Categories
Racconti Erotici

La crociera by senior 02

La feci girare e, abbracciandola le infilai il cazzo tra le cosce, le mie mani a coppa sui suoi seni, la mia bocca sul suo collo su cui davo piccoli ma innocui morsi, lei muoveva il culo contro il mio ventre, sentiva il mio cazzo tra le cosce contro la fica
Il mattino successivo ci ritrovammo in piscina, la giornata era tutta impegnata per la navigazione.
Franco ed io eravamo impegnati nelle solita conversazione sul calcio, con le varianti della crisi e della politica, ma nessun cenno alla nottata. Del resto non se ne poteva parlare in costume da bagno visto l’effetto che avrebbe causato ai nostri membri.
Mia moglie e Clara parlavano poco più in là, a bassa voce , che non riuscivo a sentire quello che si dicevano.

Sai Ester, diceva Clara, ieri siete stati fantastici. Lo sai che hai proprio un bel seno, scommetto che ne avrai avuto di apprezzamenti, e rise.

Certo è dal liceo che ne ricevo e non ti dico quanti palpeggiamenti. L’ultimo è stato un cardiologo che dopo l’elettrocardiogramma ha continuato a farmi stare a torso nudo per più di un quarto d’ora ripassandomi lo stetoscopio sotto i seni più volte e strusciandomi i capezzoli con le mani tanto da farli indurire; quando poi mi ha detto che avevo un bel seno e mi ha chiesto come mi toccasse mio marito, mi sono rivestita lanciandogli un’occhiataccia.

Non parlarmi dei medici, sapessi che esperienze ho avuto, replicò Clara. Ma torniamo a noi, la chiavata che ti sei fatta con tuo marito stanotte ci ha eccitato tanto che quando siamo stati in cabina Franco mi ha voluta di nuovo e mi ha anche inculata come ha visto fare a tuo marito. Certo che Marco ci sa fare, sei proprio fortunata a farti menare da un uomo con un cazzo così.

Uhé, ma che ti piace il cazzo di mio marito e me lo dici pure?

Perché a Franco non sono piaciute le tue tette? E mentre mi chiavava mi diceva che gli sarebbe piaciuto toccarle!

Risero entrambe.

Se sei d’accordo stanotte vorrei fare una variante, riprese Clara, noi abbiamo un paio di falli, uno piccolo e un altro più grande, più o meno delle misure di Mauro. Ora spesso io mi faccio penetrare in culo da quello più piccolo, mi da meno fastidio anche perché contemporaneamente Franco mi è col cazzo dentro la fica. E’ una sensazione stupenda essere penetrata avanti e indietro e poi se facciamo vedere il video su internet fa più scena.

E mi chiedi il permesso? Del resto sono cazzi tuoi! E risero.

Veramente volevo che a ficcarlo dentro, quello artificiale fosse tuo marito. Mi fa illudere che sia il cazzo di un altro uomo a sfondarmi il culo, naturalmente Franco farà la stessa cosa a te.

Non vedo eccessivi problemi, l’interruppe Ester, sai che non voglio un nostro eccessivo coinvolgimento nella vostra chiavata, e questo non mi sembra tale.

Il fatto è, riprese Clara, che per dare un po’ più di veridicità alla scena tuo marito verrebbe inquadrato, ma sempre con la mascherina, e dovrebbe anche carezzarmi le tette.

E no,questo mi sembra eccessivo! Ester cominciava a spazientirsi.

Va bene, va bene come non detto. Del resto ero anch’io un po’ contraria, ma Franco ha insistito tanto, pregustando il dopo quando sarebbe stato lui a palpeggiarti le tette, gli piacciono molto e non fa nulla per nasconderlo. Vorrà dire che tuo marito muoverà solo il braccio per simulare il palpeggiamento, riprendendo la scena di lato non si vedrà che è per finta.

La giornata trascorse piacevolmente bene, cenarono assieme ed assieme andarono a gustarsi lo spettacolo di cabaret. Finalmente si ritirarono nelle rispettive cabine per prepararsi.

Preparati per bene, porto anche la nostra videocamera. Faremo tutte le riprese di là, con una fissa e l’altra in mano, poi ci scambiamo i filmati, le dissi mentre stava scegliendo la mise opportuna , subito dopo la registrazione facciamo le copie e poi ognuno eliminerà le proprie scene dalla videocamera dell’altro.
Ester, dopo tanto scegliere decise che il babydoll e il perizoma erano la miglior accoppiata, indossò una vestaglia da camera per andare nella cabina a fianco, io la solita canotta e pantaloncini.
Entrammo nella cabina dei nostri complici, che ci aspettavano seminudi, con i soli slip. Ester si tolse la vestaglia (ma non mi aveva detto ieri che si vergognava di essere vista seminuda “ a freddo”??) ed io mi svestii tenendomi solo gli slip. Franco sgranò letteralmente gli occhi alla vista delle nudità di mia moglie.
Piazzammo i faretti, quello sbilenco era stato riparato, e la mia telecamera fissa che inquadrava la parte del letto che reputavamo più calda, Franco consegnò la sua a mia moglie, riservandole sguardi pieni di desiderio e inavvertitamente, nel farle vedere il funzionamento, strusciò più volte il braccio sul suo seno.
Clara si mise sul letto in posizione ed io di fianco a lei che dovevo mimare la scena per vedere come sarebbe venuta.

E no, si vede che quel braccio si muove nel vuoto, se proprio non volete evitiamo questi movimenti, non vorrei sprecare il filmato, disse Franco un po’ contrariato.

Beh effettivamente è come dice Franco, se sei d’accordo prova a toccarle il seno, solo un po’ e poi vediamo la differenza, disse Ester.

Ma brava la mogliettina, se sei d’accordo ha detto, già, se sei d’accordo tu, visto che sei già disponibile a farti palpeggiare. Ma insomma cosa le stava succedendo? Siamo in ballo e balliamo, pensai e cominciai a carezzare il seno di Clara, inizialmente un po’ riluttante, ma solo inizialmente.

E’ tutto un’altra cosa, esclamò contento Franco, adesso Ester vai dall’altra parte e controlliamo l’inquadratura di Mauro che accarezza i seni con una e con l’altra muove il fallo finto.

E’ contento,pensai, lo stronzetto se ne frega che sto palpeggiando la moglie, lui pensa solo a dopo quando farà lo stesso con la mia. E pensare che io la moglie l’inculerei volentieri senza il fallo finto. E’ una cosa a cui devo pensare, dai suoi fremiti e dal fatto che i suoi capezzoli si sono induriti devo piacerle non poco.

Beh l’inquadratura non è quella giusta, sia se inquadriamo solo il seno che quella superiore con la mano sul fallo si vedono gli slip di Mauro, esclamò il “regista”.
Stavolta non attesi le obiezioni dell’aiuto regista e mi sfilai subito gli slip, mettendo in evidenza il cazzo già duro e perfettamente verticale. Notai lo sguardo di desiderio di Clara che, visto il movimento, si era volta verso di me; ed anche il leggero rossore di Ester e il viso di Franco che sembrava essere stato preso da un leggero tic all’estremità della bocca; il tutto sinonimo di un leggero disappunto dei “registi” mentre l’attrice era decisamente contenta.
Finalmente le prove erano finite e, dopo aver messe le mascherine, si iniziava a fare sul serio.
Iniziarono con Franco che abbracciava Clara e la baciava appassionatamente, con le mani di entrambi che accarezzavano l’altrui corpo. Poi Franco fece sedere la moglie sulla sponda del letto e le infilò il cazzo in bocca (che fantasia!!!) e cominciò a farsi spompinare. Clara lavorava con lena il cazzo (o meglio il cazzetto!) del marito, ma questi era completamente passivo, non aiutava la moglie ad eccitarsi carezzandola. Subiva semplicemente passivo il pompino della moglie, che dopo un po’ si stufò e prese l’iniziativa; lasciò il cazzo del marito e salita in piedi sul letto, prese la testa del marito tra le mani e se la ficcò tra le cosce per farsi leccare la fica dopo aver spostato di lato il lembo di perizoma che la copriva . Al poveretto non restò altro che assecondare la moglie.

Quando Clara si sentì pronta si mise a gattoni sul letto offrendo il culo e la fica alla penetrazione. Fu a questo punto che entrai in scena, con un cazzo grosso e duro tra le gambe e un piccolo fallo artificiale in mano emi posi di lato a Clara, iniziando a massaggiarle il seno ricevendo un’occhiata di gratitudine.
Franco si pose in ginocchio dietro la moglie, e con l’obbiettivo che riprendeva la cappella del cazzo e la fica in primo piano iniziò la penetrazione.
Lubrificai ben bene il fallo e, anche se non previsto, allargai con le mani le belle chiappe di Clara e, dopo averne lubrificato la zona attorno al buco, lentamente la penetrai.
Ester aveva ripreso il tutto, lentamente girò attorno al letto fino a porsi all’altezza della testa di Clara che godeva da matti, la mia mano che le eccitava i capezzoli, il fallo che si muoveva nel culo, in vagina il cazzo del marito che per effetto della doppia penetrazione le sembrava grosso a dismisura, il mio cazzo appoggiato sul fianco.

Ancora, ancora, forza spingete,che bello che bello, ancora è bellissimo, vorrei un cazzo in bocca, vi prego datemi un cazzo in bo … e venne emettendo il suo urlo. Per fortuna avevamo acceso lo stereo che copriva un po’ i gemiti e l’urlo di Clara.

Poco dopo venne anche Franco e, dopo averle sfilato il fallo dal culo, la scena si concluse col primo piano della fuoriuscita di sperma dalla fica.
Era appena uscito dal bagno dove si era ripulito il cazzo quando Ester gli diede la videocamera, impaziente ed arrapata per iniziare finalmente la sua parte.
Il babydoll trasparente era attraversato dalla luce dei faretti, si vedevano i sui capezzoli turgidi che sembravano volessero bucare quel sottile strato di stoffa, Ester, già ad un buon punto di eccitazione, mi si avvicinò e cominciò a strusciarsi contro il mio corpo. La feci girare e, abbracciandola le infilai il cazzo tra le cosce, le mie mani a coppa sui suoi seni, la mia bocca sul suo collo su cui davo piccoli ma innocui morsi, lei muoveva il culo contro il mio ventre, sentiva il mio cazzo tra le cosce contro la fica. La distesi sul letto supina, le sfilai gli slip, le allargai le gambe e gliele alzai, mi inginocchiai e con le sue cosce poggiate sulle mie spalle avvicinai la bocca alla fica per leccarla; era già abbastanza bagnata, la penetrai leggermente con la lingua, la leccai fino all’orifizio anale; mi alzai, le feci appoggiare la testa al cuscino, le sollevai nuovamente le gambe e le appoggiai sulle mie spalle, poco alla volta le spingevo verso di lei avvicinandomi al suo viso, facendo leva con le braccia sul letto per non gravarla del mio peso; arrivai al suo viso e la baciai lungamente in bocca; durante il bacio con una mano afferrai il cazzo, glielo misi in culo e la chiavai, ma solo pochi colpi altrimenti sarei venuto subito.
Mi rialzai e la feci mettere gattoni nella posizione che avevamo convenuto.

Franco aveva nel frattempo dato la videocamera a Clara ed a un mio cenno si avvicinò nudo con il fallo in mano. Aveva di nuovo il cazzo in tiro, si posizionò di fianco a mia moglie ed iniziò a massaggiarle i seni. Allargai le natiche di mia moglie e le spalmai di nuovo il lubrificante, e ad un mio cenno Franco le infilò il fallo in culo. Iniziai a strusciarle il cazzo sulla fica ormai bagnatissima, iniziò a gemere di piacere ed appena raggiunse l’orgasmo fece un piccolo movimento con le gambe per avvisarmi, le appoggiai la cappella sulle grandi labbra e iniziai a penetrarla. Il cazzo avanzava poco alla volta, la vagina sembrava essersi ristretta, ma era solo la presenza del fallo in culo che premeva sulla parete. Avvertivo maggior calore rispetto al solito e venni anch’io abbastanza presto. Sfilai il cazzo dalla vagina, tamponai la fuoriuscita dello sperma con un fazzolettino e stanco, mi distesi a fianco a mia moglie coprendole con un braccio i seni nudi.

Cazzo questa sì che è una signora chiavata, sbottò Clara. Mi dici dove hai studiato così bene che ci mando anche Franco!

Ridemmo tutti, anche Franco che però era arrossito e come un allocco era ancora nudo col cazzo in tiro.

Ehi, metti il pistolino a cuccia e rivestiti, lo richiamò la moglie, dobbiamo ancora dividere i filmati.

L’operazione fu abbastanza semplice e veloce, ci salutammo e ci ritirammo nella nostra cabina.
Ma che tenevi oggi, iniziò Ester, hai messo in campo un cazzo fantastico, le tette e il culo di Clara, con il fuori programma delle mani sulle sue chiappe, ti hanno eccitato tanto?

Meglio per te, risposi, mi sembra che hai apprezzato parecchio!

Già, ma intanto Clara ti voleva saltare addosso, lo ha fatto capire sia mentre scopava col marito che poco fa prima di uscire. Quando ci riprendeva con la videocamera ho notato che si mordeva il labbro inferiore e scommetto che i primi piani sono principalmente per il tuo cazzone.
In effetti, dando una scorsa veloce al filmato fatto da Clara la maggioranza delle inquadrature erano per me; ma c’era anche quella fatta con un po’ di malizia che riprendeva mia moglie durante i palpeggiamenti di Franco, si mordeva il labbro inferiore!!!

Categories
Racconti Erotici

il ritorno

Uscire da un istututo non sempre è una garanzia di
Io figlia di un Pilota americano di stanza a Vicenza e di una madre docente di storia romana, ero stata inviata a studiare presso un istituto svizzero, in pratica diventavamo donne perfette, multilingue, forbite, padrone del Etichetta, cavallerizze, tenniste, ma senza alcuna cultura di come il mondo fosse realmente.
Era finalmente finito il periodo da caserma, io e Martina figlia di un collega di mio padre, nota in istituto come Sergente Shultz vista la sua graniticità, avremmo intrapreso il ritorno verso casa, ma per quella ultima volta saremmo rientrate con un tragitto più lento turistico, fermandoci in ostelli e rifugi, così per riprenderci il gusto della vita vera.
Di sicuro non era il caso di affrontare il Trekking previsto vestite da educande, quindi subito li a Losanna ci fermammo in un negozio sportivo a comperare qualche indumento diverso da quella assurda divisa, e dopo aver affrontato gli acquisti cestinammo subito le divise.
Al primo ritrovo per giovani facemmo conoscenza con tre ragazzi che percorrevano la stessa strada più o meno. dato la nostra educazione all’inizio eravamo tutti un pochettino ingessati, noi con quel che di giovani già invecchiate, e loro tutt’altro che brillanti.
Ripartimmo comunque al mattino successivo, faceva già caldo, quindi canottierone mimetico dagli ampi spacchi sui fianchi pantaloncino sportivo sandali da scalata e via per il sentiero posso assicurarvi che il sole a picco nel bosco e l’umidità sono tutt’altro che rinfrescanti quindi i ragazzi di fronte a noi si tolsero le magliette e proseguirono con solo i pantaloncini, Woww si videro i muscoli guizzanti del torso le spalle ben formate e i polpacci tonici.
Passarono dieci minuti e per riprendere fiato Martina ed io ci fermammo un minuto mentre loro i ragazzi scomparvero inghiottiti dal fitto sottobosco. mi tolsi quei pantaloni soffocanti, insomma ero abituata a morbide gonne, e riprendemmo la strada, Il Sergente Shultz mi fece notare che la canotta, mentre camminavo, saliva ad ogni passo ed evidenziava le mutande, per minciso non lo notò solo lei ma anche i nostri accompagnatori, che ci avevano aspettato, lo capii da i loro sguardi e i sorrisi maliziosi.
Un brivido caldo mi attraversò il corpo, maschi che mi osservavano, la pancia mi tremolava.
Dovete sapere che tra l’altro quella che le altre conoscevano come sergente incorruttibile io la conoscevo molto bene, era tutt’altro che asessuata anzi dentro la corazza c’era una bomba; ma riprendiamo, mi fece notare, semmai ce ne fosse la necessità, che avevo fatto colpo, qui ancora oggi mi chiedo cosa s**tta nella testa di due adolescenti libere dal guinzaglio, con gli ormoni ribollenti.
Quindi ripresa la strada e riposti i modi da contessa L’amica di sempre cominciò a pungolarmi :
“ perché ti ostini a tenere le mutande tanto per quel che servono”;
“ Mi spieghi come fai a chiamare mutande il filo interdentale”;
“ e poi son fanno pandan con la maglia”.
Io rispondevo da par mio, mi stavo divertendo e forse speravo che i ragazzi mi sentissero finché:
“Hai proprio ragione adesso le tolgo” feci il gesto,infila le dita nello slip ma mi fermai, lei la dama del casato nobile mi guardò con quell’aria di incredulità e sfida, e con i l gesto della mano come dire, allontanati poveraccia”
Ad ogni passo mentre la canottiera saliva e io ogni dieci la riabbassavo lei continuava:
“Avanti regina delle troie fammi vedere, madame culo ribollente ci vuole deliziare dello spettacolo, allora vogliamo mettere in mostra la mercanzia,prima si espone prima si vende.
a quel punto le tolsi realmente, riabbassai la canottiera e mi portai in testa al gruppo.
Ad un primo momento i ragazzi non avevano notato nulla i ragazzi, ma ben presto la canottiera lasciò il mio culo scoperto per tre quarti, forse copriva di più lo zaino.
Sentii prima leggera paura poi eccitazione e infine benessere, e mentre proseguivo qualcosa di tiepido mi colò lungo la gamba, adoravo quella sensazione, seminiuda e ammirata.
Ero talmente rilassata che non feci nemmeno caso che dalla parte opposta del sentiero stava arrivando un gruppetto di tedeschi, donne e uomini, probabilmente sulla cinquantina, non abbassai anzi salutai con sicurezza, successivamente seppi da Martina che una delle donne del gruppo fece il segno di OK con i pollici ai ragazzi imbarazzatissimi.
Ai commenti salaci dell’amica risposi voltandomi facendo la linguaccia e il “ gne gne gne” dei bambini, e in oltre quel incontro mi aveva fatto appuntire i capezzoli.
Fortuna o sfortuna all’epoca non c’erano i cellulari in grado di fotografare.
tutto qua direte, abbiate pazienza.
Ecco arrivare la prima salita vera una ventina di metri ripidissimi in mezzo alle rocce, niente di serio, solo un pochino di arrampicata su quei gradoni.
Alle mie spalle i ragazzi, usciti leggermente dall’ingessatura fecero gli spiritosi: “Chi fa il capo cordata”.
Martina partì di slancio :“Io però mi metto libera, fu la sua lapidaria frase, tolse camicia e gonna rimanendo in reggiseno e mutande sportive.
I ragazzi non parlavano più la guardavano con la lingua a penzoloni, la brava ragazza la marchesa del bon ton era anche una donna oltre che un sergente di ferro, lei tagliente e rapida come una vipera, uscì dal personaggio Di Cuore di De Amicis con un:
“E che cazzo solo voi maschi avete il diritto di viaggiare con le tette al vento, e solo questa deve essere la star qui senza mutande”.
Mise tutto nello zainetto e partì per la scalatina. Arrivata in cima eccola buttare a terra lo zainetto alzare il reggiseno e sbattere le tette, urlando: “prima ioooooo”.
I ragazzi erano assolutamente impressionati, avevano abbordato due studentesse o due pazze. dovetti intervenire, quella su rideva, questi qui sembravano dei nani da giardino con lo sguardo da beota:
“Su dai chiudete la bocca sono solo tette”.
Ebbi la quasi certezza che da vicino ne avessero viste poche:
“Hei ragazzi sono come queste” tolsi alzai canotta e reggiseno e le feci oscillare,poi partii sempre senza mutande.
Sentivo che mi stavano guardando salire la loro prospettiva era sicuramente favorevole, e io non facevo nulla per evitare gli sguardi, arrivata in alto abbracciai l’amica e urlai ai tre di salire, visto che erano rimasti imbambolati con il naso in su.
Arrivati in cima tutti li vedemmo sudati e indecisi, sia io che Sergente Shultz, li spronammo:
“Bisogna andare ragazzi si fa sera”, e ormai che c’eravamo “Su da bravi baciate una tetta e andiamo”. Erano davvero carini così impreparati, me le toccarono e baciarono con una delicatezza infinita, così come fecero con Martina.
I nostri accompagnatori si presero anche i nostri zaini, proseguendo verso il la piccola malga che ci avrebbe ospitato io e il sergente, ridevamo come due oche camminavamo incrociando le gambe e saltellando, girando di tanto in tanto su noi stesse, ormai gli ormoni ci stavano offuscando, tanto che non trovai di meglio che sfilarmi tutto e rimanere con le sole scarpe e sventolare la canotta, poi un attimo di lucidità ci fece ragionare, eravamo senza profilattici, ma con il corpo che ci ribolliva, una pulsazione continua tra il basso ventre e il seno, nude in mezzo alla natura e con tre maschi veri non dei surrogati.
Era ormai le tre del pomeriggio e raggiungemmo il rifugio, i ragazzi erano un tantino impacciati, forse la nostra aggressività li aveva spiazzati, e non avevano il coraggio di chiedere ma il rigonfiamento sotto i pantaloncini era evidente, erano seduti sul piccolo balconcino, con le gambe a penzoloni, all’interni martina si denudò completamente, guardo fuori lontano e mi disse siamo soli, usci si portò davanti ai ragazzi, erano all’altezza giusta e uno ad uno gli estrasse l’uccello e piano comincio prima a leccargli la cappella e poi far sparire tutto nella sua bocca, era impressionante vederla ingoiare completamente 20 centimetri, ma lei era imperturbabile in quel movimento.
Ero inesperta lo giuro ma lei il sergente mi spronò: “e allora tu cominci e poi devo lavorare solo io lo saprai ben fare un pompino” mai fatto purtroppo quindi con timore prima la lingua, sentii un sapore che non conoscevo ma che mi piaceva poi iniziai a far scorrere le labbra, mi accarezzavo il clitoride, ero impegnatissima quando sentii dei baci sulle natiche, allargai leggermente e sentii una lingua calda entrare sempre più profondamente, poi un dito nello sfintere, mi irrigidii ma subito iniziai a rilassarmi, in fondo la in quel collegio era uno dei giochini che mi piaceva.
dopo dieci minuti di quel trattamento sentii le gambe vacillare e tremare, e venni per la prima volta con un maschio vero e non con un surrogato, accelerai il ritmo del pompino che stavo facendo, un fiotto caldo mi investì la bocca, era strano mi spostai sputai e guardai Martina li di fianco a me, mentre il suo maschio veniva ululando la vidi ingoiare completamente il cazzo, rimase in apnea almeno venti secondi facendolo uscire dalla sua bocca mentre già si rilassava, mi guardò e sorrise.
Io ero ancora appoggiata al ragazzo seduto quando sentii che dietro di me il terzo iniziò a infilarmelo, Mi ricordai che non avevamo profilattici ma ero eccitatissima entrò delicatissimo, poi ragionai, e gli dissi “No li no” mi guardò deluso, ma immediatamente lo rassicurai gli presi letra le mani il volto lo baciai dissi “Claudio” questo era il suo nome:
“Claudio inculami”.
A quella frase lapidaria piano piano me lo infilò mi afferro le tette e iniziai a godere, quello a cui ero appoggiata si rieccitò e ripresi il mio lavoro, fu mezz’ora di intenso piacere, Martina mi incitava, mentre anche lei veniva inculata e ripeteva:“sii dai spingiiiii …. rompimi il culo ancora vaii”. La vidi venire e gemendo di un piacere immenso
Alla faccia dell’educazione teutonica e del lessico forbito.

