre gleich noch zu Oma und helfe ihr beim Hausputz. Danach muß ich gleich zum Dienst und bleibe bis morgen früh. Im Kühlschrank steht genug für das Abendbrot. Bitte versorge Deinen Gast und laß es ihm an nichts fehlen. Eine Luftmatratze und Bettzeug habe ich oben schon vorbereitet. Ich weiß ja, dass ihr keinen Blödsinn macht – ich verlasse mich da ganz auf Dich, mein Großer.“
Sie winkte noch mal von der Tür aus und war auch schon in der Garage verschwunden.
Kurz darauf hörten sie das Auto wegfahren.
Fabian grinste und sagte: „Meine Güte, was war denn das für ein Wirbelwind? Ist das bei Euch immer so?“ Dabei griff er wieder leicht an Martins Schwanz und rieb die Beule etwas.
„Nee, laß man, Fabi, wir sollten erst das Mittagessen vertilgen, dann haben wir nachher mehr Ausdauer beim … na, Du weißt schon … ‚Hausaufgaben’!“
Die beiden machten sich über das Essen her, und in kürzester Zeit war alles aufgegessen. Sie räumten gemeinsam die Küche auf und gingen dann hinauf zu Martins Zimmer. Fabian war mittlerweile so geil geworden, dass er hinter dem Kleinen her die Treppe hinauf ging und seinem Freund dabei an den Po fasste. Seine Hand rutschte dann zwischen Martins Schenkel und rieb leicht an dem strammen Sack. Daraufhin stürmte dieser die letzten Stufen hoch und gleich durch in sein Zimmer.
Fabian folgte dicht auf und schloss hinter ihnen die Tür. Etwas unschlüssig standen sie sich dann gegenüber und warteten beide darauf, dass der andere den ersten Schritt machte. Entschlossen nahm Martin dann seinen Kumpel an der Hand und führte ihn zu seinem kleinen Sofa, dass dem Fernseher gegenüber an der Wand stand. Fabian setzte sich und zog Martin an sich, so dass dessen Beule sich genau vor seinem Gesicht befand. Da sich der Kleine nicht wehrte, drückte er Nase und Mund auf dessen Schwanz und sog den leicht wahrnehmbaren Geilduft ein. Martin hatte die Augen geschlossen und überließ dem Kumpel die Führung. Dieser öffnete ihm die Hose, holte den steifen Schwanz heraus und fing an, mit der Zungenspitze am Schlitz zu lecken. Wie auf Kommando traten die ersten Vortropfen aus, und Fabi verteilte sie mit der Zunge unter der Vorhaut. Dann nahm er die kleine Eichel zwischen die Lippen, damit der Schwanz seinem gierigen Mund nicht mehr entkommen konnte und zog dem Kleinen entschlossen die Hosen ganz herunter.
Martin verhielt sich die ganze Zeit völlig passiv und ließ den Kumpel einfach gewähren. Als der nun anfing, mit der Zunge unter der Vorhaut zu kreisen und mit Daumen und Zeigefinger diese über dem Eichelkranz zu rubbeln, konnte der Kleine sich nicht mehr beherrschen. Er stöhnte laut auf, hielt Fabians Kopf mit beiden Händen fest und machte instinktiv leichte Fickbewegungen in dessen Mund. Seine Eichel stieß dabei ein paar Mal an Fabians Gaumen, und als dieser nun auch noch heftig saugte und lutschte, war es geschehen. Der Schwanz zuckte und versteifte sich noch mehr, die Eier rutschten wieder dicht an die Wurzel – und dann schoß die frische Boysahne tief in Fabians Rachen.
Wieder und wieder quoll der heiße Saft aus dem überreizten Schlitz, bis nur noch ein paar Reste heraustropften. Martin zitterte am ganzen Körper, dann beruhigte er sich nach und nach und entspannte sich. Als er die Augen öffnete, konnte er Fabians grinsendes Gesicht sehen, in dessen Mund sich immer noch sein langsam erschlaffender Schwanz steckte.

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L’eccitazione sensoriale

Mi sono reso conto che con il passare degli anni il mio corpo è cambiato cosi come la mia mente, accorgendomi che a 36 anni non mi eccito come a 20 anni e raramente posso eccitarmi con i soli sensi: vista, tatto, udito, olfatto, gusto; scoprendo inoltre che esiste l’alchimia che trascende il sesso come atto fisico.
Non voglio scrivere un racconto troppo lungo perché: non ho tempo, non vorrei apparire noioso e perché non voglio espormi troppo.
Qualche mese fa sono andato a ballare in una discoteca delle mie zone.
