Categories
Racconti Erotici

Ho rubato la ragazza a mia sorella (Parte 1)

Sono passati anni da quando Giacomo ed io abbiamo lasciato le nostre famiglie. Creai una vera agitazione nella nostra cittadina conservatrice. Mentre le nostre famiglie non rifiutarono il fatto, capinno che a causa della nostra sessualità noi non avremmo più potuto vivere in quella città. Era stato divertente vedere l’espressione sulla faccia di quella puttana di mia sorella quando Giacomo le disse che l’aveva scaricata per stare con me.

Erano i tardi anni novanta, la piccola città nella quale vivevo era totalmente cattolica e conservatrice. Era stato difficile quando arrivato alla pubertà cominciai a guardare i ragazzi invece delle ragazze. Io mi masturbavoi pensando agli eccitanti ragazzi della scuola e mi sentivo colpevole. Ero assolutamente il ragazzo medio, circa un metro e settanta, capelli ed occhi castani e mi tenevo in buona forma dato che facevo parte della squadra di nuoto del mio quartiere; ero quel tipo di ragazzo che ragazze notano.

Alle elementari ero un anno avanti e perciò ero alla pari di mia sorella che aveva un anno di più. Mia sorella ed io non andavamo molto d’accordo, Alice era una cagna puro e semplice. I miei genitori allora non lo capivano ma ora lo sanno. Ero all’ultimo anno quando Alice portò a casa Giacomo ed il mio cazzo per poco non sparò nei miei pantaloni. Giacomo era un giocatore di calcio, alti più di un metro e ottanta, capelli scuri ed occhi di un bel verde smeraldo, al solo guardarlo il mio cuore si fuse. Giacomo era un gran bel ragazzo ed io non riuscivo a capire cosa trovava in una cagna come Alice.

Successivamente Giacomo sembrò voler passare più tempo con me che con Alice, veniva a casa ed andavamo in giro insieme. Andavamo al cinema, a giocare a bowling, a mini golf. Lui veniva a vedere le mie gare di nuoto. I miei genitori ci venivano ma Alice non l’aveva mai fatto e Giacomo stava seduto con loro a fare il tifo per me.

I tempo passato con Giacomo l’attrazione per lui andò oltre la semplice attrazione fisica. Lo volevo romanticamente, volevo stare con lui e solamente con lui. Quando arrivava, mi vedeva, mi salutava con una carezza sulla schiena mi faceva sentire troppo bene, e ancora meglio se mi dava un grande abbraccio. Quando mi circondava con le sue braccia, mi cedevano le ginocchia e mi sentivo uno strano buco nello stomaco. Lo volevo dannatamente.

Era aprile ed eravamo in vista del diploma. Alice stava passando il fine settimana con un’amica ed i suoi genitori. I miei genitori erano fuori città per il fine settimana per un evento del lavoro di mio padre. Giacomo lo sapeva, chiese se lui poteva stare da me per il fine settimana ed i miei genitori dissero che andava bene.

I miei genitori partirono venerdì. Mia madre lasciò il numero dell’albergo in cui sarebbero stati nel caso avessi avuto bisogno di qualche cosa. Poco dopo che se ne furono andati Giacomo arrivò, Guardammo un paio di film ed ordinammo una pizza per cenaì. Dopo cena Giacomo eravamo seduti sul pavimento del soggiorno un di fronte all’altro, quando improvvisamente lui parlò di Alice.

“Penso che la scaricherò.”
Nessuna sorpresa là e se le dicerie erano vere Alice se la stava spassando.
“Perché la scaricherai? ” Chiesi non volendo lasciar cadere la cosa.
“Lei vuole solo sesso da me ed io non ho voglia di darglielo. Se solo sapesse!”
“Se solo sapesse cosa?”
“Nick, posso fidarmi di te? Ho un grande segreto che ho bisogno di dire a qualcuno perché non posso tenerlo più a lungo.”
“Chiaramente puoi, cos’è?”

Giacomo cominciò a piangere, le lacrime cominciarono a scendere sulle sue guance facendogli brillare ancora di più gli occhi verdi. “Ho cominciato ad uscire con Alice perché c’è qualcun’altro che mi piace e pensavo che uscendo con lei avrei potuto stare vicino a quella persona, e quindi l’ho fatto. Ho conosciuto meglio quella persona e penso che probabilmente me ne sono innamorato.”
“Giacomo non c’è niente di sbagliato. Dille quello che senti.”
“Non è una ragazza. Non è una ragazza. Non mi sono mai piaciute sessualmente ragazze. Io sono gay e non so cosa dirà se gli dico che l’amo.”

Giacomo era gay? Nella mia testa si formò improvvisamente un’immagine, che Giacomo fosse il mio boyfriend, di noi due che andavamo da qualche parte insieme a vivere felici e contenti. Spinsi via quei pensieri, misi una mano sulle spalle di Giacomo, lo tirai a me e lo tenni stretto. Lui continuò a piangere sul mio torace. Io volevo sapesse che andava tutto bene, che ero ancora suo amico, che gli volevo bene, che potevo capire il suo dolore. Il mio cuore si stava spezzando nel vederlo così.

“Giacomo, non lo dirò a nessuno.” Dissi. “Ma chi è il ragazzo di cui sei innamorato?”
“Prometti di non incazzarti?”
“Promesso.”
“Sei tu Nick.”
Non posso descrivere la sensazione che ebbi sentendo che Giacomo, il ragazzo con cui da tanto avrei voluto essere, era innamorato di me. Il mio cuore correva. Le mie braccia lo strinsero ancora più strettamente. Feci correre le dita tra i suoi capelli. Ora tutto aveva senso, ecco perché Giacomo passò più tempo con me che con Alice. Perché veniva sempre alle mie gare di nuoto ed i suoi abbracci.

“Non sei arrabbiato?” Chiese vedendo che non lo allontanavo da me e non gli gridavo di lasciare la mia casa.
“No Giacomo, non lo sono. Non posso essere arrabbiato con te per essere innamorato di me. Io non posso essere arrabbiato perché anch’io sono innamorato di te.”
Giacomo si sedette e mi guardò diritto negli occhi, non disse niente per un secondo. “Anche tu sei innamorato di me?”
“Sì. Anch’io sono gay. Quando Alice ti ha portò a mi sono sentito attratto da te, dapprima pensai che non era nulla, che non fosse niente di più di quello che sentivo per gli altri ragazzi della scuola, ma divenne molto di più quando cominciasti a passare tutto quel tempo con me. Tu non sa quello che voleva dire per me vederti a tutte le mie gare di nuoto. Tu non hai idea di come mi fai sentire quando mi abbracci. Giacomo io ti ho desiderato più di qualsiasi altra cosa nella mia vita.”
Giacomo riprese a piangere. “Oh Nick. Non sai cosa vuole dire per me. Sapere che anche tu mi ami .”
Si precipitò di nuovo nelle mie braccia ed io lo tenni così per un po’, poi gli alzai il mento e lo fissai nei suoi begli occhi. Mi chinai e lo baciai. Fu un lungo bacio sensuale. Quando interrompemmo il bacio Giacomo mi sorrise. Ci baciammo di nuovo e restammo così, poi ci alzammo, andammo in camera, ci sdraiammo sul letto e restammo così per un po’.
Cominciammo a toglierci i vestiti e quando fummo nudi guardammo i nostri corpi. Il corpo di Giacomo era bello, il torace liscio e la piccola striscia che conduceva ai peli pubici, il suo cazzo sull’attenti. Strofinammo insieme i nostri uccelli e prima che ce ne rendessimo conto, avevamo preso in bocca il pene dell’altro.

Dopo un po’ Giacomo smise di succhiare e disse. “Nick puoi mettermelo dentro?”
“Posso andare nella stanza di Alice e vedo se ha dei preservativi. E avremo bisogno di qualche cosa per lubrificare.”
“Nick, io sono vergine.”
“Anch’io lo sono, Giacomo.”
“Allora non avremo bisogno di preservativi, non dobbiamo preoccuparci di malattie contagiose.”
“Ok, allora il lubrificante, torno subito.”

Andai in bagno e trovai della vasellina; tornai nella mia stanza e feci sdraiare Giacomo su di un fianco. Cominciai a lubrificargli il sedere di Giacomo e ne misi un po’ su di me. Inserii un dito nel suo buco per allentarlo. Lo sentii lamentarsi un po’. Appoggiai il cazzo al suo buco e spinsi. Era così bello e caldo e stretto. Giacomo si lamentò e disse: “Per favore mettimelo dentro Nick.”
“Ok Giacomo.” Dissi e cominciai a muovermi lentamente dentro di lui. Lo sentii lamentarsi, cominciai ad andare a tutta velocità e Giacomo non protestò. Mi mossi sempre più velocemente e Giacomo continuò a lamentarsi. Gli girai la testa e lo baciai mentre continuavo a fare l’amore con lui. Prima che me ne rendessi conto stavo sborrando dentro di lui.

Dopo essere venuto mi estrassi e Giacomo si sdraiò sulla schiena. Il suo cazzo era ancora duro, mi chinai e glielo succhiai. Giacomo eruttò sperma nella mia bocca. Il gusto era buono da morire, era caldo e dolce, era il sapore di Giacomo. Dopo aver bevuto la sua sborra mi sdraiai accanto a lui e tirai le coperte su di noi. Ci sorridemmo l’un l’altro e ci guardammo l’un l’altro negli occhi. Ci baciammo ripetutamente e ci addormentammo nelle braccia dell’altro.
Sarebbe stato un bel fine settimana.

Categories
Reife Frauen

Internet Bekanntschaft

Internet Bekanntschaft

Vor kurzen habe ich mit einer Dame (46j) getroffen. Angeschrieben hatte sie mich auf einer anderen Adult-Seite. Sie hatte gelesen dass ich auf CFNM stehe. Wir tauschten verschiedene Fantasien aus, bis sie dann anfragte ob ich nicht Lust hätte zu ihr zukommen und mich für sie und ein paar Freundinnen auszuziehen. Sie hatte die Bilder von meinem Profil ihren Freundinnen gezeigt und sie seien sehr interessiert mich kennenzulernen. Ich bat sie um ein Foto von ihr und ihren Freundinnen. Sie schickte mir prompt eines. Sie war ein wenig mollig aber mit grosser Oberweite. Blond, kurze Haare und einem Durchschnittsgesicht. Die Oberweite hingegen machte mich schon ein wenig an.
Von ihren Freundinnen habe sie kein Foto zur Hand. Wir chatteten noch ein wenig, da ich nicht überzeugt war sie und ihre Freundinnen einfach so zu treffen.
Da ich aber schon ein wenig Interesse daran gehabt habe, trafen wir uns ein paar Tage später vor der Webcam, damit ich sehen konnte wie sie wirklich aussieht und ob das Foto echt ist.
Sie hatte ein hübsches lächeln und ein sehr freundliches Auftreten. Ich musste immer wieder auf Ihre Brüste schielen während des Camens.
Ich würde geradezu überhäuft mit Komplimenten von ihr. Und da ich mich schon vor der Cam für sie auszog, willigte ich schliesslich ein.
Also verabredeten wir uns für den nächsten Samstag, damit auch alle Ihre Freundinnen kommen konnten. Die Rede war von Ihr und 3 Freundinnen/Nachbarinnen. Wir trafen uns bei Ihr, da ich nicht wollte, dass sie weiss wo ich wohne.

Sie bot mir erst einmal einen Sekt an. Da ich keinen Sekt trinke gab es für mich nur noch Wodka, Eierlikör oder Kleiner Feigling. Na das fing ja gut an. „Im Wohnzimmer warten schon die anderen“ waren ihre Worte. Na klasse dachte ich mir jetzt, war das echt so eine gute Idee? Ich trank also erst einmal ein paar Feiglinge, den Rest konnte man ja nicht trinken. Sie wollte wissen, ob ich die anderen erst einmal kennen lernen möchte oder gleich nackt mitkommen möchte.
Ich entschied mich fürs erste. Kaum öffnete sich die Tür fing das gröhlen los und gegackere.
Oh man. 3+1 macht Vier bei mir. Es waren aber gleich 7+1!!! Da haben sich die Damen wohl auch ohne Mann vermehrt! Die Hälfte war schon gut angetrunken. Sie fragten mich alle quer durcheinander. „Warum stehst du denn auch CFNM?“, „Wie gross ist er denn?“ „Spritzt du denn viel“, Wann dürfen wir ihn denn sehen?“, „Bist du noch Jungfrau?“, „Machen dich ältere Frauen an?“, „Wie oft wichst du dich denn?“…. etc…
Die Gastgeberin spielte schon an mir herum.
Was habe ich mir nur dabei gedacht? Nun wurde das Verlangen nach meinem nackten Körper immer grösser und die Damen, zwischen 35-50j, immer ungeduldiger. Kaum zog ich ein Teil nach dem anderen aus, fingen sie an immer gespannter und lauter zu werden.
Wieder quatschten sie durcheinander. Schon als mein Oberkörper frei war, freuten sie sich wie kleine Kinder die ihr Geschenk auspackten. Eine kleine brünette rechts von mir fing gleich an mir über meine Brust zu streicheln. Ich zog mich während dessen weiter aus. Mein Penis war schon angeschwollen, stand jedoch noch nicht! Ich zog mir also meine Unterhose runter und mein halb erigierter Penis kam zum Vorschein. Gleich kamen sie alle näher auf mich zu. Und die Gastgeberin zog mich wie ein Objekt in die Mitte der Meute.
Eine der Frauen zog gleich an meinem Glied und fing gleich dran zu saugen, als wolle sie die erste sein.
Kaum spielte sie mit der Zunge an meiner Eichel und alles gröhlte, stand er auch schon wie eine Eins. Ich spürte ihre Hände überall an meinem Körper. Jeder fasste mir abwechselnd an meine Eier und strich mir über meine Brust. Es schien als seien sie fasziniert von meinen Eiern gewesen. Da sie auch teilweise zu zweit an ihnen herum saugten. Dann fingen sie an mich anzufeuern „Loss komm für uns, spritz endlich ab“. Es dauerte nicht lang und ich gab ihnen was sie wollten. Einige der Frauen küssten mich zum Abschied auch auf den Mund und fühlten noch einmal meine Eier.
Es schien als stehen ältere Damen mehr auf Ei als auf Bananen. 😉

Categories
Racconti Erotici

il nodo parlato?