Categories
Racconti Erotici

scoperta a dir poco sconvolgente

Ieri sera mi trovavo a cena dai miei nel attesa che fosse pronta chiedo a mia madre se posso usare il loro PC che una volta era mio cmq dovevo controllare la posta perché aspettavo una email riferente al mio lavoro quindi accendo il PC mi collego apro la posta e trovo la mia email , la leggo e per affrettare i tempi la copio sulla mia chiavetta ,dopo aver chiuso la mia posta mi rimane tempo e comincio a smanettare un po su internet entro sul mio profilo di xhamster dopo mi collego su Facebook chatto un po con una mia amica e ci siamo organizzati il dopo cena appuntamento alle 9e30 una bibita in un locale e poi chi sa, dopo aver chiuso Facebook comincio a cercare qualcosa di mio dimenticate tra le cartelle trovo delle vecchie foto mie con amici con la mia ex un po di musica prendo e trasferisco dal PC alla mia chiavetta nel frattempo entra mamma dicendomi non cominciare a modo tuo a scombinarmi il PC che poi non ci capiamo nulla io e tuo padre ,sorridendo rispondo tranquilla e tutto apposto sto solo copiando le mie cose dimenticate lei mi ribadisce fai quello che devi fare è non combinare casini al PC . Continuo nella mia ricerca tra le cartelle e trovo una cartella tra le foto nominata vacanze sarde 2013 apro la cartella e vi trovo le foto dei miei in vacanza girovagando dalle foto vedo che si sono divertiti un sacco con i miei parenti sardi precisamente di Sassari nelle foto ci sono i miei zii ,cugini di cui una in particolare che una gran figona ha la mia stessa età 36 anni ..mangiate bevute feste in piazza ecc, dopo un po trovo una cartella con scritto solo noi apro la cartella e stavolta solo foto dei miei al mare persino mia madre in topless dopo di che un altra cartella nominata solo noi 2 e trovo nulla un altra cartella apro e niente di nuovo un altra cartella apro anche questa è lì la mia scoperta che mi sconvolge mi tiene a bocca aperta le foto contengono immagini dei miei nudi in stanza ci sono persino foto che li ritraggono mentre scopano mia madre in tante posizioni mio padre con il cazzo duro Pompini leccate di figa e persino lo prende pure nel culo mia madre, io non credevo a quello che stavo vedendo riesco soltanto a copiare l’intera cartella dalla prima all ultima è spengo il PC mi riprendo un po e vado in cucina la cena e pronta ci sediamo a tavola come i vecchi tempi io mamma papà e mia sorella mia madre indossa vestitino a quel punto dopo quello che ho visto la vedo come una donna da premettere e una gran bella donna di 56 anni bella formosa una buona madre di sani principi e non ricordo mai in 36 anni della mia vita di averla vista mai nuda ne lei ne mio padre il motivo? Siamo cresciuti con il senso di pudore io e mia sorella camerette separate devo entrare nella sua ? Prima busso chiedo se posso e poi entro lo stesso nella stanza dei miei e quando si va in bagno si chiude la porta a chiave .be direte che c’è di strano o di male ? Potrei rispondere nulla, so bene che non sono stato portato dalla cicogna so pure che sono uomo e donna che hanno i loro rapporti normale come chiunque di noi ma cazzo vedere le loro foto che trombano il loro video mia madre che gode come una matta ingoia la sborra e si prende il cazzo nel culo e tutto strano ai miei occhi vedere anche mia madre che si masturba sono foto come quelle che pubblichiamo e vediamo su xhamster ..ma quello che più mi attira e vedere il fisico di mia madre una gran bella donna per l età che tiene e una gran figona bel seno bellissime gambe caviglie e piedi sono sincero dopo averle riviste con calma a casa mia mi sono ritrovato con il cazzo duro vedendo mia madre nuda con un bel corpo e in quelle posizioni sia che tromba e sia in pose che mette in mostra le sue bellissime curve ..ribadisco sono sincero le guardo spesso e mi riguardo i suoi video che si sditalina e scritta la figa ed ogni volta mi eccito da matti direte fai schifo ma è la realtà

Categories
Fetisch Gay

Meine ältere Nachbarin Teil 2

Meine ältere Nachbarin Teil 2 „Eine Unbekannte junge Lecksklavin“ Mittwoch Tag 3

Ich lag nackt auf meinem Bett und dachte daran was ich heute von drüben durch das Fenster gesehen hatte. Ich dachte daran was ich wohl morgen sehen könnte und kam vor lauter Fantasie nicht zum Einschlafen ich stellte mir vor: ich wäre von meiner Nachbarin gezüchtigt worden und meine Po-Backen würden jetzt immer noch schmerzen und im Anschluss hätte ich Sie mit meiner Zunge zum Orgasmus geleckt. Ich wichste mich hart und ließ dann den Dingen ihren freien lauf und schlief dann wohlwollend ein.

Am nächsten Tag versuchte ich so um 21.00 Uhr in der Wohnung zu sein. Ich schaffte dies und begrüßte Peggy gab ihr was zu fressen und spielte mit Ihr eine Zeit lang. Ich fand unter der Spüle einen Aufwischer und Reinigungsmittel und versuchte das was gestern so aus mir heraus geschossen war gut weg zu machen. Und räumte dann die Dinge wieder weg.

Ich konnte es kaum erwarten das es 2200 Uhr wurde und wartete ungeduldig auf meine Nachbarin.
Es wurde 22.05 – 22.15 – 22.40 ich wollte schon gerade gehen da ging das Licht an in der Wohnung. Sie kam durch die Tür und hatte schon eine Peitsche in der Hand. Sie ging wie Gestern auf die Schranktür zu und ich nahm an Sie wollte nun wieder Ihre Montur raus holen als ich bemerkte das noch jemand durch die Tür gekommen war. Auf allen vieren kniend war da eine Frau ca. um die 30 bis 40 ich konnte ihre größe nicht sofort feststellen weil sie nackt war sie hatte lange braune Haare und kleine Brüste sie muss so um die 60 bis 70 Kg schwer sein. Brr war das geil. Ich hatte mir diesmal ein Fernglas mit rüber gebracht und schaute mir ihre Pussy an wie sie vor meiner Nachbarin wie ein Hund posierte. Wie auf Kommando spreizte Sie auf einmal die Beine und beugte sich nach vorne und warf sich förmlich vor die Füße meiner Nachbarin und liebkoste dann deren Füße.

Meine Nachbarin hatte in der Zwischenzeit Ihren Schrank geöffnet und nahm ein Paar Sachen heraus und legte diese auf ihr Bett. Ohne sich um das Fußleckende etwas zu kümmern.
Dann zog Sie auf einmal mit der Gerte 1 bis 10 mal auf die Hinterseite der knienden und muss dann irgendwas gesagt haben den die Frau lies von den liebkosungen der Füße auf einmal ab und entkleidete meine Nachbarin auf einmal.

Dann zog Sie meiner Nachbarin die Dinge an die meine Nachbarin auf ihr Bett gelegt hatte.
Ein Mieder in rosa mit vielen kleinen Metalösen daran. Und dann die rosa Strapse und lange rosa Lederstiefel, dann zog sie einen schwarzen Lederharnisch und ich glaubte meinen Augen nicht zu trauen mit einem schwarzen Silikon Strapon an , ohhhh meine Hand wichste meinen Hannes und das Fernglas konnte ich in der anderen kaum richtig halten.
Dann sah ich wie meine Nachbarin sich ein langes schwarzes Seil nahm und begann der Frau dieses um die Brüste zu fesseln. Ich sah wie diese kleinen Titten fest um seilt waren, und dann holte meine Nachbarin noch irgendetwas aus einer Schublade und zack dann hangen, da doch an beiden Titten Klammern mit kleinen Gewichten daran. Sie zog und spielte ca. 2 Minuten mit den Klammern und haute dann der Frau auf einmal plötzlich ohne ersichtlichen Grund eine Ohrfeige rechts und links runter.
Dann sah ich wie meine Nachbarin aus einer weiteren Schublade einen schwarzen Leder Ball Knebel raus nahm und der Frau in den Mund anlegte. Sie hatte wohl anscheinend geschrien bei der Titten Torture.
Dann anscheinend wieder ein Kommando von meiner Nachbarin und die Frau legte sich auf das Bett spreizte ihre Beine und hob ihr Becken leicht an.
Und meine Nachbarin legte sich die Beine von ihr auf ihre Schultern / Oberarme und rammte ihr den Strapon in die Möse. Ich stöhnte, so etwas hätte ich nie in meinem Haus erwartet. Ich konnte mich nicht länger halten und spritzte in mitgebrachte Zewa Tücher. Die Ausdauer meiner Nachbarin war bewundernswert sie fickte die Frau in dieses Stellung über 30 Minuten und spielte mit den Klammern an den Titten, bevor sie die Stellung änderte und sie in der Hundestellung in den Po fickte. Ich war so geil das ich fast rüber gerannt wäre und dann an der Tür geschellt hätte mit der Bitte um mitmachen zu dürfen.

Dann auf einmal die Junge Frau hatte bestimmt schon mehrere Orgasmen hörte meine Nachbarin auf schnallte den Strapon ab. Und nahm eine dicke lange rote Kerze und begann eine Zeitlang die junge Frau damit zu ficken. Dann sah ich ein kleines Aufblitzen und die Kerze brannte.
Meine Nachbarin begann nun den gesamten Po der Frau mit dem heißen Wachs zu beträufeln. Ich konnte das Fernglas kaum noch halten meine Finger zitterten war das Bizarr was ich da gerade mit bekam. Ich hatte schon wieder abgespritzt in die Zewa Tücher.

Dann auf einmal war Schluss und meine Nachbarin machte die Kerze aus und stellte sie auf den Nachtisch. Sie schaute sich Ihr Werk an, ging an die Seite im Zimmer und kam mit einem Rohrstock aus Bambus und begann das gesamte Wachs von dem Hintern der jungen Dame abzuklopfen. Es sah so aus das Sie das mit einem bestimmten System machte rechte Seite 5 Schläge dann die linke Seite 5. Nach ca. 15 Minuten. hörte Sie auf.

Sie löste den Ballgag und sagte irgendetwas. Jedenfalls kroch die junge Frau vom Bett und bewegte sich auf allen vieren aus dem Zimmer. Meine Nachbarin legte sich auf das Bett und spreizte Ihre Beine. Ich konnte ihre rasierte Möse durch meine Fernglas sehen.

Nach ca. 5 bis 7 Minuten kam die junge Frau wieder auf allen vieren rein gekrochen, und dann sah ich wie meine Nachbarin auf Ihre Muschi deutete. Die junge Dame kroch auf das Bett zwischen den Beinen meiner Nachbarin und begann die Möse zu lecken. Brrr war das geil. Ich sah die Unterleibs Zuckungen meiner Nachbarin. Nach ca. 20 Minuten lecken stand meine Nachbarin auf einmal auf und verließ den Raum. Die junge Frau bewegte sich nicht vom Bett sie verhielt in der Hundestellung mit den gefesselten Titten und den Klammern mit den Gewichten daran.

Nach 10 Minuten kam meine Nachbarin zurück, sagte irgend etwas worauf die Junge Frau aus dem Bett kroch und sich vor meiner Nachbarin hinstellte. Diese löste dann die Klammern und befreite auch die Brüste von der Fesselung. Dann küsste Sie die junge Frau innig auf den Mund, gab ihr einen Klaps auf den Po und zeigte zur Tür. Die junge Frau machte einen Knicks vor Ihr und verschwand durch die Tür. Ich sah wie meine Nachbarin ihr folgte und dachte Brrr für mich wird es auch Zeit das ich einpacke. Ich verließ die Wohnung still mit dem Gedanken mal sehen was es Morgen so zu sehen gibt und vielleicht begegne ich ja der jungen Frau bei mir im Hausflur.

Categories
Racconti Erotici

In vacanza con mia moglie Monica 02

…Nonostante parlammo dell’esperienza dell’autogrill come una avventura da ripetere, la vacanza scorse via tranquilla fino agli ultimi giorni. Fino ad allora mi ero divertita a fare un po’ l’esibizionista in alcuni luoghi (albergo, spiaggia, strada) vestendo abiti molto corti senza mutandine o prendendo il sole in topless con un bel perizoma. Sopratutto in spiaggia mi sdraiavo allargando le gambe e mi lasciavo guardare le grandi labbra della figa che non erano completamente coperte dal costumino ridotto. Quel porco di mio marito Diego aveva preteso solo perizomi anche in spiaggia. Il massimo era quello bianco che appena bagnato diventava pressoché trasparente lasciandomi praticamente nuda alla vista di molti uomini. A cena nei vari ristoranti invece voleva che trovavassi sempre il modo di farmi vedere la figa depilata da chi mi stava di fronte o dai camerieri per la sua e loro grande gioia. L’eccitazione di mio marito era sempre al massimo e in albergo appena poteva mi saltava subito addosso per farsi un bella scopata dicendomi di come le ero piaciuta a mostrarmi alla gente. Spesso mentre mi scopava, in preda all’orgasmo, mi chiedeva se mi sarebbe piaciuto ripetere quello che avevo fatto con quei cinque ragazzi. A me l’esibizionismo eccitava parecchio ma dopo 12 giorni avevo una grandissima voglia di sentirmi riempita da qualche bel cazzone. Anche io avevo goduto moltissimo ad essere trattata da troia all’autogrill, ma volevo che fosse il mio uomo a spingermi a farlo nuovamente.
Il penultimo giorno di vacanza mi disse se avevo voglia di prendere il sole nuda. Gli risposi che lo avrei fatto in una zona meno frequentata della spiaggia. Scegliemmo una spiaggetta abbastanza isolata e mi spogliai completamente. C’erano due coppie a poca distanza, entrambe le donne erano nude, ma non più bellissime per via dell’età. Verso le 15 cominciarono ad arrivare alcuni singoli che si posizionarono proprio di fronte alla mia figa completamente esposta. Il cazzo di mio marito era durissimo….io mi stavo bagnando. Mi toccai la figa iniziando ad entrare con due dita presa da una gran voglia di scopare. Due uomini bel oltre la cinquantina presero a toccarsi il cazzo e a masturbarsi apertamente guardando nella mia direzione. Ormai era difficile fermarsi….iniziai ad aumentare la velocità del ditalino con gli occhi fissi sui cazzi di quei due maiali. Si avvicinarono sempre di più per vedermi meglio e sborrarono sulla sabbia non appena mi aprii la figa con due mani per far vedere quanto fossi bagnata. Volevo essere riempita e chiesi a mio marito di tornare all’albergo. Il suo cazzo stava scoppiando dentro al costume. Infilai il mio vestitino e allungammo il passo verso la macchina. L’eccitazione era alle stelle. Mio marito voleva ancora mostrarmi, mi divaricò le gambe e lasciò che fossi guardata da tutti quelli che si avvicinavo alla macchina non appena rallentavamo. Appena entrati in camera mi alzò il miniabito e mi penetrò; era una furia…. continuava a ripetermi che in spiaggia ero stata bravissima, di come i due vecchi si erano segati per me e di come si era eccitato al pensiero di vederli entrare dentro di me fino a sborrarmi nella figa. Fece aumentare così anche la mia eccitazione, mi bagnai moltissimo e venni; poi per farlo sborrare gli dissi che se veramente lo voleva ancora ero pronta a soddisfarlo, a fare di nuovo la troia. A quelle parole tolse il cazzo dalla fica per portarlo alla mia bocca, ma venne prima del tempo sporcandomi la schiena e il culo. Il resto della giornata se ne andò tranquilla.
Dopo cena salimmo in camera a cambiarci, non gli dissi niente, solo di uscire e di aspettarmi nella hall. Decisi di vestirmi in modo da farlo rizzare a chiunque mi avesse guardata. Una canottiera bianca molto aderente senza reggiseno, un perizoma bianco trasparente, che copriva a stento la figa depilata, coperto da una microgonna nera che arrivava di poco sotto al sedere con un piccolo spacco dalla parte sinistra. Ai piedi indossavo delle scarpe da schiava allacciate intorno ai polpacci color argento con un tacco da 12 cm. Un trucco non molto vistoso con un rossetto rosa e i capelli ricci biondi raccolti a coda di cavallo. Uscii dalla camera, due ragazzi fermarono l’ascensore e mi aspettarono. Non mi toglievano gli occhi di dosso, camminando verso di loro feci salire un poco la gonna e sicuramente poterono vedere il bianco del mio perizoma. Arrivata alla hall cercai mio marito, mi vide, mi raggiunse complimentandosi per l’abbigliamento e mi disse se volevo andare ad una festa organizzata dall’albergo sulla spiaggia. Non camminammo a lungo, la spiaggia era vicina, per strada attiravo l’attenzione di tutti con la minigonna da mignotta che saliva a scoprire sempre di più il mio culo abbronzato. Arrivati alla festa prendemmo da bere e ci sedemmo ad un tavolino; molti ragazzi ballavo al ritmo di musiche caraibiche, poi ad un tratto mi convinsi e dissi: “ti spiace se vado a ballare un po’?” “No, cara fai pure, divertiti”. Mi alzai, tentai di riabbassare un po’ la gonna che era salita parecchio e andai in pista a ballare. Non ci volle molto. Subito fui avvicinata da diversi ragazzi, ma ballai solo con quelli che mi piacevano. Mio marito era là seduto con il bicchiere in mano, mi guardava ballare le danze latine con altri maschi. Sicuramente notò di come alcuni si avvicinavano baciarmi sul collo o di come le mani scendevano lungo i fianchi fino a palparmi il culo. Non lo notò subito, ma glielo raccontai dopo, un ragazzo introdusse la mano destra nel piccolo spacco della mini, la alzò un po’ e mi toccò direttamente il sedere; lo lasciai fare, ero senza freni, non so quante mani mi avessero già palpato, ma io sentivo solo la fica bagnarsi sempre di più. Ad un tratto il DJ annunciò una pausa di pochi minuti, la gente stava lasciando la pista, e persi di vista più mio marito. Due ragazzi con cui avevo ballato si avvicinarono, mi lasciai toccare e mi chiesero di seguirli in spiaggia. Chissà la faccia di mio marito quando non mi vide tornare e chissà il suo cazzo….pensai. (dopo mi disse che gli si era rizzato subito pensandomi con qualcuno). Ci avviammo verso un lembo di spiaggia poco frequentato, dietro ad una barca in riva al mare, io li seguivo, tenevo in mano le scarpe che avevo tolto abbassandomi a novanta, facendo salire la mini sui fianchi. Il mio culo era a loro disposizione, spostarono il perizoma, mi guardarono la fica e mi penetrarono con le dita. Continuarono a palparmi la figa fino alla barca e anche io li toccai da sopra i jeans. Dietro alla barca mi abbassai allargando le gambe, mentre loro con i pantaloni alle ginocchia mi diedero da succhiare. Li alternavo nella mia bocca, spostai di lato il perizoma e mi masturbai un poco per preparami a prenderli dentro. Uno dei due giovani (avranno avuto poco più di 20 anni), mi fece alzare prendendomi per la coda di cavallo, mi fece appoggiare una gamba sulla barca, sputò sulla figa e iniziò a scoparmi. Cominciai a godere subito, loro si alternavano e io gemevo ad ogni colpo dei loro cazzi durissimi. Poi uno salì sulla barca per farmelo leccare, erano eccitatissimi, contenti di potersi soddisfare con una bella puttana. Sentivo che stavano per godere, io avevo già goduto un paio di volte, poi quello che mi scopava gettò un urlo e mi venne dentro, l’altro forse sorpreso per dove mi ero lasciata sborrare, si menò il cazzo velocemente davanti alla mia bocca e mi venne sul viso. Molto colò sulla canottiera sporcandomi tutta. Mi scoparono ancora scambiandosi le posizioni. Dopo essermi presa due sborrate in figa e due sborrate in faccia mi ricomposi, sistemai il perizoma, la mini e mi asciugai la bocca con un loro fazzolettino. Mi chiesero di seguirli a casa loro per continuare. Avrebbero voluto incularmi insieme a due loro amici. Io rifiutai spiegando che dovevo tornare da mio marito e che per me era stato solo un gioco. Mi riaccompagnarono alla festa dopo circa 30 minuti; ad ogni passo lo sperma dei due ragazzi usciva dalla mia figa per bagnare il perizoma. Indossai di nuovo le scarpe e ci salutammo. Andai dietro ai bagni dove non c’era nessuno e cercai di fare uscire ancora un pò di sperma dalla figa per bagnare ancora di più le mutandine. Poi le sfilai e le strinsi in mano. Mi diressi verso mio marito, mi vide….. ebbi un attimo di esitazione quando lo vidi al tavolo con due uomini intento a chiacchierare. Mi decisi ad andare verso di loro, lui disse: “ah….ecco mia moglie, divertita a ballare?” “Direi di sì” risposi e appoggiai sul tavolo il perizoma completamente sporco di sborra dicendogli “ecco questo è il regalo che volevi tesoro”. Mi sedetti allargando le gambe, tutti e tre rimasero senza parole e mi guardarono la figa ancora bella aperta per le due scopate, presi un fazzoletto di carta sul tavolo e asciugai le poche gocce di sperma che ancora stavano uscendo. “Ok possiamo andare adesso”, mi alzai prendendo mio marito per mano, che si accorse solo ora delle macchie sulla canottiera. Lui si mise in tasca il mio perizoma ed io appoggiai il fazzolettino sporco sul tavolo lasciando senza parole i due maschietti…

Categories
BDSM Erstes Mal Fetisch

Arztbesuch

Kurz nach meinem 18. Geburtstag musste ich zum Arzt, es sollte gleichzeitig die Vorbereitung auf die Musterungsuntersuchung sein. Mein Termin war um 18:00 Uhr, trotzdem musste ich eine halbe Stunde warten. Die Sprechstundenhilfe rief mich auf und ich sollte in Zimmer 2 gehen, mich bis auf die Unterhose ausziehen und warten.