Durante la fila per entrare e per oltre mezza serata, ho sentito la scia di un profumo che non avevo mai sentito; non avendo mai odorato quel profumo, in grado di farmi girare completamente la testa e contemporaneamente di scaldarmi il sangue, preso dalla curiosità con discrezione, ho cercato di scoprire in mille modi chi avesse quel profumo, girando in vano per tutto il locale.
A meta serata, sconfortato di non essere riuscito nel mio intento mi sono fermato a guardare la pista di ballo, notando due bellissime ragazze che ballavano attorniate da vari uomini.
Stanco di girare, sono andato al tavolo, posto lateralmente alla pista, con gli amici abbiamo iniziato a brindare e a fare confusione tra di noi. Ora non so né il come né il perché, ma nel giro di qualche minuto intorno al nostro tavolo sono apparse molte donne, tra cui le ragazze che avevo natato nella pista.
Notando che una delle due lanciava sguardi velati, decisi di guardarla insistentemente anch’io cercando di capire se guardava me o chi sa chi.
Quando mi accorsi che contraccambiava il mio sguardo iniziammo a ridere da lontano come a dire mi piaci.
Piano piano le due ragazze, tra risate, scambi di opinione, si avvicinarono al nostro tavolo, sostando difronte a quello limitrofo.
La ragazza che stavo fissando insistentemente, indossava: pantaloni stile fuso molto attillati color avorio e una camicia abbastanza stretta, da cui si potevano ammirare le sue femminili rotondità e un paio di stivali marrone non eccessivamente alti. Alta circa un metro e settanta, carnagione olivastra, capelli neri lungi oltre le spalle semi raccolti da una spilla, occhi scuri circondati da un velo di trucco marrone chiaro che ne esaltavano la profondità, labbra non troppo carnose, evidenziate da un rossetto color nocciola contornate da una striscia di matita color rosso mattone.
Sono stato seduto a guardarle per circa 10 minuti fino a quando, incuriosito ed eccitato, mi feci un po’ di coraggio per invitarle a bere in nostra compagnia.
Appena mi avvicinai al suo orecchio per invitarla a bere, senti chiaramente il profumo che avevo tanto cercato per mezza serata, mi bloccai per qualche secondo fino a quando lei si giro con lo sguardo verso di me, come per dirmi “cosa mi vuoi dire?” Pietrificato mentalmente e quasi involontariamente le chiesi “ma che profumo è?” mi guardo qualche secondo e mi disse “una donna non rivela i suoi segreti!!!”. Rimasi a bocca aperta per qualche secondo e sempre più eccitato e le dissi “che non volevo apparire arrogante ma mi avrebbe fatto piacere scambiare due parole” lei altrettanto garbata mi rispose che potevamo parlare tranquillamente lì ai bordi della pista. Iniziammo a parlare del più e del meno chi eravamo, cosa facevamo e che lei era venuta a ballare con la sua migliore amica benché non fosse di quelle zone e che era felicemente fidanzata.
Non ricordo esattamente tutte le parole, ma durante la conversazione, sentivo crescere il desiderio di abbracciarla di stingerla, piano piano mentre le parlavo i nostri corpi si avvicinarono, il mio pene era pienamente eretto, duro come non mai, non sapendo più res****re e quasi per sbaglio, lo appoggiai alla sua pancia, lei mi guardo con aria attonita, io facendo finta di nulla continuai a parlarle. I nostri corpi iniziarono ad avvicinarsi sempre di più. Il mio pene era talmente eretto che lo senti uscire dagli slip, puntando tra i pantaloni e la cintura impedendone cosi l’uscita, continuai a strofinarlo sempre più intensamente contro il suo basso ventre, mi sentivo esplodere, la pelle di entrambi sembrava infuocata, i nostri corpi cercavano un contatto sempre più intenso, le nostre mani iniziarono velatamente a cercarsi sfiorandoci delicatamente i corpi. Non riuscendo più a res****re abbassai leggermente le gambe per poterlo puntare direttamente in mezzo alle sue gambe. Grazie al tessuto fine dei pantaloni senti chiaramente che era proprio all’inizio al centro dell’apertura vaginale. Appena appoggiato, lei fece un grosso respiro. In pochi secondi persi completamente la cognizione di dove ero e di cosa stessi facendo, il suo respiro che invadeva il mio collo, il suo profumo che inebriava il mio cervello, il sapore dolce e delicato della sua pelle sulla mia lingua, il suo sguardo socchiuso come se stesse provando un orgasmo, i gemiti che le uscivano involontariamente, il tutto mentre le nostre mani esploravano involontariamente, e i nostri corpi si stringevano lentamante uno all’altro ma con tale forza come a voler rompere il tessuto che ci divideva, raggiungendo cosi in pochi minuti un orgasmo non di natura fisica ma mentale.