l nodo parlato

D:”amore ti posso legare un giorno o l’altro?”
g:”assolutamente no!”
d:”e dai su ti lego senza stringere troppo.Se mi dici basta ti sciolgo subito.”
g:”amore com’è che non ti credo neanche un pò?Lo sai che tu sei una piccola viperetta imprevedibile?Abuseresti del mio corpo e io da immoilizzato sarei solo un piccolo esserino indifeso”
Mi piace giocare nel sesso,provare sensazioni nuove,Interpretare personaggi nuovi in questo splendido gioco di ruoli che è il sesso.Ho una voglia matta di legarlo e di prosciugarlo fino a farlo implorare di smetterla,schiacciargli la mia fica bagnata sulla bocca e sul naso soffocandolo.Mi fa resistenza ma in cuor suo so che non aspetta altro.Sono molti gli uomini che si eccitano al solo pensiero di essere dominati da una donna e lui non è da meno.
Quindi vado in una ferramenta prendo 15 metri di corda da 0,8 mm di diametro,mi sono documentata,torno a casa la divido in quattro segmenti e faccio una prova per vedere se tutto funzionerà,studio come fargli i nodi ecc…è tutto pronto,non può sfuggirmi.Sabato pomeriggio ci andiamo a fare una doccia insieme e poi ci massaggiamo un pò cospargendoci di crema idratante.Siamo già su di giri,non ci metterò molto a convincerlo,penso tra me.La sua schiena poggiata sul muro, bacino inarcato in avanti,io seduta sul letto a gambe ben divaricate,in modo da fargli vedere la mia fichetta appena depilata e il suo cazzo all’altezza della mia bocca.Lo succhio un pò giusto per fargli perdere la lucidità e la capacità di giudizio.Quando sento che è il momento giusto mi alzo apro il mio cassetto e tiro fuori il corpo del reato.Lui ridacchia facendo di no con la testa.Non ha scampo.Gli sussurro un pò di parole all’orecchio per convincerlo Gli stringo il cazzo ancora scivoloso per la crema e gli passo dolcemente il pollice sul frenulo,lo vedo contercersi e lo sento ansimare.In silenzio lo guido fino a sedersi ai piedi del letto.Quindi lo faccio sdraiare.Per capirci busto sdraiato e gambe a terra .Gli metto un piccolo cuscino sotto le natiche sode e porto a compimento il mio lavoro di tessitrice,un cappio per ogni arto e un nodo qualche cosa per inchiodarlo,a gambe aperte, ai quattro piedi del letto.Sono brava a fare i nodi non me lo aspettavo.Glie lo prendo in mano e inizio a masturbarlo sempre più forte prova a muoversi ma niente è inchiodato in quella posizione.Più lui tira e più i cappi gli si stringono intorno.Rallento il ritmo e mi metto in ginocchio al suo fianco lo bacio un pò.La mia bocca e la mia lingua inondano la sua di saliva,riprendo a muovere la mano lentamente continuando a baciarlo.Mi chiede di fargliela leccare,non ancora.Mi piace vederlo così lussuriosamente sofferente.Se lui si inarca con il bacino io rallento,se lui si rilassa io accellero.Gli chiedo se vuole venire,mi risponde si,no,forse non lo sa neanche lui.Decido di succhiarglielo,quindi mi sposto verso il suo cazzo super eccitato e gli sfioro con la bocca il glande,me lo passo sulle labbra umide con molta delicatezza.Lui si eccita sempre più,cerca di venirmi incontro facendo leva sui piedi per infilarmelo in bocca ma non ci riesce.Ho il controllo totale!Apro la bocca e me lo infilo dentro fino alla base quasi senza toccarlo,poi glie le richiudo intorno e inizio la mia opera.Lo succhio e lo lecco per un pò,gli serro le palle con le mani e le stringo abbstanza forte.Il ritmo aumenta ansimiamo tutti e due,gli chiedo di nuovo se vuole venire.Questa volta è più convinto,mi dice per favore,te ne prego fammi venire.Io lo metto in guardia che un solo orgasmo non sarà sufficiente,lui continua a pregarmi di farlo sborrare.Lascio tutto e salgo a cavalcioni sul suo cazzo,lo punto sulla mia fica e lo infilo progressivamente e con decisione dentro.Mi muovo su e giù come un indemoniata,vorrei farlo esplodere,vorrei farmela sfondare.Insomma anche io sono bella eccitata.Dopo qualche minuto vengo,un orgasmo intenso e prolungato.Poco dopo viene anche lui,dentro di me.Adesso me la puoi leccare vuoi?Annuisce con la testa dicendomi di si.La ragione ormai è andata a farsi fottere.Mi sfilo e il più rapidamente possibile sono sulla sua faccia.Premo la mia fica piena di umori sulla sua bocca e sul suo naso,,lui spinge verso di me quasi volesse entrarci dentro,la sua lingua mi esplora il più profondamente possibile,me la becia,lecca,mi carezza con il naso.Proprio un bravo ragazzo!Indugio ancora un pò sulla sua lingua impertinente.Mi giro un pò con la testa e vedo il suo cazzo ancora perfettamente eretto,Vedo i suoi addominali contrarsi e il suo membro levitare come per magia alla ricerca di un “appiglio”.Mi piego in avanti e iniziamo un formidabile 69,Ci gratifichiamo ancora un pò in questa posizione e dopodiche mi tolgo.mi metto in ginocchio in mezzo alle sue gambe e inizio a succhiarglielo ecc….Gli faccio una sega e intanto gli succhio la cappella.Riesco ad anticipare il suo orgasmo tre volte,ogni volta gli lascio il cazzo e mi sposto sulla sua bocca.Lo minaccio dicndogli che non lo farò venire,che lui non è capace a non farsi sgamare.Mi metto di nuovo tra le sue gambe e ricomincio, neanche 10 secondi e mi riempie la bocca della sue essenza,la lascio colare sulla mia mano sul suo cazzo che ancora stringo tra le mani.Mi accoccolo vicino a lui ma non lo sciolgo.Lo carezzo un pò sul petto,sull’inguine,me lo sbaciucchio un pò.Lo stuzzico dicendogli che è proprio una brava mignottella.Le mie mani carezzano il suo pisello ora moscetto,inizio a fantasticare raccontandogli qualche fantasia erotica.Il mio racconto lo eccita di nuovo,il risveglio del guerriero.Più la storia va avanti e più il ritmo della mia mano aumenta.Vuoi venire ancora? lo incalzo,lui approva.Vieni gli urlo in preda ai demoni e sul più bello della mia immaginaria orgia lui viene per la terza volta.Quando lo sciolgo i segni delle corde sui suoi polsi sono evidenti.Come farai domani con il tuo lavoro?Magliettina a maniche lunghe?

Categories
Anal BDSM Erstes Mal

Erwischt!

Ich wurde jetzt bereits häufiger gefragt wie ich zum Crossdressing kam, wahrscheinlich so wie die meisten anderen CDs auch, die Eltern sind nicht da, ein BH liegt oben auf dem Wäschekorb, mal anprobieren, oh, ein passender Slip wäre jetzt schön.

So war das bei mir, wenn meine Eltern nicht zu Hause waren wurde “Frau gespielt”, ich zog immer mehr an, Wäsche, Strümpfe, Schuhe und Make-Up. Ich traute mich immer mehr und als ich mal einige Zeit für mich hatte ging ich sogar en Femme nach draußen. So wurde ich auch das erste mal erwischt.

Es war ein schöner Nachmittag, ich hatte mich zurecht gemacht mit einem roten BH, passendem Slip, roten Halterlosen, einem schwarzen Sommerkleid und schwarzen Pumps. Ich war gerade nach Hause gekommen und ging durch den Flur als ich unsere Nachbarin traf, eine Frau nach der ich mich mit meiner gerade erwachten Libido verzehrte. Eine große Frau mit kurzen Haaren, einer rauen Stimme die immer enge enge Lederhosen oder kurze Röcke und High Heels trug, nicht anständig sondern nuttig.An diesem Tag trug sie eine sehr enge schwarze Lederhose, schwarze High Heels und ein sehr enges weißes T-Shirt an. Ich versuchte an ihr vorbei zu gehen und grummelte ein leises “Guten Tag”. Sie sagte nur:”weiß deine Mutter das ihr Sohn ihre Kleider trägt?”

Ich war wie vor den Kopf geschlagen und konnte erstmal garnichts sagen und drehte mich erst mal zu ihr um.” Sie verwechseln mich, ich besuche einen Freund.” versuchte ich meinen Kopf aus der Schlinge zu ziehen. Sie kreuzte ihre Arme und lächelte mich an:”Ich kenne das Kleid, deine Mutter hatte es vor gar nicht allzu langer Zeit an als sie mich und meinen Mann besuchte, es endete auf dem Boden an unserem Bett.” Der zweite schnelle Schock, diese Frau machte mir das erste mal klar das meine Eltern auch Sex hatten. Viel schlimmer aber war: Es gefiel mir wie meine schmerzhafte Erektion es mir klar machte.”Wäre echt schade wenn deine Mutti rausbekommen würde das ihr Sohn ne Transe ist, aber mir gefällt das. Ich würde es geheim halten, wenn du mir dafür einen kleinen Gefallen tuen würdest” sagte sie und nahm meine Hände in die ihren und führte sie an ihre großen Brüste.

Thekla, so hiess die Nachbarin, führte mich in ihre Wohnung. “setz dich, willst du etwas trinken?” fragte sie mich. “eine Cola bitte.” Sie lachte:”Süßer, wir sind hier doch nicht in der Schule, wie wäre es mit einem schönen Rotwein?” Ich nickte und sie machte sich daran die Getränke einzuschenken. Sie brachte die Gläser ins Wohnzimmer und wir stießen an. Während ich an meinem Wein nippte kippte sie das Glas herunter als wäre es Wasser.”AHHH, das habe ich gebraucht. Mach es dir bequem, ich zieh mir etwas lockereres an.” Sagte sie und küßte mich als sie ins Schlafzimmer ging. Ich blieb zurück und merkte wieder wie mein Penis schmerzhaft gegen den Stoff des Slips drückte.

Ich blieb einige Minuten für mich und merkte wie mir der Wein etwas zu Kopf stieg als Thekla wieder ins Wohnzimmer kam. Ich war baff. Sie trug nur noch einen schwarzen im schritt offenen Lederstring, einen Nippelfreien Leder-BH, einen Lederstrapsgürtel und schwarze Strümpfe, an den Füßen schwarze Stiefeletten. Ihre Haare waren zurückgegelt und gaben ihr etwas dominantes. In ihrer Hand trug sie einen Jutebeutel, für später wie sie mir sagte. “Gefalle ich dir?” fragte sie mich:” Oh ja, du bist umwerfend.” sagte ich während sie sich neben mich setzte. “Jetzt wo ich mich etwas frei gemacht habe möchte ich aber auch sehen was du zu bieten hast.” Mit diesen Worten begann sie mein Kleid aufzuknüpfen. Ich liess es passieren und als sie es offen war rieb sie ihre Hand über meinen Slip, was ich mit einem leichten aufstöhnen quitierte:” Die gefällt das, hmm, dann wirst du das hier lieben.” Mit diesen Worten befreite sie meinen Schwanz und fing an ihn mit dem Mund zu beglücken.

Ich war im Himmel, unsere Sexy Nachbarin war meinen schwanz am lutschen, ich spielte mit meinen Nippeln während ihr Kopf rhytmisch hoch und runter wippte. Sie sah hoch, ihre Hand rubbelte immer noch wie wild meinen Penis:”Es wird noch besser, mach die Beine breit.” Ich tat was sie sagte und hakte meinen Absatz in den Tisch. Sie leckte ihren Mittelfinger und schob ihn langsam in meinen Po. Ich spannte an, das kannte ich nicht.”Tschh, entspann dich, es wird dir gefallen, lass es einfach passieren.” mit einer Hand an meinem Schwanz und einem Finger in meinem Po fing sie an meine Prostata zu massieren. Es war unglaublich. Ich würde hart kommen, das war klar, aber als wenn sie meine Gedanken lesen könnte hörte sie auf und stand auf.”Zeit für etwas Spass für mich” sagte sie und spreizte ihre Beine über mir und setzte sich mit ihrer glatten Fotze auf meinen Schwanz.

Ich war im Paradies, eine sexy Frau ritt meinen Schwanz während ich mit ihren schönen Titten spielen durfte und hatte gleichzeitig schöne Wäsche an. Besser konnte es nicht werden, zumindest dachte ich das. Sie ritt mich hart, ihre Muskeln spannten sich bei jeder Bewegung um meinen Penis, es war genial. Und dann kam sie, ihr ganzer Körper bebte und ich hatte angst ihre Vagina würde jeden Moment meinen Penis einsaugen, so heftig war ihr Orgasmus.”Das war gut, aber jetzt zu der Tasche.” Sie stand auf und liess mich japsend zurück. Sie ging zu der Tasche und holte etwas heraus, ich war noch immer so benommen das ich mich nur fragte warum sie noch einen Slip anziehen sollte. Dann drehte sie sich um und ein gewaltiger Dildo war an ihrem Harness, den ich für ein Höschen hielt. “Du willst eine Frau sein, also ficke ich dich jetzt, auf die Knie” Ich war wie vor den Kopf geschlagen als ich es tat, Knieend auf der Couch. Sie stellte sich hinter mich, ich hörte ein leises klick und ein reibendes Geräusch und sie warf eine Tube mit Gleitcreme neben mir auf die Couch. Ihre Hände fassten mich an den Hüften und ich spürte den Dildo an meinem Arsch, triefend von Geitcreme.”das wird jetzt etwas wehtun, geniesse es” Mit diesen Worten drang der Gummi-Penis in mich ein und sie begann ihn tief in mich rein zu Pumpen. Hart und Tief, mit jedem Stoß wurde mein Schwanz härter, sie berührte meine Prostata. Irgendwann liess sie sich auf die Couch nieder und zog mich mit sich, so das ich sie reiten kommte. Und plötzlich passierte es, mit lautem schreien flog mein Sperma über uns, traf mich ins Gesicht und sie wurde langsamer. Langsame Stöße liessen mich regelrecht auslaufen, ich zitterte am ganzen Körper und sie nahm mich in ihre Arme. So langen wir eine Zeit lang, erschöpft aber glücklich, bis ich gehen musste weil ihr Mann bald nach Hause kommen würde. Ihre letzten Worte waren:

“Bis zum nächsten Mal.”

Categories
Fetisch

Falsche Gedanken

Falsche Gedanken
(c)Krystan

Anja öffnete ihrem Sohn die Tür und erstarrte augenblicklich. Es war nicht ihr Sohn, der sie mit seinen Blicken gefangen hielt. Nein, neben ihrem Sohn stand ein etwas älterer Junge, braun gebrannt und mit fast leuchtend blauen Augen. Sein dunkles, wildes Haar fiel ihm ins Gesicht und gab dem Jungen etwas fast mystisches.

“Hey Mum, was gibt es zum Essen?”, fragte Michael, ihr 14 jähriger Sohn.

“Ähm, Spaghetti”, meinte sie immer noch etwas verwirrt.

“Das ist Rico. Er geht in die zwölfte Klasse. Du sagtest doch, ich soll jemanden von dort wegen Nachhilfe fragen. Ich hab gemeint, er kann mit zum Essen kommen.” Er war sichtlich stolz, einen von den großen Jungen als Kumpel mit nach Hause führen zu können. Auch wenn er ihm in Wirklichkeit nur Nachhilfe gab, so tat es seinem jugendlichen Ego gut.

“Hallo Frau Weißberger. Es ist schön, Sie kennenzulernen.” Der Junge lächelte. Es war freundlich doch in ihr löste es auch eine Kaskade anderer Gefühle aus. Er war etwas größer wie sie und schlank. Seine Lederjacke verlieh ihm fast jene schneidigen Anblick eines Top-Gun Piloten aus den 80er Jahren.

Nur langsam errang Anja wieder ihre Fassung und wandte beschämt ihren Blick von dem jungen Mann ab. Er mochte vielleicht gerade mal 18 oder 19 sein, auch wenn er auf sie älter wirkte. Was war heute nur wieder los mit ihr? Den ganzen Tag über war sie ständig feucht und aufgewühlt, seit ihr Mann heute Morgen aus dem Haus ging.

“Ja, sicher”, hauchte sie fast ohne Ton und fühlte sich dabei schrecklich bescheuert. “Komm herein.”

Instinktiv glitten ihre zarten Finger durch das lange, seidige Haar, welches sie offen trug. Sie benahm sich so unbeholfen wie ein kleines Schulmädchen, als sie mit ihrem Sohn und dem fremden Jungen in die Küche ging. Dort standen bereits zwei Teller und die Töpfe mit dampfenden Nudeln und der Soße. Anja rief sich selbst zu Ordnung, während sie zwischen ihren Fingern eine blonde Haarsträhne rieb. Sie war 35, seit 15 Jahren verheiratet und weit davon entfernt, jenes dummer kleine Schulmädchen zu sein, für welches sie sich jetzt hielt.

Mit zitternder Hand nahm sie einen weiteren Teller aus dem Schrank, holte Besteck und stellte es Rico hin. Seine blauen Augen schienen dabei fast die ganze Zeit an ihr zu haften, während Michael munter irgendetwas von der Schule erzählt. Was war nur los mit ihr? Sie streifte ihren Rock zurecht und setzte sich zu den beiden Schuljungen an den Tisch.

“Danke Frau Weißberger”, meinte der Junge. Seine Blicke schienen die ganze Zeit an ihr zu haften. Michael nahm sich als Erstes die langen Nudeln aus dem Topf und groß die rote Soße darüber. Rico zögerte.

“Nimm dir ruhig, was du magst”, erklärte sie ihm mit freundlicher Stimme. “Es ist genug von allem da.”

“Sicher?”, fragte er und seine Worte ließe sie augenblicklich erröten. Seine Stimme war sanft, angenehm und hatte etwas fast Magisches. Unruhig rutschte sie auf dem Stuhl hin und her. Zwischen ihren Beinen war sie ganz feucht. Nicht erst jetzt, schon den ganzen Tag. Sie hatte wohl gerade wieder ihren Eisprung. Hör auf, dich wie eine läufige Hündin zu verhalten, rügte sie sich selbst.

“Ja, Mama kocht immer etwas mehr”, meinte Michael mit einem Lachen. Mit seinen vierzehn Jahren ist ihm die sexuelle Spannung von vollkommen unbewusst, die sich in dem Moment zwischen dem Jungen und seiner Mutter entwickelt hatte.

“Dann werde ich mich gerne bedienen.” Rico nimmt sich mit dem Schöpfer eine Portion Spaghetti aus dem Topf und gießt danach auch etwas Soße darüber.

Zu dritt essen sie das köstliche Mahl. Anja hat dabei nur wenig Hunger. Nun ist es an ihr dem fremden Jungen zuzusehen, wie er die langen, dünnen Nudeln einwickelt und sie langsam an seinen Mund führt. Wie ein wildes Tier verschlingt er sie. Seine Lippen lecken sich die Reste der Soße aus den Mundwinkeln. Ein elektrisierender Schauer durchflutete sie, während ihre Gabel kraftlos auf dem Teller herumstocherte.

Rico und Michael waren so wesentlich schneller mit dem Mittagessen fertig und ließen sie alleine am Tisch zurück. Ihr Sohn und der andere Junge verschwanden in seinem Zimmer. Jetzt erst brachte sie ein paar Bissen herunter. Apathisch räumte sie die Teller in die Spüle und hängte die Jacken der beiden Jungs in der Garderobe auf. Dann ging sie hinunter in den Fitnessraum. Sie musste sich dringend auf andere Gedanken bringen.