Es vergingen weitere zehn Minuten, dann kam der Arzt herein. Er bat mich mit ihm ins Untersuchungszimmer zu kommen. Ich musste auch noch die Unterhose ausziehen und mich auf einem Stuhl platzieren, die Füße wurden dabei auf Tabletts gestellt.

Er fragte mich ein paar Dinge, unter anderem ob ich überhaupt zum Bund wolle. Ich hatte eigentlich nichts dagegen und beantwortete die Frage entsprechend. Er fragte mich nach Beschwerden beim wassr lassen, oder ob sonst irgend etwas akutes anläge. Dem war nicht so, ich war hier nur für eine Routineuntersuchung.

Dann kam er zu mir und schob die die Tabletts auseinander. Ich fühlte mich eigentlich nicht wohl, so wie ich jetzt da lag. Er hatte den kompletten Blich auf Schwanz, Eier und auch mein Poloch. Es war aber erst einmal alles harmlos. Er hörte mich ab, tastete meine Brust ab (?) drückte mich auf den unteren Bauch und in die leiste.

“Sie sind sehr verspannt junger Mann” sagte er. “Da müssen wir etwas dagegen tun, sagte es, drehte sich um und kam mit einer Spritze zurück. Bevor ich fragen konnte, was denn das sollte, hatte er die Spritze an meinem Hintern angesetzt und den Inhalt in den Muskel verabreicht.

“Ich werde jetzt Ihre Prostata abtasten und dann sehen wir weiter” hörte ich wie durch einen Schleier. Mir wurde warm und ich fühlte mich völlig losgelöst. Dann spürte ich einen Finger in meinem Arsch der sich langsam drehte und in meinem Innern untersuchte. Ich empfand dieses Gefühl als sehr anregend, was in dem Zustand meines “Kleinen” deutlich zum Ausdruck kam. Ich sage mal Halbsteif war das Ding geworden. Niemand hatte bis jetzt eigentlich etwas wirklich anregendes getan. Der Finger blieb drin und ich hatte das Gefühl, dass sich ein zweiter dazu gesellt hätte. “Wir müssen hier alles sehr gründlich untersuchen” sagte der Arzt und schob einen dritten hinein. Inzwischen hatte sich mein Schwanz zu voller Größe entwickelt. “Na, der ist offensichtlich gesund” sagte er um dann weiter mit seinen Fingern in meinem Arsch zu wühlen. Ich wusste nicht wie mir geschah. Auf der einen Seite wollte ich eine Untersuchung, auf der anderen fand ich diese Art ausgesprochen geil.

“Wenn Du zum Bund willst, werde ich Dich nun darauf vorbereiten” sagte der Doktor. Er kam hinter mich und legte mir ein Tuch auf Muund und Nase. Das Zeug das ich einatmete war unglaublich. Mir wurde derart heiß wie ich es noch nie erlebt hatte. Gleichzeitig hatte ich das Gefühl, dass mein Schwanz noch weiter anschwoll. “Wir verzischten aufs Vorspiel, es ist sowieso schon sehr spät” sagte er und ging wieder zwischen meine Beine. Mit dem Tuch vor dem Gesicht konnte ich nichts sehen, ich hatte auch gar nicht vor es wegzunehmen. Plötzlich spürte ich etwas hartes an meinem Poloch. Es drückte ohne große Rücksicht nach vorne und in Nullkommanix hatte er meinen Schließmuskel hinter sich. Er stieß ohne Vorwarnung ungemein hart zu, mir verging Hören und Sehen. Dann wartete er einen Moment. “Das musst Du schon können, wenn Du beim Bund Erfolg haben willst” sagte er und fing ganz langsam an mich zu ficken. Ich war so geil, dass ich nicht im Traum daran dachte zu protestieren. Er gab nun Gas: Rein, raus , rein raus und immer so weiter und das mit sehr viel Nachdruck. Mein Schwanz wurde immer härter, aber seinen anscheinend auch. Er stieß noch drei bis vier Mal zu und dann spritzte er in meinen Darm. Als ich das merkte kam es auch mir und vergoß meinen ganzen Saft auf meinem Bauch.

Nach einer kurzen Erholungszeit teilte er mir mit, dass er mich für tauglich hielt. Er stellte mir frei noch einmal zu ihm zu kommen um dieses Ergebnis überprüfen zu können.

Leider habe ich mich nicht mehr getraut.

Categories
Racconti Erotici

Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 3)

La mia famiglia ritornò a casa il giorno seguente così il mio fine settimana con Giacomo finì. Prima di andarsene Giacomo chiese ad Alice di parlargli in privato. Accompagnai Giacomo alla sua macchina. “Mi sono appena separato da tua sorella.” Disse. “Lei non ne sembrava troppo felice.”
“Capisco” dissi mentre Giacomo apriva la portiera.
“Ci vediamo domani.” Disse. “Ti amo.”
“Anch’io ti amo.”
Ritornai dentro. I miei genitori erano nella loro camera a disfare i bagagli Alice mi venne vicino. “Cosa ti ha detto Giacomo questo fine settimana?”
“Non mi ha detto niente di te.” Dissi, mi allontanai ed andai in camera mia. Mi sdraiai sul letto su cui solo poche ore prima c’era Giacomo di schiena ed il mio cazzo era dentro di lui. Non lasciai la mia stanza finché i miei genitori non mi chiamarono per la cena.

Il giorno seguente a scuola passò velocemente. Alice guardò in maniera strana Giacomo e me seduti a mangiare insieme. Pensava che non fossimo solo amici? Lei non sapeva che Giacomo ora era il mio ragazzo, ma nessun’altro lo sa.
Avevo allenamento di nuoto dopo la scuola e fui sorpreso nel trovare Giacomo che parlava coi miei genitori quando tornai a casa. “Nick può andare in camera tua per favore.” disse mia madre. “Dobbiamo parlare con Giacomo in privato.” Io accennai col capo ed andai in camera mia.
Di cosa dovevano parlare con Giacomo i miei genitori? Avevano scoperto di noi? In quel caso cosa sarebbe successo? Dieci minuti più tardi bussarono alla porta. “Sono io.” Disse Giacomo.
Entrò e si sedette sull’orlo del letto. “Di cosa volevano parlarti i miei genitori?”
“Alice è stata male oggi dopo pranzo, ha vomitato in bagno. L’ufficio ha chiamato tua mamma che è venuta a prenderla e l’ha portata dal dottore, è risultato che è incinta.”
“Cosa? “
“Sì. Loro pensano che io sia il padre. Ma ho detto ai tuoi genitori che Alice ed io non abbiamo mai dormito insieme, ma Alice sta insistendo che sia io il padre. Loro hanno detto che faranno fare una prova di paternità.”
“Quindi non hai niente di cui preoccuparti.”
“Penso che finché non ci saranno i risultati non potrò venire qui spesso, i tuoi genitori non mi hanno creduto quando ho detto che non ho mai dormito con loro figlia. Stavo per dire che avevo dormito con loro figlio”
Io risi: “Sì, scommetto che sarebbe stato bello.”
“Avrei preferito che i tuoi genitori non fossero in casa ora, avrei voluto dormire di nuovo con loro figlio.”
“Anch’io, ma dobbiamo essere pazienti.”

Mi misi a sedere e gli diedi un bacio. Giacomo mi palpò l’inguine. “Giacomo non possiamo coi miei genitori qui.” Lui non mi ascoltò ma aprì la ceniera dei miei pantaloni ed estrasse il mio uccello. Io mi sdraiai indietro mentre lui metteva la bocca sul mio cazzo e cominciava a succhiare. Io emisi un piccolo lamenti mentre lui saliva e scendeva sul mio pene. Sentii la sua lingua turbinare intorno alla mia cappella. Con tutte le mie forze tentavo di non lamentarmi rumorosamente ed in breve eruttai nella sua bocca e lui ingoiò il mio sperma.
Quando ebbe tolto la bocca dal mio cazzo mi rimisi a posto i pantaloni. “Penso che dovremo farlo ancora.” Disse Giacomo. “Puoi venire a casa mia domani dopo l’allenamento di nuoto? I miei genitori torneranno tardi.”
“Sicuro.”

Accompagnai fuori Giacomo e quando ritornai mia madre mi disse: “Nick, tuo padre ed io vorremmo parlarti.”
Io gemetti, andai inl soggiorno e mi sedetti sul divano. I miei genitori erano in piedi di fonte a me: “Nick, ti volevamo chiedere se Giacomo non ti ha mai detto di aver dormito con Alice.”
“No”
“Ok, so che è tuo amico e che lui ed Alice non si stanno più incontrando.” Disse mio padre. “Ma devi sapere che Alice è incinta. Giacomo ha detto che loro due non sono mai stati a letto insieme.”
“Giacomo probabilmente sta dicendo la verità.” I miei genitori sembrarono sbalorditi ma mi lasciarono continuare. “Quante volte l’avete visto venire qui a trovare Alice? La maggior parte del tempo che ha passato qui l’ha passato con me. Le uniche cose che faceva con Alice era andare a qualche festa e a qualche spettacolo. Io non penso che avesse alcuna vera intenzione con Alice salvo avere una bella ragazza al suo braccio a scuola. Ci sono anche dicerie che girano per la scuola su Alice e dei ragazzi.
I miei genitori avevano un’espressione scioccata. Per loro era impensabile che Alice fosse meno che perfetta. “Nick.” disse mia madre. “Tu sai che Alice non farebbe mai una cosa del genere.”
“Onestamente voi due non la vedete per quello che è veramente.Lei è sempre perfetta ed io quello sbagliato”
Quella era la verità, i miei genitori avevano sempre trovato scuse per il comportamento di mia sorella invece di vedere che Alice aveva grossi problemi di disciplina.
“Nick perché non vai in camera tua?” Io mi alzai e me ne andai.

Il giorno seguente andai da Giacomo dopo l’allenamento di nuoto. Per i miei genitori andava bene, non volevano Giacomo in casa fino a dopo la prova di paternità che era stata programmata per la fine della settimana. Non appena entrato Giacomo fu su di me per baciarmi profondamente. Andammo in camera sua dove precipitammo sul letto. Giacomo non sprecò tempo ed in breve io e lui fummo nudi. Si sedette sul mio grembo mentre io ero sdraiato di schiena. Prese una bottiglia di lubrificante e ne mise un po’ sul mio cazzo. La sensazione del lubrificante sull’uccello fu come una cosa che non avevo mai sentito prima, me lo scosse e poi applicò del lubrificante al suo buco e si sedette sul mio pene. Sentii una calda sensazione quando sentii che lo stavo penetrando. L’espressione sulla sua faccia era di piacere estremo. Si chinò in avanti e mi baciò mentre prendevamo un buon ritmo. Mantenemmo il ritmo poi sentii qualche cosa di caldo schizzare sul mio torace e compresi che Giacomo aveva sparato il suo sperma su di me. Ne presi, lo succhiai, ne diedi un po’ a lui e subito dopo gli sborrai dentro.

Restammo sdraiati a coccolarci per un po’ baciandoci spesso. “I tuoi genitori ti hanno parlato di Alice?” Mi chiese.
“Sì, e non sono stati contenti di quello che ho detto.”
“Cosa hai detto?”
Gli raccontai della conversazione della sera prima. “Non capisco perché loro non vedono il figlio meraviglioso che hanno.” Disse Giacomo.
“Tu sei prevenuto.”
“Forse, ma io sono stato capace di vedere anche prima che ci conoscessimo veramente, ricordi. Mi sono subito innamorato di te.”
“Lo so.” Restammo sdraiati ancora per un po’ ma prema che i suoi genitori tornassero a casa eravamo vestiti, lo salutai e tornai a casa mia.

I miei genitori erano fuori quando arrivai, ma c’era Alice. “Allora tu arrogante egocentrico non pensi che sia stato Giacomo il perfetto a mettermi incinta.”
“Oh Chiudi quella bocca, tu lo sai che Giacomo non è il padre di quel bambino.”
“Perché prendi le difese di Giacomo contro tua sorella.”
“Forse perché se avessi una sorella che agisce un po’ più da sorella con me non sarebbe un problema.”
“Notizie d’ultima ora per te, Nick. L’unica ragione per cui sei così simpatico a Giacomo perchè lui vuole entrare nei tuoi pantaloni.”
Io l’ho guardata: “Ho guardato nel suo computer una volta che ero da lui e ho visto che aveva dei porno gay.”
“Tu sei fottutamente pazza.”
“E’ innamorato di te ed io lo so.”
Io scossi la testa, mi allontanai ed andai nella mia camera.

La settimana fin’ ed il test di paternità provò che Giacomo non era il padre del bambino di Alice. I miei genitori si scusarono con me ma io avevo la sensazione che Alice non avesse finito di tormentare Giacomo…

Categories
Inzest

Die schöne von Bali

Netzfund und einer meiner Favoriten….

„Is it okay so?” Der Masseur, der mich von Kopf bis Fuß massiert und dessen Handarbeit ich bisher sehr genossen habe, kommt seit ein paar Minuten gefährlich nahe, mich geil machend an den unteren Rand meiner Arschbacke heran, wenn er meine Beine von den Fußgelenken herauf mit festem Druck super langsam entlang streicht. Ich hätte mich lieber von einer Frau massieren lassen. Aber hier auf Bali ist es nicht üblich, dass eine Frau einen Mann massiert und ein Mann eine Frau. Höchstens in den ganz teuren Etablissements, wo bekannt ist, dass die Touristen aus Australien oder Europa viel Geld mitbringen, aber auch da wird genau darauf geachtet, dass der gute Ruf des Hauses nicht beschädigt wird.

„Yes, it is okay!” sage ich. Ein Mann, der meinen Körper behandelt und ganz deutliche sexuelle Lust in mir hervor ruft, ich wusste nicht, dass mir das passieren kann!

Offensichtlich empfindet er meine Antwort als indirekte Aufforderung, mit genau diesen Einheiten weiter zu machen, von denen ich überdeutlich spüre, dass sie mich total scharf machen.

Er scheint das zu registrieren. Dass ich stärker atme, ist angesichts der stärkeren Hebungen des Rückens beim Ein- und Ausatmen wohl nicht zu verbergen.

Gut, dann ist es eben so.

Ich versuche mir klar zu machen, dass er hier jeden Tag bestimmt zehn Männer nackt massiert und für ihn das wohl etwas absolut Normales ist.

Falls er aber schwul ist, müsste das für ihn aber doch wohl unerträglich sein, seine Hände einzusetzen, aber niemals einen der Männer zum Orgasmus bringen zu dürfen. Es sei denn, er würde darum gebeten.

Wieso also bei mir?

Gut, ich bin relativ schlank und mein Po hat etlichen Frauen schon sehr gefallen.

Nur, was nützen mir diese Gedankengänge jetzt, wo ich dabei bin, regelrecht geil zu werden. Jedoch nicht auf ihn!

Und wenn er das genau weiß und er das trotzdem geil findet? Immer wieder, bei den Männern, die ihm gefallen? Weil vielleicht die Lust durch seine Hände direkt zu seinen Eiern fließt und er das will und braucht?

„It is very good!”, stöhnt es aus mir heraus.

Was soll mir schon passieren? Dass ich hier beim Massiert-werden zum Orgasmus komme, das könnte mir passieren!

Ja, und wenn schon, denke ich. Dann habe ich es zugelassen! Bin ich deshalb schwul?

Verdammt, seine Finger kreisen soeben um meinen After. Mann, ist das geil!

„Do You want to see a wonderful lady?”, höre ich ihn fragen. Seine zweite Hand knetet meine rechte Arschbacke, ich werde es nicht mehr lange halten können, er wird das natürlich voll mitkriegen!

„Yes, please”, stöhne ich heraus. Augenblicklich rutscht der entblößte, rasierte Schoß einer Frau in mein Sichtfeld. Die Massageliege hat eine Öffnung für das Gesicht, das sehr weich gepolstert ist, und eine längliche Öffnung, quasi ein etwas breiterer Schlitz, durch den mein Sack und mein Schwanz nach unten hängen. Die Haut des Sacks muss sich schon zusammen gezogen haben durch die Erregung; meine Eier sind wahrscheinlich knallhart, wenn der Masseur sie befühlen würde,

aber das macht er zum Glück nicht.

Der Anblick der Nackten unter mir, die ich nicht ganz sehe,

sondern nur den Schoß und einen fast flachen, nur ganz leicht gewölbten Bauch,

der wahrscheinlich noch kein Kind geboren hat, er gibt mir den Rest, die pochende, pulsierende Geilheit in meinem Unterleib, sie schreit nach Erlösung…

Ich kann den Stau der Samen kurz vor dem Eintritt in die Harnröhre fast spüren, muss an die absurde Szene aus Woody Allens Film `Was Sie schon immer über Sex wissen wollten, aber nie zu fragen wagten!?` denken, an den Augenblick, kurz bevor das Gehirn dem Lustzentrum den Befehl „Los!” gibt und die Spermien, dargestellt von weiß gekleideten Männern mit langen weißen Schwänzen hinten dran, mittendrin Woody Allen, sich auf den Weg machen, über eine Rutsche beschleunigt werden und durch die Harnröhre hindurch mit Tempo 20 km/h in die sehnsuchtsvoll wartende, pulsierende Vagina hinein schießen.

Wieso denke ich hier, in dieser geilen Situation, an so etwas Blödes?

Jetzt dreht sie sich anders herum, ich kann es fast nicht glauben. Ich sehe für einen Augenblick ein schönes Frauengesicht mit vollen Lippen. Sehe sie jetz tauf dem Kopf Fünfunddreißig Jahre, vielleicht auch jünger. Die Frau von der Rezeption! Jetzt ist ihr Gesicht weg aus meinem Blickfeld.

Sie liegt auf einer sehr schmalen Liege, schiebt sich mit den Armen in die richtige Position, eine Liege auf Rollen, nicht breiter als ein Rollbrett, auf dem ein KfZ-Mechaniker unter ein Auto rollt, um es dort besser an Ort und Stelle reparieren zu können.

Die schöne nackte Frau unter mir macht ihre Beine weit auseinander.