Non voglio dirvi né cosa abbiamo fatto dopo né com’è finita, posso solo dirvi che per la prima volta ho provato un’eccitazione sensoriale che trascende l’atto fisico in se, scoprendo cosi lati di me, che non sapevo di avere. Oggi come oggi sono consapevole di non conoscere a pieno il mio corpo come dovrei e allo stesso tempo vorrei provare nuove esperienze.

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Mikonos

“che mare splendido ti ricordi amore?”…e così dicendo mi abbracci..io seduto sul divano a sfogliare le foto di quella vacanza a mikonos…di alcuni anni fa…sento il tuo viso vicino al mio ed insieme ci rituffiamo in quei ricordi…così piacevoli….

Mi piace proprio girare per mikonos con il nostro scooter…si può stare ancora senza casco e sentire il vento sil viso è piacevole “anna sei pronta?”…”eccomi”…e ti vedo arrivare con una camicia lunga in lino.. leggera e sotto un bikini bianco..”sei favolosa mia cara” “grazie caro” mi rispondi mentre sali dietro e ti stringi a me…via si parte..destinazione nord..oggi voglio andare in una spiaggia meno affolata delle solite banana beach e super banana…piene di vita come essere in riviera romagnola..ma sempre con grande voglia di divertirsi e di divertire.
…girando per questo meraviglioso paesaggio ecco finalmente a Panormos…laggiù la spiaggia…scendiamo per le ripide stradine ed arriviamo alle spalle di un piccolo barettino sulla spiaggia con una grande distesa di cuscini sotto un tendone..fatto con diverse vele da windsurf…è carinissimo..
prese le nostre cose…ci incamminiamo lungo la lingua di sabbia ….ci sono pochi ombrelloni….o piccole tende..tutta la spiaggia è libera…decidiamo di andare verso il lato opposto dove le persone sono ancora più rade.
“paolo qui mi piace che dici?”…”va benissimo amore” e ci organiziamo con i teli stesi e piccoli sassi per fermarli..il vento si fa sempre sentire….non faccio in tempo a mettere lo zainetto a terra….che tu ti sei già tolta la camicia….slacciato il reggiseno…e senza battere ciglio fai scivolare a terra anche il perizoma del costume….mi piace guardare il tuo corpo nudo…il seno pieno con i grandi capezzoli….il tuo ventre…che scende dolcemente sino al monte di venere….labbra ben visibili…per queste vacanze hai deciso di depilarti completamente…un look che mi piace molto…subito ti seguo e mi spoglio completamente….sono anni che amiamo frequentare le spiagge naturiste…lasciare che il sole scaldi completamente il nostro corpo..ci regala meravigliose sensazioni.
“paolo mi spalmi l’olio di cocco sulle spalle?”…adoro farlo..e tu lo sai…lascio cadere un filo di olio sulle spalle…poi con le mani comincio a spalmarlo per bene…spalle….collo…schiena..e passo sui fianchi sino a sfiorare sempre più i ruoi seni….poi torno sulle spalle….le braccia….e tu ti lasci coccolare…poi ti stendi pancia in giù…e quindi passo un filo d’olio sulla schiena..sino ai glutei…hai un piccolo brivido..e io passo le mie mani lungo tutta la tua splendida schiena sino al solco che divide i tuoi glutei…passo con una mano…sento…il piccolo buchetto…poi scendo ancora dove già mi aspetta il tuo sesso…le cui labbra sono un po’ aperte..passo la punta dell’indice…tra di esse…come una piccola ostrica…sento i tuoi umori…..poi proseguo a spalmarti l’olio sulle belle gambe ben tornite…adoro il colore della tua pelle abbronzata…
Ti lascio a scaldarti sotto questo splendido sole…mentre io leggo un po’…nn passa molto tempo ed arriva una coppia e si sistema nn molto lontana da noi…lui è grande e grosso…coperto di tatuaggi..capelli scuri e a spazzola…lei al contrario e longilinea..alta buonda con un bel caschetto e pure lei alcuni tatuaggi in posti strateggici. Stendono le loro stuoie sistemano gli zaini e anche loro si spogliano….del resto siamo a mikonos..regno della libertà e della trasgressione.