***

“Boa, mir auch mein Kopf!”, stöhnte Michael nach über einer Stunde intensiven Lernens, verging ihm reichlich die Lust. Algebra war das Letzte, und auch wenn Rico sich mühe gab, dem Jungen in die Geheimnisse des linearen Gleichungssystems beizubringen, hatte Michael für heute genug davon. “Ich hock mich jetzt erst mal an den PC und spiel ein wenig World of Warcraft. Spielst du eigentlich auch?”

“Nein”, meinte Rico. “Ich spiele lieber mit Mädchen rum.”

“Ach, die sind doof”, meinte der Schüler, der sich bereits in das Spiel einloggte. “Wenn du deine Kohle willst, geh zu meiner Mama. Die kümmert sich darum. Ich glaub sie ist oben.”

“Ok, danke.” Rico verließ das Kinderzimmer.

***

Anja glitt mit dem Kamm durch ihr nasses Haar. Nach einer Stunde auf dem Laufband und einer ausgiebigen Dusche fühlte sie sich wieder besser. Immer noch konnte sie kaum fassen, wie verwirrt sie durch die Anwesenheit des Jungen war. Sie war doch eigentlich eine glückliche Hausfrau und Mutter. Sie liebte ihren Mann, auch wenn nach all den Jahren die Leidenschaft in ihrer Beziehung sichtlich nachgelassen hatte. Niemals war ihr in den Sinn gekommen, ihn mit einem anderen Mann zu betrügen. Vor allem nicht mit diesem Jungen, den sie kaum kannte.

Dieser Junge, ja. Vom ersten Moment an hatte er in ihr ein seltsames Verlangen ausgelöst. Eine Sehnsucht, deren Existenz sie bis zum heutigen Tag verleugnet hatte. Ja, diese Sehnsucht war schon lange da. Heimlich, nachts, wenn ihre Finger unter der Bettdecke ihrer lüsternen Spalte Freude schenkten. Ein fast schmerzhaftes Verlangen erfüllte ihren Unterleib bei dem Gedanken. Unbewusst griff sie sich zwischen die Beine und streichelte den Flaum ihrer Vulva. Ein leichtes Stöhnen drang über ihre Lippen und ihrer Nippel spannten sich hart. Ihre Finger fanden die heiße Scham und erhaschten etwas von dem feuchten Graben, der sich dazwischen wollüstig ihrer Bewegung entgegen streckte.

Wie ein unsichtbares Feuer brannte es in ihr. Vertrocknetes Unterholz, welches durch einen Funken entflammt wurde. Vor ihrem geistigen Auge formte sich das Bild jenes Funken, der sie vor wenigen Stunden entflammt hatte. Rico, der Schulfreund ihres Sohnes, der ihm beim Lernen half. Sein Bildnis glich ihr einem Engel. Einem sündigen Engel, der ihr den Himmel versprach.

Ihre Fingerkuppe fand die Erhebung zwischen ihren Schenkeln. Streifte den sich erwartungsvoll darbietenden Kitzler und erreichte so eine Woge der Lust, die durch ihren attraktiven, weiblichen Körper schlug und ihr fast den Atem raubte. Anja biss sich auf die Lippen und umkreiste jene zarte Knospe sanft. Sie tat nichts Falsches, tat nichts Verbotenes, folgte nur ihrem natürlichen Trieb, während ihr Mann auf der Arbeit war.

Ihr nackter Körper bebte vor Verlangen, sehnte sich nach Erlösung. Vielleicht sollte sie heute Abend wieder ihr schwarzes Negligé anziehen. Jenes, welches sie von ihrem Mann zum Geburtstag geschenkt bekommen hatte. Jenes, welches seine Lust so ungemein anzustacheln schien, als sie es vor zwei Monaten einmal für ihn angezogen hatte. Aber nein, in ihrem Traum war es nicht ihr Mann, für den sie es anzog. In ihrem Traum war es immer noch dieser gut aussehende, verruchte Junge, der ihr Herz in Flammen setzte.

Immer schneller rieb sie ihre Knospe. Ihre Knie wurden weich und ihr immer noch knackiger Hintern wiegte sich im Rhythmus ihres leidenschaftlichen Verlangens. Ihr Körper sehnte sich nach mehr, sehnte sich nachdem Traum, sehnte sich nach dem Mann, sehnte sich nach allem, was sie nicht hatte. Ihre Finger konnten ihr vielleicht Lust bereiten, Befriedigung empfand sie allerdings nicht. Nicht so. Vielleicht später, im Bett, wenn sie das heimliche Spielzeug aus der Nachttischlade mit den Frauenzeitschriften herausholte. Dann würde sie sich vielleicht die Lust bereiten, die das Leben ihr so grausam vorenthielt.

Ihr Körper kam zur Ruhe. Langsam öffnete sie die Augen. Sie betrachtete ihr Spiegelbild und blickte erschrocken in die blauen Augen von Rico. Der Junge stand auf einmal hinter ihr. Blickte sie verträumt mit seinen blauen Augen an ohne etwas zu sagen. Erschrocken fuhr Anja herum und griff nach einem Handtuch um ihre Blöße zu bedecken. Wie lang stand er schon hinter ihr? Wie lange hatte er sie beobachtet? Sie wusste es nicht, wusste nicht, wieso er zu ihr in das Badezimmer, welches durch eine Tür mit dem Schlafzimmer verbunden war, gekommen war.

Sie zog das Handtuch eng an ihren Busen. Sie fühlte ihren Herzschlag. Sie wollte etwas sagen, wollte sich erklären oder ihn zumindest anschreien, aber sie brachte es nicht fertig. Seine Augen fixierten sie ohne Scham, ohne auch nur das geringste Schuldbewusstsein. Er betrachtete sie einfach wie ein Kunstwerk, neugierig und voller unausgesprochener Erregung.

Anja mühte sich, die Fassung wiederzuerlangen. Das große Handtuch fest an ihre Brust gedrückt wollte sie an dem Jungen vorbei aus dem Badezimmer eilen, doch Rico hielt sie auf. Der Junge versperrte ihr den Weg und legte seine Hand an das schützende Tuch. Wut funkelte in ihren Augen. Sie hätte etwas sagen können, hätte ihm verbal einen Verweis geben können. Doch als sich ihre Blicke erneut trafen, schmolz der Widerstand. Genau, wie an der Haustür war sie auch jetzt nicht in der Lage zu handeln.

Sie reagierte nicht, als der Schüler ihr das Handtuch mit sanfter Gewalt entwendete, und ihren sinnlichen Leib erneut seinen Blicken feilbot. Sie spürte sein Verlangen, als sich die Hände des Jungen auf ihren entblößten Busen legten. Ein kaum hörbarer Seufzer huschte über die Lippen der blonden Hausfrau, als er ihre harten, schmerzenden Nippel zwischen seine Finger nahm und sie behutsam drückte.

Sein warmer Atem streifte ihre feuchte Haut und Anja schloss für einen Moment die Augen, als sich die Lippen des Jungen langsam den ihren näherten. Es war so falsch und fühlte sich doch so richtig an. Sie verdrängte den Gedanken an ihren Mann, der sie liebte und für sie sorgte. Sie verdrängte den Gedanken an ihren Sohn, der nur wenige Meter von ihr entfernt war. Sie dachte an nichts, als an jenes elektrisierende Gefühl in ihrer Brust, als sich seine Lippen auf die ihren legten.

Anja kostete die fremden Lippen voller verlangen. Der fremde Junge schmeckte so gut, so jung, so unverbraucht und zugleich auch sündig. Sie hätte immer noch fliehen können, hätte ihn zurückweisen können, wie es sich für eine brave Ehefrau und Mutter gehörte. Sie tat es nicht, sondern ließ sich von dem Schulfreund ihres Sohnes entführen. Sie ließ sich berühren und küssen. Ließ seine Hände über ihren nackten, weiblichen Leib gleiten und ihre Sinne von seinen Lippen berauschen.

Ihr Körper war zu einem Verräter geworden, der ihr keine Wahl ließ, als sich dem lasterhaften Treiben hinzugeben. Ricos Hände kannten genau den Weg, der sie vorantrieb in ihr sicheres Verderben. Seine Lippen glitten über ihre Haut, liebkosten das zarte Fleisch, der sinnlichen Hausfrau. Sie spürte seine Lust, wie sie sich gegen ihren Leib drückte. Verborgen unter seiner Jeans und doch so nahe. Sie fühlte seinen Leib, der sie aus dem Zimmer drängte.

Trunken vor Lust erreichten sie gemeinsam das Schlafzimmer. Sanft ließ Rico die Mutter seines Schulkameraden auf das Ehebett gleiten. Ohne zu zögern, drängte er sich zwischen ihre willig geöffneten Schenkel und versiegelte sogleich ihre Lippen mit einem erneuten Kuss.

Ihre Hände legten sich um ihn. Sie streichelte über seinen Rücken und half ihm dabei sein Shirt auszuziehen. Zufrieden spürte ihr Leib den perfekten, jugendlichen Leib, wie er sich an ihre empfindsamen Brüste drückte. Ihre Fingerkuppen streiften über seinen Rücken und liebkosten seine wohlgeformten Muskeln. Sie spürte die Jugend, sie fühlte die Lust und fast schmerzhaft begehrte nun ihr eigener, verräterischer Unterleib genau diese Jugend tief in sich zu spüren.

Längst dachte Anja nicht mehr daran, dass sie gerade in dem Bett, welches sie mit ihrem Mann teilte, nun die Schenkel für einen anderen, weit Jüngeren öffnete. Dieser junge Mann bedeckte ihre Haut mit zahllosen, feurigen Küssen und nahm ihr so jede Chance auf einen Zweifel. Ihr Körper sehnte sich nur noch danach, berührt zu werden. Sie wollte von ihm berührt und ausgefüllt werden und so ließ sie es auch willig geschehen, als er seine Hose abstreifte und seinen kräftigen Riemen gegen ihre zarte, blonde Scham drückte.

Voller verlangen, voller Sehnsucht, mit weit geöffneten Schenkeln, ließ sie nun zum ersten Mal einen anderen Mann in sich gleiten. Eine Woge ekstatischer Lust schwappte durch ihren weiblichen Leib und ließ sie laut aufkeuchen. Erschrocken drückte sie ihre Faust an den Mund und biss in diese, während sie von Ricos wundervollem Glied gepfählt wurde. Deutlich konnte man den goldenen Ring an ihrem Finger erkennen. Nein, sie war nicht das Weib jenes Mannes, der jetzt über ihr lag. Sie war eine Sünderin, die in diesem Moment die Sünde mit diesem Jungen über alles genoss.

Sie spürte die kräftigen Stöße in ihrem nach mehr verlangendem Körper. Sie fühlte seine Erregung und Ekstase. Ihre zarten, langen Beine schlangen sich um seinen Körper und drückte den Jungen fester gegen ihre feuchte Vulva. Sie keuchte und stöhnte immer lauter. Nur unzureichend erstickten ihre Bemühungen jene verräterischen Laut der Lust.

Jeder Stoß des jungen Liebhabers trieb die hübsche Hausfrau weiter voran in die Arme eines sehnsüchtig erwarten Höhepunkts. Sie wollte es, wollte ihn tief in sich spüren, und als er ihre Hände mit den seinen gefangen nahm und sie über ihren Kopf in das Kissen drückte, flehte sie keuchend: “Komm, fester! Komm!”

Er verstand. Er drückte seinen Leib fest an sie. Rieb seinen jungen muskulösen Körper an ihren zarten, weiblichen Rundungen. Er drängte tief in sie ein. Rieb sein Becken an ihrem, pfählte ihre feuchte Spalte mit seiner kräftigen Lanz und küsste sie sogleich leidenschaftlich auf den Mund.

Anja spürte seine Zunge, wie sie in ihren Mund eindrang und ihre eigene Zunge umkreiste. Spürte sein verlangen, seine wilde, a****lische Lust, die er mit ihr teilte. Sie roch seine Lust, sie sich mit ihren aufkochenden Säften vereinte und das Laken ihres Ehebetts benässte. Sie spürte, wie er immer härter in sie einfuhr und schließlich tief in ihr verharrte. Das pulsierende Glied füllte ihre verlangende Grotte vollständig aus, und als sie fühlte, wie sein heißer Samen ihren fruchtbaren Leib ausfüllte, überkam auch sie eine ekstatische Woge, die in einem unbeschreiblichen Orgasmus endete.

Eng ineinander verschlungen Lagen sie auf dem Bett. Sein Glied füllte sie noch immer aus. Sein Samen ruhte tief in ihrem immer noch vor Erregung bebenden Körper. Zärtlich küssten seine Lippen die ihren. Seine Hände streichelten jetzt sanft über die ihre geröteten Wangen und ihr Atem beruhigte sich langsam. Anja glitt gedankenverloren mit ihren Fingern durch das Haar des jungen Liebhabers, mit dem sie gerade ihr Ehebett teilte. Der Orgasmus, den sie vor wenigen Momenten erlebt hatte, benebelte noch immer ihre Sinne und so verlor sie sich hilflos in wirren Gedanken, die durch ihren erregten Geist trieben.

Rico lächelte, als er auf die hübsche Mutter seines Schulkameraden herabblickte, die er gerade eben gefickt hatte. Der hätte sich niemals träumen lassen, dass seine Bezahlung für den kleinen Nachhilfeunterricht so ausfallen würde. Nein, das stimmte so nicht. Erträumt hatte er sich diesen Moment von dem Augenblick an, als er zum ersten Mal in die Augen der hübschen 35 Jahre alten Frau geblickt hatte. Dies war der Moment, in dem in seinem jungen Körper ein unstillbares Verlangen entfacht wurde, welches ihm jenen selbstsicheren Mut verliehen hatte, der ihn schließlich in das Bett von Frau Weißberger geführt hatte.

Sie war die Frau, die er haben wollte. Eine Frau aus Fleisch und Blut, kein kicherndes Mädchen, keine frühreife Zicke. Er küsste ihre zarten Lippen und sog dabei ihren betörenden Duft ein. Alles an ihr roch nach Frau und nach der Lust, die so gerade eben geteilt hatten. Wenn es einen Himmel gab, so hatte er diesen soeben gefunden.

“Schatz!”, rief eine Stimme durch die angelehnte Tür des Schlafzimmers. “Ich bin zuhause!”

Der Schreck fuhr den Beiden augenblicklich in die Glieder.