Der Masseur streicht mit festem Druck meine beiden Pobacken von oben

zum Damm hin, seine Fingerspitzen streichen gewollt über meinen After. Die Frau bewegt ihre Beine senkrecht hoch; die Kniekehlen liegen am Längsrand der Liege,, ihre Waden schließen sich um meinen Hinterkopf…

Meine Eichel ist in ihrem Mund, wird augenblicklich umleckt mit ihrer Zunge. Weiche, feuchte Wärme, augenblicklich zieht sich mein Unterleib zusammen.

Der Länge der Fingernägel nach zu urteilen ist es ihre Hand, die eins meiner Eier zwischen Daumen und Zeigefinger gefasst hat und lustvoll zudrückt;

immer ein ganz kurzer, scharfer Druck, sofort wieder loslassend.

Spüre ihre Zungenspitze in meine Harnröhre drängen; dadurch, dass meine Eichel

beschnitten ist, spüre ich alles noch unmittelbarer als früher.

Ich sehe ihre zweite Hand, sie scheint voller Honig zu sein, hält es nahe vor mein Gesicht; dreht ihre Hand, um mit dem Mittelfinger und ihrem Zeigefinger einen freien Blick auf ihre Klitoris hervorzurufen, sehe, dass sie eine goldglänzende dickliche Flüssigkeit auf ihre Muschi massiert, sehe ihre

Hand weiter nach unten in ihr Lustzentrum bewegen; der Mittelfinger muss wohl jetzt tief in sie eingetaucht sein. Die Hand, die eben noch meinen

Hoden liebevoll zwickte, spüre ich nun am Ansatz meines Schwanzes ihn fest umfassen und gekonnte, meinen Schwanz fest umklammernde Wichsbewegungen im Zeitlupentempo machen, sehe sie ihren Mittelfinger nass glänzend aus ihrer Muschi ziehen, umdrehen und meine Lippen

berühren, die sie nicht sehen kann, weil sie dicht unter meiner Liege liegt. Im Augenblick des Schmeckens ihres Saftes will das Gehirn sagen: „Los!”, ihr Finger jedoch verlässt meine Lippen,

ihr Schoß verlässt ebenso mein Blickfeld, spüre jetzt ihre Schamlippen an meiner Eichel und sie blitzschnell von ihrer Nässe umgeben, warmer, feuchter Druck auf die Hälfte der Länge meines Schwanzes, dann sagt das Gehirn: „Los!”.

Spüre ihre Waden meinen Arsch umklammern und sie meinen Saft aus mir rauspumpen, spüre heftigste Kontraktionen ihre Pussywände, ja, geil, ich werde gemolken, will alles hergeben,….

der Finger des Masseurs dringt in meines Anus ein, was fällt dem ein, scheiße ist das geil, drückt mit der Fingerkuppe

gegen den Damm, spüre es als wollte der Orgasmus, der noch nicht zu Ende ist, erneut loslegen, nur diesmal noch intensiver, mit halbem Widerwillen

gemischt und deshalb noch stärker, kurzzeitig das Gefühl als sollte das Ausströmen nie aufhören……

Sie schafft es, meines Schwanz fast in der vollen Länge in sich hinein zu bekommen…

Zucken, das langsam schwächer wird und der Finger des Masseurs sich langsam aus mir heraus zieht….

Ich will ihn, den Masseur, gar nicht ansehen, da ich mich etwas schäme. Würde lieber die geile Frau, die sich mich genommen hat, in Natura sehen. Den tollen nackten Schoß, den so weiblichen, ganz leicht gerundeten, der bestimmt noch kein Kind geboren hat…, das schöne Gesicht der Frau mit den wundervollen Augen…

…was, wenn mein Samen dazu beiträgt, dass ein neues Leben entsteht?

Im Moment sehe ich noch ihre schönen Waden,.. sie scheint meinen Penis noch fest umklammert zu halten…,

möchte sie küssen, diese Schöne, die mich so geil befriedigt hat.

„Was she good to You?”, höre ich den Masseur fragen..”Was it okay, my finger in Your ass? In Your sexy ass?”

„Oh,..yes, really”, sage ich,

mit meinem Gesicht noch nach unten gewandt,

und irgendwie stimmt es auch, auch wenn ich vorher nicht das volle

Einverständnis dazu geäußert hatte. Schön, dass er meinen Arsch sexy findet, auch, wenn ich nichts von ihm will.

Aber es war insofern spannend, ja sogar richtig geil, weil er meine Beckenregion angesprochen hat, die mir sonst beim Sex mit geilen Frauen nicht bewusst geworden war. Auch vielleicht deshalb, weil die Frauen, mit denen ich

tolle Nächte verbracht habe, von diesem Moment der Luststeigerung selbst nichts wussten. Oder es war einfach nur Ekel im Spiel…

„You can stand up!”, sagt er zu mir. Do You wanna see the beautiful girl?”

„Yes, shure”, sage ich, und jetzt steht sie splitternackt vor mir, das Mädchen, (oder junge Frau, was ist, wenn sie 35 ist,…schwanger wird vielleicht, von mir..?

Ich lächle, weil sie einfach eine äußerst erotisch wirkende Schönheit ist, einen ganzen Kopf kleiner als ich, und jetzt trägt sie meinen Samen in sich…

„Lay down” sagt sie, fast herrisch, jedoch völlig liebevoll wirkt ihre natürliche Autorität,..wieso sollte ich aufbegehren?

„At Your backside!”

Sie scheint nicht genug zu bekommen. Will sie mich jetzt hier vor den Augen des Masseurs ficken?

Als ich auf dem Rücken liege, steigt sie über mich.

„Open Your lips!” Ihre Stimme hat einen schönen Klang,…

Wieso gehorche ich ihr so willenlos?…

dann springt sie fast zu mir auf die Liege, nimmt meinen Kopf zwischen ihren Schoß, wie die 69er, meine Lieblingsstellung…

Senkt ihren Schoß auf mich hinab, ich will ihn lecken, diesen herrlichen Schoß, meine Zunge findet sofort den Eingang unterhalb ihrer kleinen Schamlippen,…ihre fast schwarzen großen Schamlippen gehen innerhalb weniger Millimeter in ihr Innerstes hinein in helles Rosa über,…ich finde es so geil, so anders als bei den anderen Frauen, die ich hatte,……, die Öffnung ist noch geweitet und völlig gleitend, heiß, ..ein geiler Schlund, in den ich versinken will, ihre geilen Scheidenwände,….. den Gebärmuttermund mit meiner Zunge lecken will,…

warum bin ich kein Chamäeleon…, hätte gerne eine Zunge von einem halben Meter Länge…

sehe es dickflüssig aus ihrem Innerem langsam heraus fließen, dicklich weißlich, klar, mein Samen, vermischt mit dem Saft ihre göttlichen Muschi,

sie drückt es regelrecht hinaus aus sich,..will sie es nicht?…..aber einige Samenfäden werden schon unterwegs sein in Richtung Gebärmuttermund…

…..eins der Eier wird befruchtet werden….

sauge es auf, welch eine wahnwitzig geile Mischung, bade meine Lippen, meine Zunge darin,

blitzschnell ist ihr Mund auf meinem, verkehrt herum, lasse ihr Zunge in die schleimig geile Mischung eintauchen und jetzt noch ihren Speichel dazu,…Gott,.. ist das geil!

Senkt wieder ihre Muschi auf meinen Mund, zieht ihre Öffnung auseinander,…”Give it back to me,…sie will es wieder haben, in sich hinein, nimmt ihre Hand zu Hilfe, den schleimig-geilen Saft wieder in ihre Pussy zurück zu bewegen,..

„Take Your fingers and put it into me!”

Sie stöhnt dabei,..mit zwei Fingern drücke ich den Saft in ihre Muschi zurück,..

„Take three fingers!”, stöhnt sie,..

wie sie es braucht!

Mein Schwanz steht wieder, sie sieht es, küsst mich noch einmal, dann sehe ich ihren Arsch auf meine Stange flutschen, die in dem Moment für mich geilsten Arschbacken der Welt und das dünne Häutchen nahe an ihrem Damm, das als letztes sichtbar wird in dem Moment, als ihr Gesäß sich nach oben bewegt, an dem nassen Glanz auf meinem Penis kann ich mich selbst gar nicht satt sehen, herauf und herunter rasen, sehe ihren wundervollen After, den ich noch lecken will, später, wenn sie mit mir fertig ist…., höre ihre geilen Schreie, wie sie immer schneller wird und ich fast im selben Tempo dagegen halte, dass ich noch tiefer in sie eindringe….

„Is it okay so?” Der Masseur, der mich von Kopf bis Fuß massiert und dessen Handarbeit ich bisher sehr genossen habe, kommt seit ein paar Minuten gefährlich nahe, mich geil machend an den unteren Rand meiner Arschbacke heran, wenn er meine Beine von den Fußgelenken herauf mit festem Druck super langsam entlang streicht. Ich hätte mich lieber von einer Frau massieren lassen. Aber hier auf Bali ist es nicht üblich, dass eine Frau einen Mann massiert und ein Mann eine Frau. Höchstens in den ganz teuren Etablissements, wo bekannt ist, dass die Touristen aus Australien oder Europa viel Geld mitbringen, aber auch da wird genau darauf geachtet, dass der gute Ruf des Hauses nicht beschädigt wird.

„Yes, it is okay!” sage ich. Ein Mann, der meinen Körper behandelt und ganz deutliche sexuelle Lust in mir hervor ruft, ich wusste nicht, dass mir das passieren kann!

Offensichtlich empfindet er meine Antwort als indirekte Aufforderung, mit genau diesen Einheiten weiter zu machen, von denen ich überdeutlich spüre, dass sie mich total scharf machen.

Er scheint das zu registrieren. Dass ich stärker atme, ist angesichts der stärkeren Hebungen des Rückens beim Ein- und Ausatmen wohl nicht zu verbergen.

Gut, dann ist es eben so.

Ich versuche mir klar zu machen, dass er hier jeden Tag bestimmt zehn Männer nackt massiert und für ihn das wohl etwas absolut Normales ist.

Falls er aber schwul ist, müsste das für ihn aber doch wohl unerträglich sein, seine Hände einzusetzen, aber niemals einen der Männer zum Orgasmus bringen zu dürfen. Es sei denn, er würde darum gebeten.

Wieso also bei mir?

Gut, ich bin relativ schlank und mein Po hat etlichen Frauen schon sehr gefallen.

Nur, was nützen mir diese Gedankengänge jetzt, wo ich dabei bin, regelrecht geil zu werden. Jedoch nicht auf ihn!

Und wenn er das genau weiß und er das trotzdem geil findet? Immer wieder, bei den Männern, die ihm gefallen? Weil vielleicht die Lust durch seine Hände direkt zu seinen Eiern fließt und er das will und braucht?

„It is very good!”, stöhnt es aus mir heraus.

Was soll mir schon passieren? Dass ich hier beim Massiert-werden zum Orgasmus komme, das könnte mir passieren!

Ja, und wenn schon, denke ich. Dann habe ich es zugelassen! Bin ich deshalb schwul?

Verdammt, seine Finger kreisen soeben um meinen After. Mann, ist das geil!

„Do You want to see a wonderful lady?”, höre ich ihn fragen. Seine zweite Hand knetet meine rechte Arschbacke, ich werde es nicht mehr lange halten können, er wird das natürlich voll mitkriegen!

„Yes, please”, stöhne ich heraus. Augenblicklich rutscht der entblößte, rasierte Schoß einer Frau in mein Sichtfeld. Die Massageliege hat eine Öffnung für das Gesicht, das sehr weich gepolstert ist, und eine längliche Öffnung, quasi ein etwas breiterer Schlitz, durch den mein Sack und mein Schwanz nach unten hängen. Die Haut des Sacks muss sich schon zusammen gezogen haben durch die Erregung; meine Eier sind wahrscheinlich knallhart, wenn der Masseur sie befühlen würde,

aber das macht er zum Glück nicht.

Der Anblick der Nackten unter mir, die ich nicht ganz sehe,

sondern nur den Schoß und einen fast flachen, nur ganz leicht gewölbten Bauch,

der wahrscheinlich noch kein Kind geboren hat, er gibt mir den Rest, die pochende, pulsierende Geilheit in meinem Unterleib, sie schreit nach Erlösung…

Ich kann den Stau der Samen kurz vor dem Eintritt in die Harnröhre fast spüren, muss an die absurde Szene aus Woody Allens Film `Was Sie schon immer über Sex wissen wollten, aber nie zu fragen wagten!?` denken, an den Augenblick, kurz bevor das Gehirn dem Lustzentrum den Befehl „Los!” gibt und die Spermien, dargestellt von weiß gekleideten Männern mit langen weißen Schwänzen hinten dran, mittendrin Woody Allen, sich auf den Weg machen, über eine Rutsche beschleunigt werden und durch die Harnröhre hindurch mit Tempo 20 km/h in die sehnsuchtsvoll wartende, pulsierende Vagina hinein schießen.

Wieso denke ich hier, in dieser geilen Situation, an so etwas Blödes?

Jetzt dreht sie sich anders herum, ich kann es fast nicht glauben. Ich sehe für einen Augenblick ein schönes Frauengesicht mit vollen Lippen. Sehe sie jetz tauf dem Kopf Fünfunddreißig Jahre, vielleicht auch jünger. Die Frau von der Rezeption! Jetzt ist ihr Gesicht weg aus meinem Blickfeld.

Sie liegt auf einer sehr schmalen Liege, schiebt sich mit den Armen in die richtige Position, eine Liege auf Rollen, nicht breiter als ein Rollbrett, auf dem ein KfZ-Mechaniker unter ein Auto rollt, um es dort besser an Ort und Stelle reparieren zu können.

Die schöne nackte Frau unter mir macht ihre Beine weit auseinander.

Der Masseur streicht mit festem Druck meine beiden Pobacken von oben

zum Damm hin, seine Fingerspitzen streichen gewollt über meinen After. Die Frau bewegt ihre Beine senkrecht hoch; die Kniekehlen liegen am Längsrand der Liege,, ihre Waden schließen sich um meinen Hinterkopf…

Meine Eichel ist in ihrem Mund, wird augenblicklich umleckt mit ihrer Zunge. Weiche, feuchte Wärme, augenblicklich zieht sich mein Unterleib zusammen.

Der Länge der Fingernägel nach zu urteilen ist es ihre Hand, die eins meiner Eier zwischen Daumen und Zeigefinger gefasst hat und lustvoll zudrückt;

immer ein ganz kurzer, scharfer Druck, sofort wieder loslassend.

Spüre ihre Zungenspitze in meine Harnröhre drängen; dadurch, dass meine Eichel

beschnitten ist, spüre ich alles noch unmittelbarer als früher.

Ich sehe ihre zweite Hand, sie scheint voller Honig zu sein, hält es nahe vor mein Gesicht; dreht ihre Hand, um mit dem Mittelfinger und ihrem Zeigefinger einen freien Blick auf ihre Klitoris hervorzurufen, sehe, dass sie eine goldglänzende dickliche Flüssigkeit auf ihre Muschi massiert, sehe ihre

Hand weiter nach unten in ihr Lustzentrum bewegen; der Mittelfinger muss wohl jetzt tief in sie eingetaucht sein. Die Hand, die eben noch meinen

Hoden liebevoll zwickte, spüre ich nun am Ansatz meines Schwanzes ihn fest umfassen und gekonnte, meinen Schwanz fest umklammernde Wichsbewegungen im Zeitlupentempo machen, sehe sie ihren Mittelfinger nass glänzend aus ihrer Muschi ziehen, umdrehen und meine Lippen

berühren, die sie nicht sehen kann, weil sie dicht unter meiner Liege liegt. Im Augenblick des Schmeckens ihres Saftes will das Gehirn sagen: „Los!”, ihr Finger jedoch verlässt meine Lippen,

ihr Schoß verlässt ebenso mein Blickfeld, spüre jetzt ihre Schamlippen an meiner Eichel und sie blitzschnell von ihrer Nässe umgeben, warmer, feuchter Druck auf die Hälfte der Länge meines Schwanzes, dann sagt das Gehirn: „Los!”.

Spüre ihre Waden meinen Arsch umklammern und sie meinen Saft aus mir rauspumpen, spüre heftigste Kontraktionen ihre Pussywände, ja, geil, ich werde gemolken, will alles hergeben,….

der Finger des Masseurs dringt in meines Anus ein, was fällt dem ein, scheiße ist das geil, drückt mit der Fingerkuppe

gegen den Damm, spüre es als wollte der Orgasmus, der noch nicht zu Ende ist, erneut loslegen, nur diesmal noch intensiver, mit halbem Widerwillen

gemischt und deshalb noch stärker, kurzzeitig das Gefühl als sollte das Ausströmen nie aufhören……

Sie schafft es, meines Schwanz fast in der vollen Länge in sich hinein zu bekommen…

Zucken, das langsam schwächer wird und der Finger des Masseurs sich langsam aus mir heraus zieht….

Ich will ihn, den Masseur, gar nicht ansehen, da ich mich etwas schäme. Würde lieber die geile Frau, die sich mich genommen hat, in Natura sehen. Den tollen nackten Schoß, den so weiblichen, ganz leicht gerundeten, der bestimmt noch kein Kind geboren hat…, das schöne Gesicht der Frau mit den wundervollen Augen…

…was, wenn mein Samen dazu beiträgt, dass ein neues Leben entsteht?

Im Moment sehe ich noch ihre schönen Waden,.. sie scheint meinen Penis noch fest umklammert zu halten…,

möchte sie küssen, diese Schöne, die mich so geil befriedigt hat.

„Was she good to You?”, höre ich den Masseur fragen..”Was it okay, my finger in Your ass? In Your sexy ass?”

„Oh,..yes, really”, sage ich,

mit meinem Gesicht noch nach unten gewandt,

und irgendwie stimmt es auch, auch wenn ich vorher nicht das volle

Einverständnis dazu geäußert hatte. Schön, dass er meinen Arsch sexy findet, auch, wenn ich nichts von ihm will.

Aber es war insofern spannend, ja sogar richtig geil, weil er meine Beckenregion angesprochen hat, die mir sonst beim Sex mit geilen Frauen nicht bewusst geworden war. Auch vielleicht deshalb, weil die Frauen, mit denen ich

tolle Nächte verbracht habe, von diesem Moment der Luststeigerung selbst nichts wussten. Oder es war einfach nur Ekel im Spiel…

„You can stand up!”, sagt er zu mir. Do You wanna see the beautiful girl?”

„Yes, shure”, sage ich, und jetzt steht sie splitternackt vor mir, das Mädchen, (oder junge Frau, was ist, wenn sie 35 ist,…schwanger wird vielleicht, von mir..?

Ich lächle, weil sie einfach eine äußerst erotisch wirkende Schönheit ist, einen ganzen Kopf kleiner als ich, und jetzt trägt sie meinen Samen in sich…

„Lay down” sagt sie, fast herrisch, jedoch völlig liebevoll wirkt ihre natürliche Autorität,..wieso sollte ich aufbegehren?

„At Your backside!”

Sie scheint nicht genug zu bekommen. Will sie mich jetzt hier vor den Augen des Masseurs ficken?

Als ich auf dem Rücken liege, steigt sie über mich.

„Open Your lips!” Ihre Stimme hat einen schönen Klang,…

Wieso gehorche ich ihr so willenlos?…

dann springt sie fast zu mir auf die Liege, nimmt meinen Kopf zwischen ihren Schoß, wie die 69er, meine Lieblingsstellung…

Senkt ihren Schoß auf mich hinab, ich will ihn lecken, diesen herrlichen Schoß, meine Zunge findet sofort den Eingang unterhalb ihrer kleinen Schamlippen,…ihre fast schwarzen großen Schamlippen gehen innerhalb weniger Millimeter in ihr Innerstes hinein in helles Rosa über,…ich finde es so geil, so anders als bei den anderen Frauen, die ich hatte,……, die Öffnung ist noch geweitet und völlig gleitend, heiß, ..ein geiler Schlund, in den ich versinken will, ihre geilen Scheidenwände,….. den Gebärmuttermund mit meiner Zunge lecken will,…

warum bin ich kein Chamäeleon…, hätte gerne eine Zunge von einem halben Meter Länge…

sehe es dickflüssig aus ihrem Innerem langsam heraus fließen, dicklich weißlich, klar, mein Samen, vermischt mit dem Saft ihre göttlichen Muschi,

sie drückt es regelrecht hinaus aus sich,..will sie es nicht?…..aber einige Samenfäden werden schon unterwegs sein in Richtung Gebärmuttermund…

…..eins der Eier wird befruchtet werden….

sauge es auf, welch eine wahnwitzig geile Mischung, bade meine Lippen, meine Zunge darin,

blitzschnell ist ihr Mund auf meinem, verkehrt herum, lasse ihr Zunge in die schleimig geile Mischung eintauchen und jetzt noch ihren Speichel dazu,…Gott,.. ist das geil!

Senkt wieder ihre Muschi auf meinen Mund, zieht ihre Öffnung auseinander,…”Give it back to me,…sie will es wieder haben, in sich hinein, nimmt ihre Hand zu Hilfe, den schleimig-geilen Saft wieder in ihre Pussy zurück zu bewegen,..

„Take Your fingers and put it into me!”

Sie stöhnt dabei,..mit zwei Fingern drücke ich den Saft in ihre Muschi zurück,..

„Take three fingers!”, stöhnt sie,..

wie sie es braucht!