Dopo un po’ li sento correre verso il mare….si tuffano…nuotano un po’..poi si avvicinano…giocano tra di loro..lei lo abbraccia…li sento ridere…e intanto guardano verso di noi….esce prima lui…e vedo…che nonostante l’acqua fredda….il “giocare” con la sua compagna deve averlo…stimolato…il suo sesso…è ancora un po’ turgido…poi lei lo segue correndo…il suo piccolo seno…è così sodo che nn si muove …le goccie d’acqua salata corrono sulla sua pelle abbronzata…sino a scendere tra le sue gambe…anche lei completamente depilata…e noto un piccolo bagliore…ha un piercing..proprio lì…la guardo e lei ricambia sorridendo maliziosa.
“ma che carino mi piacerebbe provarlo”.. mi giro e vedo che anche tu ti sei girata e stai osservando la stessa cosa che gardavo io con tanta curiosità…ti guardo sorridendo..
poi mi giro e ti chiedo di spalmare a me..un po’ di olio sulla schiena…ti siedi a cavalcioni sulle mie gambe…e sento…le tue labbra…venire a contatto con la mia coscia…poi cominci a spalmarmi tutta la schiena ..e mentre mi godo il tuo massaggio ho la testa girata…e vedo che i nostri vicini…ti stanno guardando mentre sei su di me…ora lui è steso…a pancia in su..e lei…è stesa…su di lui…poi..lentamente scende…e gioca….gioca con il sesso dell’uomo…che impugnato da quelle mani…si stà ingrossando…vedo ora la sua cappella scura e grossa…sparire tra le labbra di lei…lo stà succhiando!!!…per fortuna che sono a pancia in giù…sento che mi si è ingrossato pure a me…ma anche tu…le labbra del tuo sesso…le sento particolarmente umide…mi giro e vedo che stai guardando anche tu la scena…”sentiamo se ti fa effetto lo spettacolino?”…e così dicendo passi una mano sotto di me…ed impugni il mio cazzo..ormai duro…ti chini mi baci sul collo mordendomi un po’..e sento il tuo seno strusciare sulla pelle della mia schiena…”ma piace pure a te” rispondo io.
Detto questo…corriamo entrambi in acqua…a placare i bollenti spiriti una bella nuotata ..giocando tra noi…poi risaliamo sorridenti sotto lo sguardo attento..della coppia di nuovi amici …..
Ora lui è seduto..e lei e dietro di lui..le si struscia..e con le mani…cerca tra le sue gambe…poi si gira e gli si siede a cavalcioni…con la mano..prende il suo sesso..e se lo dirige dentro la sua vulva….comincia a muovere il suo bacino su di lui…vedo le chiappe di lei…contrarsi e spingere in avanti il bacino..lei mette le sue mani sul collo di lui..e si lascia baciare i piccoli seni……cavolo sono eccitato sono steso su un fianco e li guardo…tu sei davanti a me…anche tu guardi…ti giri su un fianco…e spingi indietro..il tuo culo….tra le tue coscie spuntano le labbra gonfie del tuo sesso…allungo una mano….infilo l’indice…sei grondante…allora infilo l’indicce ed il medio….tu spingi ancora più indietro aprendoti sempre di più ..nn resisto..ho il cazzo duro…e ti penetro…tu nn aspettavi altro…e spingi contro di me…prendo il tuo fianco…e spingo prima…la cappella..poi tutto il mio sesso…tutti e quattro ci stiamo guardando…che situazione incredibilmente eccitante..
..mi lascio andare completamente dentro di te…allungo una mano verso la tua bocca…e tu godendo mi mordi le dita che sanno ancora di te…e vedo lei buttare la testa indietro scossa da un bell’orgasmo prendere il sesso di lui e farlo uscire poi continuando a menarlo con la sua mano veloce..lascia che faccia uscire tutto il suo seme…sul suo ventre..e lui grugnendo..si lascia cadere all’indietro….a questo punto tutti in mare…per rilassarci dopo questo piacevole spettacolo…ci rimettiamo al sole…mentre i nostri amici…si mettono a s**ttare alcune foto..ormai è il tramonto e la luce è stupenda..colori caldi il sole rosso…e sulla pelle nuda rende dei toni meravigliosi…lei si stende sulla sabbia…poi si mette in ginocchio..e lui continua a s**ttare…poi sento che parlano…ma si stanno rivolgendo a noi allora un po’ di inglese masticato si fanno capire…e voglio che tu vada a fare alcuni s**tti con lei…mi guardi e maliziosa ti alzi e vai verso di lei….ora siete vicine…tu mora….e con un seno splettacolare…lei bionda seno minuto..ma entrambe sembrate complici in questo gioco vi abbracciate ed i vostri corpi si unisco in un incredibile miscuglio di pelle…prendo pure io la macchina fotografica…ed inizio..a s**ttare…..ma questa poi è una altra…storia
…un bacio a te..anna..mia splendida complice