Categories
Racconti Erotici

MIA MOGLIE: SORPRESA DI NATALE SUL SUO PC

Un giorno quasi sotto a natale mia moglie era andata a giocare a carte a casa di suoi amici, visto che sono più piccoli di me non trovavo l’esigenza di andarci e dissi che sarei rimasto a casa, da qualche giorno avevo notato mia moglie sempre con il pc acceso attaccato al telefono, all’inizio non pensai a niente di malvagio in questo, però quella sera rimanendo da solo a casa accesi il suo pc per dargli un occhiata. La prima cosa che feci fù andare nelle sue cartelle di foto, ok le solite foto già viste, poi c’era una cartella scitto cell, e subito la aprii, c’erano delle comuni foto scaricate forse da internet con dei tatuaggi visto che mi diceva che se ne voleva fare uno nuovo, poi man mano scorrevo vidi delle sue foto con lei senza reggiseno davanti allo specchio del nostro armadio cioè dei “selfie”, aprii quelle foto ed erano 3 o 4 e rimasi sbalordito che mia moglie si era fatta fatta delle foto del suo seno ma soprattutto per chi erano quelle foto? in quel momento cercai altre foto compromettenti in quella cartella ma niente, così andai a vedere nel cestino del pc, in piccolo formato mi apparvero delle foto dove si vedeva lei in foto vecchie con un suo vecchio fidanzatino e trovai delle altre dove c’era un cazzo…subito ripristinai le foto sul pc per poterle aprire in formato più grande per capire se mi ero sbagliato a gurdare o avevo visto bene, appena aprii queste altre foto vidi benissimo delle sue vecchie foto di qualche anno prima con il suo primo amore e poi delle altre di un bel cazzo in evidenza con una grande capella…in quel momento iniziai a tremare,. la stessa situazione di eccitamento ed emozionato che mi avevo preso qualche mese prima nel sentire sua madre godere mentre faceva sesso…mentre tremavo ero eccitato perché dentro di me pensai che lei avesse inviato delle sue vecchie foto al suo ex ragazzo forse ricordandogli i loro momenti passati insieme e lui per ringraziarlo gli avesse mandato delle sue foto del suo bel membro duro per farle ricordare a lei di come si eccitava guardando le sue foto che le aveva inviato precedentemente cioè quelle sue con il seno fuori…tutto quel mio pensiero perverso che forse poteva essere vero iniziò a turbarmi misto dall’odio e dall’eccitamento mi masturbai pensando alle foto di mia moglie nuda che gli aveva mandato al suo ex e del cazzo duro di un ragazzo che ovviamente non si vedeva in volto ma che io immaginavo fosse proprio il suo ex ragazzo…e se lei con una scusa invece di andare a giocare a carte quella sera d’accordo con le sue amiche che la appoggiavano andò a trovare il suo ex e scoparono insieme? questo pensiero mi accompagno per tutta la notte fino a quando non la sentii rientrare, ovviamente era tardi, lei mi vide che dormivo e si mise a dormire..il giorno successivo mentre lei aggiustava l’albero di natale ers di domenica, lasciò il suo pc acceso, ed io che sapevo gia dove trovare le foto, feci finta che capitai per caso nella sua cartella di foto del pc dove c’era lei con il seno fuori davanti allo specchio e il cazzo di questo sconusciuto, io gli chiesi spiegazioni e lei mi disse, che gli autos**tti fatti da lei erano per lei, per rivedersi in foto se le sue tette stavano crescendo visto che con l’allattamento erano un po svuotate, e quelle del cazzo in piena vista erano delle foto che la sua amica gli aveva inviato con wastupp di un ragazzo che m*****ava la sua amica, ma il suo racconto non mi convinceva,in quel momento feci finta di niente… qualche sera dopo lei mi provocò a letto io preso dall’eccitamento per quello che avevo nella testa da molti giorni iniziai a leccarle la fica e di conseguenza lei mi fece un bel bocchino, non me ne ha fatti molti in verità non lo fa spesso ma quelle volte che lo fa mi fa impazzire, mentre mi leccava il cazzo spontaneamente gli chiese se gli piaceva e se volesse leccarlo un altro in quel momento che non fosse il mio, la sua faccia fù sbalordita e sorpresa ma non piacevole allora non dissi più niente, continuai a scoparla facendola godere ma con dentro di me quel pensiero ed eccitazione che lei mi avesse in qualche modo tradito con il suo ex…

Categories
Racconti Erotici

Vinroger di xHamster

Caro vinroger,

quando ricevetti un tuo messaggio qui su xhamster pensai ad uno dei soliti ‘donatori d’organo’ che pullulano sui siti cockold in cerca di cornuti segaioli come me che amano vedere la loro mogli trombate. Indendiamoci, anche io sono un cornuto segaiolo, ma in più sono impotente da diversi anni. Ma mia moglie non è affatto una mogli sweet, che si dona facilmente al primo venuto scelto dal marito cornuto. Mia moglie non accetterebbe mai di incontrare un uomo allo scopo di ‘doverci’ fare una trombata. Lei a causa della mia impotenza prolungata soffre della mancanza dell’uomo; di un uomo che la stringa fra le braccia, che la baci, che la faccia godere come lei sa godere quando viene penetrata da un vero maschio che abbia saputo conquistarla con garbo, stile, simpatia. Tu, vinroger, sei stato in gamba e ci sei riuscito. Si! hai conquistato prima me col tuo stile, il tuo garbo e il tuo bello scrivere. Ho capito subito che avevi le carte giuste. Ma in questo tipo di storie il gradimento reciprico è d’obbligo. Non dovevi piacere solo a me ma soprattutto a lei, mia moglie. Dopo qualche scambio di mail dove anche tu hai capito che avevi da fare con un vecchio marito impotente ma corretto, che effettivamente cercava un possibile amante per la moglie cinquantatreenne, hai mandato una bella voto volto. Io, conoscendo i gusti di mia moglie, ho fatto si che tu mi potessi chiedere amicizia su facebook, dove c’è anche lei. Sei stato meraviglioso nel parlare con me di un’antica conoscenza da colleghi. Io sarei stato un tuo ispettore e tu un mio giovane agente che ora, dopo anni, mi ritrovava in un socialnetwork. Lei c’è cas**ta, perché io ho conosciuto per lavoro centinaia dio collaboratori. Vero anche che prima le avevo parlato di aver rincontrato un mio vecchio allievo e quindi non ha avuto sospetti su questa strana amicizia. Post dopo post è nata la vostra amicizia. Lei ha cominciato a parlarmi delle vostre chat e di come ti trovasse simpatico e affascinante. Da parte mia, da buon ruffiano, ho preso a leccarla tutte le sere con molta passione per crearle la giusta tensione erotica. Sentivo che c’era qualcosa di diverso nei suoi orgasmi: molto più bagnata e mentre mi veniva in bocca si scuoteva tutta. Sentivo bene la sua crescente eccitazione. Sapevo che pensava a te. Poi ho finto gelosia chiedendole di non chattare più con te, ma lei ha subito puntato i piedi. Ha detto che avrebbe fatto quello che voleva e di non scocciarla. Io avrei si saputo, ma avrei dovuto farmi i cavoli miei e star fuori dalle s**tole. La mia finta gelosia nascondeva la mia crescente emozione. Sapevo che finalmente sarei stato di nuovo cornuto e tutto grazie a te Vinroger. Ha cominciato a tenere sempre con se il cellulare dove arrivano di contiuno ti tuoi messaggini. Qualcuno l’ho letto. Bravo! nessuna volgarità ma tanto sovoir-faire. Questo le ha fatto capire che non sei ‘uno che vuole solo quello’. Poi finalmente quando hai capito che era pronta l’hai invitata fuori. Lei ha subito accettato. Non ne vedeva l’ora. Sei venuto a prenderla a casa. Lei non ha voluto che noi ci incontrassimo. Voleva tradirmi in maniera classica. E anche io sai caro amico, amo più le corna vere che i giochini a tre. Me l’hai riportata a casa alle una di notte. Era raggiante, felice, allegra, emozionata. Sei stato in gamba a non provarci subito. Bravo! hai deciso di attendere così l’hai conquistata totalmente. Ma l’hai baciata. L’hai baciata proprio come piace a lei. Quel bacio l’ha rapita, sconvolta. Appena in casa è corsa in bagno. Ho sentito la sua lunga pisciata, tipica di quando lei si eccita. Mentre orinava seduta sul bidet ho preso le mutandine da lei gettate nel cesto della biancheria sporca che è nell’antibagno. Dalle mutandine emanava fortissimo l’odore della sua vulva eccitata e erano fradice, mezze. Le ho nascoste senza che lei se ne sia accorta. Quando si è addormentata le ho riprese e portate al naso odorandole a lungo. E qui hai fatto il primo miracolo. Mi sono eccitato, mi si è quasi inturgidito, consentendomi di farmi una sega goduriosa come non facevo da tempo. Poi, malandrino, l’hai fatta attendere dieci giorni prima di fissare un nuovo appuntamento. Appuntamento al quale lei pensava in ogni minuto dalla giornata. Ma lei ti ha fregato sul tempo. Quando l’hai chiamata per invitarla fuori lei ti ha invitato a casa. Quando le hai chiesto di me lei ha detto che sarei stato via forse tutta la notte. Ma io era giù in tavernetta, al buio, pronto a percepire ogni rumore, ogni voce, ogni sospiro. E avete parlato, riso, giocato, fatto rumore coi vostri passi; prima vi ho sentito muovere con le scarpe poi scalzi… diretti verso la camera. Vi ho immaginati mentre vi spogliavate e vicenda avviandovi verso la camera da letto. E io di sotto vi seguivo con la testa all’insù e l’udito attento. Mi batteva forte il cuore per l’emozione. Pensare che mia moglie stava per trombare sopra la mia testa mi ha fatto impazzire di gelosia mista a libidine. Ero esaltato per quanto stava succedendo tra voi. Poi la musica è iniziata: letto scosso che sbatte al muro; gemiti goduriosi; sussurri d’amore, grida di donna infoiata, incitazioni maschie le tue e troiesche quelle di mia moglie che tu hai mandato in calore. Immaginavo ogni cosa dai colpi che sentivo, ma c’era ben poco da immaginare dato che sentivo proprio tutto tutto. Infine lei ha orgasmato. Un urlo strozzato e selvaggio è uscito da suo petto: me la sono immaginata avvinghiata a te con le coscione in alto che ti strigevano alla vita e i suoi muscoli vaginali che pulsano risucchiandoti il cazzone in profondità mentre dalla gola emetteva uno straziante gemito. Ma tu hai voluto infierire su di lei e hai continuato la monta dandole un orgasmo dopo l’altro, come le onde del mare che si abbattono una dopo l’altra sulla riva spinte da un fortissimo Libeccio e ha goduto ancora e ancora. Non smettevi di trombarla facendola godere di continuo. Gemiti gutturali, ansiti forti, mugolii… Ma cosa le facevi? Poi eccoti! Ho sentito il tuo ruggito e alcuni violenti colpi del letto sulla parete. L’hai riempita di te. Immaginavo il tuo cazzone che immerso profondamente il lei spruzzava lo sperma nella pozza della cervice. Finalmente mia moglie riaveva dentro di se il seme del maschio, dato che io ho perso l’eiaculazione da tanti anni. Bravo! Bravo!
Ma non hai fatto godere solo lei: ho goduto anche io, si! anche io. Ho riavuto l’erezione persa da anni e sono venuto insiema voi, al piano di sotto.

Categories
Lesben Reife Frauen

Time waits for no one Ch. 1

by SystemGhost ©

Meine Augen öffnen sich langsam… gedämpftes Licht drang durch den schweren Vorhang… trotz des leicht geöffneten Fensters war von draußen nichts zu hören. Ich drehe mich auf die andere Seite und schaue auf den Wecker neben meinem Bett… erst 8 Uhr morgens und das an meinem freien Tag dachte ich. Während ich einen Schluck Wasser aus meiner Flasche trank, überlegte ich, ob ich aufstehen sollte oder einfach weiterschlafe. Da ich heute nichts großartiges Zutun hatte und daran dachte, das meine Eltern heute normal arbeiten und meine Schwester ja wieder in der Schule sitzen musste, streckte ich mich und drehte mich auf die andere Seite um weiterzuschlafen…

Scheinbar war ich schnell wieder eingeschlafen, aber nach einiger Zeit erwachte ich wieder, meine Blase drückte und langsam tat meine Rücken vom Liegen weh. Ich versuchte mich aufzurichten und drehte mich Richtung Wecker… komisch dachte ich… 8 Uhr… er muss stehengeblieben sein, blöde Batterien fluchte ich, wenn das an einem Arbeitstag passiert, bin ich geliefert!

Langsam ging ich den Gang entlang zum Badezimmer, nachdem ich mich erleichtet hatte, streckte ich mich kräftig und fühlte mich besser.

In der Küche machte ich mir erstmal in aller Ruhe einen Kaffee, allerdings fiel mir auf, dass auch die Uhr vom Ofen 8 Uhr anzeigte. Ich hatte also keine Ahnung wie spät es war, da fiel mir ein, mein Handy zu suchen und meine Armbanduhr hatte ich auch noch irgendwo liegen… alle zeigten 8 Uhr an… 8 Uhr am heutigen Montag.

Bilde ich mir das nur ein? Ist etwas passiert… fragte ich mich…

Vielleicht war es ja wirklich nur ein Zufall und alle Uhren sind stehengeblieben oder Defekt. Ohne große Eile zog ich mich an und ging vor die Tür. Ein schöner Tag, wir hatten September, die Sonne stand niedrig am Himmel, es war noch nicht zu heiß… ich ging von unserem Einfamilienhaus zum Parkplatz, schloss mein Auto auf und stieg ein. Mein Ziel war es Batterien zu kaufen, oder zumindest herauszufinden wie Spät es eigentlich war.

Als ich losfahren wollte, sah ich niemanden, ich hörte auch niemanden… erst dachte ich, eigentlich nichts ungewöhnliches, denn um diese Uhrzeit, sollte es denn wirklich 8 Uhr morgens sein, sind die meisten Arbeiten oder in der Schule… aber ich hörte auch keine Vögel… ich schnallte mich wieder ab und stieg aus. Ruhig suchte ich nach Geräuschen, einem Menschen, doch ich hörte und sah nichts!

Irgendetwas stimmt nicht…

Obwohl es etwas peinlich war, klingelte ich bei den Nachbarn. Es war ein altes Ehepaar, beide in Rente und meist zu Hause. Nach mehrfachem Klingen öffnete immer noch niemand die Tür, auch hörte man niemanden im Haus. Nach zwei weiteren Versuchen bei anderen Nachbarn, ging ich in einen der Gärten und sah durch die Fenster ins Innere des Hauses… da war jemand… man konnte ihn zwar nur von hinten sehen, aber es war sicher Michael, er saß am Küchentisch. Nach mehrfachem Klopfen an die Scheibe und rufen meinerseits passierte nichts, er saß einfach da und bewegte sich nicht!

Etwas schockiert trat ich vom Fenster und setzte mich auf den Boden, was war passiert, fragte ich mich. Ratlos saß ich da wohl einige Minuten und überlegte was ich nun tun soll. Ich nahm all meine Kräfte zusammen und stand wieder auf, ging ums Haus und fand eine offene Balkontür…

Immer wieder rief ich, ohne Antwort zu bekommen, dann ging ich durch die offene Tür hinein…

Mit all meinem Mut ging ich in die Küche. Michael reagierte jedoch nicht auf mich, er saß da, wollte offenbar gerade Frühstücken, ich näherte mich ihm langsam, seine Augen waren offen, er atmete langsam und gleichmäßig. Ich packte ihn an der Schulter und rüttelte ihn, doch keine Reaktion von ihm…

Ich fand noch weitere Personen wie ihn in ihren Häusern, sie mussten irgendwie betäubt sein, es ist wie als ob die Zeit angehalten wurde. Doch warum war ich nicht betroffen davon, warum es passiert und wodurch war mir egal in diesem Augenblick, dass konnte ich sowieso nicht beantworten, jedoch fragte ich mich ob es überall so ist und ob meine Familie auch davon betroffen sein würde.

Ich beschloss wieder nach Hause zu gehen, mich zu sammeln und nachzudenken.

Als ich auf der Couch saß, wurde mich klar, das ich nun alles tun könnte was ich wollte… in Fremde Häuser gehen und mich umsehen, Sachen klauen ohne Konsequenzen. Zwar war mir nicht bewusst wie lange dieser “Umstand” anhalten würde, aber ausnutzen wollte ich es aufjedenfall!

Nach dem Durchstöbern von mehreren Nachbarshäusern war ich bei einem ganz besonderen Haus angelangt… Lena… sie war mir schon lange aufgefallen, eine tolle Frau! Wie oft stellte ich mir vor es mit ihr zu treiben, immer wenn ich sie sah wurde ich geil und nun stand ich vor ihrem Haus. Ich kannte sie nur vom sehen oder flüchtigen “Hallo” sagen… wusste kaum etwas über sie, 22 oder 23 Jahre hatte ich immer getippt. Sollte ich es wagen und reingehen…

Wie bei einem anderen Haus fand ich keine Möglichkeit hinein, also warf ich eine Fensterscheibe ein. Im Grund war es mir egal, selbst wenn alles wieder normal wäre, würde niemand mich verdächtigen. Drinnen angekommen stöberte ich in allen Schubladen und Schränken, fand jedoch nichts interessantes, musste aber zugeben, sie hatte Geschmack bei der Einrichtung. Ich ging in den ersten Stock, sah mich um und stellte fest, im Badezimmer brannte Licht, ich näherte mich und sah sie!

Sie kam offenbar gerade aus der Dusche und hatte nur ein Handtuch um, ihre schulterlangen braunen Haare waren bereits trocken und ihre wunderschönen braunen Augen sahen mich an. Um ehrlich zu sein, hatte ich nicht mit ihr hier gerechnet, das sie zu Hause war, war ein glücklicher Zufall…

Zögerlich näherte ich mich ihr, vergewisserte mich nochmals ob sie wirklich nichts mitbekam und plötzlich stand ich direkt vor ihr, sah ihr in die Augen und küsste sie, nahm ihren Kopf und küsste sie Minutenlang. Wie oft ich mir das schon gewünscht habe! Ihre Anwesenheit und sie zu küssen, das machte mich so geil, das mein Schwanz wie wild pochte und ohne darüber nachzudenken, öffnete ich meine Hose und ließ sie runterfallen mit samt der Shorts die ich trug…

Meine Hände wanderten an ihrem Handtuch herab zu ihrem Hintern, langsam unter das Handtuch, ich packte ihren Arsch und es war göttlich! Ihre runden nicht zu großen, aber auch nicht zu kleinen Arschbacken passten perfekt zu ihrem schlanken Körper und ihrer Größe, die wie ich schätze etwa bei 1,72 cm lag. Es fühlte sich wahnsinnig gut an, ihre Haut war so weich und geschmeidig wie ich es mir in meinen kühnsten Träumen nicht hätte vorstellen können. Ich ließ meine rechte Hand nach vorne Gleiten und war erstaunt, als ich feststellte, dass sie vollständig rasiert war. Mit meiner linken Hand hielt ich sie an ihrer Hüfte, während meine rechte Hand ihren Spalt rieb… doch mein Schwanz wollte mehr!