Mein Schwanz steht wieder, sie sieht es, küsst mich noch einmal, dann sehe ich ihren Arsch auf meine Stange flutschen, die in dem Moment für mich geilsten Arschbacken der Welt und das dünne Häutchen nahe an ihrem Damm, das als letztes sichtbar wird in dem Moment, als ihr Gesäß sich nach oben bewegt, an dem nassen Glanz auf meinem Penis kann ich mich selbst gar nicht satt sehen, herauf und herunter rasen, sehe ihren wundervollen After, den ich noch lecken will, später, wenn sie mit mir fertig ist…., höre ihre geilen Schreie, wie sie immer schneller wird und ich fast im selben Tempo dagegen halte, dass ich noch tiefer in sie eindringe….

sie kommt,…wie sie kommt,..der Masseur versetzt ihr heftige Ohrfeigen rechts und links auf ihre Wangen, weiß, dass sie das braucht, klatscht seine Hände gegen ihre wild schaukelnden Brüste, zieht fast brutal heftig ihre fast schwarzen dicken Nippel lang, sie schreit alles raus….

ihre Lust, Gott, ich kann ihre Lust, Erregung, ihre Geilheit körperlich spüren,

…..und plötzlich…

auch ich komme nochmal, urplötzlich, kein intensiver Orgasmus, jedoch spürend, wie weitere Samenflüssigkeit aus mir heraus jagt…in sie, tief in ihr Innerstes.

…..

Sie ist die Frau, die vorher an der Rezeption saß, die mich so gnadenlos liebevoll anlächelte, wohl schon wissend, was sie mit mir machen würde, und ich wusste noch nichts davon!…

Und er, der Masseur, wusste genau was sie braucht in ihrem höchsten, persönlichen Augenblick, im Augenblick der seelischen Nacktheit, ihrem totalen Entblößtsein, wollend, dass andere diesen Augenblick mit erleben…

…….

…….

„Can`t say, how wonderful You were, how wonderful You are”..sage ich…, mir fällt nichts Besseres ein…

„I want to see You again!”

Wie in dem Lied aus den Siebzigern, von drei schwarzen Frauen gesungen. „When will I see You again?” Klar, von den „Three Degrees”.

.

Gab ihr meine Telefonnummer, die Adresse meines Hotels,

..erst drei Tage später erschien sie in meinem Zimmer,…wieso hatte sie schon wieder nichts an, war sie nackt ins Hotel gekommen? Ich hätte sie noch gar nicht anders als nackt, ausgezogen, sehen wollen, mit knallrotem Lippenstift auf ihren Lippen und knallroten Pumps an ihren Füßen…

…, der Tag hatte gerade erst begonnen, endete für uns beide zusammen erst im Morgengrauen des nächsten Tages,..

…..

……

sie sagte, sie würde auf mich warten, wenn nur ich es auch wollte,…

meine balinesische Schönheit,..

…….

…..

unsere gemeinsame Tochter kommt bald in die Schule,

……

……..

..eine Schönheit wie ihre Mutter!

…welch ein Geschenk!

Categories
Racconti Erotici

Gli anni

La stanza era piccola, niente di che, ma fortunatamente c’entravamo tutti.
Erano quasi venti anni che non ci vedevamo. Era strano pensare a quel particolare modo di fare una rimpatriata, tutti di solito si riuniscono per una cena parlando di ricordi e di persone, di come sono diventati e della vita che fanno. Noi invece ci rivedevamo per evocare i pomeriggi alle fontane del palazzo, un labirinto di muri e porte in legno chiuse con lucchetti e catene arrugginite.
A quei tempi avevamo quattordici o forse sedici anni, ma di quelle avventure ho ricordi ancora vividi.
Quell’emozioni così forti e intense avrebbero determinato il corso di tutta la mia vita e lo capii immediatamente.
Li sopra nascosti da tutto e tutti, la mia fidanzata masturbava i miei 4 amici quasi tutti i giorni, ed a me, questa cosa mi faceva sentire come mai mi ero sentito prima.
E’ assurdo a pensarci, ma evidentemente così ci sono sempre stato. Al mondo ci sono due tipi di uomini, quelli che fottono e quelli che amano guardar fottere, io sono sempre stato al di qua della siepe, ad un passo dalla siepe.
Io mi mettevo di guardia e loro uno alla volta si facevano masturbare, fare le seghe o le pippe come dicevamo noi.
Era elettrizzante per me. Stare li, guardare e poi dover andare via a controllare per tornare.
Daniela è sempre stata una ragazza svelta. Ricordo che quando le chiesi di farlo obiettò, ma poi accettò e ne fece una a Roberto. Da li in poi non fu difficile convincerla a farla anche agli altri tre, magari solo per mettere a paro, infine diventò un gioco vero e proprio.
Per un lungo periodo di tempo ci accontentammo soltanto di quello, tutti. Indistintamente. Forse quando si è ragazzi non si ha quella morbosità che invece attanaglia da adulti e nessuno pensò ad altro, ad andare oltre. Nella nostra innocenza sembrava che quello fosse tutto ciò che ci fosse al mondo.
Fui io un giorno a chiederle di assaggiarne uno, di provare a vedere cosa sarebbe successo e cosa avrei provato provato se invece di fargli una sega lo avesse succhiato.
Ricordo benissimo che fu vederla la prima volta in ginocchio davanti a loro.
Lei dolcissima e carina con quei piselli eretti a pochissimi centimetri dalla faccia.
Fu devastante per quanta emozione mi regalò.
La bellezza di quegli anni me la sento ancora addosso.
Le cose cambiavano senza che nulla potesse scuoterci. Il mio ruolo restava lo stesso e il mio correre e controllare non mutava di una virgola, tutto era bellissimo ed avere davanti lei con uno di loro o con tutti e quattro assieme era ogni volta un emozione inspiegabile.
E’ bello il rapporto orale, se poi donato per amicizia lo è ancora di più.
Ricordo che singolarmente, mi piaceva di più quando lo faceva con Roberto, lui dei quattro era quello che ce l’aveva più grosso e per lei era più complicato farlo entrare tutto dentro, ma era bello anche vederla inginocchiata in mezzo a quella stellina di ragazzi che la circondavano e le tenevano saltuariamente le mani in testa.
E’ strano a dirsi ma c’era un grande rispetto per lei e per me. Nessuno trascendeva in parolacce o ridicolezze, nemmeno per gioco, nemmeno così, tanto per parlare. Erano li, erano con la mia fidanzata, ma non si azzardavano a trattarla o farla sentire una “puttana”. Tutti celavamo un segreto meraviglioso e tutti lo consideravano un legame, non un opportunità.
Un giorno quando ci ritrovammo con Roberto, gli dissi di provare a venirle in bocca.
Ricordo che lei non proferì parola. Non l’aveva fatto mai nessuno. Tra noi regole non scritte decretavano ruoli ai quali attenersi senza fare obiezioni. Ero io che dovevo dare il via, proprio come era successo nel momento in cui avevo proposto di provare a metterglielo in bocca.
Chissà, magari era da un pezzo che avrebbero voluto venirle dentro, ma fino a che non lo chiesi nessuno si azzardò a farlo.
Come sempre il primo fu lui, Roberto, il mio preferito, l’amico del cuore.
Quella volta non mi mossi di un centimetro. Eravamo noi tre e noi tre rimanemmo a costo di essere scoperti perché nessuno mi avrebbe spostato per controllare.
La faccia di Roberto quando schizzò ancora la ricordo bene.
Probabilmente il primo vero orgasmo da adulto. Schizzò nella bocca della mia fidanzata sporcandola tutta. Si. Lei non riuscì a trattenerlo, forse non aveva nemmeno idea di cosa sarebbe stato. Lo sperma le cadde dalle labbra imbrattandole il maglione e i pantaloni. Ricordo che quasi pianse dalla paura di quelle macchie, che invece poi poco alla volta evaporarono sole.
Non lo dicemmo agli altri. Per un periodo diventò una sorta di segreto che riguardava solo noi tre, poi, Maurizio si fece coraggio e chiese di poterlo fare ed alla fine entrò a far parte della naturale conclusione delle cose.
Più difficile fu passare oltre, varcare la linea.
Per quello lei non sembrò affatto disponibile.
L’avevamo fatto noi, io e lei intendo, ma nonostante questo avere un rapporto completo con i miei amici lo considerava troppo.
La convinsi solo molto tempo dopo, quando Daniele compì diciotto anni utilizzando quella come scusa.
Ricordo benissimo l’organizzazione della cantina nella quale ci nascondevamo il giorno in cui portammo la brandina.
A pensarci oggi quelle quattro mura sporche ed ammuffite sarebbero squallide, ma a quei tempi per noi era come avere una casa dei sogni.
Quel giorno volle rimanere da sola, nessuno di noi sarebbe dovuto entrare.
Io ricordo perfettamente la sensazione che provai quando uscirono da li.
Un miscuglio di ansia, piacere, paura. Nessuno sapeva se l’avevano fatto, se era andata bene, male, tutti li guardammo ed io più degli altri li guardai col cuore in gola.
Daniele sorrise mescolando imbarazzo e soddisfazione da sciupa femmine, lei sorrise abbassando la testa ed io dentro esplosi letteralmente. L’aveva fatto! L’aveva fatto con un altro, con un mio amico, l’aveva fatto a due metri da me e quasi certamente l’avrebbe fatto anche con gli altri. Credo che li capii definitivamente che io lei saremmo stati insieme per sempre.
In quei via vai che continuavo ligio tra le mura e la porta c’era tutta l’emozione della nostra evoluzione, aveva iniziato masturbandoli ed ora li sorvegliavo mentre uno alla volta facevano sesso con lei. con la mia fidanzata.
In quel”anno e mezzo andò con loro quasi tutti i giorni, si concedeva mentre loro, ligi, attendevano il proprio turno uno alla volta, senza mai sbraitare, senza mai discutere su chi dovesse essere il primo.
Fu meraviglioso quel periodo, bellissimo per tutti noi.
Come è ovvio però le cose cambiano. Crescendo cambiano le abitudini, i luoghi e nel nostro caso anche le città. Due di loro si trasferirono, io e lei ci fidanzammo ufficialmente ed alla fine ci perdemmo di vista.
Circa otto anni dopo ci sposammo, naturalmente la nostra relazione è rimasta come doveva rimanere, con lei tra le braccia di altri uomini ed io fedele compagno bramoso di mandarcela.
Col tempo abbiamo conosciuto altre guide, uomini più o meno grandi con i quali si è giocato e si è potuto giocare meravigliosamente, abbiamo conosciuto il piacere degli sconosciuti e degli incontri occasionali nei bagni e nelle stazioni di servizio ed io il piacere di prestarla ad altri, di accompagnarla nelle loro case e di andarla a riprendere uno o due giorni dopo. Adesso, fortuna vuole, quello di re incontrare quei ragazzi ormai uomini con i quali ho diviso lei e l’origine del mio modo di essere.

La stanza era piccola, niente di che, ma fortunatamente c’entravamo tutti.
Su quel grosso letto matrimoniale, leggermente più maturi ed appesantiti, i miei amici hanno scopato mia moglie tutti e quattro assieme, per la gioia dei miei occhi, per la sua e la loro soddisfazione. Lei è rimasta bellissima, eccitantissima in quei vestiti da troia di classe e su quei tacchi da femmina. I loro cazzi sono tornati nuovamente nella sua bocca, il loro sperma si è fatto nuovamente assaggiare, una sola cosa è stata piacevolmente nuova, la sua disponibilità nell’essere presa da dietro, sodomizzata. Da ragazzina, a quindici o sedici anni non l’avrebbe mai fatto.
Per il resto sono stati due giorni lunghi, divertenti e leggermente nostalgici. Me l’hanno scopata, me l’hanno consumata come si deve, a gambe larghe, in ginocchio, in piedi. Se la sono passatae ripassate uno alla volta e tutti assieme. Ha ingoiato sperma tra sorriso e commozione. Siamo stati benissimo ed ora è il caso che io la sposi di nuovo.

Estemporaneo stralcio di idee tra il surreale ed il nostalgico.
Comincio evidentemente ad invecchiare ed a temere “l’anno che verrà”

Categories
Racconti Erotici

Chiara, un’angelica troia

Ciao a tutti, mi chiamo Antonio, per gli amici Tonio e sono un informatico. E non uno di quelli che passano ore e ore a non fare un cazzo davanti al PC, ma uno che lavora nella sicurezza.
Penso di aver passato più tempo a casa di Marco che a casa mia. Non perché avevo una famiglia strana, ma perché da Marco stavo bene, mi divertivo.
Marco ed io abbiamo entrambi 28 anni, amici da sempre e ne abbiamo passate tante insieme, però, quando iniziammo l’università, io scelsi Ingegneria informatica, mentre Marco andò a Economia e Commercio. In tutto il periodo dell’università ci limitavamo a qualche videochiamata su MSN e lì potevamo cazzeggiare di brutto, ma non poteva essere lo stesso di prima. Mi ricordo che, tutte le volte che si parlava, si sentiva in lontananza la voce della sua sorellina Chiara, di dieci anni meno di me e all’epoca aveva 12 anni, che mi chiamava.
“Marco, stai parlando con Tonio? Lo posso salutare?” Come ho scritto in precedenza ero sempre a casa loro e naturalmente l’ho vista crescere e tutte le volte che andavo a trovarli, lei mi aspettava davanti alla porta. Tornando al discorso mi era venuta a salutare via webcam, come sempre mi chiedeva del più e del meno e io ci parlavo sempre perché mi faceva piacere parlare con lei. All’epoca era sempre una bambina, non era ancora molto formata, ma trasmetteva sempre quell’aspetto da angelo.
Ovviamente quando finì l’università tornai al mio paese e cominciai a lavorare presso la ditta di famiglia, in attesa di una risposta di lavoro in un’azienda molto importante. Ogni tanto veniva a farmi visita Chiara, che intanto aveva iniziato a fare Ragioneria, ed era sempre più grande, stava diventando una bella ragazza, un po’ più formata. Era sempre una festa con lei, mi faceva compagnia quando c’era mortorio in negozio. In quel periodo iniziai a mettere gli occhi su di lei, perchè iniziava a piacermi, ma all’epoca ero già impegnato e poi ero troppo grande per lei, ma soprattutto era sorella di Marco, il mio migliore amico.
L’anno successivo mi toccò partire per iniziare a lavorare in questa azienda e lasciai tutti al mio paese. Qualche volta andavo in visita, ma ci andavo o per le feste o qualche volta in cui avevo qualche giorno di ferie. Raramente andavo a casa di Marco e Chiara, ovviamente per il poco tempo che avevo e poi perchè l’aria in casa loro era diventata molto cupa a causa della perdita dei genitori di recente. Non potevo immaginare una cosa del genere, perché i loro genitori erano delle bravissime persone, ma la vita è così. E non sapevo cosa potesse capitare ancora.
Un giorno ero a lavoro, una di quelle giornate pesanti che speri di tornare a casa presto, stavo lavorando a dei software quando squilla il mio cellulare: era Chiara, rispondo subito. “Ehi Chiara, dimmi tutto!” “Tonio, Marco… Marco…” – preoccupato chiesi – “Chiara, cosa è successo? Perchè piangi? Che ha fatto Marco?”, lei rispose “Marco ha avuto un incidente con la macchina e non ce l’ha fatta.”
Marco, da quello che mi hanno poi riferito, stava facendo la Strada Statale come tutti i giorni per andare a lavoro, ma un camionista ha fatto un frontale all’auto di Marco, uccidendolo sul colpo. Da un momento all’altro avevo perso tutto. Se ne era andato un fratello, un amico fidato e soprattutto un mito.
Quando seppi da Chiara la notizia della morte di Marco, iniziai a non capire più nulla, non volevo crederci e subito dopo mi misi a piangere. Chiesi il permesso per tornare a casa, arrivo in paese e mi dirigo subito da Chiara, ora diciottenne. La abbracciai fortissimo, lei aveva bisogno di sostegno, lo stesso anch’io. Sono stati i giorni più brutti che abbia mai passato in vita mia. Ho voluto passare i giorni in ospedale a far compagnia a Chiara, ma soprattutto stare vicino alla bara di Marco in obitorio. Durante il funerale ero vicino a Chiara, non la mollavo più, la volevo proteggere in quel momento. Ero distrutto dal dolore e non riuscivo ancora a capacitarmi di quello che era successo.
Qualche settimana più tardi, dopo che tutto fosse tornato tutto alla normalità, decisi di licenziarmi dal mio lavoro per tornare a lavorare dai miei genitori. Volevo restare a casa, non mi pareva più giusto lasciare Chiara da sola, ora che aveva trascorso quei giorni a casa di una amica di sua madre. Andai a prendere Chiara e la portai a casa sua. Era tanto tempo che non entravo in quella casa e comunque era rimasta intatta. Dopo la morte dei genitori di Chiara e Marco, Marco era l’unico che poteva portare a casa la pagnotta, ma ora che non c’è più nessuno e Chiara che studia ancora, parlai con lei del suo futuro.
“Chiara, voglio fare per te un favore.” – dissi io. “Cosa vuoi fare Tonio?” – rispose Chiara. “Ho deciso che tu verrai a vivere da me, anzi, se sei d’accordo, possiamo restare qui. Non ho problemi ad acquistare la casa. Lo faccio per te” – le sorrisi. All’improvviso la sua faccia cambiò espressione, era contentissima. Era come se fosse un traguardo raggiunto per lei. “Sì Tonio, non ci sono problemi”.
Allora iniziai questa convivenza con Chiara, un po’ come se fossi suo fratello. Io mi ero piazzato in salotto per la notte perchè non avevo voglia di dormire nella stanza di Marco e nemmeno in quello dei loro genitori. Fortunatamente Chiara mi disse che il divano, in realtà, era un divano letto. Tutte le sere ci piazziavamo io e Chiara davanti al televisore in questo divano letto, io in boxer, lei in un pigiama molto largo. Si chiacchierava spesso la sera, perché era l’unico momento in cui ci si trovava tutti e due, di come è andata la giornata, di come andava a scuola e a lavoro, ma una sera cominciammo un discorso strano. Era passato qualche mese dall’inizio della nostra convivenza e questo discorso non me lo aveva mai fatto.
“Senti Tonio, ma te sei mai stato fidanzato?” – disse Chiara. “Sì Chiara, perché?” – risposi. “E quante volte lo hai fatto?” “Chiara, ma che sono questi i discorsi da fare?” “Eddai, che sarà mai. Me lo dici o no?” “E va bene. Qualche volta l’ho fatto, di preciso non so, ma non sono state parecchie”. Poi iniziai anche io a farle domande: “E allora dimmi. Te invece hai avuto un ragazzo?”. Chiara iniziava a essere un po’ imbarazzata e mi rispose con tono basso: “Ehm, ne ho avuto uno solo, ma ero alle elementari”. E allora, per farla un altro po’ imbarazzare e per divertirmi un po’, le chiesi: “Quindi, sei ancora vergine?”. Lei arrossì, non mi rispose, e quando Chiara non parla, vuol dire che è la verità. La conoscevo troppo bene, l’ho vista crescere ovviamente. Quindi le feci un’altra domanda: “E scusa, ma non ti piace qualche ragazzo?”. Lei mi rispose, sempre più rossa e più imbarazzata: “Sì, mi piace un ragazzo.”. E subito rigirò la domanda: “E te Tonio, ti cerca qualche ragazza?” “Non mi cerca nessuno, come faccio alla mia età a rimorchiare?” – risposi – “Non attraggo più come un tempo”. “Ma dai Antonio, sei sempre un gran figo e sempre lo resterai” – disse Chiara. “Ma dai non scherzare” “Dico sul serio. Senti, se avessi la tua età, ti starei sempre vicino” “E adesso non lo fai? E prima? Te staresti vicino a me, anche se crollasse il mondo” “Beh, almeno ti farei compagnia. Che dici?”.
A quel punto notai un po’ di stanchezza, il lavoro mi ha stancato e volevo addormentarmi, ma la presenza di Chiara mi faceva passare il sonno. La guardai in viso, cominciai a sentire dentro di me qualcosa che non provavo da tanto tempo, Chiara è sempre stata una bella ragazza, con quegli occhi più verdi di uno smeraldo, con quei capelli mori che arrivavano alla vita, mi stavo rendendo conto che Chiara mi stava cominciando a piacere sempre più.
Passano settimane, il lavoro era un po’ diminuito e finalmente iniziai a uscire dal lavoro un bel po’ prima, verso le 18 (di solito finisco verso le 20), mi dirigo un attimo in banca sotto casa mia a prelevare un po’ di denaro per poi usarli la sera stessa per mangiare fuori. Avevamo deciso io e Chiara di andare al ristorante per i buoni voti a scuola. Appena prelevato salì in casa, entro e mi dirigo verso il salotto, mentre ad un tratto sento ansimare. Veniva dalla camera di Chiara. Vado a controllare e non avrei mai pensato a quello che avevo visto: Chiara era sdraiata sul suo letto, totalmente nuda mentre si masturbava con un vibratore rosa.
Ero shockato. Non pensavo facesse queste cose. Va bene avesse l’età giusta, ma da una ragazza solare e angelica non me lo sarei aspettato.
Comunque era lì nel suo letto, con le cuffie a palla e gli occhi chiusi mentre faceva penetrare quel vibratore, la sua terza abbondante di seno muoversi a ritmo e la sua vagina un po’ pelosa molto bagnata. Fortunatamente non mi aveva notato, ero un po’ imbarazzato, ma anche eccitato. Alla fine mi nota e dalla vergogna cercò di nascondersi.
“Antonio, come cazzo ti permetti?” – mi urlò Chiara – “Come ti permetti di invadere la mia privacy?”
“Se non chiudi la porta prima di fare queste cose, forse sarebbe più sicura la tua privacy.” – risposi.
“Beh, ero da sola in casa, quindi non mi sono data troppi problemi.” – replicò lei – “E comunque, perchè sei già a casa?”
“Ho finito prima di lavorare, ero passato anche un attimo a prendere i soldi per stasera.”
Intanto che le parlavo, lei cominciò a fissarmi il pacco, alzò un attimo lo sguardo e disse: “Senti Tonio, ma ti è piaciuto lo spettacolino? Il tuo pacco è gonfissimo.”
Ero ancora più imbarazzato, e per di più mi si è indurito e lo ha notato. Non respiravo più, mi batteva il cuore all’impazzata dal disagio. Con un po’ di difficoltà le dissi: “Rispogliati che è meglio. Facciamo finta che non ti abbia scoperto!”
Chiara cominciò a dirmi: “A te serve un po’ di sesso. Ne fai poco e il tuo uccello non ti ringrazia.” “Ma smettila un po’ Chiara e non fare la tonta” – risposi un po’ seccato. Mentre stavo parlando, Chiara si alzò dal letto e si avvicinò a me. Mi guardò negli occhi e mi disse in modo sensuale: “Io non dico mai bugie. Tu hai bisogno di un po’ di sesso”. Neanche il tempo di risponderle che si mise in ginocchio, mi abbassò i pantaloni insieme ai boxer e si mostrò ai suoi occhi il mio cazzo.
“Oh merda!” – esclamò esterefatta Chiara – “Ma quanto cavolo è grande questo cazzo? E’ il più lungo che abbia mai visto”. Afferrò con una mano il mio pene e iniziò a leccarmi la cappella. Volevo reagire, ma quando iniziò a farmi i pompini ero al settimo cielo. Nessuna mi aveva fatto dei bocchini così bene.
Qualche minuto più tardi, dopo aver ingoiato metà cazzo, la prendo e la porto in salotto nel divano letto, la lancio, la afferro per le gambe, gliele apro e vedo la sua vagina bagnata. Mi accorgo che è molto larga, quindi prendo il mio pene e comincio a penetrarla. Chiara godeva come una matta, e non avevo penetrato nemmeno un quarto del mio cazzo. Prima di cominciarla a fottere a modo, le chiedo: “Vuoi che vada con calma oppure penetro tutto?” “Penetrami tutta” – mi urlò. E iniziai a penetrarla tutta.
Iniziai con calma, non sono un a****le, Chiara era tutta rossa, non si aspettava tutto questo cazzo dentro di lei, poi dopo un po’ la faccio mettere a galoppo e in quel momento posso fare sul serio. Comincio a penetrarla profondamente e più velocemente. Lei gode un sacco, così tanto che gli saranno venuti diversi orgasmi insieme. Dopo una mezz’ora eravamo ancora a letto a scopare come dei matti. Ero esausto e vicino a venire, mi preparai a effettuare il coito e al momento giusto venì sul ventre di Chiara. Eravamo tanto infanati che non sapevamo l’ora, ci mettemmo a parlare durante un momento di coccole. Io le dissi: “Chiara, fammi capire bene, quante volte lo hai fatto in vita tua?” “Troppe volte!” – rispose allegramente Chiara – “E’ impossibile contarle.” “Ma allora l’altra sera non mi potevi dire che non eri vergine?” “E’ che non volevo che tu pensassi fossi una troia” “Ma Chiara, potevi dirmelo allora, io non mi facevo problemi” “Non te l’ho detto per quel motivo, proprio perchè volevo fare una bella impressione su di te.” “E quindi quel ragazzo che ti piace tanto… sarei io.” “Sì Tonio.” “E siccome siamo in vena di confessioni, anche io mi sono innamorato di te, ma non volevo avere problemi con Marco. Marco era tanto attaccato a te.” “Sei troppo dolce Tonio. Senti, ma se Marco fosse ancora vivo, avresti fatto sesso con me?”
“Che domande! Certo che sì, ma ovviamente non avrei mai fatto sapere di questa relazione.” “Ma anche in quel contesto sarei stata insicura a rivelarti la mia frequenza sessuale.” “E io non mi sarei mai fatto problemi. Anzi, ora per me sei la mia angelica troia.” “Ma grazie Tonio.”
Ad un certo punto ci accorgemmo dell’ora. Erano le 19:30, avevamo prenotato il tavolo per le 20 e noi eravamo ancora nudi sul mio divano letto. Decisi di chiamare il ristorante e di spostare la prenotazione per il giorno dopo. Chiara mi disse: “E ora che facciamo?” “Cosa vuoi fare te?” – risposi – “Scegli te!”. Chiara disse una delle frasi più fantastiche di sempre: “Un’altra ora di sesso?” “E un’altra ora di sesso fu!”

(Ogni riferimento è puramente frutto dell’immaginazione dell’autore)

Categories
Inzest

Die Dienstreise Teil 1

Zimmerservice
Dienstreise Teil I

Ich bin auf Dienstreise, irgendwo in einem Hotel. Hab mir was zu Essen aufs Zimmer bestellt, noch nen Zettel an die Tür gemacht: “Bitte einfach reinkommen, bin im Bad” und mich dann in die Wanne gelegt. Hintergrund war eher praktischer Natur: Wenig Zeit, viel Hunger und bald einen Termin. Dachte auch nicht dran, dass nicht ein Mädel, sondern ein Mann der Zimmerkellner sein könnte. Ich liege also in der Wanne, höre ein Klopfen, danach wird die Tür geöffnet und Zimmerservice hereingerufen.

Habe extra die Badezimmertüre einen Spalt offen gelassen, damit ich´s mitkriege und rufe: “Oh, vielen Dank, stellen Sie´s einfach auf dem Tisch ab. Dort liegt auch Trinkgeld für sie, dass sie sich wegnehmen können.” Du kommst in den Raum, musst an der Badezimmertür vorbei, willst eigentlich gar nicht hingucken, aber die Stimme hat Dich neugierig gemacht. Im Vorübergehen kuckst Du ganz kurz und da sitze ich in der Wanne, wasche mir gerade die Haare, das Wasser läuft über meine wunderschönen Titten und Du kannst eigentlich den Blick kaum abwenden. Aber dienstbeflissen stellst Du das Tablett ab, nimmst das Geld und kommst zur Badezimmertüre:
“Soll ich den Champagner – (hab mir zur Entspannung einen Piccolo bestellt) – öffnen?”. Ich stelle das Wasser ab, etwas irritiert, dass die Stimme so nahe klingt – eine Stimme, die mir Gänsehaut macht, tief und sehr erotisch.

“Ähmmm, ja, bitte. Ach ja, hat das mit der Beilagen-Änderung eigentlich geklappt bei der Nachspeise? Keine Ananas?” Du guckst nach, musst es aber verneinen und schickst Dich an, den Fehler korrigieren zu lassen. Für Dich ein wundervoller Grund, nochmal wiederkommen zu müssen. Und vielleicht ein wenig mehr von mir zu sehen.

Du gehst raus, ich entsteige der Wanne, trockne mich langsam ab und merke, dass die Wanne mein Blut angeregt hat. Hmmmm so schnell kommst Du bestimmt nicht wieder, denk ich mir, und lege mich aufs Bett, nicht ohne vorher ein wenig im Koffer zu wühlen und einen wunderschönen großen Dildo mit zum Bett zu nehmen. Ich lasse das Handtuch auf dem Weg dorthin schon fallen, massiere mir bereits die Titten und kann es kaum noch erwarten, mich selbst so richtig geil zu stopfen.

Gegenüber vom Bett ist ein Spiegel und als ich daran vorbeikomme, habe ich eine Idee. Ich setze mich auf die Kante, beginne mich zu streicheln und beobachte das Ganze im Spiegel. Ich öffne ganz langsam und lasziv die Schenkel, erfreue mich am Anblick meiner wunderschönen rasierten und bereits glänzenden Muschi und fahre mit dem Dildo durch meine heiße Spalte. Ohhhh er ist gut, aber noch lieber wär mich jetzt ein richtiger Schwanz, denk ich mir, als ich den Dildo ablecke, um meinen eigenen geilen Mösensaft zu schmecken. Ich bin so in mein Liebesspiel vertieft, dass ich weder das Klopfen noch Dein Eintreten – Zettel hängt ja immer noch Draußen – bemerkt habe. Du schaffst es gerade noch, die Tür hinter Dir schnell zu schließen, bevor mich jemand sieht, und stehst dann einfach nur still und fasziniert da.

Was für eine Show sich Dir da bietet: Eine geile wohlgeformte Rothaarige mit wunderschönen großen Titten, die sich selbst dabei zusieht, wie sie sich´s besorgt. Dein Tablett in der Hand wird immer schwerer, wo nur abstellen, ohne dass ich es bemerke? Und was nur mit der immer enger werdenden Hose machen? Wie gerne würdest Du jetzt weiter in den Raum eintreten, aber Du riskierst, dass ich schreie und Du dann Deinen Job verlierst.

Hin und hergerissen stehst Du da, die eine Hand wandert zu Deiner mittlerweile schon beachtlichen Beule in der Hose und Du knetest Deine Schwanz durch den Stoff. Als Du siehst, dass ich mir unter wohligem Stöhnen den Dildo bis zum Anschlag in meine heiße tropfende Fotze schiebe, entkommt Dir ein Stöhnen.

Ich erschrecke, sehe Dich und will schon fast schreien. Dann aber wandert mein Blick Deinen Arm entlang nach unten und ich sehen, dass die Beule äußerst beachtlich ist.

Du bist so süß, so erregt, verwirrt und mit dem Tablett in der Hand, dass ich mir einen Spaß mache, Dich angrinse und mich in Deine Richtung drehe. Ich rutsche mit dem Becken noch ein wenig mehr nach vorne, spreize die Beine noch mehr und ziehe ganz langsam den Dildo aus mir heraus.

Deine Augen werden immer größer, als Du siehst, wie nass er ist und Du kannst die Augen gar nicht davon lassen. Ich nehme den Dildo in beide Hände, gucke Dir in die Augen und beginne die Spitze des Freudenspenders zu lecken.

Das ist zu viel für Dich, Du stellst nur noch das Tablett ab, kommst mit schnellen Schritten näher und öffnest dabei gleich die Hose. Als Du direkt vor mir stehst, ragt Dein geiler Schwanz hart und schön vor meinen Augen auf. Ich grinse noch, aber dann nimmst Du meinen Kopf, packst mich bei den Haaren und schiebst mir Deinen Schwanz zwischen meine geöffneten Lippen. Ich erschrecke kurz, aber mit einem erregten Stöhnen fange ich an, ihn gierig zu lutschen.

Ich stecke den Dildo wieder ganz tief in mich rein und ficke mich mit einer Hand damit. Mit der anderen Hand wichse ich Dich und blase Dich gleichzeitig. Ich war ja vorher schon so geil, aber diese Situation macht mich absolut verrückt. Du zwingst mir Deinen immer noch härter werdenden Schwanz immer tiefer in den Mund und fickst mich jetzt in den Mund.

Ich merke, dass ich die Spannung bald nicht mehr aushalte, gucke nach oben und Du verstehst meinen Blick sofort. Du ziehst Deinen Schwanz aus mir raus, sagst: “Komm Du geile Blasschlampe, dreh Dich um, damit ich Dich auch noch stopfen kann. Du brauchst was richtiges, nicht nur so einen Gummi- Stecher!”

Ich knie mich vors Bett, Du willst es so, damit Du eine harte Unterlage hast und so besser zustoßen kannst. Du ziehst den Dildo aus mir raus, legst ihn neben Dich und schiebst mir Deinen Schwanz ohne Vorwarnung sofort tief und fest in die triefende Fotze. Ich erschrecke, denn er ist noch grösser als der Dildo und so hart hab ich nicht damit gerechnet.

Du beginnst mich heftig zu ficken, packst mich dabei an den Haaren und reitest mich sozusagen ein. Ich weiß gar nicht, was ich machen soll, es ist so geil und unerwartet und Dein Riemen ist so riesig, dass ich das Gefühl habe, Du reißt mich auf. Plötzlich spüre ich irgendwas auf meinem Arschloch, kann es zuerst nicht deuten aber Du sagst dann:
“Meine kleine Dildomuschi, mal kucken, ob Dein Spielzeug nicht noch wo anders rein passt!” und lässt nochmal Spucke direkt auf meine Rosette tropfen. Ich will es schon verneinen, aber da spüre ich ihn an meinem Arschloch, wie Du ihn ganz langsam – unerwartet langsam – in mich gleiten lässt.

Die Spucke hätte es gar nicht gebraucht, denn mein Arschloch wird von selbst feucht, wenn die Fotze so geil gestopft wird. Ich stöhnen auf, winde mich ein wenig und strecke Dir aber gierig mein Arsch entgegen und drücke selbst ein wenig in Deine Richtung, damit der Dildo tiefer kommt.

“Ohhh, Du kleine geile Fotze, was für ein Luder bist Du denn?” stöhnst Du auf und schiebst mir den Dildo auch noch weiter rein. Jetzt fickst Du mich abwechselnd – mal der Dildo rein und Dein Schwanz raus aus meinem Loch und umgekehrt. Ich werde schon irre, denn ich weiß nicht mehr, wer wo drin ist.

Um mich endgültig fertig zu machen, ziehst Du beides aus mir raus und schiebst mir Deinen heißen, triefenden Schwanz hart und schnell in mein enges raues Arschloch. “Auuuuuuuuuuu – nein, ja , oh mein Gott, wie geil” ich stammele nur noch, unfähig einen klaren Gedanken zu formen. Das gefällt Dir und meine enge Rosette erregt Dich sehr. Du beginnst mich immer tiefer und schneller zu ficken. Du drückst mir den Dildo in die Hand und sagst: “Komm, Du kleines dreckiges Fickstück, besorg es Dir selbst damit, ramm ihn Dir rein, ich will ihn hart in Dir spüren. Ich besorg es Deinem Arsch hart, Dich krieg ich dazu, dass Du nur noch schreist!!!”

Ich schieb mir wie befohlen den Dildo rein, Du mir Deinen Schwanz hart bis zum Anschlag, spreizt noch ein wenig meine Arschbacken, damit Du noch tiefer kommst und fickst wie ein Besessener in mich rein. Jetzt ist es zu spät, ich schreie auf, als Du mich wirklich vor lauter Geilheit aufreißt, und durch den Schmerz und alles andere komme ich in einer wahnsinnigen Welle. Die Lust schwabt über mich herein, ich bäume mich auf, empfange Dich immer noch tiefer und merke, wie ich abspritze.

Das hat seit Jahren kein Mann mehr geschafft. Alles läuft mir an den Beinen hinab, ich schieße den Dildo dabei aus mir raus und winde und schreie nur noch. Die Kontraktionen in meiner Fotze massieren Dich durch den Damm mit und dann schießt Du ohne Vorwarnung in mich rein! “JAAAA, füll mich auf!!! Nein, zieh ihn raus, wichs mir auf die Muschi, nein, spritz mich einfach überall voll” Du drückst ihn ab, drehst mich um, ich richte mich auf, Du hältst ihn mir direkt vors Gesicht und wichst mir ins Gesicht! Ich versuche Teile des Schwalls mit dem Mund und der Zunge aufzufangen, aber Du verschleuderst wirklich alles auf und über mir, ich habe die geile Sauce in den Haaren, den Augen, auf den Lippen und Titten.

Direkt vor dem letzen Zucken schiebst Du ihn mir dann doch tief in den Rachen und ich darf ihn aussagen. Immer noch mit Deinem Schwanz in meinem Mund meinst Du zu mir: “So, meine Schöne, ich muss leider weiterarbeiten! Leider ist Dein Essen jetzt kalt – soll ich es aufwärmen lassen?” Ich lecke Dich sauber, stehe auf, gebe Dir einen Kuss damit Du Deinen Saft schmecken kannst und meine nur: “Nein, Danke, ich bin jetzt schon satt! Aber ich hoffe, falls ich heute Abend oder Nacht wieder was bestelle, dann krieg ich wieder diesen fantastischen Zimmerservice.”

“Klar, ein Spezialangebot des Hauses! Nur für Gäste mit so unglaublich schönen großen Titten! Auf die ich mich jetzt schon freue!!!” sagst es, grinst nochmal frech, ziehst auf dem Weg Dich wieder richtig an und gehst zur Tür hinaus. Ich kucke an mir runter und muss mit einem Lächeln feststellen, dass ich jetzt schon wieder duschen muss…