Ich löste mich von ihr und öffnete ihr Handtuch, kurz musste ich sie ansehen wie sie vor mir stand, nackt, mit ihrem perfekten Körper, ihren perfekt dazu passenden Brüsten, B vielleicht C… und ihrer vollständig rasierten Fotze.

Ich packte sie, sie war nicht schwer und trug sie ins Schlafzimmer, legte sie aufs Bett und zog mir nun auch mein Shirt aus. Nun waren wir beide Nackt und bereit, auch wenn nur einer von uns beiden Spaß haben wird.

Mit dem Blasen wird es wohl nichts dachte ich mir, aber ich werde schon so meinen Spaß mit dir haben. Stieg aufs Bett und winkelte ihre Beine so, dass ich freien Zugang hatte. Ihre Fotze lachte mich so an und ich dachte mir, auch wenn du davon nichts spürst, muss ich dich einfach lecken! Ich legte mich vor sie und begann sie langsam zu lecken, zog ihre Schamlippen beiseite und hatte mehrere Minuten meinen Spaß mit ihr, musste aber aufhören, da mein Schwanz sich meldete und ich bereits so heiß darauf war es ihr zu besorgen!

Ich stieg auf sie, nahm meinen Schwanz in die rechte Hand und rieb ihn an ihrem Kitzler, langsam drang ich in sie ein, bis mein Schwanz vollständig in ihr war, ich sah ihr dabei in die Augen. Ich fickte sie in aller Ruhe und ohne Stress, stieß immer wieder in sie, lies meine Hände ihren Körper streicheln und knetete ihre Brüste, brauchte aber nicht lange bis ich merkte wie mein Sperma hinauswollte, kurz überlegte ich ob ich in ihr abspritzen sollte… lies es aber, zog ihn raus und spritzte ihr auf ihren Bauch und ihre Titten. Ich kam und kam, es müssen Minuten gewesen sein… erleichtert und glücklich lies ich mich neben sie fallen und sah sie an, noch immer überwältigt von der Situation wurde mir klar, ich konnte wirklich alles machen was ich wollte, es war wie ein Traum aus dem ich hoffentlich nie erwachen werde…….

Categories
Racconti Erotici

Io e mamma

Nel blog precedente con lo stesso titolo .vi ho raccontato quello che mi è accaduto ,da premettere che da quel giorno non posso più togliere quelle immagini dalla mia mente anche perché guardo spesso e volentieri le foto.
ma senza averne mai parlato con mia madre di ciò che ho visto .cmq ieri pomeriggio ricevo una telefonata da mia madre , mi chiedeva se potevo cenare da lei e restare a dormire visto che babbo rimane due giorni e due notti fuori per lavoro e del resto ha paura ha rimanere la notte da sola a casa .io rispondo che non c’è problema dopo lavoro passo da casa mia prendo il cambio e vengo .lei mi chiede che desidero per cena rispondo fai tu .
Dopo un paio di ore finisco con il lavoro passo per un aperitivo abitualmente al bar del mio amico , mi diriggo verso casa mia prendo le mie cose e vado da mia madre 
Arrivando da mia madre busso lei mi apre il solito bacio di saluto e mi accomodo a casa poso le mie cose nella mia cameretta e ritorno in cucina un buon odorino di gambero al forno mi pervade seguito da cozze gradinate mi siedo ed incominciamo a parlare del piu e del meno della mia giornata lavorativa di mio padre che era partito di mattina e di mia sorella e la sua famiglia e il mio dolcissimo nipote 
lei indossa un vestitino casalingo senza reggiseno con i capezzale che si intravedono ad un tratto si mette a 90 gradi per controllare il forno ed davanti ai miei occhi si vede l immagine di mia madre gambe unite piegata in avanti culo bene in vista caviglie spettacolari credetemi una veduta da capogiro, lei innocentemente senza malizia mi dice due minuti ed è pronto ma i miei occhi maliziosi dopo le sue foto lo guardata in quel momento come donna come una bella matura messa a 90 grati da prendere alzare un altro po il vestitino scostare le mutantine ed incularla dolcemente tra i fornelli ma per fortuna era solo un idea che mi ha pervaso la mente e morì tutto li 
ci accomodammo a Tavo e tra chiacchiere risate si cena dopo aver finito l’aiuto con i piatti e la tavola .le mi dice amore mio faccio la doccia mi tolgo la puzza di pesce da dosso tu riposati sul divano lei si dirige in camera sua ed io nella mia mi metto comodo solo con pantaloncini e mi distendo sul divano a guardare la TV ma il bagno essendo nella stanza affianco sentivo il rumore della doccia l’acqua che stava attraversando , coprendo il corpo di mia madre .all’improvviso la curiosità perversa mi pervade la mente mi reco vicino alla porta guardo dal buco della serratura e vedo mia madre uscire dalla doccia tutta bagnata quel suo corpo maturo stupendo quel seno favoloso formosa quel suo bel culo seguito da due coscienza caviglie e piedi ben curati un fisico che non sente per niente il peso della età si volta alza un piede sula tazza e incomincia ad asciugarsi arrivando alla figa stupenda io q quella visione mi sento eccitatissimo il mio grosso cazzo duro che mi preme nei slip a quel punto quando incomincia a massaggiare il suo corpo con la crema mi stacco dalla serratura e da quella bellissima immagine e mi ributto sul divano distraendo la mante con la TV facendo in modo che il mio cazzo ritornasse al suo posto tutto si calma e dopo qualche minuto mi raggiunge mia madre bella rilassata profumata con una camicia da notte si siede al mio fianco e innocentemente senza malizia alza le sue gambe e li mette su di me dicendomi vita mia solo qualche minuto il tempo di rilassare un po oggi ho pulito casa senza fermarmi un minuto e la mia età ormai mi porta ad essere stanca la sera ..quelle sue gambe su di me belle, liscio, vellutate unghia smaltate incomincio a massaggiare piedi caviglie polpacci lei mi da un bacio e si rilassa si fa coccolare dalle mie mani d un tratto vedo che tira più giù la camicia da notte verso il basso per nascondere giustamente il suo pudore di madre distende la testa sul poggia braccia del del divano ma mi accorgo che essendo senza reggiseno e la camicia di tessuto che prende la forma del seno i suoi capezzoli induriti al tatto delle mie mani sento la sua pelle d’oca io faccio in tutti modi e di maniera per non farmi drizzare il cazzo ma ad un tratto lei allarga leggermente le coscienze e cazzo intravedo che non porta le mutantine ma dopo vari massaggi lei riscende le gambe si alza e senza dire nulla va in bagno di nuovo ma stavolta rimango seduto perché non si poteva continuare così ero troppo eccitatissimo ,inizia il film lei ritorna io messo a gambe aperte sul divano lei rimette la sue gambe tra le mie e rimaniamo in questa posizione a guardare il film.lei ad un tratto mi guarda e dice amore mio che sei fatto grande e bello ormai sei un uomo.e tu e tua sorella mi mancate in giro per casa tua sorella se fatta una famiglia e tu? Io rispondo bo e io . Che vuoi sapere ?lei: Hai la ragazza? Quando mi devi presentare la nuora ? Io rispondo :ma che nuora e ragazza al momento sto bene così ..così come? A scoparti sempre ragazze diverse ? So tutto ho la mia informatice personale ricordi si?
Si riferisce a mia zia di cui sua sorella che gli hanno dato la casa nello stesso mio pianerottolo ma non sa che tra quelle ragazze che mi scopo ci sta pure lei ..lei ridendo mi dice tua zia mi racconta che le fai gridare a tutte ridendo mi dice vedi di avere un po di compassione poverina e sola da anni e sentire te e le tue donne chi sa quanto soffra la mancanza di un uomo nel suo letto io sorrido e rispondo ma dai così bella com’è non penso che gli mancano, ma ritornando a che non stiamo più a casa alla fine è un bene per te e papà siete soli più liberi e avete la vostra intimità anche la notte lei ridendo risponde ma che vai a pensare? Ormai siamo vecchi che vuoi che facciamo ? Rispondo tu vecchia ? Mamma ma ti guardi allo specchio? Sei ancora una bella donna piena di fascino vorrei io un giorno avere una moglie come te all’età di papà. lei sorride mi accarezza mi dice vedrai che anche tu troverai quella giusta più bella di me e cmq tu mi vedi bella perché sono la tua mamma .io rispondo no mamma ti vedo bella come donna e come To vista nelle vostre foto nuda lei salta per aria e con viso sconvolto arrossata dice ma di che foto stai parlando vedendo il suo imbarazzo mi fermo e rispondo nulla mamma tranquilla lei imbarazzata si alza mi da la buona notte e dice non impari mai a non rovistare nelle cose de gli altri vero? Buona notte a domani .rispondo sentendomi in colpa dai mamma scusa non volevo offerti non ho visto nulla ma a che se non c’è niente di male siete umani .lei arrabbiata risponde so bene che non c’è niente di male siamo maturi io e tuo padre e di certo non dobbiamo spiegazioni ne a te e nessuno ma che non ti fai i cazzo tuoi questo è sbagliato cmq Buona notte prende e se ne va in camera sua sbatte la porta .io rimango come un coglione seduto sul divano senza parole mortificato di quello ch’èra accaduto continuo a guardare la TV Dopo 10 minuti riesce mia madre in lacrime mi abbraccia chiedendomi scusa dandosi la colpa di tenere le loro foto sul PC e che dovevano aspettarselo che poteva succedere essendo il mio PC e che poteva accadere di vederle mia sorella o mio cognato visto che lo usiamo tutti il PC io rispondo mamma e tutto apposto non è successo nulla anzi domani senza che apriamo la cartella e vediamo il contenuto ti aiuto a renderla nascosta per evitare queste situazioni .lei risponde che invece le cancella stiamo un po a parlare e mi dice devi sapere che dopo tanti anni di matrimonio e normale perdere un po di attrazione o quella piccantezza del sesso tuo padre e ancora bravo ma ci mancava quella scintilla abbiamo visto video porno e tutto ciò che ci può eccitatissimo per poi fare sesso caro mio mamma e ancora molto donna e sento le mie esigenze di donna come le tue amiche e quindi ci divertiamo così con tuo padre .io rimanendo scioccato alle sue parole rispondo mamma e bello che a distanza di anni vi sentite ancora così attivi rimanemmo un altro po a parlare ci si era liberati dai tabù lei ad un tratto mi dice andiamo a letto adesso? Rispondo ok Buona notte e lei risponde dormi con mamma ? Prendi il posto di papà per stanotte ?io scioccato lei capisce ridendo dice il posto del letto scemo che hai capito ? Messi a letto dice mi è capitato pure di vedere dei video i****tuosi sorridendo ma per il piacere della carne fresca dei ragazzi .rispondo ma che cazzo dici ? E lei sto scherzando volevo provocarti. poi mi chiede le hai viste tutte le mie foto? Mi trovi davvero attraente come donna ? O l’hai detto in quel momento critico? Risposi no mamma e la verità sei ancora una bella donna e si le ho viste tutte le foto da uomo ti faccio i miei complimenti .lei risponde te ne sono grata figlio mio ne avevo bisogno delle tue parole siamo rimasti in silenzio a fissarci lei abassa gli occhi e vede il mio cazzo duro e dice ma che cazzo hai li in mezzo ? Ma vedi che sono tua madre non è normale che ti procuro questa erezione ma poi così grosso e il doppio di tuo padre io me lo nascondo con le mani e dico scusami ma forse è meglio che vado in cameretta sta sera stiamo esagerando un po lei sorride ma dove vai scemo rimani dopo tutti i discorsi che ci siamo fatti e tutto ok e naturale solamente che davvero grosso nella mia vita ho solo avuto quello di tuo padre e ti assicuro non è così me lo faresti vedere? Ma tu sei scema rispondo ma che ti prende ? Smettila sei mia madre .e se non fossi tua madre mi scoperesti? Rispondo francamente ti sarei già dentro lei sorride si avvicina e bacia le mie labbra io non reagisco lei mi dice lo vogliamo e mi infila la sua lingua in bocca mi sposta i pantaloncini e lo prende in mano e comincia a masturbarmi lo voglio tutto ma devi lasciarti andare così non va bene si mette all in piedi sulle ginocchia toglie la camicia da notte e de completamente nuda dice ecco qua sono reale meglio delle foto no? Cazzo e magnifica si china e me lo prende in bocca incomincia a somari come si deve .mia madre ha il mio cazzo in bocca e de una vera brava pompinara la faccio accomodare su di me e ho in faccia quella figa stupenda saporita succosa dolce la lecco le infilo le dita la masturbo gli lecco il buco del culo dita dentro il culo e figa ad un tratto il primo orgasmo la sposto la metto a pecorina lei prende il cuscino ci poggia il viso e dice farmi tua farmi venire scoparti come vuoi e dove vuoi io prendo e infilo il mio cazzo in quella figa bollente comincio a scopare la non è più mia madre ma una gran figa matura lei incomincia a gridare dal godimento soffoca le grida contro il cuscino mentre la trafiggo ripetutamente incomincia tremare lo esco e lo fico nel culo talmente inbestialito eccitatissimo dopo vari minuti di scoparle ripetutamente il culo vengo dentro come una pompa in quantità enormi lei sospira e si accascia sul letto io esco il mio cazzo da quel buco mi riprendo coscienza imbarazzato le bacio la schiena scendo dal letto mi prendo i miei pantaloncini le dico con voce raccapricciante stanca e imbarazzata io dormo di la .e lei senza voltarsi con il viso sul cuscino e quel buco del culo a perché che Betta la mia sborsare risponde solamente con un ok Buona notte io ricambio la buona notte e mi ritiro nella mia cameretta con mille pregiudizi complessi ma sodisfatto mi metto a letto e non ho avuto nemmeno il tempo di pensare mi adormento 
…..CONTINUA 

Categories
Racconti Erotici

Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 7)

Mi svegliai domenica mattina con Giacomo sul mio grembo. Il mio cazzo era duro e Giacomo stava strofinandolo contro il suo. Stavo passando il fine settimana con Giacomo a casa sua ed i suoi genitori erano andati a trovare i suoi nonni dato che la nonna doveva essere operata, avevamo la casa tutta per noi, soli ed innamorati, voleva dire che stavamo per passare il giorno a letto.

Giacomo prese il lubrificante e lo usò sul mio cazzo ed il suo buco, poi fece scivolare il buco giù intorno al mio uccello. Quando entrai in lui sentii la bella, calda sensazione familiare e vidi l’espressione di piacere sulla sua faccia. Lui cominciò a muoversi sul mio pene, io mi alzai a sedere, lo baciai, lo misi sulla schiena e sbattei dentro lui più duramente e più velocemente. Giacomo si lamentava rumorosamente quando non avevo la mia bocca sulla sua. Sentii qualche cosa di caldo colpirmi il torace, Giacomo mi aveva sborrato addosso. Ne presi un po’, lo leccai e gliene diedi da leccare mentre continuavo a spingere nel suo culo. Sentii il mio cazzo contrarsi ed esplosi nel suo sedere.