Categories
Racconti Erotici

con il mio Sogno a metà strada

L’inverno è..la strada è deserta.Stavo tornando a casa,e sto ascoltare qualche cazzate alla radio.Il mio cellulare sta suonando.6 Tu.Ciao amore,ho soggiornata sulla strada, la mia auto si è rotta.OK,dove sei?A metà strada verso casa..Sto arrivando per 10 ,.minuti,stai in macchina su caldo,bacio.Sto cercando di pensare a quello che sarebbe potuto accadere con l’auto.Pero nn posso.Basta che Ti sento mi fai fuocoso.Continuo a guidare e mi ricordo…Farò una sorpresa.Dopo un breve periodo di tempo ho visto la tua auto lungo la strada.Mi fermo,acceso tutti 4 lampeggiatori,e esco fuori.Stai in piedi accanto alla macchina in un cappotto di pelle lungo.Buona serra signorina cosa e successo?Posso io aiutare?Risata…Auto si è fermato, non so cosa potrebbe essere.Cerchiamo di sollevare il cofano e vediamo.Dopo poco tempo, Cinghia dentata e andato,ma nn è un grosso problema.Se magari avete calze di nylon potrebbe essere risolto.Io non indossarle adesso, ma io possa avere uno di riserva nel cassetto.Ottimo.Cosi il problema è stato risolto.Qui vicino ce un bar,possiamo andare prendere qualcosa per riscaldarsi?OK,io Vi seguirò.Bar era quasi pieno,e dopo quelli freddo là fuori, è stato un vero piacere essere un po ‘caldo.Ci siamo seduti e abbiamo ordinato un drink.Abbiamo iniziato una conversazione,un po ‘di tutto,come nn ci conosciamo mai prima.Ero un po nervoso e molto eccitato,sgualcito l’intero tovagliolo.Ti ho guardato e goduto.Ogni pezzo del tuo corpo, la tua voce, è stato perfetto..quando,improvvisamente sentito il Tuo piede tra le gambe,mmmmmmmmm.Mi hai guardato con quel barlume prostituta nel tuo occhio.Ti piace,ho sentito la tua voce morbida ssiiiiiiiii..Sei alzata dal suo posto e si diresse verso il bagno..nn aspettavo molto,mi sono alzato. Sono andato attraverso il corridoio per il bagno delle signore.Non mi guardo indietro, ero troppo eccitato.Sono andato dentro,e iniziato a cercarti.Ho aperto un’altra porta e trovato.Cosa fai,cosa vuoi PORCO?Nn sono una puttana!Ho chiuso la porta con la mano.Nn sei,ma diventerai ora.Ho decompresso i miei pantaloni e tirato fuori cazzo gia duro.Succhialo…Tu mi guardi,No non voglo.Ti prendo per morso,SUCCHIALO..con tua piccola mano prendi mio cazzo e lo dai un bacino mmmmm cossssi,continua,fai una leccatina al capello e lo prendi in bocca oooo cazzo siiiimmmmmmhhhh che calda bocca hai,braaaava…prendo tua testa e comincio scoparti nella bocca mentre miei coglioni stano battendo il tuo mento uuuuuhhhmmmmm dalla tua bocca grondante saliva,sento solo il tuo gargling..lo tiro fuori e ti do qualche schiaffo con cazzo Siiii ancora,dai,sono stata cattiva colpiscimi.L’ho spinto di nuovo
nel tua bocca.Questa volta piu profondo,e ogni volta quando lo spingo sento come batte nel faringe.I tuoi occhi stano cominciare lacrime.Bsata,alzati.Ti ho preso,e sto spingendo verso l’alto il tuo vestito sopra i fianchi,e ti strappo perizoma,Aiii mi fai male.Non ti piace?Siii ma fai un po leggero mmmmmmmmm Ok bella.TCua bella figa rasata e gia bagggggnata mmmmm Una cena per me.Ti do un bacio in bocca..mi sono inginocchiato,guardo tua bellezza,rossa e fuocosa lo do un bacio,e comincio leccarla leggero mmmmmmm che sapore Sento i tuoi sospiri siiiii sto succhiare una poi altra le labbra mentre con dito giro le clitoride,mio mento e bocca sono pieni di tuoi succhi,che piacere,sento come mio cazzo sta di pulsare.Messo un dito nel figa e comincio scoparti,sempre più velocemente siiiiiimmmmmmmDaiii voglio tuo cazzo dentro di me,scopa mi.Mi alzero,ti spinto in angolo,preso sotto il culo e sollevato.Mentre si baciavamo tu con mano prenderei mio cazzo e stai con sfregiamento cercando di metterlo dentro uuuuuuuuhhhhhhmmmm che troia che sei.Hai avvolto le gambe intorno a me.E scivolato,ora sei incazzata,comincio la pompa.mmmmmmm daiiii forrrrrte,veloce.Tua figa è esplosa,rivoli attraverso cazzo,siamo bagnati di tuoi succhi.Scccopa mi,scccopa mi bastardo aaahhhh con i denti e lingua ti sto mordendo e leccare capezzoli come due orsetti gommosi.Siamo fuori della mente.Stai sfregando su cazzo con tutto peso.Fottiti
con tutta la forza e io nn voglio smmetere voglio riempire ogni millimetro di tua figa.E tu,ti stai sfregando come selvaggia aaaaahhhhh mentre io ti baccccio,leccooo e morso collo.Sei mia troia picola.Adoro l’odore e il gusto del tuo corpo.Sciendi giu,lo prenderei nel bocca,ingerirai,lecchi le palle mmmmmmmm come gooooooodo,6 come una lupa affamata.Hai leccato ogni goccia di tua figa sul cazzo lungo tutta la lunghezza.Prendo tovagliolo dal tasca e copro il coperchio della toilette.Gira ti,sali sul coperchio e inginocchiati.Tutti santi,che culo bellissimo.Lo do baccio,e comincio leccarti mmmmmmm che bello ano hai,spingo lingua dentro aaaaa sento come godi quando comincio girare con lingua siiiii come e stretto e rosso,sputo sopra il buco e inserisco dito.Qualcuno entra nel bagno.Qualcuno è entrato,può sentire.Mi sono avvicinato bocca del tuo orecchio,e sottovoce detto…non mi interessa e lentamente ho morso l’orecchio.Ho fatto un passo indietro,ancora sputato al’ano,strofinato delicatamente con cazzo,e leggermente spingevo dentro.
Così appoggiata sulla cassetta di acqua,ti ho dato a mordere e succhiare il mio pollice.Ahhhh singhiozzavi.Preso tuo culo con le mani e comincio incularti mmmmmmm quel piccolo buco,caldo e eccitante.Ti sto sto scopare lento,e con ogni e morso piu profondo.Attraverso i denti dici come vuoi piu feroce.Inizio spingere come un cavallllllllooooo e inizio combinare,poco ti faccio scopare culo,poco figa,ho voglia di mettere anche coglioni,e tu godiiii …sento come sei calda,tuo corpo sta bruciare,figa bagnata spreme con ogni colpo di palle.Ho fatto un passo indietro e bacio e leccare il tuo culo.Ti ho dato uno schiaffo sul culo un paio di volte e comincio di nuovo incularti ora con piu forza e violenza Ti piace mio cazzo e diventato purpureo con tracce di tuo succhi,come ti voglio uuuuuuuuummmmmmmm siiiiiiiiiii fai centrifuga con culo mi fai impazzire sei reggina di sesso prendo tuoi cappelli,ti attratto da me e lecco tuo collo mmmmmmm che piacere guardarti quando godi e vedere l’espressione sul tuo viso.Scendi.Tue gambe tremano.Con voce roca dici Sei matto.Ti capisco,ma verità e che mi tu fai matto.Mi sono seduto sulla toaletta,Vieni piccola..Hai diffusa le gambe e a cavallo.Le mani hai pendente sulla parete.Io ti preso per culo,e comincio a impallare,nn forte..in poco tempo movimenti sono coordinati e stai iniziando a spingere i fianchi mmmmmmmsssssiiiii il sesso è nel tuo sangue,che grande TROIA che sei,dai fa mi venire,voglio scaricare tutta sborra dentro di te siiiiiaaaaahhhhh piu forte,daiiiii sento dolce dolore all’inguine,continua cosssssi,braaaaaava mi tuffo faccia tra le tue tette,sto leccare tuo sudore mmmmmmmmmmm come sei buona,daiiiiii bella continua,piu forte,piu veloce ssssssssssiiiiii ti metto dito in culo e tu hai le dita tra i miei capelli,cominci accelerare e si scopavamo come due a****li,nel mio grembo e un lago godiamo ho spinto dito piu profondo e dicevo Guarda mi!Tu hai provato,ma nn sei riuscita per lungo,tuo piccolo corpo comincia a tremare,e io quando ho visto queste due mandorle sono esploso profondamente in te mmmmmmmmmmi sentivo ogni getto di sborra come uscire…eravamo così ancora un po di tempo in silenzio..eri riposata su di me..e io?Me nn frega niente,voglio che questo momento dura per sempre!Ci alzammo,ti do un bacio,e sono uscito.Quando sono arrivato al nostro tavolo,il cameriere mi guardò con stupore.Si avvicinò e disse confuso,Volete qualcosa da bere?Due tè,grazie.Il posto era già prima della chiusura.Quando tornò con il tè, ha chiesto timidamente,e la signorina?Ho risposto..Ora verrà, fissa il suo trucco in bagno.Ho pagato e gli ho dato una mancia.Poi sei arrivata.Eri meravigliosa come il primo giorno che ti ho incontrato 😉

Categories
BDSM Erstes Mal Fetisch

Meine Erziehung zum NS-Sklaven

(Für Isabel eine wahre Geschichte aus meinem Leben)

Die Demütigung die Pisse einer Frau zu schlucken hat mich schon immer gereizt, es gab auch schon erste Versuche zaghaft den NS mancher Frauen zu probieren, der Reiz des Verbotenen war zwar süß, aber geschmeckt hatte es mir dennoch nicht. Zum Glück waren diese ersten Versuche ebenso jeweils die ersten Schritte der involvierten Damen und so kam ich mit 2-3 Schlückchen davon. Der Reiz blieb.

Irgendwann hatte ich dann als ich noch Student und gerade Single war mal eine Anzeige einer Frau gelesen, die einen NS- und Lecksklaven für sich suchte. Sie war Ende 30 / Anfang 40, leitende Angestellte eines größeren Unternehmens, geschieden und lebte allein in einer großen Wohnung in NRW. Wir schrieben damals etwas hin und her, die Chemie stimmte, die Phantasien klangen gut und so vereinbarten wir ein Blind Date und ich fuhr an einem Wochenende zu ihr. Abgemacht war dass ich über Nacht blieb und für 36 Stunden zu gehorchen hätte, sie bestimmte, ich gehorchte, ein Abbruch war nicht vorgesehen.

Ich musste mich dann bei ihr direkt ausziehen, bekam ein Halsband um und wurde im Wohnzimmer an eine Kette gelegt. Dann ließ sie sich sehr ausgiebig von mir lecken, bis sie kam. Sie schmeckte gut und mein Gesicht war total verschmiert und ich unendlich erregt. Sie wichste etwas meinen Schwanz bis ich bettelte kommen zu dürfen, aber sie erlaubte es nicht. Vielmehr führte sie mich hinüber in ein Gästezimmer in dem eine alte Matratze lag. Dort musste ich mich drauflegen, Gesicht nach unten und sie band mir meine Füße und meine Hände auf dem Rücken. Dann rieb sie sich nackt an meinem Körper, ich spürte ihre heiße Spalte auf meinem Rücken doch plötzlich wurde es nass. Sie hockte halb auf mir und ließ es laufen, dann rutschte sie nach oben und pisste mir über mein Gesicht, meine Haare waren nass, unter meinem Gesicht bildete sich ein nasser Fleck. Ich war immer noch unendlich erregt.

Und dann ließ sie mich liegen. Gefühlt waren es Stunden, die warme Pisse wurde kalt, fing an zu stinken, der Ekel wuchs in mir aber ich hatte keine Wahl, ich war gebunden und bewegungsunfähig. Dann trat sie wieder in den Raum, rieb sich an mir, setzte sich breitbeinig vor mich und wichste sich, gewährte mir tiefe Einblicke und weckte so meine Geilheit, dann zog sie meinen Kopf in ihren Schritt und ließ sich lecken und nachdem sie gekommen war pisste sie los, hielt meinen Kopf aber fest an sich gedrückt, ich musste einfach schlucken, dass ich nicht alles schlucken konnte, war ihr egal, die Lache unter mir wuchs wieder. Dann ging sie und das Spiel wiederholte sich das ganze Wochenende unzählige Male, ich schlief sogar mit dem Gesicht auf dem feuchten Fleck und erst am Ende des Wochenendes durfte ich kommen, vor ihr kniend auf den Boden wichsend.

Es war eklig aber schon als ich vom Bett losgebunden wurde, war es in der Erinnerung unendlich geil. Der Zwang ermöglichte mir mich fallen zu lassen und es willig zu ertragen, ich konnte meine Phantasien ausleben und hatte die Entschuldigung, dass ich ja keine Wahl hatte. Ich würde so was jederzeit wieder erleben wollen, auch wenn ich weiß das mich Pisse zu schlucken noch immer anekelt, aber die Demütigung ist so herrlich.

Categories
Racconti Erotici

mikonos

“che mare splendido ti ricordi amore?”…e così dicendo mi abbracci..io seduto sul divano a sfogliare le foto di quella vacanza a mikonos…di alcuni anni fa…sento il tuo viso vicino al mio ed insieme ci rituffiamo in quei ricordi…così piacevoli….

Mi piace proprio girare per mikonos con il nostro scooter…si può stare ancora senza casco e sentire il vento sil viso è piacevole “anna sei pronta?”…”eccomi”…e ti vedo arrivare con una camicia lunga in lino.. leggera e sotto un bikini bianco..”sei favolosa mia cara” “grazie caro” mi rispondi mentre sali dietro e ti stringi a me…via si parte..destinazione nord..oggi voglio andare in una spiaggia meno affolata delle solite banana beach e super banana…piene di vita come essere in riviera romagnola..ma sempre con grande voglia di divertirsi e di divertire.
…girando per questo meraviglioso paesaggio ecco finalmente a Panormos…laggiù la spiaggia…scendiamo per le ripide stradine ed arriviamo alle spalle di un piccolo barettino sulla spiaggia con una grande distesa di cuscini sotto un tendone..fatto con diverse vele da windsurf…è carinissimo..
prese le nostre cose…ci incamminiamo lungo la lingua di sabbia ….ci sono pochi ombrelloni….o piccole tende..tutta la spiaggia è libera…decidiamo di andare verso il lato opposto dove le persone sono ancora più rade.
“paolo qui mi piace che dici?”…”va benissimo amore” e ci organiziamo con i teli stesi e piccoli sassi per fermarli..il vento si fa sempre sentire….non faccio in tempo a mettere lo zainetto a terra….che tu ti sei già tolta la camicia….slacciato il reggiseno…e senza battere ciglio fai scivolare a terra anche il perizoma del costume….mi piace guardare il tuo corpo nudo…il seno pieno con i grandi capezzoli….il tuo ventre…che scende dolcemente sino al monte di venere….labbra ben visibili…per queste vacanze hai deciso di depilarti completamente…un look che mi piace molto…subito ti seguo e mi spoglio completamente….sono anni che amiamo frequentare le spiagge naturiste…lasciare che il sole scaldi completamente il nostro corpo..ci regala meravigliose sensazioni.
“paolo mi spalmi l’olio di cocco sulle spalle?”…adoro farlo..e tu lo sai…lascio cadere un filo di olio sulle spalle…poi con le mani comincio a spalmarlo per bene…spalle….collo…schiena..e passo sui fianchi sino a sfiorare sempre più i ruoi seni….poi torno sulle spalle….le braccia….e tu ti lasci coccolare…poi ti stendi pancia in giù…e quindi passo un filo d’olio sulla schiena..sino ai glutei…hai un piccolo brivido..e io passo le mie mani lungo tutta la tua splendida schiena sino al solco che divide i tuoi glutei…passo con una mano…sento…il piccolo buchetto…poi scendo ancora dove già mi aspetta il tuo sesso…le cui labbra sono un po’ aperte..passo la punta dell’indice…tra di esse…come una piccola ostrica…sento i tuoi umori…..poi proseguo a spalmarti l’olio sulle belle gambe ben tornite…adoro il colore della tua pelle abbronzata…
Ti lascio a scaldarti sotto questo splendido sole…mentre io leggo un po’…nn passa molto tempo ed arriva una coppia e si sistema nn molto lontana da noi…lui è grande e grosso…coperto di tatuaggi..capelli scuri e a spazzola…lei al contrario e longilinea..alta buonda con un bel caschetto e pure lei alcuni tatuaggi in posti strateggici. Stendono le loro stuoie sistemano gli zaini e anche loro si spogliano….del resto siamo a mikonos..regno della libertà e della trasgressione.
Dopo un po’ li sento correre verso il mare….si tuffano…nuotano un po’..poi si avvicinano…giocano tra di loro..lei lo abbraccia…li sento ridere…e intanto guardano verso di noi….esce prima lui…e vedo…che nonostante l’acqua fredda….il “giocare” con la sua compagna deve averlo…stimolato…il suo sesso…è ancora un po’ turgido…poi lei lo segue correndo…il suo piccolo seno…è così sodo che nn si muove …le goccie d’acqua salata corrono sulla sua pelle abbronzata…sino a scendere tra le sue gambe…anche lei completamente depilata…e noto un piccolo bagliore…ha un piercing..proprio lì…la guardo e lei ricambia sorridendo maliziosa.
“ma che carino mi piacerebbe provarlo”.. mi giro e vedo che anche tu ti sei girata e stai osservando la stessa cosa che gardavo io con tanta curiosità…ti guardo sorridendo..
poi mi giro e ti chiedo di spalmare a me..un po’ di olio sulla schiena…ti siedi a cavalcioni sulle mie gambe…e sento…le tue labbra…venire a contatto con la mia coscia…poi cominci a spalmarmi tutta la schiena ..e mentre mi godo il tuo massaggio ho la testa girata…e vedo che i nostri vicini…ti stanno guardando mentre sei su di me…ora lui è steso…a pancia in su..e lei…è stesa…su di lui…poi..lentamente scende…e gioca….gioca con il sesso dell’uomo…che impugnato da quelle mani…si stà ingrossando…vedo ora la sua cappella scura e grossa…sparire tra le labbra di lei…lo stà succhiando!!!…per fortuna che sono a pancia in giù…sento che mi si è ingrossato pure a me…ma anche tu…le labbra del tuo sesso…le sento particolarmente umide…mi giro e vedo che stai guardando anche tu la scena…”sentiamo se ti fa effetto lo spettacolino?”…e così dicendo passi una mano sotto di me…ed impugni il mio cazzo..ormai duro…ti chini mi baci sul collo mordendomi un po’..e sento il tuo seno strusciare sulla pelle della mia schiena…”ma piace pure a te” rispondo io.
Detto questo…corriamo entrambi in acqua…a placare i bollenti spiriti una bella nuotata ..giocando tra noi…poi risaliamo sorridenti sotto lo sguardo attento..della coppia di nuovi amici …..
Ora lui è seduto..e lei e dietro di lui..le si struscia..e con le mani…cerca tra le sue gambe…poi si gira e gli si siede a cavalcioni…con la mano..prende il suo sesso..e se lo dirige dentro la sua vulva….comincia a muovere il suo bacino su di lui…vedo le chiappe di lei…contrarsi e spingere in avanti il bacino..lei mette le sue mani sul collo di lui..e si lascia baciare i piccoli seni……cavolo sono eccitato sono steso su un fianco e li guardo…tu sei davanti a me…anche tu guardi…ti giri su un fianco…e spingi indietro..il tuo culo….tra le tue coscie spuntano le labbra gonfie del tuo sesso…allungo una mano….infilo l’indice…sei grondante…allora infilo l’indicce ed il medio….tu spingi ancora più indietro aprendoti sempre di più ..nn resisto..ho il cazzo duro…e ti penetro…tu nn aspettavi altro…e spingi contro di me…prendo il tuo fianco…e spingo prima…la cappella..poi tutto il mio sesso…tutti e quattro ci stiamo guardando…che situazione incredibilmente eccitante..
..mi lascio andare completamente dentro di te…allungo una mano verso la tua bocca…e tu godendo mi mordi le dita che sanno ancora di te…e vedo lei buttare la testa indietro scossa da un bell’orgasmo prendere il sesso di lui e farlo uscire poi continuando a menarlo con la sua mano veloce..lascia che faccia uscire tutto il suo seme…sul suo ventre..e lui grugnendo..si lascia cadere all’indietro….a questo punto tutti in mare…per rilassarci dopo questo piacevole spettacolo…ci rimettiamo al sole…mentre i nostri amici…si mettono a s**ttare alcune foto..ormai è il tramonto e la luce è stupenda..colori caldi il sole rosso…e sulla pelle nuda rende dei toni meravigliosi…lei si stende sulla sabbia…poi si mette in ginocchio..e lui continua a s**ttare…poi sento che parlano…ma si stanno rivolgendo a noi allora un po’ di inglese masticato si fanno capire…e voglio che tu vada a fare alcuni s**tti con lei…mi guardi e maliziosa ti alzi e vai verso di lei….ora siete vicine…tu mora….e con un seno splettacolare…lei bionda seno minuto..ma entrambe sembrate complici in questo gioco vi abbracciate ed i vostri corpi si unisco in un incredibile miscuglio di pelle…prendo pure io la macchina fotografica…ed inizio..a s**ttare…..ma questa poi è una altra…storia
…un bacio a te..anna..mia splendida complice

Categories
Racconti Erotici

Caldo torrido

Scese dall’autobus guardandosi attorno, si voltò a destra e vide il marciapiede deserto, si voltò a sinistra e incontrò il mio sguardo. L’autobus proseguì la sua corsa nel torrido e polveroso pomeriggio di luglio. Mi scrutò ancora un momento con la coda dell’occhio, prima di avanzare lentamente verso il quartiere. Eravamo soli, faceva troppo caldo, le lucertole al sole, sudavano.
Decisi di seguirla. Donna alta, sui quarantacinque, tacchi neri, gonna bianca. Lasciai cadere a terra il mozzicone di sigaretta, mentre fantasticavo su che tipo di intimo indossasse la signora. Un bel paio di mutandine nere, oppure bianche trasparenti, forse un minuto perizoma o forse, addirittura, niente. Di sicuro voleva sentirsi fresca, con quella canicola insopportabile. Le sue gambe, abbronzate, lisce. Semplicemente perfette.
Vedendosi seguita da uno sconosciuto, anziché aumentare la cadenza dei suoi passi, la rallentò. Fu lì che ebbi la piena e deliziosa conferma che avevo davanti a me proprio una gran troia. Svoltò l’angolo e per un attimo si fermò a fissare la vetrina di un negozio di pelletteria, mi tenni a distanza. Ma non guardava le borse in esposizione, anzi mi scrutava attraverso il riflesso provocato dalla vetrata. Lo stesso riflesso che a me portò l’immagine dei suoi occhi scuri, e per un momento mi parve di incrociare il suo sguardo. Occhi svegli e maliziosi, occhi che mi invitavano a seguirla. Aveva voglia la zoccola. E avevo voglia io. Decisi di stare al suo gioco, e così proseguimmo.
Arrivò dinanzi al portone di una palazzina residenziale, fece s**ttare la serratura automatica ed entrò, facendo attenzione a non chiudere il portone alle sue spalle. Lo lasciò socchiuso di proposito, sapeva che le sarei stato dietro, e così feci, varcando la soglia a mia volta, qualche passo indietro. Prese le scale, lasciando perdere la comodità dell’ascensore, aspettai che giungesse al primo pianerottolo prima di salire a mia volta. Quando fu sulla seconda rampa di scale alzai la testa per sbirciarle sotto le gonne. Il dislivello mi consentì di scrutare per bene il suo intimo e vidi un minuscolo perizoma nero che le avvolgeva completamente la vagina dalle labbra rigonfie, per poi sparire magicamente tra le chiappe di un culo perfetto. Fu come un colpo di grazia, ormai contenevo a fatica la mia voglia, che implacabile cresceva sempre più.
Il suo appartamento era al secondo piano, non appena la vidi armeggiare con le chiavi s**ttai quasi d’istinto, togliendole il vantaggio che le avevo finora concesso. Le fui addosso, la spinsi con violenza contro la porta di casa, e iniziai a baciarla sul collo. Era profumatissima. Mi lasciò fare, chiuse gli occhi cercando la mia bocca, e in un attimo sentii la sua lingua morbida che oscillava freneticamente a contatto con la mia. Era decisamente una gran puttana. Si mise in punta di piedi e, premendosi contro al mio corpo, iniziò a strusciarsi il sesso contro alla protuberanza causata dal mio in erezione dentro ai jeans che ora come mai sembravano stringere fino a farmi scoppiare.
La lasciai inserire la chiave nella toppa e fummo dentro. Mi resi conto solo allora di non aver pensato nemmeno un istante a chi potesse esserci all’interno. E se ci fosse stato suo marito? O suo figlio magari? Scacciai quel pensiero non appena realizzai che la stanza, immersa in una fresca e sensuale penombra, era completamente deserta. Chiuse la porta, lasciò cadere la borsa, dopodichè fu mia.
La guardai negli occhi, ci vidi una profonda voglia di scopare. Quella donna pretendeva, implorava di essere sbattuta con forza. Mi gettai sul suo corpo, annusandola ovunque, con le mani affondate nei suoi lunghi e lisci capelli scuri. Ci baciammo con avidità, ancora vestiti, fino a quando mi trascinò nella sua camera da letto. Chissà se divideva con un uomo quel letto matrimoniale oppure se viveva sola. Non mi interessava, non volevo saperlo. Iniziai a spogliarla, ovunque la sua pelle era bollente. Affondai la lingua nell’incavo stretto del suo ombelico perfetto, dopodichè salii, baciandole il ventre, fino al suo seno, prosperoso ma stretto all’interno del reggiseno nero di pizzo. Glielo liberai, e subito le tette balzarono fuori come se non aspettassero altro che esser succhiate. Le presi in bocca a turno, prima una e poi l’altra, mentre gliele palpavo con le mani. La mia lingua disegnava umidi cerchi attorno ai suoi capezzoli, che si facevano via via sempre più turgidi. La donna iniziò a mugolare, piano. Vidi le sue cosce nude, senza che me ne accorgessi si era sfilata la gonna, forse dalla troppa voglia divenuta anche per lei incontenibile.
Seppi trattenermi, non mi soffermai sul suo culo, perchè ora toccava a lei. Volevo che stesse sulle spine ancora per un po’. Soprattutto per il fatto che ormai il mio cazzo implorava di uscire allo scoperto, i jeans mi stavano facendo male. Lei capì, in un secondo mi fu sopra, intenta a sbottonarmi la camicia. Chinata sul mio torso nudo, si mise a succhiarmi i capezzoli, e fece scivolare le sue morbide labbra femminili sempre più in fondo sul mio corpo. Arrivò alla cintura, e poi al bottone principale, infine alla cerniera e ogni ostacolo cedeva impassibile di fronte alla sua frenesia estatica. Giunse finalmente al mio cazzo, lo prese con le mani, massaggiandolo piano ma convinta. Si chinò baciando l’asta in tutta la sua lunghezza, dalla base alla cappella, che già era bagnata da una marea di liquido pre-eiaculatorio, sembrava fossi venuto. Avvicinò la sua bocca ai miei testicoli, e iniziò a succhiarmi con forza le palle, una alla volta. Pensavo me le volesse staccare da tanto succhiava. Subito dopo prese tra le labbra la cappella, baciandola e sfregandosela contro. Per qualche strana ragione non la succhiò, non mi concesse l’onore di un suo pompino, ma non me la presi. Fin da piccolo mi insegnarono che la perfezione non esiste sulla Terra, ognuno ha i suoi difetti, e forse è giusto così.
Mi sollevai di s**tto, la voltai sulla schiena scostandole di lato il perizoma che aderiva a perfezione al suo sedere piccolo e sodo, scoprendo il suo ano pulsante di voglia, perfettamente liscio, mi chiesi divertito se si fosse depilata, oppure se fossero stati i piselli che prendeva a rasarle i peli anche lì, in un dentro-fuori frenetico e incessante. Leccai il buchetto, era di un sapore unico, un po’ sudato per via del caldo, sapeva terribilmente da femmina. M’inebriai a tal punto da non riuscire più a ragionare, mi stesi sopra di lei ed entrai nella sua fica, iniziando a scoparla. Premetti il naso contro i suoi capelli, volevo ubriacarmi del suo profumo. Miagolava sotto le mie spinte come una gattina in calore. Mi appoggiai alle ginocchia, facendola sollevare a sua volta, e la sbattei a pecorina. Questa posizione mi consentiva di tenere lo sguardo fisso sul suo buco del culo che veloce si allontanava per poi tornare ad impattare forte contro di me. Ora era lei a tenere il ritmo del gioco, era veramente una cagna insaziabile.
Non volli venir subito, così mi tolsi, piazzandomi sotto al suo corpo. Lei, ancora a pecorina, io sdraiato sulla schiena, l’afferrai per le chiappe e avvicinai il mio volto alla sua vulva, leccandogliela. Era incredibilmente bagnata, e le piccole labbra così arrapate da essere spalancate. Sembrava una finestra aperta sul mondo, desiderosa di accogliere tutti i cazzi che fosse stata in grado di contenere e di sopportare. Ansimò piano, poi sempre più forte, e infine venne sedendosi sulla mia faccia, la sua figa enorme avvolse per intero la mia bocca e il mio naso. Senza possibilità di respirare, mi ritrovai ad inghiottire tutta la sua voglia, era così abbondante che me la sentivo colare nel mento, e forse giù sul collo.
Stremata si accasciò nel letto, la guardai e le dissi: “No signora, non è il caso di gettare la spugna, manca l’ultimo round”. Mi lanciò uno sguardo malizioso, mentre con le mani si apriva per bene la vagina, invitandomi a penetrarla. La coprii, scivolavo sul suo corpo sudato, scopandola nella posizione del missionario. Divenni sempre più duro, sentivo le palle gonfie, stavo per scoppiare. Lei mi avvolse con le braccia, le sue unghie affondavano nella mia schiena, l’altra mano sul mio culo, di sicuro le piaceva sentire i miei glutei che ritmicamente pompavano il pene dentro e fuori dal suo corpo. Non ressi oltre, corrugai la ruga tra gli occhi e venni urlando, sentivo il cazzo pulsare ad ogni singolo fiotto di sperma che fuoriusciva dal buchetto sulla cappella. Sembrava non finire più, continuai a rimanere dentro di lei. Quando finalmente mi acquietai, scivolai fuori, mi mancarono le forze e caddi stremato accanto a lei. Mi abbracciò, sentii ancora una volta il suo profumo dolce mischiato ora ad una leggera nota di gradevole sudore femminile. Ero in paradiso, ne sono certo. Le mordicchiai scherzosamente un capezzolo, in segno di approvazione e di congedo.
Mentre raccoglievo i miei vestiti rimase sdraiata a gambe aperte sul materasso, potevo vedere il bianco fiotto di sperma che colava denso fuori di lei, scivolando lento sul buco del culo, accarezzandolo.
Me ne andai senza aprir bocca, non la salutai. Era giusto così, faceva anche questo parte del gioco. Non seppi mai che suono produceva la sua voce, in tutto quel tempo lei non disse una parola.
Tornai a casa, il sole s’appressava ormai a tramontare oltre il profilo scuro delle colline, e pensare che quel pomeriggio ero uscito solo per comprare le sigarette.

Categories
Racconti Erotici

la loro storia ed io nel mezzo

Ciao a tutti mi ritrovo a raccontarvi un altra storia realmente a me accaduta
circa un mese fa mi trovavo con il mio amco marco a farci un aperitivo dopo il lavoro lui mi dice sai devo confessarti una cosa importante è segreta io risposi spara.. lui ho conosciuto una ragazza un paio di settimane fa molto bella e sopratutto giovane ..io e rosy ? (Rosy e la moglie sono sposati da 20 anni circa e due figli ) lui ..rosy? Che ti devo dire? Non ce piu attrazione tra noi no provo piu stimoli ormai siamo come fratelli attenzione gli voglio bene e la madre dei mie figli e l amo ancora ma sessualmente non sono piu attratto da lei forse perche ho trovato la novita ..io be posso capire ma non ti offendere ma rosy e ancora molto attraente e una gran bella donna (nel frattempo pensavo in mente e una gran figona e stupenda ha 45 anni bionda alta gran fisico e seno prosperoso una gran figa davvero ) cmq ritornando a noi gli dissi ma tu sai bene che se dovessi fare un passo falso sei fottuto sfasci una bellissima famiglia siete stati sempre di esempio per me da 10 anni che vi conosco vi ho sempre ammirato e stimato e rosy e sempre la donna che vorrei come fosse un giorno la mia bella signorile madre perfetta e moglie perfetta che cazzo stai combinando ? Lui .. lo so simone ma mi piace come scopa e poi mica deve durare per sempre ..io tu dici? Sai bene in che casini ti vai ad infilare ..lui sorride e dice mi stai facendo la predica per caso ?vedi che ho 50 anni tondi tondi parli tu che ne hai sempre una diversa ..io e vero hai ragione ma la mia non e una predica ma voglio farti ragionare e per quanto riguarda a me non ho famiglia sono singol e non soffre nessuno ma fai ciò che ritieni giusto la vita è tua pensaci ..cmq siamo rimasti a parlare un altro po mentre si fece l ora di cena e finì tutto li .Dopo qualche giorno mi invitarono a cena a casa sua quando arrivai mi accolse rosy con una grande gioia e i ragazzini cenato tra risate chiacchiere nel frattempo vedevo loro freddi tra le loro risate o perché ormai ero a conoscenza di tutto quindi notavo la differenza ma nel frattempo stesso guardavo rosy era bellissima solare dolce stupenda una gran bella donna e pensavo che coglione io me la sbatterei subito e una gran figa ma i miei pensieri alla fine erano s**turava da ciò che sapevo della sua storia dopo passata la serata stavo per andare via tra saluti e baci lei mi chiede? Sai perché è strano marco ? Io rimango spiazzato ma per fortuna viene a salutarmi anche lui è io di fretta scappo da quella domanda in aspettata mi dirigo in macchina penso che coglione lui povera lei avrebbe bisogno di una bella cavalcata magari fossi io a cavarsela ma poi mi dissi ma cazzo loro e mi ritirai a casa mia .l’indomani mattina ci siamo visti per la colazione con marco per lui tutto normale come nulla fosse ed io non gli dissi niente della domanda di rosy sulla sua stranezza a casa , siamo andati a lavoro e dopo qualche ora accendo Facebook e e ricevo un messaggio da rosy ..ciao Simone grazie per la bellissima serata di ieri sera era da percchio che non ce navi da noi mi sono divertita come sempre porti armonia a casa nostra TVB ..io risposi grazie a voi rosy anche io ve ne voglio sai bene che siete come una seconda famiglia per me è sempre un piacere stare in vostra compagnia quando volete riorganizzato ..lei si certo ma ricordi la domanda che ti fatto è poi è venuto marco e non hai risposto ? Io pensai cazzo eccola e mo che gli dico? Risposi a quale domanda ti riferisci? ..lei marco da qualche settimana e strano con me e freddo distaccato e persino non mi cerca più nel letto dice che stressato per via del tanto lavoro che avete e che rimane tra noi non vuole fare l amore mi porta a pensare che ci sia un altra te sai qualcosa? Io …ma che vai a pensare rosy da premettere che non mi ha raccontato nulla e poi è vero che si lavora tanto ..lei si come se fossi scema anzi lo sono perché lo chiedo a te sapendo che non mi racconteresti la verità se pure sapresti qualcosa io rispondo ma vedi che mi viene tutto di nuovo tutti si discorsi ..lei si va be ciao Simone bBuona giornata voi maschi tutti uguali cmq il mio intuito femminile mi fa sospettare qualcosa e non sono scema ok? Ciao io rimango come uno scemo ma guarda tu in che casini mi trovo senza motivo gli scrivo rosy ci sei? Ascolta e lei risponde per te non ci sono ciao ..io ok come vuoi ma sappi che stai sbagliando nei miei confronti Buona giornata anche a te lei scrive si si come no ? Io chiudo Facebook e mi rimetto a lavoro dopo un ora mi arriva una notifica di messaggio e lei che mi scrive perdonami con la faccina che piange non volevo essere scortese con te ma non ci sto capendo nulla mi sento confusa non capisco cosa sta succedendo e non so con chi sfogarmi tu non centri nulla TVB simone spero che mi perdoni io a leggere quelle parole gli avrei preso la testa a marco e spaccata al muro non solo è coglione ma tu guarda in che casini mi ha messo ma nel frattempo rispondo non devi scusarti di nulla magari avrai i tuoi motivi per reagire così ma io sono la persona sbagliata ..lei .hai ragione ma come ti dicevo e strano pensavo che tu sapessi qualcosa il perché si comporta ccosì visto che state sempre insieme o se ho sbagliato in qualcosa e magari te la detto ..io. no rosy non mi ha raccontato nulla e nemmeno di te dai magari è stressato sul serio per il nuovo appalto che l’impresa ha preso ..lei ti va di scriverci un po ho bisogno di sfogarmi poco fa gli ho scritto un messaggio ma lui niente non mi ha risposto io cretino gli risposi e di là con capo magari non può rispondere in realtà era nella scrivania difronte a me che faceva il coglione a messaggiare con la nuova cotta e mi sorrideva pure il coglione io gli risposi a rosy si certo sono qua possiamo messaggiare al momento sono libero. lei mi scrive ma rimane tra noi ok ? Magari sono solo mie paranoie ma ho bisogno di sfogarmi .io rispondo tranquilla non lo saprà nessuno ..lei .sai ieri sera ci siamo messi a letto io mio sono fatta trovate tutta sexy avevo comprato un completino piccante mi ero fattale foto pure ee inviate lui risponde sei bellissima amore mi arrapi tanto e poi la sera che lo indosso che cazzo fa? Mi dice sono stanco. e normale per te? Cazzo io mi immaginavo che foto gli avesse inviata bellissima per come è tutta in completino sexy mi veniva voglia di chiederle la foto ma andai sul suo profilo a vederla in costume cazzooo e magnifica anche se l estate l abbiamo passata insieme e quindi la vedevo sempre in costume ma adesso era maliziosa la cosa cmq rispondo che devo dirti rosy ? Non so che gli prende ..lei mi scrive be tu che avresti fatto al suo posto ? Io rispondo dopo aver visto la foto che dici sarei scappato di corsa da te per strappartelo da dosso e fatto l amore poi penso che cazzo ho scritto ? Mi correggo con la risata ahahaha scusa volevo dire se la mia donna avesse inviato la foto lei ride pure e scrive si si simone cmq e questo che volevo che facesse marco ed invece sono rimasta vogliosi desiderosa e con la bocca asciutta e prima di andare a letto mi sono chiusa in bagno e ho fatto da sola altrimenti non avrei preso sonno avevo troppa voglia io pensavo ma che cazzo tutte a me capitano ? Ste storie? Non mi sembra nemmeno vero ..lei mi scrive non voglio che mi stai immaginando con il completino sexy nel mio bagno che mi sditalino ..io rispondo rosy ma che ti prende che cazzo stai scrivendo ? Ma ti rendi conto di ciò che scrivi? Lei mi risponde con un esclamazione eee caro simone sai perché ti sto provocando ? Io rispondo di no ..lei . Perché voglio vedere se sei poco e coglione come il tuo caro amico marco che poco fa mi ha risposto al messaggio ma ha sbagliato il destinatario scrivendomi non vedo l ora che arrivi la pausa pranzo per venire da te ci vediamo al solito posto.. io guardo lui difronte a me sconforto in viso e mi dice ho combinato una minchiata simone io rispondo che hai fatto? Ho mandato il messaggio sbagliato a mia moglie e mo che faccio ? Io non stavo capendo più un cazzo lui difronte a me lei in chatt mi sentivo pressato come per miracolo viene la collega e mi dice simone ha chiamato il boss vuole che vai subito da lui io mi alzo di s**tto e scappo via, marco mi dice. che devo fare simone? io mentre esco dal ufficio gli dico cazzi tuoi io te lo avevo detto e chiudo la porta mi metto in macchina riapro Facebook e mi ritrovo la foto di rosy in completino sexy cazzo era stupendaaaaaaa e mi chiede mi hai vista? Vedi cosa rinuncia il tuo amico per una troietta ? Io rispondo ma che stai facendo rosy non devi reagire così non devi con me ..lei perché no? Dai poco fa mi hai detto che saresti venuto a strapparmelo da dosso e mi avresti scopata ..dai vediamo che sai fare? tanto tutti porci voi uomini .lo so che mi vorresti scopre da tempo ti sembra che non lo so come mi guardi .in questo momento devi avere il cazzo duro per me vero? Non sai quanto lo vorrei nel mio culo tutto possente come quella volta in spiaggia che a forza di guardarmi te diventato mostruoso e sei scappato in acqua ..io gli risposi tu sei fuori di te rosy calmati non sai ciò che dici in questo momento ..lei dai nella pausa pranzo perché non passi da me a scoparmi visto che sono sola che il tuo caro amico ha impegni con la troia e non ha tempo per me ..io gli rispondo rosy mi fai pena con me hai chiuso ..lei sei un pezzo di mera come lui dai vieni a scoparmi stronzo sono già tutta bagnata io le dissi ciao chiudo e stacco la conversazione arrivo dal boss e andiamo in giro per uffici dopo qualche ora mi trovavo solo verso casa, riapro Facebook e mi trovo le sue foto nuda in chatt con vari commenti cazzo era stupenda ,caldissima , figa depilata ,bagnatissima, mamma mia quanto me la sarei scopata ma non meritava tutto questo è quindi non ho nemmeno risposto alle provocazioni ma guardavo continuamente quelle sue bellissime foto ripeto era magnifica e l ora di ritornare a lavoro arrivo in ufficio e marco non è ancora arrivato passano le ore guardo e riguardo le sue foto e il cazzo mi si fa duro ogni volta ma ritornando all assenza di marco mi preoccupo e lo chiamo mi risponde e chiedo…ei ma dove sei ? Lui sono sotto casa mia rosy ma fatto trovare le mie cose dietro la porta non mi vuole parlare e infuriata non potresti chiamarla e farla ragionare un attimo?.. io .chiamarla io? Ma che dici ? E poi cosa dovrei dirle? Che sei un perfetto coglione ?..lui.digli ciò che vuoi ma ti prego fai qualcosa ..credetemi non sapevo cosa fare mi sembrava tutto un incubo apro Facebook lei e in linea gli scrivo rosy ci sei? Devo parlarti lei risponde dopo qualche minuto scrivendomi ..per te non esisto più dimenticati la mia famiglia o ciò che ne rimane della mia famiglia hai tradito la mia fiducia ti avevo come un fratello ma sei solo un pezzo di mera per te sono morta ciao poi mi riscrive dimenticavo le foto puoi tenerle per ricordo porco ..arriva l ora del cessa lavori mi metto in macchina e vado sotto casa sua la chiamo a telefono lei risponde ..che cazzo vuoi mi devi lasciare in pace ..io rosy ascolta ..lei .Non devo ascoltare nulla da te falso che sei che devi dirmi ? Continui a coprirlo come hai fatto in tutto questo tempo? Ti ripeto mi hai deluso ti credevo un uomo simone e invece sei come il tuo amico lasciami stare ..io dai rosy farmi spiegare sono sotto casa tua se ti calmi salgo e parliamo un po..lei allora non hai capito se sali ti spacco la faccia adesso vai via addio e chiude il telefono io richiamo lui gli dico marco non ne vuole sapere di ragionare mi dispiace ma tienimi fuori da questa storia ..lui bel amico che sei ok ciao e mi chiude il telefono anche lui ..io dico in me dispiaciuto ma si ma fate ciò che volete alla fine io non centro ..passano i giorni marco non si presenta a lavoro ha presentato la lettera di malattia , non mi risponde a telefono , lei che pubblica link su Facebook seguita con foto sue per fortuna non nuda ma tutta elegante ed a ogni foto i commenti vedi cosa ti sei perso ? E così via ..in ufficio tutti mi chiedono cosa avesse marco e se sapevo il perché delle foto e i commenti di rosy su Facebook io rispondevo che ne ero all oscuro di tutto come loro ..arriva la domenica mattina e trovo su Facebook nella home le sue foto del sabato sera trascorso con le sue amiche lei tutta sexy vestita bella come sempre con un bicchiere in mano in un locale vari foto con le amiche e ragazzi io penso in me chi sarà stato il fortunato tra questi che avrà goduto del tuo corpo ? Scorrendo tra le sue foto ne trovo una dove è da sola seduta gambe accavallate e bellissima e gli metto mi piace vediamo che fa? Dopo qualche ora mi scrive in chatt ..chi Ta dato il permesso di mettere mi piace sulla mia foto? Che succede hai ripensamenti ? Vuoi scoparmi? Adesso ti piaccio? Io rispondo rosy niente di tutto ciò ho solo trovato bella la foto e ho messo mi piace tutto qua ..lei a ok tanto sappi che stanotte qualcuno ha avuto To il piacere di possedere i e de stato magnifico dirlo al tuo amico e dirgli pure che mentre mi scopa vano alla pecorino come piaceva a noi gridava il tuo nome .si simone scopa mi simone farmi gridare simone io la interrompono scrivendo rosy adesso mi hai rotto il cazzo tu e tuo marito con la vostra storia non ne voglio più sapere di voi due e per concludere ti puoi scopre tutti quelli che vuoi a me stai sicura che poco importa io non centro nulla con te eri solo una amica quindi di ciò che fai tu non mi importa non sei ne la mia donna e ne altro quindi se pensi di farmi ingelosire sei fuori strada mi da solo fastidio vederti cosìpperché non è da te e perché c’è ‘hai con me alla fine che vuoi da me ? Lei.. voglio che mi scopi simone voglio essere la tua troia come lo è lei ..io sai che c’è? Hai rotto e lo eliminata lei continua per qualche minuto con varie cazzo te provocando mima vedendo che non reagisco alle provocazioni smette di scrivermi .passa la giornata si fa sera e raggiungo i miei amici al bar del mio amico per un aperitivo entro e mi trovo lei al bancone di spalle con la sua amica vestitino color salmone tacchi una gran bellissima caviglia seguita da un bel culo i miei amici gridano ciao Simone lei si gira di s**tto mi guarda io guardo i ragazzi e dico sto arrivando ho dimenticato il telefono in macchina riesco pensando che cazzo ci fa questa qua salgo in macchina si apre lo sportello e sale lei ciao Simone ti aspettavo da un po io scendo e dico rosy scendi dalla macchina non facciamo scenate non facciamo capire nulla alle persone .lei mi risponde io non scendo da qua e poi le scenate le stai facendo tu dai sali non fare il ragazzino parliamone
…CONTINUA…