Quando ebbi finito mi sdraiai sulla schiena, tirai Giacomo nelle mie braccia e rimanemmo così fuori del tempo. Quando interrompemmo il nostro bacio lo guardai nei begli occhi verdi, ricordai di quando mia sorella l’aveva portato a casa e di come subito avevo desiderato questo momento. Giacomo mi aveva confessato che era stato con Alice per essere vicino a me. Ma come mi aveva notato Giacomo? Prima che cominciasse ad uscire con Alice lui non era niente più che una delle tante facce a scuola per me. Lui era un giocatore di calcio ma io, onestamente, non avevo molto a che fare con i componenti di quella squadra. Come per altri calciatori è probabile che mi chiedessi come doveva essere nudo o una piccola attrazione per lui ma nulla di più. Nulla finché Alice non cominciò ad uscire con lui, in quel momentodivenne molto di più per me.
“Giacomo.” Chiesi. “Come mi vedevi prima?”
“Cosa intendi?”
“Ho avuto l’impressione che tu non mi abbia notato veramente finché non hai cominciato ad uscire con Alice. Allora come mi vedevi?”
“È perché ero innamorato di Renzo.” Non capivo cosa volesse dire, Renzo era nella squadra di nuoto con me. Un concorrente quindi, anche perché Renzo sembrava essere sempre in competizione con me per qualche ragione.
“Cosa?”
Giacomo si appoggiò ad un gomito guardando in giù dato che la mia testa era appoggiata ai cuscini. “Renzo ed io siamo stati grandi amici fin dalle elementare. Con la pubertà ho cominciato a guardare i ragazzi e le non ragazze e mi sono innamorato di lui. Un anno fa avrei voluto confessarglielo ma avevo paura di quello che avrebbe potuto accadere alla nostra amicizia se l’avessi fatto. Beh come sai su un anno fa Renzo ha cominciato ad uscire con Sara. Non puoi immaginare come questo mi fece sentire. Ero innamorato e questo mi spezzava il cuore, volevo trovare un modo di convincere Renzo che io ero meglio di Sara per lui. Una sera in cui c’era una riunione di nuoto, ci sono andato. Ero seduto sulle tribune ad aspettare il turno di Renzo. Quando toccò a te ti vidi sul blocco vicino a lui. Cercai nell’elenco il tuo nome e con mia sorpresa visi che eri il ragazzo di cui Renzo sparlava sempre dicendo che cercavi sempre di metterti in mostra sia nelle gare che negli allenamenti.
Io risi. “Renzo è sempre in competizione con me. Non so perché. Credo che abbia difficoltà ad ammettere di essere secondo anche se lo è.”
Giacomo soffocò una risata. “Comunque c’era qualche cosa in te che mi eccitava. Ti volevo dannatamente. Quando sono tornato a casa quella sera ho guardato sull’annuario per vedere se era possibile contattarti. Quando vidi la tua foto pensai che avevi un viso proprio bello. Guardai anche la foto della squadra di nuoto nell’annuario e decisi che dovevo scoprire tutto quello che potevo di te. Non sapevo se avevi fratelli a scuola o se eri coinvolto in qualche cosa d’altro oltre al nuoto. Per fortuna un giorno Alice era assente e tu venisti dal professore a chiedere i compiti per tua sorella che aveva dovuto andare dal dentista.” Me lo ricordavo, Alice aveva dovuto andare a farsi togliere un dente che gli faceva male e mia madre doveva accompagnarla. “Mi ricordo che guardasti verso di me. Per fortuna ero seduto perché quando mi guardasti le mie gambe divennero di gelatina.”
Mi ricordavo quel giorno, e mi ricordavo di Giacomo. Lui continuò. “Capii che avevi una sorella. Pensai che uscendo con lei avrei potuto incontrare anche la sua famiglia. Ricorda la prima volta che venni a casa tua?”
“Sì.” Dissi. “Venisti a cercare Alice, ma lei non era in casa.”
“Lo sapevo che non c’era, io volevo vedere te.”
La mano di Giacomo era sul mio torace, il suo pollice si spostava sul mio capezzolo. “Ti amo Nick, sono così felice di stare con te.”
“Anchio ti amo, Giacomo” Ci chinammo a baciarci e quando interrompemmo il bacio chiesi. “Esci ancora con Renzo?”
“No, chiacchieriamo qualche volta, ma ora Sara è il suo mondo.”
“Mi spiace, Renzo può essere un po’ stupido.”
“Lo so.”

Giacomo ed io passammo la maggior parte della mattina e del pomeriggio a fare sesso. Verso sera facemmo una bella doccia bollente. A Giacomo piacque quando lo inculai nella doccia ed io ero particolarmente eccitato per il bel corpo bagnato del mio Giacomo. Stavo pensando di dargli lezioni di nuoto e magari fare sesso in piscina. Dopo la doccia ci asciugammo e ci vestimmo. I genitori di Giacomo stavano per tornare ed io dovevo ritornare a casa.

Gli diedi il bacio della buona notte prima di andare via. Non sapevamo ancora che Alice aveva un alleato dalla sua parte contro Giacomo, il suo vecchio amico Renzo.

Categories
Racconti Erotici

Quel piacere doloroso delle corna.

Noi cuckold siamo al di fuori del loro rapporto. E questo è la vera essenza cuckold.
Questa è la nostra maledetta benedizione: nostra moglie e il suo amante senza di noi, loro due soli in amore… Vivere dal di fuori il rapporto amoroso di nostra moglie col suo amante; complici servili e ruffiani suadenti per invogliarla a tradirci sempre più.
Solo noi cornuti volontari sappiamo quale marasma provoca ci l’essere consapevolmente traditi dalla nostra adoratissima moglie; da lei che ci ha capiti fino in fondo. Che conosce e accetta la nostra vera masochistica natura. Lei che dosa con maestria il nostro sofferto piacere. Si confida con noi delle sue pene d’amore; della sua gelosia per la moglie di lui, di lui che vorrebbe solo per se seppure in una fugace love-story.
Solo noi cornuti consapevoli conosciamo la struggente ma esaltata gelosia quando lei gioiosamente si prepara per andare da lui. La guardiamo mentre si prepara; carezziamo il suo corpo, carezziamo quella pelle che di li a poco s’incresperà per le sue carezze. Sprechiamo i complimenti per farla sentire più sicura di se e quando lei dice che ha il culo troppo grosso noi le ricordiamo che è la parte che un vero maschio ama di più. Allora lei dice sorridendo maliziosa: ‘Eppoi io glielo do e sua moglie no, la cornuta!’, poi si compiace ancor più aggiungendo: ‘Vedessi come ci da quando mi metto a culo in su… diventa matto, eheheheh’.
I suoi occhi ci parlano del desiderio per lui, brillando di gioiosa impazienza. Il suo profumo, il suo trucco, i suoi abiti: tutto per lui.
E il suo sguardo ci fa trepidare mentre allusivo, con malizia, si posa su di noi…
Quello sguardo riassume tutto il nostro essere cuckold; intuiamo cosa pensa di noi: ‘Cornuto, ruffiano, segaiolo, impotente’ Questi sono gli aggettivi che ci dedica facendoli esprimere dai suoi occhi. Maliziosa derisione, furbesco scherno, avvolto da una tenue tulle di compiacimento affettuoso. E prosegue a dirci quello sguado: “Ecco, cornuto, vado da lui. Dal mio amante. Col tuo consenso di marito rinuciatario e condiscendente. Sarà lui il mio piacere, il mio peccato. Lui ascolterà le mie urla, i mie gemiti. Sentirà le pulsazioni del mio ventre mentre verserà il suo seme in me ghermendo il mio corpo madido di sudore e vibrante di gioia”

E l’attesa… L’attesa del suo ritorno è la fase più lacerante, scandita da minuti che non passano mai. Noi sappiamo bene cosa starà facendo, momento per momento. Quell’attesa è la nostra Cicuta. Il nostro veleno che fa stringere il cuore nel petto fino a farci soffocare.

E il ritorno… Quel ritorno dove lei, esaurita dall’amante, ci mostra il suo corpo esausto e soddisfatto. Svuotato di ogni energia in amplessi focosi.
E ce li racconta quegli amplessi. E ci parla di lui. Di come la renda di nuovo felice. Delle piccole gioie che lui sa darle. Di come lei riesca con lui a scoprire nuovi punti di piacere.
Com’è beata la sua espressione, mentre si lascia accudire da noi dopo il suo ritorno.
Su quel corpo usato, come fosse una tavola su cui s’è consumato un banchetto, cerchiamo le briciole rimaste, cibandocene avidamente. E ci maceriamo di gelosia nel pensare quale ben di dio l’amante abbia goduto.
La guardiamo poi dormire serena e ci poniamo vicino a lei per difenderne i suoi sogni d’amore mentre pian piano la nostra mano placa la voglia troppo repressa e ci veniamo in mano, soffocando i gemiti nel cuscino per non svegliarla.

Categories
Racconti Erotici

In un club privè

Racconto trovato in rete su xhamster.

Era più di un anno che stavamo assieme, nonostante la differenza di età avevamo un rapporto fisico veramente appagante e completo, con l’andare del tempo ognuno di noi esternava all’altro le proprie fantasie soprattutto nei momenti di sesso sfrenato, niente ci era precluso, le fantasie galoppavano con noi, fu così che cominciai ad insinuarle la possibilità di fare una esperienza in un club privé. Passarono alcune settimane, finalmente me la vedo arrivare in camera perfettamente truccata come solo lei sapeva fare, con un abbigliamento intimo che avrebbe fatto vedere rosso anche ad un cieco, le domandai che intenzioni avesse, lei mi disse che finalmente era pronta per accontentarmi. Scelsi un privé abbastanza lontano dalla nostra zona, ne avevo sentito parlare bene, frequentato da gente giusta, accogliente, spazioso, glielo proposi e dopo una cena leggera nel nostro ristorante preferito, ci avviammo non senza una giusta tensione verso il nostro obiettivo.
Sbrigate le formalità d’obbligo, entrammo nel locale vero e proprio, restammo sbalorditi, curato, arredato con gusto retrò, luci soffuse, tavolini per accomodarsi e prendere un aperitivo, un digestivo, ascoltare buona musica suonata al pianoforte da un artista di piano bar veramente bravo. Non c’era molta gente, per lo più coppie e qualche singolo che girava in continuazione, lei era splendida, fasciata in una minigonna indecente, con gli occhi che brillavano per il trucco e per l’eccitazione di trovarsi lì, dopo aver preso confidenza con il locale ed esserci fatti un’idea di come era disposto, le feci fare una visita ispettiva per meglio capire la disposizione della camere e degli angoli più interessanti. Scendemmo così una scalinata che portava al piano inferiore, subito la luce diminuì di intensità e furono necessari alcuni secondi per abituarci alla nuova oscurità, c’era anche un discreto via vai di persone, soprattutto singoli, che curiosavano nelle stanze, negli angoli, dove all’interno si intuivano più che intravedere persone intente a varie attività di carattere sessuale. Mentre lei si sporgeva per vedere meglio cosa stava succedendo in una di queste stanze, notai che almeno un paio di persone approfittò della situazione per palparle il sedere e sfiorarle il seno invitante, lei cercò la mia mano e la mia presenza per dirmi cosa stava succedendo e io la rassicurai dicendo di lasciar fare finché fossero stati semplici palpeggiamenti, terminato il giro tornammo di sopra perchè aveva necessità di bere qualcosa. Mi raccontò d’un fiato che era scossa ed eccitata da quanto accaduto, non avrebbe mai immaginato che le avrebbe fatto questo effetto e si stava bagnando tutta, dopo una mezz’oretta decise di ripetere l’esperienza, ci avviammo ancora di sotto, nel frattempo la situazione si era animata, si sentivano gemiti di piacere di donne che stavano godendo nell’essere penetrate o leccate ed uomini che grugnivano nel momento del piacere estremo. Potemmo vedere una bella ragazza legata ad una croce obliqua che subiva le avances di un paio di bei maschi completamente nudi, singoli che si masturbavano guardando coppie scopare in piccoli anfratti, una signora di una certa età seduta all’interno di un piccolissimo anfratto succhiare avidamente i membri di due maschietti in piedi uno di fronte all’altro. Nella stanza principale c’era un letto rettangolare, non molto grande, attorno dei divanetti ad una certa distanza, lei mi chiese di salire sul lettone con lei e di leccarle la figa davanti a tutti, la spogliai lentamente senza mai smettere di baciarla e stuzzicarla dappertutto, i vestiti erano sui divani, lei sdraiata sulla schiena ed io accovacciato in mezzo alle sue gambe leccavo e titillavo la sua clitoride gonfia. Non passarono che pochi minuti e nell’alzare la testa per guardarla mi accorsi che attorno al lettone si erano radunate diverse persone, c’erano singoli, ma anche coppie, alcuni avevano iniziato ad accarezzarle i bei seni, altri avevano tirato fuori il membro e se lo stavano massaggiando, le coppie si sbaciucchiavano e leccavano fra di loro. La sentii lentamente scivolare più in su, fino ad essere con la testa sul bordo del letto, non capivo ma un’occhiata mi fece subito ricredere, aveva catturato i due cazzi più prossimi a lei con le mani e girando la testa ora da una parte e ora dall’altra se li metteva in bocca e li succhiava con avidità. La sua figa era un lago di piacere e di saliva, non feci niente per cambiare posizione, capivo che voleva essere lei la protagonista assoluta, io dovevo essere solamente il suo angelo custode, dopo le prime leccate la gente attorno capì che era lì per loro, le mani si fecero più audaci, le bocche più vogliose, i vestiti cominciarono a scomparire anche dai corpi degli uomini e delle donne che erano attorno a noi. Lei si impadroniva di tutto quello che le capitava a tiro, masturbava cazzi e ne succhiava altri, era già pronta ad esplodere, cosa che avvenne puntualmente inondandomi la faccia dei suoi umori, guardavo sempre cosa succedeva a fianco a noi e mi accorsi che Giada era in posizione tale da essere penetrata a fondo da un grosso bastone, inginocchiata sul divano lui riusciva ad infilarla fino in fondo e a ritrarsi. Vedendo il suo cazzo entrare e uscire lucido dalla figa di Giada fece s**ttare qualcosa di a****lesco in me, lo presi in mano e tirandolo fuori del tutto lo avvicinai alla mia bocca per succhiarlo, lui lasciò fare, poche lappate e un sapore di cazzo misto al profumo della figa di Giada mi riempii, fu sublime, poi lo rimisi dentro, ma lui voleva di più e spostò il tiro nel buchino più piccolo, provò a forzare, sentii Giada mugolare e stringermi forte un braccio, gli feci cenno di aspettare e mi abbassai a leccare il forellino di Giada che ben lubrificato si lasciò penetrare dolcemente dal mio dito. Pochi movimenti, mi ritirai lasciando campo libero a lui, al suo poderoso arnese, questa volta scivolò dentro con inaspettata facilità, lei era rilassata dal mio massaggio, si lasciò inculare dapprima dolcemente e lentamente poi lui era infoiato, stava per esplodere, lo vidi aumentare i colpi e finalmente scivolare fuori da Giada lasciandole un cratere e riempiendolo di lucente sperma traslucido, non finiva più di venire ed io ero estasiato ed eccitato. Presi la bionda che era vicino a me, le piantai il mio rispettabilissimo arnese tra le cosce, tutto giù fino in fondo senza educazione e senza riserve, venti, trenta copi ben assestati e nel ritrarmi le venni sul pancino e sul pelo biodo della figa, eravamo tutti stremati, Giada era sazia, mi disse che voleva andare, ci salutammo e ci lasciammo i rispettivi numeri di telefono. Usciti, ci avviammo in macchina nel più completo silenzio, fermai la macchina nella prima piazzola di sosta e facemmo l’amore come se fosse stata la prima volta, con dolcezza ma anche con libidine ritrovata, l’apostrofai in tutti i modi più volgari possibili ed immaginabili fino all’esplosione di entrambi l’uno dentro l’altra.

Categories
Racconti Erotici

Jack e Carlo (Ottava parte)

Carlo ritornò in camera con un asciugamano avvolto intorno alla vita. Aprì il guardaroba e prese un paio di boxer, poi notò Jack che sedeva accoccolato sul letto. “Jack? Tutto bene?” Chiese sedendosi sull’orlo del letto. Poi aggrottò le ciglia leggermente confuso; Jack dieci minuti prima stava benissimo.
Jack alzò lentamente il viso, le lacrime brillavano sulle sue guance. “Come hai potuto farmelo, Carlo? Come hai potuto farmelo dopo tutto quello che hai detto?” la sua voce era rauca ed appena più di un bisbiglio.
“Come ho potuto fare cosa? Non potrei farti niente di male Jack, Jack…” Rispose Carlo lentamente mordendosi l’orlo di un labbro come faceva sempre quando era nervoso. Non disse nient’altro ed aspettò che Jack parlasse ma poteva indovinare quello che lo stava sconvolgendo.
“Non mentirmi!” Urlò Jack adirato a pugni stretti. “Max ha appena telefonato, voleva che tu sapessi che ieri è stato grande. Vuoi dirmi cosa c’era di così grande, Carlo?” L’ultima parte era sarcastica ed alzò le sopracciglia per guardare la reazione di Carlo.
Per una volta Carlo non trovò le parole. “Baby, io…”
”No, tu sai Carlo, solo… solo non vuoi!” Lo fermò Jack bruscamente e spinse indietro le coperte alzandosi di fronte a lui. “Tu non l’hai lasciato e mi hai fottuto?” Jack strinse di nuovo i pugni e tentò di tenere ferme le gambe che tremavano. “Tu stai ingannando Max e stai ingannando me!” Strinse i pugni più forte e morse l’interno del labbro per tentare di fermare le lacrime che sentiva salire agli occhi.
“Per favore Jack, lasciami spiegare!” Carlo fece un passo verso di lui e mise una mano sulla sua spalla. Jack si ritirò quando lo toccò indietreggiando. Carlo sapeva di meritarsi questa reazione ma questo non fermò l’orribile sensazione di dolore. Non poteva perdere Jack, non poteva. Lui non era solo un altro ragazzo col quale aveva dormito, Jack era il suo miglior amico ed il ragazzo di cui era innamorato cotto, non poteva permettergli di andarsene. “Jack per favore, ascoltami, ok?” Il tono di Carlo divenne più disperato ma tentò di toccarlo di nuovo, non voleva essere respinto ancora.
Jack scosse rigidamente la testa, incapace di incontrare gli occhi dell’amico. “Io non voglio che tu spieghi.” Il suo tono era stranamente piatto come se stesse tentando di nascondere l’emozione nella voce. “Tu non puoi amarmi Carlo. Non avresti potuto fare questo a qualcuno che ami.” Carlo aprì la bocca per dirgli che non era vero ma lui non gli permise di parlare. “Pensavo che tu credessi a quello che dicevi, io ti ho dato tutto Carlo…” la voce di Jack era scossa anche se stava tentando con incredibile forza di tenerla ferma. Semplicemente non poteva credere che il suo miglior amico gli avesse fatto quello. Sapeva che non era precisamente un santo ma non lo pensava capace di fare tanto male.
“Jack, baby, io credo a quello che ti ho detto e ti amo!” Carlo mise una mano sulla sua spalla, i suoi occhi si accesero. “Volevo separarmi da Max ma non ho potuto. So che non l’avrei dovuto fare ma…” la sua voce si abbassò come se non riuscisse a pensare come finire la frase. Jack non rispose ed il suo silenzio gli fece sobbalzare il cuore, forse c’era un’opportunità che Jack capisse dopo tutto. Si avvicinò di un piccolo passo, una mano ancora leggermente posata sulla spalla dell’amico.
Si avvicinò un po’ e le sue labbra erano a pochi centimetri da Jack mentre parlava. “Max non è niente per me a tuo confronto. Ho commesso un errore e mi dispiace molto… Per favore…” e si morse l’angolo del labbro, aspettando ansiosamente la reazione. Il cuore stava correndo nel suo torace ed ogni secondo di silenzio dell’altro lo rendeva più nervoso. Ma sapeva che anche se Jack era ancora adirato, e ne aveva il diritto, non gli avrebbe permesso di andarsene senza lottare.
Jack inspirò lentamente prima di parlare. La sensazione del caldo alito di Carlo che gli carezzava la faccia ed il suo modo di guardarlo negli occhi gli faceva letteralmente cedere le ginocchia. “Mi hai fatto male!” Fu tutto quello che riuscì a bisbigliare. Jack poteva vedere il dolore negli occhi del ragazzo e questo fece in modo che si chiedesse se Carlo stesse dicendo la verità e se amava lui, non Max.
“Io non posso perderti Jack, io non posso perderti.” Bisbigliò Carlo, i suoi scuri occhi marroni si riempirono di lacrime, battè le palpebre, le lacrime gocciolarono lungo le guance e brillarono sulle sue ciglia. Carlo soffriva, non aveva voluto fargli male e non poteva immaginare la sua vita senza di lui. Quando Jack vide le lacrime che correvano silenziosamente dagli occhi di Carlo, si rese conto che quella era la prima volta che vedeva il suo amico piangere. Il fantasma di un sorriso apparve lentamente sulle sue labbra, si avvicinò e strisciò le labbra contro la guancia dell’amico baciando via le lacrime.
“Io non voglio perderti.” disse piano. Nessun dubbio che gli avesse fatto male, ma non voleva ancora perderlo, probabilmente era la persona più importante della sua vita e non voleva che questo cambiasse.
Quando Jack disse quella piccola frase, Carlo non esitò per uno secondo e gli gettò le braccia al collo abbracciandolo forte, sorrise ed emise un sospiro di sollievo. “Non te ne pentiriai, prometto.” Gli mormorò in un orecchio aggrappandosi a lui.
Jack non poté fare a meno di sorridere mentre lo stringeva nelle sue braccia, anche se stava ancora soffrendo per quello che gli aveva fatto. “Ti amo troppo, baby.” Disse piano Carlo tirandosi indietro un po’ per guardarlo. “Lo so e ti giuro che non ti deluderò un’altra volta.”
Jack gli credette. “Anch’io ti amo.” Sorrise e gli baciò leggermente le labbra. La sua bocca era calda e morbida e Jack emise un sospiro felice circondando la vita dell’amico con le sue braccia.
“Jack?” mormorò Carlo interrompendo il bacio. Jack lo guardò interrogativamente. “Vorresti… Io, um.. Merda, non sono bravo in questo genere di cose ma, …vorresti essere il mio ragazzo?” Chiese goffamente con un timido sorriso sul viso.
Jack accennò col capo e gli baciò di nuovo leggermente le labbra. “Certamente.” Mormorò, dando un altro delicato bacio sulle labbra al suo miglior amico, no, al suo ragazzo. Carlo sorrise rispondendo al bacio mentre gli faceva scivolare le braccia intorno al collo. Si sentì per un momento a disagio pensando a Max ma sapeva che era con Jack che voleva veramente stare. Avrebbe dovuto finire ufficialmente con Max ma non volle dirlo a Jack in quel momento, non dopo quello che era appena successo.
Le tende della camera da letto erano ancora chiuse e la stanza era piuttosto scura, anche se fuori era chiaro. Carlo spinse delicatamente indietro Jack mentre lo baciava e caddero sul letto. Jack rise e Carlo interruppe il bacio per vederlo sorridere. Amava sapere che lo stava facendo felice e gli spiaceva di averlo addolorato; non avrebbe mai detto o fatto qualcosa che facesse sentire di nuovo così il suo ragazzo.

Categories
Racconti Erotici

Dalla ragazza del doposcuola e non solo…

Quest’anno mi sono iscritto ad un doposcuola per farmi aiutare da una ragazza. Tutto l’anno ci sono andato e apprendevo gli insegnamenti a suon di cazzo duro, perchè lei è una ragazza di 26 anni, bionda e molto sexy. Spesso chiedevo di andare in bagno per frugare nella sua cesta dei panni sporchi e prendere qualche sua mutandina sborrandoci dentro anche perchè essendo sporche per me odoravano dei suoi umori della sua vagina (sentivo proprio l’odore della sua vagina e a volte mischiata con secondo me un prodotto di un pò di masturbazione e la cosa mi eccitava ancor di più pensando che su quella mutandina era presente la sborra di entrambi: sia mia che sua) e spesso erano un pò umide e immaginavo di essere a contatto con la sua vagina (una me la sono addirittura portato a casa e tenendola nascosta gli ho sborrato tante volte tanto da fargli cambiare colore hahaaha) ma ora torniamo alla storia. Giunto ormai alla fine del anno scolastico questa è stata l’ultima settimana in cui sono andato, arrivato lì mi ha accolto ma stavolta non c’erano gli altri ragazzi in quanto già avevano finito precedentemente. Lei era molto sexy in magliettina scollata a mezze maniche e una gonna che quando si piegava lasciava intravedere molto. Così iniziamo coi compiti ma io come al solito mi lascio distrarre dalla sua scollatura dopo un pò ci fermiamo per una pausa e lei cerca dei biscotti sotto al mobile piegandosi a 90 gradi e io mi misi dietro ammirando quella bella pecorina ma intravedendo la mutandina in pizzetto sexy nero mi è s**ttato d’istinto andargli dietro e poggiarglielo lei subito si è girata ma io avevo ancora i pantaloni addosso e a quel punto li ho spuntati anche se credevo che mi avrebbe tirato uno schiaffone ma invece subito mi ha abbassato anche i boxer e l’ha messo in bocca slinguazzandomelo per bene e dicendo che erano mesi che non lo faceva. Dopo avermi succhiato per bene la cappella si è iniziata a spogliare anche lei però l’ho fatta lasciare il reggiseno (anch’esso in pizzetto sexy nero) perchè la trovavo più sexy. Subito si è stesa sul divano situato vicino alla porta dell’entrata ed ha aperto le gambe in modo da farmi immergere nel paradiso con la lingua. Così iniziai a leccargliela, accorgendomi di quanto l’avesse calda e bagnata, per preparare l’ingresso al mio cazzo. Nel momento che glielo infilai sentì una foresta bella umida pronto ad accorglielo mentre lei mi faceva di cenno di slinguazzarci mentre glielo infilavo tutto dentro. La sentivo urlare e ciò mi eccitava ancor di più così prima che sborravo decisi di girarla a pecorina proprio come sognavo di farmela e così fece, prima gli leccai un pò il buco in modo da farlo entrare e così il mio cazzo trovò un tunnel tutto da esplorare dove diedi tutta la mia foga e proprio mentre lei stava a pecorina e io dietro che la inculavo sul divano facendola godere come una vera troiona il quale lo è anche perchè lo facemmo senza preservativo di sua volontà (perchè non ce ne erano e si scocciava di andarne a comprare e voleva subito il cazzo dentro) sentimmo la porta che si apriva e vedemmo entrare…….. . IL RACCONTO LO CONTINUO IN UNA 2 PARTEE SCRIVETEMI IN TANTI NEI MESSAGGI PRIVATI E SE VOLETE HO ANCHE QUALCHE FOTO DELLA RAGAZZA NON MOLTO SEXY MA COMUNQUE SUFFICIENTI. ALLA SECONDA PARTE NON MANCATEE E RICHIEDETELA IN TANTI COMMENTANDO!!! MA SOPRATUTTO CHI SARà AD AVER APERTO QUELLA PORTA ED AVERCI SCOPERTO DI SOPPIATTO MENTRE ME LA STAVO INCULANDO PER BENE E LEI URLAVA GODENDO DA MATTA? QUESTO E ALTRO LO SCOPRIRETE COME SORPRESA NEL CONTINUO DELLA STORIA CHE SPERO CHE VOTIATE E APPREZZIATE MOLTO!! NON ESITATE A SCRIVERMIIII E LA STORIA è VERISSIMA E NULLA DI TUTTO CIò CHE è SCRITTO è LASCIATO AL CASO OSSIA NULLA è IMMAGINARIO MA TUTTO VERITIERO! ALLA SECONDA PARTE E CI SENTIAMO NEI MESSAGGI PRIVATI!

Categories
Hardcore

Rollenspiel per Mail,der männliche Part war i

Hallo…….

Ich eine Geschäftsfrau 35 Jahre,sehr gut aussehend,etwas arrogat wirkend schlendere durch die Stadt.
Etwas shoppen und anschließend setze ich mich in einen Cafe und trinke einen Tee.
Dabei schreibe ich wieder in meinen Tagebuch…..oh Gott denke ich,wenn das mein Mann in die Hand bekommen würde….

Aber als Geschäftsfrau sind solche Sachen wohl Tabu denke ich…..Unterwürfigkeit,Sklavin,Eigentum,demütigungen,Kleiderordnung,den Willen in eine starke Hand geben….
aber träumen darf man ja denke ich und schreibe heute nur eine kleine Notiz rein.

Ich bezahle meinen Tee,stehe auf und gehe nach Hause…..greife in meine Handtasche…..das Tagebuch…oh Gott,was mache ich jetzt….
sofort gehe ich ins Cafe….keiner hat es gefunden….niedergeschlagen gehe ich nach Hause…..

Hallo……….

Ich Mann 43,verbringe meine Mittagspause im Cafe um die Ecke.
Bin verheiratet,hab einen guten Job doch irgendwas fehlt.
Immer öfter frage ich mich ob das alles gewesen sein soll.Früh geheiratet,
Kinder sind groß,eigenes Haus und gutes Einkommen.
Mal ausbrechen ,verrückte Sachen machen ,richtig Leben.
Midlifecrises hör ich bloß wenn ichs meinen Freuden erzähl,vergeht schon wieder.
Und wenns im Bett nicht läuft könnt ich ja in den Puff gehen,würden Sie auch so machen.
Und das solls sein,hab ganz andere Vorstellungen.
Träume öfter davon jemanden zu finden der genauso fühlt wie ich,jemanden zu dominieren oder auch devot sein,sich jemanden hingeben
ihm ganz vertrauen,auf ihn verlassen.Bin auf so einem Forum gelandet wo Sklawinnen sich ausgetauscht haben.
Das war echt cool,geben sich ganz ihrem Herrn hin,oder Herrin dürfen nichts ohne ihre Zustimmung,und beide seiten
sind Glücklich.
Aber wie soll sowas gehen hier in unserer Gesellschaft,und wie findet mann Jemanden.
Als ich meine Gedanken schweifen lassen, seh ich ein Buch neben mir liegen.
Rot eingebunden..Mit einem schwarzen Band zum zu binden.
Hatt sicher jemand vergessen.
Bin eigentlich nicht neugierig,aber schlags doch kurz auf…steht ja vielleicht ne adresse drin.
schon beim ersten blick merk ich ,dass es ein Tagebuch ist und noch von einer Frau.
Fang ein bischen an zu lesen….und trau meinen Augen nicht.
Sie schreibt von ihrem verlangen Ihren Bedürfnissen und Fantasien…..möchte sich so gern unterwerfen…hörig sein.
…jemanden dienen..
Meine eigenen Wünsche!!!
Aber führt auch ein geregeltes Leben…..wie damit umgehen..wie soll sies ausleben…….
wer versteht Sie…
Bin Sprachlos…gibt es da vielleicht doch jemanden…aber geht sowieso nicht…
passiert nur im Kino.
Sie interressiert mich,wie sieht sie wohl aus,würde Sie das wirklich wollen…. würde sie sich mehr anvetrauen..könnten uns austauschen über unsere gefühle…jemanden zum reden haben.

Will sie kennenlernen..aber wie…es steht weder Name,noch Adresse drin.
Da kommt mir eine Idee…häng einen Zettel ans schwarze Brett…komt hier bestimmt wieder her..

” Tagebuch gefunden, Handy……”

Hallo ……….

…..ein toller Tag denke ich als ich Zuhause angekommen bin, gut gelaunt gehe ich in unser Haus
das ich mit meinen Mann seit 12 Jahren bewohne.Seit 5 Jahren ist er selbsttständig und daher ist er nur noch
Unterwegs denke ich…aber es hat ja auch seine gute Seiten.
Mit meinen 37 Jahren sehe ich noch sehr gut aus denke ich als ich im Flur vor dem Spiegel stehe…aber
was nutzt das wenn man seine Träume und Phantasien nicht ausleben kann…wenn man gelegeheit dazu hat und sich
überhaupt traut….greife dabei in meine Handtasche und….wo ist es?
Ich schnappe nach Luft….nein das kann nichts sein denke ich….wo ist mein Tagebuch?
Habe ich es liegen gelassen…oh Gott wäre das peinlich….ich kann da nie wieder hingehen.

Die ganze Nacht schlafe ich unruhig und gehe am nächsten Morgen zum Cafe.Frage nach aber keiner hat es gefunden.
Als ich rausgehe sehe ich die Notiz am schwarzen Brett….
Noch aufgeregter gehe ich ins Geschäft…..schaue aus die Nummer….stecke sie wieder weg….nehme sie wieder in der Hand und wähle sie….

Halo ……….

…..Sie geht mir nicht aus dem Kopf,Wird Sie sich melden….was soll ich zu ihr sagen….
…wie soll ich ihr erklären,daß sie mich interressiert,ich genau so fühle.
Hat sie es ernst gemeint mit ihren Eintragungen,wiil sie sich einem mann unterwerfen…
ihm dienen…
Der gedanke daran erregt mich….Spüre seit langem wieder sexuelles verlangen….mit meiner frau kann ich über
meine fantasien nicht reden……geht im bett sowieso nichts mehr.
Mein Handy klngelt….keine bekannte Nummer……mein Herz fängt an zu pochen……ist sie das
……möcht sie mich kennenlernen,oder nur ihr tagebuch wieder???
hebe ab….. eine frau meldet sich…..ihre Stimme klingt weich und herzlich.
tatsächlich sie ist es….fragt verlegen nach ihrem Tagebuch…..
ja es gehört Ihr……. Sie möcht es wieder haben…..ist erleichtert…..eine weile sagt keiner was…

nehm allen Mut zusammen……sag das ich ein bischen drin gelesen hab…wieder Stille……..

Hallo……..

seine Stimme klingt streng,aber ich höre auch etwas unsicherheit daraus…mein Gott ist mir das peinlich….ich schlucke,haben eine
ganz dicke Kröte im Hals….hat er alles gelesen oder nur den Anfang…..oh nein denke ich in Sekundenbruchteile…..
ich habe in diesen Tagebuch all meine Phantasien,all meine Träume beschrieben,all das was
man eigentlich nie macht als reife Frau die verheiratet ist.
Vieleicht hat er nur ein paar Zeilen gelesen denke ich, nicht mein Traum wie all das beginnen sollte….meine Unterwerfung,
meinen Weg zur Dienerin der Lust…..
Ja sage ich nach einer Weile,ich möchte es gerne wieder haben…..können sie es nicht im Cafe hinter legen frage ich……

Hallo……….

natürlich möcht Sie es wieder haben…….so einfach wie Sie sich es vorstellt aber nicht…….
hinterlegen und abholen…nein…..weiß schon soviel über Sie……..will Sie kennenlernen……
…..kann ich eine Beziehung zu ihr aufbauen…muss mit ihr reden,über meine Wünsche,meine
Fantasien,ihr sagen wie ich fühl……am telefon geht das nicht.
Vielleicht ist sie mir gar nicht sympatisch…….wir…wollen doch nicht dasselbe…..mag sie mich…
entspreche ich ihren Vorstellungen.
Wenn sie sich mit mir einlässt,wie könnten wirs umsetzen.
Ich muss Sie treffen……hat mich so neugierig gemacht….allein bei dem Gedanken
fühl ich wie schon lange nicht mehr…Erregung,Spannung,Lust…….

soll mir ein Treffen vorschlagen,um sie kennen zu lernen…bekommt ihr Buch auf jeden fall wieder……..

Hallo………..

ich muß es wieder haben denke ich bevor es der verkehrte in die Hände bekommt….ich schlage dir ein Treffen im Cafe vor….sage dir das
wir uns um 12 Uhr treffen könnten…..schreibe dir eine SMS weil besetzt war…..

Tagebuch 1 Phantasie

Ich bekomme eine SMS mit einer Kleidervorschrift und soll an einen abgelegenden Platz kommen.
Mit einer Augenbinde soll ich im Auto warten.Ein Mann steigt ein und berührt mich,macht mich geil und verläßt
wieder mein Auto mit den Worten….wenn du weitermachen willst….hier ein Brief und verschwand dann.

Tagebuch 2 Phantasie

Ich sitze wie im Mittags im Cafe und nehme einen Happen zu mir.Der Ober gibt mir einen Briefumschlag.
Öffne ihn….gehe zur Toilette und ziehe deinen Slip aus….
Von Tag zu Tag werde ich diesen anonymen Schreiber höriger ohne ihn gesehen zu haben.

Hallo…………

Konnt es nicht abwarten bis Sie sich meldet. Immer wieder schaue ich aufs Handy.
Bin in einer Besprechung,und habs auf lautlos.
Wo will Sie mich Treffen.. wie wird es sein.
Dann,neue Nachricht…..lese sie unterm Tisch.
Um 12 im Cafe……ja endlich…werd es hoffentlich schaffen.
Aber wie erkenne ich Sie…..sims kurz zurück…sol sich eine Auto-Bild kaufen und diese lesen……die andren Schauen
schon…naja bei der Sache bin ich nicht mehr.

Wir sind um elf fertig…hab noch ein bischen zeit…les noch mal in ihrem Tagebuch.
Was wäre wenn ich mich gar nicht zu erkennen gebe….sie überrasch….was sie für fantasien hat weiß ich ja.
Vieleicht macht sie das Spiel mit…und wenn nicht…bekommt sie ihr Buch…und gut ist.
Man was für ein Gedanke..ja mach ich.

Als ich ins Cafe komm seh ich sie gleich…interressiert sich zum Glück sonst keine Frau für Autos…lach
Sie sieht Klasse aus, so mitte dreißig….und elegant gekleidet….irgendwie schon so vorgestellt.
Aber so eine sich unterwerfen..Anweisungen von mir ausführen…ich versuchs.
Wink den kellner zu mir,geb ihm fünf euro…er bringt ihr einen Umschlag…
Sie ist schon leicht irritiert, macht ihn aber gleich auf :
” Ich will von Dir das Du auf die Toilette gehst und deinen Slip ausziehst,dann komme zurück und setz Dich wieder”
seh wie sie die Augen verdreht,bekommt keine luft mehr,legt den Brief zur Seite.
Hab ich wohl verbockt……waren doch bloß fantasien…wird sie nie machen..
Als ich noch überlege,wie ich ihr das buch zurück gebe steht sie auf.
geht zur toilette….dauert ein bischen…..wider da…und setzt sich hin.
Bin platt….wirklich…sie macht es mit……kann unter ihren Rock schauen……nichts.
was für ein gefühl…herzrasen..erregung…schmetterlinge im bauch….
Nein nicht zu ihr gehn..nein soll ja anders.
geb dem ober das buch.bringt es rüber.
Sie sieht sofort den Umschlag darin.
Nur kurze Worte” Morgen gleiche Zeit”………

Hallo……….
Ich sitze um 12 Uhr im Cafe und lese diese dämliche Autobild….das kann ja heiter werden denke ich.
Trinke meinen Kaffee und habe die Zeitung aufgeschlagen….aufgeregt blicke ich umher und bin ganz verduzt
als der Kellner mir einen Briefumschlag gibt…..spinnt der denn denke ich im ersten Augenblick und denke aber
sofort daran das er es ja gelesen hat. Ich spüre das mich die Sache erregt,obwohl ich es weiß, aber trotzdem
ist es ja Neuland für mich.Schaue mich nochmal um und stehe auf….gehe zur Toilette und nehme eine Kabine.
Meine Hände greifen unter meinen Rock und ich streife meinen String ab,spüre sofort die kalte Luft,spüre die leichte
Nässe von mir.
Stecke meinen String in meine Handtasche und zupfe meinen Rock wieder gerade.Gehe ins Cafe zurück und setzte
mich.Drehe mich um und meine das jeder weiß das ich keinen String mehr anhabe.Setzte mich langsam und
weiß immer noch nicht wer er ist.
In diesen Moment kommt der Kellner und gibt mir das Tagebuch zurück,sehe einen Umschlag darin stecken…..
morgen gleiche Zeit……mein Herz schlägt schneller…..ich weiß das ich Morgen da sein werde…..

Hallo……….
…noch bevor Sie geht,verlasse ich das Cafe…..muss nach draussen…brauch frische luft.
Möcht auf keinen Fall das sie mich erkennt.
Ein unheimliches Glücksgefühl überkommt mich,meine träume werden wahr,habe jemanden gefunden der die
gleichen Neigungen hat….sie mit mir teilen möchte……oder verrenn ich mich da in was.
Wollte Sie nur ihr Buch wieder haben……sie sah nicht so aus als ob sie sich wohl dabei fühlt…..
egal kommt Morgen bestimmt wieder….wie gehts weiter……soll Sie mich gleich kennen lernen………wie wäre
es denn wenn ich der Unbekannte bleibe…..und sie mir trotzdem dient, sich mir unter wirft.
Dann ganz am Ende als Belohnung,erfüllung ihrer Träume erst zeige.
Das will ich,genau so…..jetzt noch die Anweisungen.
Schade das buch hab ich nicht mehr, weiß das meiste aber noch….aber soll ja so werden wie ich es möchte.
Verbringe fast die ganze nacht um die anweisungen zu Papier zu bringen………

Dem Ober hab ich den Umschlag schon gegeben er weiß Bescheid.So bald Sie kommt wird er ihn Übergeben.
warte schon ne ganze Weile,dies mal sitz ich ein bischen versteckt,kann aber alles sehn.

Sie kommt Pünktlich, Gott sie Dank….Hätt es glaub ich Schwer überwunden wenn Sie nicht gekommen wäre……Sie möcht es auch.
Sieht genauso Klasse aus wie gestern…..sitzt gerade…bekommt den Umschlag….
öffnet ihn gleich…kann es sicher auch nicht abwarten.

“Ich will von Dir das Du meine Dienerin wirst,Dich mir unterwirfst,meine Anweisungen genau befolgst.
Du wirst mich noch nicht kennenlernen,beobachte Dich aber.
Wenn ich mit Dir zufrieden bin,der meinung das du mir folgst,gehorsam bist werd ich mich zeigen.
heute hast Du folgendes zu tun:
auf der letzten damen toilette befindet sich eine tasche,diese Sachen wirst du heute Abend anziehen.

—–schwarze halterlose Strümpfe,einen BH der an den Nippeln offen ist,einen slip ouvert ,eine Augenbinde——–

Dazu trägst du einen Mantel und high hells.
Warte um 22Uhr in Deinem Auto auf dem Pakplatz des Einkaufzentrums,verbinde Deine Augen,und lass die Türen offen”……….

Hallo……….
ich nehme den Umschlag und öffne ihn sofort….ich schlucke als ich es lese…drehe mich um und versuche auszumachen
wer du bist…..ich rufe den Kellner und bestelle einen Kaffee.Als er da ist stehe ich auf und gehe zur Toilette
und tatsächlich,da liegt der Umschlag,vorsichtig öffne ich ihn und es sind halterlose,Bh mit Öffnungen und einen Slip der im Schritt offen ist..
wie eine Nutte denke ich…aber ich spüre das es mich erregt.
Ich gehe wieder auf meinen Platz und trinke meinen Kaffee aus,bezahle und gehe in mein Geschäft.

Um 21 Uhr bin Ich fertig,betrachte mich im Spiegel und glaube nicht was ich da sehe….nehme aber meinen Mantel,ziehe meine Pumps
an und steige im Auto.Ich fühle mich ausgezogen als die Autofahrer mich so sehen,obwohl sie ja nichts sehen.
Um 21 50 Uhr fahre ich auf dem Parkplatz,stelle mein Auto mitten auf dem Parkplatz.
Es ist dunkel geworden und weit und breit ist nichts,nur die 3 Laternen die aber nicht so hell sind.Um Punkt 22 Uhr verbinde ich mir die Augen und atme tief durch.
Ist es endlich soweit denke ich,kann ich meine Phantasien ausleben….gibt es einen der mich zur tabulosen Sklavin erzieht.Hart und streng…
aus einer Dame eine Nutte macht…die er vorführt und demütigt…..die er aber erst erziehen muß denke ich und schmunzel

Hallo……….

Bin so gegen halb zehn auf dem Parkplatz, konnte es zuhause sowieso nicht mehr aushalten. Sollte es wirklich geschehen, kommst Du, kann ich mit Dir meine Lust ausleben.
Will mich aber nicht zu früh freuen, vielleicht kommst Du gar nicht.

Mein Auto hab ich etwas abseits geparkt, sehe aber genau wer kommt und geht. Ist schon dunkel um diese Zeit , und die letzten Besucher gehen.

Du kommst kurz vor zehn, ein Stein fällt mir vom Herzen, bist tatsächlich gekommen. Werd meiner Anspannung kaum Herr, obwohl ich ja alles geplant habe. Da ich dein Tagebuch ja kenne war es gar nicht so schwer, und bin mir fast sicher, das es dir auch gefallen wird.
Du sollst meine Sklavin werden, sollst mir dienen mir hörig sein.
Ich habe beschlossen mich nicht gleich zu zeigen…dich erst prüfen…dich ausbilden….dann wenn du mir gefällst, gefällig bist…..als Belohnung darfst Du mich sehen.

Gehe zu Deinem Auto…im Schein der Laternen kann ich Dich sehen…..alles so wie ich es wollte…..siehst scharf aus…spüre die Erregung in mir aufsteigen.
Nach kurzem zögern geh ich zu Dir, Du hast deine Augen verbunden.
Öffne die Tür vom Rücksitz, und nehme Platz…Du erschrickst….befehl Dir gleich den Mund zu halten…..was du auch tust.
Klappt ja ganz gut….nun weiter…..meine Anweisungen……Du hast nicht unaufgefordert zu sprechen….ich bestimme was Du machst….hast Dich nicht zu rühren.
Ganz wohl ist mir dabei noch nicht….aber spüre das Verlangen jemanden zu führen in mir.

Beginne Dich zu berühren, Deine Brustwarzen…..ganz leicht streichelnd….langsam mit der Hand tiefer….was für ein Gefühl vollkommene Kontrolle über Dich zu haben…..Du zuckst leicht bewegst Dich aber nicht….gleite mit den Fingern zwischen Deine Beine….fang an Dich zu Streicheln….Dein Puls wird schneller ….spüre deine Nässe…Stöhnst leicht auf..
….oh Gott was Geschieht hier….bin wahnsinnig erregt meine Hose platzt fast.
Stopp … soll genug sein.
Sage zu Dir bevor ich aussteige…das ich unbedingten Gehorsam erwarte….sonst wirst du bestraft….wenn ich gefallen an Dir finde…wird ich immer für dich da sein Dich behüten und schützen…nach weiter Prüfung wird ich mich zeigen… …sollst meine sexuellen Bedürfnisse befriedigen….

Werde mich wieder melden……
Hallo …….
Ich biege auf dem Parkplat ein….nur noch ein Auto da denke ich…parke mitten auf dem Platz und sehe wie das letzte Auto
abfährt.Ich schaue auf die Uhr…es ist 10 Uhr,mir wird heiß,die Situation ist erregend,aber auch gefährlich,vieleicht
brauche ich das denke ich.
Ich setzte mir die Augenbinde auf und fühle mich jetzt ganz ausgeliefert,oh mein Gott denke ich,was ist wenn
die Polizeit kommt.In diesen Moment geht die Hintertür auf und ich rieche dich förmlich.
Erschrocken ziehe ich meine Muskeln zusammen…..spüre plötzlich deine Hand auf meine Brust,sie beginnt zu streicheln
und aus meinen Munde seufze ich etwas.Die Hand fährt zwischen meine Beine und obwohl ich es nicht will
stöhne ich leise auf.Spüre meine Nässe……was tue ich nur hier denke ich.
Ich höre dich reden…nur kurz…..wie weit wird er mich noch bringen denke ich.
Das Spiel beginnt….ich hoffe das er der Richtige ist….der all meine Wünsche erfüllen kann.
In meinen Gedanken höre ich die Tür zugehen,lausche ….aber du bist gegangen.
War es nicht gut denke ich…konnte ich mehr machen,war er enttäuscht von mir…sah ich ihn nicht
gut genug aus….Ich nehmen die Binde von den Augen und schaue mich um….keiner da.

Ich fahre nach Hause ……bitte denke ich,melde dich…..

Categories
Racconti Erotici

Una domenica al mare

Faceva caldo quel giorno e non sapevamo se andare al mare oppure perderci di nuovo in qualche giro per borghi arroccati.
“Dai andiamo al mare, non ci sarà nessuno, la stagione non è ancora iniziata” avevo detto.
Partimmo allora dopo aver fatto colazione, certo non avevo alcun presentimento di ciò che sarebbe poi successo.
La strada correva lenta ed io ero perso nei miei pensieri, poche parole come al solito.
Un’ora di viaggio e finalmente la distesa blu davanti ai nostri occhi. Al termine della strada, un parcheggio e poche auto sotto i pini.
Qualcuno prendeva il sole sulla spiaggia, un caldo sole primaverile.
L’idea era di camminare un po’ nel silenzio di quella spiaggia deserta in una domenica di maggio.
Man mano che procedevamo, le persone erano sempre meno, qualche nudista qua e là, qualcuno aveva usato i rami trasportati dalla risacca stendendovi dei teli sopra. Un riparo dal sole, che picchiava già forte.
Camminammo per una buona oretta, la torre genovese era ancora lontana, decidemmo di non arrivare fin sotto, era troppo lontana.
“Fermiamoci qui e prendiamo un po’ di sole”. Mi spogliai rimanendo in slip, mentre lei che non amava particolarmente il sole aprì un ombrellino per ripararsi.
Il sole cominciava a scaldare la mia pelle e a far crescere la mia inconsapevole eccitazione.
Mi guardai intorno, le persone più vicine erano dei puntini lontani, qualcuno si avventurava entrando fino al bacino nell’acqua fredda.
“Quasi quasi prendo un po’ di tintarella integrale” feci. Nessuna risposta lei sonnecchiava all’ombra.
Mi sfilai gli slip , restando nudo al sole, mi girai di schiena la sensazione di calore sulle mie natiche era piacevole.
Lei non guardava, girata dall’altra parte. Mi misi a pancia in su con il cazzo al sole, la sensazione era ancora più gradevole.
Avevo già provato a stare nudo al sole, in una spa, ma lì sulla spiaggia eravamo soli ed era decisamente più eccitante.
“Perchè ti sei spogliato ?” fece lei.
“Non c’è nessuno e si sta benissimo al sole”.
“Vuoi che te lo prenda in bocca ?”. Mi colse alla sprovvista, fino a quel momento non ci avevo pensato realmente, ma la situazione di completa solitudine mi fece eccitare quasi istantaneamente.
“Si dai, non c’è nessuno”.
Mi sdraiai, mentre lei mi accarezzava piano e lo faceva crescere.
L’eccitazione montava sempre di più, pensai a qualcuno che assisteva a ciò che stava avvenendo.
Lei si girò e coprendosi con l’ombrellino, si avvicinò con le labbra cominciando a leccarlo delicatamente.
“Mi piaceva succhiarlo guardando l’orizzonte del mare” mi avrebbe poi confessato.
La cappella si gonfiò quasi istantaneamente, mentre io dopo aver guardato se qualcuno ci osservava, mi rilassavo abbandonandomi alla sua lingua esperta.
Lei mi guardava negli occhi, mentre con la saliva bagnava la mia cappella e contemporaneamente mi accarezzava le palle con la mano.
Il cazzo spariva quasi completamente nella sua bocca, per poi emergere di nuovo tutto bagnato.
Io le accarezzavo i lunghi capelli neri; provavo un piacere nuovo e intenso come da tempo non succedeva.
Lei, rapita intanto passava la lingua in ogni più piccola piega della mia asta, facendomi gemere ad alta voce.
Ad un certo punto, lo sentii arrivare, un orgasmo così intenso che con un lungo mugolio di piacere
scaricai tutto il mio seme nella sua bocca.
Anche lei gemeva, non si aspettava tutta quella sborra.
Non so se qualcuno ci stava guardando, in quel momento non mi importava più di nulla.